Work in progress 1.0 del Protocollo E-S-P, per la valutazione di progetti e modalità di attuazione opere e attività a forte impatto sociale, in ambito Comunale mediante la partecipazione attiva dei cittadini, il cui valore si concretizzi in aumento dell'occupazione, risparmio per i cittadini, miglioramento del servizio.
Work in progress 1.0 del Protocollo E-S-P, per la valutazione di progetti e modalità di attuazione opere e attività a forte impatto sociale, in ambito Comunale mediante la partecipazione attiva dei cittadini, il cui valore si concretizzi in aumento dell'occupazione, risparmio per i cittadini, miglioramento del servizio.
Anna Lisa Lelli - Regione Umbria
Prospettive dell’Agenda Digitale dell’Umbria - Roadmap
Stato dell'arte e iniziative 2019-2010 | Workshop #ADUMBRIA2018 #3
Chiesa di Sant'Agostino, Città della Pieve 16 novembre 2018.
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Il Ministero del Lavoro propone un istituto nazionale di contrasto alla povertà.
l Sia è un nuovo schema contro la povertà, è allo stesso tempo universale e selettivo in base alle condizioni economiche.
Continua a leggere l'articolo di Massimo Baldini e Michele Pacifico su http://www.lavoce.info/un-sostegno-contro-la-poverta/
Leggi l'intero documento su http://www.lavoro.gov.it/ConsiglieraNazionale/In_Evidenza/Documents/2013-09-20%20Relazione%20povert%C3%A018settembre2013.pdf
Pomeriggio di studio “Laboratori transfrontalieri di politiche sociali all’in...dmelpi
Intervento del Prof. Marco Meneguzzo e del Dr. Tobiolo Gianella in occasione del pomeriggio di studio “Laboratori transfrontalieri di politiche sociali all’interno del progetto CoopSussi” (Interreg IV) – Accademia di architettura, Mendrisio
Con il bilancio sociale Albatros vuole coinvolgere i soci, i clienti e tutta la comunità nella vita della cooperativa e condividere risultati, valori e obiettivi.
Anna Lisa Lelli - Regione Umbria
Prospettive dell’Agenda Digitale dell’Umbria - Roadmap
Stato dell'arte e iniziative 2019-2010 | Workshop #ADUMBRIA2018 #3
Chiesa di Sant'Agostino, Città della Pieve 16 novembre 2018.
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Il Ministero del Lavoro propone un istituto nazionale di contrasto alla povertà.
l Sia è un nuovo schema contro la povertà, è allo stesso tempo universale e selettivo in base alle condizioni economiche.
Continua a leggere l'articolo di Massimo Baldini e Michele Pacifico su http://www.lavoce.info/un-sostegno-contro-la-poverta/
Leggi l'intero documento su http://www.lavoro.gov.it/ConsiglieraNazionale/In_Evidenza/Documents/2013-09-20%20Relazione%20povert%C3%A018settembre2013.pdf
Pomeriggio di studio “Laboratori transfrontalieri di politiche sociali all’in...dmelpi
Intervento del Prof. Marco Meneguzzo e del Dr. Tobiolo Gianella in occasione del pomeriggio di studio “Laboratori transfrontalieri di politiche sociali all’interno del progetto CoopSussi” (Interreg IV) – Accademia di architettura, Mendrisio
Con il bilancio sociale Albatros vuole coinvolgere i soci, i clienti e tutta la comunità nella vita della cooperativa e condividere risultati, valori e obiettivi.
Etica e impresa : un ossimoro? Una contraddizione in termini? Un matrimonio che non s'ha da fare? Fortunatamente non è così e non è irrilevante che sia proprio la CGIL
Convegno Nazionale CGIL: Roma 5 novembre 2003. Relazione di Marigia Maulucci, segretaria confederale della CGIL.
Intervento di Gabriele Guglielmi, Filcams
1. Stakeholder
€
Attività e
Servizi
Futuro
I.R.S. L’ Aurora
Cooperativa Sociale
Qualità e
Soci
“Se in questo viaggio si ha l’umiltà di mettersi a
fianco delle persone con cui e per cui si lavora,
si scoprirà,
una volta raggiunta,
che la meta non abita né il mondo da cui è
partito l’operatore
né quello da cui è partita la persona
ma un nuovo mondo
che è altro da quello di entrambi.”
