Pensieri di oggi per un futuro assai vicino
Antonio Urso
HIIT - High Intensity Interval training (prima parte)
Gian Mario Migliaccio
Il salto orizzontale come fattore predittivo della prestazione nel sollevamento pesi: uno studio pilota
Rich J. Kite, Adam Spence
Soluzioni pratiche al problema della rottura del tendine di Achille e alla diffusione delle lesioni a carico degli arti inferiori dei giocatori di football
Andrew Charniga, Jr.
La sede dell’instabilità influisce sul movimento e sull’attività muscolare durante un esercizio di squat
Brian C. Nairn, Chad A. Sutherland, Janessa D.m. Drake
Il luogo dell’esercizio. Viaggio euristico per menti allenabili (quarta parte)
Alberto Andorlini
Amnesia glutea: descrizione e rimedi (seconda parte)
Fabio Prina, Giampietro Alberti
La rapidità e la velocità nel tennis (ovvero il gioco di gambe)
Alfio Cazzetta
Attività fisica e patologie venose
Giuseppe Di Natali, Claudio Lisi, Sara Ottobrini, Marco Del Bianco, Luca Marin
L’importanza del riscaldamento e del defaticamento per la prevenzione degli infortuni
Maura Mannucci
Fare il peso
Francesco Pasqualoni, Francesco Lampredi
Riflessioni
Pasquale Bellotti
GiocosaMente. Possiamo giocare a...?
Valentina Biino
Sport e abbandono giovanile: cosa fare con il drop out e il burn out?
Monica Paliaga
Il 2017: anno di novità per lo sport italiano (seconda parte)
Guido Martinelli
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/strength-conditioning-n-22-rivista-pesistica
Tempi di recupero e risposta ormonale:
Spesso frequentando le palestre vedete nuove schede e volete provarle, restando poi invariabilmente amareggiati dai risultati: questo accade perché nel vostro programma di allenamento a volte manca una vera e propria analisi dei periodi di recupero e delle modalità allenanti.A causa di vari fattori nel mondo del body building regna un gran caos, ma se osserviamo attentamente possiamo renderci conto di quanto ristrette a pochi fondamentali siano le nozioni base, due fra tutte l’indispensabile periodizzazione ed il necessario recupero.
Pagine da Periodizzazione dell'allenamento sportivo. Programmi per lo sviluppo della forza massima per 35 sport
di: Tudor O. Bompa
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/periodizzazione-dellallenamento-sportivo
Scoprilo su http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/manuale-multidisciplinare-per-lallenamento-funzionale-liebenson-craig
35 agili capitoli (14 dei quali dedicati ad altrettante specialità sportive) di grande originalità espositiva e didattica, ricchissimi inoltre di indicazioni teoriche e pratiche affascinanti per scelta di argomenti e praticità applicativa.
Scopo del manuale di Liebenson è quello di offrire un contributo di chiarezza nel distinguere i reali caratteri di efficienza e razionalità dell’allenamento funzionale nella riabilitazione, nel fitness e nella preparazione fisico-sportiva, nella formazione giovanile.
L’ Autore e i suoi collaboratori partono dal concetto che l’allenamento funzionale non è un allenamento specifico per lo sport praticato attraverso la simulazione degli schemi tipici ad esso collegati ma, semplicemente progettato per aiutare atleti e soggetti da riabilitare o alla ricerca della migliore condizione fisica, a raggiungere il proprio scopo in modo sicuro ed efficiente.
ACSM - Linee guida per la valutazione funzionale e la prescrizione dell'esercizio fisico
American College of Sport Medicine
.
Le “Linee guida dell’ACSM per la valutazione funzionale e per la prescrizione dell’esercizio fisico” affrontano nel dettaglio i temi della valutazione funzionale e della pratica efficace del movimento e dello sport nelle popolazioni sane, in quelle portatrici di patologie, oltre che nelle popolazioni speciali, in quanto legate a condizioni fisiche particolari o a tempi peculiari della vita.
Questa è la seconda edizione italiana (la decima statunitense) delle giustamente celebri e celebrate ACSM's Guidelines for Exercise Testing and Prescription, punto di riferimento internazionale a cura dell’American College of Sport Medicine, essenziale strumento di lavoro nel mondo della Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico.
L’edizione conta 12 capitoli che spaziano dai benefici, alla valutazione pre e post esercizio, alla valutazione funzionale in ambito clinico e su soggetti con patologie, alla prescrizione dell’attività fisica per tutte le categorie della popolazione, per chiudere con le teorie e le strategie per la promozione dell’esercizio fisico, e alcune Appendici.
Fra le Appendici, elemento aggiuntivo di notevole originalità e di pregio assoluto, le “Linee di indirizzo sull’attività fisica per differenti fasce di età e situazioni fisiopatologiche”, frutto dell’attività di un Tavolo di lavoro del Ministero della Salute, organizzato nel 2019 per la prima volta in Italia e incentrato sull’esame di situazioni fisiologiche e fisiopatologiche in sottogruppi specifici di popolazione.
L’opera si presenta come validissimo sussidio per l’attività professionale di molti addetti ai lavori: medici con specializzazione in medicina dello sport, ma anche pediatri e geriatri, esperti delle “differenti possibili condizioni di salute”, specialisti professionisti del movimento giovanile o dell’età adulta o della terza età, laureati in scienze del movimento in quanto sovente prescrittori di esercizio fisico ed ideatori e poi sviluppatori di programmi di allenamento o di attività motorie mirate per diverse categorie di individui e differenti fasce di età.
.
