A cura di Giuseppe Di Lorenzo.
Nel paziente affetto da patologie neurologiche le situazioni di comorbilità rappresentano un aspetto critico rilevante che comporta una serie di problemi aggiuntivi a una gestione già di per sé complessa e che deve essere affrontata in modo appropriato.
La presenza contemporanea di più patologie, oltre ad aumentare la compromissione dello stato di salute complessivo, contribuisce a peggiorare il grado di disabilità e ad aumen- tare il rischio di trattamenti inadeguati e di eventi avversi da farmaci, spesso dovuti alla limitata conoscenza delle interazioni fra molteplici e simultanei trattamenti.
Inoltre, i pazienti possono incorrere in errori nell’uso dei farmaci o decidere in modo au- tonomo di ridurre la quantità e/o la posologia delle terapie associate. Ulteriori problemi sono rappresentati dal numero considerevole di controlli periodici che possono indurre i pazienti a rinunciare a esami clinici, a indagini di laboratorio o strumentali, con ulteriore aumento del rischio generale.
Lo specialista ed il medico di medicina generale sono le figue professionali che più di altre si confrontano con queste situazioni che richiedono un metodo di gestione che superi la settorialità con una visione d’insieme dei problemi con impegni nel counselling ai pazienti e ai familiari.
La malattia di Alzheimer (Alzheimer Disease - AD) è la principale causa di demenza ed è una delle
patologie croniche più devastanti e prevalenti in individui anziani. Come riportato nel rapporto dell'OMS e Alzheimer Disease International, nel 2015, sono state calcolate in 46.800.000 le persone con demenza nel mondo, di cui più della metà con AD, ed è stimato un incremento di nove milioni e 900 mila casi ogni anno: un nuovo caso ogni 3,2 secondi. L’incidenza della demenza aumenta con l’età e, considerato il progressivo invecchiamento della popolazione, il numero dei soggetti affetti tende ad aumentare ogni anno; infatti, si prevedono 74,7 milioni di pazienti nel 2030 e 135,4 milioni nel 2050. Nello stesso rapporto del 2015, il costo annuo stimato in tutto il mondo per demenza è di $US 818.000.000.000: oltre l' 1% del prodotto interno lordo mondiale. Un costo così elevato testimonia l'enorme impatto che la demenza ha sulle condizioni socio-economiche in tutto il mondo. Questo significa che, se l’assistenza per la demenza fosse una nazione, sarebbe la diciottesima economia nel mondo e il suo valore economico supererebbe quello di aziende come Apple (742 miliardi) e Google (368 miliardi).
Secondo lo stesso rapporto in Italia attualmente le persone affette da demenza sono oltre 1.200.000 (di cui oltre 700.000 con malattia di Alzheimer) che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050; si stima che nel 2015 i nuovi casi saranno 269.000 e i costi ammonterebbero a 37.6 miliardi di euro. Nel Lazio, nel 2012, sono state stimate in circa 71.000 le persone affette da demenza, di cui 28.000 affette da AD; l’incidenza per tutte le forme di demenza, applicata alla popolazione residente nel Lazio con più di 65 anni, è di circa 14.000 nuovi casi ogni anno.
Le slide dell'intervento della dottoressa Viola Nicolucci durante il convegno organizzato dall'Ordine Psicologi della Lombardia sul tema "Psicologia e nuove tecnologie"
La malattia di Alzheimer (Alzheimer Disease - AD) è la principale causa di demenza ed è una delle
patologie croniche più devastanti e prevalenti in individui anziani. Come riportato nel rapporto dell'OMS e Alzheimer Disease International, nel 2015, sono state calcolate in 46.800.000 le persone con demenza nel mondo, di cui più della metà con AD, ed è stimato un incremento di nove milioni e 900 mila casi ogni anno: un nuovo caso ogni 3,2 secondi. L’incidenza della demenza aumenta con l’età e, considerato il progressivo invecchiamento della popolazione, il numero dei soggetti affetti tende ad aumentare ogni anno; infatti, si prevedono 74,7 milioni di pazienti nel 2030 e 135,4 milioni nel 2050. Nello stesso rapporto del 2015, il costo annuo stimato in tutto il mondo per demenza è di $US 818.000.000.000: oltre l' 1% del prodotto interno lordo mondiale. Un costo così elevato testimonia l'enorme impatto che la demenza ha sulle condizioni socio-economiche in tutto il mondo. Questo significa che, se l’assistenza per la demenza fosse una nazione, sarebbe la diciottesima economia nel mondo e il suo valore economico supererebbe quello di aziende come Apple (742 miliardi) e Google (368 miliardi).
