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Eugenio Caturelli
U.O. di Gastroenterologia
Ospedale Belcolle
Viterbo
FEGATO
LESIONI FOCALI
Lesioni focali epatiche
LIQUIDE: anecogene con rinforzo distale degli echi
Cisti semplici
Cistoadenoma
Cisti idatidee
Lesioni focali epatiche
SOLIDE: ipoecogene, iperecogene, isoecogene con alone
Angiomi FNH
Lesioni focali epatiche
SOLIDE: ipoecogene, iperecogene, isoecogene con alone
HCC
Metastasi
Lesioni focali epatiche
SOLIDE: disomogenee, ad ecostruttura complessa
Ascessi (piogenico – amebico) Ematoma
Cisti idatidea CCC
Angioma
FNH Metastasi
Lesioni focali epatiche solide:
contesto clinico e ipotesi diagnostiche
• RILIEVO OCCASIONALE
LESIONE BENIGNA (la più frequente è l’angioma)
• PAZIENTE CHE HA ASSUNTO ORMONI SESSUALI
FNH (molto più frequente dell’adenoma)
• PAZIENTE CON EPATOPATIA CRONICA
HCC
• PAZIENTE ONCOLOGICO
METASTASI
Lesioni focali epatiche
SOLIDE: ipoecogene, iperecogene, isoecogene con alone
Angiomi FNH
RILIEVO OCCASIONALE
ASSUNZIONE DI ORMONI SESSUALI
Lesioni focali epatiche
SOLIDE: ipoecogene, iperecogene, isoecogene con alone
HCC
Metastasi
ANAMNESI ONCOLOGICA
EPATOPATIA CRONICA
Lesioni focali epatiche
SOLIDE: disomogenee, ad ecostruttura complessa
Ascessi (piogenico – amebico) Ematoma
Cisti idatidea CCC
Angioma
FNH Metastasi
RILIEVO OCCASIONALE
RILIEVO OCCASIONALE
TRAUMA RECENTESTATO SETTICO – DEPERIMENTO ORGANICO
ASSUNZIONE DI
ORMONI SESSUALI
DEPERIMENTO
ORGANICO
ANAMNESI ONCOLOGICA
LESIONI FOCALI EPATICHE SOLIDE: CONTESTO CLINICO
paziente non a rischio paziente cirrotico paziente oncologico
angioma metastasiHCC
LESIONI FOCALI EPATICHE SOLIDE: CONTESTO CLINICO
paziente non a rischio paziente cirrotico paziente oncologico
angioma metastasiHCC
Angioma
ANGIOMA EPATICO
ASPETTO ECOGRAFICO “TIPICO”
 DIMENSIONI < 4 cm
 ECOSTRUTTURA IPERECOGENA
OMOGENEA
 POSSIBILE PICCOLA AREA
CENTRALE IPOECOGENA
 CONTORNI IRREGOLARI E NETTI
 ASSENZA DI “EFFETTO MASSA”
ANGIOMA EPATICO “TIPICO”
ALL’ECOGRAFIA
FOLLOW-UP OF PATIENTS AT LOW RISK
FOR HEPATIC MALIGNANCY
WITH CHARACTERISTIC HEMANGIOMA AT US
(Leifer et al, Radiology 2000)
213 pazienti con angioma “tipico” all’US
DIAGNOSI DEFINITIVE: (follow-up clinico o con imaging >
2 anni, o conferma patologica): 209 angiomi, 2 steatosi
focali, 2 FNH, 1 metastasi
CONCLUSIONI: in un paziente “a basso rischio”, la
possibilità di confondere una lesione epatica maligna con
un angioma è estremamente remota (0.47%)
Pertanto in tale situazione non sono raccomandati
esami di follow-up
ANGIOMA EPATICO
IMPOSSIBILITÀ DI UNA DIAGNOSI ECOGRAFICA
 MANCANZA DI ANCHE UNA SOLA DELLE
CARATTERISTICHE “TIPICHE” (20 % dei casi)
 AUMENTO DELLE DIMENSIONI NEL TEMPO
 RISCONTRO IN PAZIENTE “A RISCHIO”
(CIRROTICO O CON NEOPLASIA PRIMITIVA
NOTA)
ANGIOMA EPATICO “NON TIPICO”
ALL’ECOGRAFIA - 1
ANGIOMA EPATICO “NON TIPICO”
ALL’ECOGRAFIA - 2
ANGIOMA EPATICO “NON TIPICO”
ALL’ECOGRAFIA - 3
ANGIOMA EPATICO
QUANDO L’ASPETTO ECOGRAFICO È “ATIPICO” E
NEI PAZIENTI “A RISCHIO” LA DIAGNOSI DEVE
ESSERE POSTA CON UN’ALTRA METODICA
D’IMMAGINE
 RM
 TC MULTIFASICA
 CEUS
CEUS – COMPORTAMENTO DELL’ANGIOMA (85% dei casi)CEUS – COMPORTAMENTO DELL’ANGIOMA (85% dei casi)
CEUS - FASE ARTERIOSA
CEUS - FASI PORTALE E TARDIVA
B-MODE
