Gualdi G. Enterografia/Colangiografia RM. ASMaD 2016
Miele Vittorio. Emergenze Pediatriche. ASMaD 2012
1. Emergenze pediatriche
Vittorio Miele
AO S. Camillo-Forlanini – Roma
UO Diagnostica per Immagini nel DEA e per le
Urgenze
2. Fattori socio-sanitari
Dipartimenti di Emergenza (DE) oberati di richieste
di assistenza, in parte legittime, ma in parte
inappropriate, per molti motivi, tra cui:
• Carenze della medicina territoriale
• Lunghe o lunghissime liste d’attesa
• Difficoltà nell’accesso alle cure da parte delle fasce
socio-economiche più deboli
Spesso rivolgersi al Pronto Soccorso è l’unica possibilità
di ricevere un’assistenza sanitaria in tempi utili a risolvere
non solo le vere emergenze, ma anche situazioni cliniche
di urgenza relativa o inesistente
5. Il cambiamento della DpI in Emergenza
Utenti Utilizzo improprio del PS per:
• Superamento liste d’attesa ambulatoriali
• Evasione del ticket
Medici di PS Medicina difensiva
• “Nessun paziente esca dal PS senza aver
effettuato almeno un test diagnostico”
Aspetti economici Medicina Legale in PS
e sociali • Maggior valenza legale delle prescrizioni
• Impatto assicurativo/risarcitorio
Aumento delle prestazioni RX/Ecografia
6. Il cambiamento della DpI in Emergenza
La riduzione di posti letto in tutti gli ospedali per
acuti determina una congestione delle strutture
di Pronto Soccorso, ed inoltre rende inevitabile
il ricorso massiccio alla Diagnostica per
Immagini, che viene usata come filtro tra
ricovero e dimissione e per indirizzare verso il
ricovero nell’ambiente più appropriato
Aumento esponenziale delle prestazioni di
Diagnostica per Immagini (RX, Eco, TC)
7. Esito del percorso di PS
Totale % Accessi / % Ricoveri DEA % Accessi Ricoveri
Anno Anno
DEA Prestazioni DI da PS pediatrico / prest. DI da PS (%)
2005 100.430 57 25,23 2005 13.356 11 16,11
2006 100.302 63 23,12 2006 17.011 22 13,44
2007 97.561 70 23,05 2007 18.415 36 10,71
2008 96.106 73 20,65 2008 18.681 38 7,80
2009 97.234 75 17,98 2009 18.868 35 5,90
2010 95.845 77 17,94 2010 19.467 37 5,26
2011 95.417 78 18,21 2011 20.129 35 5,45
8. Uso e abuso della DpI in Emergenza
• Filtro al ricovero/dimissione
Uso • Appropriatezza del ricovero medico/chirurgico
• Ottimizzazione tempo e risorse
• Utilizzo improprio del PS
• Funzioni di medicina del territorio
Abuso
• Medicina difensiva in PS
• Medicina Legale
9. Diagnostica per Immagini in età pediatrica
Principi basilari
• Minore radioesposizione possibile
• Minore invasività possibile
• Alta accuratezza diagnostica
• Tempi brevi
10. Radioesposizione in età pediatrica
Il rischio del danno da irradiazione è maggiore
nel bambino
Maggiore radiosensibilità dei tessuti in via di
sviluppo
Maggiore aspettativa di vita
Evitare esami inutili
Privilegiare energie non ionizzanti
Immobilizzazione adeguata
Limitazione del fascio (diaframmi)
Uso dei dispositivi di protezione
Adeguati valori di esposizione
11. Cause di accesso in PS in età pediatrica
• Dolore addominale e/o pelvico
• Disturbi dell’alvo: occlusione-sub occlusione, diarrea
• Vomito
• Febbre
• Traumi
• Pianto inconsolabile
• Masse palpabili/neoplasie
• Ingestione di sostanze e/o corpi estranei
12. Dolore addominale in età pediatrica
Primi anni di vita Dai 2 ai 6 anni Dopo i 6 anni
1) coliche gassose (primi
1) gastroenterite acuta 1) gastroenterite acuta
mesi)
2) gastroenterite acuta 2) stipsi 2) stipsi
