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L’adattamento ad una nuova vita per la persona
portatrice di stomia dipende molto dal mantenimento
dell’integrità della cute peristomale. L’incidenza delle
complicanze peristomali è difficile da determinare.
Una revisione della letteratura riporta una incidenza
variabile dal 6% al 66,8% (1) che dipende dai seguen-
ti fattori: tipo di stomia, tempo di comparsa della le-
sione (post-operatorio precoce oppure post-operatorio
tardivo), tipologia delle complicanze stesse e tipologia
della derivazione (derivazioni intestinali oppure deri-
vazioni urinarie). Appare evidente come una larga per-
centuale delle persone sottoposte ad intervento chirur-
gico, sia esso di derivazione urinaria oppure di deriva-
zione intestinale, abbia almeno una esperienza di un
qualsiasi tipo di complicanza nell’arco di tempo in cui
è portatrice della stomia. Si pensa che orientativamen-
te 1
/3
delle persone colostomizzate e ben 2
/3
delle per-
sone urostomizzate ed ileostomizzate presentino alme-
no una lesione peristomale.
Molti studi effettuati hanno associato i fattori di ri-
schio alle complicanze della cute peristomale e soprat-
tutto hanno evidenziato il collegamento tra obesità,
malattie infiammatorie intestinali e stomie create in
regime di emergenza.
Attualmente le complicanze peristomali vengono
suddivise nel seguente modo:
1 - complicanze precoci (compaiono da 1 a 15
giorni dopo l’intervento chirurgico):
- edema;
- emorragia intra- e peristomale;
RIASSUNTO: Studio osservazionale multicentrico sulle alterazioni
cutanee post-enterostomie (SACS). Classificazione delle alterazio-
ni peristomali.
G. BOSIO, F. PISANI, A. FONTI, A. SCROCCA, C. MORANDELL,
L. ANSELMI, M. ANTONINI, G. MILITELLO, D. MASTRONICOLA,
S. GASPERINI, L. LUCIBELLO
Le problematiche relative alle stomie addominali hanno acquista-
to nel corso degli anni un’importanza sempre maggiore. A ciò hanno
contribuito sia la notevole diffusione di queste gravi “menomazioni”
che il sempre maggiore interesse suscitato dall’aspetto qualitativo e
quantitativo della vita. Proprio per sottolineare l’interesse qualitativo
della vita di questi particolari pazienti, nasce l’opportunità di questo
studio.
SUMMARY: Multicentre observational study on peristomal skin di-
sorders: a proposal classification.
G. BOSIO, F. PISANI, A. FONTI, A. SCROCCA, C. MORANDELL,
L. ANSELMI, M. ANTONINI, G. MILITELLO, D. MASTRONICOLA,
S. GASPERINI, L. LUCIBELLO
Disorders regarding peristomal skin have been more and more in-
vestigated in order to establish the impact on quality of life of ostomy
patients. The aim of this classification is to provide an objective, stan-
dardized tool for the assessment of peristomal skin complication specifi-
cally designed on the description and localization of the lesion.
G Chir Vol. 27 - n. 6/7 - pp. 251-254
Giugno-Luglio 2006
Studio osservazionale multicentrico
sulle alterazioni cutanee post-enterostomie (SACS).
Classificazione delle alterazioni peristomali
G. BOSIO, F. PISANI1, A. FONTI2, A. SCROCCA3, C. MORANDELL4, L. ANSELMI4,
M. ANTONINI5, G. MILITELLO6, D. MASTRONICOLA7, S. GASPERINI7, L. LUCIBELLO8
KEY WORDS: Alterazioni cutanee peristomali - Stomia - Classificazione.
Peristomal skin disorders - Ostomy - Classification.
Azienda Ospedaliera “San Giovanni Battista di Torino”, Le Molinette, Torino
1 Presidio Ospedaliero “San Luigi-Currò”, Catania
2 Azienda Ospedaliera di Alta Specializzazione Ospedale “Garibaldi”, Catania
3 Policlinico Universitario “Campus Biomedico”, Roma
4 Ospedale Regionale, Bolzano
5 Azienda U.S.L. 11, Ospedale “San Giuseppe”, Empoli
6 Azienda U.S.L. 4, Ospedale “Misericordia e Dolce”, Prato
7 Direzione Medica Bristol-Myers-Squibb ConvaTec, Roma
8 Ospedale Piemonte, Messina
© Copyright 2006, CIC Edizioni Internazionali, Roma
251
articolo originale
- ischemia e necrosi;
- retrazione;
- distacco della giunzione muco-cutanea;
- suppurazioni ed ascessi peristomali;
- complicanze da malposizionamento;
- dermatiti, lesioni cutanee.
