1 
Essere e comunicare 
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Marco Sbardella 
Marco.sbardella@unifi.it 
Corso: T. e T. della comunicazione generativa 
Corso di laurea: 
Firenze – 17 ottobre 2014
2 
Chi sono io… 
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• Laurea in Teorie della comunicazione 
• Phd in Economia vitivinicola e sviluppo rurale 
• Al CSL dal 2011 
• Progetto San Casciano Smart Place 
• Progetto Comunicazione del PSR 
• Progetto ComUnico 
• Corso in Social Media Strategies 
• https://twitter.com/Marcobein
3 
Il Communication Strategies Lab 
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www.csl.unifi.it www.facebook.com/Unifi.CSL
4 
Di cosa parliamo oggi 
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Capitolo 2: Essere e comunicare 
pp. 81 - 128
5 
La crisi 
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«La crisi […] che stiamo vivendo e che vivremo per 
molti anni ancora, al di là delle vicende monetarie 
e finanziarie, viene da lontano.» 
p. 81
6 
La crisi 
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«La crisi […] che stiamo vivendo e che vivremo per 
molti anni ancora, al di là delle vicende monetarie 
e finanziarie, viene da lontano.» 
p. 81 
QUALE CRISI?
7 
La crisi 
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«La crisi […] che stiamo vivendo e che vivremo per 
molti anni ancora, al di là delle vicende monetarie 
e finanziarie, viene da lontano.» 
p. 81 
QUALE CRISI? 
• Una crisi economica 
• Una crisi finanziaria 
• Una crisi strutturale 
• Una crisi di sistema 
• Una crisi sociale 
• Una crisi politica 
• Una crisi della comunicazione 
• Una crisi….
8 
La crisi 
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«La crisi […] che stiamo vivendo e che vivremo per 
molti anni ancora, al di là delle vicende monetarie 
e finanziarie, viene da lontano.» 
p. 81 
QUALE CRISI? 
• Una crisi economica 
• Una crisi finanziaria 
• Una crisi strutturale 
• Una crisi di sistema 
• Una crisi sociale 
• Una crisi politica 
• Una crisi della comunicazione 
• Una crisi…. culturale 
COME SI ESCE?
9 
La deriva comunicativa 
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«La natura di questa crisi è di genere 
radicalmente diverso da quelle precedenti: è 
culturale, di visione del senso e del significato 
della condizione di uomini, nel privato e nel 
pubblico. In altri termini è un’immensa crisi 
del modello a cui ha fatto riferimento, da 
sempre, la nostra umanità, il quale si è 
rivelato inadatto a mantenere la centralità 
dell’uomo di fronte alle grandi trasformazioni 
che stanno andando avanti sulla base di input 
dati da noi, ma i cui effetti adesso subiamo 
senza le necessarie verifiche e interventi 
correttivi.» 
p. 82
10 
La deriva comunicativa 
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Per evitare la deriva comunicativa è 
necessario: 
• Analizzare 
• Capire 
• Progettare 
• Governare 
«La natura di questa crisi è di genere 
radicalmente diverso da quelle precedenti: è 
culturale, di visione del senso e del significato 
della condizione di uomini, nel privato e nel 
pubblico. In altri termini è un’immensa crisi 
del modello a cui ha fatto riferimento, da 
sempre, la nostra umanità, il quale si è 
rivelato inadatto a mantenere la centralità 
dell’uomo di fronte alle grandi trasformazioni 
che stanno andando avanti sulla base di input 
dati da noi, ma i cui effetti adesso subiamo 
senza le necessarie verifiche e interventi 
correttivi.» 
p. 82
11 
La deriva comunicativa 
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Per evitare la deriva comunicativa è 
necessario: 
• Analizzare 
• Capire 
• Progettare 
• Governare 
«La natura di questa crisi è di genere 
radicalmente diverso da quelle precedenti: è 
culturale, di visione del senso e del significato 
della condizione di uomini, nel privato e nel 
pubblico. In altri termini è un’immensa crisi 
del modello a cui ha fatto riferimento, da 
sempre, la nostra umanità, il quale si è 
rivelato inadatto a mantenere la centralità 
dell’uomo di fronte alle grandi trasformazioni 
che stanno andando avanti sulla base di input 
dati da noi, ma i cui effetti adesso subiamo 
senza le necessarie verifiche e interventi 
correttivi.» 
p. 82 
Vedi anche: 
I server dei bot della finanza 
vicino a Wall Street 
Federico Rampini, Rete 
padrona
12 
Il ruolo della comunicazione 
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Stiamo esplorando nuovi 
territori con mappe 
vecchie… 
«vogliamo “gubernare” questo 
immenso movimento epocale 
che noi abbiamo creato? 
Vogliamo rafforzare o 
indebolire la centralità 
dell’uomo?» 
p. 83
13 
Il ruolo della comunicazione 
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Stiamo esplorando nuovi 
territori con mappe 
vecchie… 
Infinitamente grande e 
infinitamente piccolo: 
• Nanotecnologie 
• Bioetica 
• Genetica 
• Big data 
• Transumanesimo 
• Esplorazioni spaziali 
• Esaurimento delle risorse 
• Sovrappopolazione 
• Riscaldamento globale ed eventi 
estremi 
«vogliamo “gubernare” questo 
immenso movimento epocale 
che noi abbiamo creato? 
Vogliamo rafforzare o 
indebolire la centralità 
dell’uomo?» 
p. 83 
Decidiamo o decidiamo di non decidere?
14 
Ideale vs. possibile 
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«una realtà che dovrà essere interpretata 
[…] come possibilità di materializzare, di 
dare vita all’ideale proprio valorizzando i 
“limiti” del presente, finalmente riscattati 
al rango di risorse, di fondamentale punto 
di partenza. 
Una realtà sentita non più come antitesi 
all’utopia […] bensì come strumento per 
vivere l’ideale oggi, subito; e, al tempo 
stesso, proprio vivendo in quei limiti 
incancellabili, connaturati alla nostra 
condizione umana, per cambiarlo 
davvero, per approfondirlo ulteriormente 
e continuare a elaborarlo, senza sosta.» 
p. 84
15 
Ideale vs. possibile 
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«una realtà che dovrà essere interpretata 
[…] come possibilità di materializzare, di 
dare vita all’ideale proprio valorizzando i 
“limiti” del presente, finalmente riscattati 
al rango di risorse, di fondamentale punto 
di partenza. 
Una realtà sentita non più come antitesi 
all’utopia […] bensì come strumento per 
vivere l’ideale oggi, subito; e, al tempo 
stesso, proprio vivendo in quei limiti 
incancellabili, connaturati alla nostra 
condizione umana, per cambiarlo 
davvero, per approfondirlo ulteriormente 
e continuare a elaborarlo, senza sosta.» 
p. 84 
«e questo non per perdersi, per 
rinunciare alla forza dell’ideale che ci 
spinge verso una condizione sempre 
migliore d’umanità, e neppure per 
lasciarsi corrompere dall’essere 
possibile, dai compromessi del 
presente.» 
p. 84
16 
Ideale vs. possibile 
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«una realtà che dovrà essere interpretata […] come 
possibilità di materializzare, di dare vita all’ideale 
proprio valorizzando i “limiti” del presente, 
finalmente riscattati al rango di risorse, di 
fondamentale punto di partenza. 
Una realtà sentita non più come antitesi all’utopia […] 
bensì come strumento per vivere l’ideale oggi, subito; 
e, al tempo stesso, proprio vivendo in quei limiti 
incancellabili, connaturati alla nostra condizione 
umana, per cambiarlo davvero, per approfondirlo 
ulteriormente e continuare a elaborarlo, senza 
sosta.» 
p. 84 
«e questo non per perdersi, per rinunciare alla 
forza dell’ideale che ci spinge verso una 
condizione sempre migliore d’umanità, e 
neppure per lasciarsi corrompere dall’essere 
possibile, dai compromessi del presente.» 
p. 84 
Si applica ai progetti! 