Secondo lo stesso rapporto in Italia attualmente le persone affette da demenza sono oltre 1.200.000 (di cui oltre 700.000 con malattia di Alzheimer) che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050; si stima che nel 2015 i nuovi casi saranno 269.000 e i costi ammonterebbero a 37.6 miliardi di euro. Nel Lazio, nel 2012, sono state stimate in circa 71.000 le persone affette da demenza, di cui 28.000 affette da AD; l’incidenza per tutte le forme di demenza, applicata alla popolazione residente nel Lazio con più di 65 anni, è di circa 14.000 nuovi casi ogni anno.
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Il Dottor David Delibori, specialista in Neurologia, ci spiega in questa presentazione
come affrontare con l'alimentazione alcuni disturbi neurologici. Una guida fondamentale per chi desidera comprendere meglio questi disturbi e quattro facili menù da seguire per stare meglio.
Comorbidità nel paziente con Alzheimer – Giuseppe Zappalàrobertobottino1
A cura di Giuseppe Zappalà.
Nel paziente affetto da patologie neurologiche le situazioni di comorbilità rappresentano un aspetto critico rilevante che comporta una serie di problemi aggiuntivi a una gestione già di per sé complessa e che deve essere affrontata in modo appropriato.
La presenza contemporanea di più patologie, oltre ad aumentare la compromissione dello stato di salute complessivo, contribuisce a peggiorare il grado di disabilità e ad aumen- tare il rischio di trattamenti inadeguati e di eventi avversi da farmaci, spesso dovuti alla limitata conoscenza delle interazioni fra molteplici e simultanei trattamenti.
Inoltre, i pazienti possono incorrere in errori nell’uso dei farmaci o decidere in modo au- tonomo di ridurre la quantità e/o la posologia delle terapie associate. Ulteriori problemi sono rappresentati dal numero considerevole di controlli periodici che possono indurre i pazienti a rinunciare a esami clinici, a indagini di laboratorio o strumentali, con ulteriore aumento del rischio generale.
Lo specialista ed il medico di medicina generale sono le figue professionali che più di altre si confrontano con queste situazioni che richiedono un metodo di gestione che superi la settorialità con una visione d’insieme dei problemi con impegni nel counselling ai pazienti e ai familiari.
La gestione del paziente neurologico e non con disturbi dell’umore dal MMG - ...robertobottino1
A cura di Francesco Ragno.
Nel paziente affetto da patologie neurologiche le situazioni di comorbilità rappresentano un aspetto critico rilevante che comporta una serie di problemi aggiuntivi a una gestione già di per sé complessa e che deve essere affrontata in modo appropriato.
La presenza contemporanea di più patologie, oltre ad aumentare la compromissione dello stato di salute complessivo, contribuisce a peggiorare il grado di disabilità e ad aumen- tare il rischio di trattamenti inadeguati e di eventi avversi da farmaci, spesso dovuti alla limitata conoscenza delle interazioni fra molteplici e simultanei trattamenti.
Inoltre, i pazienti possono incorrere in errori nell’uso dei farmaci o decidere in modo au- tonomo di ridurre la quantità e/o la posologia delle terapie associate. Ulteriori problemi sono rappresentati dal numero considerevole di controlli periodici che possono indurre i pazienti a rinunciare a esami clinici, a indagini di laboratorio o strumentali, con ulteriore aumento del rischio generale.
Lo specialista ed il medico di medicina generale sono le figue professionali che più di altre si confrontano con queste situazioni che richiedono un metodo di gestione che superi la settorialità con una visione d’insieme dei problemi con impegni nel counselling ai pazienti e ai familiari.
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Nel paziente affetto da patologie neurologiche le situazioni di comorbilità rappresentano un aspetto critico rilevante che comporta una serie di problemi aggiuntivi a una gestione già di per sé complessa e che deve essere affrontata in modo appropriato.
La presenza contemporanea di più patologie, oltre ad aumentare la compromissione dello stato di salute complessivo, contribuisce a peggiorare il grado di disabilità e ad aumen- tare il rischio di trattamenti inadeguati e di eventi avversi da farmaci, spesso dovuti alla limitata conoscenza delle interazioni fra molteplici e simultanei trattamenti.
