Percorsi per la cessazione del fumo 2 rete dei servizi e centri antifumo come nodo della rete
1. RETE dei Servizie Centri Antifumo
come nodo della rete
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PRESENTAZIONE
2. Le Linee Guida europee per la
cessazione considerano il «Minimal
counseling», l’intervento «minimo» e
scontato che un operatore sanitario
dovrebbe fare
3. Tutti i medici dovrebbero fornire ai pazienti
ambulatoriali o ricoverati, interventi brevi
motivazionali (Minimal Advise) e fornire il
supporto alla cessazione direttamente o
mediante l’invio ai Centri specializzati, a quei
fumatori disponibili a tentare di smettere.
E’ raccomandata l’effettuazione di interventi
opportunistici, ripetuti, in ogni ambito possibile
e da documentare in cartella clinica.
4. Interventi di I°LIVELLO o interventi BREVI
«Treating Tobacco Use and Dependence”,
U.S. Department of Health and Human Services,
2008
Tutte
le
linee guida
propongon
o
questo
tipo
di
approccio
“Linee guida cliniche per promuovere la
cessazione dell’abitudine al fumo”
Istituto Superiore di Sanità,
2008
4
6. La «base» dell’intervento sanitario teso a favorire i processi di
cambiamento dei fumatori, che agisce sui grandi numeri presenti nella
popolazione (10,8 milioni nel 2012), è rappresentata da tutti gli ambienti
sanitari e da quelli che si interfacciano in qualche modo con il mondo della
sanità (lavorativi, sportivi, scolastici, comunitari, farmacie, ecc). La reale
capacità di incidere significativamente sul fenomeno si trova
prevalentemente a questo livello.
In particolare, i MMG che hanno rapporti spesso continuativi ed autorevoli
con larghe fasce della popolazione, possono svolgere un ruolo chiave nel
SISTEMA.
I Centri antifumo:
• garantiscono quel supporto intensivo e specialistico del quale alcuni
fumatori hanno bisogno per poter smettere di fumare;
• hanno un ruolo molto importante nell’ambito della organizzazione e delle
attività svolte dalle RETI LOCALI (aziendali) ed extra-locali
(interaziendali, regionali, nazionali) per il controllo del tabagismo;
• hanno anche un ruolo nella sensibilizzazione/formazione del personale
socio-sanitario, nella ricerca e nella promozione della salute.
7. Il CAF come NODO delle RETE assistenziale
Settore
strategico
Interventi
2° livello
CAF
Altri aspetti
Interventi
1°livello
MMG, medicina interna,
diabetologia,
cardiologia,
pneumologia, oncologia,
ambulatori per
l’ipertensione,
angiologia,
otorinolaringoiatria,
chirurgia, odontoiatria,
gastroenterologia,
ortopedia, medicina del
lavoro, medici
competenti, psichiatria,
ginecologia-ostettricia,
medicina dello sport,
pediatri (genitori),
farmacie, ecc
Strumenti di
funzionamento/organizzazione
della rete
Strumenti di rete per la
gestione clinica degli utenti
Collaborazione con altri
comparti socio-educativi della
rete
8. L’obiettivo è quello di sviluppare una rete integrata a
livello territoriale che operi per la realizzazione di un
percorso preventivo-assistenziale per il contrasto del
tabagismo all’interno del quale vengano assicurati:
• interventi appropriati, di primo e secondo livello da
parte della RETE assistenziale
• azioni correlate di promozione della salute,
comunque funzionalmente raccordate ed integrate con
il percorso stesso, che vengono programmate e
sviluppate nell’ambito di una RETE più ampia («di
comunità») che comprende le più significative realtà
aziendali e territoriali nell’ambito del tabagismo e degli
«stili di vita», noti determinanti di morbilità/mortalità in
occidente.
9. Strumenti di funzionamento/organizzazione della rete
NAZIONALE
REGIONALE
AZIENDALE
L’attività
di
Coordinamento
(multisettoriale e trasversale) delle
attività di controllo del tabagismo, trova
nei diversi livelli nazionale-regionaleaziendale,
altrettanti
livelli
di
responsabilità ed operatività rispetto
alla
pianificazione
strategica,
al
supporto ed all’attuazione delle azioni
previste.
Lo sviluppo della RETE LOCALEAZIENDALE, della quale ci stiamo
occupando, necessita di un concreto ed
efficace supporto del livello Regionale,
il quale beneficia fortemente a sua volta
delle attività di confronto e raccordo a
livello nazionale.
I Progetti CCM hanno lavorato nel
tentativo di sviluppare i 3 suddetti livelli,
considerando anche la estrema storica
disparità esistente nello sviluppo di
questo settore fra le varie Regioni.
10. Proposte per il coordinamento della Rete Aziendale/locale:
• Presenza presso ogni Azienda Sanitaria, di una o più figure che svolgano il
ruolo di “Referente/coordinatore aziendale per il tabagismo”.