La comunicazione è la relazione, lo strumento di ricerca, di sviluppo, di realizzazione 
dell’interazione tra i due piani, fra il praticabile e ciò che crediamo di riuscire ad 
immaginare
17 
Terra di mezzo 
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La comunicazione si colloca quindi nella terra di mezzo tra: 
• Ideale e possibile 
• Teorie e pratiche 
• Massimo dell’astrattezza e massimo della concretezza 
• Immateriale e materiale
18 
Riprendere il controllo 
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«la svolta epocale di questi ultimi decenni 
ha segnato l’affermazione di un processo 
d’intensità fenomenale, generativo di 
condizioni, individuali e collettive, 
storicamente eccezionali, messo in moto 
non solo dalle azioni degli uomini ma 
anche dal comportamento delle “cose” 
che essi hanno creato. Quasi che i 
“prodotti” umani, materiali e simbolici, 
avessero preso a vivere in maniera 
autonoma dai loro artefici, liberandosi di 
un controllo che con il passare del tempo 
si è rivelato sempre più formale, debole 
nella concezione e nell’attuazione.» 
p. 88
19 
Riprendere il controllo 
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«la svolta epocale di questi ultimi decenni 
ha segnato l’affermazione di un processo 
d’intensità fenomenale, generativo di 
condizioni, individuali e collettive, 
storicamente eccezionali, messo in moto 
non solo dalle azioni degli uomini ma 
anche dal comportamento delle “cose” 
che essi hanno creato. Quasi che i 
“prodotti” umani, materiali e simbolici, 
avessero preso a vivere in maniera 
autonoma dai loro artefici, liberandosi di 
un controllo che con il passare del tempo 
si è rivelato sempre più formale, debole 
nella concezione e nell’attuazione.» 
p. 88 
«Davanti a questo fenomeno 
inarrestabile, la nostra è stata e 
continua ad essere una posizione 
pericolosamente attendista. Il che 
rafforza l’urgenza di assumerci la 
responsabilità di governare questi 
processi attivati da ingegnerie fisiche 
e sociali mai sperimentate prima 
nella nostra storia.» 
p. 89
20 
Oltre il Pil 
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«in attesa […] che le scritture invisibili della nostra 
storia, nelle loro tante forme, riescano a trovare il 
loro modo di emergere, la ricerca ha individuato 
un’importante e strategica area di riflessione 
critica su questa problematica, quella a vario titolo 
afferisce alle problematiche degli indicatori del 
benessere e della ricchezza, e che ben si riassume 
nella battaglia in corso contro la dittatura del 
Prodotto Interno Lordo, assunto ad emblema – per 
chi sta cercando strade valutative e progettuali 
diverse da quelle dominanti – per denunciare 
l’impossibilità egli indicatori espressi dai modelli 
economici oggi vincenti di giudicare il livello di 
qualità della vita pubblica e privata.» 
p. 91
21 
Oltre il Pil 
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«in attesa […] che le scritture invisibili della nostra 
storia, nelle loro tante forme, riescano a trovare il 
loro modo di emergere, la ricerca ha individuato 
un’importante e strategica area di riflessione 
critica su questa problematica, quella a vario titolo 
afferisce alle problematiche degli indicatori del 
benessere e della ricchezza, e che ben si riassume 
nella battaglia in corso contro la dittatura del 
Prodotto Interno Lordo, assunto ad emblema – per 
chi sta cercando strade valutative e progettuali 
diverse da quelle dominanti – per denunciare 
l’impossibilità egli indicatori espressi dai modelli 
economici oggi vincenti di giudicare il livello di 
qualità della vita pubblica e privata.» 
p. 91 
• Commissione Stiglitz 
• Human development index 
• Genuine progress indicator 
• Impronta ecologica 
• Index of Sustainable 
Economic Welfare 
• Felicità interna lorda 
• Progetto BES 
• Progetto Oltre il Pil
22 
Invisibili script 
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«i valori, le norme, i comportamenti 
degli esseri umani rispondono a scelte 
che ormai non sono più percepite come 
tali, come costruzioni culturali, ma sono 
sentite come fatti naturali, connaturati 
alla condizione umana, inevitabili. Le 
grammatiche sociali, cioè, che 
indirizzano queste scelte riescono ad 
imporsi ‘naturalmente’ utilizzando script 
ormai così introiettati da pratiche che 
nessuno discute […] da essere diventati 
invisibili alla coscienza»
23 
Invisibili script 
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«i valori, le norme, i comportamenti 
degli esseri umani rispondono a scelte 
che ormai non sono più percepite come 
tali, come costruzioni culturali, ma sono 
sentite come fatti naturali, connaturati 
alla condizione umana, inevitabili. Le 
grammatiche sociali, cioè, che 
indirizzano queste scelte riescono ad 
imporsi ‘naturalmente’ utilizzando script 
ormai così introiettati da pratiche che 
nessuno discute […] da essere diventati 
invisibili alla coscienza.» 
p. 92 
Pratiche di consumo 
Vs. 
Fermento del dopoguerra
24 
Un’occasione persa 
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Nel secondo dopoguerra abbiamo avuto un’occasione storica, persa a causa di: 
• Una fuga dalla responsabilità e dal piacere di ideare un futuro che fosse capace 
di dare risposte immediate, pur sulla base di un progetto possibile solo in tempi 
lunghi; 
• Un progressivo indebolimento delle nostre capacità di progettazione rispetto a 
una realtà le cui matrici socio-culturali si sono rivelate immutabili, resistenti, 
vecchie; 
• Una diffusa rassegnazione segnata da nostalgia e rimpianti, da una parte, e da 
cinica esaltazione del contingente e della relativa praticità confuse con la 
progettualità dall’altra; 
• Una visione conservativa della vita, espressa in particolare dai media 
p. 95
25 
La memoria 
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• Accumulo 
• Memorie-magazzini 
• Nuove tecnologie 
• Procrastinazione 
• Memorie convergenti 
• Memoria per progettare 
• Memoria al futuro 
• Memorie divergenti 
Vs.
26 
Quale comunicazione? 
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Una comunicazione 
conservativa ma 
sempre più 
rumorosa… che crea 
un paradosso 
apparente
27 
Quale comunicazione? 
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Una comunicazione 
conservativa ma 
sempre più 
rumorosa… che crea 
un paradosso 
apparente 
Tecnologie che potrebbero collegare 
tutto e tutti e che generano nuove 
realtà (aerei, tecnologie informatiche, 
ingegneria genetica) 
Vs. 
Una cultura del fare quotidiano 
comunicazione che pone fortissime 
resistenze a integrazioni e ibridazioni, 
soprattutto ai processi generativi 
(classi sociali, ghetti, specializzazioni)
28 
Quale comunicazione? 
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Una comunicazione 
conservativa ma 
sempre più 
rumorosa… che crea 
un paradosso 
apparente 
Potenzialità della comunicazione 
Tecnologie che potrebbero collegare 
tutto e tutti e che generano nuove 
realtà (aerei, tecnologie informatiche, 
ingegneria genetica) 
Vs. 
Una cultura del fare quotidiano 
comunicazione che pone fortissime 
resistenze a integrazioni e ibridazioni, 
soprattutto ai processi generativi 
(classi sociali, ghetti, specializzazioni) 
Uso effettivo della comunicazione
29 
Quale comunicazione? 
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Una comunicazione 
conservativa ma sempre più 
rumorosa… che crea un 
paradosso apparente 
Potenzialità della comunicazione 
Tecnologie che potrebbero collegare tutto e tutti 
e che generano nuove realtà (aerei, tecnologie 
informatiche, ingegneria genetica) 
Vs. 