(M. Pollo)
2. NOTA METODOLOGICA
Il bilancio sociale non è uno strumento nuovo né univoco ed ha assunto differenti significati in
momenti storici ed in contesti sociali diversi. Le sue prime formulazioni teoriche emergono dal
dibattito che si è svolto negli Stati Uniti intorno al 1970 in merito alla necessità di effettuare una
rilettura 'sociale' del bilancio economico dell'impresa, da cui sono scaturite le prime realizzazioni del
bilancio sociale d'impresa. La teoria del bilancio sociale si è sviluppata poi grazie alla introduzione del
concetto di stakeholder, con il quale si definiscono le persone e i gruppi che hanno pretese, titoli di
proprietà, diritti, o interessi, relativi a una impresa e alle sue attività, passate, presenti e future e, in
primo luogo, coloro senza la cui continua partecipazione l'impresa non può sopravvivere come
complesso funzionante. Nell'ultimo decennio si è assistito a un grande sviluppo di nuove esperienze;
le principali ragioni che inducono le diverse organizzazioni a dotarsi di forme di bilancio sociale sono le
trasformazioni economiche e culturali connesse alla globalizzazione, la pressione esterna della
società, e l'efficacia della gestione degli stakeholder come strumento di governo delle imprese. In altri
termini, in virtù della crescente interdipendenza tra economia e società nel mercato globale,
informazioni sempre più esaurienti e attendibili e criteri di rendicontazione sempre più rigorosi sono
richiesti dalle organizzazioni internazionali e dai governi come requisito per la collaborazione con le
imprese nel perseguire obiettivi di sviluppo sostenibile, dai diversi gruppi di stakeholder e
dall'opinione pubblica in generale al fine di valutare le prestazioni dell'impresa in relazione agli
specifici interessi di cui sono portatori, e dai manager al fine di programmare la propria attività e di
controllarne gli esiti.
3. La scelta della redazione del bilancio sociale è nata all’interno del Consiglio di amministrazione che nel
corso degli anni ha continuato a sostenere e a incoraggiare l’implementazione del documento.
L’auspicio è che ogni anno sempre più tutti i servizi della cooperativa possano contribuire alla stesura
del bilancio sociale con l’apporto di dati, statistiche e commenti.
Attualmente il gruppo di lavoro costituito per la redazione è composto dal presidente, un consigliere e
un socio che arricchiscono il bilancio sociale di considerazioni, tengono la regia organizzativa, i tempi,
si occupano dell’impaginazione.
Riteniamo, ormai che il Bilancio Sociale sia diventato un vero e proprio strumento di lavoro che si
intreccia alla certificazione di qualità.
Il bilancio sociale, infatti, si propone di rispondere alle esigenze informative e conoscitive dei nostri
interlocutori ed allo stesso tempo la sua redazione impone alla nostra cooperativa uno sforzo nel
soffermarsi sugli aspetti più importanti del nostro lavoro e su quella che risulta essere la loro ricaduta
sociale.
Per fare questo abbiamo bisogno di interrogarci ed interrogare i nostri interlocutori ( Stakeholder) .
Questo documento rende conto di tre principali dimensioni identità aziendale, relazione sociale e dati
economici che hanno come obiettivo quello di:
fornire a tutti gli stakeholders un quadro complessivo delle performance dell’impresa, aprendo un
processo di comunicazione sociale che li coinvolga direttamente, fornire informazioni utili sulla
qualità delle attività svolte, in modo da offrire agli stakeholders il maggior numero di conoscenze
anche sotto il profilo etico-sociale , e che aumenti pertanto le possibilità di valutazione e di scelta.
4. RIFLESSIONI SUL BILANCIO SOCIALE
Per il 2012 prendiamo tre parole: innovazione, investimento, reti.
Innovazione. in questo anno la cooperativa decide di dar vita ad una nuova esperienza nel settore
del trattamento residenziale. Prende il via la progettualità della Comunità Nuove Dipendenze (CND).
