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IL CORRETTO
TAWASSUL

Traduzione e adattamento dei testi a cura di
Muhammad Nur al Haqq
Tipi di tawassul

Ho discusso il tema dell’uso della “wasīlah” mentre si
supplica Allāh (subhānaHu wa ta’āla) con alcuni
Musulmani, e del dovere di sapere che ci sono opinioni
molto diverse sul fatto che l’uso della “wasīlah” nella
du‘ā’ sia halāl o harām. La prego di fornirmi qualche
informazione su quest’argomento: ci sono delle āyāt del
Qur’ān o ahādīth autentici? Con il termine “uso della
wasīlah” intendo la richiesta attraverso qualcuno, ad
esempio, “Ti chiedo (O Allāh) di concedermi il perdono
attraverso il Profeta Muhammad (sallAllāhu ‘alayhi wa
sallam)” o tramite l’ausilio di altri Profeti (‘alayhi
salāmus), santi o di altri pii Musulmani.

Lode ad Allāh.
Ciò che s’intende per tawassul e wasīlah è quattro cose: il
tipo di tawassul senza il quale la fede non può essere
completa, che è cercare di raggiungere Allāh (tawassul)
credendo in Lui e nei Suoi Messaggeri, e obbedendo a
1
Lui e al Suo Messaggero, e questo è ciò che s’intende
nella ayāh:

َ َ َ ْ ِ َ ُ َ َ َ َّ
َّ ُ َ
‫يا أَيها الَّذِينَ آمنوا اتقُوا َّللا وا ْبتغوا إِل ْيه الوسِ يلة‬
َ ُّ َ
“O voi che credete! Fate il vostro dovere per
Allāh temetelo. Cercate il modo di giungere a
Lui.” [Al-Mā’idah, 35]
Questo include il cercare di avvicinarsi ad Allāh
attraverso i Suoi Nomi e Attributi, o compiere atti di
obbedienza e di culto con i quali si cerca di avvicinarsi ad
Allāh, e così via.
Cercare di avvicinarsi ad Allāh chiedendo al Suo
Messaggero (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) di fare du‘ā’
per uno durante la sua vita, e per i credenti chiedendo
l’uno all’altro di fare du‘ā’ a vicenda. Questo segue il
primo tipo ed è incoraggiato.
Cercare di avvicinarsi ad Allāh in virtù dello status e
delle virtù di un essere creato, ad esempio dicendo: “O
Allāh, Ti chiedo in virtù del Tuo Profeta” e così via. Ciò è
consentito da alcuni degli ‘Ulamā’, ma quest’opinione è
da’īf (debole). La visione corretta è che questo è
sicuramente harām, perché non ci può essere tawassul

2
nella du‘ā’ se non in virtù dei Nomi e degli Attributi di
Allāh.
Il tawassul, com’è inteso da molti dei Musulmani delle
epoche successive, che è chiedere al Profeta (sallAllāhu
‘alayhi wa sallam) e invocare il suo aiuto (o cercare
l’aiuto dei morti e dei cosiddetti awliyā’). Questa è una
forma di shirk maggiore, perché chiedere o invocare
aiuto da qualcuno di diverso da Allāh riguardo qualcosa
che solo Allāh è in grado di fare, è un tipo di adorazione,
e dirigere il culto a qualcuno o qualcosa di diverso da
Allāh è shirk maggiore. E Allāh ne sa di più.

Shaykh Muhammed Salih Al-Munajjid
Fatwā n. 979

3
Tawassul Islamico contro bid‘a

As-salāmu alayka,
Yā Shaykh, ho una domanda riguardo il tawassul. Stavo
dicendo a qualcuno che cercare il tawassul presso le
tombe e chiedere al morto di fare du‘ā’ ad Allāh è
sbagliato, ma uno di loro ha detto: “Commetto qualche
errore chiedendo a un uomo pio di pregare per me?
Quale errore commetterei facendo la stessa richiesta ai
morti?” Come rispondere a questo fratello? Vorrei che lei
mi chiarisca che tipo di tawassul è permesso e quale non
è consentito, poiché un sacco di persone sono state
fuorviate in questa zona?

Lode ad Allāh
Tawassul in Arabo significa cercare di avvicinarsi. Allāh
dice nel Qur’ān:

‫يبتغون إلى ربهم الوسيلة‬
“(Essi) cercano il mezzo per avvicinarsi al loro
Signore.” [Al-‘Isrā’, 57]

4
vale a dire, i mezzi per avvicinarsi a Lui. Ci sono due tipi
di tawassul, il corretto tawassul Islamico e il tawassul
proibito.
Corretto tawassul Islamico:
Questo

significa

cercare

di

avvicinarsi

ad

Allāh

attraverso gli atti di culto che Egli ama e di cui Si
compiace, che possono essere wājib (obbligatori) o
mustahabb (incoraggiati), e possono prendere la forma
di parole, azioni o credenze. Alcuni tipi sono i seguenti:
Cercare di avvicinarsi ad Allāh mediante i Suoi Nomi e
Attributi.
Allāh dice:

‫وهلل األسماء الحسنى فادعوه بها وذروا الذين يلحدون في أسمائه سيجزون ما‬
‫كانوا يعملون‬
“Ad Allāh appartengono (tutti) i nomi più belli:
invocateLo con quelli e allontanatevi da coloro
che profanano i nomi Suoi: presto saranno
compensati per quello che hanno fatto.” [Al‘A`rāf, 180]
Così, quando una persona fa du‘ā’ ad Allāh, comincia
invocando Allāh con il Nome che è più adatto, come “alRahmān” (il Più Misericordioso) quando si cerca la
5
misericordia e al-Ghafūr (Colui che tutto perdona)
quando si chiede perdono, e così via.
Cercare di avvicinarsi ad Allāh per mezzo della fede e del
Tawhīd.
Allāh dice:

‫ربنا آمنا بما أنزلت واتبعنا الرسول فاكتبنا مع الشاهدين‬
“Signore! Abbiamo creduto in quello che Tu hai
fatto scendere e abbiamo seguito il messaggero,
annoveraci tra coloro che testimoniano (la
verità).” [‘Āli `Imrān, 53]
Cercare di avvicinarsi ad Allāh attraverso gli atti virtuosi,
per cui una persona chiede ad Allāh in virtù delle
migliori opere che ha compiuto, come l’offerta della
salāh, il digiuno, la lettura del Qur’ān, il rifuggire le cose
harām, e così via. Un esempio di questo è l’hadīth sahīh
narrato nei Sahīhayn riguardo le tre persone che
entrarono in una grotta, e una pietra cadde e bloccò la
via d’uscita. Essi invocarono Allāh (di salvarli) in virtù
delle loro migliori opere.
Una persona può anche invocare Allāh in virtù della sua
totale dipendenza da Lui, come Allāh menziona nel
Qur’ān:
6
‫أني مسني الضر وأنت أرحم الراحمين‬
“[Ayyūb disse:] Il male mi ha colpito, ma Tu sei il
Più Misericordioso di coloro che mostrano
misericordia!».” [Al-‘Anbiyā’, 83];
o ammettendo il proprio misfatto e il bisogno di Allāh,
come Yūnus è descritto aver detto:

‫ال إله إال أنت سبحانك إني كنت من الظالمين‬
“Nessuno ha il diritto di essere adorato tranne
Te (O Allāh). Gloria a Te! Io sono stato un
ingiusto!».” [Al-‘Anbiyā’, 87]
Le sentenze sul corretto tawassul Islamico variano in
base al tipo. Alcuni tipi sono wājib, come ad esempio
cercare di avvicinarsi ad Allāh attraverso i Suoi Nomi e
Attributi e attraverso il Tawhīd (credendo nella Sua
assoluta Unicità), e alcuni sono mustahabb, come ad
esempio cercare di avvicinarci a Lui in virtù di tutti i tipi
di atti virtuosi.
Tawassul che è bid‘a e quindi proibito:
Questo è il tentativo di avvicinarsi ad Allāh per mezzo di
cose che Egli non ama e che non Lo compiacciono, siano
7
esse parole, opere o credenze. Un esempio di questo è
cercare di avvicinarsi ad Allāh invocando i morti o le
persone che sono assenti, chiedendo il loro aiuto, e così
via. Questa è una forma di shirk maggiore (shirk akbar),
che va contro il Tawhīd e significa che una tale persona
non è più considerata essere un Musulmano. Chiedere
ad Allāh, se è per uno scopo come il chiederGli di
concedere qualche beneficio o scongiurare un danno, o
come un atto di culto per esprimere umiltà e
sottomissione davanti a Lui, può essere rivolto solo
direttamente ad Allāh. Se le ad‘iyah o le preghiere sono
rivolte a qualcosa o a qualcun altro, questo è shirk.
Allāh dice:

‫وقال ربكم ادعوني استجب لكم إن الذين يستكبرون عن عبادتي سيدخلون جهنم‬
‫داخرين‬
“Il vostro Signore ha detto: «InvocateMi (e
chiedeteMi qualunque cosa), Io vi risponderò.
Coloro che per superbia non Mi adorano (vale a
dire, non M’invocano e non credono nella Mia Unicità),
entreranno

presto

nell’Inferno,

umiliati».”

