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11
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI FIRENZE
DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA
FORMAZIONE E PSICOLOGIA
MASTER DI SECONDO LIVELLO IN
PSICOLOGIA SCOLASTICA E DEI
DISTURBI DI APPRENDIMENTO.
TESI DI MASTER
TITOLO
« Disturbi e difficolta dell’ apprendimento:
Il ruolo della famiglia »
Relatore:
Prof.ssa Lucia Bigozzi
Candidato:
Krevaika Soultana
Matr. n°5733961
ANNO ACCADEMICO 2013-2014
2
Disturbi dell’ apprendimento,
I genitori e la scuola…
« Perchè un compito di
matematica richiede tante ore
di lavoro ? »
« L’insegnante mi ha suggerito di
consigliare uno specialista per il
mio figlio. Sa lettura è molto
lenta. Lo sospettavo, ma ho
paura… »
3
La dislessia, discalculia, ADHD,
disgrafia ...
☺
• La storia inizia molto tempo fa, ma solo negli ultimi anni
sembra giungere alle conclusioni più precise.
• Le difficoltà non sono comuni per tutti gli alunni, non c’è un
profilo centrale.
• La causa è endogena e si basa sul sistema nervoso centrale.
• Sono chiaramente differenti delle altre situazioni della
disabilità, come il ritardo mentale.
• Si tratta di una declinazione inaspettata tra il potenziale
cognitivo e la prestazione scolastica dell’ alunno.
4
• Esiste una chiara correlazione con molti disturbi
mentali e dell’ immagine di sé negativa e bassa
autostima.
• L'ansia, la rabbia, la depressione, la solitudine, la
bassa resistenza alla cancellazione... li sentono ma
non possono condividerli.
5
L’ ambiente del figlio
• Lo specialista offre una significante anamnesi del
figlio, conta la sua età mentale, controlla i
processi cognitivi, ma anche il livello della
funzionalità delle competenze specifiche.
 
• L'insegnante guidato dello specialista fornisce all’
alunno un materiale della migliore qualità per
studiare. Raggiunge così l'integrazione del figlio
nel quadro scolastico.
6
«Gli altri significativi»
Genitori: capitolo inestimabile, poiché hanno un ruolo attivo
nell'educazione dei loro figli.
• Loro hanno un interesse intenso per l’educazione, una comunicazione
frequente con gli insegnanti, hanno maggiore impegno e
responsabilità, hanno una maggiore fiducia e vivono dei sentimenti
dell’ attaccamento e comprensione per gli insegnanti, specialisti e
gli altri genitori. Discutono sostanzialmente, scambiano delle
esperienze e conoscenze, adottano dei ruoli flessibili. I loro figli
non sono facilmente suscettibili nel comportamento distruttivo o
delinquenziale.
• Ma, il contributo più importante dei genitori è l'identificazione
precoce del ritardo nello sviluppo che porterà ad un intervento
precoce per prevenire il fallimento scolastico e per migliorarsi la
qualità della vita dei figli.
• Fratelli: possono offrire un valido aiuto a
condizione che non c'è concorrenza.
• Sentono il bisogno di dimostrare ai suoi fratelli
che il disturbo dell’ apprendimento non deve
limitarli in nulla.
• Compensano la carenza che può sentire il figlio
a scuola.
• Sviluppano dell’ empatia per la diversità delle
persone e il rispetto che questa richiede.
7
8
La fase della diagnosi dei disturbi
dell’ apprendimento
• Il momento più critico è il riconoscimento e la
diagnosi del disturbo dell’ apprendimento.
• La fase della definizione può durare per settimane,
mesi o anni.
• Al fine di rimanere forti i genitori, sani e utili, è
importante di affrontare le loro emozioni.
• Di seguito, sono menzionate alcune delle previste
emozioni che possono essere affrontare quando si
rendono conto che il loro figlio ha delle difficoltà
dell’ apprendimento.
9
Ansia
Molti genitori non sono sufficientemente informati delle
difficoltà dell’ apprendimento. È logico di avere paura e ansia.
Devono cercare delle informazioni.