La nuova struttura sarà situata nel territorio di Fano all’interno dell’area agricola di Fenile proprietà
della Fondazione Cante di Montevecchio. In questa sede si trasferirà l’equipe della Comunità Via
Vicinato di Gradara che da tempo deve lasciare la struttura. Il nuovo progetto, che dovrà essere
avviato entro l’inizio del 2014, sarà vocato al trattamento di nuove dipendenze tra cui quelle
comportamentali, in particolare al trattamento di giocatori d’azzardo patologici. Si pensa quindi a una
struttura capace di accogliere anche programmi molto brevi e intensivi. Altra novità è la coesistenza e
la collaborazione che la nuova comunità svilupperà con la cooperativa sociale T41b.
Accanto a questa esperienza, sullo stesso territorio nasce un altro “Punto aurora” che avrà al centro
della propria attività la relazione tra natura, benessere psico fisico e comunità territoriale.
La nuova struttura apre in tutta la cooperativa una riflessione sul modello terapeutico proposto. Si
decide di avviare un percorso di rilettura che dovrebbe portare in futuro alla definizione di un
programma terapeutico aggiornato alle esigenze emergenti e più corrispondente ai percorsi che la
nostra cooperativa già offre.
5. Investimento. La lettura del trattamento delle dipendenze patologiche, il venir meno di alcune
risorse per causa della crisi generale che inizia a colpire anche questo settore, ci costringe a riflettere
su cosa investire per mantenere un certo livello di intervento e una quantità sufficiente al
mantenimento dei nostri servizi residenziali. Si decide quindi di avviare un progetto sulla promozione
dei nostri servizi a interlocutori regionale e extraregionali. Proporsi su un bacino ampio contattando
direttamente i servizi che inviano o hanno inviato utenti presso di noi è il primo obbiettivo. Si avvia
una fase sperimentale che già in fase di avvio si dimostra positiva.
Reti. Negli anni passati la costruzione di reti ha impegnato molto la nostra organizzazione. La forza
del Coordinamento regionale degli enti accreditati nel quale siamo impegnati riesce a definire un
accordo con Regione Marche e Asur per la definizione di un budget a favore della residenzialità nel
settore delle dipendenze patologiche, la nascita di un osservatorio del privato sociale che opera in
questo ambito e di un ulteriore fondo per l’innovazione.
Il 2012 segna per noi la nascita di un rapporto più stretto con la cooperativa T41b di Pesaro e la
nascita della federazione marchigiana del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA),
la cui presidenza viene assunta proprio dalla nostra cooperativa.
Un anno intenso con tante idee e proposte in un quadro di difficoltà generale dove intrecciare le
esigenze del territorio e quelle sociali della nostra cooperativa diventa complesso.
IL PRESIDENTE DELLA COOPERATIVA
STEFANO TROVATO
6. Dipendenze
patologiche
Marginalità
carceraria
Progetti
ATTIVITA’ E SERVIZI
- cento diurno di orientamento e diagnosi di Senigallia
- comunità Terapeutiche Residenziali di:
Via Vicinato, Gradara (PU)
Via Gaggera, Gradara (PU)
San cesareo, Fano (PU)
Massignano di Ancona
Montottone (FM)
Gestioni in collaborazione (area educativa):
- centro Diurno per tossicodipendenti, Pesaro
- centro Diurno, Fermo (area educativa)
- centro di accoglienza “Casa Paci”, Pesaro
- casa alloggio “Orizzonte”, Ancona (in collaborazione)
- Famiglia come Risorsa
- Counseling psicologico di early detection in contesto scolastico
- Unità mobile di counseling psicologico
- Progetto sperimentale di inclusione socio-lavorativa
- Cocaina
- Progetto sperimentale per il trattamento del gioco d’azzardo
- Voglio una vita esagerata?
- Tutoraggio territoriale e consulenza ai detenuti
- Play off: sportello per giocatori d’azzardo
- Rizoma: sostegno post trattamento per ex tossicodipendenti
- Corpo, immagini parole: comunicazione foto video, corporea e
tecniche di rilassamento
7. QUALITA’ E PERSONALE
Fin dalla sua fondazione, la nostra cooperativa ha cercato di essere servizio all’avanguardia nel settore
delle dipendenze patologiche e in generale in quello del recupero sociale.
