Il documento analizza le tesi di Stefano Rodotà sulla transizione da una democrazia intermittente a una democrazia continua, facilitata dall'uso di internet e dalle nuove tecnologie. Viene sottolineata l'importanza della partecipazione dei cittadini e l'emergere di nuove forme di interazione politica che integrano spazi fisici e virtuali. Tuttavia, si avverte anche il rischio di una 'mediacrazia' che potrebbe limitare i diritti civili in nome dell'efficienza, evidenziando la necessità di una democrazia elettronica autentica.