1. Aspetti clinici dell’intossicazione acuta e
cronica da monossido di carbonio
Dott. Luigi De Carlo
UO Pediatria
Ospedale del Delta
Azienda USL Ferrara
2. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DATI EPIDEMIOLOGICI
Ricoveri Decessi
Lombardia (96) 753 11
Italia 6000 / anno 350 / anno
USA - 5600 / anno
Inghilterra - 1000 / anno
Svezia - 300 / anno
Francia 5000 - 8000 / anno -
Negli USA 10.000 persone perdono ogni anno almeno 1 giorno
di lavoro per intossicazione da CO
Questi dati sottostimano la reale incidenza dell’intossicazione
3. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
Fonti
E’ un gas incolore ed inodore che deriva dalla
combustione incompleta di qualunque
combustibile
• Gas di scarico dei motori
• Scaldabagni domestici
• Caldaie
• Stufe a legna, a kerosene, a carbone
• Incendi
• Fumo di tabacco
4. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
Fisiopatologia
• Legame del CO con l’Hb (elevata affinità)
riduzione del trasporto di O2 ipossia tissutale
• Spostamento della curva di dissociazione
ossigeno-emoglobina verso sinistra ipossia
tissutale
• Legame del CO con la mioglobina riduzione
della performance cardiaca
• Inibizione della respirazione cellulare per
legame con i citocromi A3 e P450
• Perossidazione dei lipidi cerebrali danno
neurologico
5. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
I sintomi di presentazione sono variabili e vaghi
Elevato rischio di errore diagnostico
Diagnosi di intossicazione
• positività dell’anamnesi di esposizione
• presenza di sintomi e segni
• positività del valore di COHb
Valutazione del danno d’organo
• uso ripetuto e integrato di diversi mezzi
diagnostici
• follow-up
6. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Elementi circostanziali
• presenza di fonti di produzione di CO
• provenienza da ambienti confinati
• appartenenza a gruppi di lavoratori a rischio
• condizioni atmosferiche e stagionali
caratteristiche
• interessamento contemporaneo di più soggetti
dello stesso nucleo familiare, anche con sintomi
differenti
7. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Elementi circostanziali
• insorgenza precoce della sintomatologia nei
bambini o in coloro che soggiornano più a lungo
nei locali a rischio
• miglioramento soggettivo con l’allontanamento
da un determinato ambiente
• persistenza o reiterazione della sintomatologia
8. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Manifestazioni cliniche
• Sintomi d’esordio più comuni: cefalea e vertigini
e/o nausea e vomito
• Possono associarsi difficoltà di concentrazione,
debolezza, palpitazioni, dispnea da sforzo
• Nei casi gravi compaiono sincope, ipotensione,
convulsioni, ottundimento del sensorio, coma
• Anche se qualsiasi apparato può essere colpito,
cuore e cervello sono gli organi bersaglio
9. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Manifestazioni cardiache
• Tachicardia
• Ipotensione
• Alterazioni elettrocardiografiche ischemiche
• Aritmie
• Comparsa o esacerbazione di angina pectoris
• Infarto miocardico
10. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Manifestazioni neurologiche
• Cefalea, vertigini
• Alterazioni del comportamento
• Deficit cognitivi e di memoria
• Agitazione, labilità emotiva
• Disturbi della marcia, rigidità muscolare
• Convulsioni, coma
• Sequele neurologiche tardive
11. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Manifestazioni oculari e dermatologiche
• Riduzione dell’acuità visiva
• Neurite retrobulbare
• Scotomi paracentrali
• Edema della papilla
• Emorragie retiniche
• Cecità corticale (di solito temporanea)
• Colorazione rosso ciliegia della cute (molto rara)
• Pallore o cianosi
• Necrosi dermica con formazione di bolle
12. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Manifestazioni fetali
• Il CO induce ulteriore spostamento della curva
di dissociazione ossigeno-emoglobina fetale
verso sinistra ipossia tissutale
• L’eliminazione fetale di CO è ritardata
• Riduzione del peso alla nascita
• Ritardo psicomotorio
• Atrofia cerebrale, convulsioni, spasticità
• Morte del feto
13. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
COMPLICANZE IN FASE ACUTA
Neurologiche …………….. edema cerebrale
Cardiocircolatorie ………. shock, scompenso cardiaco, angina
instabile, infarto miocardico acuto
Polmonari …………………. edema polmonare non cardiogeno,
polmonite ab ingestis
Gastroenteriche ………….ischemia intestinale, necrosi epatica
Renali ……………………… insufficienza renale acuta causata
da rabdomiolisi
Metaboliche………………..acidosi lattica, iperglicemia
Ostetriche ………………… aborto
14. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Esame obiettivo
Le alterazioni dei segni vitali riflettono
la gravità dell’intossicazione
• esame obiettivo generale
• obiettività neurologica
• obiettività cardiocircolatoria
• obiettività toracica
• stato di gravidanza
15. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Esame obiettivo
• esame obiettivo generale
assenza di colorito rosso ciliegia, pallore, cianosi,
presenza di segni indiretti di danno delle vie aeree, ...