Scoprilo qui https://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/acsm-linee-guida-per-la-valutazione-funzionale-e-la-prescrizione-dellesercizio-fisico-52ef
Antonio Cicchella
ANNO EDIZIONE: 2018
GENERE: Libro
CATEGORIE: Allenamento sportivo
ISBN: 9788860285430
PAGINE: 120
INDICE
Presentazione
Introduzione
Breve storia della teoria e metodologia dell’allenamento
Filosofia e mistica della forza
La nascita della moderna teoria dell’allenamento
Selye e la Sindrome Generale di Adattamento
Adattamento e teoria dei due fattori
Primo capitolo
Interazioni tra forza e resistenza
La scuola sovietica e la periodizzazione
Programmazione pluriennale
Il volume, l’intensità e la loro modulazione
Il modello di prestazione negli sport
Classificazione degli sport in base alle richieste energetiche
Intensità del recupero tra le serie
Una fase della seduta di allenamento spesso sottovalutata: il riscaldamento
Lo sviluppo della forza
Differenti metodi per allenare la forza: isometria, isocinesi e allenamento eccentrico
Isocinetica
Trasformazione della forza nel gesto specifico di gara
Ipertrofia
Metodi complementari: l’elettrostimolazione
Secondo capitolo
La resistenza e il suo sviluppo
Allenamento
Considerazioni sull’allenamento della via del glicogeno e del metabolismo anaerobico lattacido
Terzo capitolo
I test e la valutazione nello sport
Valutazione
Misurazione
Coefficiente di obiettività
Validità
Quarto capitolo
Definizione di ricerca
Come sono organizzati i dati sperimentali
Distribuzione e istogrammi di frequenza: la distribuzione normale e la curva di Gauss
Alcuni test da campo nell’attività fisica e sportiva
Quantificazione del rapporto di forza o del deficit di forza
Valutazione della forza submassimale e capacità di dosaggio della forza
Quinto capitolo
Capacità coordinative
Valutazione di ability e skill
Bibliografia
Autore
Pensieri di oggi per un futuro assai vicino
Antonio Urso
HIIT - High Intensity Interval training (prima parte)
Gian Mario Migliaccio
Il salto orizzontale come fattore predittivo della prestazione nel sollevamento pesi: uno studio pilota
Rich J. Kite, Adam Spence
Soluzioni pratiche al problema della rottura del tendine di Achille e alla diffusione delle lesioni a carico degli arti inferiori dei giocatori di football
Andrew Charniga, Jr.
La sede dell’instabilità influisce sul movimento e sull’attività muscolare durante un esercizio di squat
Brian C. Nairn, Chad A. Sutherland, Janessa D.m. Drake
Il luogo dell’esercizio. Viaggio euristico per menti allenabili (quarta parte)
Alberto Andorlini
Amnesia glutea: descrizione e rimedi (seconda parte)
Fabio Prina, Giampietro Alberti
La rapidità e la velocità nel tennis (ovvero il gioco di gambe)
Alfio Cazzetta
Attività fisica e patologie venose
Giuseppe Di Natali, Claudio Lisi, Sara Ottobrini, Marco Del Bianco, Luca Marin
L’importanza del riscaldamento e del defaticamento per la prevenzione degli infortuni
Maura Mannucci
Fare il peso
Francesco Pasqualoni, Francesco Lampredi
Riflessioni
Pasquale Bellotti
GiocosaMente. Possiamo giocare a...?
Valentina Biino
Sport e abbandono giovanile: cosa fare con il drop out e il burn out?
Monica Paliaga
Il 2017: anno di novità per lo sport italiano (seconda parte)
Guido Martinelli
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/strength-conditioning-n-22-rivista-pesistica
Tempi di recupero e risposta ormonale:
Spesso frequentando le palestre vedete nuove schede e volete provarle, restando poi invariabilmente amareggiati dai risultati: questo accade perché nel vostro programma di allenamento a volte manca una vera e propria analisi dei periodi di recupero e delle modalità allenanti.A causa di vari fattori nel mondo del body building regna un gran caos, ma se osserviamo attentamente possiamo renderci conto di quanto ristrette a pochi fondamentali siano le nozioni base, due fra tutte l’indispensabile periodizzazione ed il necessario recupero.
Pagine da Periodizzazione dell'allenamento sportivo. Programmi per lo sviluppo della forza massima per 35 sport
di: Tudor O. Bompa
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/periodizzazione-dellallenamento-sportivo
Scoprilo su http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/manuale-multidisciplinare-per-lallenamento-funzionale-liebenson-craig
35 agili capitoli (14 dei quali dedicati ad altrettante specialità sportive) di grande originalità espositiva e didattica, ricchissimi inoltre di indicazioni teoriche e pratiche affascinanti per scelta di argomenti e praticità applicativa.
Scopo del manuale di Liebenson è quello di offrire un contributo di chiarezza nel distinguere i reali caratteri di efficienza e razionalità dell’allenamento funzionale nella riabilitazione, nel fitness e nella preparazione fisico-sportiva, nella formazione giovanile.
L’ Autore e i suoi collaboratori partono dal concetto che l’allenamento funzionale non è un allenamento specifico per lo sport praticato attraverso la simulazione degli schemi tipici ad esso collegati ma, semplicemente progettato per aiutare atleti e soggetti da riabilitare o alla ricerca della migliore condizione fisica, a raggiungere il proprio scopo in modo sicuro ed efficiente.
ACSM - Linee guida per la valutazione funzionale e la prescrizione dell'esercizio fisico
American College of Sport Medicine
.
Le “Linee guida dell’ACSM per la valutazione funzionale e per la prescrizione dell’esercizio fisico” affrontano nel dettaglio i temi della valutazione funzionale e della pratica efficace del movimento e dello sport nelle popolazioni sane, in quelle portatrici di patologie, oltre che nelle popolazioni speciali, in quanto legate a condizioni fisiche particolari o a tempi peculiari della vita.
Questa è la seconda edizione italiana (la decima statunitense) delle giustamente celebri e celebrate ACSM's Guidelines for Exercise Testing and Prescription, punto di riferimento internazionale a cura dell’American College of Sport Medicine, essenziale strumento di lavoro nel mondo della Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico.