3) occlusioni intestinali da 3) sindrome del dolore
3) infezione delle vie urinarie
cause congenite addominale ricorrente
4) invaginazione 4) lesioni traumatiche 4) lesioni traumatiche
5) Ernia inguinale strozzata 5) appendicite acuta 5) appendicite acuta
6) Torsione del funicolo / cisti
6) polmonite basale 6) infezione delle vie urinarie
ovarica prenatale
7) Appendicite acuta rara 7) adenite mesenterica 7) adenite mesenterica
13. Dolore addominale in età pediatrica – Cause rare
Dai 2 ai 6 anni Dopo i 6 anni
1) diverticolite di Meckel 1) polmoniti
2) porpora di Schonlein-Henoch 2) malattia di Crohn
3) invaginazione intestinale 3) colite ulcerosa
4) nefrolitiasi 4) ulcera peptica
5) sindrome uremico-emolitica 5) colecistite
6) Neoplasie (neuroblastoma e t. di Wilms) 6) malattie del pancreas
7) epatiti 7) la chetoacidosi diabetica
8) chetoacidosi diabetica 8) la torsione di cisti ovarica e funicolare
9) annessiti e la gravidanza
14. Localizzazione del dolore
A differenza dell’adulto, nel paziente pediatrico, la localizzazione
del dolore non presenta un preciso valore indicativo diagnostico
Appendicite retrocecale Pielonefrite Peritonite
Pielonefrite Polmonite basale Pancreatite
Polmonite basale Rottura splenica Occlusione
Epatite acuta Stipsi
Colecistite Coliche gassose
Appendicite acuta
Nefrolitiasi
Ernia strozzata
Torsione testicolo Stipsi
Torsione ovaio Nefrolitiasi
Gravidanza ectopica Ernia strozzata
Torsione testicolo
Torsione ovaio
Gravidanza ectopica
15.
16. Principali urgenze addominali in età pediatrica
Stenosi ipertrofica del piloro
Invaginazione intestinale
Appendicite
Patologia ovarica
Patologia testicolare
Diverticolo di Meckel
Volvolo
Colelitiasi
Pancreatite
Altro
17. Principali urgenze addominali in età pediatrica
Stenosi ipertrofica del piloro
Invaginazione intestinale
Appendicite
Patologia ovarica
Patologia testicolare
Diverticolo di Meckel
Volvolo
Colelitiasi
Pancreatite
Altro
18. Stenosi ipertrofica del piloro (SIP)
• Riscontro tra la 3 e la 10 settimana di vita; più frequente nel
maschio (M/F = 5:1).
• Incidenza media 3 casi per 1000.
• Patologia acquisita per spasmo prolungato, con sofferenza
ischemica del piloro, nel periodo neonatale, con ipertrofia delle fibre
muscolari dell’antro.
• Segni clinici: vomito a getto, mancata crescita e/o calo ponderale,
disidratazione, palpazione dell’oliva pilorica.
19. Stenosi ipertrofica del piloro (SIP)
Prima…
Esame RX diretto:
sovradistensione gastrica.
RX mdc (30-40 cc per SNG)
piloro allungato, filiforme, “a
binario”, “tra parentesi” etc.
Radioesposizione per il bambino e per l’operatore!!!
20. Stenosi ipertrofica del piloro (SIP)
Piloro nomale Oggi…
Piloro allungato: DL > 17 mm
Piloro “a bersaglio”: DT > 12 mm
Spessore di parete: > 2 mm
21. Invaginazione intestinale
• Data dall’invaginazione dell’intestino e del suo mesentere
(invaginato) nel lume di un segmento intestinale a valle (invaginante)
• La forma più frequente è la ileo-ciecale
• Più frequente in forma idiopatica intorno al primo anno di vita, (65%
< 1 anno; 85% < 2 anni), rapporto M-F=3:1, in primavera-autunno.
• Nel bimbo più grande può essere causata da
diverticoli, polipi, tumori, infiammazioni intestinali
ricorrenti o adeniti.
• Clinica aspecifica: dolori addominali, massa
palpabile, feci a gelatina di lampone (65%),
paziente sofferente o iporeattivo, vomito riflesso
non ostruttivo, disidratazione.