• obiettività neurologica
deficit mnesici a breve e lungo termine, valutazione
stato di coscienza e gravità del coma, non deficit focali
• obiettività cardiocircolatoria
PA, FC, toni aggiunti, soffi
• obiettività respiratoria
polipnea, rantoli, sibili
• stato di gravidanza
16. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Carbossiemoglobina
valore diagnostico
COHb > 5% nei bambini
negli adulti non fumatori
> 10% negli adulti fumatori
non ha valore prognostico
non è un indicatore di gravità
Misurabile su campione arterioso o venoso
17. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Carbossiemoglobina: interpretazione
Il dosaggio della COHb da prelievo sulla scena
dell’evento ben si correla con i sintomi
L’allontanamento dal luogo dell’esposizione e/o
la sommistrazione di O2 alterano il dato
Esposizioni prolungate a livelli minimi possono
essere più gravi di esposizioni brevi a livelli
elevati, anche con simili dosaggi di COHb
Dopo la terapia, nonostante livelli “normali” di
COHb, i paz possono ancora essere sintomatici
18. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Carbossiemoglobina: quando misurarla
• Anamnesi positiva per esposizione a CO
• Anamnesi negativa ma sintomatologia e storia
clinica suggestive
• Insufficienza cerebrale sine materia
• Patologie acute sistemiche o focali difficilmente
inquadrabili in una determinata classe patologica
• Riacutizzazione o instabilità inspiegabili di
patologia cardiocircolatoria
19. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Esami di laboratorio
• emocromo
• glicemia
• azotemia, creatininemia
• amilasi
• markers di necrosi miocardica e muscolare
• emogasanalisi ed elettroliti
• lattati
• test di gravidanza
21. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Valutazione della gravità
• Sintomatologia e segni clinici
• Intossicazioni miste
• Malattie preesistenti
• Durata dell’esposizione
• Risposta del paziente al trattamento
22. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI
Classi di gravità
1 asintomatico
2 cefalea, vertigini, nausea, vomito
3 confusione mentale, lentezza di ideazione, visione
offuscata, debolezza, atassia, anomalie comportamentali,
respiro superficiale, dispnea da sforzo, tachipnea,
tachicardia
4 sopore, ottundimento del sensorio, coma, convulsioni,
sincope, disorientamento, alterazioni alla TAC encefalo,
ipotensione, dolore toracico, palpitazioni, aritmie, segni di
ischemia all’ECG, edema polmonare, acidosi lattica,
rabdomiolisi, bolle cutanee
23. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Patologie neurologiche cefalea, emicrania, ischemia ed
emorragia cerebrale, neoplasie
cerebrali, epilessia
Patologie psichiatriche sindrome ansioso-depressiva, isteria.