2 - complicanze tardive (compaiono oltre i 15
giorni dall’intervento chirurgico):
- ernia;
- prolasso;
- fistola;
- stenosi;
- granulomi;
- follicolite;
- traumi;
- emorragie;
- dermatiti.
Il raggiungimento ed il mantenimento dell’inte-
grità cutanea peristomale sono quindi l’obiettivo prin-
cipale che si pongono la persona portatrice di stomia
ed il professionista incaricato dello stoma-care. Questo
aspetto assume un ruolo di fondamentale importanza
per il miglioramento della qualità di vita del soggetto
portatore di stomia addominale.
L’esigenza di avere una classificazione delle lesioni
peristomali discende dalla nostra esperienza professio-
nale, che ci porta di continuo a contatto con pazienti
portatori di stomie e con una delle complicanze meno
indagate dal mondo scientifico. Dopo un confronto
tra professionisti nazionali e internazionali e attraverso
un’attenta revisione bibliografica, ci si è resi conto che
la letteratura di riferimento in merito è scarsa (1-4) e
riconosce le alterazioni cutanee solo da un punto di vi-
sta dermatologico, classificandole come se fossero del-
le alterazioni cutanee “semplici”; tuttavia i professioni-
sti del settore richiedono una classificazione che sia
universalmente riconosciuta e condivisa.
Ci sono stati nel corso di questi ultimi anni tentati-
vi di “gestione/classificazione” che hanno preso in pre-
stito stadiazioni di lesioni cutanee, inaccettabili dal no-
stro punto di vista, per classificare queste complicanze.
Nasce da tali motivazioni il Gruppo di Studio Osserva-
zionale Multicentrico sulle Alterazioni Cutanee Post-
enterostomie (SACS), che si pone come primo obietti-
vo quello di studiare e classificare le alterazioni cutanee
secondarie a confezionamento di enterostomie.
Lo studio ha preso in considerazione 16 esami cli-
nico-laboratoristici e foto digitali, valutati e confronta-
ti a tempi predefiniti (0, 4, 12 e 24 settimane) ed ela-
borati attraverso il software SPSS.
Dopo circa due anni di reclutamento dei pazienti,
studio, consensus conference, si è giunti ad una elabora-
zione definitiva della nostra classificazione.
Definizione e classificazione
delle alterazioni cutanee peristomali
LESIONE (L)
L1 Lesione iperemica (arrossamento peristomale sen-
za perdita di sostanza).
L2 Lesione erosiva con perdita di sostanza sino e non
oltre il derma.
L3 Lesione ulcerativa oltre il derma.
L4 Lesione ulcerativa fibrinosa/necrotica.
Lx Lesione proliferative (granulomi, depositi di ossa-
lati, neoplasia).
TOPOGRAFIA (T)
Come per la mammella si è convenuto di identifi-
care dei quadranti intorno allo stoma per poter descri-
vere anche da un punto di vista topografico le lesioni.
Legenda
TI = superiore destro
TII = superiore sinistro
TIII = inferiore sinistro
TIV = inferiore destro
TV = totale
CLASSIFICAZIONE
Si è voluto creare una classificazione semplice ed
immediata in grado di permettere una identificazione
chiara ed unanimamente accettata dello stato della le-
sione. Questa classificazione permette di accantonare
stadiazioni (vedi EPUAP) nate per descrivere tipologie
di lesioni caratterizzate da una base eziopatogenetica
totalmente diversa (Figg. 1-5).
Lo studio ha avuto come campione 300 pazienti
reclutati in diverse regioni d’Italia. Gli operatori coin-
volti sono stati medici e infermieri stomaterapisti che
gestiscono quotidianamente i pazienti portatori di sto-
mie. Per l’attuazione di tale ricerca è stata chiesta l’ap-
provazione dei vari Comitati Etici presenti nelle diver-
252
G. Bosio e Coll.
se aziende ospedaliere coinvolte. Ai pazienti, in merito
alle nuove normative vigenti, è stato chiesto un con-
senso su cartaceo letto e firmato dagli stessi che rispet-
tava ovviamente la legge sulla privacy. Gli esami ema-
tochimici richiesti hanno un duplice scopo: rientrano
nella routine di controllo post-operatorio e sono indi-
cativi dei fattori di rigenerazione e proliferazione tissu-
tale. Si è inoltre voluto stilare una guida per l’utilizzo
della classificazione rivolta agli operatori sanitari.
