Seminario sui disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione (nuova definizione DSM-V) tenutosi l'11/12/2015 presso l'Università degli studi di Salerno
I disturbi del comportamento alimentare e la contraccezione. Una sintesiGynevra.it
Donne, cibo e corpo: un rapporto complicato che influenza la scelta del contraccettivo
A cura di Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano
Presentazione di approfondimento sui problemi alimentari dei giovani: anoressia, bulimia e cattiva alimentazione
realizzata da Francesca Ciaffoni Proietti, Gioia Tantari, Iris Petrazzi, Myriam Baroni della classe IIIA Istituto Comprensivo Giovanni Paolo II Affile (Rm)
Donne, corpo e contraccezione. Disturbi del comportamento alimentare e metodo...Gynevra.it
In che modo un rapporto complicato con il proprio corpo influenza la scelta del metodo contraccettivo?
Una rassegna a cura di Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano
Qual è la connessione tra stress e alimentazione? In che modo essere stressati influenza ciò che mangiamo? Che cos'è la fame emotiva? Ci sono alcuni cibi che possono favorire un benessere che coinvolga corpo e mente? Nell'evento tenuto dalle psicologhe di eiréne e dalla nutrizionista Chiara Raspanti, si sono affrontati questi e altri punti importanti.
Slides del seminario tenuto dalla prof.ssa Corbo al Corso di Perfezionamento "Culture della Differenza tra discriminazione e pari opportunità" dell'Università di Bari
Intervento del Dr. Emanuel Mian, PhD- psicologo ed esperto di Disturbi del Comportamento Alimentare a InnovactionYoung mentre era presidente dell'IRIDSA- Istituto di Ricerca Inernazionale sul Disagio e la Salute nell'Adolescenza- (2008)
Linee guida per la costruzione di percorsi clinici ed assistenziali per i dis...Raffaele Barone
I Disturbi del comportamento Alimentare ((Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione DSM 5 2014) “sono caratterizzati da persistente disturbo dell'alimentazione oppure da comportamenti inerenti l'alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo che compromette significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale” (DSM5).
Tali disturbi includono quadri clinici, di interesse psichiatrico ed internistico, adeguatamente codificati.
Intervento di Laura Iris Ferro (Sorin Group)nel corso dell'evento "Healthy ageing: il futuro della longevità", parte integrante del palinsesto di Expo Women Global Forum (http://www.ewgf.eu). I temi affrontati:
1. Esiste un problema di eccessiva medicalizzazione dell'anziano ?
2. Quale è lo stato delle conoscenze sull’interazione farmaco-nutriente ?
3. Riguardo alla sua esperienza al trivulzio di milano: quali sono state le problematiche più ricorrenti in relazione al problema della malnutrizione e stile di vita dell'anziano ?
4. Ha dati relativi alla malnutrizione nelle case per anziani nell'area di Milano o Lombardia ?
5. Il problema della ristorazione nelle case per anziani – quali problematiche operative (dal catering agli scarti). Era un problema sentito come veniva affrontato nel Trivulzio ?
6. La ristorazione tiene conto delle modifiche fisiologiche che avvengono nell’anziano a livello dell’apparato digerente (minore capacità sensoriale, edentulia, problemi digestivi, etc)?
I disturbi del comportamento alimentare e la contraccezione. Una sintesiGynevra.it
Donne, cibo e corpo: un rapporto complicato che influenza la scelta del contraccettivo
A cura di Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano
Presentazione di approfondimento sui problemi alimentari dei giovani: anoressia, bulimia e cattiva alimentazione
realizzata da Francesca Ciaffoni Proietti, Gioia Tantari, Iris Petrazzi, Myriam Baroni della classe IIIA Istituto Comprensivo Giovanni Paolo II Affile (Rm)
Donne, corpo e contraccezione. Disturbi del comportamento alimentare e metodo...Gynevra.it
In che modo un rapporto complicato con il proprio corpo influenza la scelta del metodo contraccettivo?
Una rassegna a cura di Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano
Qual è la connessione tra stress e alimentazione? In che modo essere stressati influenza ciò che mangiamo? Che cos'è la fame emotiva? Ci sono alcuni cibi che possono favorire un benessere che coinvolga corpo e mente? Nell'evento tenuto dalle psicologhe di eiréne e dalla nutrizionista Chiara Raspanti, si sono affrontati questi e altri punti importanti.
Slides del seminario tenuto dalla prof.ssa Corbo al Corso di Perfezionamento "Culture della Differenza tra discriminazione e pari opportunità" dell'Università di Bari
Intervento del Dr. Emanuel Mian, PhD- psicologo ed esperto di Disturbi del Comportamento Alimentare a InnovactionYoung mentre era presidente dell'IRIDSA- Istituto di Ricerca Inernazionale sul Disagio e la Salute nell'Adolescenza- (2008)
Linee guida per la costruzione di percorsi clinici ed assistenziali per i dis...Raffaele Barone
I Disturbi del comportamento Alimentare ((Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione DSM 5 2014) “sono caratterizzati da persistente disturbo dell'alimentazione oppure da comportamenti inerenti l'alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo che compromette significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale” (DSM5).