Inoltre, i pazienti possono incorrere in errori nell’uso dei farmaci o decidere in modo au- tonomo di ridurre la quantità e/o la posologia delle terapie associate. Ulteriori problemi sono rappresentati dal numero considerevole di controlli periodici che possono indurre i pazienti a rinunciare a esami clinici, a indagini di laboratorio o strumentali, con ulteriore aumento del rischio generale.
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Nel paziente affetto da patologie neurologiche le situazioni di comorbilità rappresentano un aspetto critico rilevante che comporta una serie di problemi aggiuntivi a una gestione già di per sé complessa e che deve essere affrontata in modo appropriato.
La presenza contemporanea di più patologie, oltre ad aumentare la compromissione dello stato di salute complessivo, contribuisce a peggiorare il grado di disabilità e ad aumen- tare il rischio di trattamenti inadeguati e di eventi avversi da farmaci, spesso dovuti alla limitata conoscenza delle interazioni fra molteplici e simultanei trattamenti.
Inoltre, i pazienti possono incorrere in errori nell’uso dei farmaci o decidere in modo au- tonomo di ridurre la quantità e/o la posologia delle terapie associate. Ulteriori problemi sono rappresentati dal numero considerevole di controlli periodici che possono indurre i pazienti a rinunciare a esami clinici, a indagini di laboratorio o strumentali, con ulteriore aumento del rischio generale.
Lo specialista ed il medico di medicina generale sono le figue professionali che più di altre si confrontano con queste situazioni che richiedono un metodo di gestione che superi la settorialità con una visione d’insieme dei problemi con impegni nel counselling ai pazienti e ai familiari.
Follow-up della Preeclampsia ed esiti a distanza - Sergio Ferrazzanirobertobottino1
A cura di Sergio Ferrazzani.
La gravidanza è un periodo molto bello della vita di una donna, ma non sempre le cose procedono senza problemi. Alcuni di questi sono particolarmente importanti e possono mettere a rischio la salute della mamma e del bambino. La Preeclampsia, che si manifesta con un aumento della pressione arteriosa e con la perdita di proteine nelle urine, ha un decorso rapidamente ingravescente, talora fulminante, e può danneggiare molti organi materni tra cui cervello, fegato, rene, cuore e sistema circolatorio. Spesso si accompagna a una grave alterazione del sistema della coagulazione, con seri rischi sia emorragici che trombotici. In più compromette quasi inevitabilmente la funzione della placenta e quindi la crescita ed il benessere del feto. Soprattutto nei casi ad esordio in epoche precoci della gravidanza, i danni feto-neonatali comportano disabilità permanenti a causa della prematurità.
È importante pertanto la diagnosi precoce unitamente alla sorveglianza clinica mirata a cogliere precocemente i segni di eventuali complicazioni, al fine di programmare il parto nel momento più opportuno sia per la madre che per il bambino.
Su queste basi questo corso, a più voci di Specialisti scelti in base al loro specifico expertise, si pone l'obiettivo di un aggiornamento del trattamento dell'Ipertensione in gravidanza sulle più recenti linee guida della International Society for the Study of Hypertension in Pregnancy ISSHP per il miglioramento dei sistemi di valutazione e di misurazione dell'efficienza e appropriatezza delle prestazioni nei livelli di assistenza.
Preeclampsia: è sempre un danno placentare? Ruolo dell'emodinamica - Herbert ...robertobottino1
A cura di Herbert Valensise.
La gravidanza è un periodo molto bello della vita di una donna, ma non sempre le cose procedono senza problemi. Alcuni di questi sono particolarmente importanti e possono mettere a rischio la salute della mamma e del bambino. La Preeclampsia, che si manifesta con un aumento della pressione arteriosa e con la perdita di proteine nelle urine, ha un decorso rapidamente ingravescente, talora fulminante, e può danneggiare molti organi materni tra cui cervello, fegato, rene, cuore e sistema circolatorio. Spesso si accompagna a una grave alterazione del sistema della coagulazione, con seri rischi sia emorragici che trombotici. In più compromette quasi inevitabilmente la funzione della placenta e quindi la crescita ed il benessere del feto. Soprattutto nei casi ad esordio in epoche precoci della gravidanza, i danni feto-neonatali comportano disabilità permanenti a causa della prematurità.
È importante pertanto la diagnosi precoce unitamente alla sorveglianza clinica mirata a cogliere precocemente i segni di eventuali complicazioni, al fine di programmare il parto nel momento più opportuno sia per la madre che per il bambino.