Delle fonti dell’ informazione possono essere la scuola del
figlio, altri genitori, biblioteche e anche internet.
Tristezza, rabbia, frustrazione
Tutti i genitori hanno speranze e sogni per i loro figli. I loro
sogni possono esser distrutti quando capiscono che il loro
figlio ha delle difficoltà dell’ apprendimento.
La tristezza o rabbia si esprime dal dolore che sentono e
quindi è difficile di accettare le difficoltà dell’
apprendimento del loro figlio.
10
Come possono aiutare i genitori?
• Devono guidare i figli nelle abilità sociali che sono rilevate con
la vita reale e sono realizzate in tempo reale. Questo
dovrebbe succedere nel caso che il figlio interagisca con altri
o immediatamente dopo.
• Dare consigli prima che il figlio reagisce e ricompensarlo in ogni
interazione positiva.
• Ma anche nel settore cognitivo, in consultazione con
l'insegnante e sotto la guida dello specialista, i genitori
possono contribuire in modo decisivo nel programma
quotidiano dello studio del loro figlio.
• Sottolineando, infine, i talenti del figlio, prevengono o tendono
a diminuire i sentimenti negativi e spiacevoli del figlio, così
come si evita la loro somatizzazione.
11
Approccio consulenziale...
e i genitori hanno bisogno di aiuto e di
sostegno
• La consulenza dei genitori mira a favorire i genitori
nel difficile compito dell’ educazione dei loro figli.
• Inoltre, come parte del primo intervento la
consulenza è considerato uno dei metodi più efficaci
nella cooperazione dei genitori con lo specialista e il
maestro.
• Li aiuta a trovare il coraggio e sviluppare
progressivamente dei meccanismi di difesa.
12
Concluzioni
Il fatto che il figlio ha dei disturbi
dell’ apprendimento significa che
impara delle cose specifiche in modo
diverso dagli altri figli. Ciò non
significa che non le può imparare.
Mentre i disturbi dell’ apprendimento
non possono essere curati, ma
possono essere configurati con il
supporto e gli interventi realizzati
con l'aiuto degli specialisti e esperti
adeguati per i bisogni di ogni figlio.
Ricordate sempre il talento, le abilità
e la qualità speciale del figlio. Con
l'aiuto può essere un alunno contento
e felice.
La ringranzio molto per
l’attenzione
Krevaika Tania
Referenze
Bateman, B. (1965) An educator’s view of a diagnostic approach to Learning
Disorders Journal of learning disabilities, doi: 10.1177/002221949202500105 J
Learn Disabil January 1992 vol. 25 no. 1 29-36
Lyon, G. R., Fletcher, J. M. & Barnes, M. C. (2002). Learning Disabilities. In E. J.
Mash & R. Bradley (eds.) Handbook of Behavioral Disorders, p. 2 – 93, New York,
NJ: Guilford
Hammill, D. D. (1990). On defining learning disabilities: An emerging consensus.
Journal of Learning Disabilities, doi:10.1177/002221949002300201 J Learn Disabil
February 1990 vol. 23 no. 2 74-84
Maughan et al., (2003): Reading problems and depressed mood. Journal of Abnormal
Child Psychology, 31, p.219-229
Backer, A., Neuhauser, G.(2003), Internalizing and externalizing syndrome in
reading and writing disorders Article in German, Prax Kinderpsychol
Kinderpsychiatr., 2003 May-Jun; 52(5):329-37.
Griffiths, A., Hamilton, D., (1987) Learning at Home. London: Methuen
Porpodas, (2003) «Learning and its difficulties» ed. Private
Botsas, G, & Padeliadu, S. (2004). Goal orientation and reading comprehension
strategy use among students with and without reading difficulties. International
Journal of Educational Research, 39(4&5), 477- 495.
Kirk, S. A. (1962). Educating exceptional children. Boston: Houghton Mifflin.
Panteliadou, (2000). «Learning difficulties and educational practice», Αthens,
Εllinika Grammata.