Tali disturbi includono quadri clinici, di interesse psichiatrico ed internistico, adeguatamente codificati.
Intervento di Laura Iris Ferro (Sorin Group)nel corso dell'evento "Healthy ageing: il futuro della longevità", parte integrante del palinsesto di Expo Women Global Forum (http://www.ewgf.eu). I temi affrontati:
1. Esiste un problema di eccessiva medicalizzazione dell'anziano ?
2. Quale è lo stato delle conoscenze sull’interazione farmaco-nutriente ?
3. Riguardo alla sua esperienza al trivulzio di milano: quali sono state le problematiche più ricorrenti in relazione al problema della malnutrizione e stile di vita dell'anziano ?
4. Ha dati relativi alla malnutrizione nelle case per anziani nell'area di Milano o Lombardia ?
5. Il problema della ristorazione nelle case per anziani – quali problematiche operative (dal catering agli scarti). Era un problema sentito come veniva affrontato nel Trivulzio ?
6. La ristorazione tiene conto delle modifiche fisiologiche che avvengono nell’anziano a livello dell’apparato digerente (minore capacità sensoriale, edentulia, problemi digestivi, etc)?
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Il comportamento alimentare dei bambini: un metodo di intervento. 1^ parteObiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, o comunque a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto dei loro figli con il cibo.
Di obesità infantile si è parlato anche nell’ultima Riunione informale dei ministri della salute dell’Unione europea a La Valletta (Malta), il 19 e 20 marzo 2017.
Durante questo incontro i Ministri della Salute hanno sottolineato come l’obesità sia un problema di portata epidemica sempre più diffuso in Europa, ribadendo la necessità di una maggiore collaborazione tra Stati che includa il coinvolgimento di tutti i settori della società.
Non possiamo in quanto psicologi, categoria che lavora sul comportamento umano, esimerci dall’affrontare e trattare questa tematica di basilare importanza per il futuro di tutti. Ecco perché è necessario formarsi ed informarsi su una questione così pregnante.
Ovviamente la cura dell’alimentazione dei bambini è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò fondamentale che noi psicologi lavoriamo con i genitori e con le istituzioni per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade frequentemente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante, ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti sani). C'è poi sicuramente tutta la questione della fame emotiva dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Ipotesi d'intervento preventivo sul sovrappeso e sull'obesita' in una prosp...Claudio Lombardo
L’obesità è stata definita dall’OMS come malattia multifattoriale e riconosciuta come epidemia globale (globesity).
Vari fattori incidono su questa condizione morfologica e sul suo stato iniziale: il sovrappeso.
Pressioni ambientali, fattori di rischio personali, sociali e familiari, relazionali e comportamentali, genetici e biologici, possono concorrere alla genesi del sovrappeso e dell’obesità.
La seguente tesi si propone di analizzare tutti i differenti fattori coinvolti al fine di convergere in una più ampia prospettiva che tenga conto dell’importanza non solo degli aspetti psicologici ma anche di quelli relazionali, socio-ambientali e organici.
Le Intolleranze Alimentari provocano una reazione infiammatoria cronica, caratterizzata dalla produzione di sostanze che acidificano i tessuti ed il sangue, rallentando il metabolismo e favorendo l’aumento di peso. Inoltre le Intolleranze ostacolano l’attività dell’Insulina, provocando una sensazione di fame perenne.
La gestione del paziente obeso prima e dopo la chirurgia bariatricaEmanuel Mian
Presentazione del dr.Emanuel Mian,PhD-psicologo referente presso l'Istituto Nazionale di Chirurgia dell'Obesita' (INCO) di Milano al Convegno Nazionale di Roma della Società Italiana di Terapia Cognitiva Comportamentale nel 2012.
l’Olismologia offre nuove risposte in quanto è la Disciplina della Sintesi.
Un approccio clinico innovativo per valutare e curare sempre ogni Paziente nella sua globalità psico-fisica con un atto medico unitario e simultaneo.
L’Olismologia non è - e non sarà - un’altra specializzazione, ma una nuova forma mentis medica
1. •Introduzione: storia della comparsa dei DCA
•Nuove direttive del DSM-V marzo 2015 sulla diagnosi e la classificazione dei
DCA
•Approccio multidisciplinare integrato ad orientamento Psicoanalitico Breve
•Trattamento dei DCA
Intervento a cura della Dott.ssa Sonia Sorgente Psicologa, Psicodiagnosta,
Criminologa e specializzanda in Psicoterapia Psicoanalitica Breve
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Sorgente
2. DSM-V: “I Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione sono
caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione
oppure da comportamenti inerenti l’alimentazione che
hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento
di cibo e che compromettono significativamente la salute
fisica o il funzionamento psicologico e di conseguenza
quello sociale”.