Una cultura del fare quotidiano comunicazione 
che pone fortissime resistenze a integrazioni e 
ibridazioni, soprattutto ai processi generativi 
(classi sociali, ghetti, specializzazioni) 
Uso effettivo della comunicazione 
La comunicazione, che ne è effetto e causa al tempo stesso, si pone come 
manifestazione di un’umanità sconosciuta, ma mostra fatica a comprenderla, a 
esprimerla, a interpretarla perché ancora basata su parametri e modelli 
inadeguati. Una situazione che porta naturalmente a un uso pericoloso della 
comunicazione stessa, un’energia sempre più fuori controllo sia per chi la possiede 
sia per chi ne è posseduto. 
p. 103
30 
Il libro eterno della realtà 
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C’era una volta l’uomo che poteva 
soltanto comprendere il libro 
eterno della realtà. La sua dignità e 
libertà consistevano nell’intendere 
il testo immutabile della nostra 
umanità. 
p. 106
31 
Il libro eterno della realtà 
www.csl.unifi.it 
C’era una volta l’uomo che poteva 
soltanto comprendere il libro 
eterno della realtà. La sua dignità e 
libertà consistevano nell’intendere 
il testo immutabile della nostra 
umanità. 
p. 106 
Quel libro oggi non appare più 
eterno perché […] l’umanità è 
arrivata alla fine di un lungo 
cammino che l’ha portata a poter 
usufruire di tutti gli strumenti 
spirituali e materiali per poter 
scrivere lei stessa il libro della 
realtà. 
p. 106
32 
Progettualità 
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C’è una visione falsamente 
progettuale, ideale, etica, 
ideologica, politica, morale della 
realtà che ci allontana dalla realtà 
stessa. Essa […] ci spinge a 
disprezzare l’identità dell’esistente a 
favore di ciò che vorremmo che 
fosse; oppure, fatto del tutto 
complementare, ci sollecita a 
rinviare qualsiasi verifica e 
confronto con la realtà stessa, in 
nome di una nostra preparazione 
non ancora sufficiente. 
p. 107
33 
Progettualità 
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C’è una visione falsamente 
progettuale, ideale, etica, 
ideologica, politica, morale della 
realtà che ci allontana dalla realtà 
stessa. Essa […] ci spinge a 
disprezzare l’identità dell’esistente a 
favore di ciò che vorremmo che 
fosse; oppure, fatto del tutto 
complementare, ci sollecita a 
rinviare qualsiasi verifica e 
confronto con la realtà stessa, in 
nome di una nostra preparazione 
non ancora sufficiente. 
p. 107 
C’è, d’altro canto, una visione, questa sì 
davvero progettuale di altissimo valore, 
che ci porta dentro la realtà, che ci 
sollecita a immergerci nell’essere così 
come è, in cerca proprio della sua 
distonia più aspra rispetto ai modelli e 
agli schemi ideali a noi cari, a praticare le 
fattualità più difformi, discordanti, 
sgradevoli per la loro mancata 
corrispondenza con gli equilibri e le 
proporzioni dei modelli teorici e 
utopistici, nella precisa convinzione che 
teoria e utopia vivano nella e della realtà 
esistente. 
p. 107
34 
Il caso coop: una comunicazione divergente 
www.csl.unifi.it 
La divergenza consisteva nel voler 
studiare una forma di comunicazione 
da collocarsi soprattutto dentro il 
prodotto e non soltanto da intendersi 
come comunicazione del prodotto, 
interpretando qui come prodotto 
qualsiasi cosa (servizi compresi), sia 
materiale che simbolica, risultata da 
ogni processo di azione-trasformazione 
sulla realtà sviluppato 
dalla cooperativa e dai suoi soci e 
utenti. 
p. 109
35 
Il caso coop: una comunicazione divergente 
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La divergenza consisteva nel voler 
studiare una forma di comunicazione 
da collocarsi soprattutto dentro il 
prodotto e non soltanto da intendersi 
come comunicazione del prodotto, 
interpretando qui come prodotto 
qualsiasi cosa (servizi compresi), sia 
materiale che simbolica, risultata da 
ogni processo di azione-trasformazione 
sulla realtà sviluppato 
dalla cooperativa e dai suoi soci e 
utenti. 
p. 109 
Rafforzamento dei soci 
+ 
Rafforzamento dei dipendenti 
+ 
Rafforzamento dei fornitori 
= 
Rafforzamento della cooperativa
36 
Il caso coop: una comunicazione divergente 
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La divergenza consisteva nel voler 
studiare una forma di comunicazione 
da collocarsi soprattutto dentro il 
prodotto e non soltanto da intendersi 
come comunicazione del prodotto, 
interpretando qui come prodotto 
qualsiasi cosa (servizi compresi), sia 
materiale che simbolica, risultata da 
ogni processo di azione-trasformazione 
sulla realtà sviluppato 
dalla cooperativa e dai suoi soci e 
utenti. 
p. 109 
Rafforzamento dei soci 
+ 
Rafforzamento dei dipendenti 
+ 
Rafforzamento dei fornitori 
= 
Rafforzamento della cooperativa 
 
Rafforzamento del territorio
37 
La comunicazione nel ciclo produttivo 
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La comunicazione diventa parte integrante del ciclo vitale 
dei prodotti, dalla loro ideazione alla presa di possesso 
degli stessi. 
p. 110
38 
La comunicazione nel ciclo produttivo 
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La comunicazione diventa parte integrante del ciclo vitale 
dei prodotti, dalla loro ideazione alla presa di possesso 
degli stessi. 
p. 110 
MA 
La comunicazione oggi, come tendenza vincente, resta e 
continua a essere praticata sulla base di modelli di tipo 
fortemente gerarchico-trasmissivo-imitativo. 
p. 110 
SI VEDA IL CAP. 4
39 
Conoscenza e ricerca 
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Una ‘guerra’ che si gioca su due fronti: 
Quello che vede come posta in gioco 
la trasformazione delle knowledge 
society da parco zoologico dei sogni 
e politiche, economie, società, 
tecnologie possibili, il che avverrà 
soltanto quando la conoscenza e la 
ricerca diventeranno un modo di 
essere, di vivere la nostra 
condizione più quotidiana e 
normale 
Quello dove si combatte per 
innalzare il livello culturale diffuso, 
abbattendo le forti pressioni 
economico-politiche che spingono, 
viceversa, per abbassarlo sempre di 
più, cancellando le tradizioni e i 
saperi originari e impedendo al 
contempo ai saperi nuovi di 
arricchire la cultura e l’educazione di 
tutti 
p. 111
40 
Neutralità della comunicazione 
www.csl.unifi.it 
La comunicazione è considerata uno 
strumento neutro, pre-politico, pre-valoriale 
[…] uno strumento che può 
essere usato bene o male, ma al di 
là dei contenuti che trasmette
41 
Neutralità della comunicazione 
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La comunicazione è considerata uno 
strumento neutro, pre-politico, pre-valoriale 
[…] uno strumento che può 
essere usato bene o male, ma al di 
là dei contenuti che trasmette 
Si continua così a ignorare il fatto 
fondamentale che la stessa 
comunicazione non può essere 
espressione ed esprimere culture, 
valori, obiettivi diversi, fra loro 
conflittuali.
42 
Neutralità della comunicazione 
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La comunicazione è considerata uno 
strumento neutro, pre-politico, pre-valoriale 
[…] uno strumento che può 
essere usato bene o male, ma al di 
là dei contenuti che trasmette 
Si continua così a ignorare il fatto 
fondamentale che la stessa 
comunicazione non può essere 
espressione ed esprimere culture, 
valori, obiettivi diversi, fra loro 
conflittuali. 