[Ghāfir, 60]
In questa āyah, Allāh spiega la punizione di coloro che
con arroganza rifiutano di invocarLo, sia invocando
8
qualcuno di diverso da Lui o non invocandoLo affatto,
per orgoglio e auto-ammirazione, anche se non invocano
nessun altro.
Allāh dice:

ۚ َ ُ َ ً۬ ُّ َ َ ُ َّ َ ُ ۡ
‫ٱدعو ْا ربكمۡ تضرعا وخ ۡفية‬
“Invocate il vostro Signore umilmente e in
segreto…” [Al-‘A`rāf, 55]
Allāh comanda ai Suoi servi di invocare Lui e nessun
altro.
Allāh dice della gente dell’Inferno:

‫تاهلل إن كنا في ضالل مبين إذ نسويكم برب العالمين‬
“[Essi diranno]: «Per Allāh, certamente eravamo
in errore evidente quando vi considerammo (falsi
dei) uguali (nel culto) al Signore dei Mondi!».”
[Ash-Shu`arā’, 97-98]
Tutto ciò che si traduce nell’equiparazione di qualcosa di
diverso da Allāh con Allāh nel culto o negli atti di
obbedienza, è shirk, il crimine dell’associare partner con
Lui.

9
Allāh dice:

‫ومن أضل ممن يدعوا من دون َّللا من ال يستجيب له إلى يوم القيامة وهم عن‬
‫دعائهم غافلون وإذا حشر الناس كانوا لهم أعداء وكانوا بعبادتهم كافرين‬
“E chi è più sviato di colui che chiama (invoca),
all’infuori di Allāh, chi non saprà rispondergli
fino al Giorno della Resurrezione? Essi non
hanno neppure coscienza dell’invocazione che
viene loro rivolta, e quando gli uomini saranno
riuniti (nel Giorno della Resurrezione), (le false
divinità) saranno loro nemici e rinnegheranno la
loro adorazione.” [Al-‘Aĥqāf, 5-6]
Allāh dice:

‫ومن يدع مع َّللا إلها آخر ال برهان له به فإنما حسابه عند ربه إنه ال يفلح‬
‫الكافرون‬
“E chi invoca insieme ad Allāh un’altra divinità
senza averne prova alcuna, dovrà renderne
conto al suo Signore. Certamente i kāfirūn (i
miscredenti in Allāh e nella Sua Unicità) non
prospereranno.” [Al-Mu’uminūn, 117]
Allāh afferma che chi invoca qualcosa di diverso da Lui
sta prendendo questa cosa come un dio, come Egli dice:
10
‫والذين تدعون من دونه ما يملكون من قطمير إن تدعوهم ال يسمعوا دعائكم‬
‫ولو سمعوا ما استجابوا لكم ويوم القيامة يكفرن بشرككم وال ينبئك مثل خبير‬
“…mentre coloro che invocate all’infuori di Lui
non posseggono neppure un qitmīr (una pellicola
di seme di dattero). Se li invocate (o fate loro appello)
non odono la vostra invocazione e se mai la
udissero non saprebbero rispondervi (alla vostra
richiesta).

Nel

rinnegheranno

Giorno
il

della

vostro

Resurrezione,
associare.

(O

Muhammad), nessuno può informarti come Colui
che è il Ben Informato (su ogni cosa).” [Fāţir, 13-14]
In questa āyah, Allāh spiega che Egli è l’Unico che merita
di essere invocato, perché Lui e nessun altro, è il Sovrano
che tutto dirige. Quelle cose che sono adorate non
possono sentire le ad‘iyah, figuriamoci rispondere a chi
le invoca, e anche se fossero in grado di sentire, non
potrebbero rispondere, perché non hanno il potere né
del beneficio né del danno.
I mushrikīn Arabi ai quali il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi
wa sallam) fu inviato, erano miscredenti a causa di
questo shirk. Essi invocavano Allāh con sincerità nei
momenti di difficoltà, ma diventavano miscredenti nei

11
momenti di agio e di abbondanza, quando avrebbero
fatto appello ad altri all’infuori di Lui.
Allāh dice:

‫فإذا ركبوا في الفلك دعوا َّللا مخلصين له الدين فلما نجاهم إلى البر إذا هم‬
‫يشركون‬
“Quando salgono su una nave, invocano Allāh
rendendoGli un culto sincero. Quando poi Egli li
mette in salvo sulla terraferma, Gli attribuiscono
dei consoci.” [Al-`Ankabūt, 65]

‫وإذا مسكم الضر في البحر ضل من تدعون إال إياه فلما نجاكم إلى البر أعرضتم‬
“Quando siete in pericolo sul mare, coloro che
invocate svaniscono. Lui (Allāh solo) no! Quando
poi vi riconduce a terra salvi, vi allontanate da
Lui.” [Al-‘Isrā’, 67]

‫حتى إذا كنتم في الفلك وجرين بهم بريح طيبة وفرحوا بها جاءتهم ريح عاصف‬
‫وجاءهم الموت من كل مكان وظنوا أنهم أحيط بهم دعوا َّللا مخلصين له الدين‬
“Quando siete su battelli che navigano col buon
vento, [gli uomini] esultano. Quando sorge un
vento impetuoso e le onde si alzano da ogni
12
parte, invocano Allāh e Gli rendono a Lui Solo
un culto puro…” [Yūnus, 22]
Lo shirk di alcune persone nel presente va persino oltre
lo shirk della gente nel passato, perché essi dirigono
alcuni atti di culto a qualcosa di diverso da Allāh,
appellandosi a loro e chiedendogli aiuto anche nei
momenti di difficoltà; lā hawla wa lā quwwata illā billāh
(non c’è forza né potenza se non in Allāh). Chiediamo ad
Allāh di mantenerci sani e salvi.
Per riassumere la nostra risposta a ciò che il tuo amico
ha detto: chiedere ai morti qualsiasi cosa è shirk, e
chiedere ai viventi qualunque cosa che nessuno tranne
Allāh è in grado di fare, è anche shirk. E Allāh ne sa di
più.

Shaykh Muhammed Salih Al-Munajjid
Fatwā n. 3297

13
L’hadīth sull’uomo cieco che è citato come
prova da chi cerca di avvicinarsi ad Allāh
(tawassul) in virtù dei morti.

Mentre leggevo il Sahīh al-Jāmi’ as-Saghīr, mi sono
imbattuto in un hadīth (1279) che dice: “O Allāh, Ti
chiedo e mi rivolgo a Te in virtù del Tuo Profeta
Muhammad,

il

Profeta

della

misericordia;

O

Muhammad, mi rivolgo in virtù di te al mio Signore
riguardo a questa necessità delle mie, che possa essere
soddisfatta per me. O Allāh, accetta la sua intercessione
per me.” Questo hadīth mi ha confuso. C’è in esso
qualche prova per coloro che cercano di avvicinarsi ad
Allāh (tawassul) in virtù dei morti, come viene fatto dagli
adoratori delle tombe e i loro simili? Come possiamo
interpretare questo hadīth?

