Il corso in visual merchindising e marketing tenuto da Interforma si svolge a Cagliari
Il corso contempla 30 ore in aula e ulteriori ore aggiuntive che contemplano esercitazioni in aula e visite da svolgersi in numerose aziende qualificate .
Il percorso formativo ha un impostazione molto pratica e offre strumenti operativi per lavorare nel campo del visual merchindising.
L’impostazione delle lezioni e i temi trattati sono verticalizzati alle esigenze dell’utenza.
Se desideri partecipare alla selezione puoi inviare il tuo cv e un contatto telefonico a segreteria@interforma.it.
2. LAYOUT
• Si tratta del secondo momento del V.M.
• Ovvero l’organizzazione razionale dello spazio di vendita
PROBLEMI:
Talvolta nei punti vendita lo spazio non basta.
Perché non è organizzato in modo razionale e pianificato
Perché si aggiungono nuovi prodotti o intere merceologie
senza avere il coraggio di tagliare i rami secchi
• Ciò va a discapito dello spazio espositivo e alla circolazione
della clientela
• Difficile far fronte agli imprevisti
•
•
•
•
3. LAYOUT
• E’ necessario perciò ristrutturare e
riorganizzare il punto vendita e non limitarsi
solo ad un cambiamento strutturale ed
estetico, limitato alla sostituzione delle
attrezzature di vendita
• L’organizzazione dello spazio influenzano la
prima impressione che si fa il cliente sul punto
vendita e le sue modalità di fruizione.
4. FASI DEL LAYOUT
• Definizione della circolazione e il disegno dei
percorsi
• Ripartizione delle aggregazioni merceologiche
nello spazio di vendita in sequenza logica e la
definizione delle loro adiacenze logiche
• L’assegnazione degli spazi (alle diverse
aggregazioni merceologiche, alle attività di
vendita, promozionali e di servizio)
5. FASI DEL LAYOUT
• Pianificazione e collocazione degli spazi
promozionali e dei punti di animazione
commerciale
• Scelta attrezzature espositive necessarie e
loro disposizione nello spazio di vendita
• Eventuale segnaletica
• LO SPAZIO DI VENDITA DEVE ESSERE
FLESSIBILE
6. OBIETTIVI DELLO SPAZIO DI VENDITA
• Deve essere funzionale alle esigente del cliente
• Deve consentire al cliente di farsi un’idea complessiva
dell’offerta commerciale
• Agevole fruizione del punto vendita
• Consentirle di accedere facilmente all’offerta
merceologica
• Facilitare la comunicabilità e la leggibilità dell’offerta
merceologica
• Facilitare e stimolare gli acquisti della clientela
• Essere utile a promuovere singoli prodotti e intero
reparto
7. OBIETTIVI DEL PUNTO VENDITA
• Comunicare e confermare l’immagine aziendale
• Consentire un uso flessibile e un rendimento
ottimale degli spazi e delle attrezzature espositive
• Ottimizzare il mix delle vendite e dei margini
• Agevolare il lavoro degli addetti alla vendita
• Facilitare il lavoro di riordino, rifornimento,
controllo
• Limitare i costi di gestione
• Migliora la produttività commerciale
8. OBIETTIVI
• Questi obiettivi non possono essere realizzati
nei negozi tradizionali
• Infatti non hanno flessibilità strutturale
• Le attrezzature non sono flessibili o modulari
• LO SPAZIO VENDITA VA GESTITO IN MODO
ATTIVO E SISTEMATICO CON UN’OTTICA
GLOBALE E CON MOLTA FLESSIBILITA’
9. FRUIBILITA’
• Per rendere fruibile il punto di vendita
bisogna:
• Alimentare la circolazione della clientela in
tutte le aree del punto di vendita e all’interno
dei diversi reparti
• È importante dare spazio alla circolazione e
alla sosta della clientela, che non è affatto
spazio perso, ma spazio che vende
10. FRUIBILITA’
• Bisogna evitare attrezzature centrali troppo alte e
inserirle nelle zone più nascoste o infelici
• Questo lo si ottiene creando un percorso principale che
induce la clientela a circolare con facilita’ per tutto il
punto vendita
• Esso deve essere segnato a terra con materiali diversi o
