Si pubblicano le slides della relazione svolta all'evento formativo organizzato da CAEMM - Camera degli Avvocati di Este, Monselice e Montagnana, in tema di onere della prova nel processo civile.
Onere della prova nel processo civile - Nuovi documenti e nuove forme
1. L’ONERE DELLA PROVA NEL PROCESSO CIVILE.
IL DISCONOSCIMENTO DELLA SOTTOSCRIZIONE
E DELLE RIPRODUZIONI DOCUMENTALI,
FOTOGRAFICHE E MECCANICHE.
QUERELA DI FALSO E VERIFICAZIONE
DELLA SOTTOSCRIZIONE.
15 novembre 2019
Ore 14.30 - 18.30
COLLEGIO MANFREDINI - AUDITORIUM DON BOSCO
Via Manfredini n. 12, Este (PD)
CAMERA DEGLI AVVOCATI DI
ESTE, MONSELICE E MONTAGNANA
2. IL PROCESSO CIVILE
NELL'ERA TELEMATICA:
NUOVI DOCUMENTI E NUOVE FORME.
Avvocato
EDOARDO FERRARO
Avvocato del foro di Padova
CAMERA DEGLI AVVOCATI DI
ESTE, MONSELICE E MONTAGNANA
3. Una nuova professione forense?Una nuova professione forense?
L’evoluzione della professione forense è conseguenza ovvia della
digitalizzazione della nostra vita.
Il processo non è diventato telematico perché hanno
digitalizzato gli atti e i documenti, ma semplicemente perché
quegli atti e quei documenti sono oggi originali digitali, e il
processo si è adattato alla realtà.
UN PROCESSO EVOLUTIVO
Avv.EdoardoFerraro
15novembre2019–AuditoriumDonBosco–CollegioManfredinidiEste
4. ●
Redazione degli atti
●
Consultazioni dei fascicoli
●
Deposito degli atti giudiziari
●
Ricezione di comunicazioni e avvisi
●
Richiesta di copie
●
Pagamento del contributo unificato
●
Posta elettronica
●
Notifiche a mezzo PEC
●
Diffide e “raccomandate”
Avv.EdoardoFerraro
COME SI È EVOLUTA
LA PROFESSIONE FORENSE?
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5. ●
HARDWARE (computer, video, schermo,
tastiera, mouse, server, hard disk esterni, ecc.)
●
SOFTWARE (programmi informatici, gestionali,
redattori atti del PCT, agenda digitale, client di
posta elettronica, ecc.)
●
RETE INTERNET (fissa e mobile)
●
POSTA ELETTRONICA (ordinaria e certificata)
●
FIRMA DIGITALE
Avv.EdoardoFerraro
USIAMO NUOVI STRUMENTI?
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6. GLI ATTI DELL’AVVOCATO
SONO ATTI INFORMATICI O DIGITALI
NON PER OBBLIGO DI LEGGE
MA SEMPLICEMENTE PERCHÉ SI SCRIVONO COL COMPUTER
Come tali, vanno:
1. SALVATI
2. CONSERVATI NEL LORO FORMATO DIGITALE
3. EVENTUALMENTE CONSEGNATI AL COLLEGA
Il fatto di stampare gli atti è una
MERA COMODITÀ
Avv.EdoardoFerraro
GLI ATTI INFORMATICI
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7. Che tipo di atti informatici dobbiamo
obbligatoriamente conoscere?
L’ORIGINALE INFORMATICO
IL DUPLICATO INFORMATICO
LA COPIA INFORMATICA
DI UN ATTO ANALOGICO
LA COPIA INFORMATICA
DI UN ATTO INFORMATICO
Avv.EdoardoFerraro
GLI ATTI INFORMATICI
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8. È quel documento che noi generiamo attraverso il nostro programma
di videoscrittura e che trasformiamo direttamente in formato PDF
senza scansione. Nasce quindi digitale e viene predisposto o per
essere depositato telematicamente o per essere notificato tramite
PEC.
La caratteristica di tale tipo di PDF è che consentirà di selezionare, una
parte o tutto, il testo in esso riprodotto, copiarlo e incollarlo in altro
documento di word.
Tale tipo di documento informatico, prima di essere depositato
telematicamente o allegato alla PEC per essere notificato in proprio,
dovrà ESSERE SOTTOSCRITTO DIGITALMENTE; ciò che prima del PCT
firmavano a penna con il cartaceo adesso è obbligo firmarlo
digitalmente.
