Baby sitter 2017 malattie 4

Alberto Ferrando
Alberto FerrandoPediatrician at ASL 3 Genovese
Dott.	Alberto	Ferrando	
Prof.	a	contratto	in	Pediatria	ambulatoriale
PEDIATRA
Coordinatore		Garanti	dell’Infanzia		UNICEF
Pres.		Ass.	pediatri	Extraospedalieri liguri	(APEL)
-www.apel-pediatri.org
-www.ferrandoalberto.blogspot.it
-aferrand@fastwebnet.it
-3388687583
OSSIURI
Cosa sapere
- Piccoli filamenti bianchi o grigio chiaro lunghi fino a circa 1
cm, sottili, mobili.
- Prurito locale che , di solito, aumenta di notte.
- In alcuni casi si possono anche vedere i vermi nel water dopo
che il bambino è andato in bagno, nella biancheria intima al
mattino
- Il contagio avviene attraverso la via “oro-fecale” e
soprattutto nella vita di comunità, soprattutto asilo e scuola:
da qui si capisce l’importanza dell’igiene e del lavaggio
delle mani.
- Gli ossiuri non danno seri problemi di salute o sono
addirittura asintomatici.
Cosa fare
• Somministrare un farmaco antivermi in un’unica dose,
su consiglio del pediatra, e ripetere dopo 15 giorni.
• Lavaggio accurato e frequente delle mani.
Cosa non fare
• Ignorare
• Consentire al bambino di grattarsi fortemente in
quanto la cute può lacerarsi e consentire lo sviluppo di
un’infezione batterica secondaria.
•
Pianto , Pavor nocturnus,
Incubo
PIANTO: Cosa sapere
Cause di pianto
Cambiano a seconda dell’età, nel bambino grande la causa
predominante è il dolore seguito da tristezza.
Nel bambino piccolo le cause sono più numerose perché non
potendo comunicare in altro modo, comunica con il pianto:
• Dolore (vedi capitolo)
• Tristezza
• Fame
• Sete
• Sonno
• Stanchezza
• Bisogno di coccole
• Paura degli estranei
• Paura di essere abbandonato
•
• Cercate di mantenere la calma e non fatevi prendere
dall’agitazione.
• Cercate di consolarlo parlandogli dolcemente, coccolatelo e
rassicuratelo con la vostra presenza.
• Provate a cambiargli posizione.
• Verificate se ha caldo o freddo: se è sudato o se ha mani e
piedi freddi.
• Controllate se qualcosa lo infastidisce (pannolino sporco,
vestiti stretti, naso chiuso).
• Massaggiategli il pancino in senso orario per favorire
l’eliminazione dell’aria.
Esiste inoltre un’ampia variabilità da bambino a bambino: i
bambini sono diversi l’uno dall’altro: alcuni piangono molto
frequentemente, altri, al contrario, quasi mai.
PIANTO: Cosa sapere
Ogni età ha il suo “codice”
Con il pianto il bambino richiama l'attenzione dei genitori
per richiedere nutrimento, aiuto, protezione e conforto.
Dopo i primi 4-6 mesi il bambino impara a comunicare con
altri mezzi.
Dalla nascita al 6° mese un bambino in media piange al
giorno da 1 a 3 ore anche se esistono bambini che non
piangono quasi mai e altri che superano ampiamente le 3
ore.
PIANTO: Cosa sapere
Cosa fare
Cercare di capire la causa del pianto e, se
individuata, agire sulla causa.
Se è il dolore applicare la terapia
farmacologica e non farmacologica del
dolore.
Per il pianto del lattante utilizzare il
sistema delle 5S.
Mantenere la calma.
Swaddling: avvolgerlo in una coperta o fascia.
Side/Stomach: sul fianco. (ma non va fatto dormire in
questa posizione).
Shushing: utilizzare, per il primo anno di vita, il rumore
bianco per calmarlo: su qualsiasi smartphone ci sono app che
lo riproducono, e i file mp3 di rumore bianco si possono
facilmente trovare anche su Internet.
Swinging: cullarlo con un’oscillazione che dev’essere di circa
tre centimetri senza che diventi uno scuotimento.
Sucking: succhiare. Ai neonati piace succhiare, Per farli
addormentare, quindi, spesso basta allattarli, o usare un
ciuccio.
Soluzione per calmare il pianto dei lattanti
: le "5 S” (Harvey Karp)
Swaddling
Shushing
Cosa non fare
• Agitarsi, perché si crea un circolo vizioso. Se
il bambino piange e chi è intorno a lui si agita,
il pianto si aggrava.
