11. Agire sul proprio comportamento Conoscere Sé per Cambiare comportamenti dannosi Potenziare le proprie virtù Accettare ciò che non si può cambiare = l’arte di essere felici
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Editor's Notes
Sappiamo molto su F ma le notizie sono sparse F influenza produttività, corpo, relazioni, educazione Il duchenne smile (esempio di influenza cmp-cgn-emo e che le espressioni sono innate ma diverse associazioni)
1.La misura della felicità è probabilmente l’indicatore migliore della salute mentale (Fordyce, 1972, 1974, 1986, 1988). 2.Attenzione alle emozioni negative (siamo animali che preferiscono le tragedie), manca educazione sulla felicità. 3.Una società felice è una società sana 4.La stabilità del benessere dipende da: Fattori genetici (15%) Apprendimento durante l’infanzia (35%) Fattori ambientali e circostanze di vita (50%) 5.Le persone sono infelici perché: Non sanno cosa è la felicità Non apprezzano abbastanza la felciità Non sanno come raggiungere la felicità
Essere felici vuol dire: + frequenza e + intensità di emozioni e sentimenti felici Le persone sanno di voler essere felici ma non sanno definire la felicità: Confondono le cause con gli effetti Utilizzano dei sinonimi per descriverla 3 sistemi: viscerale-autonomico Motorio-volontario Verbale-corticale Emozione felicità La felicità = emozione = conseguenza di un’esperienza metacognitiva di congruenza tra il sé operativo e il sé ideale. Come emozione rappresenta il primo rinforzatore o segnale , conseguenza di un avvicinamento o allontanamento dai nostri scopi. Non è uno scopo ma il segnale che uno scopo è stato raggiunto. Come emozione è un esperienza interna e risiede nel cervello umano. In particolare nel sistema limbico e nella sua interazione con le aree superiori come i lobi frontali e la corteccia cerebrale. La felicità può essere intesa come umore (come la persona si sente in quel momento) o come sentimento (valutazione del passato e della vita nella sua globalità). Sentimento felicità Produce comportamenti overt e covert che alimentano emozioni felici a prescindere dalle condizioni esterne. Implica un processo metacognitivo di autoriflessione su di sé e gli altri. Vale per tutte le emozioni felici.
Quindi non esiste un sistema unico per le emozioni. L’amigdala per esempio è deputata alle emozioni, ma ha a che fare molto con la paura (per stimoli appetitivi e di ricompensa il ruolo viene analizzato negli ultimi tempi). Non ha un ruolo centrale in tutte le emo.
Psicologia clinica e emo- non aumentano felicità Le due leve contro il dogma di uno o più centri specializzati per le emozioni (metafora del campo da calcio) Esempi di ambivalenza emotiva (ruolo dell’attenzione che riduce la processazione dei circuiti) Esempio della corteccia prefrontale nei bambini, esempio delle regioni dei ciechi.
L’ippocampo dei tassisti di Londra. Hebbian Learning : a livello neuronale gruppi di neuroni che rispondono a stimoli diversi ma nello stesso momento tendono a rafforzare le proprie connessioni una volta superata una certa frequenza soglia (Hebb, 1949). short-term potentiation: il bombardamento frequente aumenta il numero di cell gates long-term potentiation: attivazione ngf che produce cambiamento della forma del neurone e costruisce nuove terminazioni cambiamento regioni del cervello I bambini imparano più in fretta non hanno connessioni da cambiare cambia il modo in cui percepiamo gli stimoli attraverso processi consapevoli e non. Contro il dogma della totale plasticità = si può cambiare molto di più di quanto si credeva ma non tutto, qualcosa occorre accettarlo (un po’ come l’altezza). L’iperattivazione riduce le funzioni cognitive e l’accuratezza dell’apprendimento, per qs è più importante la frequenza che l’intensità per il cambiamento.
Attraverso un educazione al sentimento. Metafora del muscolo Il Dalai Lama dice: Il segreti della strada per la felicità sono determinazione, sforzo e tempo (Dalai Lama & Cutler, 1998). La scienza gli sta dando ragione.
Oltre al temperamento e all’esperienza entra in gioco anche la volontà. La consapevolezza del modo in cui il nostro comportamento influenza la nostra felicità e il primo passo per cambiarlo e cambiare il funzionamento delle strutture cerebrali al fine di aumentare la propensione ad attivare circuiti della felicità. Spesso non ci rendiamo conto di come il nostro comportamento danneggi o spenga il nostro sistema di felicità e attribuiamo responsabilità a cause di tipo esterno.
Cambiare S può aumentare la felicità ma non sempre è possibile, e a volte anche cambiandola il nostro sistema felicità è talmente spento che comunque non riusciamo a vivere emozioni e sentimenti di felicità soddisfacenti.
Attraverso questi tre processi aumentiamo: Frequenza vissuti emotivi felici Intensità vissuti emotivi felici Intensità sentimenti felici
S esempi: termostato naturale di felicità (presenza recettori e sostanza), Hedonic Treadmill (rapidità di assuefazione). C esempi: democrazia ricca, matrimonio, evitamento eventi negativi, ricca rete sociale, religione (servono). Denaro, salute, educazione, clima, razza e cultura (servono poco). V esempi: abilità che riguardano passato, presente e futuro
Sfida alle credenze dogmatiche (vittimismo e determinismo). Aumentare attività piacevoli Combattere l’assuefazione Variare attività piacevoli: Variare da piacere: pollo+pollo è meno piacevole di pollo+gelato Produrre sorprese (agire da modello) Allenare il Savouring: 1) condividere con gli altri il valore del momento a parole, 2) costruire chiavi per la memoria, 3) Autocongratularsi (non aver paura dell’orgoglio), 4) Acutizzare le percezione, 5) Assorbimento (not to think, only sense). Allenare la Mindfullness: combattere la mindlessness (muoversi senza mente, proiettati al futuro), imparare a cogliere il momento presente, rendere l’attenzione flessibile (shifting), andare adagio, meditazione, respirazione… Garantire free days (have beautiful day). Conoscere e migliorare le proprie forze e virtù: potenziamo ciò che ci riesce bene, ciò che c’è già, è un talento, un’arma da usare per la propria felicità.
Il benessere non è centrato sul corpo, sul successo o sugli eventi esterni ma è soprattutto centrato sulla persona, i suoi bisogni, le sue doti e il suo comportamento. Non è attraverso condizioni esterne che noi possiamo migliorare il nostro sentimento di felicità.