Lode ad Allāh.
Imām Ahmad e gli altri narrarono con una isnād sahīh
da ‘Uthmān ibn Hanīf, che un uomo cieco venne dal
Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) e disse: “Prega
Allāh di guarirmi.” Il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa
sallam) disse: “Se lo desideri, pregherò per te, e se vuoi,
14
rimanderò questo e ciò sarà meglio per te.” [Secondo un
altro resoconto, egli disse: “...O se lo desideri, puoi
essere paziente e ciò sarà meglio per te.”] Egli disse:
“Prega per me (oggi).” Così egli lo istruì a compiere il
wudū’ e a farlo per bene, poi a pregare due raka‘āt e dire
questa du‘ā’ (supplica): “O Allāh, a Te chiedo e mi
rivolgo in virtù del tuo Profeta Muhammad, il Profeta
della misericordia. O Muhammad, in virtù di te mi
rivolgo al mio Signore riguardo a questa necessità delle
mie, che possa essere soddisfatta per me. O Allāh,
accetta la sua intercessione al mio riguardo e accetta la
mia intercessione al suo riguardo.” Così fece l’uomo e fu
guarito.
Alcune persone sono confuse da questo hadīth e pensano
che esso costituisca una prova per alcuni tipi innovati di
tawassul (cercare di avvicinarsi ad Allāh), ma non è così.
Tale errata interpretazione di questo hadīth è stata
fugata da molti sapienti, che hanno spiegato che esso
non costituisce una prova per nessuno di coloro che
credono in tipi innovati di tawassul, che siano in virtù
della persona del Profeta o in virtù del suo status,
figuriamoci tawassul in virtù dei morti e invocando essi
invece di Allāh. Una delle più esatte ed erudite risposte
riguardo tale questione è quella che è stata scritta dal
grande sapiente Shaykh Muhammad Nāsir ad- al-Albānī
15
nel suo libro “At-Tawassul Anwā‘uhu wa Ahkāmuhu”
(disponibile in inglese con il titolo “Tawassul: Its Types
and Its Rulings”). Tra i commenti che egli ha fatto su
questo hadīth vi è il seguente:
Quanto a noi, crediamo che questo hadīth non
costituisca una prova che sostenga il cercare di
avvicinarsi ad Allāh (tawassul) in virtù della persona del
Profeta, ma piuttosto che esso costituisca un’altra prova
per il terzo tipo di tawassul lecito - che è il tawassul
attraverso la du‘ā’ (supplica) di un uomo virtuoso perché il tawassul del cieco fu solo per mezzo della du‘ā’
del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) (e non in virtù
della sua persona). Le prove di ciò che diciamo si
trovano nell’hadīth in sé, e in abbondanza. I punti più
importanti sono i seguenti:
1.
Il cieco venne dal Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam)
solo per chiedergli di pregare per lui, quando disse:
“Prega Allāh di guarirmi.” Questo è cercare di avvicinarsi
ad Allāh (tawassul) in virtù della sua du‘ā’, perché egli
sapeva che la du‘ā’ del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa
sallam) aveva più probabilità di essere accettata da
Allāh, a differenza della du‘ā’ di chiunque altro.

16
Se l’intenzione del cieco era quella di avvicinarsi ad Allāh
in virtù della persona del Profeta o del suo status, non ci
sarebbe stato alcun bisogno per lui di venire dal Profeta
(sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) e chiedergli di offrire du‘ā’
per lui, piuttosto sarebbe potuto restare a casa e chiedere
al suo Signore dicendo, per esempio, “O Allāh, Ti chiedo
in virtù del Tuo Profeta e del suo status davanti a Te, di
guarirmi e di ridarmi la mia vista.” Ma egli non lo fece.
2.
Il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) promise di
offrire supplica (du‘ā’) per lui, pur consigliandolo di ciò
che sarebbe stato meglio per lui, quando disse: “Se lo
desideri, pregherò per te, e se vuoi, rimanderò questo e
ciò sarà meglio per te.”
3.
Il cieco insistette affinché egli offrisse supplica per lui,
come disse: “Prega per me (oggi).” Ciò implica che il
Messaggero (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) offrì supplica
per lui, perché egli (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) era il
migliore nell’adempimento delle promesse, e gli aveva
promesso che avrebbe offerto la sua supplica per lui se
egli lo avesse desiderato, come sopra indicato. Così non
vi è alcun dubbio che egli (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam)
offrì la sua supplica per lui. Pertanto, ciò che il cieco
17
voleva fu fatto. Dopo di che, il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi
wa sallam) si rivolse al cieco per compassione verso di
lui e per il desiderio che Allāh rispondesse alle sue
suppliche per quest’uomo. Così si voltò verso di lui e gli
consigliò il secondo tipo di tawassul lecito, che è il
tawassul in virtù degli atti virtuosi, in modo da
combinare tutti i tipi di atti buoni e virtuosi (per
assicurare che il suo bisogno sarebbe stato soddisfatto).
Così lo istruì a fare il wudū’ e a pregare due raka‘āt,
quindi offrire la supplica per se stesso. Questi sono tutti
atti di obbedienza nei confronti di Allāh, che Egli sia
Glorificato e Magnificato, che venivano prima della
supplica del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) per
lui, e questi sono inclusi nelle parole del versetto in cui
Allāh dice:

ََ َۡ ِ َ ْ َُٓۡ َ
‫وٱبتغوا إِل ۡيه ٱلوسِ يلة‬
“Cercate il modo di giungere a Lui.” [Al-Mā’idah,
35], come sopra indicato.
Sulla base di questo, l’intero episodio ruota attorno alla
supplica (du‘ā’) - come è chiaro - e non vi è alcuna
menzione a tutto ciò che essi sostengono.
4.

18
Nella supplica che il Messaggero di Allāh (sallAllāhu
‘alayhi wa sallam) gli insegnò, si dice: “O Allāh, accetta
la sua intercessione al mio riguardo.” E impossibile
interpretare questo come un riferimento al tawassul in
virtù della persona o dello status del Profeta (sallAllāhu
‘alayhi wa sallam), perché ciò che si intende è: O Allāh,
accetta la sua intercessione (del Profeta) per me; in altre
parole, accetta la sua supplica affinché mi sia ripristinata
la vista. La parola Araba shafā‘ah (qui tradotta come
intercessione) significa supplica. Si dice in “Lisān al‘Arab” (8/184): Shafā’ah (intercessione) sono le parole
dello shafī’ (intercessore) al re che gli chiede di
soddisfare il bisogno di qualcun altro, o di colui che
chiede qualcosa per qualcun altro e intercede per lui per
ottenere ciò che sta cercando... Fine citazione. Così è
provato che il tawassul del cieco fu solo in virtù della
du‘ā’ del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), non in
virtù della sua persona.
5.
Tra le cose che il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam)
insegnò al cieco, vi fu: “e accetta la mia intercessione al
suo riguardo.” Ciò che s’intende è: accetta la mia
intercessione, questa è la mia supplica, affinché la sua
intercessione, che è la sua supplica affinché la mia vista
sia ripristinata, sia accettata. Questo è l’unico modo in
19
cui questa frase può essere interpretata, non c’è altro
modo di interpretarla. Da qui vedete quelli tra le
generazioni successive che mantengono diversi punti di
vista

ignorando

quest’ultima

frase

e

non

fanno

minimamente riferimento ad essa, perché demolisce
completamente la loro interpretazione dell’hadīth.
6.
Questo hadīth è citato dai sapienti come uno dei miracoli
del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) e come una
delle sue suppliche che furono esaudite, ed un esempio
di ciò che Allāh manifestò attraverso la benedizione della
sua supplica per eventi straordinari e per la guarigione
dalle malattie. In virtù della supplica del Profeta per
questo cieco, Allāh ripristinò la sua vista. Da qui i
sapienti dell’hadīth, come al-Bayhaqī ed altri, lo
narrarono tra i segni della Profezia (dalā’il annubuwwah).