I DCA sono molto più diffusi di quanto si pensi; infatti è la
MALATTIA PSICHICA più diffusa tra le giovani donne e
giovanissime. Si tratta al giorno d'oggi di problemi ancora
parzialmente sommersi, dei quali i pazienti non parlano
volentieri o non parlano affatto. La prevalenza è più
elevata nei Paesi Industrializzati rispetto ai Paesi in via di
sviluppo. Nel mondo occidentale, circa l’1% delle ragazze
fra i 12 e i 18 anni soffre di anoressia nervosa, mentre in
Italia, su 1000 giovani donne fra i 12 e i 25 anni, 3 soffrono
di anoressia, 12 di bulimia e 70 di disturbi del
comportamento alimentare non altrimenti specificato.
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3. Il rapporto tra i disturbi alimentari e il contesto
storico-culturale tra un continuum molto
esplicativo a cominciare dal Medioevo: in quel
periodo c’era proprio una epidemia di quella
che venne definita “santa anoressia”. Nel
Medioevo le rinunce al cibo, il controllo, le
torture al proprio corpo avevano lo scopo, non
tanto di rigetto o repulsione del fisico, quanto
di modalità privilegiata di accesso al divino.
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4. La DISTORSIONE IMMAGINE CORPOREA è “un’enfasi
eccessiva sulla forma e sul peso del corpo nella
valutazione di sé”. E’ presente una maggiore instabilità
emotiva e relazionale e una maggiore difficoltà nel
controllo degli impulsi e nella tolleranza della
solitudine, della noia e del vuoto. L’instabilità e la
FRAGILE AUTOSTIMA è un’oscillazione emotiva tra fasi
di sicurezza e di impegno, di affermazione di sé e dei
propri progetti, e fasi di adeguamento compiacente e
conformista alle regole familiari e sociali. Le condotte
alimentari frequentemente oscillano fra restrizioni e
abbuffate, e il CONTROLLO DELLA VOLONTA’ sulle
naturali richieste del corpo, presente nelle anoressiche,
facilmente cede il passo all’IMPULSIVITA’ delle
bulimiche.
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5. Il vissuto di inadeguatezza alimenta, infatti, nelle
une e nelle altre un forte bisogno di
approvazioni e conferme che le rendono
dipendenti dal giudizio degli altri e dalla
necessità di essere considerate belle e brave.
La radice comune di questi disturbi è il
sentimento di MANCA DI VALORE PERSONALE.
Un esasperato bisogno di sentirsi autonome e
sicure, come in realtà non si è, provoca un
drastico allontanamento dagli altri e un
radicale rifiuto di ogni nutrimento, reale e
simbolico, concreto e affettivo
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6. • A . Restrizione dell’apporto energetico relativo al bisogno, che induce un significativo
basso peso relativamente all’età, sesso, evoluzione dello sviluppo e salute fisica. Un
significativo basso peso è definito come un peso minore del minimo normale o, per i
bambini e gli adolescenti, minore del minimo atteso.
• B . Intensa paura di aumentare di peso o d’ingrassare, o comportamento persistente
che interferisce con l’aumento di peso, nonostante un peso significativamente basso.
• C. Anomalia nel modo in cui è percepito il peso e la forma del proprio corpo;
inappropriata influenza del peso e della forma del corpo sulla propria autostima, o
persistente perdita della capacità di valutare la gravità della attuale perdita di peso.
• Due sottotipi:
• - Con Restrizioni durante gli ultimi tre mesi
• - Con Abbuffate/Condotte di Eliminazione durante gli ultimi tre mesi.
• Lieve: BMI ≥ 17
• Moderata: BMI 16- 16,99
• Severa: BMI 15-15,99
• Estrema: BMI < 15
Anoressia nervosa
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7. Bulimia
• A - Ricorrenti di abbuffate. Un’abbuffata è caratterizzata da entrambi i seguenti.
• 1) Mangiare,in un periodo di tempo circoscritto (per esempio nell’arco di due ore), una quantità di
cibo che è indiscutibilmente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe
nello stesso periodo di tempo in circostanze simili.
• 2) Senso di mancanza di controllo sull’atto di mangiare durante l’episodio (per esempio sentire di
non poter smettere di mangiare o di non poter controllare cosa o quanto si sta mangiando).
• B - Ricorrenti comportamenti di compenso volti a prevenire l’aumento di peso, come vomito
autoindotto, abuso-uso improprio di lassativi, diuretici o altri farmaci; digiuno o esercizio fisico
eccessivo.
• C - Le abbuffate compulsive e utilizzo improprio di mezzi di compenso avvengono in media almeno
una volte a settimana per tre mesi.
• D - La valutazione di sé è inappropriatamente influenzata dalla forma e dal peso del corpo.
• E - Il disturbo non si riscontra soltanto nel corso di episodi di anoressia nervosa.
• ATTUALE SEVERITA’
• Episodi compensatori inappropriati a settimana:
• Lieve: 1-3
• Moderata: 4-7
• Severa: 8-13
• Estrema: 14 o più
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8. Big eating disorder
• A - Episodi ricorrenti di abbuffate. Un’abbuffata è definita dai due caratteri seguenti:
• 1) Mangiare,in un periodo di tempo circoscritto (per esempio nell’arco di due ore), una quantità di cibo che è
indiscutibilmente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo di
tempo in circostanze simili.
• 2) Senso di mancanza di controllo sull’atto di mangiare durante l’episodio (per esempio sentire di non poter
smettere di mangiare o di non poter controllare cosa o quanto si sta mangiando).