Un errore che può essere superato soltanto se si inizia a parlare di comunicazioni, 
al plurale e non più al singolare, perché esistono tante comunicazioni quante sono 
le visioni etiche, politiche, economiche dei vivere sociale. E ogni comunicazione, 
proprio perché diversa da tutte le altre, concorre sostanzialmente, come poche 
altre funzioni sociali, a sostenere, rafforzare, sviluppare un tipo di società. 
p. 112
43 
Il controllo della comunicazione 
www.csl.unifi.it 
Il controllo della comunicazione viene esercitato attraverso il dominio/possesso di: 
HARDWARE 
Cioè la 
dimensione fisico-logica 
di un 
medium
44 
Il controllo della comunicazione 
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Il controllo della comunicazione viene esercitato attraverso il dominio/possesso di: 
HARDWARE 
Cioè la 
dimensione fisico-logica 
di un 
medium 
SOFTWARE 
Cioè l’insieme delle 
regole, dei 
comportamenti e delle 
tecniche necessarie per 
utilizzare quel medium 
 
potere
45 
Il controllo della comunicazione 
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Il controllo della comunicazione viene esercitato attraverso il dominio/possesso di: 
HARDWARE 
Cioè la 
dimensione fisico-logica 
di un 
medium 
SOFTWARE 
Cioè l’insieme delle 
regole, dei 
comportamenti e delle 
tecniche necessarie per 
utilizzare quel medium 
KNOWARE 
L’area del content e dei 
relativi linguaggi: la più 
difficile da individuare, 
comprendere, riconoscere e 
combattere 
  
potere potere
46 
Il linguaggio 
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Quando si dice che il medium è il messaggio, si dovrebbe capire che l’asse 
interpretativa di questa affermazione si è spostata verso il fatto che oggi il cavallo 
di Troia per il controllo si esercita tramite l’imposizione di un linguaggio. E, infatti, 
disseminandolo, giorno dopo giorno, nei contesti più vari e apparentemente 
remoti, che si riesce a tendere generale una tendenza, un atteggiamento, una 
forma mentis, cognitiva quanto comportamentale, che poi sono le matrici, le cause 
prime, le griglie strutturali da cui scaturiscono e a cui ritornano tutti i contenuti. 
p. 115
47 
Comunicazione cooperativa 
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Quindi, una cooperativa che comunica bene non può, salvo rinnegare la propria 
mission, i propri grandi obiettivi, l’identità della sua impresa sociale, comunicare 
allo stesso modo di un’azienda che non si basa sui contributi dei soci in capitale e 
in lavoro, sugli scopi mutualistici che sono alla base di ogni cooperativa. 
p. 117
48 
Comunicazione cooperativa 
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Quindi, una cooperativa che comunica bene non può, salvo rinnegare la propria 
mission, i propri grandi obiettivi, l’identità della sua impresa sociale, comunicare 
allo stesso modo di un’azienda che non si basa sui contributi dei soci in capitale e 
in lavoro, sugli scopi mutualistici che sono alla base di ogni cooperativa. 
p. 117 
Per una cooperativa può essere assai più efficace cercare di potenziare e migliorare 
la propria, specifica via alla comunicazione, piuttosto che inseguire una 
comunicazione, piuttosto che inseguire una comunicazione la cui stessa 
grammatica è di per sé ostile alla sua cultura perché penalizza tutti quei valori in 
cui la cooperativa s’immedesima e in cui crede. 
Tutte le volte che la cooperativa si discosta dall’identità comunicativa che la 
contraddistingue […] corre il rischio concreto di far degenerare il proprio progetto, 
di snaturare la propria mission, di perdere la propria personalità sociale. 
p. 118
49 
Comunicazione cooperativa 
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Quindi, una cooperativa che comunica bene non può, salvo rinnegare la propria mission, i propri grandi 
obiettivi, l’identità della sua impresa sociale, comunicare allo stesso modo di un’azienda che non si basa 
sui contributi dei soci in capitale e in lavoro, sugli scopi mutualistici che sono alla base di ogni cooperativa. 
p. 117 
Per una cooperativa può essere assai più efficace cercare di potenziare e migliorare la propria, specifica via 
alla comunicazione, piuttosto che inseguire una comunicazione, piuttosto che inseguire una 
comunicazione la cui stessa grammatica è di per sé ostile alla sua cultura perché penalizza tutti quei valori 
in cui la cooperativa s’immedesima e in cui crede. 
Tutte le volte che la cooperativa si discosta dall’identità comunicativa che la contraddistingue […] corre il 
rischio concreto di far degenerare il proprio progetto, di snaturare la propria mission, di perdere la propria 
personalità sociale. 
p. 118 
Allora la comunicazione della cooperativa non può che emergere dall’ideazione, 
espressione, interpretazione e valorizzazione della sua inconfondibile origine 
culturale, dei suoi sviluppi storici e dell’identità futura cui aspira. 
p. 119
50 
Comunicazione cooperativa 
www.csl.unifi.it 
Quindi, una cooperativa che comunica bene non può, salvo rinnegare la propria mission, i propri grandi 
obiettivi, l’identità della sua impresa sociale, comunicare allo stesso modo di un’azienda che non si basa 
sui contributi dei soci in capitale e in lavoro, sugli scopi mutualistici che sono alla base di ogni cooperativa. 
p. 117 
Per una cooperativa può essere assai più efficace cercare di potenziare e migliorare la propria, specifica via 
alla comunicazione, piuttosto che inseguire una comunicazione, piuttosto che inseguire una 
comunicazione la cui stessa grammatica è di per sé ostile alla sua cultura perché penalizza tutti quei valori 
in cui la cooperativa s’immedesima e in cui crede. 
Tutte le volte che la cooperativa si discosta dall’identità comunicativa che la contraddistingue […] corre il 
rischio concreto di far degenerare il proprio progetto, di snaturare la propria mission, di perdere la propria 
personalità sociale. 
p. 118 
Allora la comunicazione della cooperativa non può che emergere dall’ideazione, espressione, 
interpretazione e valorizzazione della sua inconfondibile origine culturale, dei suoi sviluppi storici e 
dell’identità futura cui aspira. 
p. 119 
SPUNTO 1: MEMORIA, DO YOU REMEMBER? 
SPUNTO 2: NUOVA CAMPAGNA #CHIEDILOALLACOOP
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Comunicazione interna e esterna 
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Non esiste differenza tra comunicazione interna, comunicazione esterna e 
comunicazione organizzativa 
Se non c’è coerenza si indebolisce tutta l’organizzazione! 
L’uso dei social media come impatta su questo?
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La buona comunicazione 
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La buona comunicazione sta dentro i prodotti, e cioè prima di tutto dentro il 
prodotto matrice, che è a monte di tutta la produzione, e cioè dentro l’identità 
sociale dell’azienda di cui si sta parlando. 
p. 123
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La buona comunicazione 
www.csl.unifi.it 
La buona comunicazione sta dentro i prodotti, e cioè prima di tutto dentro il 
prodotto matrice, che è a monte di tutta la produzione, e cioè dentro l’identità 
sociale dell’azienda di cui si sta parlando. 
p. 123 
La produzione, in questa prospettiva, è espressione del knowledge posseduto da 
un dato ente e, al tempo stesso, è strumento per generare conoscenza, il che può 
avvenire solo nel caso in cui l’intero impianto comunicativo sia architettato per 
questo scopo. Ecco perché è opportuno parlare di comunicazione nel prodotto 
invece che di sola comunicazione del prodotto. 
p. 124
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Le narrazioni e il potere 
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la Storia ci insegna che da sempre per dominare una società, grande o piccola 
che sia, prima ancora del controllo sulle forze di polizia, sui tribunali, sugli 
eserciti, sulle forze lavorative, sulle scuole, sulle banche, ecc., è necessario 
controllare le sue storie. La mondializzazione, così come sta avvenendo, è prima 
di tutto l’imposizione di un’unica narrazione della realtà e della conseguente 
costruzione sociale. Questa è la vera convergenza da cui tutto poi dipende, 
tecnologie comprese. 
p. 127
55 
Sulla comunicazione cooperativa… 
www.csl.unifi.it 
www.memoriecooperative.it 
• Toschi, L. (2009), Quale comunicazione per un’impresa cooperativa?, in S. 