22. Invaginazione intestinale
Prima…
RX clisma: (100 cc mdc diluiti 1:10) lungo, esposizione rilevante
per bambino ed operatore, pericolo di perforazione con bario
23. Invaginazione intestinale
Oggi…
Ecografia: sonda HF, immagine a bersaglio o “pseudorene”,
linfonodi mesenterici, eventuale versamento e condizione delle altre
anse intestinali
25. Invaginazione intestinale – Riduzione idrostatica
Sotto guida ecografica si può tentare di risolvere l’invaginazione,
previo posizionamento di catetere di Foley, fissato lassamente con
cerotti, mediante clisma (sacca ad 1 m di altezza dal lettino) con
acqua tiepida nel quale si diluisce poca quantità di mdc iodato per
eventuale conferma radiografica.
Almeno 3 tentativi, riempimento del colon fino al punto di ostacolo,
per alcuni minuti poi drenaggio all’esterno.
Attenzione! Quando non tentare:
• anamnesi di invaginazione non recente (> 48 ore)
• nei bambini grandi o sotto i 3 mesi
• nei casi di reinvaginazione
• spessore della parete dell’invaginato è > ai 16mm
27. Appendicite acuta
• 80% circa delle emergenze chirurgiche pediatriche
• Genesi ostruttiva da cui deriva una sovradistensione del lume,
ischemia della parete e sovrainfezione batterica
• La leucocitosi neutrofila non è sempre presente (70-90%)
• L’ecografia, in mani esperte ha alta sensibilità e specificità
• L’appendice normale difficilmente si visualizza, parete circa 2 mm di
spessore, lume virtuale. Punti di repere: muscolo psoas e vasi iliaci
• Clinicamente la diagnosi non pone problemi nel 70-80%
dei casi
• Presentazione atipica nel 20 % dei pazienti
28. Appendicite acuta – Ecografia
• Compressione graduale con trasduttore lineare ad alta frequenza.
• Appendice infiammata: tubulare, non comprimibile, a fondo cieco
• Lume ipoecogeno: per distensione fluida, coprolita, gas.
• Parete ispessita: stratificazione di parete mantenuta nelle forme
catarrali, persa nelle più gravi flemmonose e gangrenose
• ECD: iperemia della parete, ipoperfusa in fase di perforazione
• Adipe periviscerale iperecogeno
• Liquido tra le anse
• Linfonodi mesenterici
29. Appendicite acuta – Ecografia
Distensione del lume, stratificazione di parete, ipoecogenicità sottomucosa
Appendicolita, fluido periappendicolare, iperecogenicità adipe periappendicolare
30. Appendicite acuta – EcocolorDoppler
L’analisi spettrale dimostra una vascolarizzazione di tipo arterioso
con aumento della velocità diastolica (tipico dell’infiammazione) e
nella perforazione assenza di segnale nell’apice appendicolare
32. Appendicite acuta – Complicanze
Ascesso periappendicolare
(aria e coprolita)
33. Appendicite acuta – Difficoltà diagnostiche
Limiti dell’ecografia Diagnosi differenziale
• Esperienza dell’operatore • Gastroenterite
• Costituzione del paziente • Patologia ovarica
• Valore predittivo negativo basso • Litiasi urinaria
• 65% in posizione retrociecale • M. Di Crohn
• Linfoadenite mesenterica
• Diverticolo di Meckel
Integrazione con TC
34. Conclusioni
La Diagnostica per Immagini nell’urgenza pediatrica pone
problemi significativi, sia dal punto di vista organizzativo che
clinico.
Occorre una stretta collaborazione ed integrazione tra clinici
e Radiologi per evitare esami inutili ed inappropriati, ma allo
stesso tempo sfruttare al massimo le potenzialità
diagnostiche delle metodiche attualmente disponibili.
A differenza che nell’adulto, in cui l’uso della TC è ormai
prevalente e consolidato, in ambito pediatrico la diagnostica
per immagini in urgenza poggia ancora in modo importante
su radiologia tradizionale ed ecografia; soprattutto
l’ecografia, può dare un contributo molto rilevante, purchè se
ne eviti l’utilizzo “a pioggia” in assenza di precise indicazioni.
