Intervento del Prof. Marco Meneguzzo e del Dr. Tobiolo Gianella in occasione del pomeriggio di studio “Laboratori transfrontalieri di politiche sociali all’interno del progetto CoopSussi” (Interreg IV) – Accademia di architettura, Mendrisio
Pomeriggio di studio “Laboratori transfrontalieri di politiche sociali all’interno del progetto CoopSussi
1. Intervento del Prof. Marco Meneguzzo e del Dr. Tobiolo Gianella in occasione del
pomeriggio di studio “Laboratori transfrontalieri di politiche sociali all’interno del
progetto CoopSussi” (Interreg IV) – Accademia di architettura, Mendrisio
I progetti denominati con la sigla Interreg sono dei programmi in materia di
cooperazione transfrontaliera tra Italia e Svizzera. Con i suoi 700 Km di
lunghezza, per una superficie di circa 38’000 Km 2 ed una popolazione di circa
4,2 milioni di abitanti, il territorio fra Italia e Svizzera coinvolto nel Programma
di cooperazione transfrontaliera 2007-2013 costituisce una delle f rontiere
esterne dell’Unione Europea e si trova in una posizione assolutam ente
centrale e strategica in Europa. Le zone di confine interessate dal Programma
sono: le Province di Com o, Lecco, Sondrio e Varese per la Regione
Lom bardi a; le Province di Vercelli, del Verbano-Cusio-Ossola, di Biella e
Novara per la Regione Piem onte; la Provincia di Bolzano; la Regione Valle
d’Aosta e i tre Cantoni svizzeri del Ticino, del Vallese e dei Grigioni.
Sono altresì considerati partner operativi e abilitati a partecipare al
Programma le Province di Milano, Bergamo, Brescia e Pavia per la Regione
Lom bardi a e quelle di Torino e Alessandria per la Regione Piemonte.
Il progetto di “Cooperazi one istituzionale con laboratori di sussidiari età e
l’avvio di una rete per un sistema di accreditamento del welfare” (acronimo
CoopSussi) ha ricevuto un finanziamento di 2’300’000 euro da parte
dell’Unione europea e del Canton Ticino per realizzare una serie di interventi
finalizzati al miglioramento della qualità della vita nell’ambito del programma
operativo di cooperazione transfrontaliera Svizzera-Italia 2007/2013 (Interreg
IV) promosso dall’Università della Svizzera italiana (capofila svizzero), dal
Comune di Como (capofila italiano), dall’Associazione Nazionale dei Comuni
italiani e da altri 17 partner operativi.
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2. L’obiettivo di questo progetto è infatti quello di creare dei modelli di
sussidiarietà nell’ambito del welfare che saranno condivisi con altri partner e
poi proposti a tutti gli enti pubblici interessati.
Elaborato alla fine di agosto 2008, il progetto CoopSussi è stato presentato in
Regione Lombardia lo scorso 22 settembre 2008 ed è stato ammesso al
finanziamento con decisi one del comitato di pilotaggio il 18 dicem bre dello
stesso anno.
Gli ambiti di intervento specifici (laboratori) sono:
Welfare anziani per l’ampliamento della gamma di risposte agli anziani non
autosufficienti colpiti dal morbo di Alzheimer.
Welfare lavoro-donne diretto alla formazione di circa 200 donne nel settore
turistico/commerciale allo scopo di un loro inserim ento o reinserimento nel
mercato del lavoro.
Welfare minori con la costituzione di due equipes e l’apertura dei nuovi
servizi “spazio genitori” e “tutela minori con sospetto di abuso e grave
maltrattam ento”, nonché scam bi di esperienze e buone pratiche a livello
internazionale.
M obile e-government uso dei cellul ari di ultima generazione per usufruire di
servizi com unali attraverso uno sportello virtuale inform atico.
Hub cooperazione internazionale per la realizzazione di una sede fisica per
processi di cooperazione istituzional e transfrontaliera duratura nel tem po.
Finanza innovativa per l’individuazione di possibili modalità di
cofinanziamento di progetti nell’ambito sociale e sanitari o.
Comune sussidiario per la sperimentazione di un nuovo modello di
decentramento amministrativo per i quartieri cittadini.