di colore differente rispetto alla pavimentazione di
base
• Da qui si diparte la viabilità secondaria costituita dagli
spazi e tra un’attrezzatura e l’altra si creano all’interno
delle diverse aree e dei diversi reparti del punto
vendita
11. FRUIBILITA’
• Anche la disposizione delle attrezzature può
contribuire a veicolare la circolazione
• E anche la personalizzazione dei diversi reparti
Attraverso colori e materiali diversi delle
attrezzature, dei soffitti, dei muri e dei
pavimenti
12. FRUIBILITA’
• I corridoi devono essere ampi per consentire il
passaggio della clientela
• Essi non devono essere troppo larghi
• Tutti i percorsi vanno lasciati liberi da ingombri di
attrezzature, merce, espositori e imballaggi
• Inserire cartellistica o segnaletica visibile ma non
ridondante
• Illuminazione ben studiata
• Eliminare i punti morti
•
13. FRUIBILITA’
• Il livello di fruibilità varia a seconda del:
• Caratteristiche strutturali e conformazione dei
locali
• Tipo di clientela
• Esigenze e problematiche di acquisto
• Tipo di offerta merceologica
• Aggregazioni merceologiche
• Ripartizione nel punto vendita
• Posizionamento dei diversi reparti
• Posizionamento zone promozionali
14. FRUIBILITA’
•
•
•
•
•
Dei percorsi che si intende suggerire
Della posizione dell’ingresso
Del tipo di attrezzatura
Disposizione attrezzature di vendita
Degli spazi da destinare alla clientela
15. LAYOUT MERCEOLOGICO
• Definite le aggregazioni merceologiche bisogna
stabilire la loro composizione interna
• Come disporle nello spazio in modo logico e funzionale
per il cliente
• Così ogni aggregazione merceologica va organizzata
come fosse un negozio nel negozio , con un suo
fondale, una sua vetrina per comuniccazioni,
promozioni, animazioni etc
• Nello spazio vendita le aggregazioni merceologiche
vanno ripartite con una logica commerciale ed è legata
alla logica fruizionale della clientela
16. LAYOUT MERCEOLOGICO
• Attraverso sequenze merceologiche fatte per
successioni mentali logiche, si da una
percezione sintetica dell’offerta merceologica
del punto vendita e un efficace chiave di
lettura di esso
• Si deve mantenere flessibile ed elastico alle
situazioni , alle esigenze e dei comportamenti
di acquisto dei clienti
17. LAYOUT MERCEOLOGICO
• Un’oculata ripartizione dell’offerta
merceologica deve infatti poter consentire
ampliamenti o riduzioni dello spazio dedicato
ai reparti continuativi, l’introduzione di
prodotti o settori stagionali o occasionali, e
l’allestimento di spazi con promozioni e
manifestazioni utili all’animazione del punto
vendita
18. LAYOUT MERCEOLOGICO
• Occorre stare attenti agli accostamenti tra i
vari reparti e ai punti di passaggio e di
collegamento tra di essi, ovvero alle sequenze
e alle adiacenze merceologiche
• Accostare aggregazioni merceologiche che
hanno qualcosa in comune: merceologia, uso,
livello, stile, gusto
• Mettere le aggregazioni merceologiche in
sequenza logica (utilizzo, acquisto)
19. LAYOUT MERCEOLOGICO
• Realizzare accostamenti multipli tra più
aggregazioni merceologiche reparti/ affini
• Prestare attenzione ai prodotti, alle
attrezzature e alle iniziative promozionali di
confine così che siano un naturale
collegamento tra un reparto e l’altro
20. LAYOUT MERCEOLOGICO
Il posizionamento dei reparti deve considerare:
Necessità acquisto dei prodotti
Loro frequenza di acquisto
Esigenze e problematiche di acquisto
Tipo di acquisto (impulso- ponderato)
Complementarità (merceologica, funzionale, di
acquisto)
• Notorietà prodotto e marca
• Criteri e modalità espositive dei prodotti
•
•
•
•
•
•
22. LAYOUT MERCEOLOGICO
Le aggregazioni merceologiche devono tenere conto:
Necessità di mantenere viva l’attenzione della clientela in ogni
parte del punto vendita, in quanto deve trovare ovunque
qualcosa di interessante
Necessità di alimentare la circolazione della clientela nel