Questo indica

che

la

ragione

della

guarigione del cieco fu la supplica del Profeta (sallAllāhu
‘alayhi wa sallam). Se il motivo della guarigione del cieco
fu che egli cercò il tawassul in virtù dello status del
Profeta, com’è stato inteso da molti sapienti successivi,
ciò implicherebbe che questa guarigione dovrebbe essere
avvenuta per le altre persone non vedenti che hanno
cercato il tawassul in virtù del suo status, e talvolta
aggiungendo ad esso lo status di tutti i Profeti e
20
Messaggeri, e di tutti gli intimi amici di Allāh, dei martiri
e dei virtuosi, e lo status di ognuno che ha status presso
Allāh tra gli angeli, gli uomini e i jinn! Ma noi non siamo
a conoscenza, e non pensiamo che nessuno ne sappia al
proposito, di un simile avvenimento che si sia compiuto
nel corso dei secoli dalla morte del Profeta (sallAllāhu
‘alayhi wa sallam) fino ai giorni nostri. Da questa
spiegazione diventa chiaro ciò che s’intende con le parole
del cieco nella sua du‘ā’, “O Allāh, a Te chiedo e a Te
cerco

di

avvicinarmi

in

virtù

del

Tuo

Profeta

Muhammad”, è: Io cerco di avvicinarmi a Te in virtù
della supplica del Tuo Profeta. Il testo dell’hadīth non
menziona la supplica, ma è implicito. Questo è qualcosa
che avviene comunemente nella lingua Araba, come nel
versetto in cui Allāh dice:

ََ َ ۡ ِ ۡ َ
ِ َ َ َّ َ ۖ َ َ َ ٓ
َ‫وسـَل ٱلق ۡرية ٱلَّتِى ڪنا فِيہا وٱلعِير ٱلَّتِى أَ ۡقب ۡلنا فِيہا وإِنا لص ٰـدقُون‬
َ ۡ َ َ َّ ُ
“Chiedi pure alla [gente della] città e a quelli della
carovana con la quale siamo tornati. Davvero
siamo sinceri!” [Yūsuf, 82], nel testo originale la
parola “gente” non è menzionata, ma è implicita.
Tuttavia, vorrei dire: Anche se assumiamo che il cieco
cercò di avvicinarsi ad Allāh in virtù della persona del
Profeta, ciò sarebbe una sentenza che si applica a lui
21
soltanto (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) e non a qualsiasi
altro Profeta o persona virtuosa, e la sua applicazione
anche ad altri è una cosa che non sarebbe accettabile dal
sano ragionamento, perché il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi
wa sallam) è il leader e il migliore di tutti loro.

E’

possibile che questo sia qualcosa che Allāh ha conferito
esclusivamente a lui e non a loro, come molte altre
qualità che sono state date solo al Profeta (sallAllāhu
‘alayhi wa sallam), secondo i resoconti sahīh. Quando si
tratta di ciò che è stato dato unicamente a lui, non c’è
spazio per l’applicazione ad altri per analogia.

Se

qualcuno pensa che il tawassul del cieco fu in virtù della
persona del Profeta, allora dovrebbe rivolgersi a lui e
non a chiunque altro. Questo punto di vista è stato
narrato da Imām Ahmad e Shaykh al-‘Izz ibn ‘Abd asSalām (che Allāh abbia misericordia di loro) ed è l’unica
conclusione che può essere raggiunta dalla equanime
ricerca erudita. E Allāh è Colui che guida a ciò che è
corretto.
Fine citazione da at-Tawassul, pag. 75ff
E Allāh ne sa di più.

Islam Q&A
Fatwā n. 97600
22
Ricercare la benedizione dai sapienti e
dalle persone virtuose e dalle loro reliquie

Ci sono persone che pensano che sia lecito cercare la
benedizione dai sapienti e dalle persone virtuose e dalle
loro reliquie, sulla base dei resoconti dei Sahābah
(radiAllāhu ‘anhum) che ricercavano la benedizione del
Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam). Qual è la sentenza
su questo? Ciò non comporta il paragonare qualcuno che
non è il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) al Profeta
(sallAllāhu ‘alayhi wa sallam)? E’ possibile chiedere la
benedizione dal Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam)
dopo la sua morte? Qual è la sentenza sulla ricerca dei
mezzi per avvicinarsi ad Allāh (tawassul) cercando la
benedizione del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam)?

Lode ad Allāh.
Non è lecito chiedere la benedizione da parte di nessun
altro che il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), né dal
suo wudū’ o dai suoi capelli o dal suo sudore o da
qualsiasi altra cosa del suo corpo. Tutto questo si applica
solo al Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), a causa

23
della bontà e della benedizione che Allāh ha posto nel
suo corpo e in tutto ciò che egli tocca.
Per

questo

i

Sahābah

(radiAllāhu

‘anhum)

non

chiedevano la benedizione da uno qualsiasi di loro
durante la vita del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam)
o dopo la sua morte, né dai Khulafā’ al-Rāshidīn o da
chiunque altro. Questo indica che essi sapevano che
questo si applicava solo al Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa
sallam) e non a chiunque altro. E perché questo è un
mezzo che potrebbe condurre allo shirk e ad adorare
qualcuno di diverso da Allāh.
Allo stesso modo non è lecito cercare mezzi per
avvicinarsi ad Allāh (tawassul) in virtù della posizione e
dello status del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), o
della sua persona, o dei suoi attributi, o della sua
benedizione, perché non vi è alcuna prova (dalīl) per
questo, e perché questi sono tra i mezzi che possono
condurre allo shirk e sono modi di esagerare su di lui
(sallAllāhu ‘alayhi wa sallam).
Inoltre, queste cose non furono fatte dai Sahābah, e se
fossero buone, allora essi le avrebbero fatte prima di noi.
E questo va contro l’evidenza della Sharī’ah.
Allāh dice:

24
‫وهلل األسماء الحسنى فادعوه بها‬
“Ad Allāh appartengono (tutti) i Nomi più belli:
invocateLo con quelli.” [Al-‘A`rāf, 180]
Allāh non comanda di invocarLo in virtù della posizione
o dello status o della benedizione di chicchessia.
Parte di questo è la ricerca dei mezzi per avvicinarsi a
Lui in virtù dei suoi Attributi, come la Sua Gloria, la Sua
Misericordia, le Sue Parole, eccetera. Un esempio di ciò
può essere trovato negli ahādīth sahīh che parlano del
cercare rifugio nelle Parole perfette di Allāh, e del
cercare rifugio nella Gloria e nella Potenza di Allāh.
Collegata a ciò, è anche l’idea del cercare i mezzi per
avvicinarsi ad Allāh amando Allāh e il Suo Messaggero
(sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), credendo in Allāh e nel
Suo Messaggero (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), e
cercando di avvicinarsi ad Allāh in virtù dei propri atti
virtuosi, come descritto nella storia delle persone nella
caverna, il cui bisogno di un riparo dalla pioggia li portò
a entrare in una grotta, poi una pietra cadde da
montagna e bloccò l’ingresso della stessa. Essi non erano
in grado di spingerla via, così discussero tra loro i modi
per uscirne. Giunsero a un accordo che l’unico modo nel
quale si sarebbero salvati dalla loro situazione sarebbe
stato invocare Allāh in virtù dei loro atti virtuosi. Così
25
uno di essi invocò Allāh in virtù del suo onorare i propri
genitori, e la roccia si spostò un po’, ma non abbastanza
da poter uscire... Il secondo invocò Allāh in virtù del suo
tenersi lontano dalla zinā’ in un’occasione in cui avrebbe
potuto indulgere in essa, e la roccia si spostò un po’ ma
non abbastanza da poter uscire... Poi il terzo invocò
Allāh in virtù del suo soddisfare una fiducia, e la roccia si
spostò ed essi riuscirono a fuggire.
Questo hadīth è riportato nei Sahīhayn dal Profeta
(sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) ed è una delle storie dei
popoli che sono venuti prima di noi, in cui vi è una
lezione e un promemoria per noi.
I sapienti (che Allāh abbia misericordia di loro) hanno
confermato i punti menzionati in questa risposta, come
Shaykh al-Islām Ibn Taymiyyah, il suo studente Ibn alQayyim, Shaykh ‘Abd al- Rahmān ibn Hasan in “Fath alMajīd Sharh Kitāb al-Tawhīd”, e altri.
Per quanto riguarda l’hadīth sull’uomo cieco che cercò di
invocare Allāh (di guarirlo dalla sua cecità) in virtù del
Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) durante la sua vita,
così che il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam)
intercedette per lui e pregò per lui e Allāh gli restituì la
vista - questo fu un caso di ricerca dell’aiuto di Allāh per
mezzo della du‘ā’ e dell’intercessione del Profeta
26
(sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), non per mezzo del suo
status e virtù. Questo è evidente nell’hadīth... E allo
stesso modo, la gente cercherà la sua intercessione nel
Giorno della Resurrezione per affrontare il Giudizio, e la
gente del Paradiso cercherà la sua intercessione nel
Giorno della Resurrezione per essere ammessa in
Paradiso. In tutti questi casi, l’aiuto di Allāh è ricercato
attraverso di lui (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) quando è
vivo, sia in questo mondo che nell’Aldilà, e questo è
chiedere l’aiuto di Allāh attraverso la sua du‘ā’ e
l’intercessione, non in virtù della sua persona o status,
come è stato chiaramente affermato dai sapienti,
compresi quelli che abbiamo menzionato sopra.