Tale tipo di documento informatico, essendo originale digitale, NON
RICHIEDE NESSUNA ATTESTAZIONE DI CONFORMITÀ.
Avv.EdoardoFerraro
L'ORIGINALE INFORMATICO
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9. Il duplicato informatico ha lo stesso valore dell’atto originale da cui
viene estratto: la sua struttura è identica a quella dell’originale sia dal
punto di vista informatico che dal punto di vista del contenuto.
Facendo la prova con l’impronta Hash del file, i duplicati avranno
sempre impronta identica a quella dell’originale.
È per tale motivo che se dal fascicolo informatico estraiamo i files
presenti quali duplicati informatici (da usare per notifica o deposito)
NON DOVREMO ATTESTARE ALCUNA CONFORMITÀ in quanto “I
duplicati informatici hanno il medesimo valore giuridico, ad ogni
effetto di legge, del documento informatico da cui sono tratti…” (art.
23 comma 1 decreto legislativo 7 marzo 2005 n. 82).
I duplicati informatici NON VANNO PER NESSUN MOTIVO
ULTERIORMENTE FIRMATI DIGITALMENTE.
Avv.EdoardoFerraro
IL DUPLICATO INFORMATICO
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10. È quel documento informatico che si ottiene in formato PDF dopo
aver effettuato la scansione di un documento cartaceo. Abbiamo il
nostro documento su carta, dobbiamo depositarlo telematicamente o
notificarlo tramite PEC e, per tale motivo, tramite scanner, ne creiamo
una copia informatica in PDF.
A differenza del documento informatico nativo digitale, il PDF così
ottenuto non consentirà di selezionare una parte o tutto il testo in
esso riprodotto, copiarlo e incollarlo in altro documento di word.
L’originale sarà sempre il documento cartaceo dal quale, tramite
scansione, abbiamo ottenuto una copia informatica (stesso valore di
una fotocopia, ove non autenticato).
Non andranno sottoscritti digitalmente, ma autenticati sull’atto stesso
o su atto separato (in caso di notifica, sulla relata).
Avv.EdoardoFerraro
LA COPIA INFORMATICA
DI UN ATTO ANALOGICO
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11. La copia informatica dei nostri atti informatici presenti nel fascicolo
telematico è uguale all’originale depositato solamente dal punto di
vista del contenuto (il testo dell’atto), mentre è un atto “diverso” dal
punto di vista informatico.
In primo luogo non avrà la sottoscrizione digitale (il file sarà privo
dell’estensione .p7m). Inoltre, conterrà l’indicazione del fatto che
l’originale è firmato (la c.d. coccardina a margine).
La loro impronta Hash sarà sempre diversa da quella dell’originale:
ogni download di copia informatica produrrà un atto con impronta
diversa dal duplicato e dalle altre copie.
In caso di deposito telematico, potrà anche non essere autenticata
(non previsto da nessuna norma).
In caso di notifica a mezzo PEC, tali atti DOVRANNO ESSERE
AUTENTICATI nella relata di notifica. Le copie informatiche NON
VANNO ULTERIORMENTE FIRMATE DIGITALMENTE.
Avv.EdoardoFerraro
LA COPIA INFORMATICA
DI UN ATTO INFORMATICO
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12. ART. 12 (Formato dell’atto del processo in forma di documento
informatico - art. 11 del regolamento)
1. L’atto del processo in forma di documento informatico, da
depositare telematicamente all’ufficio giudiziario, rispetta i seguenti
requisiti:
a) è in formato PDF;
b) è privo di elementi attivi;
c) è ottenuto da una trasformazione di un documento testuale, senza
restrizioni per le operazioni di selezione e copia di parti; non è
pertanto ammessa la scansione di immagini;
d) è sottoscritto con firma digitale o firma elettronica qualificata
esterna secondo la struttura riportata ai commi seguenti;
e) è corredato da un file in formato XML, [...]; esso è denominato
DatiAtto.xml ed è sottoscritto con firma digitale o firma elettronica
qualificata.
Avv.EdoardoFerraro
LA FORMA DEGLI ATTI
(Specifiche Tecniche al DM 44 del 2011)
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13. ART. 13 (Formato dei documenti informatici allegati - art. 12 del
regolamento)
1. I documenti informatici allegati sono privi di elementi attivi, tra cui
macro e campi variabili, e sono consentiti nei seguenti formati:
a) .pdf - b) .rtf - c) .txt
d) .jpg - e) .gif - f) .tiff
g) .xml
h) .eml, purché contenenti file nei formati di cui alle lettere precedenti.
i) .msg, purché contenenti file nei formati di cui alle lettere da a ad h.