L’edizione conta 12 capitoli che spaziano dai benefici, alla valutazione pre e post esercizio, alla valutazione funzionale in ambito clinico e su soggetti con patologie, alla prescrizione dell’attività fisica per tutte le categorie della popolazione, per chiudere con le teorie e le strategie per la promozione dell’esercizio fisico, e alcune Appendici.
Fra le Appendici, elemento aggiuntivo di notevole originalità e di pregio assoluto, le “Linee di indirizzo sull’attività fisica per differenti fasce di età e situazioni fisiopatologiche”, frutto dell’attività di un Tavolo di lavoro del Ministero della Salute, organizzato nel 2019 per la prima volta in Italia e incentrato sull’esame di situazioni fisiologiche e fisiopatologiche in sottogruppi specifici di popolazione.
L’opera si presenta come validissimo sussidio per l’attività professionale di molti addetti ai lavori: medici con specializzazione in medicina dello sport, ma anche pediatri e geriatri, esperti delle “differenti possibili condizioni di salute”, specialisti professionisti del movimento giovanile o dell’età adulta o della terza età, laureati in scienze del movimento in quanto sovente prescrittori di esercizio fisico ed ideatori e poi sviluppatori di programmi di allenamento o di attività motorie mirate per diverse categorie di individui e differenti fasce di età.
.
Scoprilo qui https://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/acsm-linee-guida-per-la-valutazione-funzionale-e-la-prescrizione-dellesercizio-fisico-52ef
Antonio Cicchella
ANNO EDIZIONE: 2018
GENERE: Libro
CATEGORIE: Allenamento sportivo
ISBN: 9788860285430
PAGINE: 120
INDICE
Presentazione
Introduzione
Breve storia della teoria e metodologia dell’allenamento
Filosofia e mistica della forza
La nascita della moderna teoria dell’allenamento
Selye e la Sindrome Generale di Adattamento
Adattamento e teoria dei due fattori
Primo capitolo
Interazioni tra forza e resistenza
La scuola sovietica e la periodizzazione
Programmazione pluriennale
Il volume, l’intensità e la loro modulazione
Il modello di prestazione negli sport
Classificazione degli sport in base alle richieste energetiche
Intensità del recupero tra le serie
Una fase della seduta di allenamento spesso sottovalutata: il riscaldamento
Lo sviluppo della forza
Differenti metodi per allenare la forza: isometria, isocinesi e allenamento eccentrico
Isocinetica
Trasformazione della forza nel gesto specifico di gara
Ipertrofia
Metodi complementari: l’elettrostimolazione
Secondo capitolo
La resistenza e il suo sviluppo
Allenamento
Considerazioni sull’allenamento della via del glicogeno e del metabolismo anaerobico lattacido
Terzo capitolo
I test e la valutazione nello sport
Valutazione
Misurazione
Coefficiente di obiettività
Validità
Quarto capitolo
Definizione di ricerca
Come sono organizzati i dati sperimentali
Distribuzione e istogrammi di frequenza: la distribuzione normale e la curva di Gauss
Alcuni test da campo nell’attività fisica e sportiva
Quantificazione del rapporto di forza o del deficit di forza
Valutazione della forza submassimale e capacità di dosaggio della forza
Quinto capitolo
Capacità coordinative
Valutazione di ability e skill
Bibliografia
Autore
Warm up e moderni approcci all'allenamento
Mario Marella, Massimo Gulisano, Marta Radini, Paolo Spicuglia, Paolo Bosi
ANNO EDIZIONE: 2018
GENERE: Libro
ISBN: 9788860285386
PAGINE: 96
La metodologia PAP - Post Activation Motivation
Dopo aver esaminato nella letteratura nazionale ed internazionale la fase del riscaldamento (warm up) e aver trovato dei principi base, gli Autori notano come in realtà tale fase presenti un gran numero di varianti metodologiche e didattiche orientate verso esigenze tecniche sport-specifiche, fisiologiche e psicologiche diverse. Si è stabilito dunque l’obiettivo di immettere nel circuito dei tecnici dello sport una metodica sperimentata che usasse alcune strategie già presenti nella letteratura.
Il libro vuole spiegare i vantaggi e svantaggi di questa tecnica collaudata da circa 40 anni, ma che recentemente ha acquistato popolarità e importanza nel campo della performance atletica perché offre un nuovo approccio per ottimizzare la produzione di forza e di potenza nel gesto sportivo: la PAP (Post Activation Potentiation) infatti è una metodica di approccio all’allenamento che viene qui proposta come warm up negli sport di potenza.
Nella parte finale del libro, il lettore troverà esempi di programmi di warm up creati sulla base dei principi e dei concetti illustrati e proposti dopo esperienze e studi applicativi che possono dare spunto ad una diversa visione e offrire ad allenatori, istruttori, docenti di Educazione fisica, esempi e strumenti per una nuova concezione del riscaldamento.