Il nostro secondo obiettivo “cause e trattamento” è
per noi ancora più importante, ma non irraggiungibi-
le: la qualità che si vuole fornire è un servizio profes-
sionale supportato dalla ricerca scientifica, dalla co-
scienza e dall’etica professionali.
Conclusioni
Attraverso tale classificazione si è raggiunto il
primo obiettivo prefissato: è stato infatti creato un
mezzo di valutazione oggettiva tale da costituire una
nuova linea guida per la corretta lettura e diagnosi
delle alterazioni stesse. Il Gruppo SACS si è prefis-
sato comunque un secondo obiettivo, ossia indivi-
duare le cause e il trattamento più idoneo. La ricer-
ca e lo studio sono ancora in corso, ma l’aver rag-
giunto il primo obiettivo è già una conquista. For-
nire un mezzo idoneo agli stomaterapisti e agli ope-
ratori sanitari che si trovano a dover effettuare una
diagnosi corretta non può che essere uno strumen-
to di qualità sia per l’utente che per chi lo utilizza.
Fig. 1 - L1 TV.
Fig. 2 - L2 TV.
Fig. 3 - L3 TIII, IV
Fig. 4 - L4 TIII, IV.
Fig. 5 - Lx TV.
253
Studio osservazionale multicentrico sulle alterazioni cutanee post-enterostomie (SACS). Classificazione delle alterazioni peristomali
254
G. Bosio e Coll.
1. Lyon CC, Smith AJ. Abdominal stomas and their skin disor-
ders: an atlas of diagnosis and management. Ed Martin Du-
nitz, 2001.
2. Lyon CC, Beck MH. Dermatological problems in stoma pa-
tients. Br J Dermatol 1999; 140-536.
3. Rolstad BS, Erwin-Toth PL. Peristomal skin complications:
prevention and management. Ostomy/Wound Management
2004; 50 (9): 68-77.
4. Turnbull G. Stomal complication: at what price? Ostomy/
Wound Management 2003; 49 (4): 17-18.
Bibliografia

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La scelta della tpn forlì 09.10.2013 - m.antonini
 

Studio osservazionale multicentrico sulle alterazioni cutanee post-enterostomie (SACS). Classificazione delle alterazioni peristomali.

  • 1. L’adattamento ad una nuova vita per la persona portatrice di stomia dipende molto dal mantenimento dell’integrità della cute peristomale. L’incidenza delle complicanze peristomali è difficile da determinare. Una revisione della letteratura riporta una incidenza variabile dal 6% al 66,8% (1) che dipende dai seguen- ti fattori: tipo di stomia, tempo di comparsa della le- sione (post-operatorio precoce oppure post-operatorio tardivo), tipologia delle complicanze stesse e tipologia della derivazione (derivazioni intestinali oppure deri- vazioni urinarie). Appare evidente come una larga per- centuale delle persone sottoposte ad intervento chirur- gico, sia esso di derivazione urinaria oppure di deriva- zione intestinale, abbia almeno una esperienza di un qualsiasi tipo di complicanza nell’arco di tempo in cui è portatrice della stomia. Si pensa che orientativamen- te 1 /3 delle persone colostomizzate e ben 2 /3 delle per- sone urostomizzate ed ileostomizzate presentino alme- no una lesione peristomale. Molti studi effettuati hanno associato i fattori di ri- schio alle complicanze della cute peristomale e soprat- tutto hanno evidenziato il collegamento tra obesità, malattie infiammatorie intestinali e stomie create in regime di emergenza. Attualmente le complicanze peristomali vengono suddivise nel seguente modo: 1 - complicanze precoci (compaiono da 1 a 15 giorni dopo l’intervento chirurgico): - edema; - emorragia intra- e peristomale; RIASSUNTO: Studio osservazionale multicentrico sulle alterazioni cutanee post-enterostomie (SACS). Classificazione delle alterazio- ni peristomali. G. BOSIO, F. PISANI, A. FONTI, A. SCROCCA, C. MORANDELL, L. ANSELMI, M. ANTONINI, G. MILITELLO, D. MASTRONICOLA, S. GASPERINI, L. LUCIBELLO Le problematiche relative alle stomie addominali hanno acquista- to nel corso degli anni un’importanza sempre maggiore. A ciò hanno contribuito sia la notevole diffusione di queste gravi “menomazioni” che