Kitāb Majmū’ Fatāwā wa Maqālāt Mutanawwi’ah li
Samāhat al-Shaykh ‘Abd al-‘Azīz ibn ‘Abd-Allāh ibn Bāz
(rahīmahullāh), vol. 7, pag. 65

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IL CORRETTO TAWASSUL

  • 1. IL CORRETTO TAWASSUL Traduzione e adattamento dei testi a cura di Muhammad Nur al Haqq
  • 2. Tipi di tawassul Ho discusso il tema dell’uso della “wasīlah” mentre si supplica Allāh (subhānaHu wa ta’āla) con alcuni Musulmani, e del dovere di sapere che ci sono opinioni molto diverse sul fatto che l’uso della “wasīlah” nella du‘ā’ sia halāl o harām. La prego di fornirmi qualche informazione su quest’argomento: ci sono delle āyāt del Qur’ān o ahādīth autentici? Con il termine “uso della wasīlah” intendo la richiesta attraverso qualcuno, ad esempio, “Ti chiedo (O Allāh) di concedermi il perdono attraverso il Profeta Muhammad (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam)” o tramite l’ausilio di altri Profeti (‘alayhi salāmus), santi o di altri pii Musulmani. Lode ad Allāh. Ciò che s’intende per tawassul e wasīlah è quattro cose: il tipo di tawassul senza il quale la fede non può essere completa, che è cercare di raggiungere Allāh (tawassul) credendo in Lui e nei Suoi Messaggeri, e obbedendo a 1
  • 3. Lui e al Suo Messaggero, e questo è ciò che s’intende nella ayāh: َ َ َ ْ ِ َ ُ َ َ َ َّ َّ ُ َ ‫يا أَيها الَّذِينَ آمنوا اتقُوا َّللا وا ْبتغوا إِل ْيه الوسِ يلة‬ َ ُّ َ “O voi che credete! Fate il vostro dovere per Allāh temetelo. Cercate il modo di giungere a Lui.” [Al-Mā’idah, 35] Questo include il cercare di avvicinarsi ad Allāh attraverso i Suoi Nomi e Attributi, o compiere atti di obbedienza e di culto con i quali si cerca di avvicinarsi ad Allāh, e così via. Cercare di avvicinarsi ad Allāh chiedendo al Suo Messaggero (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) di fare du‘ā’ per uno durante la sua vita, e per i credenti chiedendo l’uno all’altro di fare du‘ā’ a vicenda. Questo segue il primo tipo ed è incoraggiato. Cercare di avvicinarsi ad Allāh in virtù dello status e delle virtù di un essere creato, ad esempio dicendo: “O Allāh, Ti chiedo in virtù del Tuo Profeta” e così via. Ciò è consentito da alcuni degli ‘Ulamā’, ma quest’opinione è da’īf (debole). La visione corretta è che questo è sicuramente harām, perché non ci può essere tawassul 2
  • 4. nella du‘ā’ se non in virtù dei Nomi e degli Attributi di Allāh. Il tawassul, com’è inteso da molti dei Musulmani delle epoche successive, che è chiedere al Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) e invocare il suo aiuto (o cercare l’aiuto dei morti e dei cosiddetti awliyā’). Questa è una forma di shirk maggiore, perché chiedere o invocare aiuto da qualcuno di diverso da Allāh riguardo qualcosa che solo Allāh è in grado di fare, è un tipo di adorazione, e dirigere il culto a qualcuno o qualcosa di diverso da Allāh è shirk maggiore. E Allāh ne sa di più. Shaykh Muhammed Salih Al-Munajjid Fatwā n. 979 3
  • 5. Tawassul Islamico contro bid‘a As-salāmu alayka, Yā Shaykh, ho una domanda riguardo il tawassul. Stavo dicendo a qualcuno che cercare il tawassul presso le tombe e chiedere al morto di fare du‘ā’ ad Allāh è sbagliato, ma uno di loro ha detto: “Commetto qualche errore chiedendo a un uomo pio di pregare per me? Quale errore commetterei facendo la stessa richiesta ai morti?” Come rispondere a questo fratello? Vorrei che lei mi chiarisca che tipo di tawassul è permesso e quale non è consentito, poiché un sacco di persone sono state fuorviate in questa zona? Lode ad Allāh Tawassul in Arabo significa cercare di avvicinarsi. Allāh dice nel Qur’ān: ‫يبتغون إلى ربهم الوسيلة‬ “(Essi) cercano il mezzo per avvicinarsi al loro Signore.” [Al-‘Isrā’, 57] 4
  • 6. vale a dire, i mezzi per avvicinarsi a Lui. Ci sono due tipi di tawassul, il corretto tawassul Islamico e il tawassul proibito. Corretto tawassul Islamico: Questo significa cercare di avvicinarsi ad Allāh attraverso gli atti di culto che Egli ama e di cui Si compiace, che possono essere wājib (obbligatori) o mustahabb (incoraggiati), e possono prendere la forma di parole, azioni o credenze. Alcuni tipi sono i seguenti: Cercare di avvicinarsi ad Allāh mediante i Suoi Nomi e Attributi. Allāh dice: ‫وهلل األسماء الحسنى فادعوه بها وذروا الذين يلحدون في أسمائه سيجزون ما‬ ‫كانوا يعملون‬ “Ad Allāh appartengono (tutti) i nomi più belli: invocateLo con quelli e allontanatevi da coloro che profanano i nomi Suoi: presto saranno compensati per quello che hanno fatto.” [Al‘A`rāf, 180] Così, quando una persona fa du‘ā’ ad Allāh, comincia invocando Allāh con il Nome che è più adatto, come “alRahmān” (il Più Misericordioso) quando si cerca la 5
  • 7. misericordia e al-Ghafūr (Colui che tutto perdona) quando si chiede perdono, e così via. Cercare di avvicinarsi ad Allāh per mezzo della fede e del Tawhīd. Allāh dice: ‫ربنا آمنا بما أنزلت واتبعنا الرسول فاكتبنا مع الشاهدين‬ “Signore! Abbiamo creduto in quello che Tu hai fatto scendere e abbiamo seguito il messaggero, annoveraci tra coloro che testimoniano (la verità).” [‘Āli `Imrān, 53] Cercare di avvicinarsi ad Allāh attraverso gli atti virtuosi, per cui una persona chiede ad Allāh in virtù delle migliori opere che ha compiuto, come l’offerta della salāh, il digiuno, la lettura del Qur’ān, il rifuggire le cose harām, e così via. Un esempio di questo è l’hadīth sahīh narrato nei Sahīhayn riguardo le tre persone che entrarono in una grotta, e una pietra cadde e bloccò la via d’uscita. Essi invocarono Allāh (di salvarli) in virtù delle loro migliori opere. Una persona può anche invocare Allāh in virtù della sua totale dipendenza da Lui, come Allāh menziona nel Qur’ān: 6
  • 8. ‫أني مسني الضر وأنت أرحم الراحمين‬ “[Ayyūb disse:] Il male mi ha colpito, ma Tu sei il Più Misericordioso di coloro che mostrano misericordia!».” [Al-‘Anbiyā’, 83]; o ammettendo il proprio misfatto e il bisogno di Allāh, come Yūnus è descritto aver detto: ‫ال إله إال أنت سبحانك إني كنت من الظالمين‬ “Nessuno ha il diritto di essere adorato tranne Te (O Allāh). Gloria a Te! Io sono stato un ingiusto!».” [Al-‘Anbiyā’, 87] Le sentenze sul corretto tawassul Islamico variano in base al tipo. Alcuni tipi sono wājib, come ad esempio cercare di avvicinarsi ad Allāh attraverso i Suoi Nomi e Attributi e attraverso il Tawhīd (credendo nella Sua assoluta Unicità), e alcuni sono mustahabb, come ad esempio cercare di avvicinarci a Lui in virtù di tutti i tipi di atti virtuosi. Tawassul che è bid‘a e quindi proibito: Questo è il tentativo di avvicinarsi ad Allāh per mezzo di cose che Egli non ama e che non Lo compiacciono, siano 7
  • 9. esse parole, opere o credenze. Un esempio di questo è cercare di avvicinarsi ad Allāh invocando i morti o le persone che sono assenti, chiedendo il loro aiuto, e così via. Questa è una forma di shirk maggiore (shirk akbar), che va contro il Tawhīd e significa che una tale persona non è più considerata essere un Musulmano. Chiedere ad Allāh, se è per uno scopo come il chiederGli di concedere qualche beneficio o scongiurare un danno, o come un atto di culto per esprimere umiltà e sottomissione davanti a Lui, può essere rivolto solo direttamente ad Allāh. Se le ad‘iyah o le preghiere sono rivolte a qualcosa o a qualcun altro, questo è shirk. Allāh dice: ‫وقال ربكم ادعوني استجب لكم إن الذين يستكبرون عن عبادتي سيدخلون جهنم‬ ‫داخرين‬ “Il vostro Signore ha detto: «InvocateMi (e chiedeteMi qualunque cosa), Io vi risponderò. Coloro che per superbia non Mi adorano (vale a dire, non M’invocano e non credono nella Mia Unicità), entreranno presto nell’Inferno, umiliati».” [Ghāfir, 60] In questa āyah, Allāh spiega la punizione di coloro che con arroganza rifiutano di invocarLo, sia invocando 8