• B - Gli episodi di abbuffate compulsive sono associati ad almeno tre dei seguenti caratteri:
• 1) Mangiare molto più rapidamente del normale;
• 2) Mangiare fino ad avere una sensazione dolorosa di troppo pieno;
• 3) Mangiare grandi quantità di cibo pur non sentendo fame;
• 4) Mangiare in solitudine a causa dell’imbarazzo per le quantità di cibo ingerite;
• 5) Provare disgusto di sé, depressione o intensa colpa dopo aver mangiato troppo
• C - Le abbuffate compulsive suscitano sofferenza e disagio.
• D - Le abbuffate compulsive avvengono, in media, almeno una volta la settimana per almeno sei mesi.
• E –Non vengono usati comportamenti compensatori inappropriati e il disturbo non si riscontra soltanto nel corso
di anoressia o di bulimia nervosa.
• ATTUALE SEVERITA’
• Abbuffate a settimana:
• Lieve: 1-3
• Moderata: 4-7
• Severa: 8-13
• Estrema: 14 o più
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9. Disturbo evitante/restrittivo
dell’assunzione del cibo
A. Una anomalia dell’alimentazione e della nutrizione (ad es. assenza di interesse per
l’alimentazione o per il cibo; evitamento basato sulle caratteristiche sensoriali del
cibo) che si manifesta attraverso una persistente incapacità di assumere un
adeguato apporto nutrizionale e/o energetico associata con una o più delle
seguenti:
1) Significativa perdita di peso o nei bambini incapacità a raggiungere il peso relativo alla crescita.
2) Significativa carenza nutrizionale
3) Dipendenza dalla nutrizione enterale o da supplementi nutrizionali orali.
4) Marcata interferenza col funzionamento psicosociale.
B. Il disturbo non è connesso con la mancanza di cibo o associato a pratiche culturali.
C. Il disturbo non si manifesta esclusivamente nel corso di anoressia o bulimia nervosa
e non vi è evidenza di anomalia nel modo in cui è percepito il peso e la forma del
proprio corpo.
D. L’anomalia non è meglio attribuibile a una condizione medica o ad un altro disturbo
mentale. Se il disturbo alimentare si manifesta nel corso di un altro disturbo, la sua
importanza supera quella del disturbo di base e richiede attenzione clinica.
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10. Vigoressia
• Autopercezione di gracilità, eminentemente
maschile.
• Comportamento alimentare alterato.
• Abuso di integratori, anabolizzanti e diete
iperproteiche.
• Esercizio fisico compulsivo.
• Nel DSM-V viene fatta rientrare nel capitolo:
• “Disturbo Evitante/Restrittivo dell’assunzione di
cibo.”
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11. Ortoressia
• Ossessione per il cibo “sano”.
• Focalizzazione non sulla quantità ma sulla
“qualità”.
• Evitamento ossessivo di cibi non controllati.
• Evitamento delle situazioni sociali
• che espongono al non controllo del cibo.
• Convinzione fideistica delle proprie scelte.
• Nel DSM-V viene fatta rientrare nel capitolo:
• “ Disturbo Evitante/Restrittivo dell’assunzione di
cibo.”
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12. ALTRI DISTURBI SPECIFICI DELLA NUTRIZIONE O
DELL’ALIMENTAZIONE
• 1) Anoressia Nervosa Atipica
• Sono soddisfatti tutti i criteri eccetto che, malgrado un’importante perdita di peso,
questo si mantiene dentro o sopra il range normale.
• 2) Bulimia Nervosa (a bassa frequenza e/o a durata limitata) Tutti i criteri
soddisfatti meno che per frequenza e durata più bassa).
• 3) Binge-eating (a bassa frequenza e/o a durata limitata) Tutti i criteri soddisfatti
meno che per frequenza e durata più bassa).
• 4) Disturbo purgativo
Comportamento purgativo ricorrente per modificare peso e forma del corpo (ad es:
vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci) in assenza di Binge-
Eating.
• 5) Night Eating Syndrome
• Ricorrenti episodi di alimentazione notturna che si manifestano dopo il risveglio o
con un eccessivo consumo di cibo dopo il pasto serale. Vi è consapevolezza e
ricordo di aver mangiato. L’alimentazione notturna non è giustificata da influenze
esterne quali cambiamenti del ciclo individuale del sonno/veglia o da norme sociali
specifiche. Causa disagio e disturbo. Il disturbo non è meglio espresso da Binge-
Eating o altri disturbi mentali, incluso l’uso di sostanze, e non è attribuibile a
disturbi medici o a effetto di farmaci.
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13. PICA
• A. Persistente ingestione di sostanze non alimentari per
un periodo di almeno 1 mese.
• B. L’ingestione di sostanze non alimentari è
inappropriata rispetto al livello di sviluppo.
• C. Il comportamento di ingestione non fa parte di una
pratica culturalmente sancita.
• D. Se il comportamento di ingestione si manifesta
esclusivamente durante il decorso di un altro disturbo
mentale (per es., Ritardo Mentale, Disturbo dello
Spetto Autistico, Schizofrenia), o condizione medica
(gravidanza compresa) è sufficientemente grave da
giustificare di per sé attenzione clinica.