• Presenza di un “Gruppo di lavoro/coordinamento aziendale sul Tabagismo”,
che possa delineare strategie adatte a potenziare la rete degli interventi
locali per la lotta al fumo di tabacco, procedendo attraverso:
• l’analisi di funzionamento e le criticità delle attività di controllo locale del
tabagismo;
• la pianificazione degli interventi specifici;
• Il monitoraggio periodico e la relativa valutazione delle attività
pianificate.
E’ utile l’utilizzo di appositi strumenti interattivi che favoriscano la
collaborazione fra i nodi della rete, quali ad esempio: gruppi di lavoro, audiovideo conferenze, newsletter, sito web, database informatizzati, report.
Importante
la
cura
della
formazione/aggiornamento
permanente,
multidisciplinare e congiunta, per tutte le figure che operano in rete.
Fondamentale per il lavoro della rete è il supporto della Direzione Aziendale
che oltre a garantire le risorse necessarie, può evidenziare concretamente le
azioni vincolandole agli obiettivi di budget e ad accordi aziendali con i MMG.
11. Strumenti di RETE per la gestione clinica
La comunicazione/collaborazione fra CAF e strutture di I° livello, adeguata a garantire
un’appropriata gestione e cogestione degli utenti fumatori, necessita della
predisposizione di appositi strumenti condivisi, quali ad esempio:
Protocolli e procedure operative
Modulistica per comunicazioni con MMG/Ospedale/specialisti: lettere di invio,
dimissione, comunicazioni, richieste di consulenze, relazioni, ecc
Il rapporto privilegiato con il MMG, può essere curato attraverso procedure condivise,
quali ad esempio: invio di lettera/report dopo la 1a visita e dimissione dal Caf;
comunicazioni telefoniche e mail per eventuali problemi (patologie, farmaci), breve
relazione del MMG nell’invio de paziente al CAF.
La cura dei rapporti con reparti/ambulatori/servizi che trattano patologie fumo-correlate,
può avvenire attraverso simili strumenti, oltre alla predisposizione di appositi strumenti
per ottimizzare le consulenze, invii e cogestioni degli utenti.
Essenziale sembra l’utilizzo di strumenti informatici condivisi o dialoganti, che
consentano di ottimizzare, monitorare ed analizzare le attività del primo e secondo livello
e le loro interazioni.
13. Terzo Report dell’OMS,
aggiornato al 2010,
sull’implementazione globale
delle politiche di controllo del
tabagismo.
http://www.who.int/tobacco/mpower/publications/en/index.html
14.
15. Nell’ambito del trattamento del Tabagismo, viene evidenziato per i 3 blocchi di paesi (alto, medio e basso reddito),
il livello di raggiungimento degli obiettivi dei 4 parametri: presenza di Servizi per la cessazione, disponibilità e
copertura economica di farmaci e trattamenti, disponibilità di quit-lines.
16. L’Italia non compare ancora fra i paesi che presentano il più alto tasso di raggiungimento degli obiettivi
prefissati.
Tali obiettivi sono contenuti all’interno di quelli concordati nell’ambito della WHO FCTC - Framework
Convention on Tobacco Control) Convenzione quadro per il Controllo del Tabacco dell’OMS), ed in particolare
l’art. 14 che riguarda il Trattamento del Tabagismo.
Questo Report denuncia che ancora pochi fumatori ricevono aiuto e supporto per smettere di fumare.
17. http://www.who.int/fctc/text_download/en/index.html
Trattato internazionale
che stabilisce obiettivi e
principi giuridicamente
vincolanti per gli stati
firmatari
Convenzione firmata nel
2003
Entrata iin vigore nel
2005
Ratificata dall’Italia nel
2008
L’articolo 14 dell’WHO FCTC
sostiene l’importanza di offrire
misure che promuovano la
cessazione dal fumo di tabacco e
adeguati trattamenti per la
dipendenza
dal
tabacco,
considerando fra questi anche i
Servizi per la cessazione che
offrono diagnosi, trattamento e
counselling per la cessazione.
18. Report del 2010 sull’implementazione del
WHO FCTC in Italia
Rapporto sul fumo in Italia, OssFad, 2011
19. E’ largamente condivisa l’importanza che viene data alla rimborsabilità di
trattamenti e farmaci.
Rapporto sul fumo in Italia, OssFad, 2009
22. L’internazionalmente
riconosciuta
convenienza
economica di investire nel trattamento del Tabagismo,
dovrebbe giustificare gli investimenti in questo settore,
per favorire a tutti i livelli lo sviluppo della rete di
interventi volti alla cessazione.
La prima e fondamentale misura di politica sanitaria, che
consentirebbe
e
giustificherebbe
maggiori
riconoscimenti formali ed investimenti in questo settore,
sarebbe l’inserimento del trattamento del Tabagismo fra
i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).
23. PER APPROFONDIRE VEDI
Aspetti organizzativi della cessazione
del mondo
Proposte organizzative per la
cessazione in Europa
www.luoghidiprevenzione.it