Scoprilo su http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/warm-up-e-moderni-approcci-allallenamento-marella
Pagine da Scienza e pratica dell'allenamento della forza
V. M. Zatsiorsky - W. J. Kraemer
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/scienza-e-pratica-dellallenamento-della-forza
Ottobre/dicembre 2017
Scienza e movimento n° 12
ANNO EDIZIONE: 2017
GENERE: Rivista
CATEGORIE: Rivista Scienza e Movimento
PAGINE: 56
Prevenzione dell'osteoporosi: l'importanza del calcio e dell'esercizio fisico
Davide Serpe
Small sided games
Sabino Di Muro
Allenamento funzionale vs allenamento tradizionale: gli effetti nei giovani adulti
Michele Calabrese
Fitness in gravidanza
Greta Tausani
La promozione dell'attività fisica sul luogo di lavoro: rischi e vantaggi per i lavoratori e l'azienda
Veronica Romano
Dal web. Elevation mask: vantaggi reali e ipotetici dell'allenamento simulato ad alta quota
Pierluigi De Pascalis
Scopri di più su http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/strength-conditioning-n-19-rivista-federazione-pesistica
L’uomo e il movimento
Antonio Urso
Performance sportiva. MUS, Stress e Infiammazione Cronica di basso grado
Dario Boschiero
Tapering per la competizione
Gian Mario Migliaccio, Paolo Penso
Complessità correlate alla prescrizione dei carichi per raggiungere la potenza di picco
Anne Swisher
Il miglioramento acuto dell’esecuzione del salto verticale dopo squat isometrici dipende dall’angolo del ginocchio e dall’abilità di eseguire un salto verticale
Athanasios Tsoukos, Gregory C. Bogdanis, Gerasimos Terzis E Panagiotis Veligekas
Il luogo dell'esercizio. Viaggio euristico per menti allenabili (prima parte)
Alberto Andorlini
Supplementazione proteica e prestazione di forza/potenza
Jay R. Hoffman
Come regolare le Parallele Asimmetriche
Ines Camilla, Claudio Scotton
La rapidità e la velocità nel tennis. Note di didattica
Alfio Cazzetta
La prevenzione delle lesioni del crociato anteriore nelle atlete
Roberto Benis
Attività fisica e perimenopausa
Luca Marin, Matteo Vandoni, Erwan Codrons, Luca Correale, Marco Del Bianco, Sara Ottobrini
Riflessioni
Pasquale Bellotti
GiocosaMente. Costruire un repertorio: il ruolo del gioco motorio nello sviluppo della “Physical Literacy”
Patrizio De Rossi, Antonio Mazzoni
Indicazioni operative dell’ispettorato nazionale del lavoro in materia di prestazioni sportive dilettantistiche
Guido Martinelli
di Tudor Bompa e Carlo A. Buzzichelli
Scoprilo su http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/periodizzazione-dellallenamento-sportivo-nuova-edizione-bompa-buzzichelli
La preparazione fisica nello sport si è evoluta notevolmente da quando il principio guida sul quale venivano impostati i regimi di allenamento degli atleti era riassumibile in “no pain, no gain”.
Il Prof. Tudor Bompa è stato pioniere di nuove concezioni in questo campo, provando già molto tempo addietro come non solo il come e quanto duramente un atleta lavorava in allenamento, ma anche il quando e il tipo di lavoro che egli sceglieva, potessero determinare i suoi livelli di preparazione fisica. La Periodizzazione dell’Allenamento Sportivo va oltre la semplice applicazione delle tecniche e dei programmi di bodybuilding o powerlifting, per “costruire” la forza negli atleti.
In questa nuova edizione – la terza - Tudor Bompa e lo specialista della preparazione atletica Carlo Buzzichelli mostrano come l’utilizzo di programmi periodizzati possa condurre al picco della condizione in tempi ottimali, semplicemente manipolando le variabili dell’allenamento della forza attraverso sei fasi (adattamento anatomico, ipertrofia, forza massimale, conversione in forza specifica, mantenimento e tapering) ed integrandole con l’allenamento dei sistemi energetici, l’allenamento specifico e le strategie nutrizionali.
Concentrati
Antonio Urso
Utilizzo di esercizi complementari derivanti dalla Pesistica Olimpica come metodologia di recupero da MUS - Sintomi vaghi ed aspecifici
Dario Boschiero, Danilo Vaudagna, Sergio Pederzolli, Marro Michele, Mattia Fantina, Matteo Bonacina, Carmine Monaco, Elena Apelgantes, Antonio Urso.
Nutrizione per la performance
Gian Mario Migliaccio, Michele Spreghini
Rottura del tendine di Achille e la NFL
Andrew Charniga, Jr.
Schemi di attivazione muscolare durante tecniche di squat diverse
Lindsay V. Slater, Joseph M. Hart
Il luogo dell’esercizio. Viaggio euristico per menti allenabili (terza parte)
Alberto Andorlini
Amnesia glutea: descrizione e rimedi (prima parte)
Fabio Prina, Giampietro Alberti
La girata in semiaccosciata (power clean) e lo strappo in semiaccosciata (power snatch) con partenza dal ginocchio
Timothy J. Suchomel, Brad H. DeWeese, Ambrose J. Serrano
La periodizzazione dell’allenamento tra prassi, scienza e fantascienza (seconda parte)
Vito Leonardi
Macrociclo di preparazione specifica per la kick boxing
Matteo Calzuola
Riflessioni
Pasquale Bellotti
GiocosaMente. GiocosaMente, ancora
Silvestro Rinaldi
Sport, movimento umano ed emozioni
Angela Magrino, Gennaro Gatto, Vincenzo D’Onofrio
Il 2017: anno di novità per lo sport italiano (prima parte)
Guido Martinelli
Scopri di più su http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/strength-conditioning-n-21-rivista-federazione-pesistica
Lo sviluppo atletico: l'arte e la scienza dell'allenamento funzionale nello sport
di: Vern Gambetta
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/lo-sviluppo-atletico-larte-e-la-scienza-dellallenamento-funzionale-nello-sport
Attività motoria adattata: dalla teoria alla pratica
A cura di Luca Marin
ANNO EDIZIONE: 2021
GENERE: Libro
CATEGORIE: Fitness
ISBN: 9788860284570
PAGINE: 406
.
Negli ultimi anni l’attenzione verso l’Attività Motoria Adattata (AMA) è costantemente aumentata, sino a farla diventare uno degli argomenti di maggior interesse nel mondo dell’esercizio fisico. Il libro nasce dal desiderio di fornire uno strumento che colmi, almeno in parte, la lacuna tra evidenze scientifiche e pratica quotidiana, obiettivo talora difficile da raggiungere, data la necessità di individualizzare l’allenamento. Per questo è stato chiesto ai professionisti, specializzati nell’AMA per una specifica popolazione, di scrivere i test e i programmi di allenamento che utilizzano nella loro pratica quotidiana.
Il lettore troverà anche la descrizione e le immagini degli esercizi adattati. Le informazioni pratiche contenute in ogni capitolo rappresentano quindi il risultato di anni di lavoro sul campo e di continui aggiornamenti, tratti dalle migliori pratiche basate sulle evidenze scientifiche.
