Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Coen, Seminario museo-suono.pptx
1. ‘Sapienza’ Università di Roma
Scuola di Specializzazione in Beni archeologici
AA 2021-2022
Museologia – 3 CFU
prof. Paolo Coen
Museologia - Prof. Paolo Coen
2. Dalle collezioni al Museo
Senza collezionisti non ci sarebbero musei.
Alessandra Mottola Molfino
Museologia - Prof. Paolo Coen
3. Il collezionismo e alcune sue dinamiche
• Si potrebbe affermare che l’atto di collezionare oggetti, spesso
giudicati di valore artistico, rappresenta uno dei fondamenti
dell’uomo in quanto essere cosciente e razionale
• Plinio fornisce ampi riscontri in merito per la Roma
repubblicana e di prima età imperiale
• Capire i perché del collezionare, le dinamiche del costituirsi di
una collezione e le sue trasformazioni nel corso del tempo;
come anche capire il succedersi dei vari allestimenti
contribuisce a capire il Museo
Museologia - Prof. Paolo Coen
4. Collezionismo nel Medioevo
• Nel Medioevo si affermarono collezioni custodite in chiese,
basiliche o cattedrali sotto forma di «tesori» (Krzysztof Pomian)
• I «tesori» in questo caso erano reliquie: oggetti, cose materiali
considerati sacri perché ritenuti in rapporto diretto o indiretto
con Cristo, la Madonna, i santi o il Credo cattolico
• Spesso si tratta di una parte anatomica, un braccio, una testa o
il cuore
• Altre volte di oggetti preziosi per via del solo contatto con
santi, beati o luoghi da essi frequentati, per esempio la Terrasa
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5. Arte francese, Reliquario a braccio, XIII secolo, New York,
Metropolitan Museum of Art
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6. Arte francese, Reliquario a braccio, XIII secolo, New York,
Metropolitan Museum of Art
• Argento, cristallo di rocca e gemme in vetro:
le diverse materie rendono più vitale
l’oggetto
• Lo schema riproduce il gesto benedicente
• Oggi i reliquari – di fatto contenitori – sono
più noti e apprezzati dei contenuti, le
reliquie appunto, peraltro spesso perse
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7. Il collezionismo nel Rinascimento
• Nell’età moderna collezionare assunse valenze distaccate
rispetto al passato
• Il collezionismo divenne un esercizio conscio, razionale,
attraverso cui un singolo individuo, o magari una famiglia, una
dinastia, poterono profilarsi in modo differente rispetto al
resto della società
• I significati erano diversi. Il primo, ovviamente, era di status
symbol, dove status significava certo danaro e potere, ma
anche qualità, spessore estetico e intellettuale
• Altre valenze erano – e in parte sono tuttora – assai meno
scontate. Quel che più conta per noi: hanno molto a che fare
con il Museo
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8. La Wunderkammer, o cabinet des curiosités
• In genere è il modo di collezionare oggetti nel sedicesimo e nel
diciassettesimo secolo
• In Europa se ne costituirono alcune centinaia e in genere
appartenevano a sapienti
• Alla base vi erano alcune idee, o istanze, poi transitate nel
mondo del Museo
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11. Ferrante Imperato, o Imparato (1525-1615)
• Farmacista e scienziato, visse e lavorò a
Napoli
• Allestì nel suo palazzo una collezione, già
allora normalmente detta «Museo», nota
in tutta Europa
• La collezione si arricchì grazie alla
corrispondenza e allo scambio con altri
colleghi europei
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12. Ferrante Imperato, o Imparato (1525-1615)
• La collezione abbondava di reperti naturali:
piante, semi, erbe secche, animali
imbalsamati, fossili, pietre, gemme, terre,
succhi, essenze, profumi, oli, inchiostri
• Vi erano anche cose artificiali, quasi
sempre in relazione al mondo della natura
• Si completava con un una galleria di ritratti
di illustri scienziati
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13. Ferrante Imperato, Frontespizio dei Dell’Historia naturale libri
XXVIII, Napoli, C. Vitale, 1599
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14. Ferrante Imparato, Frontespizio della Historia Naturalis, Napoli
1599
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• Nel 1599 Imparato stampò un libro
illustrato sulla propria collezione
• Il titolo, mutuato da Plinio, è
confermato dall’allestimento
• Dal coccodrillo appeso al soffitto agli
uccelli, pesci e conchiglie alle pareti,
colpisce la presenza del regno
naturale e ancor più animale, fatto
peraltro comune all’intero
Rinascimento
16. La tassidermia e l’arte di fermare il tempo, di sconfiggere la morte
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• Gli animali che appaiono sulla tavola di Imparato avevano
