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Aspetti clinici dell’intossicazione acuta e
   cronica da monossido di carbonio



                Dott. Luigi De Carlo

                   UO Pediatria
                Ospedale del Delta
               Azienda USL Ferrara
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
              DATI EPIDEMIOLOGICI

                       Ricoveri                Decessi

Lombardia (96)           753                      11
Italia               6000 / anno               350 / anno
USA                        -                  5600 / anno
Inghilterra                -                  1000 / anno
Svezia                     -                   300 / anno
Francia           5000 - 8000 / anno                -


Negli USA 10.000 persone perdono ogni anno almeno 1 giorno
di lavoro per intossicazione da CO
Questi dati sottostimano la reale incidenza dell’intossicazione
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                           Fonti

    E’ un gas incolore ed inodore che deriva dalla
         combustione incompleta di qualunque
                      combustibile

•   Gas di scarico dei motori
•   Scaldabagni domestici
•   Caldaie
•   Stufe a legna, a kerosene, a carbone
•   Incendi
•   Fumo di tabacco
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                    Fisiopatologia

• Legame del CO con l’Hb (elevata affinità) 
  riduzione del trasporto di O2  ipossia tissutale
• Spostamento della curva di dissociazione
  ossigeno-emoglobina verso sinistra  ipossia
  tissutale
• Legame del CO con la mioglobina  riduzione
  della performance cardiaca
• Inibizione della respirazione cellulare per
  legame con i citocromi A3 e P450
• Perossidazione dei lipidi cerebrali  danno
  neurologico
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                       DIAGNOSI

    I sintomi di presentazione sono variabili e vaghi
         Elevato rischio di errore diagnostico 

                Diagnosi di intossicazione
•   positività dell’anamnesi di esposizione
•   presenza di sintomi e segni
•   positività del valore di COHb
            Valutazione del danno d’organo
•   uso ripetuto e integrato di diversi mezzi
    diagnostici
•   follow-up
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                     DIAGNOSI

              Elementi circostanziali

• presenza di fonti di produzione di CO
• provenienza da ambienti confinati
• appartenenza a gruppi di lavoratori a rischio
• condizioni atmosferiche e stagionali
  caratteristiche
• interessamento contemporaneo di più soggetti
  dello stesso nucleo familiare, anche con sintomi
  differenti
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                     DIAGNOSI

              Elementi circostanziali

• insorgenza precoce della sintomatologia nei
  bambini o in coloro che soggiornano più a lungo
  nei locali a rischio
• miglioramento soggettivo con l’allontanamento
  da un determinato ambiente
• persistenza o reiterazione della sintomatologia
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                      DIAGNOSI

               Manifestazioni cliniche

• Sintomi d’esordio più comuni: cefalea e vertigini
  e/o nausea e vomito
• Possono associarsi difficoltà di concentrazione,
  debolezza, palpitazioni, dispnea da sforzo
• Nei casi gravi compaiono sincope, ipotensione,
  convulsioni, ottundimento del sensorio, coma
• Anche se qualsiasi apparato può essere colpito,
  cuore e cervello sono gli organi bersaglio
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                       DIAGNOSI

               Manifestazioni cardiache

•   Tachicardia
•   Ipotensione
•   Alterazioni elettrocardiografiche ischemiche
•   Aritmie
•   Comparsa o esacerbazione di angina pectoris
•   Infarto miocardico
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                       DIAGNOSI

             Manifestazioni neurologiche

•   Cefalea, vertigini
•   Alterazioni del comportamento
•   Deficit cognitivi e di memoria
•   Agitazione, labilità emotiva
•   Disturbi della marcia, rigidità muscolare
•   Convulsioni, coma
•   Sequele neurologiche tardive
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                       DIAGNOSI

       Manifestazioni oculari e dermatologiche

•   Riduzione dell’acuità visiva
•   Neurite retrobulbare
•   Scotomi paracentrali
•   Edema della papilla
•   Emorragie retiniche
•   Cecità corticale (di solito temporanea)
•   Colorazione rosso ciliegia della cute (molto rara)
•   Pallore o cianosi
•   Necrosi dermica con formazione di bolle
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                     DIAGNOSI