Su queste basi questo corso, a più voci di Specialisti scelti in base al loro specifico expertise, si pone l'obiettivo di un aggiornamento del trattamento dell'Ipertensione in gravidanza sulle più recenti linee guida della International Society for the Study of Hypertension in Pregnancy ISSHP per il miglioramento dei sistemi di valutazione e di misurazione dell'efficienza e appropriatezza delle prestazioni nei livelli di assistenza.
A cura di Nicola Rizzo.
La gravidanza è un periodo molto bello della vita di una donna, ma non sempre le cose procedono senza problemi. Alcuni di questi sono particolarmente importanti e possono mettere a rischio la salute della mamma e del bambino. La Preeclampsia, che si manifesta con un aumento della pressione arteriosa e con la perdita di proteine nelle urine, ha un decorso rapidamente ingravescente, talora fulminante, e può danneggiare molti organi materni tra cui cervello, fegato, rene, cuore e sistema circolatorio. Spesso si accompagna a una grave alterazione del sistema della coagulazione, con seri rischi sia emorragici che trombotici. In più compromette quasi inevitabilmente la funzione della placenta e quindi la crescita ed il benessere del feto. Soprattutto nei casi ad esordio in epoche precoci della gravidanza, i danni feto-neonatali comportano disabilità permanenti a causa della prematurità.
È importante pertanto la diagnosi precoce unitamente alla sorveglianza clinica mirata a cogliere precocemente i segni di eventuali complicazioni, al fine di programmare il parto nel momento più opportuno sia per la madre che per il bambino.
Su queste basi questo corso, a più voci di Specialisti scelti in base al loro specifico expertise, si pone l'obiettivo di un aggiornamento del trattamento dell'Ipertensione in gravidanza sulle più recenti linee guida della International Society for the Study of Hypertension in Pregnancy ISSHP per il miglioramento dei sistemi di valutazione e di misurazione dell'efficienza e appropriatezza delle prestazioni nei livelli di assistenza.
Gestione dell'ipertensione cronica e gestazionale - Rosario D'Annarobertobottino1
A cura di Rosario D'Anna.
La gravidanza è un periodo molto bello della vita di una donna, ma non sempre le cose procedono senza problemi. Alcuni di questi sono particolarmente importanti e possono mettere a rischio la salute della mamma e del bambino. La Preeclampsia, che si manifesta con un aumento della pressione arteriosa e con la perdita di proteine nelle urine, ha un decorso rapidamente ingravescente, talora fulminante, e può danneggiare molti organi materni tra cui cervello, fegato, rene, cuore e sistema circolatorio. Spesso si accompagna a una grave alterazione del sistema della coagulazione, con seri rischi sia emorragici che trombotici. In più compromette quasi inevitabilmente la funzione della placenta e quindi la crescita ed il benessere del feto. Soprattutto nei casi ad esordio in epoche precoci della gravidanza, i danni feto-neonatali comportano disabilità permanenti a causa della prematurità.
È importante pertanto la diagnosi precoce unitamente alla sorveglianza clinica mirata a cogliere precocemente i segni di eventuali complicazioni, al fine di programmare il parto nel momento più opportuno sia per la madre che per il bambino.
Su queste basi questo corso, a più voci di Specialisti scelti in base al loro specifico expertise, si pone l'obiettivo di un aggiornamento del trattamento dell'Ipertensione in gravidanza sulle più recenti linee guida della International Society for the Study of Hypertension in Pregnancy ISSHP per il miglioramento dei sistemi di valutazione e di misurazione dell'efficienza e appropriatezza delle prestazioni nei livelli di assistenza.
Predizione e prevenzione della Preeclampsia - Adriana Valcamonicorobertobottino1
A cura di Adriana Valcamonico.
La gravidanza è un periodo molto bello della vita di una donna, ma non sempre le cose procedono senza problemi. Alcuni di questi sono particolarmente importanti e possono mettere a rischio la salute della mamma e del bambino. La Preeclampsia, che si manifesta con un aumento della pressione arteriosa e con la perdita di proteine nelle urine, ha un decorso rapidamente ingravescente, talora fulminante, e può danneggiare molti organi materni tra cui cervello, fegato, rene, cuore e sistema circolatorio. Spesso si accompagna a una grave alterazione del sistema della coagulazione, con seri rischi sia emorragici che trombotici. In più compromette quasi inevitabilmente la funzione della placenta e quindi la crescita ed il benessere del feto. Soprattutto nei casi ad esordio in epoche precoci della gravidanza, i danni feto-neonatali comportano disabilità permanenti a causa della prematurità.