subito un processo, volto a impedire loro di putrefarsi e
tornare alla polvere
• La tassidermia è la tecnica – per alcuni l’arte – per conservare i
corpi degli animali. L’animale è ritratto come fosse ancora in
vita e in azione: gli occhi – sostituiti da vetro colorato – sono
aperti
• Sembra ovvio, ma di fatto il collezionista del Rinascimento vive
a diretto contatto con la morte, che tuttavia è esorcizzata
17. La tassidermia e l’arte di fermare il tempo, di sconfiggere la morte
Museologia - Prof. Paolo Coen
• Il tema transita dal collezionismo al Museo e ne rappresenterà
una delle costanti
• Il Museo diventa un meccanismo artificiale, inventato
dall’uomo per l’uomo che serve a fermare la morte, ad andare
oltre il termine naturale del tempo
• Questo aspetto è centrale nel film Una notte al museo: una
delle chiavi del racconto consiste nei reperti, naturali e non,
che riprendono vita
18. Allestire lo scibile umano, comunicarlo e insegnarlo
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20. Ulisse Aldrovandi (1522-1605)
• Attivo per lo più fra Bologna e Roma; pilastro
dell’Alma Mater Studiorum
• Autore de Le statue di Roma, ma in realtà
versato in più materie
• In parallelo mise insieme una collezione di
naturalia, cioè di cose naturali, che poi
avrebbe donato alla sua università
• 1568 fondò a Bologna il Giardino dei semplici,
cioè l’Orto botanico
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21. Che le mie fatiche vengano continuate dopo la mia morte; per
l’onore e l’utile della mia città [scil. Bologna]. Perché queste
fatiche non siano state vane
Testamento di Ulisse Aldrovandi, 1603
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22. L’eredità materiale di Ulisse Aldrovandi
• Fece testamento nel 1603
• Privo di eredi, lasciò l’intero patrimonio
scientifico - esemplari botanici e zoologici,
manoscritti, disegni e xilografie - al Senato di
Bologna
• Il Senato avrebbe dovuto conservarlo nella
propria integrità e in un unico luogo, senza cioè
smembrarlo
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23. L’allestimento
• Sia Imparato, sia Aldrovandi provarono attraverso le rispettive
collezioni a comprendere l’ordine del Creato
• I rispettivi allestimenti rispecchiano un ordine razionale
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24. La comunicazione e la didattica
• Sia Imparato che Aldrovandi ricevevano in continuazione ospiti,
ai quali comunicavano i risultati delle proprie ricerche e delle
collezioni
• Essi produssero anche pubblicazioni, talora illustrate
• Aldrovandi spese le proprie sostanze nell’illustrazione
sistematica a disegno e a stampa delle raccolte
• Questo materiale fu spesso detto «Museo» e segna l’origine di
un’istanza didattica destinata a diventare dominante
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26. Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, Calci
• Diversi musei di oggi cercano di restituire
cosa fosse una Wunderkammer
• Il discorso vale a Napoli, presso le Gallerie
Nazionali di Capodimonte, e anche a Calci,
vicino Pisa
• A Calci si è cercato di riprodurre ex post
una Wunderkammer: attenzione, si tratta
di un prodotto contemporaneo, che
risponde assai più alla mentalità di oggi che
a quella del sedicesimo o del
diciassettesimo secolo
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27. Una speciale categoria di collezionismo: le antichità classiche
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29. Pisa-Roma-Pisa c. 1200
• L’XI secolo aveva visto sorgere il potere di questa repubblica
marinara: nel 1092 papa Urbano II la elevò al rango di
arcivescovado. Nel secolo seguente l’impero commerciale
comprendeva colonie in tutto il Medio Oriente e sul Mar
Nero, alla foce del Don
• Alla metà del XII secolo ebbe inizio il consolidamento interno,
attraverso l’espansione nell’entroterra della Toscana. Ciò la
condusse in competizione e in conflitto con le rivali Genova e
Venezia
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30. Pisa-Roma-Pisa c. 1200
• All’apice della potenza, la Repubblica decise di manifestare la
propria grandezza utilizzando il linguaggio classico
• Spedì una delegazione di cittadini a Roma
• La delegazione acquistò a Roma un centinaio di sarcofagi
classici, che poi spedì in patria via mare
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33. Pisa-Roma-Pisa c. 1200
• Una volta a Pisa, i sarcofagi furono inizialmente collocati
intorno al duomo e riutilizzati come sepolture da alte
personalità politiche e militari cittadine
• La repubblica riprese un uso caratteristico degli antichi
imperatori. Insieme, essa rivendicò il proprio ruolo di erede di
Roma