                Manifestazioni fetali

• Il CO induce ulteriore spostamento della curva
  di dissociazione ossigeno-emoglobina fetale
  verso sinistra  ipossia tissutale
• L’eliminazione fetale di CO è ritardata
• Riduzione del peso alla nascita
• Ritardo psicomotorio
• Atrofia cerebrale, convulsioni, spasticità
• Morte del feto
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
       COMPLICANZE IN FASE ACUTA

Neurologiche …………….. edema cerebrale

Cardiocircolatorie ………. shock, scompenso cardiaco, angina
                        instabile, infarto miocardico acuto

Polmonari …………………. edema polmonare non cardiogeno,
                   polmonite ab ingestis

Gastroenteriche ………….ischemia intestinale, necrosi epatica

Renali ……………………… insufficienza renale acuta causata
                 da rabdomiolisi

Metaboliche………………..acidosi lattica, iperglicemia

Ostetriche ………………… aborto
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
              DIAGNOSI

              Esame obiettivo

Le alterazioni dei segni vitali riflettono
     la gravità dell’intossicazione

•   esame obiettivo generale
•   obiettività neurologica
•   obiettività cardiocircolatoria
•   obiettività toracica
•   stato di gravidanza
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                           DIAGNOSI

                          Esame obiettivo
•   esame obiettivo generale
      assenza di colorito rosso ciliegia, pallore, cianosi,
        presenza di segni indiretti di danno delle vie aeree, ...
•   obiettività neurologica
      deficit mnesici a breve e lungo termine, valutazione
        stato di coscienza e gravità del coma, non deficit focali
•   obiettività cardiocircolatoria
      PA, FC, toni aggiunti, soffi
•   obiettività respiratoria
      polipnea, rantoli, sibili
•   stato di gravidanza
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                  DIAGNOSI

           Carbossiemoglobina

 valore diagnostico
     COHb > 5% nei bambini
                    negli adulti non fumatori
             > 10% negli adulti fumatori

 non ha valore prognostico
 non è un indicatore di gravità
Misurabile su campione arterioso o venoso
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                     DIAGNOSI

    Carbossiemoglobina: interpretazione

 Il dosaggio della COHb da prelievo sulla scena
  dell’evento ben si correla con i sintomi
 L’allontanamento dal luogo dell’esposizione e/o
  la sommistrazione di O2 alterano il dato
 Esposizioni prolungate a livelli minimi possono
  essere più gravi di esposizioni brevi a livelli
  elevati, anche con simili dosaggi di COHb
 Dopo la terapia, nonostante livelli “normali” di
  COHb, i paz possono ancora essere sintomatici
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                       DIAGNOSI

       Carbossiemoglobina: quando misurarla
• Anamnesi positiva per esposizione a CO
• Anamnesi negativa ma sintomatologia e storia
  clinica suggestive
• Insufficienza cerebrale sine materia
• Patologie acute sistemiche o focali difficilmente
  inquadrabili in una determinata classe patologica
• Riacutizzazione o instabilità inspiegabili di
  patologia cardiocircolatoria
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                       DIAGNOSI

                  Esami di laboratorio

•   emocromo
•   glicemia
•   azotemia, creatininemia
•   amilasi
•   markers di necrosi miocardica e muscolare
•   emogasanalisi ed elettroliti
•   lattati
•   test di gravidanza
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                     DIAGNOSI

                Esami strumentali
• valutazione neurologica
    Test neuropsicometrici
    EEG, TAC, RMN
• valutazione cardiologica
    ECG, ecocardiografia, scintigrafia
      miocardica
• valutazione ostetrica
    BCF, ecografia ostetrica
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                       DIAGNOSI

               Valutazione della gravità

• Sintomatologia e segni clinici

•   Intossicazioni miste
•   Malattie preesistenti
•   Durata dell’esposizione
•   Risposta del paziente al trattamento
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                        DIAGNOSI

                      Classi di gravità
1   asintomatico
2   cefalea, vertigini, nausea, vomito
3   confusione mentale, lentezza di ideazione, visione
    offuscata, debolezza, atassia, anomalie comportamentali,
    respiro superficiale, dispnea da sforzo, tachipnea,
    tachicardia
4   sopore, ottundimento del sensorio, coma, convulsioni,
    sincope, disorientamento, alterazioni alla TAC encefalo,
    ipotensione, dolore toracico, palpitazioni, aritmie, segni di
    ischemia all’ECG, edema polmonare, acidosi lattica,
    rabdomiolisi, bolle cutanee
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
              DIAGNOSI DIFFERENZIALE

Patologie neurologiche        cefalea, emicrania, ischemia ed
                              emorragia cerebrale, neoplasie
                              cerebrali, epilessia
Patologie psichiatriche       sindrome ansioso-depressiva, isteria.