  • 10. qualcuno di diverso da Lui o non invocandoLo affatto, per orgoglio e auto-ammirazione, anche se non invocano nessun altro. Allāh dice: ۚ َ ُ َ ً۬ ُّ َ َ ُ َّ َ ُ ۡ ‫ٱدعو ْا ربكمۡ تضرعا وخ ۡفية‬ “Invocate il vostro Signore umilmente e in segreto…” [Al-‘A`rāf, 55] Allāh comanda ai Suoi servi di invocare Lui e nessun altro. Allāh dice della gente dell’Inferno: ‫تاهلل إن كنا في ضالل مبين إذ نسويكم برب العالمين‬ “[Essi diranno]: «Per Allāh, certamente eravamo in errore evidente quando vi considerammo (falsi dei) uguali (nel culto) al Signore dei Mondi!».” [Ash-Shu`arā’, 97-98] Tutto ciò che si traduce nell’equiparazione di qualcosa di diverso da Allāh con Allāh nel culto o negli atti di obbedienza, è shirk, il crimine dell’associare partner con Lui. 9
  • 11. Allāh dice: ‫ومن أضل ممن يدعوا من دون َّللا من ال يستجيب له إلى يوم القيامة وهم عن‬ ‫دعائهم غافلون وإذا حشر الناس كانوا لهم أعداء وكانوا بعبادتهم كافرين‬ “E chi è più sviato di colui che chiama (invoca), all’infuori di Allāh, chi non saprà rispondergli fino al Giorno della Resurrezione? Essi non hanno neppure coscienza dell’invocazione che viene loro rivolta, e quando gli uomini saranno riuniti (nel Giorno della Resurrezione), (le false divinità) saranno loro nemici e rinnegheranno la loro adorazione.” [Al-‘Aĥqāf, 5-6] Allāh dice: ‫ومن يدع مع َّللا إلها آخر ال برهان له به فإنما حسابه عند ربه إنه ال يفلح‬ ‫الكافرون‬ “E chi invoca insieme ad Allāh un’altra divinità senza averne prova alcuna, dovrà renderne conto al suo Signore. Certamente i kāfirūn (i miscredenti in Allāh e nella Sua Unicità) non prospereranno.” [Al-Mu’uminūn, 117] Allāh afferma che chi invoca qualcosa di diverso da Lui sta prendendo questa cosa come un dio, come Egli dice: 10
  • 12. ‫والذين تدعون من دونه ما يملكون من قطمير إن تدعوهم ال يسمعوا دعائكم‬ ‫ولو سمعوا ما استجابوا لكم ويوم القيامة يكفرن بشرككم وال ينبئك مثل خبير‬ “…mentre coloro che invocate all’infuori di Lui non posseggono neppure un qitmīr (una pellicola di seme di dattero). Se li invocate (o fate loro appello) non odono la vostra invocazione e se mai la udissero non saprebbero rispondervi (alla vostra richiesta). Nel rinnegheranno Giorno il della vostro Resurrezione, associare. (O Muhammad), nessuno può informarti come Colui che è il Ben Informato (su ogni cosa).” [Fāţir, 13-14] In questa āyah, Allāh spiega che Egli è l’Unico che merita di essere invocato, perché Lui e nessun altro, è il Sovrano che tutto dirige. Quelle cose che sono adorate non possono sentire le ad‘iyah, figuriamoci rispondere a chi le invoca, e anche se fossero in grado di sentire, non potrebbero rispondere, perché non hanno il potere né del beneficio né del danno. I mushrikīn Arabi ai quali il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) fu inviato, erano miscredenti a causa di questo shirk. Essi invocavano Allāh con sincerità nei momenti di difficoltà, ma diventavano miscredenti nei 11
  • 13. momenti di agio e di abbondanza, quando avrebbero fatto appello ad altri all’infuori di Lui. Allāh dice: ‫فإذا ركبوا في الفلك دعوا َّللا مخلصين له الدين فلما نجاهم إلى البر إذا هم‬ ‫يشركون‬ “Quando salgono su una nave, invocano Allāh rendendoGli un culto sincero. Quando poi Egli li mette in salvo sulla terraferma, Gli attribuiscono dei consoci.” [Al-`Ankabūt, 65] ‫وإذا مسكم الضر في البحر ضل من تدعون إال إياه فلما نجاكم إلى البر أعرضتم‬ “Quando siete in pericolo sul mare, coloro che invocate svaniscono. Lui (Allāh solo) no! Quando poi vi riconduce a terra salvi, vi allontanate da Lui.” [Al-‘Isrā’, 67] ‫حتى إذا كنتم في الفلك وجرين بهم بريح طيبة وفرحوا بها جاءتهم ريح عاصف‬ ‫وجاءهم الموت من كل مكان وظنوا أنهم أحيط بهم دعوا َّللا مخلصين له الدين‬ “Quando siete su battelli che navigano col buon vento, [gli uomini] esultano. Quando sorge un vento impetuoso e le onde si alzano da ogni 12
  • 14. parte, invocano Allāh e Gli rendono a Lui Solo un culto puro…” [Yūnus, 22] Lo shirk di alcune persone nel presente va persino oltre lo shirk della gente nel passato, perché essi dirigono alcuni atti di culto a qualcosa di diverso da Allāh, appellandosi a loro e chiedendogli aiuto anche nei momenti di difficoltà; lā hawla wa lā quwwata illā billāh (non c’è forza né potenza se non in Allāh). Chiediamo ad Allāh di mantenerci sani e salvi. Per riassumere la nostra risposta a ciò che il tuo amico ha detto: chiedere ai morti qualsiasi cosa è shirk, e chiedere ai viventi qualunque cosa che nessuno tranne Allāh è in grado di fare, è anche shirk. E Allāh ne sa di più. Shaykh Muhammed Salih Al-Munajjid Fatwā n. 3297 13
  • 15. L’hadīth sull’uomo cieco che è citato come prova da chi cerca di avvicinarsi ad Allāh (tawassul) in virtù dei morti. Mentre leggevo il Sahīh al-Jāmi’ as-Saghīr, mi sono imbattuto in un hadīth (1279) che dice: “O Allāh, Ti chiedo e mi rivolgo a Te in virtù del Tuo Profeta Muhammad, il Profeta della misericordia; O Muhammad, mi rivolgo in virtù di te al mio Signore riguardo a questa necessità delle mie, che possa essere soddisfatta per me. O Allāh, accetta la sua intercessione per me.” Questo hadīth mi ha confuso. C’è in esso qualche prova per coloro che cercano di avvicinarsi ad Allāh (tawassul) in virtù dei morti, come viene fatto dagli adoratori delle tombe e i loro simili? Come possiamo interpretare questo hadīth? Lode ad Allāh. Imām Ahmad e gli altri narrarono con una isnād sahīh da ‘Uthmān ibn Hanīf, che un uomo cieco venne dal Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) e disse: “Prega Allāh di guarirmi.” Il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) disse: “Se lo desideri, pregherò per te, e se vuoi, 14
  • 16. rimanderò questo e ciò sarà meglio per te.” [Secondo un altro resoconto, egli disse: “...O se lo desideri, puoi essere paziente e ciò sarà meglio per te.”] Egli disse: “Prega per me (oggi).” Così egli lo istruì a compiere il wudū’ e a farlo per bene, poi a pregare due raka‘āt e dire questa du‘ā’ (supplica): “O Allāh, a Te chiedo e mi rivolgo in virtù del tuo Profeta Muhammad, il Profeta della misericordia. O Muhammad, in virtù di te mi rivolgo al mio Signore riguardo a questa necessità delle mie, che possa essere soddisfatta per me. O Allāh, accetta la sua intercessione al mio riguardo e accetta la mia intercessione al suo riguardo.” Così fece l’uomo e fu guarito. Alcune persone sono confuse da questo hadīth e pensano che esso costituisca una prova per alcuni tipi innovati di tawassul (cercare di avvicinarsi ad Allāh), ma non è così. Tale errata interpretazione di questo hadīth è stata fugata da molti sapienti, che hanno spiegato che esso non costituisce una prova per nessuno di coloro che credono in tipi innovati di tawassul, che siano in virtù della persona del Profeta o in virtù del suo status, figuriamoci tawassul in virtù dei morti e invocando essi invece di Allāh. Una delle più esatte ed erudite risposte riguardo tale questione è quella che è stata scritta dal grande sapiente Shaykh Muhammad Nāsir ad- al-Albānī 15
