SlideShare a Scribd company logo
1 of 20
Dall’antica Roma ad oggi
Da sempre carico di
significati simbolici, il
vino, nettare degli dei, è
fortemente legato alla
sfera religiosa e poetica
dell’uomo.
È immagine di vita e di forza
per il suo colore intenso e
l’energica sinuosità del
ceppo di vite da cui
proviene, simbolo di
amore e amicizia grazie al
dio greco Dioniso.
Immancabile ospite in ogni banchetto fin dall’epoca
latina, il vino è particolarmente apprezzato per la sua
capacità di obliare la memoria, specie al termine di una
tortuosa relazione, come si vedrà in Catullo. Bevanda
d’obbligo nei riti delle Baccanti, è in grado di donare
un’ebbrezza liberatoria al corpo, privandolo dei freni
imposti dalla sobrietà e delle preoccupazioni che
affliggono la mente:
"Mescete, o amici, il vino. Il vin fremente / scuota da i
molli nervi ogni torpor, / purghi le nubi de l'afflitta
mente, / affoghi il tedio accidioso in cor".
Così cantava Giosuè Carducci, inneggiando a quella
salutare e schietta bevanda che fa decisamente buon
sangue.
Il vino ha sempre assunto un ruolo fondamentale nelle
opere degli autori latini che lo hanno valorizzato, anche
in periodi diversi. Attraverso rispettivi stili e sensibilità,
hanno attribuito alla bevanda un insieme di significati,
che connotano tutt’oggi il vino.
Di seguito, alcuni dei più importanti.
Nelle Odi di Orazio troviamo molti
nomi di vini e una gran varietà di
espressioni per introdurre
l’argomento del bere e del
banchetto: dal semplice mirto,
bevuto all’ombra di un pergolato
al vino collegato a danze, scherzi
e giochi al Falerno e agli ameni
colli della sua coltivazione al
Massico, vino smemorante, al vino
puro, invecchiato quattro anni, al
vino servito con fiori ed unguenti,
al vino filtrato, al vino misto a
danze e ringraziamenti agli dei, al
vinello di Sabina, fino al Cecubo e
al Mareotico e al Caleno.
Proprio Orazio lega al vino valori più importanti
corrispondenti ovviamente alla sua poetica.
 Ode I 11: “Sapias, vina liques, et spatio brevi spem
longam reseces.” (Sii saggia, filtra il vino e accorcia la
speranza, poiché la vita è breve).
Così dice a Leuconoe, sottolineando che il mescere il vino
può aiutare a rasserenare l'animo, che si strugge mentre il
tempo e la vita breve scorrono inevitabilmente.
 Ode I 9: “Dissolve frigus ligna super foco large
reponens atque benignus deprome quadrimum Sabina, o
Thaliarche, merum diota.” (Sciogli il freddo gettando
legna sul fuoco in abbondanza, e più largamente mesci
vino vecchio di quattro anni, o Taliarco, dall'anfora
sabina).
Suggerisce invece a Taliarco che deve dedicarsi a ogni azione
possibile che possa riempire la giornata che come la vita è
un guadagno immenso.
Anche Catullo, che dedica la maggior parte della sua
produzione letteraria a Lesbia, fonte di una passione
devastante, non dimentica di dedicare qualche verso al
vino dopo la fine di questo amore.
 Carme 27: “Minister vetuli puer Falerni inger mi
calices amariores, ut lex Postumiae iubet magistrae
ebriosa acina ebriosioris. at vos quo lubet hinc
abite, lymphae vini pernicies, et ad severos migrate.
hic merus est Thyonianus.” (Giovane ragazzo, versami
calici più amari di vecchio Falerno, come la legge di
Postumia, la maestra, ordina acini brilli, lei troppo
brilla. Ma voi andatevene di qui, dove volete, acque,
rovina del vino, e trasferitevi dai più seri. Qui c’è puro
Tioniano).
Adesso assume un significato ben diverso come si può
vedere dal carme appena citato. Il vino, lodato a partire
dalla fine della storia con Lesbia, diventa l'unico modo
per non pensare, per distrarsi: esso diventa mezzo per
raggiungere la serenità e la pace interiore.
 Hactenus arvorum cultus
et sidera caeli;
nun te, Bacche, canam, nec
non silvestria, tecum
virgulta et prolem tarde
crescentis olivae.
Huc, pater o Lenaee: tuis
hic omnia plena
muneribus, tibi pampineo
gravidus autumno
floret ager, spumat plenis
vindemia labris;
huc, pater o Lanee, vei,
nudataque musto
tingue novo mecum
dereptis crura cothurnis.
 Finor de i campi la cultura e gli
astri;
Or io te, Bacco, e le tue dolci vigne
Canterò teco, e le silvestri piante,
E i lenti germi del fecondo ulivo,
Vieni, o padre Lenéo, de’ doni tuoi
Qui tutto è pien, di pampini vestito
A te ride l’autun, frondeggia il
campo
E fuor da gli orli dei capaci tini
Fuma spumante la vendemmia;
vieni,
Divo padre Lenéo, vieni, e slacciati
Gli aurei coturni, nel novello mosto
Meco l’ignudo piè tinger non
sdegna.
Virgilio, nelle Georgiche, ci porta su un piano molto
diverso e, forse, più significativo, anche se meno noto a
chi ama solo degustare e non è invece affascinato
dall’arte di produrre l’uva.
Il poeta afferma – nel II libro – che nell’età dell’oro il vino
scorreva a ruscelli, mentre oggi è frutto faticoso del
lavoro intelligente con cui l’uomo si è liberato dal
torpore di una felicità naturale che gli impediva di
sviluppare le sue capacità creative e organizzative: la
natura lo ha aiutato in questa emancipazione,
creandogli difficoltà che egli ha superato con la sua
intelligenza creativa.
Questo libro, come vediamo, si apre con l’invocazione a