Costalli, Identità e cambiamento. Marchi distintivi dal mondo Coop, Livorno, 
Debatte Editore 
• Toschi, L. (2012), Diritto alla memoria. La comunicazione cooperativa come 
strumento per una nuova visione dell’economia, in E. Mannari, A. Ghisaura, M. 
Gualersi (a cura di), Custodire il futuro. L’Archivio Storico di Unicoop Tirreno, 
Milano, Mind 
• Toschi, L. (2013), Think local, act global? Territori di lotta, in S. Costalli, La città 
co-operativa, Milano, Bruno Mondadori
56 
Grazie dell’attenzione 
Marco Sbardella 
Marco.sbardella@unifi.it 
www.csl.unifi.it 
www.comunicazionegenerativa.org 
www.csl.unifi.it

Sbardella_Lezione di comunicazione generativa_essere e comunicare

  • 1.
    1 Essere ecomunicare www.csl.unifi.it Marco Sbardella Marco.sbardella@unifi.it Corso: T. e T. della comunicazione generativa Corso di laurea: Firenze – 17 ottobre 2014
  • 2.
    2 Chi sonoio… www.csl.unifi.it • Laurea in Teorie della comunicazione • Phd in Economia vitivinicola e sviluppo rurale • Al CSL dal 2011 • Progetto San Casciano Smart Place • Progetto Comunicazione del PSR • Progetto ComUnico • Corso in Social Media Strategies • https://twitter.com/Marcobein
  • 3.
    3 Il CommunicationStrategies Lab www.csl.unifi.it www.csl.unifi.it www.facebook.com/Unifi.CSL
  • 4.
    4 Di cosaparliamo oggi www.csl.unifi.it Capitolo 2: Essere e comunicare pp. 81 - 128
  • 5.
    5 La crisi www.csl.unifi.it «La crisi […] che stiamo vivendo e che vivremo per molti anni ancora, al di là delle vicende monetarie e finanziarie, viene da lontano.» p. 81
  • 6.
    6 La crisi www.csl.unifi.it «La crisi […] che stiamo vivendo e che vivremo per molti anni ancora, al di là delle vicende monetarie e finanziarie, viene da lontano.» p. 81 QUALE CRISI?
  • 7.
    7 La crisi www.csl.unifi.it «La crisi […] che stiamo vivendo e che vivremo per molti anni ancora, al di là delle vicende monetarie e finanziarie, viene da lontano.» p. 81 QUALE CRISI? • Una crisi economica • Una crisi finanziaria • Una crisi strutturale • Una crisi di sistema • Una crisi sociale • Una crisi politica • Una crisi della comunicazione • Una crisi….
  • 8.
    8 La crisi www.csl.unifi.it «La crisi […] che stiamo vivendo e che vivremo per molti anni ancora, al di là delle vicende monetarie e finanziarie, viene da lontano.» p. 81 QUALE CRISI? • Una crisi economica • Una crisi finanziaria • Una crisi strutturale • Una crisi di sistema • Una crisi sociale • Una crisi politica • Una crisi della comunicazione • Una crisi…. culturale COME SI ESCE?
  • 9.
    9 La derivacomunicativa www.csl.unifi.it «La natura di questa crisi è di genere radicalmente diverso da quelle precedenti: è culturale, di visione del senso e del significato della condizione di uomini, nel privato e nel pubblico. In altri termini è un’immensa crisi del modello a cui ha fatto riferimento, da sempre, la nostra umanità, il quale si è rivelato inadatto a mantenere la centralità dell’uomo di fronte alle grandi trasformazioni che stanno andando avanti sulla base di input dati da noi, ma i cui effetti adesso subiamo senza le necessarie verifiche e interventi correttivi.» p. 82
  • 10.
    10 La derivacomunicativa www.csl.unifi.it Per evitare la deriva comunicativa è necessario: • Analizzare • Capire • Progettare • Governare «La natura di questa crisi è di genere radicalmente diverso da quelle precedenti: è culturale, di visione del senso e del significato della condizione di uomini, nel privato e nel pubblico. In altri termini è un’immensa crisi del modello a cui ha fatto riferimento, da sempre, la nostra umanità, il quale si è rivelato inadatto a mantenere la centralità dell’uomo di fronte alle grandi trasformazioni che stanno andando avanti sulla base di input dati da noi, ma i cui effetti adesso subiamo senza le necessarie verifiche e interventi correttivi.» p. 82
  • 11.
    11 La derivacomunicativa www.csl.unifi.it Per evitare la deriva comunicativa è necessario: • Analizzare • Capire • Progettare • Governare «La natura di questa crisi è di genere radicalmente diverso da quelle precedenti: è culturale, di visione del senso e del significato della condizione di uomini, nel privato e nel pubblico. In altri termini è un’immensa crisi del modello a cui ha fatto riferimento, da sempre, la nostra umanità, il quale si è rivelato inadatto a mantenere la centralità dell’uomo di fronte alle grandi trasformazioni che stanno andando avanti sulla base di input dati da noi, ma i cui effetti adesso subiamo senza le necessarie verifiche e interventi correttivi.» p. 82 Vedi anche: I server dei bot della finanza vicino a Wall Street Federico Rampini, Rete padrona
  • 12.
    12 Il ruolodella comunicazione www.csl.unifi.it Stiamo esplorando nuovi territori con mappe vecchie… «vogliamo “gubernare” questo immenso movimento epocale che noi abbiamo creato? Vogliamo rafforzare o indebolire la centralità dell’uomo?» p. 83
  • 13.
    13 Il ruolodella comunicazione www.csl.unifi.it Stiamo esplorando nuovi territori con mappe vecchie… Infinitamente grande e infinitamente piccolo: • Nanotecnologie • Bioetica • Genetica • Big data • Transumanesimo • Esplorazioni spaziali • Esaurimento delle risorse • Sovrappopolazione • Riscaldamento globale ed eventi estremi «vogliamo “gubernare” questo immenso movimento epocale che noi abbiamo creato? Vogliamo rafforzare o indebolire la centralità dell’uomo?» p. 83 Decidiamo o decidiamo di non decidere?
  • 14.
    14 Ideale vs.possibile www.csl.unifi.it «una realtà che dovrà essere interpretata […] come possibilità di materializzare, di dare vita all’ideale proprio valorizzando i “limiti” del presente, finalmente riscattati al rango di risorse, di fondamentale punto di partenza. Una realtà sentita non più come antitesi all’utopia […] bensì come strumento per vivere l’ideale oggi, subito; e, al tempo stesso, proprio vivendo in quei limiti incancellabili, connaturati alla nostra condizione umana, per cambiarlo davvero, per approfondirlo ulteriormente e continuare a elaborarlo, senza sosta.» p. 84
  • 15.
    15 Ideale vs.possibile www.csl.unifi.it «una realtà che dovrà essere interpretata […] come possibilità di materializzare, di dare vita all’ideale proprio valorizzando i “limiti” del presente, finalmente riscattati al rango di risorse, di fondamentale punto di partenza. Una realtà sentita non più come antitesi all’utopia […] bensì come strumento per vivere l’ideale oggi, subito; e, al tempo stesso, proprio vivendo in quei limiti incancellabili, connaturati alla nostra condizione umana, per cambiarlo davvero, per approfondirlo ulteriormente e continuare a elaborarlo, senza sosta.» p. 84 «e questo non per perdersi, per rinunciare alla forza dell’ideale che ci spinge verso una condizione sempre migliore d’umanità, e neppure per lasciarsi corrompere dall’essere possibile, dai compromessi del presente.» p. 84
  • 16.