• Sgridare il bambino dicendo di smetterla.
• Ignorare il bambino.
• Urlare.
• Litigare tra marito e moglie.
Pavor nocturnus,
- Il Pavor nocturnus fa parte dei disturbi del sonno, detti anche
parasonnie, insieme a Bruxismo, sonniloquio, sonnambulismo,
allucinazioni ipnagogiche e Incubo.
- L’età in cui compaiono questi episodi è più frequentemente tra i 3
e i 6 anni ma in alcuni bambini compaiono molto più precocemente,
o tardivamente. Compare tra il 3 e il 10% dei bambini.
il bambino improvvisamente, per lo più durante la prima metà della
notte, si siede di colpo, grida, piange, a volte urla e singhiozza. Se i
genitori lo chiamano, non risponde, non li vede, non li riconosce,
anche se ha gli occhi aperti e sbarrati, fissi, spesso compie violenti
movimenti con le mani, come per allontanare o aggredire; suda, ha il
polso frequente, è affannato, pallido, appare congesto; dopo un
periodo spesso abbastanza lungo, dell’ordine di diversi minuti,
improvvisamente si ridistende, si rilassa e si riaddormenta, in genere
al mattino successivo non si ricorda l’avvenuto.
Cosa fare
• Conoscere l’esistenza del disturbo.
• Mantenere la calma.
• Parlare con voce calma e suadente.
• Accarrezzare il bambino e stargli vicino.
Cosa non fare
• Svegliare il bambino.
• Scrollarlo.
• Parlare ad alta voce o urlare.
Incubo
Si presenta nella fase del sonno ove avvengono i sogni (sonno
REM). Si tratta di un sogno pauroso, spesso preceduto da
“fenomeni vegetativi” (sudorazione, tremori, tachicardia). Al
sogno segue spesso un risveglio improvviso, spesso con
pianto, con il ricordo dell’evento sognato, e angosciante per
diversi minuti.
Al di sotto dei 2 anni rappresenta, molto probabilmente, la
causa più frequente del rifiuto del sonno, perché il ricordo
degli eventi sognati crea nel bambino la paura di doverli di
nuovo rivivere andando a letto.
Nel bambino in età prescolare spesso gli incubi
rappresentano l’espressione notturna di disagi “vissuti” nella
giornata, o di conflitti familiari.
Allucinazioni ipnagogiche
Sono rare: si presentano all’inizio del sonno, quando
il bambino sta per addormentarsi, con percezioni di
rumori, di oggetti in movimento, di porte che si
chiudono, di voci sconosciute, vengono “viste” forme
e colori non ben definibili; il bambino ha la
sensazione di essere incapace di muoversi e di non
poter fuggire.
Il pianto è inevitabile.
Cosa fare
• Seguire dei “rituali” prima di coricarsi.
• Svolgere attività piacevoli, come la lettura, per
rilassarsi.
• tranquillizzare il bambino parlando con lui con calma e
delicatamente, cercando, poi, di rimetterlo a letto.
Cosa non fare
• Giochi di azione o “agitare” il bambino prima di andare a
letto.
• Non gridare o scuotere il bambino.
Pediculosi
Cosa sapere:
- Trasmissione per contatto diretto
- Il pidocchio non salta, quindi non si può trasferire
senza un contatto.
Il pidocchio vive da 1 a 2 mesi e si nutre esclusivamente di sangue
umano,
SINTOMI:
- prurito, variabile molto da persona a persona,
inizialmente alla nuca e dietro le orecchie.
- segue il grattamento con conseguenti “lesioni da
grattamento”
DIAGNOSI:
- Ispezione per visualizzare le lendini (uova) alla radice
dei capelli e, solo più raramente, il pidocchio vivo. Le
lendini sono piccoli elementi del diametro di 0,3 per 0,8 mm, di forma
ovoidale, di colore biancastro-giallastro, attaccate a un capello. Le lendini
poste su un capello a distanza di oltre 1 cm sono lendini “vuote”(Il
pidocchio è già uscito).
Il pidocchio ha una forma allungata, un colorito bianco-
grigiastro, è lungo da 1 a 2-3 mm.
Di	Gilles	San	Martin	- originally posted to	Flickr as Male	human	head	louse,	CC	BY-SA	2.0,	
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11208622
Baby sitter 2017 malattie 4
• Per eliminare le uova usare un pettine a denti molto fitti, pettinella.