37. Torsione ovarica
• Cause più frequenti: cisti ovariche, neoplasie, teratoma
cistico benigno (3,5 al 16% dei casi)
• ++ unilaterale, con lieve prevalenza per il lato dx (per il
maggior ingombro del colon a sin e per la maggiore mobilità
del cieco e dell’ileo distale a destra)
• Sintomatologia caratterizzata da dolore acuto nei quadranti
inferiori a crisi subentranti
• Se la torsione è parziale ed intermittente si può risolvere
spontaneamente; la sintomatologia sarà subdola e si
ripresenterà nel giro di poche ore, giorni o settimane
• La diagnosi precoce può aiutare a prevenire danni
irreversibili all’ovaio e si può tentare trattamento
conservativo
38. Torsione ovarica – Ecografia
• primo esame in PS
• ovaio di dimensioni aumentate rispetto al controlaterale
• ovaio ipoecogeno per edema
• numerosi follicoli ipertrofici per secrezione fluida endofollicolare
dovuta all’ostruzione venosa
• presenza di eventuale formazione espansiva (cisti, teratoma)
• versamento nello scavo pelvico di significato reattivo
• riduzione del flusso al Doppler
39. Torsione ovarica – TC
• aumento dimensioni ovaio
• ipodensità per edema
• iperdensità all’esame senza mdc (necrosi, emorragia)
• enhancement disomogeneo dopo mdc
• ispessimento della tuba
• versamento fluido
40. Rottura di cisti ovarica o corpo luteo emorragico
• frequente durante la fase luteinica del ciclo
• se la parete rimane integra l’emorragia si Risoluzione
autolimita
• se la parete della cisti si rompe l’emorragia Emoperitoneo
si riversa nello scavo pelvico
• Esame senza mdc: presenza di fluido iperdenso
• Possibile evidenziazione dello stravaso ematico attivo
• Importanti DD: cisti endometriosica e GEU
41. Torsione del testicolo
Quadro clinico
• Dolore testicolare irradiato all’inguine
• Posizione antalgica
• Scroto tumefatto
• Danno ischemico irreversibile in 3-6 ore
• Entro le 5-6 ore il testicolo si salva nell’80-100% dei casi
• Dopo: 24% non si recupera più l’organo, rimozione
• Nel 42% dei casi recidiva dallo stesso lato o dall’altro.
42. Torsione del testicolo
In fase acuta
• Testicolo ingrandito ed ipoecogeno
• Assenza di flusso al Color-Doppler
• Epididimo ingrandito, disomogeneo
• Idrocele avvolgente (bell clapper)
• Pareti scrotali lievemente ispessite
Dopo circa 12 ore
• Testicolo etrogeneo per necrosi
• Ipotrofico, volume ridotto
43. Torsione del testicolo
EcocolorDoppler:
• sensibilità dell’85-100%
in assenza di flusso
parenchimale.
• Importante anche la
valutazione di una
ridotta vascolarizzazione
rispetto al controlaterale
44. Conclusioni
La Diagnostica per Immagini nell’urgenza pediatrica pone
problemi significativi, sia dal punto di vista organizzativo che
clinico.
Occorre una stretta collaborazione ed integrazione tra clinici
e Radiologi per evitare esami inutili ed inappropriati, ma allo
stesso tempo sfruttare al massimo le potenzialità
diagnostiche delle metodiche attualmente disponibili.
A differenza che nell’adulto, in cui l’uso della TC è ormai
prevalente e consolidato, in ambito pediatrico la diagnostica
per immagini in urgenza poggia ancora in modo importante
su radiologia tradizionale ed ecografia; soprattutto
l’ecografia, può dare un contributo molto rilevante, purchè se
ne eviti l’utilizzo “a pioggia” in assenza di precise indicazioni.
45. Trauma in età pediatrica
Causa più frequente di morte ed invalidità da 1 a 14 anni, rispetto a
tutte le altre patologie maggiori: neoplasie, polmoniti, meningiti,
cardiopatie ecc.
Negli USA: 22 milioni di bambini /anno subiscono un trauma
Nei bambini <1 anno 1000 decessi/anno per cadute, ustioni,
annegamenti o soffocamenti. Fattori predisponenti sono fame o
stanchezza o un ambiente nuovo (trasloco o vacanze).