    16 Ideale vs.possibile www.csl.unifi.it «una realtà che dovrà essere interpretata […] come possibilità di materializzare, di dare vita all’ideale proprio valorizzando i “limiti” del presente, finalmente riscattati al rango di risorse, di fondamentale punto di partenza. Una realtà sentita non più come antitesi all’utopia […] bensì come strumento per vivere l’ideale oggi, subito; e, al tempo stesso, proprio vivendo in quei limiti incancellabili, connaturati alla nostra condizione umana, per cambiarlo davvero, per approfondirlo ulteriormente e continuare a elaborarlo, senza sosta.» p. 84 «e questo non per perdersi, per rinunciare alla forza dell’ideale che ci spinge verso una condizione sempre migliore d’umanità, e neppure per lasciarsi corrompere dall’essere possibile, dai compromessi del presente.» p. 84 Si applica ai progetti! La comunicazione è la relazione, lo strumento di ricerca, di sviluppo, di realizzazione dell’interazione tra i due piani, fra il praticabile e ciò che crediamo di riuscire ad immaginare
  • 17.
    17 Terra dimezzo www.csl.unifi.it La comunicazione si colloca quindi nella terra di mezzo tra: • Ideale e possibile • Teorie e pratiche • Massimo dell’astrattezza e massimo della concretezza • Immateriale e materiale
  • 18.
    18 Riprendere ilcontrollo www.csl.unifi.it «la svolta epocale di questi ultimi decenni ha segnato l’affermazione di un processo d’intensità fenomenale, generativo di condizioni, individuali e collettive, storicamente eccezionali, messo in moto non solo dalle azioni degli uomini ma anche dal comportamento delle “cose” che essi hanno creato. Quasi che i “prodotti” umani, materiali e simbolici, avessero preso a vivere in maniera autonoma dai loro artefici, liberandosi di un controllo che con il passare del tempo si è rivelato sempre più formale, debole nella concezione e nell’attuazione.» p. 88
  • 19.
    19 Riprendere ilcontrollo www.csl.unifi.it «la svolta epocale di questi ultimi decenni ha segnato l’affermazione di un processo d’intensità fenomenale, generativo di condizioni, individuali e collettive, storicamente eccezionali, messo in moto non solo dalle azioni degli uomini ma anche dal comportamento delle “cose” che essi hanno creato. Quasi che i “prodotti” umani, materiali e simbolici, avessero preso a vivere in maniera autonoma dai loro artefici, liberandosi di un controllo che con il passare del tempo si è rivelato sempre più formale, debole nella concezione e nell’attuazione.» p. 88 «Davanti a questo fenomeno inarrestabile, la nostra è stata e continua ad essere una posizione pericolosamente attendista. Il che rafforza l’urgenza di assumerci la responsabilità di governare questi processi attivati da ingegnerie fisiche e sociali mai sperimentate prima nella nostra storia.» p. 89
  • 20.
    20 Oltre ilPil www.csl.unifi.it «in attesa […] che le scritture invisibili della nostra storia, nelle loro tante forme, riescano a trovare il loro modo di emergere, la ricerca ha individuato un’importante e strategica area di riflessione critica su questa problematica, quella a vario titolo afferisce alle problematiche degli indicatori del benessere e della ricchezza, e che ben si riassume nella battaglia in corso contro la dittatura del Prodotto Interno Lordo, assunto ad emblema – per chi sta cercando strade valutative e progettuali diverse da quelle dominanti – per denunciare l’impossibilità egli indicatori espressi dai modelli economici oggi vincenti di giudicare il livello di qualità della vita pubblica e privata.» p. 91
  • 21.
    21 Oltre ilPil www.csl.unifi.it «in attesa […] che le scritture invisibili della nostra storia, nelle loro tante forme, riescano a trovare il loro modo di emergere, la ricerca ha individuato un’importante e strategica area di riflessione critica su questa problematica, quella a vario titolo afferisce alle problematiche degli indicatori del benessere e della ricchezza, e che ben si riassume nella battaglia in corso contro la dittatura del Prodotto Interno Lordo, assunto ad emblema – per chi sta cercando strade valutative e progettuali diverse da quelle dominanti – per denunciare l’impossibilità egli indicatori espressi dai modelli economici oggi vincenti di giudicare il livello di qualità della vita pubblica e privata.» p. 91 • Commissione Stiglitz • Human development index • Genuine progress indicator • Impronta ecologica • Index of Sustainable Economic Welfare • Felicità interna lorda • Progetto BES • Progetto Oltre il Pil
  • 22.
    22 Invisibili script www.csl.unifi.it «i valori, le norme, i comportamenti degli esseri umani rispondono a scelte che ormai non sono più percepite come tali, come costruzioni culturali, ma sono sentite come fatti naturali, connaturati alla condizione umana, inevitabili. Le grammatiche sociali, cioè, che indirizzano queste scelte riescono ad imporsi ‘naturalmente’ utilizzando script ormai così introiettati da pratiche che nessuno discute […] da essere diventati invisibili alla coscienza»
  • 23.
    23 Invisibili script www.csl.unifi.it «i valori, le norme, i comportamenti degli esseri umani rispondono a scelte che ormai non sono più percepite come tali, come costruzioni culturali, ma sono sentite come fatti naturali, connaturati alla condizione umana, inevitabili. Le grammatiche sociali, cioè, che indirizzano queste scelte riescono ad imporsi ‘naturalmente’ utilizzando script ormai così introiettati da pratiche che nessuno discute […] da essere diventati invisibili alla coscienza.» p. 92 Pratiche di consumo Vs. Fermento del dopoguerra
  • 24.
    24 Un’occasione persa www.csl.unifi.it Nel secondo dopoguerra abbiamo avuto un’occasione storica, persa a causa di: • Una fuga dalla responsabilità e dal piacere di ideare un futuro che fosse capace di dare risposte immediate, pur sulla base di un progetto possibile solo in tempi lunghi; • Un progressivo indebolimento delle nostre capacità di progettazione rispetto a una realtà le cui matrici socio-culturali si sono rivelate immutabili, resistenti, vecchie; • Una diffusa rassegnazione segnata da nostalgia e rimpianti, da una parte, e da cinica esaltazione del contingente e della relativa praticità confuse con la progettualità dall’altra; • Una visione conservativa della vita, espressa in particolare dai media p. 95
  • 25.
    25 La memoria www.csl.unifi.it • Accumulo • Memorie-magazzini • Nuove tecnologie • Procrastinazione • Memorie convergenti • Memoria per progettare • Memoria al futuro • Memorie divergenti Vs.
  • 26.
    26 Quale comunicazione? www.csl.unifi.it Una comunicazione conservativa ma sempre più rumorosa… che crea un paradosso apparente
  • 27.
    27 Quale comunicazione? www.csl.unifi.it Una comunicazione conservativa ma sempre più rumorosa… che crea un paradosso apparente Tecnologie che potrebbero collegare tutto e tutti e che generano nuove realtà (aerei, tecnologie informatiche, ingegneria genetica) Vs. Una cultura del fare quotidiano comunicazione che pone fortissime resistenze a integrazioni e ibridazioni, soprattutto ai processi generativi (classi sociali, ghetti, specializzazioni)
  • 28.
    28 Quale comunicazione? www.csl.unifi.it Una comunicazione conservativa ma sempre più rumorosa… che crea un paradosso apparente Potenzialità della comunicazione Tecnologie che potrebbero collegare tutto e tutti e che generano nuove realtà (aerei, tecnologie informatiche, ingegneria genetica) Vs. Una cultura del fare quotidiano comunicazione che pone fortissime resistenze a integrazioni e ibridazioni, soprattutto ai processi generativi (classi sociali, ghetti, specializzazioni) Uso effettivo della comunicazione
  • 29.