Le differenti competenze e professionalità degli specialisti coinvolti nell’opera forniscono al lettore un quadro, pratico e approfondito, dei differenti approcci utilizzati nell’AMA.
Gli Autori si sono proposti di realizzare uno strumento facilmente consultabile dagli studenti che devono acquisire nuove competenze e dai professionisti che desiderano conoscere le esperienze di altri colleghi.
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Scopri il libro qui https://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/libro-attivita-motoria-adattata-dalla-teoria-alla-pratica-marin
La preparazione fisico-atletica del calciatore
Jens Bangsbo
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/la-preparazione-fisico-atletica-del-calciatore
Warm up e moderni approcci all'allenamento
Mario Marella, Massimo Gulisano, Marta Radini, Paolo Spicuglia, Paolo Bosi
ANNO EDIZIONE: 2018
GENERE: Libro
ISBN: 9788860285386
PAGINE: 96
La metodologia PAP - Post Activation Motivation
Dopo aver esaminato nella letteratura nazionale ed internazionale la fase del riscaldamento (warm up) e aver trovato dei principi base, gli Autori notano come in realtà tale fase presenti un gran numero di varianti metodologiche e didattiche orientate verso esigenze tecniche sport-specifiche, fisiologiche e psicologiche diverse. Si è stabilito dunque l’obiettivo di immettere nel circuito dei tecnici dello sport una metodica sperimentata che usasse alcune strategie già presenti nella letteratura.
Il libro vuole spiegare i vantaggi e svantaggi di questa tecnica collaudata da circa 40 anni, ma che recentemente ha acquistato popolarità e importanza nel campo della performance atletica perché offre un nuovo approccio per ottimizzare la produzione di forza e di potenza nel gesto sportivo: la PAP (Post Activation Potentiation) infatti è una metodica di approccio all’allenamento che viene qui proposta come warm up negli sport di potenza.
Nella parte finale del libro, il lettore troverà esempi di programmi di warm up creati sulla base dei principi e dei concetti illustrati e proposti dopo esperienze e studi applicativi che possono dare spunto ad una diversa visione e offrire ad allenatori, istruttori, docenti di Educazione fisica, esempi e strumenti per una nuova concezione del riscaldamento.
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Pagine da Scienza e pratica dell'allenamento della forza
V. M. Zatsiorsky - W. J. Kraemer
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/scienza-e-pratica-dellallenamento-della-forza
Ottobre/dicembre 2017
Scienza e movimento n° 12
ANNO EDIZIONE: 2017
GENERE: Rivista
CATEGORIE: Rivista Scienza e Movimento
PAGINE: 56
Prevenzione dell'osteoporosi: l'importanza del calcio e dell'esercizio fisico
Davide Serpe
Small sided games
Sabino Di Muro
Allenamento funzionale vs allenamento tradizionale: gli effetti nei giovani adulti
Michele Calabrese
Fitness in gravidanza
Greta Tausani
La promozione dell'attività fisica sul luogo di lavoro: rischi e vantaggi per i lavoratori e l'azienda
Veronica Romano
Dal web. Elevation mask: vantaggi reali e ipotetici dell'allenamento simulato ad alta quota
Pierluigi De Pascalis
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L’uomo e il movimento
Antonio Urso
Performance sportiva. MUS, Stress e Infiammazione Cronica di basso grado
Dario Boschiero
Tapering per la competizione
Gian Mario Migliaccio, Paolo Penso
Complessità correlate alla prescrizione dei carichi per raggiungere la potenza di picco
Anne Swisher
Il miglioramento acuto dell’esecuzione del salto verticale dopo squat isometrici dipende dall’angolo del ginocchio e dall’abilità di eseguire un salto verticale
Athanasios Tsoukos, Gregory C. Bogdanis, Gerasimos Terzis E Panagiotis Veligekas
Il luogo dell'esercizio. Viaggio euristico per menti allenabili (prima parte)
Alberto Andorlini
Supplementazione proteica e prestazione di forza/potenza
Jay R. Hoffman
Come regolare le Parallele Asimmetriche
Ines Camilla, Claudio Scotton
La rapidità e la velocità nel tennis. Note di didattica
Alfio Cazzetta
La prevenzione delle lesioni del crociato anteriore nelle atlete
Roberto Benis
Attività fisica e perimenopausa
Luca Marin, Matteo Vandoni, Erwan Codrons, Luca Correale, Marco Del Bianco, Sara Ottobrini
Riflessioni
Pasquale Bellotti
GiocosaMente. Costruire un repertorio: il ruolo del gioco motorio nello sviluppo della “Physical Literacy”
Patrizio De Rossi, Antonio Mazzoni
Indicazioni operative dell’ispettorato nazionale del lavoro in materia di prestazioni sportive dilettantistiche
Guido Martinelli
di Tudor Bompa e Carlo A. Buzzichelli
Scoprilo su http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/periodizzazione-dellallenamento-sportivo-nuova-edizione-bompa-buzzichelli
La preparazione fisica nello sport si è evoluta notevolmente da quando il principio guida sul quale venivano impostati i regimi di allenamento degli atleti era riassumibile in “no pain, no gain”.
Il Prof. Tudor Bompa è stato pioniere di nuove concezioni in questo campo, provando già molto tempo addietro come non solo il come e quanto duramente un atleta lavorava in allenamento, ma anche il quando e il tipo di lavoro che egli sceglieva, potessero determinare i suoi livelli di preparazione fisica. La Periodizzazione dell’Allenamento Sportivo va oltre la semplice applicazione delle tecniche e dei programmi di bodybuilding o powerlifting, per “costruire” la forza negli atleti.