• La rimozione locale con pettine fitto da parte dei genitori è
un’alternativa a prodotti specifici (non raccomandati nei bambini in
età inferiore ai 2 anni). Il pettine fitto deve essere usato sui capelli
bagnati per almeno 15-20 minuti e il trattamento va ripetuto ogni 3-4
giorni per varie settimane.
• Si possono utilizzare prodotti a base di dimeticone, derivato del
silicone che non ha effetti tossici come i pesticidi: forma una
pellicola attorno al pidocchio, immobilizzandolo e soffocandolo. Il
dimeticone non viene assorbito attraverso la cute, non causa
irritazione della pelle, né aumento delle resistenze come avviene altri
prodotti.
Cosa fare
Cosa fare
• I prodotti classici (permetrina, lindano, malathion) a base di piretro o pesticidi
possono dare effetti collaterali o reazioni allergiche.
• Disinfestare i pettini e le spazzole utilizzati in uno shampoo antiparassitario per 4
minuti e poi bolliti o lavati in acqua molto calda (oltre 60°C) saponosa per 10 minuti,
facendo attenzione ad eliminare le eventuali lendini presenti. In alternativa
immergerli per 1 ora in acqua bollente con detersivo.
• Lavare immediatamente gli asciugamani usati per asciugare i capelli dopo il
trattamento.
• I giocattoli (es. animali di peluche) e gli oggetti che non possono essere lavati in
acqua o a secco vanno lasciati all’aria aperta per almeno 48 ore, oppure conservati
in un sacchetto di plastica per due settimane.
• E’ necessario che tutti i membri della famiglia si sottopongano ad accurata ispezione
del capo in quanto la pediculosi può colpire anche gli adulti.
Cosa non fare
• Effettuare terapia se il bambino non ha i
pidocchi, in quanto tutti i farmaci, anche i
più recenti, possono dare degli effetti
collaterali o scatenare reazioni allergiche.
• Usare i prodotti per la terapia come
prevenzione
Spasmi affettivi: COSA SAPERE
5 % dei bambini dopo frustrazioni, sgridate o ha dolore.
Il bimbo trattiene il respiro, protraendosi l'apnea, si può
arrivare alla perdita di conoscenza.
Lo spasmo affettivo si risolve sempre spontaneamente e non
comporta nessun pericolo e nessun rischio per il bambino.
Gli spasmi affettivi avvengono soprattutto nell’età compresa
tra 6 mesi e 2 anni e, talvolta, durano fino a 6 anni.
Gli spasmi affettivi più frequenti sono quelli in cui il bambino
trattiene il respiro e diventa cianotico; più rari alcuni detti
“pallidi”.
Negli spasmi affettivi un fattore favorente è la carenza di
ferro.
COSA FARE
Quando il bambino trattiene il respiro, cercate di
intervenire prontamente soffiandogli in faccia o, se
avete la possibilità, spruzzandogli un po’ di acqua sulla
faccia per cercare di interrompere, in via riflessa,
l’apnea.
COSA NON FARE
Assecondare il bambino sempre nel timore di una crisi,
concedendogli ciò che reclama o sembra volere.
SVENIMENTO (o sincope): Cosa sapere
Il tipo più frequente è quello detto “vasovagale” o sincope
neuromediata
15% dei bambini può avere una sincope entro 18 anni.
Insorge quando l'individuo si trova in stazione eretta,
frequentemente preceduto da una sensazione di calore, nausea,
stordimento e visione offuscata, oppure è sottoposto ad
emozioni forti: può seguire anche a un episodio di paura, a una
forte emozione, a un dolore violento oltre allo stare molto in
piedi.
Un individuo può sentirsi debole e stordito (presincope) oppure
perdere conoscenza (sincope).
Cosa fare
- adagiare il bambino in posizione supina (la schiena deve
essere appoggiata al pavimento);
- allentare eventuali indumenti stretti;
- sollevare gli arti inferiori se non si sospettano traumi alla
colonna vertebrale;
- alla ripresa della coscienza tranquillizzarlo e non metterlo
subito in posizione eretta, ma mantenerlo supino per alcuni
minuti facendolo in seguito sollevare gradualmente;
- ventilare l’ambiente.
Se il bambino non respira iniziare le manovre di
rianimazione cardiopolmonare e chiamare il 118/112.