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14. Disturbo della ruminazione
• A. Ripetuto rigurgito di cibo per un periodo di almeno 1 mese. Il
cibo può essere rimasticato, ringoiato o eliminato. ( NB. E’ stato
eliminato: dopo un periodo di funzionamento normale.)
• B. Il comportamento non è dovuto ad una condizione
gastrointestinale associata o ad un’altra condizione medica generale
(per es., reflusso gastro-esofageo, stenosi del piloro).
• C. Il comportamento non si manifesta esclusivamente durante il
decorso di Anoressia Nervosa o di Bulimia Nervosa, Binge-eating o
disturbo Evitante- restrittivo.
• D. Se i sintomi si manifestano esclusivamente durante il decorso di
Ritardo Mentale o di un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo, sono
sufficentiemente gravi da giustificare di per sé attenzione clinica.
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15. L’approccio psicoanalitico nella cura dei disturbi del
comportamento alimentare
L’approccio multidisciplinare integrato a orientamento
psicoanalitico ha tra i suoi obiettivi un lavoro sulla
personalità del paziente e sul dolore che il sintomo
esprime.
Ogni movimento verso l’autonomia della persona passa
attraverso l’incontro con il reale, con le pulsioni, con le
frustrazioni, con l’impotenza, la mancanza e il limite.
Questi cambiamenti sono possibili solo attraverso una
relazione con l’altro che non sia centrata sul disturbo
fisico, ma che sappia mantenere saldo il rapporto tra
mente e corpo.
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16. TRATTAMENTO
colloqui preliminari
un lavoro di terapia
individuale o di gruppo
monitoraggio dei parametri
medico-nutrizionaliun supporto per le
famiglie
l’eventuale ricorso ad una
consulenza psichiatrica
un percorso
presso le
istituzioni
residenziali e
semiresidenziali
un ricovero
ospedaliero o
ambulatoriale
terapie espressive
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17. Psicoterapia Psicoanalitica Breve
I trattamenti a breve termine implicano invariabilmente, un grado di
focalizzazione maggiore e un livello più alto di attività del terapeuta,
poiché egli interviene costantemente per mantenere il focus in un
dato arco di tempo, su un area circoscritta di difficoltà.
La Psicoterapia Psicoanalitica Breve è un modello di trattamento
relazionale, caratterizzata da:
1. Una valutazione diagnostica interpersonale che si rivolga alle
caratteristiche di personalità e alle circostanze ambientali più
rilevanti al potenziale cambiamento terapeutico.
2. Formulazione di uno specifico focus del problema che guiderà gli
interventi del trattamento.
3. Una guida teorica del processo e del cambiamento terapeutico
dalla quale deriva un insieme coerente di strategie tecniche e
tattiche.
4. Stabilire e mantenere un’alleanza terapeutica.
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18. Il trattamento terapeutico dei disturbi del
comportamento alimentare dovrebbe
prendere in considerazione la persona nella
sua interezza, considerando la manifestazione
evidente del disturbo come un sintomo che
non può essere risolto senza un lavoro sulla
causa che lo ha reso manifesto.
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20. • Il Controllo del Peso Corporeo: accenni di fisiologia
• Sweet Eating Disorder: il “circolo della serotonina”
Dott.ssa Federica Marchese – Biologo specializzato in
Scienze della Nutrizione Umana
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21. Meccanismi di controllo Fame-Sazietà
Meccanismi di controllo a Breve termine:
•Ipoglicemia / recettori epatici e cerebrali
•Segnali cefalici = vista, gusto, olfatto ecc
•Segnali gastrici = dilatazione delle pareti dello stomaco –
recettori stiramento – nervo vago
•Recettori intestinali (attivati dalla presenza di lipidi, glucosio o
aminoacidi) – rilascio di colecistochinina (CCK) in circolo
proporzionalmente alla quantità di cibo duodenale
•La CCK determina = contrazione della cistifellea, restrizione del
piloro, attivazione di strutture ipotalamiche circumventriculari
•Segnali epatici = più tardivi ma molto potenti, azionati dalla
presenza di nutrienti assorbiti
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22. Meccanismi di controllo Fame-Sazietà
Meccanismi di controllo a Lungo termine:
•Lipoprivazione (squilibrio in senso negativo del
tessuto adiposo) / recettori epatici
•Secrezione di leptina dal tessuto adiposo in quantità
proporzionale ai trigliceridi giunti dopo il pasto
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23. la Leptina
leptina dal greco”leptos” iniettata nel topo provoca
diminuzione del peso corporeo e della massa grassa
Attiva un recettore della famiglia delle citochine, simile al
recettore per l’interferone, GH, ed
eritropoietina attraverso la fosforilazione di fattori di
trascrizione regola l’espressione del gene.
Polipeptide di 167 aminoacidi della famiglia delle citochine. Prodotto dal tessuto adiposo in
particolare quello sottocutaneo addominale. I livelli ematici circolanti sono circa proporzionali
alla quantità di grasso corporeo: bassi nei malnutriti (digiuno e perdita di peso), alti negli obesi
(eccesso di alimenti e sovrappeso).