È importante pertanto la diagnosi precoce unitamente alla sorveglianza clinica mirata a cogliere precocemente i segni di eventuali complicazioni, al fine di programmare il parto nel momento più opportuno sia per la madre che per il bambino.
Su queste basi questo corso, a più voci di Specialisti scelti in base al loro specifico expertise, si pone l'obiettivo di un aggiornamento del trattamento dell'Ipertensione in gravidanza sulle più recenti linee guida della International Society for the Study of Hypertension in Pregnancy ISSHP per il miglioramento dei sistemi di valutazione e di misurazione dell'efficienza e appropriatezza delle prestazioni nei livelli di assistenza.
Il feto nella Preeclampsia - Nicola Chianchianorobertobottino1
A cura di Nicola Chianchiano.
La gravidanza è un periodo molto bello della vita di una donna, ma non sempre le cose procedono senza problemi. Alcuni di questi sono particolarmente importanti e possono mettere a rischio la salute della mamma e del bambino. La Preeclampsia, che si manifesta con un aumento della pressione arteriosa e con la perdita di proteine nelle urine, ha un decorso rapidamente ingravescente, talora fulminante, e può danneggiare molti organi materni tra cui cervello, fegato, rene, cuore e sistema circolatorio. Spesso si accompagna a una grave alterazione del sistema della coagulazione, con seri rischi sia emorragici che trombotici. In più compromette quasi inevitabilmente la funzione della placenta e quindi la crescita ed il benessere del feto. Soprattutto nei casi ad esordio in epoche precoci della gravidanza, i danni feto-neonatali comportano disabilità permanenti a causa della prematurità.
È importante pertanto la diagnosi precoce unitamente alla sorveglianza clinica mirata a cogliere precocemente i segni di eventuali complicazioni, al fine di programmare il parto nel momento più opportuno sia per la madre che per il bambino.
Su queste basi questo corso, a più voci di Specialisti scelti in base al loro specifico expertise, si pone l'obiettivo di un aggiornamento del trattamento dell'Ipertensione in gravidanza sulle più recenti linee guida della International Society for the Study of Hypertension in Pregnancy ISSHP per il miglioramento dei sistemi di valutazione e di misurazione dell'efficienza e appropriatezza delle prestazioni nei livelli di assistenza.
A cura di Federico Mecacci.
La gravidanza è un periodo molto bello della vita di una donna, ma non sempre le cose procedono senza problemi. Alcuni di questi sono particolarmente importanti e possono mettere a rischio la salute della mamma e del bambino. La Preeclampsia, che si manifesta con un aumento della pressione arteriosa e con la perdita di proteine nelle urine, ha un decorso rapidamente ingravescente, talora fulminante, e può danneggiare molti organi materni tra cui cervello, fegato, rene, cuore e sistema circolatorio. Spesso si accompagna a una grave alterazione del sistema della coagulazione, con seri rischi sia emorragici che trombotici. In più compromette quasi inevitabilmente la funzione della placenta e quindi la crescita ed il benessere del feto. Soprattutto nei casi ad esordio in epoche precoci della gravidanza, i danni feto-neonatali comportano disabilità permanenti a causa della prematurità.
È importante pertanto la diagnosi precoce unitamente alla sorveglianza clinica mirata a cogliere precocemente i segni di eventuali complicazioni, al fine di programmare il parto nel momento più opportuno sia per la madre che per il bambino.
Su queste basi questo corso, a più voci di Specialisti scelti in base al loro specifico expertise, si pone l'obiettivo di un aggiornamento del trattamento dell'Ipertensione in gravidanza sulle più recenti linee guida della International Society for the Study of Hypertension in Pregnancy ISSHP per il miglioramento dei sistemi di valutazione e di misurazione dell'efficienza e appropriatezza delle prestazioni nei livelli di assistenza.
Cosa cambia nelle nuove linee guida ISSHP - Daniela Di Martinorobertobottino1
A cura di Daniela Di Martino.
La gravidanza è un periodo molto bello della vita di una donna, ma non sempre le cose procedono senza problemi. Alcuni di questi sono particolarmente importanti e possono mettere a rischio la salute della mamma e del bambino. La Preeclampsia, che si manifesta con un aumento della pressione arteriosa e con la perdita di proteine nelle urine, ha un decorso rapidamente ingravescente, talora fulminante, e può danneggiare molti organi materni tra cui cervello, fegato, rene, cuore e sistema circolatorio. Spesso si accompagna a una grave alterazione del sistema della coagulazione, con seri rischi sia emorragici che trombotici. In più compromette quasi inevitabilmente la funzione della placenta e quindi la crescita ed il benessere del feto. Soprattutto nei casi ad esordio in epoche precoci della gravidanza, i danni feto-neonatali comportano disabilità permanenti a causa della prematurità.