Patologie cardiovascolari     sincope, angina pectoris, infarto
                              miocardico, scompenso
                              cardiocircolatorio
Patologie gastroenteriche     gastroenterite virale, tossinfezioni
                              alimentari
Alterazioni metaboliche       cause di iperglicemia, acidosi
Intossicazioni                alimentari, alcool, neurodepressori,
                              convulsivanti, cianuro
         Elevato rischio di errore diagnostico 
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                  TRATTAMENTO

                         Obiettivi


• Allontanare il paziente dalla fonte di esposizione
• Trattare precocemente l’intossicazione con
  ossigeno al 100%
• Mantenere le funzioni vitali e prevenire le
  complicanze
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                    TRATTAMENTO

                   Fase preospedaliera

•   Evitare l’intossicazione dei soccorritori
•   Allontanare la vittima dall’ambiente contaminato
•   Impedire o limitare l’attività fisica del soggetto
•   Somministrare O2 il più precocemente possibile
•   Monitorizzare i parametri vitali del paziente
    durante il trasporto (il saturimetro non fornisce
    dati attendibili)
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
               TRATTAMENTO

    Modalità e tempi di somministrazione
     dell’ossigenoterapia normobarica

   Maschera con reservoir
   Ossigeno ad alti flussi (8-10 l/min)
   Nelle intossicazioni di grado 1 e 2
   Sino alla scomparsa dei sintomi ed alla
    normalizzazione della COHb


Riduce l’emivita della COHb da 280 a 60 minuti
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
              TRATTAMENTO

    Modalità e tempi di somministrazione
      dell’ossigenoterapia iperbarica

 O2 al 100% a 3 atmosfere per 45-120 minuti
 Nelle intossicazioni di grado 3 e 4
 Nei casi meno gravi ma con sintomi protratti
 Nelle donne gravide
 Al più presto, possibilmente entro 6 ore
 Accelera la risoluzione della sintomatologia
  e previene le sequele neurologiche
Riduce l’emivita della COHb da 60 a 23 minuti
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                FOLLOW-UP

                    Obiettivi

• Verificare l’assenza di sintomatologia
  dopo il rientro al domicilio
• Monitorizzare l’eventuale danno cardiaco
• Sorvegliare la comparsa di complicanze
    danno cardiaco ritardato
    sindrome da sintomi ricorrenti
      (riesposizione ?)
    sindrome neurologica tardiva
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
             FOLLOW-UP


      Danno cardiaco ritardato

•   markers di danno miocardico
•   ECG
•   ecocardiografia
•   scintigrafia miocardica
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                   FOLLOW-UP

          Sindrome neurologica tardiva

• Intervallo libero variabile (2 - 240 giorni)
• Decorso clinico
     fortemente invalidante
     pesante impatto umano e sociale per il
      paziente e la sua famiglia

• Incidenza
     10 - 30 % negli studi più datati
     30 - 60 % in casistiche selezionate
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                      FOLLOW-UP

    Sindrome neurologica tardiva: sintomatologia

•   Deterioramento mentale
•   Disturbi motori
•   Incontinenza urinaria e fecale
•   Cecità corticale
•   Quadri simili alla sclerosi multipla
•   Neuropatie periferiche
•   Deficit mnesici
•   Mutismo
•   Modificazioni della personalità
•   Psicosi
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
                      FOLLOW-UP

Sindrome neurologica tardiva: strumenti diagnostici

•   Esame obiettivo neurologico
•   Test neuropsicometrici
•   EEG
•   TAC
•   RMN
•   SPET
•   PET
•   Potenziali evocati
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
            DOPO LA FASE ACUTA


 arrivo           diagnosi di intossicazione
 1 ora            diagnosi di danno d’organo
 24 ore           monitoraggio danno cardiaco
 1 settimana      danno cardiaco ritardato
                   sindrome da sintomi ricorrenti
 1 mese           risoluzione danno cardiaco
 1 - 8 mesi       danno neurologico tardivo
Intossicazione acuta da monossido di carbonio
PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO

  diagnosi di         COHb
intossicazione
                          test psicometrici
      diagnosi di            markers, ECG, ECO, SCINTI
    danno d’organo
                                   test psicometrici
         follow-up clinico
           di screening
                                       test psicometrici
                                          RMN, SPET, PET
            studio delle sequele             potenziali evocati
               (7 - 240 giorni)                 EEG, ...
Linea Guida SIMEUP
Intossicazione Acuta da CO
                              Gestione
    Fase del soccorso extraospedaliero

•     è indicato il prelievo venoso sul posto (provetta eparinata) per la
      successiva determinazione di COHb (o CO plasmatico).