2. È consentito l’utilizzo dei seguenti formati compressi purché
contenenti file nei formati previsti al comma precedente:
a) .zip - b) .rar - c) .arj.
3. Gli allegati possono essere sottoscritti con firma digitale o firma
elettronica qualificata; nel caso di formati compressi la firma digitale,
se presente, deve essere applicata dopo la compressione.
Avv.EdoardoFerraro
LA FORMA DEGLI ALLEGATI
(Specifiche Tecniche al DM 44 del 2011)
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14. Inizialmente era consentito solo il protocollo CAdES, che crea
una busta crittografata “attorno” all'atto, che viene codificato e
vede aggiunta l'estensione .p7m dopo l’estensione del file (ad
esempio il file firmato muta da file.pdf a file.pdf.p7m): può
essere usata per tutti i files.
Con le specifiche tecniche del 16.04.14 (art. 12 – 19 bis), è
consentita anche la firma col protocollo PAdES (o “firma
aggiunta al PDF), che può essere “grafica” o “invisibile”.
Può essere usato solo per file PDF, e il vantaggio è dato dal
fatto che il file resta un PDF leggibile, con in alcuni casi
l'aggiunta dell'indicazione “_signed” dopo il nome del file.
Altro protocollo è lo XAdES, che potrà essere usato per i file
.xml (ad esempio le fatture elettroniche).
I PROTOCOLLI DI FIRMA DIGITALE
Avv.EdoardoFerraro
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15. Da tenere sempre a mente che
●
SCADE (E “SCOMPARE” DALL’ATTO FIRMATO)
●
POTREBBE ROMPERSI
●
POTRESTE PERDERLA
●
IL CERTIFICATO È DI “NON RIPUDIO”: MOLTO
DIFFICILE DARE PROVA CONTRARIA
●
IDENTIFICA L’AVVOCATO ANCHE IN “ALTRI”
RAPPORTI CON LA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
Avv.EdoardoFerraro
BREVI NOTE SULLA FIRMA DIGITALE
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16. Art. 16-bis, comma 7 D.L. 179/2012
Il deposito con modalità telematiche si ha per avvenuto al momento in
cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna da parte del
gestore di posta elettronica certificata del ministero della giustizia […]”
Art. 20, comma 2, D.M. 44/2011 (allegato tecnico al C.A.D.)
Il soggetto abilitato esterno è tenuto a conservare, con ogni mezzo
idoneo, le ricevute di avvenuta consegna dei messaggi trasmessi al
dominio giustizia.
Art. 2, comma 6 del C.A.D.
Le disposizioni del C.A.D. si applicano altresì al processo civile, penale,
amministrativo, contabile e tributario, in quanto compatibili e salvo
che non sia diversamente disposto dalle disposizioni in materia di
processo telematico.
Avv.EdoardoFerraro
LA PROVA
DEL DEPOSITO TELEMATICO
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17. CORTE CASS., SEZ. VI CIVILE - Ord. 31 agosto 2017, n. 20672
MASSIMA
Va rimessa al Primo Presidente, per l’eventuale assegnazione alle
Sezioni Unite, la questione, ritenuta di massima di particolare
importanza, riguardante gli effetti della violazione delle disposizioni
tecniche specifiche sulla forma degli “atti del processo in forma di
documento informatico” (o, descrittivamente, nativi informatici) da
notificare e, in particolare, sull’estensione del “file” in cui essi si
articolano, ove siano indispensabili per valutare la loro autenticità,
dovendosi stabilire se esse prevedano, o meno, una nullità di forma e,
quindi, se questa sia poi da qualificarsi indispensabile ai sensi dell’art.
156, comma 2, c.p.c., rendendosi - in caso di risposta affermativa del
quesito - necessario altresì definire l’ambito di applicabilità alla
fattispecie del principio generale di sanatoria degli atti nulli in caso di
raggiungimento dello scopo ex art. 156, comma 3, c.p.c.
Avv.EdoardoFerraro
CORTE DI CASSAZIONE, SEZ.VI CIVILE
ORDINANZA 31/08/2017 N. 20672
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18. QUESTIONI DIRIMENTI
1. L'atto principale deve essere un pdf nativo secondo le regole
tecniche? Si tratta di nullità sanabile o di inesistenza?