Patologie cardiovascolari sincope, angina pectoris, infarto
miocardico, scompenso
cardiocircolatorio
Patologie gastroenteriche gastroenterite virale, tossinfezioni
alimentari
Alterazioni metaboliche cause di iperglicemia, acidosi
Intossicazioni alimentari, alcool, neurodepressori,
convulsivanti, cianuro
Elevato rischio di errore diagnostico
24. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
TRATTAMENTO
Obiettivi
• Allontanare il paziente dalla fonte di esposizione
• Trattare precocemente l’intossicazione con
ossigeno al 100%
• Mantenere le funzioni vitali e prevenire le
complicanze
25. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
TRATTAMENTO
Fase preospedaliera
• Evitare l’intossicazione dei soccorritori
• Allontanare la vittima dall’ambiente contaminato
• Impedire o limitare l’attività fisica del soggetto
• Somministrare O2 il più precocemente possibile
• Monitorizzare i parametri vitali del paziente
durante il trasporto (il saturimetro non fornisce
dati attendibili)
26. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
TRATTAMENTO
Modalità e tempi di somministrazione
dell’ossigenoterapia normobarica
Maschera con reservoir
Ossigeno ad alti flussi (8-10 l/min)
Nelle intossicazioni di grado 1 e 2
Sino alla scomparsa dei sintomi ed alla
normalizzazione della COHb
Riduce l’emivita della COHb da 280 a 60 minuti
27. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
TRATTAMENTO
Modalità e tempi di somministrazione
dell’ossigenoterapia iperbarica
O2 al 100% a 3 atmosfere per 45-120 minuti
Nelle intossicazioni di grado 3 e 4
Nei casi meno gravi ma con sintomi protratti
Nelle donne gravide
Al più presto, possibilmente entro 6 ore
Accelera la risoluzione della sintomatologia
e previene le sequele neurologiche
Riduce l’emivita della COHb da 60 a 23 minuti
28. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
FOLLOW-UP
Obiettivi
• Verificare l’assenza di sintomatologia
dopo il rientro al domicilio
• Monitorizzare l’eventuale danno cardiaco
• Sorvegliare la comparsa di complicanze
danno cardiaco ritardato
sindrome da sintomi ricorrenti
(riesposizione ?)
sindrome neurologica tardiva
29. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
FOLLOW-UP
Danno cardiaco ritardato
• markers di danno miocardico
• ECG
• ecocardiografia
• scintigrafia miocardica
30. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
FOLLOW-UP
Sindrome neurologica tardiva
• Intervallo libero variabile (2 - 240 giorni)
• Decorso clinico
fortemente invalidante
pesante impatto umano e sociale per il
paziente e la sua famiglia
• Incidenza
10 - 30 % negli studi più datati
30 - 60 % in casistiche selezionate
31. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
FOLLOW-UP
Sindrome neurologica tardiva: sintomatologia
• Deterioramento mentale
• Disturbi motori
• Incontinenza urinaria e fecale
• Cecità corticale
• Quadri simili alla sclerosi multipla
• Neuropatie periferiche
• Deficit mnesici
• Mutismo
• Modificazioni della personalità
• Psicosi
32. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
FOLLOW-UP
Sindrome neurologica tardiva: strumenti diagnostici
• Esame obiettivo neurologico
• Test neuropsicometrici
• EEG
• TAC
• RMN
• SPET
• PET
• Potenziali evocati
33. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
DOPO LA FASE ACUTA
arrivo diagnosi di intossicazione
1 ora diagnosi di danno d’organo
24 ore monitoraggio danno cardiaco
1 settimana danno cardiaco ritardato
sindrome da sintomi ricorrenti
1 mese risoluzione danno cardiaco
1 - 8 mesi danno neurologico tardivo
34. Intossicazione acuta da monossido di carbonio
PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO
diagnosi di COHb
intossicazione
test psicometrici
diagnosi di markers, ECG, ECO, SCINTI
danno d’organo
test psicometrici
follow-up clinico
di screening
test psicometrici
RMN, SPET, PET
studio delle sequele potenziali evocati
(7 - 240 giorni) EEG, ...
36. Intossicazione Acuta da CO
Gestione
Fase del soccorso extraospedaliero
• è indicato il prelievo venoso sul posto (provetta eparinata) per la
successiva determinazione di COHb (o CO plasmatico).