•     L’esecuzione del prelievo non deve posticipare l’inizio
      dell’ossigenoterapia

•     la misurazione della saturazione di ossigeno della Hb effettuata
      con i comuni pulsossimetri non è attendibile, così come quella
      calcolata dagli emogasanalizzatori

•     devono essere indirizzati in pronto soccorso anche isoggetti
      asintomatici presenti sul posto ed esposti a CO
Intossicazione Acuta da CO
                           Gestione
 Fase del soccorso ospedaliero

     immediata determinazione (all’arrivo in pronto soccorso)
  della COHb. Sono diagnostici valori di COHb > 5% nei
  bambini e negli adulti non fumatori, > 10% negli adulti
  fumatori. Soggetti asintomatici con livelli inferiori a
  questi (prelievo effettuato sul posto) possono essere
  dimessi

• deve essere immediatamente somministrata
  ossigenoterapia normobarica

• la misurazione della saturazione di ossigeno della Hb
  effettuata con i comuni pulsossimetri non è attendibile,
  così come quella calcolata dagli emogasanalizzatori
Intossicazione Acuta da CO
                               Gestione
    Fase del soccorso ospedaliero
•   il prelievo per la determinazione della COHb può
    essere indistintamente arterioso o venoso

•   i valori di COHb non definiscono la gravità dell’intossicazione

•   gli esami ematochimici e strumentali in urgenza includono:
    - glicemia, azotemia, creatininemia, emocromo
    - markers di danno muscolare (creatinkinasi, mioglobina,
      transaminasi, latticodeidrogenasi)
    - markers di danno miocardico (creatinkinasi MB massa,
      troponina I, troponina T, mioglobina, latticodeidrogenasi)
    - ECG

•   EAB nei pazienti con intossicazione di media gravità
    (grado 3) o grave (grado 4)

•   test di gravidanza nelle donne in età fertile
Intossicazione Acuta da CO
                              Gestione
    Fase del soccorso ospedaliero



•     tutti i pazienti, di qualunque classe di gravità sia
      l’intossicazione, devono effettuare ossigenoterapia

•     nei pazienti con intossicazione asintomatica (grado 1) o lieve
      (grado 2) può essere utilizzata ossigenoterapia normobarica

•     i pazienti con intossicazione lieve (grado 2) con sintomi
      neurologici persistenti dopo 4-6 ore di NBO dovrebbero
      essere sottoposti a OTI
Intossicazione Acuta da CO
                              Gestione
    Fase del soccorso ospedaliero


•     nei pazienti con intossicazione di media gravità
      (grado 3) o grave (grado 4) è indicata l’OTI.

•     I pazienti trattati con OTI devono effettuare terapia
      normobarica nei periodi al di fuori della(e) seduta(e)
      di trattamento iperbarico

•     i pazienti con intossicazione di media gravità (grado 3)
      o grave (grado 4) dovrebbero essere sottoposti a
      ossigenoterapia iperbarica entro 6 ore dal ritrovamento
Intossicazione Acuta da CO
                            Gestione


•   esiste evidenza che l’OTI riduca l’incidenza di
    sintomi neurologici a 1 mese e a 6 mesi
    dall’intossicazione in pazienti adulti e non in gravidanza

•   le donne in stato di gravidanza dovrebbero essere
    sottoposte a OTI, indipendentemente dalla classe
    di gravità dell’intossicazione (grado 1 - 4)

•   durante il trasporto alla/dalla camera iperbarica
    occorre proseguire l’ossigenoterapia normobarica
Intossicazione Acuta da CO
                              Gestione
    Monitoraggio, dimissibilità e follow-up
•   in tutti i pazienti è opportuno ripetere ECG e markers
    di danno miocardico a 12, 24 e 48 ore

•   in tutti i pazienti è opportuno eseguire ecocardiogrammanelle prime
    24 ore

•   è opportuno che tutti i pazienti siano seguiti dopo la
    dimissione per un periodo di almeno 8 mesi per il
    possibile sviluppo della sindrome da sintomi ricorrenti
    e/o delle sequele neuropsichiatriche tardive

•   i test neuropsicometrici e la diagnostica per immagini
    (TAC, RMN e SPET cerebrale) costituiscono gli esami
    di scelta per la valutazione delle sequele neuropsichiatriche tardive.