Bacco (il Dio Leneo, dio dei tini) affinché protegga la
terra italica “… dove tutto è pieno dei tuoi doni nel
pampineo autunno, quando la vendemmia spumeggia
nei colmi tini”; Virgilio chiede a Bacco di togliersi “i
calzari e immergere le gambe nude nel nuovo mosto”.
Balzano ai nostri occhi i colori caldi delle colline a vite
nel momento della vendemmia; ci pare di sentire il
profumo intenso del mosto nell’autunno incombente,
quando i canti allegri di chi pestava l’uva con i piedi
riempivano le aie piemontesi e toscane con le speranze
di un “vino d’annata”.
Nobile o della plebe, di ispirazione per l’estro creativo ma
anche tentatore, nettare divino capace di scatenare
passioni: il vino è da sempre protagonista della
letteratura italiana.
È noto il legame tra letteratura e vino, tanto che
numerosi poeti e scrittori della storia hanno dedicato
proprio a questa bevanda alcuni dei loro più importanti
passi.
Come bevande al Manzoni piacevano tanto il caffè ed il
nettare di bacco, e sembra che arrivò a farsi realizzare un
bicchiere da vino più grande, in modo che se qualcuno lo
avesse accusato di aver ecceduto, poteva rispondere di
“averne bevuto solo due bicchieri…”
Alessandro Manzoni, l’esponente più importante del
romanticismo italiano, visse il suo tempo cercando di
interpretarne gli ideali e l’impegno morale. Nella sua opera
più celebre "I Promessi Sposi”, trattò il tema della fame
con una prospettiva inedita per la letteratura romanzesca
precedente, conferendo all’argomento serietà e dignità.
“Prese con al sua destra rugosa e scarnata un fiasco che
stava sulla tavola, con la sinistra un bicchiere, e fattili
prima cozzare un tratto e tintinnire, sollevò il fiasco, lo
inclinò sul bicchiere, lo riempì, se lo pose alla bocca,
tracannò un sorso, ritirò il bicchiere, batté due o tre volte
un labbro contro l’altro, e esclamo: << Ah! Questo
risusciterebbe un morto! Bella felicità averne dinanzi un
buon fiasco! Al diavolo i rangoli, e i pensieri! Non mi duole
più nemmeno d’esser vecchia; ma se fossi giovani ih!
Come vorrei godermela.>>”
(da I Promessi Sposi, 1827)
Conversazione in Sicilia è "il libro" di Vittorini, scrittore e
traduttore italiano.
Tutte le altre sue opere fanno da corona a questo libro.
In Conversazione il fascismo non viene accettato
passivamente. Si pone, da subito, per il protagonista, il
problema di cercare la chiarezza.
Il romanzo mette in evidenza, inoltre, i problemi del
Meridione, della Sicilia, dove la questione di fondo è la
sopravvivenza.
Nella seconda parte si cercano i mezzi per operare: il
vino risulta l'ultima risorsa che è lasciata a chi non può
essere uomo diversamente.
“[...] i mesti uomini [...] stavano insieme nel nudo sepolcro
del vino e potevano essere come spiriti, partiti infine da
questo mondo di sofferenze e di offese.”
“Generazioni e generazioni avevano bevuto, avevano versato
il loro dolore nel vino, cercato nel vino la nudità, e una
generazione beveva dall’altra, dalla nudità di squallido
vino delle altre passate, e da tutto il dolore versato.”
(Da Conversazione in Sicilia)
Per Giovanni Verga la
bevanda aveva un ruolo
esclusivo e quotidiano
al pari del pane, come
gesti eucaristici per i
protagonisti della sua
“Cavalleria Rusticana”,
e per la Scapigliatura il
vino era trasgressivo al
pari dell’assenzio dei
francesi Baudelaire e
Rimbaud
Janu aveva anche del vino, del buon vino di Mascali che
regalava a Nedda senza risparmio, e la povera ragazza, la
quale non c'era avvezza, si sentiva la lingua grossa, e la testa
assai pesante. [...] Di tratto in tratto si guardavano e
ridevano senza saper perché. "L'annata sarà buona pel povero
e pel ricco" disse Janu, "e se Dio vuole alla messe un po' di
quattrini metterò da banda [...] e se tu mi volessi bene! ..."
e le porse il fiasco. "No, non voglio più bere" disse ella colle
guance tutte rosse. "O perché ti fai rossa?" diss'egli ridendo.
"Non te lo voglio dire" "Perché hai bevuto!" "No!". "Perché mi
vuoi bene?".Ella chinò gli occhi come se ci vedesse delle
fiamme, e le sembrò che tutto il vino che aveva bevuto le
montasse alla testa, e tutto l'ardore di quel cielo di metallo
le penetrasse nelle vene.
(da Nedda, 1874)
Carlo Goldoni è stato un drammaturgo, scrittore,
librettista e avvocato italiano, cittadino della
Repubblica di Venezia.
Nella sua opera più importante, “La locandiera”, i diversi
vini citati sono variamente associati ai nobiluomini che
ruotano attorno alla locandiera Mirandolina, divenendo
simbolo delle rispettive caratteristiche: il robusto
Borgogna è riferito all’altezzoso Cavaliere, il vino
sgradevole di Cipro allo spiantato e svenevole
Marchese, ed il rinomato Malvasia al Conte.
Non a caso l’ottava scena del secondo atto si conclude
con il brindisi di Mirandolina, attraverso il quale la
locandiera celebra il tradizionale binomio di vino ed
eros.
“Un brindisi che mi ha insegnato mia nonna:
Viva Bacco, e viva Amore:
L'uno e l'altro ci consola;
Uno passa per la gola,
L'altro va dagli occhi al cuore.
Bevo il vin cogli occhi poi ...
Faccio quel che fate voi.”
(da La locandiera, 1752)
֍ Grasso Ida
֍ Saddemi Anna Rita
֍ Saraniti Giulia
֍ Wanausek Denis