È importante pertanto la diagnosi precoce unitamente alla sorveglianza clinica mirata a cogliere precocemente i segni di eventuali complicazioni, al fine di programmare il parto nel momento più opportuno sia per la madre che per il bambino.
Su queste basi questo corso, a più voci di Specialisti scelti in base al loro specifico expertise, si pone l'obiettivo di un aggiornamento del trattamento dell'Ipertensione in gravidanza sulle più recenti linee guida della International Society for the Study of Hypertension in Pregnancy ISSHP per il miglioramento dei sistemi di valutazione e di misurazione dell'efficienza e appropriatezza delle prestazioni nei livelli di assistenza.
4. PD
“It has become clear that PD is not just a movement
disorder, but rather a complex syndrome…”
MS NMS
α-SYN
CNS Peripheral
tissues
NMS and peripheral pathology might provide a window of
opportunity for early neuroprotective intervention
6. Criteri per la Diagnosi Clinica di
Malattia di Parkinson
— Bradicinesia
— Rigidità
— Tremore a riposo
— Alterazioni posturali
+ Buona risposta alla
L-dopa
- Sintomi Atipici
Possibile
Probabile
Definita
10. • “Disturbi dell'equilibrio
• Squilibrio in avanti o all'indietro. Che può causare cadute
• Postura stazionaria con testa inclinata e spalle cascanti
• Scuotere la testa
• Problemi di memoria, confusione
• Difficoltà con il bagno
• Stanchezza
• Eccessiva sedazione
• Problemi di pelle, come la forfora
• Difficoltà a deglutire e masticare
• Difficoltà a ottenere un'erezione o un orgasmo
• Vertigini o svenimenti quando si alza in piedi
• Paura e ansia
• Demenza o disturbi del pensiero e del ragionamento
• Perdita di odore”
12. SNM
Negli ultimi decenni studi ed
osservazioni hanno permesso
di individuare interventi e
strategie utili per controllarli
Difficili da trattare
Mancano però farmaci così efficaci
come la L-dopa per poterli curare
Escludere possibili cause
farmacologiche e prendere in
considerazione trattamenti
non farmacologici
13. Terapia per i sintomi
motori
Con la progressione della
malattia gli stessi farmaci anti-
parkinson provocano disturbi
anche di tipo non motorio
Terapia per i
sintomi non
motori
14. Presenza di altre patologie legate anche all’età
avanzata (osteoporosi, aumento di affezioni reumatiche,
ipertensione arteriosa, aterosclerosi etc…)
“overlap”
di sintomi
15. I disturbi non motori seguono lo stesso
destino dei sintomi motori
16. L’insorgenza di sintomi non motori è
spesso il primo segno di Wearing-off
Adler CH, Movement Disorders, 2005
20. Disturbi cognitivi
Possono essere presenti sin
dalle prime fasi della malattia
à Incidenza dal 40 all’80%
Fattori di rischio:
Età avanzata
Forme acinetico-rigide
Psicosi
Scarsa risposta a L-dopa
Possibili cause
a-sinucleina, placche B-amiloide,
inclusioni a corpi di Lewy e deficit sistema
colinergico, atrofia prevalentemente
frontale e temporale
21. Terapie farmacologiche
RIVASTIGMINA
• Ben tollerata
• < declino cognitivo
• Applicazione transcutanea
(più tollerata)
• < allucinazioni e i disturbi
comportamentali
• Effetto collaterale: > tremore
(per un periodo limitato)
American Food and Drug
Administration
22. DONEPEZIL
• Miglioramento cognitivo modesto
• < ansia
• < disturbi sonno
• < allucinazioni
• Effetti collaterali: > tremore e disturbi gastrointestinale
(àDrop out)
MEMANTINA
• Antagonista dei recettori NMDA
• In quanto debole agonista del recettore
di tipo 2 della dopaminaà ipotetici
effetti benefici sul movimento
(Ma non ci sono ancora sufficienti studi)
23. Disturbi neuropsichiatrici
Deliri e Allucinazioni
Incidenza: 25%
Allucinazioni Visive (critica presente nelle fasi iniziali)
Deliri Paranoidei
gelosia, persecuzione, etc…
24. Terapie farmacologiche
QUIETIAPINA E CLOZAPINA
dosi più basse rispetto ad altri pazienti
NB: SE PSICOSI BEN TOLLERATA, NON TRATTARE !