    29 Quale comunicazione? www.csl.unifi.it Una comunicazione conservativa ma sempre più rumorosa… che crea un paradosso apparente Potenzialità della comunicazione Tecnologie che potrebbero collegare tutto e tutti e che generano nuove realtà (aerei, tecnologie informatiche, ingegneria genetica) Vs. Una cultura del fare quotidiano comunicazione che pone fortissime resistenze a integrazioni e ibridazioni, soprattutto ai processi generativi (classi sociali, ghetti, specializzazioni) Uso effettivo della comunicazione La comunicazione, che ne è effetto e causa al tempo stesso, si pone come manifestazione di un’umanità sconosciuta, ma mostra fatica a comprenderla, a esprimerla, a interpretarla perché ancora basata su parametri e modelli inadeguati. Una situazione che porta naturalmente a un uso pericoloso della comunicazione stessa, un’energia sempre più fuori controllo sia per chi la possiede sia per chi ne è posseduto. p. 103
  • 30.
    30 Il libroeterno della realtà www.csl.unifi.it C’era una volta l’uomo che poteva soltanto comprendere il libro eterno della realtà. La sua dignità e libertà consistevano nell’intendere il testo immutabile della nostra umanità. p. 106
  • 31.
    31 Il libroeterno della realtà www.csl.unifi.it C’era una volta l’uomo che poteva soltanto comprendere il libro eterno della realtà. La sua dignità e libertà consistevano nell’intendere il testo immutabile della nostra umanità. p. 106 Quel libro oggi non appare più eterno perché […] l’umanità è arrivata alla fine di un lungo cammino che l’ha portata a poter usufruire di tutti gli strumenti spirituali e materiali per poter scrivere lei stessa il libro della realtà. p. 106
  • 32.
    32 Progettualità www.csl.unifi.it C’è una visione falsamente progettuale, ideale, etica, ideologica, politica, morale della realtà che ci allontana dalla realtà stessa. Essa […] ci spinge a disprezzare l’identità dell’esistente a favore di ciò che vorremmo che fosse; oppure, fatto del tutto complementare, ci sollecita a rinviare qualsiasi verifica e confronto con la realtà stessa, in nome di una nostra preparazione non ancora sufficiente. p. 107
  • 33.
    33 Progettualità www.csl.unifi.it C’è una visione falsamente progettuale, ideale, etica, ideologica, politica, morale della realtà che ci allontana dalla realtà stessa. Essa […] ci spinge a disprezzare l’identità dell’esistente a favore di ciò che vorremmo che fosse; oppure, fatto del tutto complementare, ci sollecita a rinviare qualsiasi verifica e confronto con la realtà stessa, in nome di una nostra preparazione non ancora sufficiente. p. 107 C’è, d’altro canto, una visione, questa sì davvero progettuale di altissimo valore, che ci porta dentro la realtà, che ci sollecita a immergerci nell’essere così come è, in cerca proprio della sua distonia più aspra rispetto ai modelli e agli schemi ideali a noi cari, a praticare le fattualità più difformi, discordanti, sgradevoli per la loro mancata corrispondenza con gli equilibri e le proporzioni dei modelli teorici e utopistici, nella precisa convinzione che teoria e utopia vivano nella e della realtà esistente. p. 107
  • 34.
    34 Il casocoop: una comunicazione divergente www.csl.unifi.it La divergenza consisteva nel voler studiare una forma di comunicazione da collocarsi soprattutto dentro il prodotto e non soltanto da intendersi come comunicazione del prodotto, interpretando qui come prodotto qualsiasi cosa (servizi compresi), sia materiale che simbolica, risultata da ogni processo di azione-trasformazione sulla realtà sviluppato dalla cooperativa e dai suoi soci e utenti. p. 109
  • 35.
    35 Il casocoop: una comunicazione divergente www.csl.unifi.it La divergenza consisteva nel voler studiare una forma di comunicazione da collocarsi soprattutto dentro il prodotto e non soltanto da intendersi come comunicazione del prodotto, interpretando qui come prodotto qualsiasi cosa (servizi compresi), sia materiale che simbolica, risultata da ogni processo di azione-trasformazione sulla realtà sviluppato dalla cooperativa e dai suoi soci e utenti. p. 109 Rafforzamento dei soci + Rafforzamento dei dipendenti + Rafforzamento dei fornitori = Rafforzamento della cooperativa
  • 36.
    36 Il casocoop: una comunicazione divergente www.csl.unifi.it La divergenza consisteva nel voler studiare una forma di comunicazione da collocarsi soprattutto dentro il prodotto e non soltanto da intendersi come comunicazione del prodotto, interpretando qui come prodotto qualsiasi cosa (servizi compresi), sia materiale che simbolica, risultata da ogni processo di azione-trasformazione sulla realtà sviluppato dalla cooperativa e dai suoi soci e utenti. p. 109 Rafforzamento dei soci + Rafforzamento dei dipendenti + Rafforzamento dei fornitori = Rafforzamento della cooperativa  Rafforzamento del territorio
  • 37.
    37 La comunicazionenel ciclo produttivo www.csl.unifi.it La comunicazione diventa parte integrante del ciclo vitale dei prodotti, dalla loro ideazione alla presa di possesso degli stessi. p. 110
  • 38.
    38 La comunicazionenel ciclo produttivo www.csl.unifi.it La comunicazione diventa parte integrante del ciclo vitale dei prodotti, dalla loro ideazione alla presa di possesso degli stessi. p. 110 MA La comunicazione oggi, come tendenza vincente, resta e continua a essere praticata sulla base di modelli di tipo fortemente gerarchico-trasmissivo-imitativo. p. 110 SI VEDA IL CAP. 4
  • 39.
    39 Conoscenza ericerca www.csl.unifi.it Una ‘guerra’ che si gioca su due fronti: Quello che vede come posta in gioco la trasformazione delle knowledge society da parco zoologico dei sogni e politiche, economie, società, tecnologie possibili, il che avverrà soltanto quando la conoscenza e la ricerca diventeranno un modo di essere, di vivere la nostra condizione più quotidiana e normale Quello dove si combatte per innalzare il livello culturale diffuso, abbattendo le forti pressioni economico-politiche che spingono, viceversa, per abbassarlo sempre di più, cancellando le tradizioni e i saperi originari e impedendo al contempo ai saperi nuovi di arricchire la cultura e l’educazione di tutti p. 111
  • 40.
    40 Neutralità dellacomunicazione www.csl.unifi.it La comunicazione è considerata uno strumento neutro, pre-politico, pre-valoriale […] uno strumento che può essere usato bene o male, ma al di là dei contenuti che trasmette
  • 41.
    41 Neutralità dellacomunicazione www.csl.unifi.it La comunicazione è considerata uno strumento neutro, pre-politico, pre-valoriale […] uno strumento che può essere usato bene o male, ma al di là dei contenuti che trasmette Si continua così a ignorare il fatto fondamentale che la stessa comunicazione non può essere espressione ed esprimere culture, valori, obiettivi diversi, fra loro conflittuali.
  • 42.
    42 Neutralità dellacomunicazione www.csl.unifi.it La comunicazione è considerata uno strumento neutro, pre-politico, pre-valoriale […] uno strumento che può essere usato bene o male, ma al di là dei contenuti che trasmette Si continua così a ignorare il fatto fondamentale che la stessa comunicazione non può essere espressione ed esprimere culture, valori, obiettivi diversi, fra loro conflittuali. Un errore che può essere superato soltanto se si inizia a parlare di comunicazioni, al plurale e non più al singolare, perché esistono tante comunicazioni quante sono le visioni etiche, politiche, economiche dei vivere sociale. E ogni comunicazione, proprio perché diversa da tutte le altre, concorre sostanzialmente, come poche altre funzioni sociali, a sostenere, rafforzare, sviluppare un tipo di società. p. 112
  • 43.
    43 Il controllodella comunicazione www.csl.unifi.it Il controllo della comunicazione viene esercitato attraverso il dominio/possesso di: HARDWARE Cioè la dimensione fisico-logica di un medium
  • 44.
    44 Il controllodella comunicazione www.csl.unifi.it Il controllo della comunicazione viene esercitato attraverso il dominio/possesso di: HARDWARE Cioè la dimensione fisico-logica di un medium SOFTWARE Cioè l’insieme delle regole, dei comportamenti e delle tecniche necessarie per utilizzare quel medium  potere
  • 45.