Prende parte attiva ai meccanismi omeostatici che consentono agli animali di mantenere il
proprio peso corporeo pressoché costante per tutta la vita con variazioni massime del 5%.
Circolando nel sangue, serve come segnale metabolico di “energia sufficiente” e non di
“eccesso”.
E’ sottoposta ad una regolazione che deriva dalla stato nutrizionale e che in parte dipende
dall’insulina:
• diminuisce in corrispondenza di bassi livelli di insulina come a digiuno
• aumenta in risposta alla stimolazione insulinica per ingestione alimentare.
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24. Insulina
Insulina: un altro segnale
di feedback negativo
• Rilasciata dal pancreas
• Come per la leptina i
livelli circolanti sono
correlati alla quantità di
grasso corporeo
• Recettori cerebrali
• È anabolica ed è un
fattore di crescita,
stimola
glicogenosintesi,
lipogenesi e sintesi
proteica Psiche&Nutrizione Dott.sse Marchese -
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25. Il Centro Ipotalamico
1840's: Dr Mohr Riportò il caso di obesità patologica.
All’autopsia il suo paziente aveva un tumore che ha
invaso la ghiandola pituitaria e l'ipotalamo
Mito dei Centri Ipotalamici di Fame e Sazietà
Ventromediale (VMH) – centro della Sazietà
Laterale (LH) – centro della Fame
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26. Neuroni di prim’ordine
• Recettori di prim’ordine presenti
nel nucleo arcuato rispondono ai
sengnali di leptina e di insulina e,
stimolati, rilasciano neurotrasmettitori
ORESSIOLGENI o ANORESSIOGENI
• Neurotrasmettitori Oressiogeni:
stimolano la Fame e sono il
Neuropeptide Y (NPY) e l’Agounti
Related Proteine (AgRP)
• Neurotrasmettitori e Anoressiogeni:
inibiscono l’assunzione di cibo, tra
questi la Propiomelanocortina (POMC
e il suo derivato α MSH) e il peptide
Cocaine and Amphetamine Regulated
Transcript (CART)
• L’aumento della Leptina inibisce
NPY/AgRP e attiva POMC/CART con
risultato finale di Sazietà e, quindi,
riduzione dell’assunzione di cibo.
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27. Neuroni di secondo ordine
• Su cui agiscono i neurotrasmettitori
visti prima
• Nell’ipotalamo laterale e nell’area
perifornicale i neuroni di secondo
ordine contengono Oressina e
Melanin Concentrating Hormone
(MCH). Una volta rilasciati
modificano il comportamento
alimentare agendo direttamente
sulla sostanza grigia
• Nel nucleo paraventricolare i
neuroni di secondo ordine
contengono Ossitocina, che è un
ormone rilasciante la
Corticotropina (CRH) e la
Tireotropina (TRH)
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28. Ghrelina: lo stomaco come organo
endocrino
• GhRELINA: effetto
oressigeno
• aumento NPY
• In parte mediato
dall’aumento AgRP che
inibisce la melanocortina
• aumento adiposità (controllo
a lungo termine)
• Negli obesi non si riduce
dopo i pasti
• Correlazione negativa con
peso corporeo e massa
grassa Psiche&Nutrizione Dott.sse Marchese -
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29. Sistema Limbico e Cervello Emozionale
La regione cerebrale deputata alla generazione delle emozioni
è rappresentata dal sistema Limbico, costituito da:
• Corteccia prefrontale mediale
• Giro del cingolo
• Giro paraippocampale
• Ippocampo
• Corpi mammillari dell’ipotalamo
• Nuclei del setto
• Nuclei talamici superiori
• Amigdala
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30. La Dopamina e il sistema di rinforzo
Comportamenti innati come il mangiare, il bere e l’attività sessuale
possono essere guidati da fattori edonistici, ovvero la sensazione
di piacere che ne deriva rinforza il comportamento al punto che
esso può essere messo in atto in assenza di necessità, la
ricompensa è il piacere, un’emozione che opera come segnale di
rinforzo. Per esempio certi cibi (come i dolci) o bevande (come il
vino) possono essere assunti in eccesso rispetto alle necessità
omeostatiche in virtù del loro sapore e delle conseguenze
psichiche che possono generare.
La stimolazione dopaminergica del nucleo accumbens si ha
naturalmente con il sesso, il cibo e con l’assunzione dei liquidi che
determinano un maggiore rilascio di dopamina, ma su questo
meccanismo agiscono anche le droghe, come la cocaina che
attivano il rinforzo e mettono le basi per la dipendenza dalla
sensazione di piacere che ne deriva.
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31. Il sistema dopaminergico e le droghe
Il sistema dopaminergico esercita un’azione di rinforzo di
comportamenti sia normali che deviati, quali le
tossicodipendenze.