il sempre maggiore interesse suscitato dall’aspetto qualitativo e quantitativo della vita. Proprio per sottolineare l’interesse qualitativo della vita di questi particolari pazienti, nasce l’opportunità di questo studio. SUMMARY: Multicentre observational study on peristomal skin di- sorders: a proposal classification. G. BOSIO, F. PISANI, A. FONTI, A. SCROCCA, C. MORANDELL, L. ANSELMI, M. ANTONINI, G. MILITELLO, D. MASTRONICOLA, S. GASPERINI, L. LUCIBELLO Disorders regarding peristomal skin have been more and more in- vestigated in order to establish the impact on quality of life of ostomy patients. The aim of this classification is to provide an objective, stan- dardized tool for the assessment of peristomal skin complication specifi- cally designed on the description and localization of the lesion. G Chir Vol. 27 - n. 6/7 - pp. 251-254 Giugno-Luglio 2006 Studio osservazionale multicentrico sulle alterazioni cutanee post-enterostomie (SACS). Classificazione delle alterazioni peristomali G. BOSIO, F. PISANI1, A. FONTI2, A. SCROCCA3, C. MORANDELL4, L. ANSELMI4, M. ANTONINI5, G. MILITELLO6, D. MASTRONICOLA7, S. GASPERINI7, L. LUCIBELLO8 KEY WORDS: Alterazioni cutanee peristomali - Stomia - Classificazione. Peristomal skin disorders - Ostomy - Classification. Azienda Ospedaliera “San Giovanni Battista di Torino”, Le Molinette, Torino 1 Presidio Ospedaliero “San Luigi-Currò”, Catania 2 Azienda Ospedaliera di Alta Specializzazione Ospedale “Garibaldi”, Catania 3 Policlinico Universitario “Campus Biomedico”, Roma 4 Ospedale Regionale, Bolzano 5 Azienda U.S.L. 11, Ospedale “San Giuseppe”, Empoli 6 Azienda U.S.L. 4, Ospedale “Misericordia e Dolce”, Prato 7 Direzione Medica Bristol-Myers-Squibb ConvaTec, Roma 8 Ospedale Piemonte, Messina © Copyright 2006, CIC Edizioni Internazionali, Roma 251 articolo originale
  • 2. - ischemia e necrosi; - retrazione; - distacco della giunzione muco-cutanea; - suppurazioni ed ascessi peristomali; - complicanze da malposizionamento; - dermatiti, lesioni cutanee. 2 - complicanze tardive (compaiono oltre i 15 giorni dall’intervento chirurgico): - ernia; - prolasso; - fistola; - stenosi; - granulomi; - follicolite; - traumi; - emorragie; - dermatiti. Il raggiungimento ed il mantenimento dell’inte- grità cutanea peristomale sono quindi l’obiettivo prin- cipale che si pongono la persona portatrice di stomia ed il professionista incaricato dello stoma-care. Questo aspetto assume un ruolo di fondamentale importanza per il miglioramento della qualità di vita del soggetto portatore di stomia addominale. L’esigenza di avere una classificazione delle lesioni peristomali discende dalla nostra esperienza professio- nale, che ci porta di continuo a contatto con pazienti portatori di stomie e con una delle complicanze meno indagate dal mondo scientifico. Dopo un confronto tra professionisti nazionali e internazionali e attraverso un’attenta revisione bibliografica, ci si è resi conto che la letteratura di riferimento in merito è scarsa (1-4) e riconosce le alterazioni cutanee solo da un punto di vi- sta dermatologico, classificandole come se fossero del- le alterazioni cutanee “semplici”; tuttavia i professioni- sti del settore richiedono una classificazione che sia universalmente riconosciuta e condivisa. Ci sono stati nel corso di questi ultimi anni tentati- vi di “gestione/classificazione” che hanno preso in pre- stito stadiazioni di lesioni cutanee, inaccettabili dal no- stro punto di vista, per classificare queste complicanze. Nasce da tali motivazioni il Gruppo di Studio Osserva- zionale Multicentrico sulle Alterazioni Cutanee Post- enterostomie (SACS), che si pone come primo obietti- vo quello di studiare e classificare le alterazioni cutanee secondarie a confezionamento di enterostomie. Lo studio ha preso in considerazione 16 esami cli- nico-laboratoristici e foto