Baby sitter 2017 malattie 4
Cercare di capire la causa e valutare le seguenti
situazioni:
• Eventuale trauma
• Assunzione di farmaci o veleni
• Reazione allergica
• Colpo di calore
• Malattia
• Stress
• Digiuno
• Stanchezza
Chiamare il 118 (112) se:
• sincope insorta sotto sforzo
• presenta battito cardiaco irregolare o lento;
• presenta dolore toracico;
• presenta difficoltà di respirazione;
• ha difficoltà a rinvenire;
• agisce in modo confusionale;
• se non risponde.
Cosa non fare
Dare liquidi appena il bambino rinviene;
spruzzare sul viso acqua gelata;
farlo alzare subito;
dare schiaffi e pacche.
Mal d’auto (Cinetosi)
Cosa sapere
E' molto raro che ne soffrano i bambini sotto a 1 anno di età, la
fascia più colpita è quella dai due ai 12 anni.
Sintomatologia:
- Malessere generale
- Pianto
- Pallore
- Sudorazione
- Salivazione abbondante
- Vertigini
- Nausea
- Vomito
- Mal di testa
- Tachicardia
- Ipotensione
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  • 5. Pianto , Pavor nocturnus, Incubo
  • 6. PIANTO: Cosa sapere Cause di pianto Cambiano a seconda dell’età, nel bambino grande la causa predominante è il dolore seguito da tristezza. Nel bambino piccolo le cause sono più numerose perché non potendo comunicare in altro modo, comunica con il pianto: • Dolore (vedi capitolo) • Tristezza • Fame • Sete • Sonno • Stanchezza • Bisogno di coccole • Paura degli estranei • Paura di essere abbandonato •
  • 7. • Cercate di mantenere la calma e non fatevi prendere dall’agitazione. • Cercate di consolarlo parlandogli dolcemente, coccolatelo e rassicuratelo con la vostra presenza. • Provate a cambiargli posizione. • Verificate se ha caldo o freddo: se è sudato o se ha mani e piedi freddi. • Controllate se qualcosa lo infastidisce (pannolino sporco, vestiti stretti, naso chiuso). • Massaggiategli il pancino in senso orario per favorire l’eliminazione dell’aria. Esiste inoltre un’ampia variabilità da bambino a bambino: i bambini sono diversi l’uno dall’altro: alcuni piangono molto frequentemente, altri, al contrario, quasi mai. PIANTO: Cosa sapere
  • 8. Ogni età ha il suo “codice” Con il pianto il bambino richiama l'attenzione dei genitori per richiedere nutrimento, aiuto, protezione e conforto. Dopo i primi 4-6 mesi il bambino impara a comunicare con altri mezzi. Dalla nascita al 6° mese un bambino in media piange al giorno da 1 a 3 ore anche se esistono bambini che non piangono quasi mai e altri che superano ampiamente le 3 ore. PIANTO: Cosa sapere
  • 9. Cosa fare Cercare di capire la causa del pianto e, se individuata, agire sulla causa. Se è il dolore applicare la terapia farmacologica e non farmacologica del dolore. Per il pianto del lattante utilizzare il sistema delle 5S. Mantenere la calma.
  • 10. Swaddling: avvolgerlo in una coperta o fascia. Side/Stomach: sul fianco. (ma non va fatto dormire in questa posizione). Shushing: utilizzare, per il primo anno di vita, il rumore bianco per calmarlo: su qualsiasi smartphone ci sono app che lo riproducono, e i file mp3 di rumore bianco si possono facilmente trovare anche su Internet. Swinging: cullarlo con un’oscillazione che dev’essere di circa tre centimetri senza che diventi uno scuotimento. Sucking: succhiare. Ai neonati piace succhiare, Per farli addormentare, quindi, spesso basta allattarli, o usare un ciuccio. Soluzione per calmare il pianto dei lattanti : le "5 S” (Harvey Karp)
  • 13. Cosa non fare • Agitarsi, perché si crea un circolo vizioso. Se il bambino piange e chi è intorno a lui si agita, il pianto si aggrava. • Sgridare il bambino dicendo di smetterla. • Ignorare il bambino. • Urlare. • Litigare tra marito e moglie.
  • 14. Pavor nocturnus, - Il Pavor nocturnus fa parte dei disturbi del sonno, detti anche parasonnie, insieme a Bruxismo, sonniloquio, sonnambulismo, allucinazioni ipnagogiche e Incubo. - L’età in cui compaiono questi episodi è più frequentemente tra i 3 e i 6 anni ma in alcuni bambini compaiono molto più precocemente, o tardivamente. Compare tra il 3 e il 10% dei bambini. il bambino improvvisamente, per lo più durante la prima metà della notte, si siede di colpo, grida, piange, a volte urla e singhiozza. Se i genitori lo chiamano, non risponde, non li vede, non li riconosce, anche se ha gli occhi aperti e sbarrati, fissi, spesso compie violenti movimenti con le mani, come per allontanare o aggredire; suda, ha il polso frequente, è affannato, pallido, appare congesto; dopo un periodo spesso abbastanza lungo, dell’ordine di diversi minuti, improvvisamente si ridistende, si rilassa e si riaddormenta, in genere al mattino successivo non si ricorda l’avvenuto.
  • 15. Cosa fare • Conoscere l’esistenza del disturbo. • Mantenere la calma. • Parlare con voce calma e suadente. • Accarrezzare il bambino e stargli vicino. Cosa non fare • Svegliare il bambino. • Scrollarlo. • Parlare ad alta voce o urlare.
  • 16. Incubo Si presenta nella fase del sonno ove avvengono i sogni (sonno REM). Si tratta di un sogno pauroso, spesso preceduto da “fenomeni vegetativi” (sudorazione, tremori, tachicardia). Al sogno segue spesso un risveglio improvviso, spesso con pianto, con il ricordo dell’evento sognato, e angosciante per diversi minuti. Al di sotto dei 2 anni rappresenta, molto probabilmente, la causa più frequente del rifiuto del sonno, perché il ricordo degli eventi sognati crea nel bambino la paura di doverli di nuovo rivivere andando a letto. Nel bambino in età prescolare spesso gli incubi rappresentano l’espressione notturna di disagi “vissuti” nella giornata, o di conflitti familiari.
  • 17. Allucinazioni ipnagogiche Sono rare: si presentano all’inizio del sonno, quando il bambino sta per addormentarsi, con percezioni di rumori, di oggetti in movimento, di porte che si chiudono, di voci sconosciute, vengono “viste” forme e colori non ben definibili; il bambino ha la sensazione di essere incapace di muoversi e di non poter fuggire. Il pianto è inevitabile.
  • 18. Cosa fare • Seguire dei “rituali” prima di coricarsi. • Svolgere attività piacevoli, come la lettura, per rilassarsi. • tranquillizzare il bambino parlando con lui con calma e delicatamente, cercando, poi, di rimetterlo a letto. Cosa non fare • Giochi di azione o “agitare” il bambino prima di andare a letto. • Non gridare o scuotere il bambino.
  • 19. Pediculosi Cosa sapere: - Trasmissione per contatto diretto - Il pidocchio non salta, quindi non si può trasferire senza un contatto. Il pidocchio vive da 1 a 2 mesi e si nutre esclusivamente di sangue umano, SINTOMI: - prurito, variabile molto da persona a persona, inizialmente alla nuca e dietro le orecchie. - segue il grattamento con conseguenti “lesioni da grattamento”
  • 20. DIAGNOSI: - Ispezione per visualizzare le lendini (uova) alla radice dei capelli e, solo più raramente, il pidocchio vivo. Le lendini sono piccoli elementi del diametro di 0,3 per 0,8 mm, di forma ovoidale, di colore biancastro-giallastro, attaccate a un capello. Le lendini poste su un capello a distanza di oltre 1 cm sono lendini “vuote”(Il pidocchio è già uscito). Il pidocchio ha una forma allungata, un colorito bianco- grigiastro, è lungo da 1 a 2-3 mm.
  • 21. Di Gilles San Martin - originally posted to Flickr as Male human head louse, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11208622
  • 23. • Per eliminare le uova usare un pettine a denti molto fitti, pettinella. • La rimozione locale con pettine fitto da parte dei genitori è un’alternativa a prodotti specifici (non raccomandati nei bambini in età inferiore ai 2 anni). Il pettine fitto deve essere usato sui capelli bagnati per almeno 15-20 minuti e il trattamento va ripetuto ogni 3-4 giorni per varie settimane. • Si possono utilizzare prodotti a base di dimeticone, derivato del silicone che non ha effetti tossici come i pesticidi: forma una pellicola attorno al pidocchio, immobilizzandolo e soffocandolo. Il dimeticone non viene assorbito attraverso la cute, non causa irritazione della pelle, né aumento delle resistenze come avviene altri prodotti. Cosa fare
  • 24. Cosa fare • I prodotti classici (permetrina, lindano, malathion) a base di piretro o pesticidi possono dare effetti collaterali o reazioni allergiche. • Disinfestare i pettini e le spazzole utilizzati in uno shampoo antiparassitario per 4 minuti e poi bolliti o lavati in acqua molto calda (oltre 60°C) saponosa per 10 minuti, facendo attenzione ad eliminare le eventuali lendini presenti. In alternativa immergerli per 1 ora in acqua bollente con detersivo. • Lavare immediatamente gli asciugamani usati per asciugare i capelli dopo il trattamento. • I giocattoli (es. animali di peluche) e gli oggetti che non possono essere lavati in acqua o a secco vanno lasciati all’aria aperta per almeno 48 ore, oppure conservati in un sacchetto di plastica per due settimane. • E’ necessario che tutti i membri della famiglia si sottopongano ad accurata ispezione del capo in quanto la pediculosi può colpire anche gli adulti.
  • 25. Cosa non fare • Effettuare terapia se il bambino non ha i pidocchi, in quanto tutti i farmaci, anche i più recenti, possono dare degli effetti collaterali o scatenare reazioni allergiche. • Usare i prodotti per la terapia come prevenzione
  • 26. Spasmi affettivi: COSA SAPERE 5 % dei bambini dopo frustrazioni, sgridate o ha dolore. Il bimbo trattiene il respiro, protraendosi l'apnea, si può arrivare alla perdita di conoscenza. Lo spasmo affettivo si risolve sempre spontaneamente e non comporta nessun pericolo e nessun rischio per il bambino. Gli spasmi affettivi avvengono soprattutto nell’età compresa tra 6 mesi e 2 anni e, talvolta, durano fino a 6 anni. Gli spasmi affettivi più frequenti sono quelli in cui il bambino trattiene il respiro e diventa cianotico; più rari alcuni detti “pallidi”. Negli spasmi affettivi un fattore favorente è la carenza di ferro.
  • 27. COSA FARE Quando il bambino trattiene il respiro, cercate di intervenire prontamente soffiandogli in faccia o, se avete la possibilità, spruzzandogli un po’ di acqua sulla faccia per cercare di interrompere, in via riflessa, l’apnea. COSA NON FARE Assecondare il bambino sempre nel timore di una crisi, concedendogli ciò che reclama o sembra volere.
  • 28. SVENIMENTO (o sincope): Cosa sapere Il tipo più frequente è quello detto “vasovagale” o sincope neuromediata 15% dei bambini può avere una sincope entro 18 anni. Insorge quando l'individuo si trova in stazione eretta, frequentemente preceduto da una sensazione di calore, nausea, stordimento e visione offuscata, oppure è sottoposto ad emozioni forti: può seguire anche a un episodio di paura, a una forte emozione, a un dolore violento oltre allo stare molto in piedi. Un individuo può sentirsi debole e stordito (presincope) oppure perdere conoscenza (sincope).
  • 29. Cosa fare - adagiare il bambino in posizione supina (la schiena deve essere appoggiata al pavimento); - allentare eventuali indumenti stretti; - sollevare gli arti inferiori se non si sospettano traumi alla colonna vertebrale; - alla ripresa della coscienza tranquillizzarlo e non metterlo subito in posizione eretta, ma mantenerlo supino per alcuni minuti facendolo in seguito sollevare gradualmente; - ventilare l’ambiente. Se il bambino non respira iniziare le manovre di rianimazione cardiopolmonare e chiamare il 118/112.
  • 31. Cercare di capire la causa e valutare le seguenti situazioni: • Eventuale trauma • Assunzione di farmaci o veleni • Reazione allergica • Colpo di calore • Malattia • Stress • Digiuno • Stanchezza
  • 32. Chiamare il 118 (112) se: • sincope insorta sotto sforzo • presenta battito cardiaco irregolare o lento; • presenta dolore toracico; • presenta difficoltà di respirazione; • ha difficoltà a rinvenire; • agisce in modo confusionale; • se non risponde.
  • 33. Cosa non fare Dare liquidi appena il bambino rinviene; spruzzare sul viso acqua gelata; farlo alzare subito; dare schiaffi e pacche.
  • 34. Mal d’auto (Cinetosi) Cosa sapere E' molto raro che ne soffrano i bambini sotto a 1 anno di età, la fascia più colpita è quella dai due ai 12 anni. Sintomatologia: - Malessere generale - Pianto - Pallore - Sudorazione - Salivazione abbondante - Vertigini - Nausea - Vomito - Mal di testa - Tachicardia - Ipotensione