punto vendita
Mettere i settori più attrattivi davanti all’ingresso
Alternare reparti più attrattivi a quegli meno attrattivi
Ravvivare ambiente con attrezzature diverse o con offerte
particolari per rompere monotonie espositive e per stmolare
curiosità
23. LAYOUT MERCEOLOGICO
• Non può essere disegnato una volta per
sempre, ma si modifica col tempo
• Gestione elastica e adattiva
• La ripartizione dell’offerta merceologica si
realizza per:
25. LAYOUT MERCEOLOGICO
• In un punto vendita più piccolo la ripartizione
dell’offerta merceologica avviene per famiglie
e tipi di prodotto, per settori e reparti
26. PUNTI FOCALI
• Per attirare l’attenzione del cliente bisogna creare dei punti di
attrazione per contribuire ad accrescere la visibilità del punto
vendita
• Si tratta di spazi a parete realizzati dentro un reparto , dove vanno
collocati in posizione strategica
• Cioè in un punto visibile in funzione della circolazione della clientela
e del suo punto di osservazione
• Verso i punti focali al momento dell’entrata e nei vari punti nodali di
passaggio, si canalizza l’attenzione dei clienti
• Svolgono un ruolo importante di informazione alla clientela, di
comunicazione commerciale delle caratteristiche e delle proposte
specifiche del punto di vendita e dei suoi diversi reparti, oltre di
vivacizzazione commerciale
27. PUNTI FOCALI
• Allestiti nella parte alta della parete di fondo del
reparto, perché possono comunicare anche da
lontano
• L’esistenza e l’ubicazione deio diversi reparti
• La presenza di determinate merceologie
• La presenza e le caratteristiche prodotti
• Le opportunità di scelta commerciale offerte
• Lo stile che caratterizza il punto vendita e la sua
offerta commerciale
28. PUNTI FOCALI
• Grazie a determinate combinazioni espositive nei punti focali,
si riesce a mettere in evidenza un reparto, o dei prodotti, o
certe soluzioni di acquisto
• Bisogna individuare qual è il punto focale ottimale (quello più
visibile)
• Tenendo conto del percorso abituale della clientela e del suo
punto di osservazione (dalla vetrina, dall’ingresso), della
struttura fisica del punto di vendita e delle caratteristiche e
delle altezze delle attrezzature di vendita
• Il V.M. Sviluppa le opportunità intrinseche dei punti focali
naturali, valorizzandoli attraverso interventi strutturali ed
espositivi, oppure si possono creare artificialmente
29. PUNTI FOCALI
• Devono essere ben individuabili e leggibili a distanza , deve avere
dimensioni tali da poter essere ben identificato
• Il punto focale va allestito in modo particolare e differente rispetto
all’esposizione corrente nel reparto in cui è inserito con immagini, scritte,
loghi, prodotti in vendita o in promozione, con esposizioni coordinate dei
prodotti presenti usando criteri differenti ed integrandoli con i punti
display
• Per realizzare un punto focale si utilizzano combinazioni di prodotti
significativi e lo si differenzia dall’esposizione normale: usando un fondale
differente, sfalzando i livelli espositivi, usando modalità e criteri espositivi
diversi, inserendo elementi decorativi
• Hanno bisogno di un’illuminazione particolare, i prodotti esposti nei punti
focali hanno bisogno di una migliore illuminazione di quelli esposti
normalmente nel reparto
30. PUNTO FOCALE
• Non va riempito troppo di merce e tanto
meno di elementi decorativi se no è poco
credibile
• Se si utilizzano elementi decorativi o
scenografici o merceologie di complemento,
questi non devono prevaricare le merceologie
principali
31. PUNTO DISPLAY
• Hanno la funzione di attirare l’attenzione e di
comunicare e segnalare da vicino
• Sono un veicolo informativo e promozionale
• Sono delle vetrine interne dove si realizzano
esposizioni particolari di prodotti o animazioni,
promozioni, etc.