• L’esecuzione del prelievo non deve posticipare l’inizio
dell’ossigenoterapia
• la misurazione della saturazione di ossigeno della Hb effettuata
con i comuni pulsossimetri non è attendibile, così come quella
calcolata dagli emogasanalizzatori
• devono essere indirizzati in pronto soccorso anche isoggetti
asintomatici presenti sul posto ed esposti a CO
37. Intossicazione Acuta da CO
Gestione
Fase del soccorso ospedaliero
immediata determinazione (all’arrivo in pronto soccorso)
della COHb. Sono diagnostici valori di COHb > 5% nei
bambini e negli adulti non fumatori, > 10% negli adulti
fumatori. Soggetti asintomatici con livelli inferiori a
questi (prelievo effettuato sul posto) possono essere
dimessi
• deve essere immediatamente somministrata
ossigenoterapia normobarica
• la misurazione della saturazione di ossigeno della Hb
effettuata con i comuni pulsossimetri non è attendibile,
così come quella calcolata dagli emogasanalizzatori
38. Intossicazione Acuta da CO
Gestione
Fase del soccorso ospedaliero
• il prelievo per la determinazione della COHb può
essere indistintamente arterioso o venoso
• i valori di COHb non definiscono la gravità dell’intossicazione
• gli esami ematochimici e strumentali in urgenza includono:
- glicemia, azotemia, creatininemia, emocromo
- markers di danno muscolare (creatinkinasi, mioglobina,
transaminasi, latticodeidrogenasi)
- markers di danno miocardico (creatinkinasi MB massa,
troponina I, troponina T, mioglobina, latticodeidrogenasi)
- ECG
• EAB nei pazienti con intossicazione di media gravità
(grado 3) o grave (grado 4)
• test di gravidanza nelle donne in età fertile
39. Intossicazione Acuta da CO
Gestione
Fase del soccorso ospedaliero
• tutti i pazienti, di qualunque classe di gravità sia
l’intossicazione, devono effettuare ossigenoterapia
• nei pazienti con intossicazione asintomatica (grado 1) o lieve
(grado 2) può essere utilizzata ossigenoterapia normobarica
• i pazienti con intossicazione lieve (grado 2) con sintomi
neurologici persistenti dopo 4-6 ore di NBO dovrebbero
essere sottoposti a OTI
40. Intossicazione Acuta da CO
Gestione
Fase del soccorso ospedaliero
• nei pazienti con intossicazione di media gravità
(grado 3) o grave (grado 4) è indicata l’OTI.
• I pazienti trattati con OTI devono effettuare terapia
normobarica nei periodi al di fuori della(e) seduta(e)
di trattamento iperbarico
• i pazienti con intossicazione di media gravità (grado 3)
o grave (grado 4) dovrebbero essere sottoposti a
ossigenoterapia iperbarica entro 6 ore dal ritrovamento
41. Intossicazione Acuta da CO
Gestione
• esiste evidenza che l’OTI riduca l’incidenza di
sintomi neurologici a 1 mese e a 6 mesi
dall’intossicazione in pazienti adulti e non in gravidanza
• le donne in stato di gravidanza dovrebbero essere
sottoposte a OTI, indipendentemente dalla classe
di gravità dell’intossicazione (grado 1 - 4)
• durante il trasporto alla/dalla camera iperbarica
occorre proseguire l’ossigenoterapia normobarica
42. Intossicazione Acuta da CO
Gestione
Monitoraggio, dimissibilità e follow-up
• in tutti i pazienti è opportuno ripetere ECG e markers
di danno miocardico a 12, 24 e 48 ore
• in tutti i pazienti è opportuno eseguire ecocardiogrammanelle prime
24 ore
• è opportuno che tutti i pazienti siano seguiti dopo la
dimissione per un periodo di almeno 8 mesi per il
possibile sviluppo della sindrome da sintomi ricorrenti
e/o delle sequele neuropsichiatriche tardive
• i test neuropsicometrici e la diagnostica per immagini
(TAC, RMN e SPET cerebrale) costituiscono gli esami
di scelta per la valutazione delle sequele neuropsichiatriche tardive.
• La SPET miocardica con 99mTc-MIBI nei primi 5 giorni
consente di valutare il danno cardiaco