RIVASTIGMINA, DONEPEZIL, MEMANTINA
efficaci e con un buon profilo di tollerabilità
In assenza di deficit
cognitivo à
à per popolazione
cognitivamente
compromessa
Non prescrivere
OLANZAPINA
25. Discontrollo degli Impulsi
«incapacità di resistere alla desiderio di agire al
fine di procurarsi auto-gratificazione»
Fattori di rischio
• Farmaci D- agonisti (pramipexolo/ropirinolo)
• Sesso maschile
• Precoce insorgenza della malattia
• Manifestazioni motorie destre
• Storia di depressione o disturbo bipolare
RIDURRE AGONISTI DELLA DOPAMINA
Se necessario: introdurre SSRI o
neurolettici (atipici)
26. Depressione e Apatia
Prevalenza: 72% dei pazienti nei
primi dieci anni di malattia
Può precedere i sintomi motori di
molti anni
Fattori di Rischio
• Severità dei sintomi motori
• Stadio della malattia
• Presenza di disturbi cognitivi
• Ansia
• Sintomi psicotici
Prevalenza: 38-51 %
Spesso confusa per depressione
Spesso associata ad essa
Fattori di Rischio
• Età
• Genere maschile
• Alto punteggio alle scale
• Decadimento cognitivo
27. Depressione e Apatia
SSRI - SNRI: prima scelta
• Duloxetina: anche per dolore
cronico e incontinenza da stress
• Triciclici: utili anche per i
problemi di sonno, scialorrea,
iperattività della vescica
(attenzione effetto anti-Ach)
• L-Dopa
• Amantadina
• i-MAO
• Donepezil
Pramipexolo:
beneficio su depressione/
sintomi depressivi
28. Ansia
• Prevalenza: 40%
• Andamento variabile
• Più frequente in "off”, fluttuazioni
motorie e discinesie
• Aggiustamenti terapia con L-dopa e DA
• BDZ (clonazepam, alprazolam) soprattutto presenti attacchi di panico
• SSRI qualora sia presente anche depressione
• Mirtazapina
• Può precedere di anni i disturbi motori
• Si associa inoltre a sintomi vegetativi,
somatici e cognitivi
30. Sfera uro-sessuale
• Urgenza minzionale
• Incontinenza da urgenza
• Minzione frequente e nicturia
Prevalenza: 37-70%
Più frequente nelle fasi avanzate di
malattia correlata a insonnia
(rapporto di causa-effetto)
• farmaci anticolinergici per la vescica
iperattiva con incontinenza
effetti collaterali: declino cognitivo,
sonnolenza, visione offuscata, allucinazioni, confusione, aritmie
• tossina botulinica nel muscolo migliora iperattività della vescica
31. Disfunzioni erettili
Fattori di rischio
— Fase della malattia
— Sintomi autonomici
— Gravità dei sintomi motori
— Deterioramento cognitivo
— Apatia
— Bassi livelli di testosterone
• Apomorfina
• Sildenafil
• Inibitori della
fosfodiesterasi
32. Ipotensione ortostatica
• Prevalenza: fino al 58%
• > rischio cadute
• > tasso di mortalità
nausea, vertigini, sensazione di testa vuota, sonnolenza, stanchezza,
perdita di concentrazione, palpitazioni e perdita di coscienza
Fattori di rischio
• età avanzata
• iperpiressia
• stati post-prandiali/post esercizio
• farmaci (vasodilatatori, levodopa, TCA)
• bevande alcoliche
33. Trattamento
Terapia farmacologica
MIDODRINA
PIRIDOSTIGMINA
• Correggere cause trattabili ed evitare
situazioni che possono abbassare la
pressione sanguigna
• Assumere più fluidi e caffeina e più
sale nella dieta
• Tenere alzata la testa del letto, e usare
una fascia addominale e/o calze a
compressione
• Passare lentamente dalla posizione
supina a quella seduta o in piedi
. NB: se MIDODRINA controindicata
o inefficace, considerare
FLUDROCORTISONE
35. Disturbi del sonno
• Disturbi specifici che si manifestano durante il
sonno notturno (le cosiddette parasonnie)
• Riduzione del sonno notturno (insonnia)
• Sonnolenza diurna
37. Trattamenti
EDS
• Ridurre o sostituire il farmaco per il PD (DA)
• Uso di stimolanti (Modafinil)
RLS - PLMS • Farmaci dopaminergici
• Pramipexolo e Ropinirolo: efficacia > 80%
