2. Gli Hospitalia
• A partire dall’XI secolo, il pellegrinaggio religioso
ebbe un così deciso incremento che si rese
necessario fondare, lungo i suoi itinerari, delle
strutture atte a fornire loro assistenza ed ospitalità:
gli Hospitalia.
• Giusto per la loro funzione di “protezione” dei
pellegrini, gli Hospitalia venivano affidati e gestiti
dagli Ordini Religiosi Militari come i Templari, gli
Ospitalieri o i Teutonici.
3. Hospitalia dei Teutonici a Castronovo
• A Castronovo alcune fonti attestano la presenza di
due Hospitalia dei Teutonici.
• Rocco Pirro: Sicilia Sacra- Disquisitionibus et notitiis illustrata (1733)
• Mongitore: Monumenta Historica Sacrae Domus Mansionis SS.Trinitatis
Militari Ordinis Theutonicorum Urbis panormi, et Magni ejus Praeceptoris
(1721)
• Mortillaro V.: Elenco cronologico delle antiche pergamene pertinenti alla
Real Chiesa della Magione, 1858;
5. traduzione
• “Similmente due sono gli antichissimi sacri
templi, un tempo hospitia dei frati di S.Maria
dei Teutonici, a quel tempo suffraganee della
Magione dello stesso ordine (dei frati
teutonici) di Palermo; cioè S.Maria dei
Miracoli che esiste (tutt’ora), e S.Andrea il cui
tempio è diruto……”(1733)
7. Ecclesia S.Maria de Miraculis in Civitate Castrinovi
Diocesis Agrigentine
“Antichissimo è questo tempio dell’ Ordine dei Cavalieri
Teutonici presso la città di Castronovo tanto da essere
nostro priorato suffraganeo, come testimonia il Pirro
accennando alla visita di Francesco de Puteo nell’anno
1582. Leggiamo anche che lo stesso visitatore ha visionato
l’interno della chiesa affinché in essa non venisse meno il
culto divino. Inoltre, Simone Tagliavia e Aragona, già
commendatario del nostro priorato impose che in qualità di
commenda suffraganea, fosse retribuito il giusto salario al
sacerdote che quotidianamente celebri messa nella
suddetta chiesa. Sia imposto ai familiari dello stesso tempio
di abitarvi e inoltre, si ordinava loro di dover servire con
reverenza la chiesa, consentendo lo svolgimento del culto
stesso e di altre funzioni”
8. Ruderi di Sancta Maria de Miraculis
(Chiesa Madonna dei Miracoli)
10. Iscrizione trovata su una campana proveniente dalla
Chiesa della Madonna dei Miracoli
S.D.M.T. - S.MARIA MIRAC…M – CIV…..S - CASTRINOVI, an….126V
Sacra Domus Mansionis Theutonicorum – Sancta Maria
Miraculorum –Civitatis –Castrinovi, anno 126V
11. “Ecclesia S.Andrea in eadem Civitate Castrinovi”
Traduzione
Ugualmente antica è la chiesa di S. Andrea sita nella predetta città di Castronovo che fu nostro priorato
suffraganeo. Dalla visita del suddetto Francesco de Puteo nell’anno 1582. Questa chiesa sita all’esterno della
città, si trovò ad essere dimora di bestiame: lo stesso Simone Tagliavia, commendatario della Casa Madre
Palermitana, decise e deliberò che la stessa si ricostruisse, ossia che si riduca agli usi profani avendo fatto debita
penitenza, e si edifichi l’altare in onore di S. Andrea nella predetta chiesa di S. Maria dei Miracoli nella quale si
abbia cura di offrire, come si voglia, il sacrificio della messa ogni sei giorni per tutta la durata degli anni.
Oggi, questa Chiesa giace prostrata; ma il commendatario della nostra Casa Madre ogni anno paghi onze cinque al
Cappellano di S. Maria dei Miracoli alla quale fu unita questa chiesa, così come sostenne il Pirro. Da alcuni
documenti conservati presso l’archivio della nostra Casa Palermitana, emerge come essa possedesse molti beni siti
nella città e nel territorio della stessa Castronovo, essendo evidenti da queste poche [righe]. Il Notaio di
Castronovo Nicolaus de Donato avendo redatto testamento secondo i formulari notarili della stessa città di
Castronovo, donò i suoi giardini, siti al di sotto della rupe di Castronovo, alla nostra Casa così come si evince allo
stesso modo dall’atto dello stesso notaio, redatto l’ultimo settembre V a Indizione 1291, poiché Nicolaus
Sella, canonico maggiore dell’Arcidiocesi Palermitana, Simone di Calatafimi, cavaliere, e Rainiero de
Martino, Cittadini Palermitani,furonoesecutori del detto testamento sottoscritto dal Baiulo e dai giudici della città
di Castronovo, in quanto il Fr. Tommaso dell’Ordine dei cavalieri Teutonici di Palermo, a nome della Chiesa di
Castronovo, prenda possesso dei suddetti giardini, essendo le lettere in suo possesso, riportate nei registri dello
stesso notaio. Anno 1322, 12 gennaio, VI Indizione, dai registri di Ruggero de Vipera notaio palermitano, Fr.