    45 Il controllodella comunicazione www.csl.unifi.it Il controllo della comunicazione viene esercitato attraverso il dominio/possesso di: HARDWARE Cioè la dimensione fisico-logica di un medium SOFTWARE Cioè l’insieme delle regole, dei comportamenti e delle tecniche necessarie per utilizzare quel medium KNOWARE L’area del content e dei relativi linguaggi: la più difficile da individuare, comprendere, riconoscere e combattere   potere potere
  • 46.
    46 Il linguaggio www.csl.unifi.it Quando si dice che il medium è il messaggio, si dovrebbe capire che l’asse interpretativa di questa affermazione si è spostata verso il fatto che oggi il cavallo di Troia per il controllo si esercita tramite l’imposizione di un linguaggio. E, infatti, disseminandolo, giorno dopo giorno, nei contesti più vari e apparentemente remoti, che si riesce a tendere generale una tendenza, un atteggiamento, una forma mentis, cognitiva quanto comportamentale, che poi sono le matrici, le cause prime, le griglie strutturali da cui scaturiscono e a cui ritornano tutti i contenuti. p. 115
  • 47.
    47 Comunicazione cooperativa www.csl.unifi.it Quindi, una cooperativa che comunica bene non può, salvo rinnegare la propria mission, i propri grandi obiettivi, l’identità della sua impresa sociale, comunicare allo stesso modo di un’azienda che non si basa sui contributi dei soci in capitale e in lavoro, sugli scopi mutualistici che sono alla base di ogni cooperativa. p. 117
  • 48.
    48 Comunicazione cooperativa www.csl.unifi.it Quindi, una cooperativa che comunica bene non può, salvo rinnegare la propria mission, i propri grandi obiettivi, l’identità della sua impresa sociale, comunicare allo stesso modo di un’azienda che non si basa sui contributi dei soci in capitale e in lavoro, sugli scopi mutualistici che sono alla base di ogni cooperativa. p. 117 Per una cooperativa può essere assai più efficace cercare di potenziare e migliorare la propria, specifica via alla comunicazione, piuttosto che inseguire una comunicazione, piuttosto che inseguire una comunicazione la cui stessa grammatica è di per sé ostile alla sua cultura perché penalizza tutti quei valori in cui la cooperativa s’immedesima e in cui crede. Tutte le volte che la cooperativa si discosta dall’identità comunicativa che la contraddistingue […] corre il rischio concreto di far degenerare il proprio progetto, di snaturare la propria mission, di perdere la propria personalità sociale. p. 118
  • 49.
    49 Comunicazione cooperativa www.csl.unifi.it Quindi, una cooperativa che comunica bene non può, salvo rinnegare la propria mission, i propri grandi obiettivi, l’identità della sua impresa sociale, comunicare allo stesso modo di un’azienda che non si basa sui contributi dei soci in capitale e in lavoro, sugli scopi mutualistici che sono alla base di ogni cooperativa. p. 117 Per una cooperativa può essere assai più efficace cercare di potenziare e migliorare la propria, specifica via alla comunicazione, piuttosto che inseguire una comunicazione, piuttosto che inseguire una comunicazione la cui stessa grammatica è di per sé ostile alla sua cultura perché penalizza tutti quei valori in cui la cooperativa s’immedesima e in cui crede. Tutte le volte che la cooperativa si discosta dall’identità comunicativa che la contraddistingue […] corre il rischio concreto di far degenerare il proprio progetto, di snaturare la propria mission, di perdere la propria personalità sociale. p. 118 Allora la comunicazione della cooperativa non può che emergere dall’ideazione, espressione, interpretazione e valorizzazione della sua inconfondibile origine culturale, dei suoi sviluppi storici e dell’identità futura cui aspira. p. 119
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    50 Comunicazione cooperativa www.csl.unifi.it Quindi, una cooperativa che comunica bene non può, salvo rinnegare la propria mission, i propri grandi obiettivi, l’identità della sua impresa sociale, comunicare allo stesso modo di un’azienda che non si basa sui contributi dei soci in capitale e in lavoro, sugli scopi mutualistici che sono alla base di ogni cooperativa. p. 117 Per una cooperativa può essere assai più efficace cercare di potenziare e migliorare la propria, specifica via alla comunicazione, piuttosto che inseguire una comunicazione, piuttosto che inseguire una comunicazione la cui stessa grammatica è di per sé ostile alla sua cultura perché penalizza tutti quei valori in cui la cooperativa s’immedesima e in cui crede. Tutte le volte che la cooperativa si discosta dall’identità comunicativa che la contraddistingue […] corre il rischio concreto di far degenerare il proprio progetto, di snaturare la propria mission, di perdere la propria personalità sociale. p. 118 Allora la comunicazione della cooperativa non può che emergere dall’ideazione, espressione, interpretazione e valorizzazione della sua inconfondibile origine culturale, dei suoi sviluppi storici e dell’identità futura cui aspira. p. 119 SPUNTO 1: MEMORIA, DO YOU REMEMBER? SPUNTO 2: NUOVA CAMPAGNA #CHIEDILOALLACOOP
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    51 Comunicazione internae esterna www.csl.unifi.it Non esiste differenza tra comunicazione interna, comunicazione esterna e comunicazione organizzativa Se non c’è coerenza si indebolisce tutta l’organizzazione! L’uso dei social media come impatta su questo?
  • 52.
    52 La buonacomunicazione www.csl.unifi.it La buona comunicazione sta dentro i prodotti, e cioè prima di tutto dentro il prodotto matrice, che è a monte di tutta la produzione, e cioè dentro l’identità sociale dell’azienda di cui si sta parlando. p. 123
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    53 La buonacomunicazione www.csl.unifi.it La buona comunicazione sta dentro i prodotti, e cioè prima di tutto dentro il prodotto matrice, che è a monte di tutta la produzione, e cioè dentro l’identità sociale dell’azienda di cui si sta parlando. p. 123 La produzione, in questa prospettiva, è espressione del knowledge posseduto da un dato ente e, al tempo stesso, è strumento per generare conoscenza, il che può avvenire solo nel caso in cui l’intero impianto comunicativo sia architettato per questo scopo. Ecco perché è opportuno parlare di comunicazione nel prodotto invece che di sola comunicazione del prodotto. p. 124
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    54 Le narrazionie il potere www.csl.unifi.it la Storia ci insegna che da sempre per dominare una società, grande o piccola che sia, prima ancora del controllo sulle forze di polizia, sui tribunali, sugli eserciti, sulle forze lavorative, sulle scuole, sulle banche, ecc., è necessario controllare le sue storie. La mondializzazione, così come sta avvenendo, è prima di tutto l’imposizione di un’unica narrazione della realtà e della conseguente costruzione sociale. Questa è la vera convergenza da cui tutto poi dipende, tecnologie comprese. p. 127
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    55 Sulla comunicazionecooperativa… www.csl.unifi.it www.memoriecooperative.it • Toschi, L. (2009), Quale comunicazione per un’impresa cooperativa?, in S. Costalli, Identità e cambiamento. Marchi distintivi dal mondo Coop, Livorno, Debatte Editore • Toschi, L. (2012), Diritto alla memoria. La comunicazione cooperativa come strumento per una nuova visione dell’economia, in E. Mannari, A. Ghisaura, M. Gualersi (a cura di), Custodire il futuro. L’Archivio Storico di Unicoop Tirreno, Milano, Mind • Toschi, L. (2013), Think local, act global? Territori di lotta, in S. Costalli, La città co-operativa, Milano, Bruno Mondadori
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    56 Grazie dell’attenzione Marco Sbardella Marco.sbardella@unifi.it www.csl.unifi.it www.comunicazionegenerativa.org www.csl.unifi.it