Presentazione Libro “Democede di Crotone e Udjahorresnet di Sais” - Roma 22 n...
Resoconto Convegno 2009 Stampa ilCrotonese
1. 22 CULTURA 21 - 24 AGOSTO 2009 N. 64 il CROTONESE
IlconvegnopromossodalCentro‘CornelioPelusio’suirapportitraidueluoghilegatiaGioacchino
LastoriaunisceAltiliaeS.Giovanni
NelXIIIsecoloilmonasteroCalabromaria
fuelevatoa‘vicaria’dell’Abbaziaflorense
Organizzato dal Centro
studi Cornelio Pelusio Pari-
sio, in collaborazione con
Ministero per i Beni e atti-
vità culturali, Centro inter-
nazionale di studi gioachi-
miti e associazione culturale
Anemos di San Giovanni in
Fiore,domenica2agostosiè
svolto l’incontro-dibattito “Il
monastero Calabromaria e
Gioacchino da Fiore”. Alla
manifestazione ha parteci-
pato un numeroso e qualifi-
cato pubblico, proveniente
dadiverseareedellaregione.
Le attività hanno avuto i-
nizio con l’inaugurazione
della mostra “Il bello dell’a-
nima: introspezione e arte”.
Di gran valore i dipinti e le
sculture esposte dai maestri
Francesco Bitonti, Giuliana
Franco, Luigia Granata, Di-
no Scarpelli, Luigi Mori-
manno,PietroSpina.Ilmae-
stro Francesco Bitonti, uno
dei più brillanti e significati-
vi esponenti dell’arte con-
temporanea in Calabria ed
in Italia, ha di seguito illu-
strato il “Manifesto del
neointrospezionismo”, la
corrente artistica da lui fon-
data insieme a Stefanos Ar-
makolas e Pier Paolo Nudi,
presentata nel febbraio 2008
in Vaticano presso l’Accade-
mia angelica costantiniana:
“La presa d’atto di come
l’uomo ai nostri giorni tenda
prevalentemente a vivere la
sua quotidianità inseguendo
il potere, il denaro, il presti-
gio, la notorietà ed altre con-
simili ‘chimere’, conduce a
cogliere con lucidità quello
che potremmo definire ‘l’o-
blìo dell’humanitas’. Nella
civiltà della tecnica e della
scienza, la persona umana
volge ad essere trasformata
in ‘res’, in ‘cosa’. A questo si
aggiunge una tendenza cul-
turale per lo più edonistica”.
“Edonismo e materiali-
smo - ha proseguito il mae-
stro Bitonti - generano un
progressivodistaccodallari-
flessione interiore, dalla ca-
pacità di guardare dentro se
stessi e di ascoltare la voce
dell’anima e di Dio. Il pro-
getto culturale del neointro-
spezionismo è così quello di
volgere lo sguardo, con oc-
chio ad un tempo critico e
sereno,dentrosestessi,onde
esprimerenellinguaggiodel-
la produzione artistica i con-
tenuti e le belle forme del-
l’interiorità”.
La bolla di papa
Innocenzo III
Durante i lavori del con-
vegno è stata esposta al pub-
blico in riproduzione la bol-
la di papa Innocenzo III del
31 agosto 1211 con la quale
il pontefice assegnò il mona-
stero-fortezzadiCalabroma-
ria (oggi palazzo Barracco)
all’ordine florense di Gioac-
chino da Fiore. L’originale
della pergamena, autentico
capolavorodellaCancelleria
Vaticana, è custodita presso
l’Archivio storico Martucci
di Catanzaro, sotto la tutela
della Soprintendenza per i
beni archivistici della Cala-
bria. Di rilievo il commento
di Luigi Martucci, presente
all’incontro-dibattito, il qua-
le ha espresso “l’augurio di
una sempre più accurata ed
intensa valorizzazione del
patrimonio documentale
conservato nell’Archivio, al
finedellacrescitacivileecul-
turale della Calabria”.