•   La SPET miocardica con 99mTc-MIBI nei primi 5 giorni
    consente di valutare il danno cardiaco

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intossicazioni da monossido fi carbonio

  • 1. Aspetti clinici dell’intossicazione acuta e cronica da monossido di carbonio Dott. Luigi De Carlo UO Pediatria Ospedale del Delta Azienda USL Ferrara
  • 2. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DATI EPIDEMIOLOGICI Ricoveri Decessi Lombardia (96) 753 11 Italia 6000 / anno 350 / anno USA - 5600 / anno Inghilterra - 1000 / anno Svezia - 300 / anno Francia 5000 - 8000 / anno - Negli USA 10.000 persone perdono ogni anno almeno 1 giorno di lavoro per intossicazione da CO Questi dati sottostimano la reale incidenza dell’intossicazione
  • 3. Intossicazione acuta da monossido di carbonio Fonti E’ un gas incolore ed inodore che deriva dalla combustione incompleta di qualunque combustibile • Gas di scarico dei motori • Scaldabagni domestici • Caldaie • Stufe a legna, a kerosene, a carbone • Incendi • Fumo di tabacco
  • 4. Intossicazione acuta da monossido di carbonio Fisiopatologia • Legame del CO con l’Hb (elevata affinità)  riduzione del trasporto di O2  ipossia tissutale • Spostamento della curva di dissociazione ossigeno-emoglobina verso sinistra  ipossia tissutale • Legame del CO con la mioglobina  riduzione della performance cardiaca • Inibizione della respirazione cellulare per legame con i citocromi A3 e P450 • Perossidazione dei lipidi cerebrali  danno neurologico
  • 5. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI I sintomi di presentazione sono variabili e vaghi  Elevato rischio di errore diagnostico  Diagnosi di intossicazione • positività dell’anamnesi di esposizione • presenza di sintomi e segni • positività del valore di COHb Valutazione del danno d’organo • uso ripetuto e integrato di diversi mezzi diagnostici • follow-up
  • 6. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Elementi circostanziali • presenza di fonti di produzione di CO • provenienza da ambienti confinati • appartenenza a gruppi di lavoratori a rischio • condizioni atmosferiche e stagionali caratteristiche • interessamento contemporaneo di più soggetti dello stesso nucleo familiare, anche con sintomi differenti
  • 7. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Elementi circostanziali • insorgenza precoce della sintomatologia nei bambini o in coloro che soggiornano più a lungo nei locali a rischio • miglioramento soggettivo con l’allontanamento da un determinato ambiente • persistenza o reiterazione della sintomatologia
  • 8. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Manifestazioni cliniche • Sintomi d’esordio più comuni: cefalea e vertigini e/o nausea e vomito • Possono associarsi difficoltà di concentrazione, debolezza, palpitazioni, dispnea da sforzo • Nei casi gravi compaiono sincope, ipotensione, convulsioni, ottundimento del sensorio, coma • Anche se qualsiasi apparato può essere colpito, cuore e cervello sono gli organi bersaglio
  • 9. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Manifestazioni cardiache • Tachicardia • Ipotensione • Alterazioni elettrocardiografiche ischemiche • Aritmie • Comparsa o esacerbazione di angina pectoris • Infarto miocardico
  • 10. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Manifestazioni neurologiche • Cefalea, vertigini • Alterazioni del comportamento • Deficit cognitivi e di memoria • Agitazione, labilità emotiva • Disturbi della marcia, rigidità muscolare • Convulsioni, coma • Sequele neurologiche tardive
  • 11. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Manifestazioni oculari e dermatologiche • Riduzione dell’acuità visiva • Neurite retrobulbare • Scotomi paracentrali • Edema della papilla • Emorragie retiniche • Cecità corticale (di solito temporanea) • Colorazione rosso ciliegia della cute (molto rara) • Pallore o cianosi • Necrosi dermica con formazione di bolle