2. L'estensione del file deve essere .p7m o .pdf?
Si può applicare la sanatoria di cui all'art. 156 comma 3 c.p.c. per il
raggiungimento dello scopo?
“[...] ciò premesso ed al riguardo, ad avviso di questo Collegio neppure
può trovare diretta ed immediata applicazione il principio generale di
sanatoria della nullità, perché l’osservanza delle specifiche tecniche
sullo stesso confezionamento dei file informatici nativi dovrebbe
poter attenere all’esistenza stessa dell’atto e, quanto alla procura
speciale, all’ufficiosa indispensabile verifica dell’instaurazione di un
valido e rituale rapporto processuale dinanzi a questa Corte, alla
stregua della disciplina ormai applicabile”
Avv.EdoardoFerraro
CORTE DI CASSAZIONE, SEZ.VI CIVILE
ORDINANZA 31/08/2017 N. 20672
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19. DECISIONE SULLE FIRME MA NULLA SULLE FORME
8.1. Ciò comporta, ai fini dell'art. 374 c.p.c., l'enunciazione del
seguente principio di diritto: «Secondo il diritto dell'UE e le norme,
anche tecniche, di diritto interno, le firme digitali di tipo CAdES e di
tipo PAdES, sono entrambe ammesse ed equivalenti, sia pure con
le differenti estensioni «.p7m» e «.pdf», e devono, quindi, essere
riconosciute valide ed efficaci, anche nel processo civile di
cassazione, senza eccezione alcuna».
8.2. Consequenzialmente, non essendo strettamente rilevante nella
decisione della fattispecie in esame, resta assorbito ogni ulteriore
rilievo, sollevato nell'ordinanza interlocutoria, circa l'operatività del
principio della sanatoria per raggiungimento dello scopo (art. 156
c.p.c.) in caso d'ipotetica violazione di specifiche tecniche (es. Cass.,
Sez. un., 18 aprile 2016, n. 7665; conf. C.d.S., n. 5504/2017, cit.).
Avv.EdoardoFerraro
CORTE DI CASSAZIONE, SS.UU. CIVILI
SENTENZA 27/04/2018, N. 10266
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20. Da tenere sempre a mente che
●
SI TRATTA DI DOCUMENTI INFORMATICI
●
LA STAMPA DI EMAIL ORDINARIA E DI PEC FA
PROVA SOLO FINO AL DISCONOSCIMENTO
●
VA SALVATA NEI FORMATI CONSENTITI PER IL
DEPOSITO TELEMATICO (EML O MSG)
●
LE PEC “SCADONO”: QUANDO IL CERTIFICATO
VIENE RINNOVATO, NON FA PIÙ PIENA PROVA
SALVO CONSERVAZIONE
LA POSTA ELETTRONICA
(ORDINARIA E CERTIFICATA)
Avv.EdoardoFerraro
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21. Da tenere sempre a mente che
●
SI POSSONO AVERE PIÙ PEC, MA SOLO UNA
VA COMUNICATA AL COA
●
MAI DISATTIVARE UNA PEC PRIMA DI AVER
SCARICATO L’ARCHIVIO
●
NON È SUFFICIENTE UN BACKUP, MA È
SICURAMENTE NECESSARIO
●
LE PEC VANNO “CONSERVATE” A NORMA DI
LEGGE
LA POSTA ELETTRONICA
(ORDINARIA E CERTIFICATA)
Avv.EdoardoFerraro
15novembre2019–AuditoriumDonBosco–CollegioManfredinidiEste
22. IL PROCESSO CIVILE
NELL'ERA TELEMATICA:
NUOVE TIPOLOGIE DI PROVE
E LORO VALIDITÀ
Avvocato
EDOARDO FERRARO
Avvocato del foro di Padova
CAMERA DEGLI AVVOCATI DI
ESTE, MONSELICE E MONTAGNANA
23. Con l’introduzione della fattura elettronica ci potranno
essere cambiamenti in tema di procedimento per
ingiunzione di pagamento.
Tra le varie condizioni di ammissibilità, al fine di ottenere
un decreto ingiuntivo, vi è quella di fornire una prova
scritta in ordine alla esistenza del diritto e, a titolo
puramente indicativo, sono documenti idonei a tal fine
quelli provenienti da un terzo (Cass. 13429/2000), gli
estratti autentici delle scritture contabili (Cass. 6660/1982),
il registro delle fatture previsto dall'art. 22 del D.P.R. 633/72
(Cass. 11613/1992) nonché le sole fatture (Cass. 5915/2011)
che però non hanno valore però nella fase di opposizione.