Nutrito ed articolato il
quadro degli interventi. As-
sente il sindaco di San Gio-
vanni in Fiore, Antonio Ni-
coletti, per sopraggiunti im-
pegni istituzionali, è spettato
a Riccardo Succurro, presi-
dente del Centro internazio-
nale di studi gioachimiti, da-
re avvio ai lavori. Dopo aver
tracciato il profilo delle atti-
vità del Centro studi gioa-
chimiti,ormaidivenuto“una
realtà importante a livello
nazionale ed europeo nel
campo della ricerca sul mo-
nachesimo medievale”, Suc-
curro si è soffermato a deli-
neare “gli aspetti maggior-
mente rilevanti della figura
diGioacchinodaFiorecome
riformatore monastico, ese-
geta biblico, teologo della
storia”.
Così, “il calavrese abate
[…] di spirito profetico dota-
to”, come ricordato da Dan-
tenelXIIcantodelParadiso,
ha avuto “il merito di inter-
pretare la crisi della società
e della cultura a lui contem-
poranea. Cogliendo l’intimo
legame tra Antico e Nuovo
Testamento, Gioacchino ha
indissolubilmente legato il
mistero trinitario (Padre, Fi-
glio, Spirito Santo) alla sto-
ria degli uomini. Per l’abate
florense, maestro della ci-
viltà europea, Dio è vivente e
trascendente nel mondo da
lui creato, nelle concrete e
fattuali dinamiche della
realtà storica e del tempo
(EtàdelPadre,EtàdelFiglio,
Età dello Spirito Santo).
Cantore della speranza,
Gioacchinovidenellacomu-
nità di Fiore la nuova Naza-
reth”.
Nel sottolineare “la diffu-
sione in Calabria ed in Italia
delle fondazioni monastiche
florensi”, Riccardo Succur-
ro ha, da ultimo, sottolinea-
to “il forte connubio che uni-
val’abbaziadiFioreedilmo-
nastero Calabromaria di Al-
tilia,elevatoagliinizidelXIII
sec.asedevicariadellabadia
florense”. A riguardo, il pre-
sidentedelCentrostudigioa-
chimiti ha formulato “l’au-
spicio di una sempre più
marcata e proficua collabo-
razione con l’associazione
Cornelio Pelusio di Altilia”.
Il convegno è proseguito
con l’intervento di Gregorio
AversadellaSoprintendenza
per i beni archeologici della
Calabria. L’archeologo ha ri-
percorso le tappe più signifi-
cative dell’attività svolta ad
Altilia dallo Stato nel trien-
nio 2006-2008. In qualità di
socio ed eminente rappre-
sentante del Centro studi Pe-
lusio, egli ha rimarcato l’im-
pegno personale, come stu-
dioso, nel promuovere e va-
lorizzare sempre di più il pa-
trimonio storico-culturale di
Altilia,“realtàdiprim’ordine
a livello regionale e naziona-
le per il suo antico monaste-
ro-fortezza della Madonna
della Calabria”.
Di seguito Francesco Co-
sco, autorevole membro del-
la Deputazione di storia pa-
tria, ha affrontato il tema de-
gliitinerariflorensi,conpar-
ticolare attenzione al teni-
mento di Sanduca (oggi l’a-
rea di Trepidò-Lago Ampol-
lino), assegnato nel 1099 dal
duca normanno Ruggero
Borsa al monastero Cala-
bromaria di Altilia. Lo stu-
dioso, oltre a commentare la
cartografia di Nicola Venu-
sio del 1773-74, per l’occa-
sione - e per la prima volta in
pubblico - ha illustrato la
mappa geografica della “Re-
gia Sila” realizzata nel 1685
dall’ingegnere Antonio Gal-
luccio.
I rapporti dell’abbazia
con l’Ordine florense
Tra i principali percorsi
sono stati ricordati “quelli
che collegavano l’abbazia
florense di Gioacchino con i
monasteri di S. Maria del-
l’AcquavivapressoZagarise;
di S. Maria di Cabria presso
Castelsilano; della località
Vurdoi (‘muli’) presso Cac-
curi; del Tassitano; di
Sant’Angelo del Militino
presso Campana; di San
Martino di Monte Giove; di
Sant’Adriano presso Rossa-
no; di Sanduca, nell’area di
Pollitrea, dipendente da Ca-
labromaria”.
Il convegno ha fatto regi-
strare l’intervento di France-
sco Lopez, presidente del
Centro studi Cornelio Pelu-
sio, che ha moderato i lavo-
ri. Egli, dopo aver rapida-
mentetracciatolasintesidel-
le ricerche storico-docu-
mentali e strutturali com-
piute sul monastero Cala-
bromaria negli ultimi quin-
dici anni, si è soffermato sui
rapporti dell’abbazia di Alti-
lia con l’ordine florense di
Gioacchino da Fiore.