Obiettivo prioritario è sempre stato quello di rispondere alla richiesta di singoli e/o enti con programmi di
recupero e riabilitazione definiti, tempizzati, scritti e monitorati; altro, ma non secondario obiettivo è
stato quello di collaborare con Enti pubblici e privati nella costruzione di un sistema di regole (nazionali e
locali) che fossero la cornice formale e cogente entro cui il sistema pubblico e il privato sociale si
potessero poi rapportare e fossero in grado di operare.
Un terzo obiettivo è stato quello di approfondire lo studio del fenomeno della dipendenza e della
marginalità e la metodologia operativa più appropriata da applicare, cogliendo i cambiamenti in corso sia
del fenomeno che degli attori coinvolti (dipendenti, servizi).
Dal punto di vista della gestione delle risorse umane, la Cooperativa ha voluto garantire la professionalità
del personale e la sua ottimizzazione numerica, oltre quanto previsto dalla normativa regionale.
Ha fidelizzato gli operatori ottenendo un’altissima adesione sociale (soci ordinari) e ha garantito la
continuità lavorativa promuovendo la tipologia di contratto a tempo indeterminato.
Ha curato e monitorato la formazione del personale. Ha onorato con tempismo le esigenze amministrative
verso terzi.
“La qualità come occasione per pensare, per comunicare, per riorganizzare in termini condivisi”
La capacità di coniugare l’aspetto imprenditoriale e quello sociale può diventare il valore aggiunto che
consente a una realtà cooperativa di diventare un partner importante per la gestione dei servizi alla
persona. La consapevolezza di tale mission pone l’enfasi sulla capacità dell’organizzazione di sapersi
guardare dentro e interrogarsi sugli obiettivi del proprio lavoro, sulla loro coerenza e raggiungibilità.
la cooperativa I.R.S. L’Aurora dal giugno 2009 può vantare l’ottenimento della certificazione del proprio
sistema qualità secondo la normativa UNI EN ISO 9001 ED 2008 per tutti i servizi della cooperativa.
Al 31/12/12 i soci sono 72 di cui: ordinari 54, volontari 11, speciali 7
8. LA SODDISFAZIONE DEI NOSTRI STAKEHOLDER
Nel 2012 sono stati somministrati 164 questionari agli ospiti delle nostre Comunità punteggio massimo per
