4. Dalla ricerca “Il testamento biologico”
sulle opinioni dei pazienti in merito ai provvedimenti di
sostegno vitale e alle dichiarazioni di fine vita
83% : i provvedimenti di sostegno vitale non debbano essere continuati
per prolungare le sofferenze del malato destinato ugualmente a morire
82% : i provvedimenti di sostegno vitale non dovrebbero essere iniziati
o continuati per mantenere uno stato di incoscienza permanente o di
demenza avanzata, privi di possibilità di recupero
92 % : è importante alleviare le sofferenze dei malati
87% : eventuali volontà anticipate di trattamento dovrebbero essere
rispettate in ogni caso dai medici
Le risposte sono influenzate in modo significativo dall’età , dall’avere o
meno una fede religiosa, meno dal titolo di studio
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
5. Ripensare al ruolo della medicina
generale nella presa in carico del
paziente alla fine della vita?
“affrontare i bisogni e i problemi che
accompagnano la fine della vita”
Dolore
Sofferenza
Paura
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
6. Quando un malato può essere
definito alla fine della vita?
La fine della vita è un percorso, un processo,
più o meno lungo, al termine del quale c’è la
morte.
Raramente la fine della vita/ la morte sono
istantanee.
Di solito la morte procede per stadi, più o
meno ravvicinati:
Biografica
Psicologica
Clinica/ cerebrale/ biologica
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
8. La cura del morire: aspetti del
problema
Spirituale
Emotivo
Filosofico
Etico
Antropologico
Giuridico
Clinico
Organizzativo
…….
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
9. Testimonianze
Il paziente: Piergiorgio Welby dal suo Blog 2002 sta in Storia di
una morte opportuna
Il parente: Roberta De Monticelli da La libertà di divenire se
stessi, in Che cosa vuol dire morire 2010
Il medico: Dino Zeffiri da Diario di un medico generico 2002
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
10. Qualità della fine della vita/
del morire
Sono assai più frequenti i
casi in cui la morte è
un’occasione mancata e
senza dignità,
contrassegnata da una
paura o da una
sofferenza schiaccianti o
da entrambe, che lascia
chi resta, compreso il
medico, con una
sensazione di rabbia,
colpa e pena.
Cos’è che va storto?
Iona Heath, Modi di morire. 2008
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
11. Le dimensioni della morte
secondo il modello DIS
Disease: assistenza sanitaria e
le cure palliative in senso
clinico-farmacologico
Illness: assistenza psicologica e
acquisizione di senso
Sickness: dimensione sociale e
relazionale tra i soggetti
coinvolti nel processo di morte
C. Cipolla e R .Battilana Qualità della morte: la dimensione sociale 2010
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
12. Qualità e consapevolezza
La consapevolezza della morte in senso
prognostico (disease) permette di partecipare
alle scelte di cura
La consapevolezza in senso psicologico
(illness) permette di attuare le strategie di
coping
La consapevolezza della propria diagnosi e
prognosi permette di vivere pienamente la
dimensione sociale (sickness) della propria
morte
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
C. Cipolla e R Battilana
14. La cura del morire
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
15. Il percorso
Venerdì: La cura del morire
La cura del morire: riferimenti storici e giuridici
La cura del morire e la Medicina Generale
Sabato: Ricerca&formazione
La Medicina Generale del futuro
Ricerche ed esperienze della Medicina Generale
La comunicazione di cattive notizie
La tecnologia diagnostica nello studio medico
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
16. La cura del morire: riferimenti storici e
giuridici
Una lettura sinottica della morte: dal rito
alla biologia
F. Benincasa
Definizioni
Cause
Effetti
Il posto della morte nell’evoluzione
Storia e geografia della morte
La morte nella società postmoderna
Il medico e la morte
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
17. La cura del morire: riferimenti storici e
giuridici
Il punto di vista giuridico
L. Pomodoro, Presidente del Tribunale di Milano
La costituzione
La Convenzione di Oviedo
Il codice deontologico
Ecc…
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
18. La cura del morire e la Medicina Generale
I problemi del medico di medicina generale
A. Moro
Problemi clinici
Problemi relazionali
Problematiche organizzative
Ecc…
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
19. La cura del morire e la Medicina Generale
Competenze ed abilità pratiche
L. Trentin, Coordinamento regionale per le cure
palliative e per la lotta al dolore – Assessorato alla
sanità Regione Veneto)
Uso appropriato delle varie tecniche
Problemi correlati al loro uso
La relazione con le strutture erogatrici
Ecc…
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
20. La cura del morire e la Medicina Generale
Organizzazione delle cure e aspetti relazionali
S. Tamborini
M . Tombesi
F. Valcanover
La complessità dell’organizzazione
Alcuni dati di letteratura sull’argomento
relazionale/organizzativo
Gli aspetti relazionali
L’esperienza e la visione del personale infermieristico
Ecc…
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
21. La cura del morire e la Medicina Generale
La ricerca della medicina generale
Storie di fine vita: Il Progetto Frammenti di Specchio
G. Bondielli, M .Milano
Epidemiologia delle cure di fine vita
G. Danti, G, Frapporti
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
22. Buon
congresso
R. Della Vedova La cura del morire Congresso Csermeg 2010
Editor's Notes
Oltre il concetto di consenso informato, una persona non può gestire la propria morte senza sapere che sta per morire: contro la congiura del silenzio
I 5 “stadi di consapevolezza” della Kubler-Ross: rifiuto, collera, venire a patti con l’idea della morte, depressione, accettazione della propria morte. Sono fasi idealtipiche, non si ritrovano sempre tutte e in quest’ordine, ma sono ipoteticamente fasi di un’ideale percorso per affrontare la morte con il minimo di angoscia e di paura.
Siknes dimensione sociale della triade: la mancanza di consapevolezza è alla base della fuoriuscita del soggetto dalla vita sociale ben prima che la morte fisica e l’impossibilità di interazione lo pongano in questa condizione di impotenza. Si tratta della cosiddetta social death
La gestione del proprio destino, cioè la libertà è uno degli elementi costitutivi della dignità umana.