FNH e adenoma
LESIONI FOCALI EPATICHE SOLIDE
RILIEVO IN SOGGETTO CHE HA ASSUNTO
STEROIDI SESSUALI
La diagnosi più probabile è quella di
IPERPLASIA NODULARE FOCALE (FNH),
seguita da quella di ADENOMA (rapporto 10:1)
IPERPLASIA NODULARE FOCALE (FNH)
SI RILEVA SOPRATTUTTO IN
SOGGETTI CHE HANNO USATO
STEROIDI SESSUALI (rapporto
maschio/femmina: 1:13-15)
RISPOSTA POLICLONALE,
IPERPLASTICA, A UN DISTURBO
LOCALE DEL FLUSSO EMATICO;
CONTIENE DUTTULI BILIARI E
CELLULE DI KUPFFER
GLI STEROIDI SESSUALI HANNO
SOLAMENTE UN RUOLO TROFICO
MULTIFOCALE NEL 15 % DEI CASI
SINTOMATICA NEL 25% DEI CASI
NON DEGENERA E PUÒ REGREDIRE
LESIONE RARA, PROVOCATA DA
STIMOLAZIONE EPATOCITARIA
DA PARTE DI ESTRO- PROGESTINICI
O STEROIDI ANABOLIZZANTI
• È COMPOSTO DA EPATOCITI
MONOCLONALI BENIGNI
• MULTIFOCALE NEL 15% DEI CASI
• SINTOMATICO NELL’85% DEI CASI
• COMPLICANZE EMORRAGICHE
NEL 30-50% DEI CASI
• RARAMENTE PUÒ DEGENERARE
IN HCC (~ 5 % DEI CASI)
ADENOMA EPATICO
FNH - ASPETTO ECOGRAFICO
 DIMENSIONI DA 1 A 20 cm
 ECOSTRUTTURA MOLTO VARIABILE, SENZA ALCUN
RAPPORTO CON LE DIMENSIONI
 CICATRICE CENTRALE IN 1/5 DEI CASI (suggestiva ma non
specifica); CALCIFICAZIONI
 PRESENZA DI “EFFETTO MASSA”
ADENOMA EPATICO - ASPETTO ECOGRAFICO
 DIMENSIONI VARIABILI
 ECOSTRUTTURA MOLTO VARIABILE, IPERECOGENA PER
STEATOSI, IPOECOGENA PER NECROSI O EMORRAGIA
FNH - COLOR- e POWER-DOPPLER
IPERVASCOLARIZZAZIONE INTRA- E PERI-LESIONALE, CON
STRUTTURA VASCOLARE CENTRALE “A RUOTA DI CARRO”
SEGNALI INTRALESIONALI: ARTERIOSI CON ALTI VALORI DI
VELOCITÀ DI PICCO E BASSI INDICI DI RESISTENZA
SEGNALI PERILESIONALI: SIA ARTERIOSI CHE VENOSI
COMPORTAMENTO DELLA FNH ALLA CEUS
 Enhancement precoce, con ipervascolarizzazione stellata centrale e
distribuzione centrifuga del m.d.c., intensa ed omogenea
 Persistenza nella lesione in fase portale del m.d.c.
 Possibile visualizzazione della cicatrice centrale in fase tardiva
FASE ARTERIOSA
FASE PORTALE
FASE TARDIVA
COMPORTAMENTO DELL’ADENOMA ALLA CEUS
 Omogeneo enhancement in fase arteriosa con
aspetto isoecogeno o lievemente ipoecogeno nelle
fasi portale e tardiva
DIAGNOSI DIFFERENZIALE TRA FNH E ADENOMA
RM con m.d.c. epatospecifico
Nelle acquisizioni tardive in T1 dopo acido
gadoxetico:
FNH IPERINTENSA
ADENOMA IPOINTENSO
Cisti
CISTI EPATICHE SEMPLICI
 LESIONI TONDEGGIANTI ANECOGENE
 PARETI SOTTILI, FORMANTI ESILI CONI D’OMBRA
 RINFORZO DISTALE DEGLI ECHI
 MANCANZA DI “EFFETTO MASSA”
CISTI IDATIDEE – TIPO 1
CISTI IDATIDEE – TIPO 2
CISTI IDATIDEE – TIPO 3
CISTI IDATIDEE – TIPO 4
CISTI IDATIDEE – TIPO 5
HCC
FATTORI DI RISCHIO SIGNIFICATIVI ALL’ANALISI
MULTIVARIATA PER LO SVILUPPO DI HCC IN CIRROSI
(Sangiovanni, Gastroenterology 2004)
INCIDENZA ANNUALE DI HCC (417 pazienti)
• tre predittori: 10,6%
• due predittori: 4,6 – 7,5%
• un predittore: 2,0 – 2,4%
• nessun predittore: 1,6%
• Sesso maschile
• Età > 53 anni
• AFP > 20 ng/ml
Visualizzazione ecografica dell’HCC
secondo le dimensioni
HCCHCC
(< 2 cm)(< 2 cm)
HCCHCC
(< 2 cm)(< 2 cm) 46%-95%46%-95%46%-95%46%-95%
HCCHCC
(2-3 cm)(2-3 cm)
HCCHCC
(2-3 cm)(2-3 cm) 82%-93%82%-93%82%-93%82%-93%
HCCHCC
(< 1 cm)(< 1 cm)
HCCHCC
(< 1 cm)(< 1 cm) 13%-37%13%-37%13%-37%13%-37%
EcografiaEcografia
IntraoperatoriaIntraoperatoria
EcografiaEcografia