In questa nuova edizione – la terza - Tudor Bompa e lo specialista della preparazione atletica Carlo Buzzichelli mostrano come l’utilizzo di programmi periodizzati possa condurre al picco della condizione in tempi ottimali, semplicemente manipolando le variabili dell’allenamento della forza attraverso sei fasi (adattamento anatomico, ipertrofia, forza massimale, conversione in forza specifica, mantenimento e tapering) ed integrandole con l’allenamento dei sistemi energetici, l’allenamento specifico e le strategie nutrizionali.
Concentrati
Antonio Urso
Utilizzo di esercizi complementari derivanti dalla Pesistica Olimpica come metodologia di recupero da MUS - Sintomi vaghi ed aspecifici
Dario Boschiero, Danilo Vaudagna, Sergio Pederzolli, Marro Michele, Mattia Fantina, Matteo Bonacina, Carmine Monaco, Elena Apelgantes, Antonio Urso.
Nutrizione per la performance
Gian Mario Migliaccio, Michele Spreghini
Rottura del tendine di Achille e la NFL
Andrew Charniga, Jr.
Schemi di attivazione muscolare durante tecniche di squat diverse
Lindsay V. Slater, Joseph M. Hart
Il luogo dell’esercizio. Viaggio euristico per menti allenabili (terza parte)
Alberto Andorlini
Amnesia glutea: descrizione e rimedi (prima parte)
Fabio Prina, Giampietro Alberti
La girata in semiaccosciata (power clean) e lo strappo in semiaccosciata (power snatch) con partenza dal ginocchio
Timothy J. Suchomel, Brad H. DeWeese, Ambrose J. Serrano
La periodizzazione dell’allenamento tra prassi, scienza e fantascienza (seconda parte)
Vito Leonardi
Macrociclo di preparazione specifica per la kick boxing
Matteo Calzuola
Riflessioni
Pasquale Bellotti
GiocosaMente. GiocosaMente, ancora
Silvestro Rinaldi
Sport, movimento umano ed emozioni
Angela Magrino, Gennaro Gatto, Vincenzo D’Onofrio
Il 2017: anno di novità per lo sport italiano (prima parte)
Guido Martinelli
Scopri di più su http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/strength-conditioning-n-21-rivista-federazione-pesistica
Lo sviluppo atletico: l'arte e la scienza dell'allenamento funzionale nello sport
di: Vern Gambetta
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/lo-sviluppo-atletico-larte-e-la-scienza-dellallenamento-funzionale-nello-sport
Attività motoria adattata: dalla teoria alla pratica
A cura di Luca Marin
ANNO EDIZIONE: 2021
GENERE: Libro
CATEGORIE: Fitness
ISBN: 9788860284570
PAGINE: 406
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Negli ultimi anni l’attenzione verso l’Attività Motoria Adattata (AMA) è costantemente aumentata, sino a farla diventare uno degli argomenti di maggior interesse nel mondo dell’esercizio fisico. Il libro nasce dal desiderio di fornire uno strumento che colmi, almeno in parte, la lacuna tra evidenze scientifiche e pratica quotidiana, obiettivo talora difficile da raggiungere, data la necessità di individualizzare l’allenamento. Per questo è stato chiesto ai professionisti, specializzati nell’AMA per una specifica popolazione, di scrivere i test e i programmi di allenamento che utilizzano nella loro pratica quotidiana.
Il lettore troverà anche la descrizione e le immagini degli esercizi adattati. Le informazioni pratiche contenute in ogni capitolo rappresentano quindi il risultato di anni di lavoro sul campo e di continui aggiornamenti, tratti dalle migliori pratiche basate sulle evidenze scientifiche.
Le differenti competenze e professionalità degli specialisti coinvolti nell’opera forniscono al lettore un quadro, pratico e approfondito, dei differenti approcci utilizzati nell’AMA.
Gli Autori si sono proposti di realizzare uno strumento facilmente consultabile dagli studenti che devono acquisire nuove competenze e dai professionisti che desiderano conoscere le esperienze di altri colleghi.
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La preparazione fisico-atletica del calciatore
Jens Bangsbo
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La preparazione fisica per gli sport di combattimento
-Forza-stretching-resistenza-recupero-nutrizione-programmazione. Christophe Carrio
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Scienza e movimento n° 8
ANNO EDIZIONE: 2016
GENERE: Rivista, 56 pagine
Foam roller
di Giuseppe Berardi
Analisi cinematica del passo e valutazione post riabilitativa nelle lesioni del tendine d'Achille
di Cristian Berardi
Alterazioni dell'appoggio plantare e correlazioni posturali: indagine della scuola primaria
di Fabio Marino
BCAA e sport
di Giulio Merlini
La resistenza nella preparazione atletica del danzatore
di Romeo Cuturi, Omar De Bartolomeo, Sara Benedetti, Eva Fasolo
Dal web. L’espressione e la sollecitazione della resistenza nel corso dell'età evolutiva
di Pierluigi De Pascalis
L’avvocato risponde. Modelli societari per l'apertura di una palestra
di Fabio Volontà
Pagine da Manuale dell’istruttore di Fitness
di: Edward T. Howley - B. Don Franks
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/manuale-dellistruttore-di-fitness
Contenuti:
EMS whole body: effetti indotti sulla forza esplosiva, forza resistente e composizione corporea
di Gherardo Bertocchi, Alessandro Naspini, Erika Tiberi, Michela Zicchieri
Indagine epidemiologica sulle alterazioni dell'appoggio podalico nella scuola primaria
di Fabio Marino
I livelli di attività fisica in bambini e adolescenti
di Michele Calabrese
L’alimentazione è vincente, solo se l'allenamento è vincente
di Davide Serpe
Microonde: utile o dannoso?