  • 12. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Manifestazioni fetali • Il CO induce ulteriore spostamento della curva di dissociazione ossigeno-emoglobina fetale verso sinistra  ipossia tissutale • L’eliminazione fetale di CO è ritardata • Riduzione del peso alla nascita • Ritardo psicomotorio • Atrofia cerebrale, convulsioni, spasticità • Morte del feto
  • 13. Intossicazione acuta da monossido di carbonio COMPLICANZE IN FASE ACUTA Neurologiche …………….. edema cerebrale Cardiocircolatorie ………. shock, scompenso cardiaco, angina instabile, infarto miocardico acuto Polmonari …………………. edema polmonare non cardiogeno, polmonite ab ingestis Gastroenteriche ………….ischemia intestinale, necrosi epatica Renali ……………………… insufficienza renale acuta causata da rabdomiolisi Metaboliche………………..acidosi lattica, iperglicemia Ostetriche ………………… aborto
  • 14. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Esame obiettivo Le alterazioni dei segni vitali riflettono la gravità dell’intossicazione • esame obiettivo generale • obiettività neurologica • obiettività cardiocircolatoria • obiettività toracica • stato di gravidanza
  • 15. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Esame obiettivo • esame obiettivo generale  assenza di colorito rosso ciliegia, pallore, cianosi, presenza di segni indiretti di danno delle vie aeree, ... • obiettività neurologica  deficit mnesici a breve e lungo termine, valutazione stato di coscienza e gravità del coma, non deficit focali • obiettività cardiocircolatoria  PA, FC, toni aggiunti, soffi • obiettività respiratoria  polipnea, rantoli, sibili • stato di gravidanza
  • 16. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Carbossiemoglobina  valore diagnostico COHb > 5% nei bambini negli adulti non fumatori > 10% negli adulti fumatori  non ha valore prognostico  non è un indicatore di gravità Misurabile su campione arterioso o venoso
  • 17. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Carbossiemoglobina: interpretazione  Il dosaggio della COHb da prelievo sulla scena dell’evento ben si correla con i sintomi  L’allontanamento dal luogo dell’esposizione e/o la sommistrazione di O2 alterano il dato  Esposizioni prolungate a livelli minimi possono essere più gravi di esposizioni brevi a livelli elevati, anche con simili dosaggi di COHb  Dopo la terapia, nonostante livelli “normali” di COHb, i paz possono ancora essere sintomatici
  • 18. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Carbossiemoglobina: quando misurarla • Anamnesi positiva per esposizione a CO • Anamnesi negativa ma sintomatologia e storia clinica suggestive • Insufficienza cerebrale sine materia • Patologie acute sistemiche o focali difficilmente inquadrabili in una determinata classe patologica • Riacutizzazione o instabilità inspiegabili di patologia cardiocircolatoria
  • 19. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Esami di laboratorio • emocromo • glicemia • azotemia, creatininemia • amilasi • markers di necrosi miocardica e muscolare • emogasanalisi ed elettroliti • lattati • test di gravidanza
  • 20. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Esami strumentali • valutazione neurologica  Test neuropsicometrici  EEG, TAC, RMN • valutazione cardiologica  ECG, ecocardiografia, scintigrafia miocardica • valutazione ostetrica  BCF, ecografia ostetrica
  • 21. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Valutazione della gravità • Sintomatologia e segni clinici • Intossicazioni miste • Malattie preesistenti • Durata dell’esposizione • Risposta del paziente al trattamento
  • 22. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI Classi di gravità 1 asintomatico 2 cefalea, vertigini, nausea, vomito 3 confusione mentale, lentezza di ideazione, visione offuscata, debolezza, atassia, anomalie comportamentali, respiro superficiale, dispnea da sforzo, tachipnea, tachicardia 4 sopore, ottundimento del sensorio, coma, convulsioni, sincope, disorientamento, alterazioni alla TAC encefalo, ipotensione, dolore toracico, palpitazioni, aritmie, segni di ischemia all’ECG, edema polmonare, acidosi lattica, rabdomiolisi, bolle cutanee