More Related Content

What's hot (20)

I 7 re di roma fede
I 7 re di roma fedeI 7 re di roma fede
I 7 re di roma fede
 
La Polis greca
La Polis greca La Polis greca
La Polis greca
 
Personaggi iliade
Personaggi iliadePersonaggi iliade
Personaggi iliade
 
Il mito e l'iliade
Il mito e l'iliadeIl mito e l'iliade
Il mito e l'iliade
 
L’iliade
L’iliadeL’iliade
L’iliade
 
Cicerone
CiceroneCicerone
Cicerone
 
Tipi di templi
Tipi di templiTipi di templi
Tipi di templi
 
L'odissea di Alessia vignola
L'odissea di Alessia vignolaL'odissea di Alessia vignola
L'odissea di Alessia vignola
 
Poema epico
Poema epicoPoema epico
Poema epico
 
Il testo horror
Il testo horrorIl testo horror
Il testo horror
 
Riassunto iliade
Riassunto iliadeRiassunto iliade
Riassunto iliade
 
Il mito
Il mitoIl mito
Il mito
 
Iliade a fumetti
Iliade a fumettiIliade a fumetti
Iliade a fumetti
 
Jornada de un griego
Jornada de un griegoJornada de un griego
Jornada de un griego
 
Il Testo Narrativo
Il Testo NarrativoIl Testo Narrativo
Il Testo Narrativo
 
Alceo e Orazio: il vino nella cultura classica
Alceo e Orazio: il vino nella cultura classicaAlceo e Orazio: il vino nella cultura classica
Alceo e Orazio: il vino nella cultura classica
 
L'acqua come risorsa
L'acqua come risorsaL'acqua come risorsa
L'acqua come risorsa
 