Accreditamento per la creazione di una sol uzi one informatizzata di un sito
web per utenti e operatori.
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3. L’idea basilare che sorregge il progetto CoopSussi è che il modello di welfare
che una società avanzata può darsi deve essere tale da consentire al cittadino
di concorrere alla definizione delle modalità di soddisfacimento dei suoi
bisogni con una conseguente migliore qualità della vita, in quanto egli non è
solo il fruitore di servizi ma una risorsa per la società.
Non ci si riferisce quindi solamente ad un mero assetto istituzionale e
organizzativo, ma è innanzitutto un criterio radicato nel DNA um ano;
sussidiarietà significa porre al centro dell’azione sociale, economica e politica
un soggetto umano caratterizzato da una libertà che non significa solo
perseguimento degli interessi privati, ma anche capacità di realizzare il bene
com une.
C’è allora la necessità di riconoscere il valore pubblico di numerose iniziative
personali e sociali senza le quali si rischia di m ettere in crisi la responsabilità
dei cittadini e di conseguenza rendere meno efficiente il servizio pubblico,
occorre cioè mostrare e valorizzare i molti esempi virtuosi di realtà in cui
l’agire delle persone genera dei benefici per la collettività.
Esiste i nfatti, com’è noto, una pratica della sussidiarietà diffusa sia a livello
degli Stati europei che di diverse Regioni italiane, così come nella
Conf ederazi one e nei Cantoni svizzeri, che costituisce quel fenom eno studiato
ed individuato com e sussidiari età silente o partnership sociale, che articola la
sussidiarietà verticale con quella orizzontale mediante un concetto di ret e o
sistema integrato, concepito secondo una logica di competizione solidale,
ovvero societaria fra organi zzazioni, soggetti ed istituzioni presenti sul
territorio.
È a questo livello di “sistema integrato” che il presente progetto si pone ed
intende operare. Si è quindi valutato e deciso di procedere attraverso una
modalità di pratica di laboratori illustrati in precedenza: attraverso il metodo
dei laboratori – composti da attività f ormative, momenti di elaborazione e molta
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4. sperimentazione – si vuole concretizzare questo principio nella realizzazione
di innovativi servizi al cittadino, riconoscendo nei fatti che egli è la risorsa più
preziosa per la società e successivamente anche un fruitore di tali servizi.
La cooperazione Interregionale (Interreg Italia-Svi zzera IV) è invece
l’occasione clou attraverso la quale si mettono in com une le esperi enze e il
know-how di Stati, Regioni, Comuni e privati che del principio di sussidi arietà
fanno un’idea guida: l’approccio è di cooperazi one concret a, non solo uno
scambio di “buone pratiche”, ma con un impatto reale sulle aree
transfrontaliere attraverso i nuovi servizi creati e con un coinvol gimento attivo
del vertice politico e dirigenziale. Senza questa occasione – l’Interreg –
sarebbe m olto difficile coniugare in uno sforzo progettuale l’efficienza e
l’economicità elvetica con l’esperienza della sussidiarietà orizzontale
lombarda.
Tutto ciò si realizzerà nella progettazione e realizzazione congiunta di un
laboratorio-Hub nel territorio di Lugano, hub inteso come una m etafora sia di
luoghi fisici sia come rete di rapporti aperto ad ogni interlocutore; questo è per
il progetto il momento più qualificante della volontà delle amministrazioni
pubbliche e private di fare della cooperazione transfrontaliera non un
moment o, ma un’ occasione stabile di lavoro per i prossimi anni, in cui i
bisogni, le esperienze e le proposte ancor prima di essere “catalogate” siano
valorizzate, sostenute e rilanciate alla stessa società secondo un principio di
libertà.
Scopo ultimo di CoopSussi è infatti quello di garantire una maggiore ef ficienza
ed efficacia sia del servizio pubblico erogato al cittadi no, si a dell’ente
pubblico, senza per questo rinunciare all’inderogabile principio dell’equità e
della giustizia soci ale tipici di un vero Stato dem ocratico e liberale.
Marco Meneguzzo e Tobiolo Gianella / 24 settembre 2010
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