• Rotigotina cerotti: miglioramento
significativo
• Anticonvulsivanti, oppiacei e BDZ
(poche evidenze)
à
RBD à • Basse dosi di Clonazepam
• Melatonina (< effetti collaterali)
OSAS • CPAP (pressione continua positiva delle vie aeree)
• Attività fisica con orari di sonno regolari
• Migliorare l'igiene del sonno
• Evitare alcolici, caffeina, nicotina, eccesso liquidi
Insonnia
à
38. • Antidepressivi ad azione sedativa
o Amitriptilina
o Mirtazapina
o Trazodone
• L-dopa serale RP
o Migliora l’acinesia notturna, ma può peggiorare RBD
• Le benzodiazepine
o In particolare il clonazepam, utile per RBD
• Basse dosi di clozapina o quetiapina serali
o Molto efficaci per migliorare il sonno
• Zolpidem
o Utile in occasione dei risvegli notturni
• DBS
Insonnia - Terapia Farmacologica
40. Dolore
Sintomo sensitivo più importante • Peggioramento significativo della QoL
Percentuale variabile (40-85%) • Correlato o meno al Parkinsonà
Vari sottotipi del dolore à • Distonico
• Muscolo-scheletrico
• Neuropatico e radicolare
• Centrale
Più spesso carattere intermittente • > alle estremità ed alla colonna
• Adeguamento terapia dopaminergica
• Tossina botulinica
• Duloxetina
• Pregabalin
• Analgesia
Terapia
à
42. Scialorrea
Aumento sproporzionato di saliva nella cavità orale e talvolta nella
faringe secondaria alla perdita del controllo delle secrezioni
Tossina botulinica
Bromuro di
glicopirronio
Sialanar
Se inefficace, non tollerato o controindicato à
Considerare farmaci anticolinergici diversi dal bromuro di
glicopirronio solo se si ritiene ci sia rischio, anche minimo, di
sviluppare sintomi cognitivi indesiderati
43. “This study provides class III evidence that chewing-gum
increases swallow frequency and decreases latency of
swallowing in an experiment in patients with stage 2 to 4 PD who
are nonsymptomatic for significant prandial dysphagia”
44. Stipsi
• Nella MP costituisce il sintomo intestinale più frequente
• Può essere un problema importante
• Circa la metà dei pazienti con MP hanno stipsi
• Spesso precede la comparsa dei sintomi motori
• Peggiora nelle fasi avanzate di malattia
La stitichezza è definita in modo variabile:
meno di tre evacuazioni di feci alla settimana, uso regolare di
lassativi e/o difficoltà durante la defecazione
45. Stipsi
Perdita di cellule dopaminergiche a livello enterico e
inclusioni di corpi di Lewy nel nucleo dorsale del vago e del
sistema nervoso parasimpatico
• Sensazione di pienezza, sazietà, nausea
• Peggioramento dei sintomi in quanto può rallentare
l'assorbimento intestinale di L-dopa che perde efficacia
• Sforzo evacuativo lamentato dai pazienti
47. Trattamento
• Esercizio fisico
• Dieta con corretto apporto di liquidi e fibre
• Yogurt e probiotici
• Evacuare in fase «on»
• Assumere una posizione adeguata
• Assunzione di farmaco ad azione
rapida (Apomorfina, L-dopa solubile)
• Tossina botulinica
49. UNA MASTICAZIONE EFFICACE PUÒ DETERMINARE UN EFFICACE
MOVIMENTO INTESTINALE
à
Chewing-gum:
attraverso l’azione
della saliva
Terapia Farmacologica
à
Riattiva il transito
intestinale
new
50. Funzione digestiva: meccanica ed enzimatica
Funzione igienica
Funzione lubrificante
La MASTICAZIONE
coordina l’attivazione dei
riflessi gastrici mediante il
NERVO VAGO che da inizio
alle contrazioni esofagee e
alla secrezione gastrica
Una buona salivazione mantiene in
salute l’intestino
MASTICAZIONE & SALIVA
SALIVA
52. • Ricerca anche i SNM nei
pazienti con PD
• Non sottovalutare i SNM
perché anch’essi (come quelli
motori) compromettono QoL
di pazienti e caregivers
• Tratta i SNM: così facendo
potranno migliorare anche i
sintomi motori della MP
hey you...
don't forget