IntraoperatoriaIntraoperatoria 94%-98%94%-98%94%-98%94%-98%
ASPETTO ECOGRAFICO DEL PICCOLO HCC (< 2 cm)
IPOECOGENO IPERECOGENO
ISOECOGENO NODULO IN NODULO
76,4 % 17 %
3,3 % 3,3 %
(Rapaccini, Liver Int 2004)
• Al primo rilevamento ecografico dopo la diagnosi di cirrosi,
il 50% delle HLLs è un HCC, l’altro 50% è un angioma
• Una HLL rilevata durante la sorveglianza ecografica del
paziente cirrotico è nella totalità dei casi una lesione
neoplastica (HCC) o preneoplastica (DN)
Radiology 2001
Visualizzazione ecografica dell’HCC
secondo l’ecostruttura
• margini definitimargini definiti
• pattern ipoecogenopattern ipoecogeno
• presenza di alone perifericopresenza di alone periferico
• margini definitimargini definiti
• pattern ipoecogenopattern ipoecogeno
• presenza di alone perifericopresenza di alone periferico
• crescita infiltrativacrescita infiltrativa
• pattern iso-iperecogenopattern iso-iperecogeno
• assenza di alone perifericoassenza di alone periferico
• crescita infiltrativacrescita infiltrativa
• pattern iso-iperecogenopattern iso-iperecogeno
• assenza di alone perifericoassenza di alone periferico
Successo minoreSuccesso minoreSuccesso minoreSuccesso minore
Successo maggioreSuccesso maggioreSuccesso maggioreSuccesso maggiore
HCC A CRESCITA INFILTRATIVA
“LARGE” HCC
HCC: TROMBOSI PORTALE, DELLE VENE EPATICHE
E DELLA VENA CAVA INFERIORE
vascolarizzazione
epatica arteriosa
vascolarizzazione arteriosa
NEOFORMATA
vascolarizzazione portale
LRN ~ LGDN ~ HGDN ~ e-HCC ~ wd HCC ~ pd HCC
early HCC
HCC – CEUS
Ipervascolarizzazione in fase arteriosa
“Wash out” in fase portale
42”
18” 22” 28”
basale
La capacità di un nodulo di HCC
di evidenziare un pattern
contrastografico tipico dipende
dalle sue dimensioni e dal suo
grading istologico
pattern
CEUS tipico
(aumento
enhancement
arterioso seguito da
washout
portale/tardivo)
pattern
CEUS tipico
(aumento
enhancement
arterioso seguito da
washout
portale/tardivo)
HCC < 2 cmHCC < 2 cm
HCC 2-3 cmHCC 2-3 cm
HCC > 3 cmHCC > 3 cm
20-60%20-60%
≥80%≥80%
40-70%40-70%
Gaiani 2004, Giorgio 2004, Bolondi 2005, Jang 2007, Xu 2007, Pompili 2008, Forner 2008,
Sangiovanni 2010, Iavarone 2010, Leoni 2010, Boozari 2011
Gaiani 2004, Giorgio 2004, Bolondi 2005, Jang 2007, Xu 2007, Pompili 2008, Forner 2008,
Sangiovanni 2010, Iavarone 2010, Leoni 2010, Boozari 2011
I noduli di diametro < 2 cm sono quelli più importanti
dal punto di vista della diagnosi precoce
• Il rischio di invasione vascolare microscopica aumenta
significativamente quando il diametro dei noduli di
HCC è > 2 cm, quando cioè acquisisce il caratteristico
apporto ematico arterioso
• Il “very early HCC”, che ha la più alta probabilità di
cura radicale mediante resezione o ablazione, richiede
quindi una diagnosi prima di avere sviluppato le
caratteristiche che lo rendono identificabile dalle
tecniche d’immagine
RUOLO DELLA BIOPSIA
EFFETTI DELLA SORVEGLIANZA SU POPOLAZIONI
DI PAZIENTI CIRROTICI
• MINORI DIMENSIONI DEI NODULI DI HCC ALLA
DIAGNOSI
• MINORE ESTENSIONE DELLA MALATTIA ALLA
DIAGNOSI
• MAGGIORE ELEGGIBILITÁ AL TRAPIANTO
• MAGGIORE SOPRAVVIVENZA A 3 E A 5 ANNI A
SECONDA DELLA CLASSE DI CHILD
• MINORE MORTALITÁ ANNUALE GLOBALE NEI
PAZIENTI TRATTATI
QUALE CADENZA DELL’ECOGRAFIA NELLA
SORVEGLIANZA?