  • 23. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DIAGNOSI DIFFERENZIALE Patologie neurologiche cefalea, emicrania, ischemia ed emorragia cerebrale, neoplasie cerebrali, epilessia Patologie psichiatriche sindrome ansioso-depressiva, isteria. Patologie cardiovascolari sincope, angina pectoris, infarto miocardico, scompenso cardiocircolatorio Patologie gastroenteriche gastroenterite virale, tossinfezioni alimentari Alterazioni metaboliche cause di iperglicemia, acidosi Intossicazioni alimentari, alcool, neurodepressori, convulsivanti, cianuro  Elevato rischio di errore diagnostico 
  • 24. Intossicazione acuta da monossido di carbonio TRATTAMENTO Obiettivi • Allontanare il paziente dalla fonte di esposizione • Trattare precocemente l’intossicazione con ossigeno al 100% • Mantenere le funzioni vitali e prevenire le complicanze
  • 25. Intossicazione acuta da monossido di carbonio TRATTAMENTO Fase preospedaliera • Evitare l’intossicazione dei soccorritori • Allontanare la vittima dall’ambiente contaminato • Impedire o limitare l’attività fisica del soggetto • Somministrare O2 il più precocemente possibile • Monitorizzare i parametri vitali del paziente durante il trasporto (il saturimetro non fornisce dati attendibili)
  • 26. Intossicazione acuta da monossido di carbonio TRATTAMENTO Modalità e tempi di somministrazione dell’ossigenoterapia normobarica  Maschera con reservoir  Ossigeno ad alti flussi (8-10 l/min)  Nelle intossicazioni di grado 1 e 2  Sino alla scomparsa dei sintomi ed alla normalizzazione della COHb Riduce l’emivita della COHb da 280 a 60 minuti
  • 27. Intossicazione acuta da monossido di carbonio TRATTAMENTO Modalità e tempi di somministrazione dell’ossigenoterapia iperbarica  O2 al 100% a 3 atmosfere per 45-120 minuti  Nelle intossicazioni di grado 3 e 4  Nei casi meno gravi ma con sintomi protratti  Nelle donne gravide  Al più presto, possibilmente entro 6 ore  Accelera la risoluzione della sintomatologia e previene le sequele neurologiche Riduce l’emivita della COHb da 60 a 23 minuti
  • 28. Intossicazione acuta da monossido di carbonio FOLLOW-UP Obiettivi • Verificare l’assenza di sintomatologia dopo il rientro al domicilio • Monitorizzare l’eventuale danno cardiaco • Sorvegliare la comparsa di complicanze  danno cardiaco ritardato  sindrome da sintomi ricorrenti (riesposizione ?)  sindrome neurologica tardiva
  • 29. Intossicazione acuta da monossido di carbonio FOLLOW-UP Danno cardiaco ritardato • markers di danno miocardico • ECG • ecocardiografia • scintigrafia miocardica
  • 30. Intossicazione acuta da monossido di carbonio FOLLOW-UP Sindrome neurologica tardiva • Intervallo libero variabile (2 - 240 giorni) • Decorso clinico  fortemente invalidante  pesante impatto umano e sociale per il paziente e la sua famiglia • Incidenza  10 - 30 % negli studi più datati  30 - 60 % in casistiche selezionate
  • 31. Intossicazione acuta da monossido di carbonio FOLLOW-UP Sindrome neurologica tardiva: sintomatologia • Deterioramento mentale • Disturbi motori • Incontinenza urinaria e fecale • Cecità corticale • Quadri simili alla sclerosi multipla • Neuropatie periferiche • Deficit mnesici • Mutismo • Modificazioni della personalità • Psicosi
  • 32. Intossicazione acuta da monossido di carbonio FOLLOW-UP Sindrome neurologica tardiva: strumenti diagnostici • Esame obiettivo neurologico • Test neuropsicometrici • EEG • TAC • RMN • SPET • PET • Potenziali evocati
  • 33. Intossicazione acuta da monossido di carbonio DOPO LA FASE ACUTA  arrivo diagnosi di intossicazione  1 ora diagnosi di danno d’organo  24 ore monitoraggio danno cardiaco  1 settimana danno cardiaco ritardato sindrome da sintomi ricorrenti  1 mese risoluzione danno cardiaco  1 - 8 mesi danno neurologico tardivo
  • 34. Intossicazione acuta da monossido di carbonio PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO diagnosi di COHb intossicazione test psicometrici diagnosi di markers, ECG, ECO, SCINTI danno d’organo test psicometrici follow-up clinico di screening test psicometrici RMN, SPET, PET studio delle sequele potenziali evocati (7 - 240 giorni) EEG, ...