La civiltà micenea
La civiltà miceneaLa civiltà micenea
La civiltà micenea
 
L'iliade nadia
L'iliade nadiaL'iliade nadia
L'iliade nadia
 
Terenzio
TerenzioTerenzio
Terenzio
 

Similar to Il vino nella letteratura

Gabriele D'Annunzio - Cantico per l'Ottava della vittoria (1918)
Gabriele D'Annunzio - Cantico per l'Ottava della vittoria (1918)Gabriele D'Annunzio - Cantico per l'Ottava della vittoria (1918)
Gabriele D'Annunzio - Cantico per l'Ottava della vittoria (1918)Movimento Irredentista Italiano
 
Winecamp mariagrazia
Winecamp mariagraziaWinecamp mariagrazia
Winecamp mariagraziaAndrea Gori
 
Il mare secondo Montale e Pessoa
Il mare secondo Montale e PessoaIl mare secondo Montale e Pessoa
Il mare secondo Montale e Pessoacampustralenuvole
 
"Sei chianino doc se ...": percorsi tra identità e ipseità.
"Sei chianino doc se ...": percorsi tra identità e ipseità."Sei chianino doc se ...": percorsi tra identità e ipseità.
"Sei chianino doc se ...": percorsi tra identità e ipseità.Giuliana Liparulo
 
Hojas de mi noche larga
Hojas de mi noche largaHojas de mi noche larga
Hojas de mi noche largaisdel91
 
Wine Camp Firenze - Soavemente Wine Blog
Wine Camp Firenze - Soavemente Wine BlogWine Camp Firenze - Soavemente Wine Blog
Wine Camp Firenze - Soavemente Wine BlogSoavemente
 
Ulisse, l’eroe multiforme
Ulisse, l’eroe multiformeUlisse, l’eroe multiforme
Ulisse, l’eroe multiformeemmeti61
 
The Fake Acrobat
The Fake AcrobatThe Fake Acrobat
The Fake Acrobatcaiopezzola
 
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2L & L Comunicazione
 
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017L & L Comunicazione
 

Similar to Il vino nella letteratura (20)

Cibo ed eros
Cibo ed erosCibo ed eros
Cibo ed eros
 
Wine Tasting
Wine TastingWine Tasting
Wine Tasting
 
Gabriele D'Annunzio - Cantico per l'Ottava della vittoria (1918)
Gabriele D'Annunzio - Cantico per l'Ottava della vittoria (1918)Gabriele D'Annunzio - Cantico per l'Ottava della vittoria (1918)
Gabriele D'Annunzio - Cantico per l'Ottava della vittoria (1918)
 
Un giorno qualunque
Un giorno qualunqueUn giorno qualunque
Un giorno qualunque
 
Winecamp mariagrazia
Winecamp mariagraziaWinecamp mariagrazia
Winecamp mariagrazia
 
Il mare secondo Montale e Pessoa
Il mare secondo Montale e PessoaIl mare secondo Montale e Pessoa
Il mare secondo Montale e Pessoa
 
Giuseppe Garibaldi - Scritti politici e militari
Giuseppe Garibaldi - Scritti politici e militariGiuseppe Garibaldi - Scritti politici e militari
Giuseppe Garibaldi - Scritti politici e militari
 
OVIDIO.pptx
OVIDIO.pptxOVIDIO.pptx
OVIDIO.pptx
 
"Sei chianino doc se ...": percorsi tra identità e ipseità.
"Sei chianino doc se ...": percorsi tra identità e ipseità."Sei chianino doc se ...": percorsi tra identità e ipseità.
"Sei chianino doc se ...": percorsi tra identità e ipseità.
 
L'isola d'oro 3
L'isola d'oro 3L'isola d'oro 3
L'isola d'oro 3
 
Hojas de mi noche larga
Hojas de mi noche largaHojas de mi noche larga
Hojas de mi noche larga
 
Wine Camp Firenze - Soavemente Wine Blog
Wine Camp Firenze - Soavemente Wine BlogWine Camp Firenze - Soavemente Wine Blog
Wine Camp Firenze - Soavemente Wine Blog
 
Ulisse, l’eroe multiforme
Ulisse, l’eroe multiformeUlisse, l’eroe multiforme
Ulisse, l’eroe multiforme
 
CAPITOLO 2 – LE RIME
CAPITOLO 2 – LE RIMECAPITOLO 2 – LE RIME
CAPITOLO 2 – LE RIME
 
La vite
La viteLa vite
La vite
 
The Fake Acrobat
The Fake AcrobatThe Fake Acrobat
The Fake Acrobat
 
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2
 
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017
 
Foscolo
FoscoloFoscolo
Foscolo
 
A Silvia
A SilviaA Silvia
A Silvia
 

More from Maria pia Dell'Erba

Progetto pluridisciplinare inglese 1 q
Progetto pluridisciplinare inglese 1 qProgetto pluridisciplinare inglese 1 q
Progetto pluridisciplinare inglese 1 qMaria pia Dell'Erba
 