  • 17. nel suo libro “At-Tawassul Anwā‘uhu wa Ahkāmuhu” (disponibile in inglese con il titolo “Tawassul: Its Types and Its Rulings”). Tra i commenti che egli ha fatto su questo hadīth vi è il seguente: Quanto a noi, crediamo che questo hadīth non costituisca una prova che sostenga il cercare di avvicinarsi ad Allāh (tawassul) in virtù della persona del Profeta, ma piuttosto che esso costituisca un’altra prova per il terzo tipo di tawassul lecito - che è il tawassul attraverso la du‘ā’ (supplica) di un uomo virtuoso perché il tawassul del cieco fu solo per mezzo della du‘ā’ del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) (e non in virtù della sua persona). Le prove di ciò che diciamo si trovano nell’hadīth in sé, e in abbondanza. I punti più importanti sono i seguenti: 1. Il cieco venne dal Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) solo per chiedergli di pregare per lui, quando disse: “Prega Allāh di guarirmi.” Questo è cercare di avvicinarsi ad Allāh (tawassul) in virtù della sua du‘ā’, perché egli sapeva che la du‘ā’ del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) aveva più probabilità di essere accettata da Allāh, a differenza della du‘ā’ di chiunque altro. 16
  • 18. Se l’intenzione del cieco era quella di avvicinarsi ad Allāh in virtù della persona del Profeta o del suo status, non ci sarebbe stato alcun bisogno per lui di venire dal Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) e chiedergli di offrire du‘ā’ per lui, piuttosto sarebbe potuto restare a casa e chiedere al suo Signore dicendo, per esempio, “O Allāh, Ti chiedo in virtù del Tuo Profeta e del suo status davanti a Te, di guarirmi e di ridarmi la mia vista.” Ma egli non lo fece. 2. Il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) promise di offrire supplica (du‘ā’) per lui, pur consigliandolo di ciò che sarebbe stato meglio per lui, quando disse: “Se lo desideri, pregherò per te, e se vuoi, rimanderò questo e ciò sarà meglio per te.” 3. Il cieco insistette affinché egli offrisse supplica per lui, come disse: “Prega per me (oggi).” Ciò implica che il Messaggero (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) offrì supplica per lui, perché egli (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) era il migliore nell’adempimento delle promesse, e gli aveva promesso che avrebbe offerto la sua supplica per lui se egli lo avesse desiderato, come sopra indicato. Così non vi è alcun dubbio che egli (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) offrì la sua supplica per lui. Pertanto, ciò che il cieco 17
  • 19. voleva fu fatto. Dopo di che, il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) si rivolse al cieco per compassione verso di lui e per il desiderio che Allāh rispondesse alle sue suppliche per quest’uomo. Così si voltò verso di lui e gli consigliò il secondo tipo di tawassul lecito, che è il tawassul in virtù degli atti virtuosi, in modo da combinare tutti i tipi di atti buoni e virtuosi (per assicurare che il suo bisogno sarebbe stato soddisfatto). Così lo istruì a fare il wudū’ e a pregare due raka‘āt, quindi offrire la supplica per se stesso. Questi sono tutti atti di obbedienza nei confronti di Allāh, che Egli sia Glorificato e Magnificato, che venivano prima della supplica del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) per lui, e questi sono inclusi nelle parole del versetto in cui Allāh dice: ََ َۡ ِ َ ْ َُٓۡ َ ‫وٱبتغوا إِل ۡيه ٱلوسِ يلة‬ “Cercate il modo di giungere a Lui.” [Al-Mā’idah, 35], come sopra indicato. Sulla base di questo, l’intero episodio ruota attorno alla supplica (du‘ā’) - come è chiaro - e non vi è alcuna menzione a tutto ciò che essi sostengono. 4. 18
  • 20. Nella supplica che il Messaggero di Allāh (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) gli insegnò, si dice: “O Allāh, accetta la sua intercessione al mio riguardo.” E impossibile interpretare questo come un riferimento al tawassul in virtù della persona o dello status del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), perché ciò che si intende è: O Allāh, accetta la sua intercessione (del Profeta) per me; in altre parole, accetta la sua supplica affinché mi sia ripristinata la vista. La parola Araba shafā‘ah (qui tradotta come intercessione) significa supplica. Si dice in “Lisān al‘Arab” (8/184): Shafā’ah (intercessione) sono le parole dello shafī’ (intercessore) al re che gli chiede di soddisfare il bisogno di qualcun altro, o di colui che chiede qualcosa per qualcun altro e intercede per lui per ottenere ciò che sta cercando... Fine citazione. Così è provato che il tawassul del cieco fu solo in virtù della du‘ā’ del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), non in virtù della sua persona. 5. Tra le cose che il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) insegnò al cieco, vi fu: “e accetta la mia intercessione al suo riguardo.” Ciò che s’intende è: accetta la mia intercessione, questa è la mia supplica, affinché la sua intercessione, che è la sua supplica affinché la mia vista sia ripristinata, sia accettata. Questo è l’unico modo in 19
  • 21. cui questa frase può essere interpretata, non c’è altro modo di interpretarla. Da qui vedete quelli tra le generazioni successive che mantengono diversi punti di vista ignorando quest’ultima frase e non fanno minimamente riferimento ad essa, perché demolisce completamente la loro interpretazione dell’hadīth. 6. Questo hadīth è citato dai sapienti come uno dei miracoli del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) e come una delle sue suppliche che furono esaudite, ed un esempio di ciò che Allāh manifestò attraverso la benedizione della sua supplica per eventi straordinari e per la guarigione dalle malattie. In virtù della supplica del Profeta per questo cieco, Allāh ripristinò la sua vista. Da qui i sapienti dell’hadīth, come al-Bayhaqī ed altri, lo narrarono tra i segni della Profezia (dalā’il annubuwwah). Questo indica che la ragione della guarigione del cieco fu la supplica del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam). Se il motivo della guarigione del cieco fu che egli cercò il tawassul in virtù dello status del Profeta, com’è stato inteso da molti sapienti successivi, ciò implicherebbe che questa guarigione dovrebbe essere avvenuta per le altre persone non vedenti che hanno cercato il tawassul in virtù del suo status, e talvolta aggiungendo ad esso lo status di tutti i Profeti e 20
  • 22. Messaggeri, e di tutti gli intimi amici di Allāh, dei martiri e dei virtuosi, e lo status di ognuno che ha status presso Allāh tra gli angeli, gli uomini e i jinn! Ma noi non siamo a conoscenza, e non pensiamo che nessuno ne sappia al proposito, di un simile avvenimento che si sia compiuto nel corso dei secoli dalla morte del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) fino ai giorni nostri. Da questa spiegazione diventa chiaro ciò che s’intende con le parole del cieco nella sua du‘ā’, “O Allāh, a Te chiedo e a Te cerco di avvicinarmi in virtù del Tuo Profeta Muhammad”, è: Io cerco di avvicinarmi a Te in virtù della supplica del Tuo Profeta. Il testo dell’hadīth non menziona la supplica, ma è implicito. Questo è qualcosa che avviene comunemente nella lingua Araba, come nel versetto in cui Allāh dice: ََ َ ۡ ِ ۡ َ ِ َ َ َّ َ ۖ َ َ َ ٓ َ‫وسـَل ٱلق ۡرية ٱلَّتِى ڪنا فِيہا وٱلعِير ٱلَّتِى أَ ۡقب ۡلنا فِيہا وإِنا لص ٰـدقُون‬ َ ۡ َ َ َّ ُ “Chiedi pure alla [gente della] città e a quelli della carovana con la quale siamo tornati. Davvero siamo sinceri!” [Yūsuf, 82], nel testo originale la parola “gente” non è menzionata, ma è implicita. Tuttavia, vorrei dire: Anche se assumiamo che il cieco cercò di avvicinarsi ad Allāh in virtù della persona del Profeta, ciò sarebbe una sentenza che si applica a lui 21