• Fra il 1297 e il 1303 i sarcofagi sarebbero stati spostati nel
Camposanto monumentale; un successivo trasferimento
sarebbe occorso tra il quattordicesimo e il quindicesimo secolo
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37. Pisa-Roma-Pisa c. 1200
• I sarcofagi classici avrebbero prodotto un notevole impatto sul
mondo artistico di Pisa e della Toscana
• Essi sarebbero serviti da modello, fra gli altri, a Nicola Pisano e
ancora più tardi a Michelangelo Buonarroti
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38. Nicola Pisano, Pulpito, particolare con l’Annunciazione, 1260, Pisa,
Battistero
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39. Nicola Pisano, Pulpito, particolare con Ercole e il leone di Nemea,
1260, Pisa, Battistero
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41. Richard Topham (1671–1730)
• Tophman fu un uomo politico britannico, membro del
Parlamento dal 1698 al 1713
• Insieme, Topham fu anche un bibliofilo e un collezionista. Il
centro della sua attenzione fu essenzialmente Roma e il suo
passato classico
• A suo tempo studente di Eton College, Topham conservò
sempre un rapporto privilegiato con la sua ex scuola
• La stessa raccolta, benché conservata in vita nella casa di
Topham nella cittadina di Windsor, ruotò ideologicamente
intorno a Eton College, al quale sarebbe stata lasciata in
eredità
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44. [I leave] all my books prints and drawings that
are kept in my new Library at Eton College.
Dal testamento di Richard Topham, 1729
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45. Apriamo un poco la prospettiva: Eton College, oggi
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48. Eton College all’epoca di Richard Topham
• Fondato nel quindicesimo secolo secolo, Eton College era
emerso subito come una delle più importanti public school
d’Inghilterra
• Molta della sua fortuna si doveva naturalmente alla prossimità
con Windsor Castle, fin dal tardo Medioevo dimora dei reali
britannici. La distanza fra la scuola e il castello è di circa 2 km
• Richard Topham frequentò Eton College nell’ultimo quarto del
diciassettesimo secolo
• Il college puntava sulla dimestichezza con la cultura classica
come strumento di crescita del proprio blasone – cosa del
resto comune ad altre public school come Winchester o Arrow
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50. I hope to be a good scholar, for this is the best
schoole in the England (…). This is a brave
schoole, and the best teaching in the world.
Richard Barrett, 1693
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51. Eton, [the] finest school for grammar in Britain,
perhaps in Europe
Daniel Defoe, 1724
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52. Il ‘progetto’ Topham
• La raccolta Topham partì da un nucleo di 1300 libri
• Accanto ai libri Topham riunì un «museo cartaceo»: il «museo»
consisteva nelle copie a disegno, talora rifinite all’acquarello,
delle principali antichità di Roma, per complessivi 3000 fogli
• Libri, stampe e disegni potevano e dovevano essere consultati
insieme: utilizzando il linguaggio odierno, Topham concepì un
‘portale’ multimediale per accedere al patrimonio classico
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53. Qualche esempio dei materiali acquistati da Topham
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60. Appropriarsi fisicamente di Roma e del suo passato classico
• Non è ancor oggi noto se Topham si recasse personalmente a
Roma, attraverso la pratica del Grand Tour
• A Roma, egli si servì di Francesco Fernandi, detto l’Imperiali,
scartando invece l’offerta di John Talman
• Imperiali era un pittore di origine lombarda ben radicato
nell’ambiente romano, che funse da agente artistico per diversi
collezionisti
• Imperiali influì molto sul progetto Topham, dandogli effetto
pratico e anche contribuendo a plasmarlo
• Imperiali naturalmente conosceva i musei cartacei precedenti,
formati da Imparato, Aldrovandi o Cassiano dal Pozzo
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63. Le implicazioni politiche del progetto Topham
• La nuova generazione di politici britannici utilizzava il retaggio, i
modello classici per ‘vestire’ il nascente predominio coloniale
• Parecchi di questi politici, in particolare di area Whig, avevano
alle spalle l’educazione a Eton College
• Eton nel medio Settecento si configurò come ‘la culla’ della
politica britannica
• La nuova biblioteca di Eton, arricchita grazie al lascito di
Topham, diede corpo allo spirito nazionalista e imperialista
britannico, fondato militarmente e commercialmente sul
dominio marittimo
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