di Giordano Fabbri
Dal web. Il talk test come strumento di valutazione dell'intensità del carico in principianti e atleti agonisti
di Pierluigi De Pascalis
Strength & Conditioning, n°30
ANNO EDIZIONE: 2019
GENERE: Rivista
CATEGORIE: Rivista Strength & Conditioning
PAGINE: 100
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Editoriale
Antonio Urso
Realanalyzer HD (Analizzatore HD in tempo reale). Un software per monitorare il bilanciere in tempo reale durante i movimenti della pesistica
Ingo Sandau, Holger Jentsch, Michael Bunk
Il Progetto PNPA
Antonio Urso
Modificazioni nei valori standard di outflow venoso delle vene giugulari interne (IJVs) in atleti praticanti sport di forza e potenza, in particolare Weightlifting e/o Powerlifting
Marco Radicello, Aldo Messina, Davide Piraino
Valutazione dei parametri fisiologici in contesti di fitness in acqua. Uno studio pilota
Luca Lolletti, Luciano Gemello, Massimiliano Gollin
Accrescimento staturale nei giovani praticanti la Pesistica Olimpica
Marco Cutillo
Coordinazione motoria e apprendimento delle tecniche
Vito Leonardi
L’allenamento con sovraccarichi per lo sviluppo della forza dei militari. Esperienze statunitensi
Joshua Hockett
La postura. Alcuni aspetti significativi
Antonio Urso
Il ruolo dell'esercizio fisico strutturato nella riabilitazione psichiatrica
Santo Rullo, Valerio Di Tommaso, Stefania Cerino, Francesca Cirulli
La pedana Nintendo Wii: supporto domiciliare nella riabilitazione dei disturbi dell’equilibrio
Andrea Burini
Prevenzione degli infortuni nelle atlete
Roberto Benis, Massimiliano Mazzilli
Riflessioni
Pasquale Bellotti
Quando spettano le agevolazioni fiscali per le attività sportive dilettantistiche?
Guido Martinelli
Scienza e Movimento n°1
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REVIEW: VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELL’IMMAGINAZIONE IDEOMOTORIA ATTRAVERSO L’ELETTROMIOGRAFIA DI SUPERFICIE
di Alessandra Calcinotto
INDAGINE COMPARATIVA TRA LA PLICOMETRIA E L’ECOGRAFIA PER LA DETERMINAZIONE DEL PANNICOLO ADIPOSO SOTTOCUTANEO: L’UTILIZZO DI UNA TABELLA COME RIFERIMENTO METODOLOGICO
di Stefano Scarallo
ORMONE DELLA CRESCITA: ESERCIZIO FISICO E ALIMENTAZIONE
di Giulio Merlini
CONSIDERAZIONI SULLO SQUAT
di Nicola Sacchi
IL PIEDE: STRUTTURA, PATOLOGIE E RIEDUCAZIONE
di Fabio Marino
TRAINING FISICO NELLE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI E METABOLICHE
di Raffaella Frisario
DAL WEB. 60000 ITALIANI MALATI DI FITNESS
di Pierluigi De Pascalis
L’AVVOCATO RISPONDE. QUANDO OCCORRE AVERE IL CERTIFICATO MEDICO PER L’ATTIVITÀ SPORTIVA?
di Flavio Volontà
Aprile/Giugno 2019
Editoriale
Antonio Urso
I meccanismi che regolano l’ipertrofia muscolare
Carlo Menghini, Luca Riva, Mauro Rocca
Elogiare il limite per costruire la vittoria
Antonio Urso
Effetti di sistemi di allenamento contro resistenza diversi sulla forza e l’ipertrofia muscolare in donne anziane che avevano seguito un allenamento contro resistenza
Alex S. Ribeiro, Andreo F. Aguiar, Brad J. Schoenfeld, Joao P. Nunes, Edilaine F. Cavalcante, Eduardo L. Cadore, Edilson S. Cyrino
La pratica dell’esercizio e dello sport nelle donne
Rhodri S. Lloyd, Avery D. Faigenbaum
Effetti del dell'allenamento nella pallavolo femminile
Marco Mencarelli
La preparazione fisica nella pallavolo femminile
Roberto Benis con la collaborazione di Massimiliano Mazzilli e Stefano Zambelli
Gli small-sided games nel calcio femminile: analisi della letteratura scientifica
Italo Sannicandro, Giacomo Cofano
DOMS. Indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardata. Significato ed inquadramento (prima parte)
Michele Castellano Vitaterna
Applicazioni dell’elettroencefalografia in ambito sportivo (prima parte)
T. Thompson, T. Steffert , T. Ros , J. Leach , J. Gruzelier - a cura di Marco Ivaldi
Dolore neuropatico plantare, opportunità terapeutiche e karate
Vincenzo D’Onofrio, Gennaro Gatto, Anna Paternostro
Riflessioni
Pasquale Bellotti
Cosa bolle in pentola
Guido Martinelli
GiocosaMente. Dalla performance alla motricità: la performance capovolta
Claudia Crova e Roberta De Pero
Le interviste di S&C
Oscar Bertone e Laura Bilotta
Urso / Cosa lascia in eredità questa pandemia allo sport?
Barsotti, Chiera, Lanaro, Fioranelli / L’impatto di stress, immunità e segnali dai sistemi endocrino e nervoso sulla fascia
Cerino, Piccotti, Renga / Sport e anoressia mentale: le potenzialitá del volteggio equestre
Albanese, Marin, Antonino, Patanè / Allenare la forza. Proposte per invecchiare in salute
Bellotti / Otto minuti
Basilio / Un gioco al giorno toglie la noia di torno: il gioco in alcuni punti ed un punto esclamativo!La morale delle morali, ovvero, che cosa ci insegna il gioco
Martinelli / Il Parlamento lancia la palla della riforma dello sport in fuorigioco
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Scienza e movimento n° 5
ANNO EDIZIONE: 2016
GENERE: Rivista
PAGINE: 56
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Competenza Qualificata Pagina 2
EFFETTI E PRINCIPI DEL RISCALDAMENTO
La fase di attivazione motoria, più comunemente chiamata riscaldamento, riveste un'importanza
elevata sia per la prestazione fisica che per la prevenzione degli infortuni; l'effetto primario di questa
fase, vede un incremento graduale della temperatura corporea e un aumento della vasodilatazione e
del flusso ematico ai muscoli attivi, che determina un incremento del tasso di ossigenazione tissutale,
riducendo il rischio di un precoce affaticamento muscolare dovuto ad acidificazione muscolare, per
carenza di ossigeno giunto alla periferia
Inoltre, l'incremento della temperatura interna, circa 0,16° ogni 10 minuti di corsa continua a 7 km/h,
determina inoltre un aumento della velocità dei processi metabolici ( 11-15% ogni grado di
aumento), un incremento dell'attività enzimatica aerobica e anaerobica, una maggiore velocità nella
conduzione degli stimoli nervosi, una diminuzione delle resistenze visco-elastiche del muscolo e un
aumento della produzione liquido sinoviale.
