1. COME VESTIVANO GLI ECCLESIASTICICOME VESTIVANO GLI ECCLESIASTICI
NEL MEDIOEVONEL MEDIOEVO
2. Nel Medioevo – così come oggi - non tutti gli ecclesiastici svolgevano le
stesse funzioni, né avevano lo stesso rango o la medesima importanza.
Il parroco che si occupava delle anime di una parrocchia, il monaco che
lavorava i campi, il frate che girava predicando di città in città, il
cardinale che a Roma partecipava al governo dello Stato Pontificio ed
alle decisioni che riguardavano tutta la Cristianità, operavano in campi e
a livelli diversi; la loro azione si svolgeva sul piano spirituale,
intellettuale, ma anche materiale.
3. GERARCHIA ECCLESIASTICA
La gerarchia ecclesiastica è di tipo piramidale: il Papa, diretto
rappresentante di Cristo sulla terra, si trova al vertice e governa tutta la
Chiesa.
La Chiesa è divisa in diocesi rette dai vescovi, che sono scelti in prima
persona dal Papa. I vescovi sono diretti eredi degli apostoli. I vescovi
più importanti sono nominati cardinali dal Papa.
I parroci sono i sacerdoti che gestiscono le parrocchie da cui è
composta la diocesi.
I frati e i monaci si collocano alla base dell’ordine religioso.
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5. L’ABITO
Nel Medioevo l'abito aveva un alto valore simbolico,
i diversi gruppi si differenziavano anche per la veste
che indossavano.
I Frati Minori o Francescani, in un ordine fondato da
San Francesco di Assisi nel XIII secolo, indossavano
una tunica color grigio cinta in vita da una corda e
sandali senza calze. Questo perché Francesco , figlio
di un ricco mercante, avendo deciso di vivere in
povertà aveva scelto di indossare un albero la cui
forma ricordasse la croce e che fosse realizzato con
la stoffa più povera che esistesse, cioè la lana grezza
non tinta.
6. TUNICA
La tunica era l'abito aristocratico per
eccellenza: simile a un abito, poteva essere di
lana o di seta, aveva un'ampia scollatura, che
permetteva di infilarla dalla testa. Le maniche
arrivavano a metà braccio o poco sotto ed
erano molto larghe e la gonna, ampia,
pieghettata e aperta davanti e dietro, arrivava
fino ai piedi. Era chiusa in vita da una cintura.
7. LAVORO MANUALE
Anche per i monaci ed i frati di
altri ordini l'abito da indossare
era stabilito dalla regola che
seguivano che ne fissava forma,
tipo di stoffa e colori.
In ogni caso si trattava di abiti
semplici ma funzionali, adatti al
lavoro manuale che essi
dovevano affrontare: calzature,
eventualmente calze e due
tuniche leggere per l'estate; lo
stesso, in tessuti pesanti, per la
stagione fredda.
8. DIFFERENZE DI STATO SOCIALE
Lo stato sociale dei vari livelli della «Piramide ecclesiastica»
variava molto. A differenza dei frati e dei monaci, vescovi e
cardinali provenivano spesso da famiglie ricche e potenti,
vivevano come signori e avevano numerosi poteri sia
spirituali che materiali.
Il vescovo, personaggio fondamentale della gerarchia
ecclesiastica, era a capo della cattedrale della città,
amministrava spesso un ricco patrimonio di terreni ed
immobile, gestiva tutte le parrocchie, disponeva spesso di
numerosi poteri di autorità, giurisdizione e
amministrazione su tutti i cristiani della sua diocesi; in
alcuni casi non era solo capo spirituale della diocesi, ma
governava anche il territorio.
9. LUSSO
Il cardinale era il vero principe della
Chiesa, e spesso proveniva da famiglie
di re, principi, o nobili di alto rango e
aveva ricevuto il titolo in giovane età,
viveva in lussuosi palazzi e aveva una
piccola corte.
Tutti questi signori ecclesiastici
esibivano sia nel modo di vivere, sia nel
vestire, un lusso poco "adatto" al loro
ruolo di capi spirituali.
10. VITA PUBBLICA
Nella vita pubblica indossavano l'abito
ecclesiastico, che nel caso dei cardinali
era rosso, ma spesso anche abiti preziosi
e gioielli di gran valore. Nelle loro
abitazioni si comportavano come
principi.
Si deve a loro la realizzazione di alcuni
dei più grandi capolavori artistici del
basso Medioevo e del Rinascimento: fu,
ad esempio, Papa Sisto IV a
commissionare la realizzazione della
Cappella Sistina (che prese il nome
proprio dal Papa)