14
Per ulteriori informazioni e dettagli
la mia mail è seguendo:
tkrevaika@gmail.com
La presentazione è pubblicato al seguente link:
Grazie

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Disturbi e difficolta dell apprendimento - il ruolo della famiglia

  • 1. 11 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI FIRENZE DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE E PSICOLOGIA MASTER DI SECONDO LIVELLO IN PSICOLOGIA SCOLASTICA E DEI DISTURBI DI APPRENDIMENTO. TESI DI MASTER TITOLO « Disturbi e difficolta dell’ apprendimento: Il ruolo della famiglia » Relatore: Prof.ssa Lucia Bigozzi Candidato: Krevaika Soultana Matr. n°5733961 ANNO ACCADEMICO 2013-2014
  • 2. 2 Disturbi dell’ apprendimento, I genitori e la scuola… « Perchè un compito di matematica richiede tante ore di lavoro ? » « L’insegnante mi ha suggerito di consigliare uno specialista per il mio figlio. Sa lettura è molto lenta. Lo sospettavo, ma ho paura… »
  • 3. 3 La dislessia, discalculia, ADHD, disgrafia ... ☺ • La storia inizia molto tempo fa, ma solo negli ultimi anni sembra giungere alle conclusioni più precise. • Le difficoltà non sono comuni per tutti gli alunni, non c’è un profilo centrale. • La causa è endogena e si basa sul sistema nervoso centrale. • Sono chiaramente differenti delle altre situazioni della disabilità, come il ritardo mentale. • Si tratta di una declinazione inaspettata tra il potenziale cognitivo e la prestazione scolastica dell’ alunno.
  • 4. 4 • Esiste una chiara correlazione con molti disturbi mentali e dell’ immagine di sé negativa e bassa autostima. • L'ansia, la rabbia, la depressione, la solitudine, la bassa resistenza alla cancellazione... li sentono ma non possono condividerli.
  • 5. 5 L’ ambiente del figlio • Lo specialista offre una significante anamnesi del figlio, conta la sua età mentale, controlla i processi cognitivi, ma anche il livello della funzionalità delle competenze specifiche.   • L'insegnante guidato dello specialista fornisce all’ alunno un materiale della migliore qualità per studiare. Raggiunge così l'integrazione del figlio nel quadro scolastico.
  • 6. 6 «Gli altri significativi» Genitori: capitolo inestimabile, poiché hanno un ruolo attivo nell'educazione dei loro figli. • Loro hanno un interesse intenso per l’educazione, una comunicazione frequente con gli insegnanti, hanno maggiore impegno e responsabilità, hanno una maggiore fiducia e vivono dei sentimenti dell’ attaccamento e comprensione per gli insegnanti, specialisti e gli altri genitori. Discutono sostanzialmente, scambiano delle esperienze e conoscenze, adottano dei ruoli flessibili. I loro figli non sono facilmente suscettibili nel comportamento distruttivo o delinquenziale. • Ma, il contributo più importante dei genitori è l'identificazione precoce del ritardo nello sviluppo che porterà ad un intervento precoce per prevenire il fallimento scolastico e per migliorarsi la qualità della vita dei figli.
  • 7. • Fratelli: possono offrire un valido aiuto a condizione che non c'è concorrenza. • Sentono il bisogno di dimostrare ai suoi fratelli che il disturbo dell’ apprendimento non deve limitarli in nulla. • Compensano la carenza che può sentire il figlio a scuola. • Sviluppano dell’ empatia per la diversità delle persone e il rispetto che questa richiede. 7
  • 8. 8 La fase della diagnosi dei disturbi dell’ apprendimento • Il momento più critico è il riconoscimento e la diagnosi del disturbo dell’ apprendimento. • La fase della definizione può durare per settimane, mesi o anni. • Al fine di rimanere forti i genitori, sani e utili, è importante di affrontare le loro emozioni. • Di seguito, sono menzionate alcune delle previste emozioni che possono essere affrontare quando si rendono conto che il loro figlio ha delle difficoltà dell’ apprendimento.