LA FATTURA ELETTRONICA:
NUOVA PROVA?
Avv.EdoardoFerraro
15novembre2019–AuditoriumDonBosco–CollegioManfredinidiEste
24. Lo SDI (Sistema di Interscambio), che gestisce la
fatturazione elettronica, se rispettate le regole tecniche
confermate nel Provvedimento dell'ADE n° 89757/18,
genera documenti informatici autentici e immodificabili
garantiti dall'apposizione della marca temporale e della
firma digitale qualificata.
Sarà possibile, quindi, produrre in giudizio tali “duplicati
informatici”, provenienti da un “terzo qualificato” quale
l'Agenzia delle Entrate, assolutamente indistinguibili dai
loro originali, senza necessità di allegare anche l’autentica
notarile.
LA FATTURA ELETTRONICA:
NUOVA PROVA?
Avv.EdoardoFerraro
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25. COME ACCEDERE ALLO SDI
Avv.EdoardoFerraro
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37. Avv.EdoardoFerraro
IL MESSAGGIO DI WHATSAPP
È UNA PROVA?
Sotto il profilo probatorio, la giurisprudenza di legittimità
(soprattutto in ambito penale) e quella di merito anche in
campo civile hanno avuto modo di identificare i messaggi
Whatsapp come delle vere e proprie prove documentali,
rientranti nella disciplina dell’art. 2712 c.c., la quale identifica
come effettivi mezzi di prova, utilizzabili in giudizio, le
riproduzioni meccaniche, fotografiche, informatiche (CAD) o
cinematografiche, le registrazioni fonografiche e, in genere, ogni
altra rappresentazione meccanica di fatti e di cose, nel caso in
cui non ne venga contestata la conformità ai fatti o alle cose a
cui si riferiscono, da parte del soggetto nei confronti del quale
vengono ad essere prodotte. (Tribunale di Ravenna, sentenza
231/2017).
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38. Avv.EdoardoFerraro
COME PRODURRE IN GIUDIZIO
IL MESSAGGIO DI WHATSAPP?
Il vero problema è quello di dimostrare che il messaggio esibito
al giudice sia effettivamente quello che tramite il cellulare è
stato ricevuto o spedito.
Esistono diverse modalità per dimostrare la genuinità dei
messaggi.
1. Lo screenshot dei messaggi Whatsapp.
Per poter far entrare il messaggio offensivo come prova nel
processo occorre procedere ad uno o più screenshot del display
del cellulare. Una volta realizzato lo screenshot, il relativo file
può essere allegato al deposito telematico.
Problema: la copia cartacea o digitale di un documento
informatico costituisce una “riproduzione meccanica” al pari di
una fotocopia. Si corre il rischio del disconoscimento.
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39. Avv.EdoardoFerraro
COME PRODURRE IN GIUDIZIO
IL MESSAGGIO DI WHATSAPP?
2. La testimonianza dei messaggi Whatsapp
Un altro modo, è quello di far leggere il contenuto dei messaggi
Whatsapp ad una persona che, poi, sia disposta a testimoniare
davanti al giudice e a dichiarare ciò che ha letto.
In questo modo il messaggio incriminato farà il suo ingresso nel
processo attraverso prova testimoniale.
Problemi: il teste non dovrà essere teste de relato, ovvero teste
indiretto perché venuto a conoscenza del contenuto da altre
persone, ma dovrà essere teste diretto, ovvero teste oculare
perché conosce il contenuto in quanto da lui letto direttamente.
Oltre a questo problema, vi è quello legato al fatto che il
messaggio nella chat può essere falsificato, ad esempio
indicando un nome falso nella rubrica.
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40. Avv.EdoardoFerraro
COME PRODURRE IN GIUDIZIO
IL MESSAGGIO DI WHATSAPP?
3. La trascrizione dei messaggi Whatsapp.
Con una sentenza il Tribunale di Milano ha ammesso la
trascrizione dei messaggi.
Problema: in caso di contestazione sull’autenticità del
messaggio, la parte può chiedere al giudice di disporre una
consulenza tecnica d’ufficio.