item: 7
Pertanto sopra 3.5 i valori sono positivi
1) L’ambiente residenziale è confortevole 4,9
2) Gli arredi sono funzionali 5
3) Il vitto è di mio gradimento 4,4
4) Gli orari delle attività sono ben distribuiti 4,7
5) Sono soddisfatto delle attività lavorative culturali e ricreative 4,9
6) Mi sento accolto nella struttura 5,2
7) Ho la sensazione di essere ascoltato 5
8) Con gli operatori mi sento a mio agio 5,4
0
2
4
6
1 2 3 4 5 6 7 8
2010
2011
2012
9. Risultati dei questionari dei Ser.T.
1) I referenti della sede sono normalmente reperibili 6,11
2) I tempi di attesa per l'inserimento di utenti sono accettabili 5,79
3) C'è un atteggiamento collaborativo nella gestione delle urgenze 5,59
4) C'è disponibilità a trattare anche problematiche specifiche 6,36
5) C'è rispetto del progetto terapeutico personalizzato 5,60
6) C'è adeguatezza dei monitoraggi di percorso 5,14
7) C'è adeguatezza dei risultati conseguiti 5,62
8) C’è professionalità del personale addetto al trattamento 5,80
9) C'è precisione nella comunicazioni 5,95
punteggio massimo per item: 7, sopra 3.5 i valori sono positivi
0
2
4
6
1 2 3 4 5 6 7 8 9
2010
2011
2012
10. Parte A servizio “reale”
1. Sento di avere la possibilità di apportare cambiamenti nel mio ambito di lavoro
2. La Cooperativa mi offre momenti formativi importanti per il mio lavoro
3. La comunicazione interna alla Cooperativa è efficace
4. Gli Amministratori della cooperativa prendono, quando è necessario, decisioni tempestive.
5. Ho la possibilità di esprimere con franchezza ciò che penso perché ho una buona relazione con i colleghi
6. All’interno del mia Sede/Servizio ritengo di lavorare con colleghi professionali e sufficientemente motivati
7. Nel mio Servizio c’è una equa distribuzione dei lavori/compiti
8. La Cooperativa ha un’immagine prestigiosa all’esterno
9. Gli ambienti di lavoro sono confortevoli
10. I criteri di valutazione delle prestazioni del mio lavoro sono chiari
11. I miei meriti vengono riconosciuti dai miei superiori
12. C’è equilibrio tra tempo di lavoro e tempo libero
13. La Cooperativa mostra attenzione per le esigenze extra-lavorative dei dipendenti
14. Condivido la Politica della Qualità presente in Cooperativa
15. Ho ricevuto con chiarezza le istruzioni per l’applicazione delle Procedure di Qualità
16. Mi vedo a lavorare in questa cooperativa per i prossimi dieci anni
17. Ritengo opportuna l’introduzione di benefit integrativi agli stipendi
18. Il lavoro che svolgo coincide con la mansione assegnatami
19. Ritengo di avere bisogno di un confronto verbale per comprendere bene sia la figura del socio-lavoratore sia i diritti,
i doveri e le responsabilità di un amministratore o presidente di una cooperativa
20. Vorrei avere l’opportunità di fare parte del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa perché ritengo di avere le
competenze necessarie
Risultati dei questionari del personale
12. DATI ECONOMICI E VALORE AGGIUNTO
C’è un valore economico, facilmente individuabile, ma è solo un aspetto del valore aggiunto che una
impresa ha l’obbligo di realizzare.
Il valore aggiunto non è una semplice espressione della ricchezza: non è il semplice ”utile“ ma è anche la
vitalità con cui la stessa sa essere soggetto responsabile all’interno di una comunità.
Tanto più l’impresa è fondata sulla coesione, sulla partecipazione, sull’utilizzo lungimirante delle risorse,
tanto più sarà durevole e maggiore il valore aggiunto creato e distribuito.
Non può esistere un valore economico che prescinda dal valore socio-ambientale e non si può creare il
primo a discapito del secondo.
La nostra cooperativa vuole crescere facendo cresce i propri soci: dando spessore e concretezza alle loro
aspettative.
Quanto sopra ha una rappresentazione sistematica attraverso la contabilità sociale, ovvero l’analisi del
conto economico.
Il valore aggiunto emerge come differenza tra il valore della produzione e il costo della produzione, ovvero
gli oneri sostenuti per realizzare la produzione.
L’analisi della situazione economica risulta essere sempre un elemento importante sul quale soffermarsi.
L’analisi di bilancio mira a comprendere la gestione economica, finanziaria e patrimoniale di un’azienda
tramite lo studio del bilancio di esercizio e dei suoi dati.
L’analisi può essere di due tipi: statico, basata sullo studio degli indici, e dinamico detta analisi per flussi.
Quest’ultima ci permette di avere sotto controllo “i flussi di cassa” e di monitorare non solo l’andamento
delle attività nel tempo ma anche di predisporre e prevedere l’incidenza di nuovi progetti in un’ottica di
espansione dei servizi della cooperativa.
13. PRODUZIONE RICCHEZZA ECONOMICA 2010 2009 2008 2011 2012
A. RICAVI E CONTRIBUTI
1 ricavi da famiglie/privati 4.243 8.949 31.647 10.310 14.685
2 ricavi da imprese 10.514 12.098 12.776 7.517 12.073
3 ricavi enti pubblici 2.994.785 2.642.601 2.043.720 3.001.725 3.155.224
4 contributi pubblici 84.854 135.953 100.848 70.728 71.859
5 erogazioni liberali 4.970 13.871 13.395 90
6 altri ricavi e proventi straordinari 9.723 47.750 73.957 49.639 7.742
Totale 3.109.089 2.861.222 2.276.343 3.139.559 3.261.583
B. COSTI DI PRODUZIONE GESTIONE
1 costi per materie prime 205.765 172.467 190.488 233.720 239.353
2 costi per servizi 531.886 464.802 398.363 617.001 540.555
3 costi per godimento di beni di terzi 25.390 25.904 30.966 27.005 45.061
4 accantonamenti per rischi 10.375 0 0 0 0
5 oneri diversi di gestione 8.473 8.194 15.681 11.352 20.777
6 variazione delle rimanenze 400 777 -115 -35 530
Totale 782.289 672.144 635.383 889.043 846.276
VALORE AGG. CARATTERISTICO 2.326800 2.189.078 1.640.960 2.250.516 2.415.307
C. AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI 169.743 74.085 53.839 196.821 276.434
VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO 2.157.057 2.114.993 1.587.121 2.053.695 2.138.873
DISTRIBUZIONE RICCHEZZA ECONOMICA 2010 2009 2008 2011 2012
D. LAVORATORI DIPENDENTI
Costo per lavoro soci dipendenti e dipendenti 1.648.109 1.526.880 1.379.999 1.762.730 1.978.988
E. ENTI PUBBLICI
3 imposte dirette regione (IRAP) 44.677 39.067 24.744 38.849 36.048
5 interessi/multe/sanzioni / proventi straordinari 4.174 2.337 337 +10.366
F. BANCHE
1 spese per servizi c/c bancari 23.302 2.573 3.248 5.889 4.775
2 interessi passivi su mutui e prestiti 0 0 0 0 -1.982
G. CONSOLIDAMENTO COOPERATIVA
1 accantonamenti 0 0 0 0 17
2 utile di esercizio 436.795 544.136 178.793 246.227 131.427
14. PROSPETTIVE PER IL FUTURO
Il triennio 2013-2016 prende avvio in un contesto di crisi conclamata che ha riconfigurato e condizionato tutta
l’economia nazionale sotto tutti i profili, inoltre la crisi sta raggiungendo il momento più difficile nell’ambito del
welfare italiano .
In questo contesto di difficoltà la Cooperativa deve essere pronta a cogliere le occasioni che il mercato offre
proponendosi come partner qualificato in grado di offrire servizi di qualità .
In concomitanza con la crescita della Cooperativa, un aspetto che andrà sempre più monitorato sarà quello del
coinvolgimento della base sociale.
Saranno quindi individuati degli spazi che favoriscano la partecipazione a momenti di incontro su base
territoriale e settoriale, in modo che la condivisione possa essere estesa a tutti i soci e possa essere
incrementato il senso di appartenenza alla Cooperativa.
Verranno inoltre individuati degli strumenti utili alla comunicazione, sia per favorire processi di dia-logo
all’interno della Cooperativa, attraverso momenti formali o informali, sia per diffondere all’esterno
informazioni e iniziative in modo efficace ai propri stakeholder.
Nello specifico ambito di servizi alla persona questo momento storico ci mette di fronte a complessità quali: la
contrazione di risorse a disposizione degli enti locali per finanziare le politiche sociali, il riemergere del bisogno
di partecipazione e di cittadinanza attiva, la capacità delle cooperative di ripensare il loro funzionamento per
adeguarlo al nuovo contesto.
È partendo da questa analisi che si configura una nuova realtà socio economica in cui crediamo che le
cooperative non possano più porsi solo come attuatrici di pratiche ma debbano assumere un ruolo attivo sia
nei confronti dell’ente pubblico che della cittadinanza. È essenziale dunque avere capacità di progettazione e
riprogettazione in itinere e di co-progettazione.
L’obiettivo è che si verifichi in questo percorso una trasformazione del “cittadino” che da fruitore di servizio
diventi cittadino attivo, parte di un tessuto sociale.
È infatti la consapevolezza che conduce alla costruzione di reti e che promuove la coesione sociale, questo
lavoro richiede una costante formazione che deve coinvolgere tutte le persone attivate nel processo anche se a
diversi livelli e in misura differente ed è in questa direzione che intendiamo “costruire” nei prossimi anni.
www.irsaurora.it