  • 9. 9 Ansia Molti genitori non sono sufficientemente informati delle difficoltà dell’ apprendimento. È logico di avere paura e ansia. Devono cercare delle informazioni. Delle fonti dell’ informazione possono essere la scuola del figlio, altri genitori, biblioteche e anche internet. Tristezza, rabbia, frustrazione Tutti i genitori hanno speranze e sogni per i loro figli. I loro sogni possono esser distrutti quando capiscono che il loro figlio ha delle difficoltà dell’ apprendimento. La tristezza o rabbia si esprime dal dolore che sentono e quindi è difficile di accettare le difficoltà dell’ apprendimento del loro figlio.
  • 10. 10 Come possono aiutare i genitori? • Devono guidare i figli nelle abilità sociali che sono rilevate con la vita reale e sono realizzate in tempo reale. Questo dovrebbe succedere nel caso che il figlio interagisca con altri o immediatamente dopo. • Dare consigli prima che il figlio reagisce e ricompensarlo in ogni interazione positiva. • Ma anche nel settore cognitivo, in consultazione con l'insegnante e sotto la guida dello specialista, i genitori possono contribuire in modo decisivo nel programma quotidiano dello studio del loro figlio. • Sottolineando, infine, i talenti del figlio, prevengono o tendono a diminuire i sentimenti negativi e spiacevoli del figlio, così come si evita la loro somatizzazione.
  • 11. 11 Approccio consulenziale... e i genitori hanno bisogno di aiuto e di sostegno • La consulenza dei genitori mira a favorire i genitori nel difficile compito dell’ educazione dei loro figli. • Inoltre, come parte del primo intervento la consulenza è considerato uno dei metodi più efficaci nella cooperazione dei genitori con lo specialista e il maestro. • Li aiuta a trovare il coraggio e sviluppare progressivamente dei meccanismi di difesa.
  • 12. 12 Concluzioni Il fatto che il figlio ha dei disturbi dell’ apprendimento significa che impara delle cose specifiche in modo diverso dagli altri figli. Ciò non significa che non le può imparare. Mentre i disturbi dell’ apprendimento non possono essere curati, ma possono essere configurati con il supporto e gli interventi realizzati con l'aiuto degli specialisti e esperti adeguati per i bisogni di ogni figlio. Ricordate sempre il talento, le abilità e la qualità speciale del figlio. Con l'aiuto può essere un alunno contento e felice. La ringranzio molto per l’attenzione Krevaika Tania
  • 13. Referenze Bateman, B. (1965) An educator’s view of a diagnostic approach to Learning Disorders Journal of learning disabilities, doi: 10.1177/002221949202500105 J Learn Disabil January 1992 vol. 25 no. 1 29-36 Lyon, G. R., Fletcher, J. M. & Barnes, M. C. (2002). Learning Disabilities. In E. J. Mash & R. Bradley (eds.) Handbook of Behavioral Disorders, p. 2 – 93, New York, NJ: Guilford Hammill, D. D. (1990). On defining learning disabilities: An emerging consensus. Journal of Learning Disabilities, doi:10.1177/002221949002300201 J Learn Disabil February 1990 vol. 23 no. 2 74-84 Maughan et al., (2003): Reading problems and depressed mood. Journal of Abnormal Child Psychology, 31, p.219-229 Backer, A., Neuhauser, G.(2003), Internalizing and externalizing syndrome in reading and writing disorders Article in German, Prax Kinderpsychol Kinderpsychiatr., 2003 May-Jun; 52(5):329-37. Griffiths, A., Hamilton, D., (1987) Learning at Home. London: Methuen Porpodas, (2003) «Learning and its difficulties» ed. Private Botsas, G, & Padeliadu, S. (2004). Goal orientation and reading comprehension strategy use among students with and without reading difficulties. International Journal of Educational Research, 39(4&5), 477- 495. Kirk, S. A. (1962). Educating exceptional children. Boston: Houghton Mifflin. Panteliadou, (2000). «Learning difficulties and educational practice», Αthens, Εllinika Grammata.
  • 14. 14 Per ulteriori informazioni e dettagli la mia mail è seguendo: tkrevaika@gmail.com La presentazione è pubblicato al seguente link: Grazie