Il giudice provvederà, quindi, a nominare un perito al quale
andrà consegnato lo smartphone. Dopo un esame del
supporto e della chat, questi provvederà a riportarne il testo su
un “documento ufficiale” (cartaceo) che diventa una prova vera e
propria nel processo.
15novembre2019–AuditoriumDonBosco–CollegioManfredinidiEste
41. Avv.EdoardoFerraro
COME PRODURRE IN GIUDIZIO
IL MESSAGGIO DI WHATSAPP?
4. L’acquisizione dello smartphone al processo.
Un’altra modalità con cui il messaggio incriminato può fare il
suo ingresso nel processo e, quindi, assumere valore di prova è
stata fornita dalla Cassazione: l’acquisizione dello smartphone al
processo.
La rappresentazione fotografica, infatti, non ha alcun valore
senza il supporto materiale che contiene l’originale. È solo con
quest’ultimo che si può avere la certezza della effettiva genuinità
della stampa.
Problema: chi è disposto a lasciare lo smartphone per anni nel
fascicolo?
15novembre2019–AuditoriumDonBosco–CollegioManfredinidiEste
42. Avv.EdoardoFerraro
COME PRODURRE IN GIUDIZIO
IL MESSAGGIO DI WHATSAPP?
5. La trascrizione effettuata da un notaio.
Una modalità più sicura potrebbe essere quella di far effettuare
la trascrizione da un notaio, che identifichi anche i numeri
telefonici da cui partono i messaggi.
6. La copia forense.
Ci sono esperti e tecnici che possono fare una c.d. “copia
forense” del contenuto dello smartphone.
Il lavoro consente di avere una copia con valore legale, identica
all'originale (cfr. Legge 48 del 2008, che contiene la ratifica della
Convenzione di Budapest del 2001).
Problema: sono i metodi più sicuri, ma anche i più costosi.
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43. Avv.EdoardoFerraro
LE E-MAIL E LE PEC
SONO PROVE?
La domanda ha una risposta banale: sono evidentemente
documenti informatici idonei a fornire una prova nel processo,
pur con una diversa valenza.
E-mail
Le e-mail ordinarie sono un documento informatico che non fa
prova piena, ma può fornire una prova del contenuto di una
conversazione.
Non avendo un sistema di firma digitale collegato, è sempre
alterabile.
PEC
Fa piena prova di data e contenuto dell'invio, fino a che la
firma digitale del gestore di posta è integra.
Ove sia scaduta, è comunque prova ma va integrata.
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44. Avv.EdoardoFerraro
COME SI PRODUCONO
LE E-MAIL E LE PEC?
Per produrre e-mail ordinarie e PEC nel processo si devono
salvare nei formati “tecnici” (.eml o .msg) e prodotti in
questo modo in allegato agli atti.
NON SERVE A NULLA STAMPARE LE E-MAIL O LE PEC
SU CARTA
O COME FILE PDF
Un file PDF è facilmente alterabile, anche con semplici
programmi di videoscrittura.
L'E-MAIL O LA PEC “STAMPATE” VANNO SEMPRE
DISCONOSCIUTE.
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45. Avv.EdoardoFerraro
UN PO' DI GIURISPRUDENZA
SU E-MAIL E PEC
CASSAZIONE CIVILE, SENT. N. 11606/2018
In tema di efficacia probatoria dei documenti informatici, il
messaggio di posta elettronica (cd. e-mail) costituisce un
documento elettronico che contiene la rappresentazione
informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti che,
seppure privo di firma, rientra tra le riproduzioni
informatiche e le rappresentazioni meccaniche di cui
all'art. 2712 c.c. e, pertanto, forma piena prova dei fatti e
delle cose rappresentate se colui contro il quale viene
prodotto non ne disconosca la conformità ai fatti o alle
cose medesime.
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46. Avv.EdoardoFerraro
UN PO' DI GIURISPRUDENZA
SU E-MAIL E PEC
CASSAZIONE, SEZIONE IV PENALE, SENT. N. 43498/17
“da un punto di vista tecnico informatico, la Pec può
contenere file allegati. Tuttavia, da un punto di vista legale,
il gestore Pec non offre la garanzia della genuinità degli
stessi. In buona sostanza il Gestore Pec non certifica
affatto il contenuto del messaggio. In altri termini il
ricorrente allega una mera certificazione Pec di invio e
ricezione ma non l’allegato contenuto della mail; una
trasmissione Pec certifica che una certa trasmissione è
avvenuta tra due indirizzi email Pec, ma non Certifica
(giuridicamente) quello che la “busta elettronica”
conteneva.“
15novembre2019–AuditoriumDonBosco–CollegioManfredinidiEste
47. Avv.EdoardoFerraro
LA PAGINA WEB
E LA PROVA
Dinanzi al giudice si potrebbe dover fornire la prova del
contenuto di una pagina web: la cosa potrebbe non essere
più possibile qualora, avendo avuto notizia dell'azione
(anche con la notifica dell’atto processuale), la controparte
l’abbia immediatamente modificata o messa offline.