• Sono collocati lungo le vie interne di percorrenza
della clientela, sul lato del reparto che si affaccia
sul percorso principale , per attirare l’attenzione
ma senza ostacolare la viabilità
32. DISPLAY
• Sono l’ossatura promozionale del punto
vendita
• C’è un’interazione molto stretta tra punti
focali e display
• Il cliente attirato nel punto focale , vede sul
punto display i prodotti in esposizione
preferenziale o in promozione e poi la
normale esposizione
33. SPAZI PROMOZIONALI
• Si distinguono in:
• Spazi generali di punto di vendita (in posizione
centrale e zone di forte transito e visibilità)
• Spazi promozionali di reparto
• Le aree destinate agli spazi promozionali
devono essere inserite nel piano generale di
layout
• Sono collocati nelle zone centrali e strategiche
34. SPAZI PROMOZIONALI
• Dove possibile è bene prevedere anche spazi
promozionali di settore o di reparto
• Essi sono destinati ad esporre:
• Prodotti al momento oggetto di una particolare
azione promozionale e che possono essere
collocati al di fuori della loro normale famiglia
espositiva
• Oppure prodotti stagionali o a vendita
occasionale
• Devono essere rinnovati di continuo
35. ATTREZZATURE
• Sono una componente importante per la
gestione del punto vendita; devono avere:
• Un ruolo funzionale
• Permettere una chiara suddivisione
merceologica
• Mettere in evidenza le caratteristiche
specifiche delle aggregazioni merceologiche
• Distinguere e valorizzare ogni reparto
attraverso la sua offerta merceologica
36. ATTREZZATURE
• Essere adatte ad ogni prodotto da esporvi
• Esporre i prodotti in modo interessante ed
attraente
• Valorizzare i prodotti e il loro messaggio
commerciale sia individuale che di squadra
• Supportare e rafforzare il msg di
comunicazione di vendita, dell’insegna e della
marca
37. ATTREZZATURE
• Non devono mai prevalere sulla merce,
devono scomparire,
• Non devono fare scenografia
• Devono valorizzare le merci
• Devono attirare l’attenzione sui punti display e
altri punti di animazione commerciale
38. ATTREZZATURE
• Esse variano in funzione:
• Dell’immagine e dello stile del punto vendita,
dell’insegna o della marca
• Del tipo di offerta merceologica e dei tipi di
prodotti trattati
• Delle loro esigenze di valorizzazione
• Dei servizi offerti
• Della tecnica di vendita usata
• Modalità e criteri espositivi dei diversi prodotti
39. ATTREZZATURE
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Tra le tipologie troviamo:
Pareti attrezzate con accessori diversi
Scaffali a ripiani
Armadi
Vetrine e mobili chiusi
Attrezzature espositive centralio
Banchi di vendita presidiati
Tavoli
Pedane
Sistemi piramidali
Sistemi dinamici
Cesti, cestoni
Bancarelle
Espositori da terra
Espositori da banco
40. ATTREZZATURE
• Non eccedere in altezza (poco accessibili)
• Non eccedere in lunghezza(non si creano
distinzioni e separazioni tra le diverse
aggregazioni)
• Creare un certo equilibrio tra i diversi tipi di
attrezzatura di base e di accessori
• Devono essere identici in tutto il punto
vendita
• Devono essere flessibili e modulari
41. LAYOUT ATTREZZATURE
•
•
•
•
E’ efficace se consente
Una fruizione agevole del punto vendita
Massimizzare il rendimento dello spazio
Minimizzare i problemi e i costi di allestimento
43. PUNTO VENDITA
•
•
•
•
•
•
Definire aggregazioni merceologiche
Loro sequenza logica
Organizzarle in aree distinte
Allestirle con attrezzature espositive
Pianificare relativo layout
Individuare punti focali e punti display
44. LE 3 DIMENSIONI
• Il primo piano (o frontale espositivo)
• Fascia espositiva centrale
• Fondale espositivo