• la cadenza semestrale dà significativi benefici
rispetto alla cadenza annuale
• cadenza più serrata nei soggetti a rischio (pregresso
HCC, follow-up di nodulo < 1 cm, AFP elevata,
presenza di displasia nella biopsia, presenza di
coarse nodular pattern)
• inutile la sorveglianza nei pazienti in classe Child C
(a meno che non siano in lista d’attesa per OLT)
i-CCC
COLANGIOCARCINOMA INTRAEPATICO
• PIÙ RARO RISPETTO ALL’HCC
• FATTORI DI RISCHIO: colangite cronica, malattia di Caroli, cisti
coledocica, parassitosi biliare, colangite sclerosante, litiasi
intraepatica, cirrosi epatica e soprattutto biliare, thorotrast
• PIÙ FREQUENTEMENTE UNICO ( 90%)
• MARKER SPECIFICO: CA 19.9
Cortesia di Guido Torzilli
COLANGIOCARCINOMA INTRAEPATICO
 Grandi dimensioni, spesso con satellitosi
 Ecostruttura disomogenea
 Alone ipoecogeno periferico in 1/3 dei casi
 Possibile dilatazione delle vie biliari a monte
ASPETTO ECOGRAFICO
Metastasi
METASTASI EPATICHE: PREVALENZA
NEOPLASIA PRIMITIVA % alla diagnosi % autoptica
PROSTATA 1 15
MAMMELLA 1 45-60
OVAIO 5 10-15
VESCICA 5 30-50
MELANOMA 3-10 40
POLMONE (broncogeno) 10 30
RABDOMIOSARCOMA 10 45
LNH 1-16 50
RENE 15 35-40
STOMACO 15 35-50
PANCREAS 20 50-70
COLON-RETTO 25 70
• In quasi il 90% dei casi le metastasi non sono uniche
• Lesioni con diametro < 3 mm di diametro sono difficili da
rilevare con qualsiasi tecnica di immagine
• L’accuratezza dell’ecografia convenzionale
nell’identificazione dei pazienti con metastasi è bassa
(sensibilità 53-80%) ed è ancora inferiore per stabilire il
numero esatto di metastasi
METASTASI EPATICHE
PUNTI CHIAVE DELLA DIAGNOSI ECOGRAFICA
TENDENZA ALLA SOTTOSTADIAZIONETENDENZA ALLA SOTTOSTADIAZIONE
METASTASI EPATICHE
ASPETTO ECOGRAFICO
LESIONI SOLIDE
TONDEGGIANTI
MULTIPLE
A MARGINI NETTI
POLIMORFE
CHE ESERCITANO “EFFETTO MASSA” SULLE
STRUTTURE CIRCOSTANTI
L’ECOGENICITÀ PUÒ ESSERE QUANTO MAI VARIA
METASTASI EPATICHE IPOECOGENE
Mammella
Polmone Retto
Utero
METASTASI EPATICHE “A BERSAGLIO”
Polmone Pancreas
Mammella Colon
METASTASI EPATICHE IPERECOGENE
Gastrinoma Colon
Retto
Colon
METASTASI EPATICHE AD
ECOSTRUTTURA MISTA
Colon Stomaco
StomacoEsofago
METASTASI EPATICHE ISOECOGENE
Colon Stomaco
METASTASI EPATICHE ANECOGENE
Ovaio
Pancreas
Esofago
METASTASI EPATICHE CALCIFICHE
Carcinoide
Mammella
Retto
METASTASI EPATICHE INFILTRANTI
DIFFUSE
Linfoma non-Hodgkin Leucemia mieloide
cronica
basale
Metastasi ipovascolare
Comportamento alla
CEUS
basale fase arteriosa
Metastasi ipovascolare con
vascolarizzazione arteriosa
ad alone
Comportamento alla
CEUS
fase arteriosa
Metastasi ipervascolare
basale
Comportamento alla
CEUS
fase portale / tardiva
INDIVIDUAZIONE DELLE METASTASI EPATICHE CON LA CEUS
Autore Numero
pazienti
Golden standard usato US
sens.
CEUS
sens.
Piscaglia, BMC 2007
Konopke, Ultrasch Med 2007 *
Larsen, Eur Radiol 2007
Dietrich, WJ Gastroent 2006
Quaia, Eur Radiol 2006
Albrecht, AJR 2003
Albrecht, Radiology 2001
109
100
365
125
253
123
62
CT, FNA, follow-up
IOUS, FNA
CT, FNA, IOUS
CT, MRI, FNA, follow-up
CT, MRI, IOUS, FNA
CT, MRI, IOUS, FNA
CT, MRI, IOUS, FNA
0.77
0.56
0.69
0.81
0.40
0.94
0.92
0.95
0.84
0.80
0.91
0.83
0.98
0.97
* La CEUS ha migliorato l’individuazione in:
- metastasi < 1 cm
- lesioni sottocapsulari
- dopo chemioterapia adiuvante
- lesioni situate vicino al legamento rotondo
SENSIBILITÀ DI CEUS E CT NELL’INDIVIDUAZIONE DELLE
METASTASI EPATICHE
Autore Numero
pazienti
Golden standard usato CEUS
sens.
CT
sens.