Nell’adolescenza la causa più frequente sono incidenti stradali
(passeggero – pedone – ciclista) , seguiti dagli omicidi
Incidenza di 4/100.000 bambini con < 1 anno, 7/ 100.000 bambini da
1 a 14 anni, 40/100.000 nell'età compresa tra i 15 e i 24 anni
Cadute ed incidenti: 90% dei traumi
47. Differenze anatomo-fisiologiche con l’adulto
A causa dell’elevato rapporto tra superficie corporea e volume
corporeo l’energia trasmessa determina una maggiore forza
applicata per unità di superficie corporea.
Minore quantità di tessuto adiposo
Minore quantità di tessuto elastico
Maggiore vicinanza organi interni
Scheletro più flessibile danno possibile in assenza di frattura
Se presente una frattura costale ipotizzare alto trasferimento di
energia
Rapporto superficie/volume corporeo alto alla nascita diminuisce
con la crescita
Molto temibile l’ipotermia
48. Trauma pediatrico
Meccanismi e caratteristiche fisiche lesioni multiple
Ipotizzare l’interessamento di tutti gli organi fin quando non si
dimostri il contrario
I bambini traumatizzati possono peggiorare rapidamente e
sviluppare temibili complicanze
Mortalità per trauma toracico: 15-25%
Mortalità per trauma addominale: 3-15%
49. Trauma pediatrico
Nella gestione del trauma pediatrico le priorità sono le stesse
dell’adulto ma è bene ricordare che: il bambino non è un piccolo
adulto, poiché si differenzia per caratteristiche anatomo-fisiologiche
e psichiche che ne modificano la risposta al trauma e alle cure
conseguenti
50. Trauma pediatrico
L’imaging gioca un ruolo fondamentale nei traumi in età
pediatrica
Sintomi: non sempre riferiti con chiarezza
Esame obiettivo: difficile esecuzione
Torace: alta incidenza di lesioni interne in assenza di fratture
costali
Addome: è la regione anatomica che più di frequente subisce
lesioni non diagnosticate tempestivamente e potenzialmente
fatali (mortalità 8%)
51. Traumi addominali in età pediatrica
Quale ruolo per l’Ecografia?
Quale ruolo per la TC?
52. Traumi addominali
Di fronte al trauma ad alta energia le procedure
diagnostiche nel bambino sono le stesse che
nell’adulto
Pazienti Pazienti
emodinamicamente emodinamicamente
instabili stabili
RX torace
TC multistrato
Ecografia FAST
53. Trauma ad alta energia
Tomografia Computerizzata multistrato
• Esame panoramico
• Valutazione completa ed accurata di tutti
gli organi
• Valutazione degli indicatori prognostici
(estensione della lesione, coinvolgimento
strutture vascolari, sanguinamento attivo)
• Ricostruzioni multiplanari
Nel paziente politraumatizzato emodinamicamente stabile o
stabilizzato dopo rianimazione primaria la TCms è la metodica di
scelta per l’inquadramento diagnostico e prognostico
54. Traumi addominali isolati
Nel bambino, come nell’adulto, gli organi
coinvolti più frequentemente sono il fegato, la
milza e i reni, in rapporto a:
Sede (contiguità con coste, rachide e diaframma)
Dimensioni
Consistenza parenchimatosa
Posizione fissa
55. Traumi addominali isolati
Quale ruolo per l’Ecografia?
Ricerca di liquido libero in addome (emoperitoneo)
Ricerca di lesioni degli organi addominali
56. Traumi addominali
Quale ruolo per l’Ecografia?