L’azione delle diverse droghe si esercita a carico di
differenti sistemi neuronali:
la nicotina agisce sul sistema colinergico
L’eroina su quello degli oppiacei (oressiogeno)
La cocaina su quello dopaminergico prevenedo il re-
uptake
La stimolazione eccessiva di questo sistema può portare
ad un sistema di compensazione che consiste nella
sottoregolazione del rilascio di dopamina
determinando assuefazione
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32. Nei pazienti obesi l’ indice di massa corporea (BMI) è correlato
negativamente con le misure dei recettori D2
• Il deficit di dopamina nei pazienti obesi può perpetuare la
patologica assunzione di cibo come mezzo per compensare
la ridotta attivazione di questi circuiti
• E 'possibile che gli individui obesi abbiano un minor numero
di recettori della dopamina, per compenso cerebrale ai
livelli cronicamente elevati di dopamina, che sono attivati
dall’ eccesso di Alimentazione
Non è possibile quindi concludere se i cambiamenti cerebrali
siano causa o conseguenza dell’ obesità
Brain dopamine and obesity. Wang GJ, et al Lancet, 2001 Jun
9;357(9271):1883 Psiche&Nutrizione Dott.sse Marchese -
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33. Gli Endocannabinoidi
l'anandamide(AEA), 2-arachidonoilglicerolo (2-AG), 2-arachidonil-gliceril-
etere (noladin, 2-AGE)
Gli endocannabinoidi sono piccole molecole segnale che utilizzano gli stessi
recettori di membrana (CB1 e CB2) a cui si lega anche il principale
costituente psicotropo della cannabis, il THC (Δ9-tetraidrocannabinolo).
Gli endocannabinoidi hanno natura lipidica e derivano da un acido grasso
polinsaturo, l’acido arachidonico.
Vengono attivati per ripristinare la normale attività dell’asse ipotalamico-
ipofisario-surrenale e consentire l’adattamento allo stress, contrastando
quelle conseguenze che contribuiscono, nell’uomo, a far precipitare i
sintomi di malattie mentali affettive, quali la depressione, i disordini da
stress postraumatico e i disturbi ossessivo-compulsivi.
I recettori CB1 e gli endocannabinoidi entrerebbero in azione anche in aree
quali l’ippocampo, l’amigdala e la corteccia prefrontale, potenziando il
rilascio di GABA e innalzando il rilascio di serotonina.
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34. L’ iperattività degli Endocannabinoidi
Sembra accompagnare disturbi metabolici e
alimentari e contribuire allo sviluppo di
obesità addominale, dislipidemia e
Iperglicemia
Una crescente quantità di dati evidenzia il ruolo
degli endocannabinoidi nell’ asse
ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) e nel
controllo della riproduzione e del
comportamento sessuale
• Dopo stimoli stressanti, l’attivazione del ECS
promuove l’assunzione di cibo,
rilassamento, riduzione del dolore, e
rimozione dei ricordi spiacevoli
• La spinta a mangiare indotta dall’ ECS può
essere vista come la necessità di ricostituire
le riserve energetiche per il recupero delle
forze, una delle conseguenze fisiologiche
dello stress
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35. Serotonina e Sazietà
la serotonina è particolarmente nota per la capacità di promuovere il buon umore e la
tranquillità, diminuendo tra l'altro l'assunzione di cibo
Il suo derivato 5-idrossitriptofano, presente negli alimenti in quantità irrisorie è capace di
attraversare la barriera ematoencefalica, e viene proposto come :
•Anoressizzante, in particolar modo del bisogno smodato di cibi dolci
•Antidepressivo
•Contro l'insonnia (la serotonina può essere convertita in melatonina )
Triptofano
Precursore della Niacina che partecipa a :
metabolismo energetico metabolismo delle proteine produzione degli acidi grassi del
colesterolo e degli ormoni steroidei
Si trova nella carne, frattaglie, pollame, pesce, legumi, pane e cereali integrali Il quantitativo
giornaliero consigliato è di 1 mg di niacina o 60mg di triptofano
alcune droghe che aumentano il rilascio di serotonina e/o l'attività dei suoi recettori, come
l'ecstasy, inducono euforia, senso di aumentata socialità ed autostima. Oltre che sul
comportamento sessuale, la serotonina ha effetti inibitori sulla sensibilità al dolore, sull'appetito
e sulla temperatura corporea. Molti antidepressivi (come il prozac) agiscono bloccando il
riassorbimento di serotonina.
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36. Triptofano g/100g. Di proteine Niacina Mg/100g.
Funghi 2,32 Crusca di frumento 29,6
Pappa reale 1,8 Fegato 14,5
Mandorle 1,79 Arachidi 14
Anacardi 1,6 Pollo 11,6
Uova 1,59 Tacchino 10,8
Spinaci 1,56 Tonno 10,4
Crema nocciole e
cacao
1,54 Caffè 10
Farina d’avena 1,47 Salmone 8,8
Banane 1,17 Pesche disidratate 7,8
Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione
http://nut.entecra.it/646/tabelle_di_composizione_degli_alimenti.html
Per l’aumento dei livelli di serotonina assumere cibi a bassa densità calorica, ricchi di triptofano,
precursore della serotonina, ma poveri di altri amminoacidi come leucina e fenilalanina
(papaya, banane e datteri).