Guglielmo Cuc Precettore maggiore dell’Ordine Teutonico in Sicilia e i Fratelli della Casa Palermitana, essendo loro
concesso dal maestro Emtoino de Montemurro di Palermo, un mulino diruto alla stessa Casa, poiché un tempo fu
di Nicola de Aspello sito nel luogo chiamato Fabarotta in territorio di Castronovo e, riguardo i giardini della
suddetta Sacra Casa,per un censo annuo di un oncia d’oro e quindici tarì. Anno 1378, 9 Dicembre, II a Indizione, nei
registri del notaio Antonio de Chaggio di Palermo. Fr. Ulrico de Omalesten dell’Ordine Teutonico Gran Precettore di
Sicilia e il Convento della SS. Trinità di Palermo, concessero ad Andrea Caxario della Terra di Castronovo, un ampia
porzione di terreno, già posseduta dal presbitero Filippo de Villandino nel territorio della suddetta terra per un
censo annuo di tarì sei d’oro.
13. Chiesa San Giacomo
(dal 1636 dedicata a San Giorgio)
In una pergamena del 1244 di Mons.Acquaviva , il Libellus
successione Episcopum Agrigenti, si legge (L. Tirrito pag.603):
Ecclesia Sancti Jacobi (oggi detta di San Giorgio, già cadente)
cum terris, et vineis suis et cunetis decimis burgentium prius fuit
beneficium in prebenda facta cum ecclesia Sancti Georgi
grecorum pro una de prebendis deletis (sul monte oggi detta del
Giudice Giusto convertita in Camposanto).
14. Luogo su cui sorgeva la Chiesa di San Giorgio
(già Chiesa di San Giacomo)
15. Casale e Chiesa della Bagnara
Dal Libellus successione Episcopum Agrigenti,
si legge (L. Tirrito pag.603):
Casale Santi Stephani datum fuit Balneariae cum totis decimis
et oblationis. Et Ecclesia Sanctae Mariae de Castronovo, et
alia ecclesiae in Casali Balneariae, quod dicitur Rahalbiat; et
alia ecclesia in Casali Mastra. Et episcopus debebat inde
habere procurationem, et archidiaconus et Canonicos
transeuntes et redeuntes Panormi.
Nota: transeuntes et redeuntes; euntes et redeuntes (andanti e ritornanti ;
che vanno e vengono ..)
18. Spedale Civico (1549)
“Una ventina di cittadini benemeriti della patria, nel
1549 si associarono per fondare lo Spedale Civico col
dono di fondi e di rendite per accogliere e curare i
poveri ammalati, i pellegrini ed i passeggieri………
Congiunto al contiguo Monte di Pietà, ne fu affidata
l’amministrazione alla pia società dei nobili Bianchi” .
L.Tirrito-Sulla Città e Comarca di Castronovo di Sicilia, pag.481
20. Casale e Chiesa di San Pietro
Dal Libellus successione Episcopum Agrigenti, si legge
(L. Tirrito pag.603):
“Ecclesia S.Petri in flumine Castrinovi data fuit pactensi
ecclesiae, quae deibet procurare
episcopum, archidiaconum et Canonicos euntes et
redeuntes Panormo”
21.
22. La viabilità tra Castronovo e il Casale San Pietro
Il metodo d’indagine si è basato su:
L’ analisi di mappe e carte topografiche
Lunghezza del percorso;
Ostacoli fisici (fiume Platani e Morello);
Fonti storiche;
Esistenza di ponti e guadi;
Fonti testimoniali
26. Considerazioni
•
•
La presenza dell’ostacolo naturale ai camminamenti costituito dal Fiume Platani, impone la scelta di questi in
funzione della presenza di guadi o ponti lungo il percorso.
Considerazioni:
– Giustolisi parla di un percorso, risalente al periodo ellenico-romano, che congiungeva l’abitato attorno alla
Chiesa di San Pietro con la Necropoli di Capelvenere (quindi un cammino che valicava il fiume platani);
– La presenza in prossimità del Casale di San Pietro di due guadi viene attestata dalla Carta topografica
(diapositiva n. 25) del 1838 quindi ancor prima che si costruisse il ponte di san Pietro. Entrambe le trazzere
provenienti da Castronovo, la trazzera Passo di Vitti e la trazzera Grotticelli, confluiscono sullo stesso guado.
– Il Tirrito, parlando delle Trazzere che si dipartono da Castronovo, dice: “……verso il centro per Rakalxacca
toccando Karkes, Caccamo, raggiungea Himera, ma valicando il Lico-Platani, presso l’antica Chiesa di San
Pietro si congiungea con Kamico presso Agrigento”.
Ed Ancora, parlando della costruzione del Ponte Vecchio, dice:” l’opera più gigantesca, che avrebbe dovuto
fare lo Stato, fu la costruzione del magnifico ponte ad unico arco scemo sul Lico-Platani, per agevolare
nell’inverno il transito dei passeggieri, i quali con pericoli di annuali naufragi, il guadavano nel punto più
largo presso la Chiesa di S.Pietro; e per mantenere le communicazioni inter-Comunali con Cammarata, in
tutti i tempi coi Castronovesi cordiali. Se ne gittarono le fondamenta nel 1555 ed aperto al pubblico transito
nel 1570”.
– Una Trazzera che unisce Castronovo al Ponte Vecchio, viene denominata “trazzera del Ponte NUOVO”
come a voler alludere che, benchè venga considerato il primo ponte sul fiume platani, ci sia stato in questo
tratto di fiume un altro ponte più antico. Ipotesi anche non esclusa da V.Giustolisi.
Quindi tutti le citazioni sopra menzionate concordano sul fatto che nei pressi di San Pietro esisteva un guado
che, anche se con pericoli di annuali naufragi, permetteva il transito anche d’inverno.
27. Foto area del secolo scorso
Trazzera
Passo
quadrivio
Spina Santa
Di
Trazzera
Torricella
Trazzera dei
Grotticelle
Vitti