L’abate florense attorno al
1198 tentò di raggiungere la
Sila risalendo il Lese. Per
questafasestoricalefontiat-
testano la spontanea adesio-
ne dei monaci di Altilia alla
congregazione florense. Alla
morte di Gioacchino seguì
per circa un decennio, dal
1202 al 1211, una lunga e di-
battuta controversia tra il
monastero di Fiore ed il mo-
nastero di Corazzo presso
Carlopoli per il possesso del-
l’abbazia di Altilia. Con sen-
tenzadaGrottaferratadel31
agosto1211papaInnocenzo
III riconobbe l’adesione dei
monaci di Calabromaria al-
l’ordine di Fiore. Di lì a bre-
ve nel 1213 l’abate florense
Matteo Vitari attuò il passag-
gio per il tramite della co-
mune o distinta unione, nel
rispetto della reciproca au-
tonomia. Si stabilì inoltre
che in caso di sciagura “Flos
in Calabro Mariam”, i mo-
naci di Fiore dovevano tra-
sferirsi ad Altilia.
A giudizio di Valeria De
Fraja questo avvenne nel
corsodel1214-15,allorchéil
protocenobio florense fu in-
teressato da un devastante
incendio. Nel 1249 fu tra-
sportato ad Altilia in proces-
sione devozionale il braccio
sinistro di Gioacchino. Al
monastero Calabromaria è
legato infine il nome di Cor-
nelioPelusio,ilqualenelcor-
so del XVI sec. trascrisse e
tramandò la Vita dell’abate.
A conclusione del suo in-
tervento, Francesco Lopez
harichiamatol’attenzionesu
di un documento archivisti-
co di eccezionale valore sto-
rico,conservatopressolaBi-
blioteca provinciale di Mate-
ra(II,f.58r-61v).Dall’attori-
ferito al monastero di Cala-
bromaria redatto dall’abate
Matteo Vitari nell’ottobre
1216 si ricava come la rego-
ladell’ordineflorensesiasta-
ta fondamentalmente quella
diSanBenedetto(secundum
sancti Benedicti regulam et
nostri ordinis instituta).
Nel corso del convegno di
rilievo è stato l’intervento di
Antonio Rizzuti, presidente
dell’associazione Libera
informazione meridionali-
sta. Al centro del suo com-
mento la tesi di come “le tre
abbazie calabresi di Coraz-
zo,dellaSambucinaediSan
Giovanni in Fiore formino
un triangolo equilatero nel
quale è compresa tutta la Si-
la”. “Estendendo poi lo
sguardo ai romitori, si ottie-
ne un ottagono, che è, come
si sa, la quadratura del cer-
chio divino, simbolo della
fratellanza universale”.
Il coro polifonico
San Pio di Anemos
Il convegno ha trovato
compimentoconl’esibizione
di una rappresentanza del
coro polifonico San Pio del-
l’associazione culturale Ane-
mos di San Giovanni in Fio-
re,presiedutaconimpegnoe
dedizione da Paolo Foglia.
Sotto la sapiente guida del
maestro Luigi Benincasa il
gruppo, che si è con merito
di recente segnalato per i
successi conseguiti in tour
nelle basiliche di Padova, Vi-
cenza ed Assisi, ha eseguito
“O Sacrum Convivium” di
Lorenzo Perosi, “Locus Iste”
di Anton Bruckner, “Tollite
Hostias” di Camille Saint
Saëns, “Cantate Domino” e
“A Ninna”, composizioni ori-
ginali, queste ultime, del me-
desimo maestro Benincasa.
Le emozioni offerte dalla
performancesisonounitead
un dato di fatto di particola-
re rilevanza storica: dopo
quasi duecento anni la musi-
ca sacra è tornata a risuona-
re dal vivo nel monastero di
Calabromaria, nella sala che
dall’XI al XIX secolo ha co-
stituitoildormitoriodeicon-
versi dell’antica badia.
(n.ser.)
Con bolla papale del
1211 il monastero-
fortezza di Altilia fu
assegnato ai florensi
Per la prima volta
illustrata la mappa
geografica della
Regia Sila del 1685