Quaia, Eur Radiol 2006
Dietrich, WJ Gastroent 2006
Piscaglia, BMC Cancer 2007
Janica, Med Sci Monit 2007
Larsen, Eur Radiol 2009
Cantisani, Ultrasch Med 2010
253
131
109
51
365
110
CT, FNA, MRI, IOUS,
follow-up
CT, MRI, FNA, follow-up
CT, US, FNA, follow-up
FNA, CT, resezione,
follow-up
CT, IOUS, CEUS,FNA,
resezione, follow-up
0.83
0.89
0.95
0.90
0.80
0.76
0.89 NS
0.89 NS
0.91 NS
0.78 NS
0.89 NS
0.75 NS
METASTASI EPATICHE
INDICAZIONI DELLA BIOPSIA ECOGUIDATA
 NEOPLASIA PRIMITIVA SCONOSCIUTA
 RAGIONEVOLE DUBBIO CHE LA NEOPLASIA PRIMITIVA SIA
DIVERSA DA QUELLA NOTA
 PAZIENTI CON DOPPIA NEOPLASIA
 RICERCHE BIOMOLECOLARI E RECETTORIALI PER
INDIRIZZARE LA CHEMIOTERAPIA
 MOLTI CENTRI ONCOLOGICI, PERALTRO, NON RITENGONO
GIUSTIFICATO UN TRATTAMENTO SENZA UNA CONFERMA
CITO-ISTOLOGICA DELLE METASTASI
 LA FNB È DOTATA DI ELEVATA ACCURATEZZZA
DIAGNOSTICA E GRAVATA DA SCARSE COMPLICANZE

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Fegato - Lesioni focali

  • 1. Eugenio Caturelli U.O. di Gastroenterologia Ospedale Belcolle Viterbo FEGATO LESIONI FOCALI
  • 2. Lesioni focali epatiche LIQUIDE: anecogene con rinforzo distale degli echi Cisti semplici Cistoadenoma Cisti idatidee
  • 3. Lesioni focali epatiche SOLIDE: ipoecogene, iperecogene, isoecogene con alone Angiomi FNH
  • 4. Lesioni focali epatiche SOLIDE: ipoecogene, iperecogene, isoecogene con alone HCC Metastasi
  • 5. Lesioni focali epatiche SOLIDE: disomogenee, ad ecostruttura complessa Ascessi (piogenico – amebico) Ematoma Cisti idatidea CCC Angioma FNH Metastasi
  • 6. Lesioni focali epatiche solide: contesto clinico e ipotesi diagnostiche • RILIEVO OCCASIONALE LESIONE BENIGNA (la più frequente è l’angioma) • PAZIENTE CHE HA ASSUNTO ORMONI SESSUALI FNH (molto più frequente dell’adenoma) • PAZIENTE CON EPATOPATIA CRONICA HCC • PAZIENTE ONCOLOGICO METASTASI
  • 7. Lesioni focali epatiche SOLIDE: ipoecogene, iperecogene, isoecogene con alone Angiomi FNH RILIEVO OCCASIONALE ASSUNZIONE DI ORMONI SESSUALI
  • 8. Lesioni focali epatiche SOLIDE: ipoecogene, iperecogene, isoecogene con alone HCC Metastasi ANAMNESI ONCOLOGICA EPATOPATIA CRONICA
  • 9. Lesioni focali epatiche SOLIDE: disomogenee, ad ecostruttura complessa Ascessi (piogenico – amebico) Ematoma Cisti idatidea CCC Angioma FNH Metastasi RILIEVO OCCASIONALE RILIEVO OCCASIONALE TRAUMA RECENTESTATO SETTICO – DEPERIMENTO ORGANICO ASSUNZIONE DI ORMONI SESSUALI DEPERIMENTO ORGANICO ANAMNESI ONCOLOGICA
  • 10. LESIONI FOCALI EPATICHE SOLIDE: CONTESTO CLINICO paziente non a rischio paziente cirrotico paziente oncologico angioma metastasiHCC
  • 11. LESIONI FOCALI EPATICHE SOLIDE: CONTESTO CLINICO paziente non a rischio paziente cirrotico paziente oncologico angioma metastasiHCC
  • 13. ANGIOMA EPATICO ASPETTO ECOGRAFICO “TIPICO”  DIMENSIONI < 4 cm  ECOSTRUTTURA IPERECOGENA OMOGENEA  POSSIBILE PICCOLA AREA CENTRALE IPOECOGENA  CONTORNI IRREGOLARI E NETTI  ASSENZA DI “EFFETTO MASSA”
  • 15. FOLLOW-UP OF PATIENTS AT LOW RISK FOR HEPATIC MALIGNANCY WITH CHARACTERISTIC HEMANGIOMA AT US (Leifer et al, Radiology 2000) 213 pazienti con angioma “tipico” all’US DIAGNOSI DEFINITIVE: (follow-up clinico o con imaging > 2 anni, o conferma patologica): 209 angiomi, 2 steatosi focali, 2 FNH, 1 metastasi CONCLUSIONI: in un paziente “a basso rischio”, la possibilità di confondere una lesione epatica maligna con un angioma è estremamente remota (0.47%) Pertanto in tale situazione non sono raccomandati esami di follow-up
  • 16. ANGIOMA EPATICO IMPOSSIBILITÀ DI UNA DIAGNOSI ECOGRAFICA  MANCANZA DI ANCHE UNA SOLA DELLE CARATTERISTICHE “TIPICHE” (20 % dei casi)  AUMENTO DELLE DIMENSIONI NEL TEMPO  RISCONTRO IN PAZIENTE “A RISCHIO” (CIRROTICO O CON NEOPLASIA PRIMITIVA NOTA)