Un altro modo per aumentare i livelli di serotonina è praticare attività fisica (muscoli utilizzano
aa a catena ramificata risparmiando maggiormente il triptofano)
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37. “Circolo vizioso della Serotonina” e lo
sweet eating disorder
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38. • L’importanza dell’approccio multidisciplinare ed il
circolo vizioso delle diete
• Caso clinico
Dott.ssa Federica Marchese – Biologo specializzato in
Scienze della Nutrizione UmanaPsiche&Nutrizione Dott.sse Marchese -
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39. Il Peso Corporeo
ossa e organi interni
muscoli
riserve di carboidrati (glicogeno)
grasso
acqua
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40. Inoltre sul peso corporeo incidono:
Il sesso
L’età
La composizione corporea (massa magra metabolicamente attiva)
La temperatura corporea
Lo stato fisiopatologico
Gli ormoni
L’attività fisica e la termogenesi indotta dalla qualità della dieta
•Il peso può variare anche di 2 kg in una stessa giornata
•In alcune fasi ormonali (soprattutto nella donna) ci può essere un aumento di
peso fisiologico che non va considerato
•Per avere un incremento ponderale stabile e definitivo bisogna stravolgere le
proprie abitudini alimentari per almeno 15 giorni
•L’aumento di peso dopo una cena o un pranzo “natalizio” non è rilevante
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41. 9 persone su 10 non ritengono di essere in “peso-forma” e le
donne sono quelle che vivono con più malessere questa
percezione… anche se le statistiche (donne/uomini) degli
ultimi anni si stanno equilibrando…
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42. Indice di Massa Corporeo
BMI = peso (kg)/ h² (m)
Non considera l’età e dello stato di idratazione
È un indice oggettivo che non tiene conto della
soggettività
Non considera la massa ossea e quella muscolare che
variano molto da una persona all’altra
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43. Si considera normopeso una persona con un
BMI compreso tra 18 e 25 kg/m² ad esempio
una persona di 1,60 m è normopeso se il suo
peso è compreso tra i 46 e i 64 kg
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44. • Peso fisiologico (omeostasi, equilibrio)
• organo (produce ormoni, regola la
termogenesi)
• Disequilibrio ormonale tempo per ritrovare
un nuovo equilibrio (carenza di alcuni ormoni
e tentativi di mantenere la vecchia omeostasi,
allerta)
TESSUTO ADIPOSO
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45. Riequilibrio
• Se il peso è in eccesso il corpo sarà ben lieto di
spostarsi su un nuovo stato di equilibrio, più
sano e adatto (maggiore attività e vitalità)
• Se si supera il fisiologico occorrono sacrifici
molto più grandi per raggiungere e mantenere
il peso “desiderato” (alimentazione non sana)
• Ne vale davvero la pena?!
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46. Conseguenze di un dimagrimento
forzato ed inopportuno
• impoverimento minerale,
• carenze nutrizionali borderline,
• maggior fatica a concentrarsi,
• stanchezza cronica,
• disturbi intestinali,
• perturbazione del ritmo sonno-veglia,
• disturbi del ciclo mestruale,
• Alterazioni degli ormoni sessuali (uno sbilanciamento di
estrogeni e progesterone causa irritabilità, ira, ansia,
emicrania, desiderio compulsivo di cibo)
• Altre alterazioni ormonali e minerali (bellezza di capelli,
pelle, unghie)
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48. I segnali d’allarme di un Disturbo della Nutrizione e dell’Alimentazione raramente si
mostrano in maniera evidente e conclamata, più spesso sono confusi con i “capricci
dell’età”. Vi riportiamo alcuni comportamenti non è raro riscontrare nelle fasi di
esordio del disturbo …
• Esclusione quasi totale dalla dieta dei cibi grassi, soprattutto i salumi e i formaggi,
questi ultimi vengono anche preferiti alla carne e al pesce, ma solo se light.
• Tagliare l’alimento nel piatto in pezzetti piccolissimi, in modo da prolungare i tempi
del pasto e fingere che la quantità di cibo sia superiore a quella reale.
• Offrirsi di fare le porzioni per tutti e riempire molto i piatti degli altri, soprattutto
quelli delle sorelle o della mamma lasciando il proprio semivuoto. Allo stesso modo
non è insolita la richiesta di cucinare o scegliere il menù del pasto.
• Controllare minuziosamente la tabella nutrizionale dietro gli alimenti, impiegando
molto tempo nell’acquisto dei prodotti al supermercato e selezionando solo quelli
“idonei”
• Aumentare la quota di attività fisica quotidiana salendo e scendendo più volte le
scale di casa, facendo esercizi più o meno lontano dagli occhi dei familiari e
muovendosi continuamente anche quando si è seduti sulla sedia.
Ovviamente la presenza di questi atteggiamenti non indica che necessariamente
comparirà il disturbo, ma è un segnale d’allarme che va considerato nell’insieme dei
comportamenti della persona in questione. Psiche&Nutrizione
49. “L’unico modo per fare un ottimo lavoro è amare
quello che fai” Steve Jobs
Grazie!
Dott.ssa Federica Marchese – Biologo specializzato in Scienze della
Nutrizione Umana Psiche&Nutrizione Dott.sse Marchese -
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