  • 36. Intossicazione Acuta da CO Gestione Fase del soccorso extraospedaliero • è indicato il prelievo venoso sul posto (provetta eparinata) per la successiva determinazione di COHb (o CO plasmatico). • L’esecuzione del prelievo non deve posticipare l’inizio dell’ossigenoterapia • la misurazione della saturazione di ossigeno della Hb effettuata con i comuni pulsossimetri non è attendibile, così come quella calcolata dagli emogasanalizzatori • devono essere indirizzati in pronto soccorso anche isoggetti asintomatici presenti sul posto ed esposti a CO
  • 37. Intossicazione Acuta da CO Gestione Fase del soccorso ospedaliero  immediata determinazione (all’arrivo in pronto soccorso) della COHb. Sono diagnostici valori di COHb > 5% nei bambini e negli adulti non fumatori, > 10% negli adulti fumatori. Soggetti asintomatici con livelli inferiori a questi (prelievo effettuato sul posto) possono essere dimessi • deve essere immediatamente somministrata ossigenoterapia normobarica • la misurazione della saturazione di ossigeno della Hb effettuata con i comuni pulsossimetri non è attendibile, così come quella calcolata dagli emogasanalizzatori
  • 38. Intossicazione Acuta da CO Gestione Fase del soccorso ospedaliero • il prelievo per la determinazione della COHb può essere indistintamente arterioso o venoso • i valori di COHb non definiscono la gravità dell’intossicazione • gli esami ematochimici e strumentali in urgenza includono: - glicemia, azotemia, creatininemia, emocromo - markers di danno muscolare (creatinkinasi, mioglobina, transaminasi, latticodeidrogenasi) - markers di danno miocardico (creatinkinasi MB massa, troponina I, troponina T, mioglobina, latticodeidrogenasi) - ECG • EAB nei pazienti con intossicazione di media gravità (grado 3) o grave (grado 4) • test di gravidanza nelle donne in età fertile
  • 39. Intossicazione Acuta da CO Gestione Fase del soccorso ospedaliero • tutti i pazienti, di qualunque classe di gravità sia l’intossicazione, devono effettuare ossigenoterapia • nei pazienti con intossicazione asintomatica (grado 1) o lieve (grado 2) può essere utilizzata ossigenoterapia normobarica • i pazienti con intossicazione lieve (grado 2) con sintomi neurologici persistenti dopo 4-6 ore di NBO dovrebbero essere sottoposti a OTI
  • 40. Intossicazione Acuta da CO Gestione Fase del soccorso ospedaliero • nei pazienti con intossicazione di media gravità (grado 3) o grave (grado 4) è indicata l’OTI. • I pazienti trattati con OTI devono effettuare terapia normobarica nei periodi al di fuori della(e) seduta(e) di trattamento iperbarico • i pazienti con intossicazione di media gravità (grado 3) o grave (grado 4) dovrebbero essere sottoposti a ossigenoterapia iperbarica entro 6 ore dal ritrovamento
  • 41. Intossicazione Acuta da CO Gestione • esiste evidenza che l’OTI riduca l’incidenza di sintomi neurologici a 1 mese e a 6 mesi dall’intossicazione in pazienti adulti e non in gravidanza • le donne in stato di gravidanza dovrebbero essere sottoposte a OTI, indipendentemente dalla classe di gravità dell’intossicazione (grado 1 - 4) • durante il trasporto alla/dalla camera iperbarica occorre proseguire l’ossigenoterapia normobarica
  • 42. Intossicazione Acuta da CO Gestione Monitoraggio, dimissibilità e follow-up • in tutti i pazienti è opportuno ripetere ECG e markers di danno miocardico a 12, 24 e 48 ore • in tutti i pazienti è opportuno eseguire ecocardiogrammanelle prime 24 ore • è opportuno che tutti i pazienti siano seguiti dopo la dimissione per un periodo di almeno 8 mesi per il possibile sviluppo della sindrome da sintomi ricorrenti e/o delle sequele neuropsichiatriche tardive • i test neuropsicometrici e la diagnostica per immagini (TAC, RMN e SPET cerebrale) costituiscono gli esami di scelta per la valutazione delle sequele neuropsichiatriche tardive. • La SPET miocardica con 99mTc-MIBI nei primi 5 giorni consente di valutare il danno cardiaco