  • 17. ANGIOMA EPATICO “NON TIPICO” ALL’ECOGRAFIA - 1
  • 18. ANGIOMA EPATICO “NON TIPICO” ALL’ECOGRAFIA - 2
  • 19. ANGIOMA EPATICO “NON TIPICO” ALL’ECOGRAFIA - 3
  • 20. ANGIOMA EPATICO QUANDO L’ASPETTO ECOGRAFICO È “ATIPICO” E NEI PAZIENTI “A RISCHIO” LA DIAGNOSI DEVE ESSERE POSTA CON UN’ALTRA METODICA D’IMMAGINE  RM  TC MULTIFASICA  CEUS
  • 21. CEUS – COMPORTAMENTO DELL’ANGIOMA (85% dei casi)CEUS – COMPORTAMENTO DELL’ANGIOMA (85% dei casi) CEUS - FASE ARTERIOSA CEUS - FASI PORTALE E TARDIVA B-MODE
  • 23. LESIONI FOCALI EPATICHE SOLIDE RILIEVO IN SOGGETTO CHE HA ASSUNTO STEROIDI SESSUALI La diagnosi più probabile è quella di IPERPLASIA NODULARE FOCALE (FNH), seguita da quella di ADENOMA (rapporto 10:1)
  • 24. IPERPLASIA NODULARE FOCALE (FNH) SI RILEVA SOPRATTUTTO IN SOGGETTI CHE HANNO USATO STEROIDI SESSUALI (rapporto maschio/femmina: 1:13-15) RISPOSTA POLICLONALE, IPERPLASTICA, A UN DISTURBO LOCALE DEL FLUSSO EMATICO; CONTIENE DUTTULI BILIARI E CELLULE DI KUPFFER GLI STEROIDI SESSUALI HANNO SOLAMENTE UN RUOLO TROFICO MULTIFOCALE NEL 15 % DEI CASI SINTOMATICA NEL 25% DEI CASI NON DEGENERA E PUÒ REGREDIRE
  • 25. LESIONE RARA, PROVOCATA DA STIMOLAZIONE EPATOCITARIA DA PARTE DI ESTRO- PROGESTINICI O STEROIDI ANABOLIZZANTI • È COMPOSTO DA EPATOCITI MONOCLONALI BENIGNI • MULTIFOCALE NEL 15% DEI CASI • SINTOMATICO NELL’85% DEI CASI • COMPLICANZE EMORRAGICHE NEL 30-50% DEI CASI • RARAMENTE PUÒ DEGENERARE IN HCC (~ 5 % DEI CASI) ADENOMA EPATICO
  • 26. FNH - ASPETTO ECOGRAFICO  DIMENSIONI DA 1 A 20 cm  ECOSTRUTTURA MOLTO VARIABILE, SENZA ALCUN RAPPORTO CON LE DIMENSIONI  CICATRICE CENTRALE IN 1/5 DEI CASI (suggestiva ma non specifica); CALCIFICAZIONI  PRESENZA DI “EFFETTO MASSA”
  • 27. ADENOMA EPATICO - ASPETTO ECOGRAFICO  DIMENSIONI VARIABILI  ECOSTRUTTURA MOLTO VARIABILE, IPERECOGENA PER STEATOSI, IPOECOGENA PER NECROSI O EMORRAGIA
  • 28. FNH - COLOR- e POWER-DOPPLER IPERVASCOLARIZZAZIONE INTRA- E PERI-LESIONALE, CON STRUTTURA VASCOLARE CENTRALE “A RUOTA DI CARRO” SEGNALI INTRALESIONALI: ARTERIOSI CON ALTI VALORI DI VELOCITÀ DI PICCO E BASSI INDICI DI RESISTENZA SEGNALI PERILESIONALI: SIA ARTERIOSI CHE VENOSI
  • 29. COMPORTAMENTO DELLA FNH ALLA CEUS  Enhancement precoce, con ipervascolarizzazione stellata centrale e distribuzione centrifuga del m.d.c., intensa ed omogenea  Persistenza nella lesione in fase portale del m.d.c.  Possibile visualizzazione della cicatrice centrale in fase tardiva FASE ARTERIOSA FASE PORTALE FASE TARDIVA
  • 30. COMPORTAMENTO DELL’ADENOMA ALLA CEUS  Omogeneo enhancement in fase arteriosa con aspetto isoecogeno o lievemente ipoecogeno nelle fasi portale e tardiva
  • 31. DIAGNOSI DIFFERENZIALE TRA FNH E ADENOMA RM con m.d.c. epatospecifico Nelle acquisizioni tardive in T1 dopo acido gadoxetico: FNH IPERINTENSA ADENOMA IPOINTENSO
  • 32. Cisti
  • 33. CISTI EPATICHE SEMPLICI  LESIONI TONDEGGIANTI ANECOGENE  PARETI SOTTILI, FORMANTI ESILI CONI D’OMBRA  RINFORZO DISTALE DEGLI ECHI  MANCANZA DI “EFFETTO MASSA”
  • 39. HCC
  • 40. FATTORI DI RISCHIO SIGNIFICATIVI ALL’ANALISI MULTIVARIATA PER LO SVILUPPO DI HCC IN CIRROSI (Sangiovanni, Gastroenterology 2004) INCIDENZA ANNUALE DI HCC (417 pazienti) • tre predittori: 10,6% • due predittori: 4,6 – 7,5% • un predittore: 2,0 – 2,4% • nessun predittore: 1,6% • Sesso maschile • Età > 53 anni • AFP > 20 ng/ml
  • 41. Visualizzazione ecografica dell’HCC secondo le dimensioni HCCHCC (< 2 cm)(< 2 cm) HCCHCC (< 2 cm)(< 2 cm) 46%-95%46%-95%46%-95%46%-95% HCCHCC (2-3 cm)(2-3 cm) HCCHCC (2-3 cm)(2-3 cm) 82%-93%82%-93%82%-93%82%-93% HCCHCC (< 1 cm)(< 1 cm) HCCHCC (< 1 cm)(< 1 cm) 13%-37%13%-37%13%-37%13%-37% EcografiaEcografia IntraoperatoriaIntraoperatoria EcografiaEcografia IntraoperatoriaIntraoperatoria 94%-98%94%-98%94%-98%94%-98%
  • 42. ASPETTO ECOGRAFICO DEL PICCOLO HCC (< 2 cm) IPOECOGENO IPERECOGENO ISOECOGENO NODULO IN NODULO 76,4 % 17 % 3,3 % 3,3 % (Rapaccini, Liver Int 2004)
  • 43. • Al primo rilevamento ecografico dopo la diagnosi di cirrosi, il 50% delle HLLs è un HCC, l’altro 50% è un angioma • Una HLL rilevata durante la sorveglianza ecografica del paziente cirrotico è nella totalità dei casi una lesione neoplastica (HCC) o preneoplastica (DN) Radiology 2001
  • 44. Visualizzazione ecografica dell’HCC secondo l’ecostruttura • margini definitimargini definiti • pattern ipoecogenopattern ipoecogeno • presenza di alone perifericopresenza di alone periferico • margini definitimargini definiti • pattern ipoecogenopattern ipoecogeno • presenza di alone perifericopresenza di alone periferico • crescita infiltrativacrescita infiltrativa • pattern iso-iperecogenopattern iso-iperecogeno • assenza di alone perifericoassenza di alone periferico • crescita infiltrativacrescita infiltrativa • pattern iso-iperecogenopattern iso-iperecogeno • assenza di alone perifericoassenza di alone periferico Successo minoreSuccesso minoreSuccesso minoreSuccesso minore Successo maggioreSuccesso maggioreSuccesso maggioreSuccesso maggiore
  • 45. HCC A CRESCITA INFILTRATIVA
  • 47. HCC: TROMBOSI PORTALE, DELLE VENE EPATICHE E DELLA VENA CAVA INFERIORE
  • 48. vascolarizzazione epatica arteriosa vascolarizzazione arteriosa NEOFORMATA vascolarizzazione portale LRN ~ LGDN ~ HGDN ~ e-HCC ~ wd HCC ~ pd HCC early HCC
  • 49. HCC – CEUS Ipervascolarizzazione in fase arteriosa “Wash out” in fase portale 42” 18” 22” 28” basale
  • 50. La capacità di un nodulo di HCC di evidenziare un pattern contrastografico tipico dipende dalle sue dimensioni e dal suo grading istologico
  • 51. pattern CEUS tipico (aumento enhancement arterioso seguito da washout portale/tardivo) pattern CEUS tipico (aumento enhancement arterioso seguito da washout portale/tardivo) HCC < 2 cmHCC < 2 cm HCC 2-3 cmHCC 2-3 cm HCC > 3 cmHCC > 3 cm 20-60%20-60% ≥80%≥80% 40-70%40-70% Gaiani 2004, Giorgio 2004, Bolondi 2005, Jang 2007, Xu 2007, Pompili 2008, Forner 2008, Sangiovanni 2010, Iavarone 2010, Leoni 2010, Boozari 2011 Gaiani 2004, Giorgio 2004, Bolondi 2005, Jang 2007, Xu 2007, Pompili 2008, Forner 2008, Sangiovanni 2010, Iavarone 2010, Leoni 2010, Boozari 2011
  • 52. I noduli di diametro < 2 cm sono quelli più importanti dal punto di vista della diagnosi precoce • Il rischio di invasione vascolare microscopica aumenta significativamente quando il diametro dei noduli di HCC è > 2 cm, quando cioè acquisisce il caratteristico apporto ematico arterioso • Il “very early HCC”, che ha la più alta probabilità di cura radicale mediante resezione o ablazione, richiede quindi una diagnosi prima di avere sviluppato le caratteristiche che lo rendono identificabile dalle tecniche d’immagine RUOLO DELLA BIOPSIA
  • 53. EFFETTI DELLA SORVEGLIANZA SU POPOLAZIONI DI PAZIENTI CIRROTICI • MINORI DIMENSIONI DEI NODULI DI HCC ALLA DIAGNOSI • MINORE ESTENSIONE DELLA MALATTIA ALLA DIAGNOSI • MAGGIORE ELEGGIBILITÁ AL TRAPIANTO • MAGGIORE SOPRAVVIVENZA A 3 E A 5 ANNI A SECONDA DELLA CLASSE DI CHILD • MINORE MORTALITÁ ANNUALE GLOBALE NEI PAZIENTI TRATTATI
  • 54. QUALE CADENZA DELL’ECOGRAFIA NELLA SORVEGLIANZA? • la cadenza semestrale dà significativi benefici rispetto alla cadenza annuale • cadenza più serrata nei soggetti a rischio (pregresso HCC, follow-up di nodulo < 1 cm, AFP elevata, presenza di displasia nella biopsia, presenza di coarse nodular pattern) • inutile la sorveglianza nei pazienti in classe Child C (a meno che non siano in lista d’attesa per OLT)
  • 55. i-CCC
  • 56. COLANGIOCARCINOMA INTRAEPATICO • PIÙ RARO RISPETTO ALL’HCC • FATTORI DI RISCHIO: colangite cronica, malattia di Caroli, cisti coledocica, parassitosi biliare, colangite sclerosante, litiasi intraepatica, cirrosi epatica e soprattutto biliare, thorotrast • PIÙ FREQUENTEMENTE UNICO ( 90%) • MARKER SPECIFICO: CA 19.9 Cortesia di Guido Torzilli
  • 57. COLANGIOCARCINOMA INTRAEPATICO  Grandi dimensioni, spesso con satellitosi  Ecostruttura disomogenea  Alone ipoecogeno periferico in 1/3 dei casi  Possibile dilatazione delle vie biliari a monte ASPETTO ECOGRAFICO
  • 59. METASTASI EPATICHE: PREVALENZA NEOPLASIA PRIMITIVA % alla diagnosi % autoptica PROSTATA 1 15 MAMMELLA 1 45-60 OVAIO 5 10-15 VESCICA 5 30-50 MELANOMA 3-10 40 POLMONE (broncogeno) 10 30 RABDOMIOSARCOMA 10 45 LNH 1-16 50 RENE 15 35-40 STOMACO 15 35-50 PANCREAS 20 50-70 COLON-RETTO 25 70
  • 60. • In quasi il 90% dei casi le metastasi non sono uniche • Lesioni con diametro < 3 mm di diametro sono difficili da rilevare con qualsiasi tecnica di immagine • L’accuratezza dell’ecografia convenzionale nell’identificazione dei pazienti con metastasi è bassa (sensibilità 53-80%) ed è ancora inferiore per stabilire il numero esatto di metastasi METASTASI EPATICHE PUNTI CHIAVE DELLA DIAGNOSI ECOGRAFICA TENDENZA ALLA SOTTOSTADIAZIONETENDENZA ALLA SOTTOSTADIAZIONE
  • 61. METASTASI EPATICHE ASPETTO ECOGRAFICO LESIONI SOLIDE TONDEGGIANTI MULTIPLE A MARGINI NETTI POLIMORFE CHE ESERCITANO “EFFETTO MASSA” SULLE STRUTTURE CIRCOSTANTI L’ECOGENICITÀ PUÒ ESSERE QUANTO MAI VARIA
  • 63. METASTASI EPATICHE “A BERSAGLIO” Polmone Pancreas Mammella Colon
  • 65. METASTASI EPATICHE AD ECOSTRUTTURA MISTA Colon Stomaco StomacoEsofago
  • 69. METASTASI EPATICHE INFILTRANTI DIFFUSE Linfoma non-Hodgkin Leucemia mieloide cronica
  • 71. basale fase arteriosa Metastasi ipovascolare con vascolarizzazione arteriosa ad alone Comportamento alla CEUS
  • 73. INDIVIDUAZIONE DELLE METASTASI EPATICHE CON LA CEUS Autore Numero pazienti Golden standard usato US sens. CEUS sens. Piscaglia, BMC 2007 Konopke, Ultrasch Med 2007 * Larsen, Eur Radiol 2007 Dietrich, WJ Gastroent 2006 Quaia, Eur Radiol 2006 Albrecht, AJR 2003 Albrecht, Radiology 2001 109 100 365 125 253 123 62 CT, FNA, follow-up IOUS, FNA CT, FNA, IOUS CT, MRI, FNA, follow-up CT, MRI, IOUS, FNA CT, MRI, IOUS, FNA CT, MRI, IOUS, FNA 0.77 0.56 0.69 0.81 0.40 0.94 0.92 0.95 0.84 0.80 0.91 0.83 0.98 0.97 * La CEUS ha migliorato l’individuazione in: - metastasi < 1 cm - lesioni sottocapsulari - dopo chemioterapia adiuvante - lesioni situate vicino al legamento rotondo
  • 74. SENSIBILITÀ DI CEUS E CT NELL’INDIVIDUAZIONE DELLE METASTASI EPATICHE Autore Numero pazienti Golden standard usato CEUS sens. CT sens. Quaia, Eur Radiol 2006 Dietrich, WJ Gastroent 2006 Piscaglia, BMC Cancer 2007 Janica, Med Sci Monit 2007 Larsen, Eur Radiol 2009 Cantisani, Ultrasch Med 2010 253 131 109 51 365 110 CT, FNA, MRI, IOUS, follow-up CT, MRI, FNA, follow-up CT, US, FNA, follow-up FNA, CT, resezione, follow-up CT, IOUS, CEUS,FNA, resezione, follow-up 0.83 0.89 0.95 0.90 0.80 0.76 0.89 NS 0.89 NS 0.91 NS 0.78 NS 0.89 NS 0.75 NS
  • 75. METASTASI EPATICHE INDICAZIONI DELLA BIOPSIA ECOGUIDATA  NEOPLASIA PRIMITIVA SCONOSCIUTA  RAGIONEVOLE DUBBIO CHE LA NEOPLASIA PRIMITIVA SIA DIVERSA DA QUELLA NOTA  PAZIENTI CON DOPPIA NEOPLASIA  RICERCHE BIOMOLECOLARI E RECETTORIALI PER INDIRIZZARE LA CHEMIOTERAPIA  MOLTI CENTRI ONCOLOGICI, PERALTRO, NON RITENGONO GIUSTIFICATO UN TRATTAMENTO SENZA UNA CONFERMA CITO-ISTOLOGICA DELLE METASTASI  LA FNB È DOTATA DI ELEVATA ACCURATEZZZA DIAGNOSTICA E GRAVATA DA SCARSE COMPLICANZE