  • 23. soltanto (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) e non a qualsiasi altro Profeta o persona virtuosa, e la sua applicazione anche ad altri è una cosa che non sarebbe accettabile dal sano ragionamento, perché il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) è il leader e il migliore di tutti loro. E’ possibile che questo sia qualcosa che Allāh ha conferito esclusivamente a lui e non a loro, come molte altre qualità che sono state date solo al Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), secondo i resoconti sahīh. Quando si tratta di ciò che è stato dato unicamente a lui, non c’è spazio per l’applicazione ad altri per analogia. Se qualcuno pensa che il tawassul del cieco fu in virtù della persona del Profeta, allora dovrebbe rivolgersi a lui e non a chiunque altro. Questo punto di vista è stato narrato da Imām Ahmad e Shaykh al-‘Izz ibn ‘Abd asSalām (che Allāh abbia misericordia di loro) ed è l’unica conclusione che può essere raggiunta dalla equanime ricerca erudita. E Allāh è Colui che guida a ciò che è corretto. Fine citazione da at-Tawassul, pag. 75ff E Allāh ne sa di più. Islam Q&A Fatwā n. 97600 22
  • 24. Ricercare la benedizione dai sapienti e dalle persone virtuose e dalle loro reliquie Ci sono persone che pensano che sia lecito cercare la benedizione dai sapienti e dalle persone virtuose e dalle loro reliquie, sulla base dei resoconti dei Sahābah (radiAllāhu ‘anhum) che ricercavano la benedizione del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam). Qual è la sentenza su questo? Ciò non comporta il paragonare qualcuno che non è il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) al Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam)? E’ possibile chiedere la benedizione dal Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) dopo la sua morte? Qual è la sentenza sulla ricerca dei mezzi per avvicinarsi ad Allāh (tawassul) cercando la benedizione del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam)? Lode ad Allāh. Non è lecito chiedere la benedizione da parte di nessun altro che il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), né dal suo wudū’ o dai suoi capelli o dal suo sudore o da qualsiasi altra cosa del suo corpo. Tutto questo si applica solo al Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), a causa 23
  • 25. della bontà e della benedizione che Allāh ha posto nel suo corpo e in tutto ciò che egli tocca. Per questo i Sahābah (radiAllāhu ‘anhum) non chiedevano la benedizione da uno qualsiasi di loro durante la vita del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) o dopo la sua morte, né dai Khulafā’ al-Rāshidīn o da chiunque altro. Questo indica che essi sapevano che questo si applicava solo al Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) e non a chiunque altro. E perché questo è un mezzo che potrebbe condurre allo shirk e ad adorare qualcuno di diverso da Allāh. Allo stesso modo non è lecito cercare mezzi per avvicinarsi ad Allāh (tawassul) in virtù della posizione e dello status del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), o della sua persona, o dei suoi attributi, o della sua benedizione, perché non vi è alcuna prova (dalīl) per questo, e perché questi sono tra i mezzi che possono condurre allo shirk e sono modi di esagerare su di lui (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam). Inoltre, queste cose non furono fatte dai Sahābah, e se fossero buone, allora essi le avrebbero fatte prima di noi. E questo va contro l’evidenza della Sharī’ah. Allāh dice: 24
  • 26. ‫وهلل األسماء الحسنى فادعوه بها‬ “Ad Allāh appartengono (tutti) i Nomi più belli: invocateLo con quelli.” [Al-‘A`rāf, 180] Allāh non comanda di invocarLo in virtù della posizione o dello status o della benedizione di chicchessia. Parte di questo è la ricerca dei mezzi per avvicinarsi a Lui in virtù dei suoi Attributi, come la Sua Gloria, la Sua Misericordia, le Sue Parole, eccetera. Un esempio di ciò può essere trovato negli ahādīth sahīh che parlano del cercare rifugio nelle Parole perfette di Allāh, e del cercare rifugio nella Gloria e nella Potenza di Allāh. Collegata a ciò, è anche l’idea del cercare i mezzi per avvicinarsi ad Allāh amando Allāh e il Suo Messaggero (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), credendo in Allāh e nel Suo Messaggero (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), e cercando di avvicinarsi ad Allāh in virtù dei propri atti virtuosi, come descritto nella storia delle persone nella caverna, il cui bisogno di un riparo dalla pioggia li portò a entrare in una grotta, poi una pietra cadde da montagna e bloccò l’ingresso della stessa. Essi non erano in grado di spingerla via, così discussero tra loro i modi per uscirne. Giunsero a un accordo che l’unico modo nel quale si sarebbero salvati dalla loro situazione sarebbe stato invocare Allāh in virtù dei loro atti virtuosi. Così 25
  • 27. uno di essi invocò Allāh in virtù del suo onorare i propri genitori, e la roccia si spostò un po’, ma non abbastanza da poter uscire... Il secondo invocò Allāh in virtù del suo tenersi lontano dalla zinā’ in un’occasione in cui avrebbe potuto indulgere in essa, e la roccia si spostò un po’ ma non abbastanza da poter uscire... Poi il terzo invocò Allāh in virtù del suo soddisfare una fiducia, e la roccia si spostò ed essi riuscirono a fuggire. Questo hadīth è riportato nei Sahīhayn dal Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) ed è una delle storie dei popoli che sono venuti prima di noi, in cui vi è una lezione e un promemoria per noi. I sapienti (che Allāh abbia misericordia di loro) hanno confermato i punti menzionati in questa risposta, come Shaykh al-Islām Ibn Taymiyyah, il suo studente Ibn alQayyim, Shaykh ‘Abd al- Rahmān ibn Hasan in “Fath alMajīd Sharh Kitāb al-Tawhīd”, e altri. Per quanto riguarda l’hadīth sull’uomo cieco che cercò di invocare Allāh (di guarirlo dalla sua cecità) in virtù del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) durante la sua vita, così che il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) intercedette per lui e pregò per lui e Allāh gli restituì la vista - questo fu un caso di ricerca dell’aiuto di Allāh per mezzo della du‘ā’ e dell’intercessione del Profeta 26
  • 28. (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), non per mezzo del suo status e virtù. Questo è evidente nell’hadīth... E allo stesso modo, la gente cercherà la sua intercessione nel Giorno della Resurrezione per affrontare il Giudizio, e la gente del Paradiso cercherà la sua intercessione nel Giorno della Resurrezione per essere ammessa in Paradiso. In tutti questi casi, l’aiuto di Allāh è ricercato attraverso di lui (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) quando è vivo, sia in questo mondo che nell’Aldilà, e questo è chiedere l’aiuto di Allāh attraverso la sua du‘ā’ e l’intercessione, non in virtù della sua persona o status, come è stato chiaramente affermato dai sapienti, compresi quelli che abbiamo menzionato sopra. Kitāb Majmū’ Fatāwā wa Maqālāt Mutanawwi’ah li Samāhat al-Shaykh ‘Abd al-‘Azīz ibn ‘Abd-Allāh ibn Bāz (rahīmahullāh), vol. 7, pag. 65 27