Come si può risolvere il problema?
Il metodo più semplice e veloce per dare valenza di prova
legale a una pagina internet è quello di salvare la pagina
stessa sull’hard disk trasformandola in un file? O di
stamparla su carta o di scattare una foto allo schermo del
computer?
NO!
15novembre2019–AuditoriumDonBosco–CollegioManfredinidiEste
48. Avv.EdoardoFerraro
LA PAGINA WEB
E LA PROVA
Detto ciò si comprende come, per dare valore di prova
incontrovertibile a una pagina internet, il mezzo
migliore è quello di andare davanti a un notaio e
chiedere che questi, dopo aver stampato la pagina,
attesti la conformità all’originale della copia cartacea.
Un secondo sistema è quello di chiamare un
testimone affinché guardi attentamente il contenuto
web incriminato e poi sia pronto a dichiararne l’aspetto
al giudice.
15novembre2019–AuditoriumDonBosco–CollegioManfredinidiEste
49. Avv.EdoardoFerraro
LA PAGINA WEB
E LA PROVA
La copia forense.
Come per gli smartphone, ci sono esperti e tecnici che possono
fare una c.d. “copia forense” della pagina.
Una pratica che potrebbe fornire maggiore certezza è quella di
utilizzare un servizio di hashing. Consiste in una
“autenticazione” digitale con cui si attesta che una pagina web
corrisponde alla copia fornita, ed era realmente esistente al
momento dell’acquisizione.
Si può utilizzare il sito www.hashbot.it e inserire l’indirizzo che si
vuole salvare. L’applicazione restituirà all’utente una cartella con
una copia .html della pagina ed un file di testo con i codici di
convalida della pagina (i cosiddetti hash, per l’appunto).
15novembre2019–AuditoriumDonBosco–CollegioManfredinidiEste
50. Avv.EdoardoFerraro
LA PAGINA WEB
E LA PROVA
Una verifica su vecchie pagine, che magari sono state eliminate,
si può svolgere attraverso il sito https://archive.org/web/
Internet Archive è una associazione senza fini di lucro che sta
costruendo una biblioteca digitale di siti Internet e altri
manufatti culturali in forma digitale. La loro missione è fornire
l'accesso universale a tutte le conoscenze.
Oggi l'archivio contiene:
- 330 miliardi di pagine web
- 20 milioni di libri e testi
- 4,5 milioni di registrazioni audio (inclusi 180.000 concerti)
- 4 milioni di video (inclusi 1,6 milioni di programmi televisivi)
- 3 milioni di immagini
- 200.000 programmi software
15novembre2019–AuditoriumDonBosco–CollegioManfredinidiEste
51. Le presente presentazione è aggiornata al momento della sua
pubblicazione.
Ciò nonostante, la natura stessa degli argomenti trattati esclude
la possibilità di controllare tutte le fonti esistenti e gli autori non
possono fornire alcuna garanzia in merito all'affidabilità ed
all'esattezza delle notizie riportate e declinano pertanto ogni
responsabilità per qualsiasi danno, diretto, indiretto, incidentale
e consequenziale legato all'uso, proprio o improprio delle
informazioni contenute in questo vademecum, ivi inclusi, senza
alcuna limitazione, la perdita di profitto, l'interruzione di attività
aziendale o professionale, la perdita di programmi o altro tipo di
dati ubicati sul sistema informatico dell'utente o altro sistema, e
ciò anche qualora gli autori fossero stati espressamente messi al
corrente della possibilità del verificarsi di tali danni.
15novembre2019–AuditoriumDonBosco–CollegioManfredinidiEste
Avv.EdoardoFerraro
DISCLAIMER
52. K E E P
C A L M
A ND
T RU S T
I N Y O U R PC
Avvocato
EDOARDO FERRARO
Avvocato del foro di Padova
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE