3. ARISTOTELE
ARISTOTELE
(384 – 322 a.C.)
esperienza biografica
e
situazione storica
Funzione scientifica
della filosofia
Origine non ateniese
Formazione scientifica
Studio nell'Accademia
Esperienza alla corte macedone
Fondazione del Liceo
Scritti esoterici
Scritti essoterici
Dialoghi (tutti perduti)
Trattati
Declino della polis
Ascesa del potere macedone
Ascesa di Alessandro Magno
Organizzazione orizzontale del sapere
Funzione scientifica
della filosofia
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4. ENCICLOPEDIA
DELLE SCIENZE
Strumento per tutti i
ragionamenti scientifici
LOGICA
Organon
Scienze
TEORETICHE
Scienze
PRATICHE
Scienze
POIETICHE
Oggetto: NECESSARIO
Scopo: conoscenza disinteressata
Oggetto: POSSIBILE
Scopo: cambiare la realtà
Oggetto: TECNICHE PRODUTTIVE
Scopo: realizzare un prodotto
matematica FISICA
METAFISICA
Filosofia prima
Studia
l''ESSERE
come
QUANTITÀ
Studia
l''ESSERE
in
MOVIMENTO
Studia
l''ESSERE
in quanto TALE
Fisica (8 libri)
Sul Cielo (4 libri)
Metafisica (14 libri)
ETICA POLITICA
Comportamento
individuale
Etica Nicomachea
Vita associata
Metafisica (14 libri)
BELLE
ARTI
TECNICA
Retorica (3 libri)
Poetica (Tragedia)
ARISTOTELE
5. Aristotele - “METAFISICA”
L'oggetto della METAFISICA
C'è una scienza che studia l'essere-in-quanto-essere e le
proprietà che gli sono inerenti per la sua stessa natura.
Questa scienza non si identifica con nessuna delle
cosiddette scienze particolari, giacché nessuna delle
altre ha come suo universale oggetto d'indagine l'essere-
in-quanto-essere, ma ciascuna di esse ritaglia per
proprio conto una qualche parte dell'essere e ne studia
gli attributi, come fanno, ad esempio, le scienze
matematiche. E poiché noi stiamo cercando i principi e le
cause supreme, non v'è dubbio che questi principi e
queste cause sono propri di una certa realtà in virtù
della sua stessa natura.
Metafisica, IV
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6. L'essere si dice in molti modi
Il termine “essere” è usato in molte accezioni, ma si riferisce in ogni caso ad una cosa sola e ad
un'unica natura e non per omonimia; ma, come tutto ciò che è sano si riferisce in ogni caso alla
salute – sia in quanto la conserva sia in quanto la procura sia in quanto la manifesta sia in quanto
è in grado di riceverla – e come tutto ciò che è medico si rapporta alla medicina [...] , così anche il
termine “essere” viene usato in molte accezioni, ma ciascuna di queste si riferisce pur sempre ad un
unico principio. Alcune cose infatti si chiamano “esseri” perché sono sostanze, altre perché sono
determinazioni affettive della sostanza, altre perché aprono la via verso la sostanza o ne indicano
la distruzione o la privazione o le qualità, o perché sono produttrici o generatrici di una sostanza
ovvero dei termini relativi alla sostanza, o anche perché sono negazioni di qualcuno di questi
termini o della sostanza; ed è per questo che noi diciamo che il non-essere è in-quanto-non-essere.
Metafisica, IV
Aristotele - “METAFISICA”
7. LA METAFISICA STUDIA:
L'essere in quanto essere
LA SOSTANZA
Le cause ed i principi primi
Dio e la sostanza immobile
Aristotele - “METAFISICA”
8. “ESSERE-IN-QUANTO-ESSERE”
essere come VERO
essere come ACCIDENTE
essere come ATTO & POTENZA
essere PER SE' o CATEGORIE
ciò che rimane invariato e dunque
“la vera conoscenza”
caratteristica “non necessaria” dell'essere
spiegazione del “DIVENIRE”
classi supreme a cui può essere
ricondotto qualsiasi “ente”
Aristotele - “METAFISICA”
9. CATEGORIE
1. SOSTANZA
2. qualità
3. quantità
4. relazione
5. dove
6. quando
7. agire
8. subire
9. avere (stato)
10. giacere (situazione)
Il cane è (esiste)
Il cane è docile
Il cane pesa 12 kg
Il mio cane è migliore del tuo
Il cane è nella sua cuccia
Il cane ieri è scappato
Il cane ieri è scappato
Il mio cane è stato aggredito
Il cane ha il collare
Il cane è sdraiato
uomo
bianco
tre cubiti
doppio
nel Liceo
l'anno scorso
tagliare
venir bruciato
porta le scarpe
sta seduto
SOGGETTO
PREDICATI
(accidenti)
Aristotele - “METAFISICA”
10. LA SOSTANZA
Ed è sostanza il sostrato, cioè in un senso la materia (chiamo materia quella che,
senza essere in atto qualcosa di determinato, è, però potenzialmente qualcosa di
determinato), in un altro senso il concetto e la forma, ossia ciò che, essendo
qualcosa di determinato, può esistere separatamente solo per logica astrazione; in
terzo luogo è sostanza il composto di materia e forma, e di esso soltanto c'è
generazione e corruzione, ed è esso soltanto quello che, in modo assoluto, ha
un'esistenza separata: infatti, tra le sostanze formali, alcune hanno esistenza
separata, altre no.
Metafisica, VIII
Aristotele - “METAFISICA”
11. SOSTANZA
SINOLO
unione di
MATERIA
e
FORMA
“sostrato”,
elemento passivo
essenza, “forma logica”
elemento attivo
natura necessaria
dell'ESSERE
equivalente ONTOLOGICO
del principio LOGICO
di “non contraddizione”
è impossibile che il medesimo attributo, nel
medesimo tempo, appartenga e non appartenga al
medesimo oggetto e nella medesima relazione
POTENZA
ATTO
Aristotele - “METAFISICA”
12. ATTO e POTENZA
E' atto l'esistenza reale dell'oggetto in un senso diverso da come diciamo che
l'oggetto è in potenza. Noi diciamo che una cosa è in potenza nel senso che, ad
esempio Ermete è presente in potenza nel legno o la semiretta è presente in
potenza nella retta intera, perché essa può essere staccata da questa, e chiamiamo
scienziato anche chi non sta contemplando, qualora, però, egli sia capace di
contemplare: ma in ben altro senso noi parliamo di presenza attuale.
Metafisica, IX
Aristotele - “METAFISICA”
13. ATTO E POTENZA
SPIEGAZIONE DEL DIVENIRE
PASSAGGIO DA UN TIPO DI ESSERE AD UN
ALTRO TIPO DI ESSERE
da
POTENZA
a
ATTO
es. seme
es. albero
l'atto precede la potenza
ontologicamente
gnoselogicamente
cronologicamente
Aristotele - “METAFISICA”
14. CAUSE E PRINCIPI PRIMI
QUATTRO
CAUSE
● CAUSA MATERIALE
● CAUSA FORMALE
● CAUSA EFFICIENTE
● CAUSA FINALE
MATERIA
FORMA
DÀ INIZIO AL MOVIMENTO
CAUSA DEL MOVIMENTO
Es. Una statua in avorio è stata realizzata da Fidia per abbellire il Partenone
Aristotele - “METAFISICA”
15. DIO E LA SOSTANZA IMMOBILE
Aristotele - “METAFISICA”
TEOLOGIA
studio di DIO
come MOTORE IMMOBILE
ATTO PURO
CAUSA FINALE
Pensiero di pensiero
Il movimento è il risultato della
tensione del mondo materiale
verso la perfezione divina
16. Aristotele – LA FISICA
STUDIO DELLA SOSTANZA “IN MOVIMENTO”
QUATTRO TIPI DI MOVIMENTO
MOVIMENTO
SOSTANZIALE
MOVIMENTO
QUALITATIVO
MOVIMENTO
QUANTITATIVO
MOVIMENTO
LOCALE
Generazione e corruzione alterazione Crescita o diminuzione
Spostamento nello spazio
17. Aristotele – LA FISICA
MOVIMENTO LOCALE
TRE TIPI
CIRCOLARE
Dal centro verso l'alto Dal centro verso il basso
Fuoco, aria, acqua, terraETERE
TEORIA DEI LUOGHI NATURALI
Il tipo di moto più
simile all'immobilità
18. Aristotele – LA FISICA
L'UNIVERSO ARISTOTELICO
PERFETTO
UNICO
ETERNO
FINITO
PIENO
Ma qualitativamente distinto
fra “cielo” e “terra”
“compiuto”
Negazione del vuoto
Tempo come misura del divenire
Eternità delle specie viventi
CONCEZIONE
QUALITATIVA
e
FINALISTICA
Negazione della fisica
atomistica
20. Aristotele – LA FISICA
LA CONCEZIONE DELL'ANIMA
ANIMA COME FORMA DEL CORPO “Atto di un corpo che
ha la vita in potenza”
L'anima è ciò che
“vivifica” il corpoSvolge TRE funzioni:
VEGETATIVA
SENSITIVA
INTELLETTIVA
Capacità di nutrirsi e riprodursi
Capacità di muoversi e provare sensazioni
Capacità di conoscere (propria dell'uomo)
L'anima è immateriale
[critica dell'atomismo]
Ma è “mortale” (opera solo nel corpo)
[critica di pitagorismo e platonismo]
TEORIA DELLA CONOSCENZA
SENSAZIONE IMMAGINAZIONE INTELLETTO
Capacità di cogliere
gli oggetti sensibili
Capacità di produrre e
associare immagini
Capacità di produrre concetti
universali ( astrarre)
INTELLETTO PASSIVO
(potenza)
INTELLETTO ATTIVO
(atto)
21. Aristotele – ETICA E POLITICA
ETICA = SCIENZA DEL POSSIBILE
(Etica Nicomachea)
Il fine delle azioni umane è il bene sommo
L'uomo è LIBERO
(non sceglie il fine,ma
può scegliere i mezzi)
Le sue azioni sono
RAZIONALI
FELICITÀ
(congiunta con il PIACERE)
L'uomo felice è colui che svolge al meglio il suo compito
L'uomo felice è colui che
vive secondo ragione
Ciò che caratterizza l'uomo
è la sua anima intellettiva
La VIRTÙ consiste
nell'agire razionalmente
Usa la ragione per dominare gli impulsi Usa la ragione “in senso proprio”
VIRTÙ ETICHE VIRTÙ DIANOETICHE
22. Aristotele – ETICA E POLITICA
VIRTÙ ETICHE - VIRTÙ DIANOETICHE
ARTE
SAGGEZZA
INTELLIGENZA
SCIENZA
SAPIENZA
Teoria del
“giusto mezzo”
Produrre oggetti
Dirigere i comportamenti
Cogliere i principi primi
Dedurre e dimostrare
Uso di intelligenza e scienza
per lo studio delle cose più alte
uso della ragione per
Esaltazione della vita teoretica
La vera felicità è quella del sapiente
Saper scegliere la via
mediana tra due
comportamenti viziosi
La più importante tra
le virtù etiche
è la GIUSTIZIA
Conformità alla legge
Permette la vita sociale
distributiva commutativa
Riguarda la distribuzione
di onori e ricchezze
Riguarda i contratti fra
individui e le pene per le
loro violazioni
23. Aristotele – ETICA E POLITICA
Fine dello STATO è assicurare una vita felice agli uomini LIBERI
Tre tipi di governo
MONARCHIA
Governo di uno solo
ARISTROCRAZIA
Governo dei “migliori”
POLITÌA
Governo di molti
“È evidente che lo stato è un prodotto naturale e che l’uomo per natura è un essere socievole: quindi chi vive fuori della
comunità statale per natura e non per qualche caso o è un abietto o è superiore all’uomo. [...] È evidente dunque e che lo stato
esiste per natura e che è anteriore a ciascun individuo: difatti, se non è autosufficiente, ogni individuo separato sarà nella
stessa condizione delle altre parti rispetto al tutto, e quindi chi non è in grado di entrare nella comunità o per la sua
autosufficienza non ne sente il bisogno, non è parte dello stato, e di conseguenza è o bestia o dio”
(Aristotele, Politica)
Fine della politica è l'esame delle Costituzioni alla ricerca della migliore
Giustificazione
della schiavitù
Rifiuto
dell'UTOPIA
Quando l'obiettivo
del governo
non è più l'interesse
generale, ma quello
particolare
Tre degenerazioni
TIRANNIDE
OLIGARCHIA
DEMOCRAZIA
(demagogia)
GOVERNO DEL
CETO MEDIO
Rifiuto del
comunismo
platonico
“Due sono le cose che portano
gli uomini a preoccuparsi e ad
amare: ciò che è proprio e ciò
che è caro”
24. Aristotele – “LA POETICA”
TEORIA DEL BELLO E DELL'ARTE
Studio delle
“tecniche produttive”
Una cosa è bella quando
realizza il suo scopo
Poetica
STUDIO DELLA
TRAGEDIA
SCIENZE POIETICHE
IMITAZIONE
(mimesi)
Quando la sua “forma è adeguata”
1) ordine
2) misura
Si percepiscono sia con i
sensi che con l'intelletto
La forma è più importante
del contenuto
Le capacità tecniche
contano più dell'ispirazione
25. Aristotele – “LA POETICA”
“IIMITAZIONE di un'azione seria e compiuta in se stessa, che abbia una certa ampiezza,un
linguaggio ornato in proporzione diversa a seconda delle diverse parti, si svolga a mezzo di
personaggi che agiscano sulla scena, e non che narrino, e infine produca, mediante casi di
pietà o di terrore, la purificazione di tali passioni”.
(Aristotele, Poetica)
“La poesia è più filosofica e più elevata
della storia: la poesia esprime piuttosto
l'universale, la storia il particolare”
(Aristotele, Poetica)
Una buona tragedia è VEROSIMILE
TRAGEDIA
Se è ben fatta ha un duplice valore
CONOSCITIVO CATARTICO
Permette di cogliere
l'essenza della realtà
Produce la “catarsi”
(purifica l'animo)
“Alcuni di quelli che sono dominati dalla
pietà, dal timore o dall'entusiasmo, quando
odono canti orgiastici come quelli religiosi,
si calmano come per effetto di una medicina
e di una catarsi. È necessario perciò che
siano sottoposti a tale azione coloro che
vanno soggetti alla pietà, al timore e in
generale alle passioni, in modo conveniente a
ciascuno, sicché in tutti si generi una catarsi
e un alleggerimento piacevole”.
(Aristotele, Poetica)
26. Aristotele - “LOGICA”
È POSSIBILE UN SAPERE CERTO?
“Per dimostrazione, d’altra parte, intendo il sillogismo scientifico, e
scientifico chiamo poi il sillogismo in virtù del quale, per il fatto di
possederlo, noi sappiamo. Se il sapere è dunque tale, quale abbiamo
stabilito, sarà pure necessario che la scienza dimostrativa si costituisca
sulla base di premesse vere, prime, immediate, più note della conclusione,
anteriori ad essa, e che siano cause di essa: a questo modo, infatti, pure i
princìpi risulteranno propri dell’oggetto provato. […] Il sillogismo scientifico
deve inoltre costituirsi sulla base di proposizioni prime, indimostrabili,
poiché altrimenti non si avrebbe sapere, non possedendosi dimostrazione di
esse. In realtà, il conoscere - non accidentalmente - gli oggetti la cui
dimostrazione è possibile, consiste nel possedere la dimostrazione”.
(Aristotele, Analitici secondi)
27. Categorie
De Interpretatione
Analitici primi
Analitici secondi
Topici
Confutazioni sofistiche
concetti
ORGANON
SCIENZA DEL DISCORSO
strumento al servizio di
tutte le altre scienze
necessità di distinguere i discorsi veri da quelli falsi
come si possono unire i
vari concetti in modo da
ottenere discorsi veri?
critica della sofistica
ANALITICA
proposizione
sillogismo
sillogismo scientifico
falsi sillogismi
sillogismo dialettico
come si possono confutarei
discorsi falsi e dimostrare le
proprie tesi?
dimostrazione per assurdo
Aristotele - “LOGICA”
28. (termini)CONCETTIoggetti ultimi del discorso
dall'UNIVERSALE
al PARTICOLARE
genere
specie
GENERI SOMMI
(categorie)
SOSTANZA PRIMA
individui)
possono essere organizzati in base alla “quantità”
numero di casi singoli
che un concetto contiene
ESTENSIONE
COMPRENSIONE
sono
INVERSAMENTE
PROPORZIONALI
numero di casi singoli
caratteri specifici
Aristotele - “LOGICA”
CONTIENE CONTIENECONTIENE
29. LA DEFINIZIONE
essere
vivente
uomo
genere
specie
Che cos'è
(ti esti)
(meno esteso,
più preciso)
genere prossimo
identificazione di una specie specie attraverso l'uso di
“genere prossimo” e “differenza specifica”
RAZIONALITÀ differenza specifica
ANIMALE
+
=
“animale razionale”
Aristotele - “LOGICA”
(più esteso, meno preciso)
30. PROPOSIZIONII CONCETTI si organizzano in
La LOGICA si occupa solo degli
ENUNCIATI APOFANTICI
(dichiarativi)attribuzione di
un PREDICATO
ad
un SOGGETTO
GIUDIZIO
possono essere CLASSIFICATI in base a:
QUALITÀ
QUANTITÀ
MODALITÀ
affermativi - negativi
universali – particolari - singolari
asserzione – possibilità - necessità
quantificatore + soggetto + copula + predicato
tutti gli uomini sono mortali
alcuni animali sono bipedi
Aristotele - “LOGICA”
31. VERITÀ E FALSITÀ DELLE PROPOSIZIONI
“Il vero è l'affermazione di ciò che è realmente congiunto e la negazione di
ciò che è realmente diviso; il falso è, invece, la contraddizione di questa
affermazione o di questa negazione”
(Aristotele, Metafisica)
“Tuttavia non ogni discorso è dichiarativo (o apofantico), ma solo quello cui
appartiene il vero o il falso; e ciò non appartiene a tutti i discorsi: la
preghiera, per esempio, è discorso, ma non è né vero né falso”
(Aristotele, De Interpretazione)
“Ciascuna delle cose che sono dette in sé e per sé non costituisce nessuna
affermazione, ma è nella connessione di quste cose tra loro che ha luogo
l'affermazione: Infatti sembra che ogni affermazione sia vra o falsa, ma
delle cose che si dicono secondo nessuna connessione, nessuna è né vera
né e falsa, ad esempio uomo, bianco, corre, vince”
(Aristotele, Categorie)
Aristotele - “LOGICA”
32. IL QUADRATO LOGICO
universali affermative
(tutti gli uomini sono onesti)
particolari affermative
(alcuni uomini sono onesti)
universali negative
(nessun uomo è onesto)
particolari negative
(qualche uomo non è onesto)
Adfirmo
adfIrmo negO
nEgo
CONTRARIE
SUBCONTRARIE
SUBALTERNE
SUBALTERNE
CONTRADDITTORIE
Aristotele - “LOGICA”
33. I RAPORTI FRA LE PROPOSIZIONI DEL QUADRATO LOGICO
CONTRARIE
A - E
SUBCONTRARIE
I - 0
SUBALTERNE
A – I & E - O
CONTRADDITTORIE
A – O & E - I
differiscono per qualità
differiscono per qualità
differiscono per quantità
differiscono per quantità
e
qualità
non possono essere ambedue vere,
ma possono essere ambedue false
non possono essere ambedue false,
ma possono essere ambedue vere
la verità dell'universale implica la
verità della particolare, ma non
viceversa. [Se l'universale è falsa la
particolare sarà indeterminata]
se una è vera l'altra è falsa
Aristotele - “LOGICA”
34. INDUZIONE E DEDUZIONE
“Noi impariamo o per induzione, o mediante dimostrazione. Orbene, la
dimostrazione parte da proposizioni universali, mentre l’induzione si fonda
su proposizioni particolari; non è tuttavia possibile cogliere le proposizioni
universali, se non attraverso l’induzione, poiché anche le nozioni ottenute
per astrazione saranno rese note mediante l’induzione, quando cioè si provi
che alcune determinazioni appartengono ad un singolo genere in quanto
tale, sebbene non risultino separabili dagli oggetti della sensazione. D’altro
canto, è impossibile che chi non possiede sensazione venga guidato
induttivamente. La sensazione si rivolge infatti agli oggetti singolari: in tal
caso, non è possibile acquistare la scienza di questi oggetti, dato che da
proposizioni universali non la si può trarre senza induzione, e che
mediante l’induzione non la si può raggiungere senza la sensazione.”
(Aristotele, Analitici secondi)
Aristotele - “LOGICA”
35. RAGIONAMENTI
Le PROPOSIZIONI
si organizzano in
più proposizioni collegate fra loro
SILLOGISMO
poste delle premesse certe si giunge ad una conclusione necessaria
inferenza mediata di tipo deduttivo
processo con cui si giunge ad
accettare la conclusione di un
ragionamento sulla base delle
sue premesse
DEDUZIONE
ragionamento che procede
dall'universale al particolare
(schema “tutti”>”qualche”)
un termine medio collega i
termini delle premesse e rende
NECESSARIA la conclusione
Aristotele - “LOGICA”
36. IL SILLOGISMO
“Una volta stabilite queste precisazioni, possiamo dire ormai attraverso
quali elementi, in quali occasioni e in qual modo si produca ogni sillogismo;
in seguito si dovrà parlare della dimostrazione. [...]
