La mappatura dei bisogni - seconda parte (Giorgio Visentin)
Una lettura sinottica della morte: dal rito alla biologia (Francesco Benincasa)
1. Una lettura sinottica della morte:
dal rito alla biologia
Francesco Benincasa
CSeRMEG
Centro Studi e Ricerche in Medicina Generale
XXII Congresso Nazionale CSeRMEG
Costermano, 1-3 ottobre 2010
2. Introduzione
Collocazione
Cause:
le ragioni evoluzionistiche
Effetti:
Neurobiologia del lutto
Storia e geografia
La morte post moderna
Il medico e la morte
SOMMARIO
8. Inutili congetture
su qualcosa che non si
conosce.
Sguardo analitico
non sulla morte in sé
Gli effetti emotivi e biologici
della perdita e del lutto
12. La vita è
l’insieme
delle
funzioni che
resistono
alla morte.
Bichat
13. La vita è un processo
evolutivo,
non una condizione assoluta
14. Esiste un «ambiente
interno» in equilibrio
dinamico con l’esterno.
Vita e morte non sono
sempre in opposizione.
«La vita è morte, la vita è
creazione».
Claude Bernard
15. C’è differenza tra «morte
generale» dell'organismo e
«morte elementare»
delle sue unità fondamentali.
Virchow 1858
16. La vita è una struttura dissipativa
Un sistema autopoietico.
Lo scopo della vita è
accrescere l’entropia
35. Lutto e angoscia di separazione
La funzione adattiva di lutto e
depressione
La reazione fisiologica ad una
separazione è un caso di angoscia
programmata biologicamente.
57. Il timore atavico
di venire trascinati nella morte da
un defunto
aggressivo e invidioso
58. L’espressione ritualizzata
e collettiva del dolore
Raffigura la dissoluzione
senza realizzarla.
Il defunto viene trasformato
in una presenza protettrice e
non aggressiva.
64. “Facendo molta attenzione a
non ammalarsi,
essendo molto prudenti,
mettendo sempre una sciarpa,
prendendo tutte le medicine
previste,
stando molto attenti
alle automobili,
non si morirebbe mai”.
E. Ionesco
65. Caso, morte e caducità
in una società
ossessivo-compulsiva
Ogni singolo momento
è concluso in sé.
Negare la perdita.
riempire il vuoto
con qualcosa
da consumare subito
66. Vivere la solitudine.
Rimanere con le persone assenti
per ritrovarle in una dimensione interiore
67. La morte come soggetto
da spettacolo
La morte-finzione
indolore e automatica
Dimenticare l’inevitabilità
senza rinunciare ad assistere
allo show
Il rito orgiastico della morte
rappresentata
68. La solitudine
e la menzogna
Stare al gioco per
non incrinare un
sistema
Non fare domande
per non ricevere bugie.
72. La morte?
Un incidente, un infortunio
un errore, una trascuratezza
se i malanni sono presi in tempo,
trattati da luminari,
controllati assiduamente
(G. Cataldi)
evitabile
73. Evitare ad ogni costo il
gravoso lavoro del lutto
Affidarsi alle
promesse di immortalità
della medicina
Perseverare nel processo
di rimozione sociale del
sonno eterno.
75. La sostituzione del prete
e la funzione apostolica
del medico
Un’idea
“Vaga ma quasi irremovibile”
di come si dovrebbe
affrontare
il termine della vita.
76. “Di fronte a una persona che sta per
morire, si assume un particolare
atteggiamento, gli si manifesta una
specie di ammirazione,
come uno che stia compiendo o
abbia compiuto qualcosa di assai
difficile”.
S. Freud
Il medico risponde
con emozioni.
77. Umiliazione, disfatta,
sensazione di impotenza,
desiderio di prendere le
distanze.
Preoccupazione dell’errore
La morte del paziente,
fine di una oppressione
insostenibile.
78. Identificazione
andata e ritorno
Chi muore quando muore
qualcuno?
Il moribondo rimanda al
curante una insopportabile
immagine ferita e degradata
Una ferita narcisistica
professionale
79. Meccanismi di difesa
Il missionario
Onnipotenza, negazione della morte,
incapacità a percepirla
82. Ti odio. E’ colpa tua
Se sto attento non succede nulla
Stammi lontano, non mi contagiare
Io sono un tecnico
Sarcasmo
Fatalismo
Humor
Distrazione
Religiosità
Intellettualizzazione
Autoritarismo o paternalismo
83. Il costo emotivo
Riconoscere e affrontare
le emozioni
Mantenere l’efficienza
lavorativa.
La manutenzione
dello strumento.
84. La cultura professionale
non sostiene l’equilibrio
emozionale
Il confronto di emozioni
tra colleghi giovani e
anziani è superficiale
85. Quando il medico ha
finito di fare quello
che deve fare,
cosa deve fare?
Vestire il camice
e obbedire
al ruolo senza
altre vie d’uscita
Difensore a oltranza
della sopravvivenza
G. Cataldi
86. Chi sta per morire
chiede
la presenza di qualcuno.
Non c’è bisogno di
promesse di immortalità.