Ricerca di liquido libero in addome (emoperitoneo)
Ricerca di lesioni degli organi addominali
57. Traumi addominali – Limiti dell’ecografia di base
Limitazioni tecniche di esecuzione dell’esame
correlate alle condizioni cliniche del paziente
Bassa accuratezza diagnostica nella definizione ed
estensione delle lesioni parenchimali traumatiche
rispetto alla TC con mdc (gold standard)
Scarsa panoramicità e panesplorabilità
Scarsa sensibilità nel rilievo dell’emoretroperitoneo
58. Traumi addominali – Possibilità della CEUS
Identificazione delle lesioni degli organi solidi
Stadiazione delle lesioni
Follow-up dei pazienti trattati conservativamente
59. CEUS – Identificazione delle lesioni
I mdc di II generazione permettono lo studio real-time della
perfusione e le diverse fasi vascolari
Il segnale proveniente dai tessuti inerti è quasi del tutto
cancellato
Possibilità di rilevare lesioni inapprezzabili all’ecografia di base
La sensibilità, rispetto all’eco senza mdc, sale dal 45,7% al
91,4% (Valentino M, AJR, 2006)
I focolai lacero-contusivi e gli ematomi (aree avascolari)
appaiono ipoecogeni rispetto al parenchima sano circostante che
appare iperecogeno dopo mdc
L’ecocontrasto, sfruttando un segnale di tipo vascolare, permette
di identificare l’eventuale presenza di sanguinamento (fuoriuscita
di microbolle)
Massima evidenza delle lesioni nella fase venosa
60. CEUS – Indicazioni
Traumi localizzati
Traumi a bassa energia cinetica
Pazienti collaboranti
Pazienti pediatrici
Follow-up dei pazienti in trattamento conservativo
61. CEUS – Identificazione delle lesioni
Lesione epatica di I grado
Maggiore sensibilità nell’identificazione di piccole lesioni
62. CEUS – Stadiazione delle lesioni
Lesione epatica di II grado “affiorante”
63. CEUS – Stadiazione delle lesioni
Lesione epatica di III grado intraparenchimale
Bambina, 10 aa, trauma diretto all’ipocondrio
dx (calcio di cavallo)
71. Traumi del pancreas
Rispetto all’adulto, i traumi del pancreas nel bambino sono più
frequenti
Il meccanismo più comune è la compressione del pancreas
contro il rachide lombare retrostante
Dovuti ad un urto diretto della regione epigastrica
Minor protezione da parte della parete addominale anteriore
Nel bambino: tipico il trauma da urto della regione epigastrica
contro il manubrio della bicicletta
Regione più colpita: corpo-istmo
72. Traumi pancreatici – Stadiazione di gravità
Grado A: Contusione o lacerazione superficiale (< 50%)
Grado B1: Lacerazione profonda (> 50%) corpo- coda
Grado B2: Transezione del corpo - coda
Grado C1: Lacerazione profonda della testa
Grado C2: Transezione della testa Wong YJ, JCAT, 1997
• Esiste una lesione traumatica del pancreas?
• Lacerazione parziale o transezione (frattura)?
• Frattura distale o prossimale ?
• Lesione del dotto?
• Frattura comminuta/distruzione del pancreas?
• Complicanze?
74. Trauma associato del lobo sinistro del fegato e del corpo del pancreas
In età pediatrica anche traumi lievi possono determinare una lesione
Lesione del lobo sinistro Transezione del corpo pancreatico (B2)
Cause: ridotto spessore, scarso sviluppo e ridotto tono dei piani
muscolari della parete addominale
75. Transezione del corpo del pancreas, senza diastasi dei frammenti, con
sezione del dotto di Wirsung
Modesta ectasia del dotto a livello della parte distale del corpo e della coda
77. Traumi del pancreas – Tomografia Computerizzata
• Valutazione accurata del danno pancreatico
• Esplorazione panoramica: valutazione del coinvolgimento
multiorgano e rilievo delle eventuali complicanze
• Velocità di esecuzione
Il limite è la difficoltà a stabilire con precisione la sede della
eventuale lesione del dotto del Wirsung, di cui si può solo
ipotizzarne un coinvolgimento in relazione all’entità e alla sede del
danno parenchimale
78. Conclusioni
In età pediatrica, sia nelle emergenze traumatiche che non
traumatiche, il quadro clinico è spesso aspecifico, a fronte di
una situazione generale che può essere rapidamente
ingravescente.
A differenza che nell’adulto, in cui l’uso della TC è ormai
prevalente e consolidato, la diagnostica per immagini in
urgenza poggia ancora in modo importante su radiologia
tradizionale ed ecografia.
E’ necessario quindi che il radiologo conosca i quadri
patologici più comuni in questa fascia di età e i
corrispondenti reperti di imaging che possono orientare la
diagnosi e l’iter terapeutico.