Orbene, quando tre termini stanno tra loro in rapporti tali, che il minore
sia contenuto nella totalità del medio, e il medio sia contenuto, o non sia
contenuto, nella totalità del primo, è necessario che tra gli estremi sussista
un sillogismo perfetto. Da un lato, chiamo “medio” il termine che tanto è
contenuto esso stesso in un altro termine, quanto contiene in sé un altro
termine, e che si presenta come medio anche per la posizione; d’altro lato,
chiamo “estremi” sia il termine che è contenuto esso stesso in un altro
termine, sia il termine in cui un altro termine è contenuto. In effetti, se A
si predica di ogni B, e se B si predica di ogni C, è necessario che A venga
predicato di ogni C.”
(Aristotele, Analitici primi)
Aristotele - “LOGICA”
37. premessa maggiore premessa minore conclusione
collegate tramite un termine medio
SILLOGISMO
caratteri fondamentali del sillogismo
aristotelico:
1) carattere mediato
2) necessità
Tutti gli uomini sono mortali
Tutti i filosofi sono uomini
Tutti i filosofi sono mortali
premessa maggiore
premessa minore
conclusione
termine
medio
contiene
termine minore
è contenuto dal
termine maggiore
termine minore termine maggiore
Aristotele - “LOGICA”
38. VALIDITÀ
SILLOGISMO
VERITÀ
problema della
analisi delle
“figure” e dei “modi”
del sillogismo
analisi delle
“premesse”
del sillogismo
riguarda la necessarietà della conclusione
dipende dalla “struttura” del sillogismo
riguarda la verità della conclusione
dipende dalla certezza delle premesse
principi primi
delle scienze
principi comuni
a tutte scienze
INDUZIONE
&
INTUIZIONE
ricavabili tramite
procedimento che
conduce dal
particolare
all'universale
principio di
non contraddizione
“É impossibile che il medesimo attributo,nel medesimo
tempo, appartenga e non appartenga a una medesima
cosa,per il medesimo rispetto”
Aristotele - “LOGICA”
39. ANALISI DEI MODI DEL SILLOGISMO
I sillogismi possono essere suddivisi
in FIGURE in base alla posizione del
termine medio nelle due premesse
Per ciascuna delle figure esistono 64 MODI
del sillogismo, a seconda della qualità e
della quantità delle premesse
Solo 19 dei 256 modi
possibili sono VALIDI
1° Soggetto – Predicato
2° Predicato – Predicato
3° Soggetto – Soggetto
4° Predicato - Soggetto
Tutti gli uomini sono mortali
Socrate è un uomo
Socrate è mortale
Ogni eccesso è dannoso
Alcune scelte non sono dannose
Alcune scelte non sono eccessi
Qualche ateniese è disonesto
Tutti gli ateniesi sono greci
Qualche greco è disonesto
Ogni cavallo è un animale
Nessun animale ha due teste
Nessun cavallo ha due teste
4 della prima figura
4 della seconda figura
6 della terza figura
5 della quarta figura
Aristotele - “LOGICA”
40. ANALISI DEI MODI DEL SILLOGISMO
BARBARA
CELARENT
DARII
FERIO
CESARE
CAMESTRES
FESTINO
BAROCO
DARAPTI
FELAPTON
DISAMIS
DATISI
BOCARDO
FERISON
BRAMANTIP
CAMENES
DIMARIS
FESAPO
FRESISON
Iª FIGURA 2ª FIGURA 3ª FIGURA 4ª FIGURA
B A R O C O
Premessa maggiore
Premessa minore
conclusione
A
I O
E
Aristotele - “LOGICA”
41. ANALISI DEI MODI DEL SILLOGISMO
FIGURA
CONCLUSIONE
Premessa
maggiore
Premessa
minore
IVI II III
M è P
S è M
S è P
P è M M è P P è M
S è M M è S M è S
S è P S è P S è P
Aristotele - “LOGICA”
42. ANALISI DEI MODI DEL SILLOGISMO
I FIGURA
Tutti gli M sono P
Tutti gli S sono M
Tutti gli S sono P
II FIGURA
Nessun M è P
Tutti gli S sono M
Nessun S è P
III FIGURA
Qualche M è P
Tutti gli M sono S
Qualche S è P
IV FIGURA
Qualche P è M
Tutti gli M sono S
Qualche S è P
P
M
S
P
M
S
P
M
S
P
M
S
Aristotele - “LOGICA”
43. Alcune definizioni più precise
CONCETTO
ENUNCIATO
TERMINE
PROPOSIZIONE
INFERENZA
RAGIONAMENTO
Significato di un termine Elemento di un enunciato
Significato di un enunciato
Frase di senso compiuto
(soggetto+copula+predicato)
Passaggio logico da una proposizione all'altra
Serie ordinata di enunciati collegati da inferenze
Aristotele - “LOGICA”