“Sospensione della terapia: sempre sicura?”
Carlo Gambacorti Passerini
Professore di Ematologia (Uni Milano Bicocca)
Direttore Ematologia, Ospedale San Gerardo,
Monza
Patologie ematologiche e sperimentazioni cliniche ASMaD
Presentazione della Dottoressa Elisabetta Abruzzese - "L'infermiere di ricerca: ruoli e responsabilità nella Sperimentazione Clinica" - 11/04/2018 - Ospedale Sant'Eugenio - Roma
La diagnosi clinica di appendicite acuta è ancora difficile nonostante la frequenza di questa patologia. La raccolta accurata dei sintomi riferiti dal paziente, una visita approfondita alla ricerca dei segni addominali di sospettata appendicite e l’uso del supporto diagnostico dell’ecografia addominale e, in casi selezionati, della tomografia computerizzata possono ridurre il tasso ancora elevato di errori diagnostici.
Attualmente il trattamento delle forme di appendicite acuta più comuni, senza segni di peritonite diffusa, può avvalersi dell’utilizzo degli antibiotici, riservando la chirurgia ai casi ben più rari che si associano a peritonite diffusa oppure a quelli che non si risolvono con la terapia antibiotica.
Leucemia mieloide acuta, il quizartinib riduce del 24% il rischio di morteMedia For Health, Milano
Congresso EHA 2018: il quizartinib aumenta la sopravvivenza complessiva rispetto alla chemioterapia nei pazienti con LMA recidivante/refrattaria con mutazioni di FLT3-ITD
Patologie ematologiche e sperimentazioni cliniche ASMaD
Presentazione della Dottoressa Elisabetta Abruzzese - "L'infermiere di ricerca: ruoli e responsabilità nella Sperimentazione Clinica" - 11/04/2018 - Ospedale Sant'Eugenio - Roma
La diagnosi clinica di appendicite acuta è ancora difficile nonostante la frequenza di questa patologia. La raccolta accurata dei sintomi riferiti dal paziente, una visita approfondita alla ricerca dei segni addominali di sospettata appendicite e l’uso del supporto diagnostico dell’ecografia addominale e, in casi selezionati, della tomografia computerizzata possono ridurre il tasso ancora elevato di errori diagnostici.
Attualmente il trattamento delle forme di appendicite acuta più comuni, senza segni di peritonite diffusa, può avvalersi dell’utilizzo degli antibiotici, riservando la chirurgia ai casi ben più rari che si associano a peritonite diffusa oppure a quelli che non si risolvono con la terapia antibiotica.
Leucemia mieloide acuta, il quizartinib riduce del 24% il rischio di morteMedia For Health, Milano
Congresso EHA 2018: il quizartinib aumenta la sopravvivenza complessiva rispetto alla chemioterapia nei pazienti con LMA recidivante/refrattaria con mutazioni di FLT3-ITD
Lma recidivante refrattaria, quizartinib prolunga la sopravvivenza complessivaMedia For Health, Milano
Il quizartinib è il primo inibitore di FLT3 ad aver dimostrato un miglioramento della sopravvivenza globale, rispetto alla chemioterapia citotossica, in uno studio randomizzato di fase III nei pazienti con leucemia mieloide acuta recidivante/refrattaria con mutazioni FLT3-ITD. Un paziente su 4 con LMA presenta mutazioni FLT3-ITD, una forma molto aggressiva della malattia, associata a un aumentata frequenza di recidiva, a ridotta sopravvivenza complessiva, e con limitate opzioni di trattamento. Attualmente non esistono, infatti, terapie specifiche per questa patologia.
Nilotinib riceve l’approvazione in Italia come trattamento di prima linea per i pazienti affetti da Leucemia Mieloide Cronica Ph+.
Confermata la superiorità di nilotinib (Tasigna®) rispetto a imatinib (Glivec®) nel raggiungere risposte molecolari profonde e nel ridurre la progressione della malattia.
Carcinoma tiroideo differenziato - diagnosi, terapia e nuove prospettiveFrancesco Lippi
Corso di aggiornamento sul carcinoma differenziato della tiroide. I noduli tiroidei benigni e maligni, cosa è il carcinoma differenziato della tiroide, l'approccio diagnostico (esami ormonali, esami strumentali), l'iter terapeutico (chirurgico, radiometabolico e ormonale). Valutazioni istopatologiche. Nuove forme terapeutiche e farmacologiche.