Pp le dipendenze scienze 1 b corretto
Pp le dipendenze scienze 1 b correttoPp le dipendenze scienze 1 b corretto
Pp le dipendenze scienze 1 b correttoMaria pia Dell'Erba
 
6 modulo interdisciplinare ib 34-37
6 modulo interdisciplinare ib 34-376 modulo interdisciplinare ib 34-37
6 modulo interdisciplinare ib 34-37Maria pia Dell'Erba
 
5 modulo interdisciplinare ib 29-33 (1)
5 modulo interdisciplinare ib 29-33 (1)5 modulo interdisciplinare ib 29-33 (1)
5 modulo interdisciplinare ib 29-33 (1)Maria pia Dell'Erba
 
4 modulo interdisciplinare ib 19-28
4 modulo interdisciplinare ib 19-284 modulo interdisciplinare ib 19-28
4 modulo interdisciplinare ib 19-28Maria pia Dell'Erba
 
3 modulo interdisciplinare ib 14-18
3 modulo interdisciplinare ib 14-183 modulo interdisciplinare ib 14-18
3 modulo interdisciplinare ib 14-18Maria pia Dell'Erba
 
2 modulo interdisciplinare ib 9-13
2 modulo interdisciplinare ib 9-132 modulo interdisciplinare ib 9-13
2 modulo interdisciplinare ib 9-13Maria pia Dell'Erba
 
1 modulo interdisciplinare ib 1-8
1 modulo interdisciplinare ib 1-81 modulo interdisciplinare ib 1-8
1 modulo interdisciplinare ib 1-8Maria pia Dell'Erba
 
Luoghi pubblici e_privati_dallarte_classica_al_medioevo_148437
Luoghi pubblici e_privati_dallarte_classica_al_medioevo_148437Luoghi pubblici e_privati_dallarte_classica_al_medioevo_148437
Luoghi pubblici e_privati_dallarte_classica_al_medioevo_148437Maria pia Dell'Erba
 
La quadratura del cerchio. nascita del sonetto
La quadratura del cerchio. nascita del sonettoLa quadratura del cerchio. nascita del sonetto
La quadratura del cerchio. nascita del sonettoMaria pia Dell'Erba
 
Figure femminili nella scienza antica
Figure femminili nella scienza anticaFigure femminili nella scienza antica
Figure femminili nella scienza anticaMaria pia Dell'Erba
 
Galilei newton 1 g a.s. 2018 2019
Galilei newton 1 g a.s. 2018 2019 Galilei newton 1 g a.s. 2018 2019
Galilei newton 1 g a.s. 2018 2019 Maria pia Dell'Erba
 

More from Maria pia Dell'Erba (20)

Analisi del testo poetico
Analisi del testo poeticoAnalisi del testo poetico
Analisi del testo poetico
 
Progetto pluridisciplinare inglese 1 q
Progetto pluridisciplinare inglese 1 qProgetto pluridisciplinare inglese 1 q
Progetto pluridisciplinare inglese 1 q
 
Canto d'amore
Canto d'amoreCanto d'amore
Canto d'amore
 
Pp le dipendenze scienze 1 b corretto
Pp le dipendenze scienze 1 b correttoPp le dipendenze scienze 1 b corretto
Pp le dipendenze scienze 1 b corretto
 
Presentazione forme
Presentazione formePresentazione forme
Presentazione forme
 
6 modulo interdisciplinare ib 34-37
6 modulo interdisciplinare ib 34-376 modulo interdisciplinare ib 34-37
6 modulo interdisciplinare ib 34-37
 
5 modulo interdisciplinare ib 29-33 (1)
5 modulo interdisciplinare ib 29-33 (1)5 modulo interdisciplinare ib 29-33 (1)
5 modulo interdisciplinare ib 29-33 (1)
 
4 modulo interdisciplinare ib 19-28
4 modulo interdisciplinare ib 19-284 modulo interdisciplinare ib 19-28
4 modulo interdisciplinare ib 19-28
 
3 modulo interdisciplinare ib 14-18
3 modulo interdisciplinare ib 14-183 modulo interdisciplinare ib 14-18
3 modulo interdisciplinare ib 14-18
 
2 modulo interdisciplinare ib 9-13
2 modulo interdisciplinare ib 9-132 modulo interdisciplinare ib 9-13
2 modulo interdisciplinare ib 9-13
 
1 modulo interdisciplinare ib 1-8
1 modulo interdisciplinare ib 1-81 modulo interdisciplinare ib 1-8
1 modulo interdisciplinare ib 1-8
 
Luoghi pubblici e_privati_dallarte_classica_al_medioevo_148437
Luoghi pubblici e_privati_dallarte_classica_al_medioevo_148437Luoghi pubblici e_privati_dallarte_classica_al_medioevo_148437
Luoghi pubblici e_privati_dallarte_classica_al_medioevo_148437
 
La quadratura del cerchio. nascita del sonetto
La quadratura del cerchio. nascita del sonettoLa quadratura del cerchio. nascita del sonetto
La quadratura del cerchio. nascita del sonetto
 
La sezione aurea
La sezione aureaLa sezione aurea
La sezione aurea
 
Sezione aurea ppt
Sezione aurea pptSezione aurea ppt
Sezione aurea ppt
 
Figure femminili nella scienza antica
Figure femminili nella scienza anticaFigure femminili nella scienza antica
Figure femminili nella scienza antica
 
Galilei newton 1 g a.s. 2018 2019
Galilei newton 1 g a.s. 2018 2019 Galilei newton 1 g a.s. 2018 2019
Galilei newton 1 g a.s. 2018 2019
 
Presentazione standard1
Presentazione standard1Presentazione standard1
Presentazione standard1
 
La gens romana
La gens romanaLa gens romana
La gens romana
 
Il clientelismo
Il clientelismoIl clientelismo
Il clientelismo
 

Recently uploaded

Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxLorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxlorenzodemidio01
 
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxLorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxlorenzodemidio01
 
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxLorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxlorenzodemidio01
 
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaXI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaStefano Lariccia
 
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.giuliofiorerm
 
San Giorgio e la leggenda del drago.pptx
San Giorgio e la leggenda del drago.pptxSan Giorgio e la leggenda del drago.pptx
San Giorgio e la leggenda del drago.pptxMartin M Flynn
 
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaXIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaStefano Lariccia
 
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxLorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxlorenzodemidio01
 

Recently uploaded (8)

Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxLorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
 
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxLorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
 
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxLorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
 
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaXI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
 
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
 
San Giorgio e la leggenda del drago.pptx
San Giorgio e la leggenda del drago.pptxSan Giorgio e la leggenda del drago.pptx
San Giorgio e la leggenda del drago.pptx
 
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaXIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
 
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxLorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
 

Il vino nella letteratura

  • 2. Da sempre carico di significati simbolici, il vino, nettare degli dei, è fortemente legato alla sfera religiosa e poetica dell’uomo. È immagine di vita e di forza per il suo colore intenso e l’energica sinuosità del ceppo di vite da cui proviene, simbolo di amore e amicizia grazie al dio greco Dioniso.
  • 3. Immancabile ospite in ogni banchetto fin dall’epoca latina, il vino è particolarmente apprezzato per la sua capacità di obliare la memoria, specie al termine di una tortuosa relazione, come si vedrà in Catullo. Bevanda d’obbligo nei riti delle Baccanti, è in grado di donare un’ebbrezza liberatoria al corpo, privandolo dei freni imposti dalla sobrietà e delle preoccupazioni che affliggono la mente: "Mescete, o amici, il vino. Il vin fremente / scuota da i molli nervi ogni torpor, / purghi le nubi de l'afflitta mente, / affoghi il tedio accidioso in cor". Così cantava Giosuè Carducci, inneggiando a quella salutare e schietta bevanda che fa decisamente buon sangue.
  • 4. Il vino ha sempre assunto un ruolo fondamentale nelle opere degli autori latini che lo hanno valorizzato, anche in periodi diversi. Attraverso rispettivi stili e sensibilità, hanno attribuito alla bevanda un insieme di significati, che connotano tutt’oggi il vino. Di seguito, alcuni dei più importanti.
  • 5. Nelle Odi di Orazio troviamo molti nomi di vini e una gran varietà di espressioni per introdurre l’argomento del bere e del banchetto: dal semplice mirto, bevuto all’ombra di un pergolato al vino collegato a danze, scherzi e giochi al Falerno e agli ameni colli della sua coltivazione al Massico, vino smemorante, al vino puro, invecchiato quattro anni, al vino servito con fiori ed unguenti, al vino filtrato, al vino misto a danze e ringraziamenti agli dei, al vinello di Sabina, fino al Cecubo e al Mareotico e al Caleno.
  • 6. Proprio Orazio lega al vino valori più importanti corrispondenti ovviamente alla sua poetica.  Ode I 11: “Sapias, vina liques, et spatio brevi spem longam reseces.” (Sii saggia, filtra il vino e accorcia la speranza, poiché la vita è breve). Così dice a Leuconoe, sottolineando che il mescere il vino può aiutare a rasserenare l'animo, che si strugge mentre il tempo e la vita breve scorrono inevitabilmente.  Ode I 9: “Dissolve frigus ligna super foco large reponens atque benignus deprome quadrimum Sabina, o Thaliarche, merum diota.” (Sciogli il freddo gettando legna sul fuoco in abbondanza, e più largamente mesci vino vecchio di quattro anni, o Taliarco, dall'anfora sabina). Suggerisce invece a Taliarco che deve dedicarsi a ogni azione possibile che possa riempire la giornata che come la vita è un guadagno immenso.
  • 7. Anche Catullo, che dedica la maggior parte della sua produzione letteraria a Lesbia, fonte di una passione devastante, non dimentica di dedicare qualche verso al vino dopo la fine di questo amore.  Carme 27: “Minister vetuli puer Falerni inger mi calices amariores, ut lex Postumiae iubet magistrae ebriosa acina ebriosioris. at vos quo lubet hinc abite, lymphae vini pernicies, et ad severos migrate. hic merus est Thyonianus.” (Giovane ragazzo, versami calici più amari di vecchio Falerno, come la legge di Postumia, la maestra, ordina acini brilli, lei troppo brilla. Ma voi andatevene di qui, dove volete, acque, rovina del vino, e trasferitevi dai più seri. Qui c’è puro Tioniano). Adesso assume un significato ben diverso come si può vedere dal carme appena citato. Il vino, lodato a partire dalla fine della storia con Lesbia, diventa l'unico modo per non pensare, per distrarsi: esso diventa mezzo per raggiungere la serenità e la pace interiore.
  • 8.  Hactenus arvorum cultus et sidera caeli; nun te, Bacche, canam, nec non silvestria, tecum virgulta et prolem tarde crescentis olivae. Huc, pater o Lenaee: tuis hic omnia plena muneribus, tibi pampineo gravidus autumno floret ager, spumat plenis vindemia labris; huc, pater o Lanee, vei, nudataque musto tingue novo mecum dereptis crura cothurnis.  Finor de i campi la cultura e gli astri; Or io te, Bacco, e le tue dolci vigne Canterò teco, e le silvestri piante, E i lenti germi del fecondo ulivo, Vieni, o padre Lenéo, de’ doni tuoi Qui tutto è pien, di pampini vestito A te ride l’autun, frondeggia il campo E fuor da gli orli dei capaci tini Fuma spumante la vendemmia; vieni, Divo padre Lenéo, vieni, e slacciati Gli aurei coturni, nel novello mosto Meco l’ignudo piè tinger non sdegna.
  • 9. Virgilio, nelle Georgiche, ci porta su un piano molto diverso e, forse, più significativo, anche se meno noto a chi ama solo degustare e non è invece affascinato dall’arte di produrre l’uva.
  • 10. Il poeta afferma – nel II libro – che nell’età dell’oro il vino scorreva a ruscelli, mentre oggi è frutto faticoso del lavoro intelligente con cui l’uomo si è liberato dal torpore di una felicità naturale che gli impediva di sviluppare le sue capacità creative e organizzative: la natura lo ha aiutato in questa emancipazione, creandogli difficoltà che egli ha superato con la sua intelligenza creativa. Questo libro, come vediamo, si apre con l’invocazione a Bacco (il Dio Leneo, dio dei tini) affinché protegga la terra italica “… dove tutto è pieno dei tuoi doni nel pampineo autunno, quando la vendemmia spumeggia nei colmi tini”; Virgilio chiede a Bacco di togliersi “i calzari e immergere le gambe nude nel nuovo mosto”. Balzano ai nostri occhi i colori caldi delle colline a vite nel momento della vendemmia; ci pare di sentire il profumo intenso del mosto nell’autunno incombente, quando i canti allegri di chi pestava l’uva con i piedi riempivano le aie piemontesi e toscane con le speranze di un “vino d’annata”.
  • 11. Nobile o della plebe, di ispirazione per l’estro creativo ma anche tentatore, nettare divino capace di scatenare passioni: il vino è da sempre protagonista della letteratura italiana. È noto il legame tra letteratura e vino, tanto che numerosi poeti e scrittori della storia hanno dedicato proprio a questa bevanda alcuni dei loro più importanti passi.
  • 12. Come bevande al Manzoni piacevano tanto il caffè ed il nettare di bacco, e sembra che arrivò a farsi realizzare un bicchiere da vino più grande, in modo che se qualcuno lo avesse accusato di aver ecceduto, poteva rispondere di “averne bevuto solo due bicchieri…” Alessandro Manzoni, l’esponente più importante del romanticismo italiano, visse il suo tempo cercando di interpretarne gli ideali e l’impegno morale. Nella sua opera più celebre "I Promessi Sposi”, trattò il tema della fame con una prospettiva inedita per la letteratura romanzesca precedente, conferendo all’argomento serietà e dignità.
  • 13. “Prese con al sua destra rugosa e scarnata un fiasco che stava sulla tavola, con la sinistra un bicchiere, e fattili prima cozzare un tratto e tintinnire, sollevò il fiasco, lo inclinò sul bicchiere, lo riempì, se lo pose alla bocca, tracannò un sorso, ritirò il bicchiere, batté due o tre volte un labbro contro l’altro, e esclamo: << Ah! Questo risusciterebbe un morto! Bella felicità averne dinanzi un buon fiasco! Al diavolo i rangoli, e i pensieri! Non mi duole più nemmeno d’esser vecchia; ma se fossi giovani ih! Come vorrei godermela.>>” (da I Promessi Sposi, 1827)
  • 14. Conversazione in Sicilia è "il libro" di Vittorini, scrittore e traduttore italiano. Tutte le altre sue opere fanno da corona a questo libro. In Conversazione il fascismo non viene accettato passivamente. Si pone, da subito, per il protagonista, il problema di cercare la chiarezza. Il romanzo mette in evidenza, inoltre, i problemi del Meridione, della Sicilia, dove la questione di fondo è la sopravvivenza. Nella seconda parte si cercano i mezzi per operare: il vino risulta l'ultima risorsa che è lasciata a chi non può essere uomo diversamente.
  • 15. “[...] i mesti uomini [...] stavano insieme nel nudo sepolcro del vino e potevano essere come spiriti, partiti infine da questo mondo di sofferenze e di offese.” “Generazioni e generazioni avevano bevuto, avevano versato il loro dolore nel vino, cercato nel vino la nudità, e una generazione beveva dall’altra, dalla nudità di squallido vino delle altre passate, e da tutto il dolore versato.” (Da Conversazione in Sicilia)
  • 16. Per Giovanni Verga la bevanda aveva un ruolo esclusivo e quotidiano al pari del pane, come gesti eucaristici per i protagonisti della sua “Cavalleria Rusticana”, e per la Scapigliatura il vino era trasgressivo al pari dell’assenzio dei francesi Baudelaire e Rimbaud
  • 17. Janu aveva anche del vino, del buon vino di Mascali che regalava a Nedda senza risparmio, e la povera ragazza, la quale non c'era avvezza, si sentiva la lingua grossa, e la testa assai pesante. [...] Di tratto in tratto si guardavano e ridevano senza saper perché. "L'annata sarà buona pel povero e pel ricco" disse Janu, "e se Dio vuole alla messe un po' di quattrini metterò da banda [...] e se tu mi volessi bene! ..." e le porse il fiasco. "No, non voglio più bere" disse ella colle guance tutte rosse. "O perché ti fai rossa?" diss'egli ridendo. "Non te lo voglio dire" "Perché hai bevuto!" "No!". "Perché mi vuoi bene?".Ella chinò gli occhi come se ci vedesse delle fiamme, e le sembrò che tutto il vino che aveva bevuto le montasse alla testa, e tutto l'ardore di quel cielo di metallo le penetrasse nelle vene. (da Nedda, 1874)
  • 18. Carlo Goldoni è stato un drammaturgo, scrittore, librettista e avvocato italiano, cittadino della Repubblica di Venezia. Nella sua opera più importante, “La locandiera”, i diversi vini citati sono variamente associati ai nobiluomini che ruotano attorno alla locandiera Mirandolina, divenendo simbolo delle rispettive caratteristiche: il robusto Borgogna è riferito all’altezzoso Cavaliere, il vino sgradevole di Cipro allo spiantato e svenevole Marchese, ed il rinomato Malvasia al Conte. Non a caso l’ottava scena del secondo atto si conclude con il brindisi di Mirandolina, attraverso il quale la locandiera celebra il tradizionale binomio di vino ed eros.
  • 19. “Un brindisi che mi ha insegnato mia nonna: Viva Bacco, e viva Amore: L'uno e l'altro ci consola; Uno passa per la gola, L'altro va dagli occhi al cuore. Bevo il vin cogli occhi poi ... Faccio quel che fate voi.” (da La locandiera, 1752)
  • 20. ֍ Grasso Ida ֍ Saddemi Anna Rita ֍ Saraniti Giulia ֍ Wanausek Denis