digitali, valutati e confronta- ti a tempi predefiniti (0, 4, 12 e 24 settimane) ed ela- borati attraverso il software SPSS. Dopo circa due anni di reclutamento dei pazienti, studio, consensus conference, si è giunti ad una elabora- zione definitiva della nostra classificazione. Definizione e classificazione delle alterazioni cutanee peristomali LESIONE (L) L1 Lesione iperemica (arrossamento peristomale sen- za perdita di sostanza). L2 Lesione erosiva con perdita di sostanza sino e non oltre il derma. L3 Lesione ulcerativa oltre il derma. L4 Lesione ulcerativa fibrinosa/necrotica. Lx Lesione proliferative (granulomi, depositi di ossa- lati, neoplasia). TOPOGRAFIA (T) Come per la mammella si è convenuto di identifi- care dei quadranti intorno allo stoma per poter descri- vere anche da un punto di vista topografico le lesioni. Legenda TI = superiore destro TII = superiore sinistro TIII = inferiore sinistro TIV = inferiore destro TV = totale CLASSIFICAZIONE Si è voluto creare una classificazione semplice ed immediata in grado di permettere una identificazione chiara ed unanimamente accettata dello stato della le- sione. Questa classificazione permette di accantonare stadiazioni (vedi EPUAP) nate per descrivere tipologie di lesioni caratterizzate da una base eziopatogenetica totalmente diversa (Figg. 1-5). Lo studio ha avuto come campione 300 pazienti reclutati in diverse regioni d’Italia. Gli operatori coin- volti sono stati medici e infermieri stomaterapisti che gestiscono quotidianamente i pazienti portatori di sto- mie. Per l’attuazione di tale ricerca è stata chiesta l’ap- provazione dei vari Comitati Etici presenti nelle diver- 252 G. Bosio e Coll.
  • 3. se aziende ospedaliere coinvolte. Ai pazienti, in merito alle nuove normative vigenti, è stato chiesto un con- senso su cartaceo letto e firmato dagli stessi che rispet- tava ovviamente la legge sulla privacy. Gli esami ema- tochimici richiesti hanno un duplice scopo: rientrano nella routine di controllo post-operatorio e sono indi- cativi dei fattori di rigenerazione e proliferazione tissu- tale. Si è inoltre voluto stilare una guida per l’utilizzo della classificazione rivolta agli operatori sanitari. Il nostro secondo obiettivo “cause e trattamento” è per noi ancora più importante, ma non irraggiungibi- le: la qualità che si vuole fornire è un servizio profes- sionale supportato dalla ricerca scientifica, dalla co- scienza e dall’etica professionali. Conclusioni Attraverso tale classificazione si è raggiunto il primo obiettivo prefissato: è stato infatti creato un mezzo di valutazione oggettiva tale da costituire una nuova linea guida per la corretta lettura e diagnosi delle alterazioni stesse. Il Gruppo SACS si è prefis- sato comunque un secondo obiettivo, ossia indivi- duare le cause e il trattamento più idoneo. La ricer- ca e lo studio sono ancora in corso, ma l’aver rag- giunto il primo obiettivo è già una conquista. For- nire un mezzo idoneo agli stomaterapisti e agli ope- ratori sanitari che si trovano a dover effettuare una diagnosi corretta non può che essere uno strumen- to di qualità sia per l’utente che per chi lo utilizza. Fig. 1 - L1 TV. Fig. 2 - L2 TV. Fig. 3 - L3 TIII, IV Fig. 4 - L4 TIII, IV. Fig. 5 - Lx TV. 253 Studio osservazionale multicentrico sulle alterazioni cutanee post-enterostomie (SACS). Classificazione delle alterazioni peristomali
  • 4. 254 G. Bosio e Coll. 1. Lyon CC, Smith AJ. Abdominal stomas and their skin disor- ders: an atlas of diagnosis and management. Ed Martin Du- nitz, 2001. 2. Lyon CC, Beck MH. Dermatological problems in stoma pa- tients. Br J Dermatol 1999; 140-536. 3. Rolstad BS, Erwin-Toth PL. Peristomal skin complications: prevention and management. Ostomy/Wound Management 2004; 50 (9): 68-77. 4. Turnbull G. Stomal complication: at what price? Ostomy/ Wound Management 2003; 49 (4): 17-18. Bibliografia