20160219 - Daniela Turchetti - I tumori ereditari della mammella e/o ovaio da...Roberto Scarafia
Daniela Turchetti
UO Genetica Medica
AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi
Università di Bologna - DIMEC
Oltre il 3% dei carcinomi mammari e fino al 15% dei carcinomi ovarici insorge in portatrici di una mutazione BRCA1/2
L’identificazione delle portatrici permette trattamento e sorveglianza personalizzati
Il test genetico dovrebbe essere eseguito nelle famiglie con significativa probabilità di mutazione (individuate attraverso criteri tabellari o modelli probabilistici), partendo da un caso indice rappresentativo
La costante attenzione alla presenza di indicatori di predisposizione genetica tra i pazienti che giungono all’attenzione dei vari specialisti può consentire il corretto inquadramento delle famiglie e l’individuazione di donne portatrici di mutazione prima che esse si ammalino
Per le donne non precedentemente inquadrate che soddisfino i criteri, il test dovrebbe essere prospettato alla diagnosi, ed essere intrapreso sotto forma di test rapido ogni qualvolta possa incidere sulla pianificazione terapeutica
Fino a quando non ne sarà chiarita l’utilità clinica, l’analisi di geni diversi da BRCA1/2 dovrebbe essere eseguita esclusivamente a fini di ricerca
Nuovi Target nella cura delle neoplasie dell'anzianoASMaD
Presentazione a cura del Dottor Antonio Gambardella - XII° Congresso Nazionale FIMeG 2018 - The Silver Tsunami: l'anziano fra appropriatezza e farmaeconomia
Agenzia europea medicinali ha validato la sottomissione domanda conditional a...social_molmed
MolMed S.p.A. (MLM.MI) annuncia che l’EMA, l’Agenzia Europea dei Medicinali, ha validato la sottomissione di domanda per Conditional Marketing Authorisation relativa a TK, la terapia cellulare-genica sperimentale proprietaria. Inizia oggi il processo di valutazione del dossier.
MolMed TK ASCO Sicurezza e sopravvivenza a lungo termine con TKsocial_molmed
Dati a lungo termine presentati ad ASCO confermano una estensione della sopravvivenza in pazienti con leucemia acuta trattati con la terapia cellulare TK
Similar to X Convegno Aip Lmc “Sospensione della terapia: sempre sicura?” Carlo Gambacorti Passerini (20)
E’ arrivata l’estate, come nutrirsi?
Ce lo racconta Federica Pessina, nostra dietista, mentre Chiara Zanotti ci accompagnerà nella preparazione di gustose ricette, facili da preparare, fresche e nutrienti.
Potete sbizzarrivi con leggere le slide di Federica e preparare le ricette autonomamente oppure seguire Chiara passo dopo passo nella preparazione delle ricette.
La prevenzione inizia dalla tavola e in estate la parola d’ordine è: Idratazione!
Buona estate
Link: colazione con Chiara Zanotti www.aipleucemiamieloidecronica.it/cooking-academy-con-chiara-focaccia-proteica-al-quark-e-frutti-di-bosco/
Link: piatto unico ideale per il pranzo o la cena con Chiara Zanotti www.aipleucemiamieloidecronica.it/cooking-academy-con-chiara-riso-venere-con-seppie-e-gamberi-di-mazara-del-vallo/
This document summarizes updates from clinical trials studying treatment-free remission in chronic myeloid leukemia patients. It discusses reasons to stop tyrosine kinase inhibitor treatment, results from major trials like STIM1 and ENESTfreedom showing 42-50% of patients remain in remission 1-5 years after stopping treatment. Key factors for successful treatment cessation include sustained deep molecular response for multiple years. The document outlines safety and predictive factors as well as future research directions in working towards potentially curing CML.
X Convegno Aip Lmc “Sospensione della terapia: sempre sicura?” Carlo Gambacorti Passerini
1. “Sospensione della terapia: sempre sicura?”
Carlo Gambacorti Passerini
Professore di Ematologia (Uni Milano Bicocca)
Direttore Ematologia, Ospedale San Gerardo,
Monza
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3.
4. RESULTS – Leukemic burden
ISAV study
dPCR BCRABL/ABL
%
At imatinib
discontinuation
At 36
months
Mean 0,0014 0,0115
SD 0,0034 0,0129
p < 0.01
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9. Studio osservazionale retro-
prospettico sul rischio di progressione
nei pazienti affetti da Leucemia
Mieloide Cronica (LMC) in fase cronica
eleggibili a sospensione di inibitore
tirosin-chinasico (TFR-PRO).
10. • 3000 pazienti
• 35 centri in tutto il mondo
• 2 anni di follow up
• 60000 anni uomo di monitoraggio
11. Conclusioni
• Sospensione della terapia sicura
• Benefici certi
• Rischi incerti
• Indispensabile monitoraggio a lungo termine e
rapporto di fiducia col medico e gli infermieri
del centro.