Una pandemia è già di per sé una situazione che genera stress. ma cosa accade quando, senza che ce ne rendiamo conto, l'ansia e il senso di impotenza presenti vanno a legarsi a vecchie ansie e paure passate? scoprilo in questo video
1. Ansia e panico tra
presente e passato
Come sfruttare un momento di crisi per migliorare
il benessere psicologico
2. Emergenza
Avvenimenti improvvisi che richiedono un’azione immediata ed
efficace e che possono essere dovuti a cause epidemiche, naturali e
tecnologiche (Organizzazione Mondiale della Sanità)
4. Paura nostra alleata
L’evoluzione ha selezionato le gazzelle paurose premiandole con la
sopravvivenza e dando loro tanta discendenza. Le gazzelle troppo
tranquille sono finite ad alimentare le discendenze dei leoni
(Lorenzini, 2010)
5. Negazione
Un modo per abbassare i livelli di stress
«tanto a me non succede; la Cina è lontana, io non vivo in Lombardia, nel
mio paese non ci sono stati contagi, colpisce solo gli anziani, colpisce solo
chi ha malattie pregresse…»
Riduzione di comportamenti di auto-protezione e aumento del rischio
7. Eccesso di paura
Sistema neurovegetativo autonomo: adrenalina, noradrenalina e cortisolo
Abbassamento delle difese immunitarie
8. Radici passate
Bisogno di essere produttivi
Eccessivo senso del dovere
Senso di colpa se non ci attiviamo per gli altri
Bisogno di adeguarci a come gli altri ci vogliono
Paura del fallimento
Impossibilità di concederci il contatto con i nostri bisogni
Visione di sé come incapaci di fronteggiare eventi
9. Cattive
abitudini
• Passare tutta la giornata a pulire
sul pulito
• Passare ore davanti alla tv a
informarsi sul Coronavirus
• Passare ore a lavorare
• Sentirsi in colpa a fare attività di
svago
• Monitorare costantemente i
membri della propria famiglia
• Vedere i momenti di svago e relax
come perdite di tempo
• Ricerca di un colpevole
10. Parti vitali
Attivazione del sistema nervoso parasimpatico che stimola la produzione di serotonina, endorfine,
acetilcolina.
In questo periodo lo stato di pandemia da coronavirus e le conseguenti restrizioni che ne sono derivate hanno impattato molto sulla nostra vita quotidiana. In molti casi questo cambiamento così importante e repentino ha impattato sul benessere psicologico delle persone. Mi capita spesso di sentire persone che manifestano ansia o vanno nel panico. Questo è comprensibile e in un momento di pandemia. Ma cosa succede quando le ansie presenti vanno a sommarsi o a legarsi con ansie e paure passate? Già perché non è detto che il senso di perdita di controllo o di impotenza che si vive in seguito a una pandemia sia così diverso da quello vissuto in altri momenti della nostra vita. Così il rischio è che le paure presenti aprano vecchie porte al di là delle quali si trovano paure passate. In questo breve video vi parlerò di come le persone reagiscono a crisi presenti quando vengono legate al passato.
L’OMS definisce emergenza tutti quegli avvenimenti……L’emergenza, e quindi anche il coronavirus, si distingue quindi per essere qualcosa di improvviso che richiede un fronteggiamento rapido
La pandemia è un tipo particolare di emergenza perché è invisibile, mutevole. Pensiamo a una catastrofe come può essere un’alluvione o il crollo di un ponte. C’è un momento drammatico che si consuma e poi c’è un dopo da cui si riparte; ci sono persone coinvolte direttamente e persone non direttamente coinvolte. In una pandemia non c’è un unico momento drammatico ma ogni giorno ha una potenzialità drammatica perché possono aumentare i contagi, possono avvenire contagi nel mio paese, può ammalarsi un aprente o un amico; l’incertezza è anche quella di non conoscere il momento di maggiore drammaticità. Inoltre, chiunque è esposto a rischio, chiunque può diventare vittima diretta e questo espone a una grande incertezza. Ciò che era quotidiano e prevedibile smette di esserle, le certezze non sono più le stesse di prima improvvisamente. Va da sé che l’incertezza e l’impossibilità di prevedere la fine aumentino il rischio di ansia e paura.
La paura è un’emozione primaria funzionale perché ci consente di orientarci a mettere in atto comportamenti di autoprotezione. La paura mi spinge a lavarmi le mani, tenere le distanze, evitare contatti ecc… Questo per dire che avere paura in un momento in cui siamo esposti a rischio è normale e funzionale. Il problema nasce quando la paura cresce troppo o si mantiene su livelli troppo bassi.
L’evitamento è una modalità possibile di reagire alla paura. Il «tanto a me non succede. Quando siamo esposti a una condizione di stress, il nostro sistema psico emotivo si attiva per ridurlo. Chi, per motivi suoi, ha un’inconscia difficoltà a contattare la paura può reagire mettendo in atto strategie di evitamento per non incorrere in stress. Se da un lato questo meccanismo fa stare apparentemente meglio, dall’altro lato espone a maggior rischio le persone perché inibisce la messa in atto di comportamenti di auto protezione.
Tra i meccanismi di evitamento troviamo anche le cattive abitudini. Il piacere immediato ci consente di ridurre immediatamente i livelli di stress e «non sentire»
Al contrario, l’eccesso di paura genera panico. La paura ci serve per attivarci, mettere in atto comportamenti autoprotettivi e fronteggiare il pericolo. Se però rimaniamo costantemente attivati, il nostro sistema neurovegetativo produrrà un eccesso di sostanze come adrenalina, noradrenalina e corstisolo; tutte sostanze che servono per attaccare e fuggire ma che abbassano le difese immunitarie oltre a farci vedere il bicchiere mezzo vuoto.
A ciò può aggiungersi l’effetto ponte di vecchie ansie e di visioni negative di sé.