Una corretta procedura per il riscaldamento fisico, indipendentemente dal tipo di attività o di sport
pratico, prevede dei principi base, quali un incremento graduale dell'intensità, un avvicinamento
modulato e crescente verso lo sforzo massimo, un passaggio dalla fase di attivazione a quella di pre-
carico a quella di sforzo massimale; nella fase di pre-carico massimo, i valori lattacidemici devono
attestarsi intorno alle 5 mmol/l.
Se la metodologia generale degli aspetti macro del riscaldamento fisico può rimanere la stessa,
durata ed intensità devono obbligatoriamente variare in funzione dell'età: la minore elasticità
muscolare indotta dall'avanzare degli anni, determina una maggior cura della fase di attivazione, sia
in termini di durata che di esercizi specifici per la mobilità e la flessibilità dei muscoli, onde ridurre il
rischio di traumi indiretti ai tessuti muscolari.
Se a livello scolastico potrebbero bastare 5'-10' minuti per la fase di attivazione, un adulto necessita
di almeno 20-40' di riscaldamento fisico, prima dell'inizio della competizione o dell'allenamento; va
comunque ricordato che volume, durata e intensità dell'attivazione motoria, sono influenzati sempre
dallo stato di allenamento e dalle caratteristiche individuali.
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Competenza Qualificata Pagina 4
PERCHÈ I RITIRI PRE-STAGIONE SI SVOLGONO IN MONTAGNA?
EFFETTI DELL'ESERCIZIO FISICO IN ALTITUDINE
Uno dei benefici maggiormente ricercati dagli atleti di molteplici discipline sportive durante la
preparazione pre-campionato, è l'incremento della capacità da parte del sangue, di trasportare
ossigeno dal centro alla periferia muscolare.
In altitudine, poichè la concentrazione dell'ossigeno nell'aria ambiente è inferiore a quella registrata
in pianura, l'organismo attua una serie di risposte compensative e adattive, per garantire l'adeguato
soddisfacimento delle richieste metaboliche e cellulari: quando in una prima fase, la concentrazione
ematica d'ossigeno diminuisce, vengono a formarsi un numero maggiore di eritrociti (globuli rossi),
per incrementare la capacità del sangue di trasportare ossigeno ai tessuti attivi.
Una volta terminato il ritiro pre-campionato in altitudine e si torna all'altezza del mare, il numero
degli eritrociti risulta aumentato, con conseguente incremento della capacità di trasporto di ossigeno
da parte del sangue; ovviamente questo incremento di globuli rossi, è destinato col tempo a tornare a
livelli fisiologici pre-ritiro.
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Competenza Qualificata Pagina 5
ATTIVITA' FISICA E PERCEZIONE DELLA FATICA
Quando faccio attività fisica come posso monitorare la sensazione di fatica provata ?
Attualmente possediamo molti strumenti portatili e pratici da utilizzare per monitorare le calorie, la
frequenza cardiaca e molti altri parametri durante la pratica di attività fisica.
Ma è possibile "oggettivare” la condizione di fatica percepita da ognuno di noi?
Esiste una scala di valori di percezione dello sforzo che facilmente si può applicare ad ogni tipo di
attività e soprattutto ad ogni persona sia bambini, adulti e anziani che praticano movimento.
Scala di Borg: E’ una griglia di valutazione della percezione di fatica percepita dalla persona tramite
l’attribuzione di un punteggio. In questo modo è possibile monitorare le personali condizioni di stress
fisico ad esempio eseguendo lo stesso tipo di attività in giorni diversi. Principalmente è utilizzata in
associazione con determinati test fisici, viene posta la domanda prima del test e dopo il test per
evidenziare un possibile cambiamento; nonostante ciò risulta applicabile dal singolo soggetto che pratica
movimento per tenere sotto controllo la percezione della fatica. Nello specifico ad esempio per
evidenziare un miglioramento percependo meno stressante un tipo di attività che sino a poco prima
veniva tollerata con difficoltà.
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Competenza Qualificata Pagina 6
DIETA E ATTIVITA' FISICA NELLA PRE-IPERTENSIONE
La tabella mostra la classificazione per i differenti livelli di pressione arteriosa sistolica (PAS) e
diastolica (PAD), e le terapie d'intervento di cura in funzione dei valori registrati.
Da sottolineare come la terapia di cura per lo stato di pre-ipertensione, ultimo notch prima dello stato
patologico, e corrispondente a valori di 120-139 PAS e/o 80-90 PAD, comprenda un intervento
educativo e non farmacologico, col focus incentrato sul cambio delle abitudini verso uno stile di vita
salutare.
In uno stato di pre-ipertensione, l'inserimento dell'attività fisica aerobica e regolare nella propria
routine quotidiana, se associata ad un corretto regime alimentare e all'astensione dal fumo, risulta
sufficiente per riportare i parametri pressori verso i normali valori.Va ricordato, che anche
l'intervento farmacologico per la cura degli stati patologici di ipertensione, è sempre e comunque
associato ad un intervento educativo verso un cambio dello stile di vita, con la primaria astensione
dal fumo, l'introduzione di una corretta ed equilibrata dieta e la pratica di un'attività fisica aerobica
moderata e regolare.
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Competenza Qualificata Pagina 7
MAL DI SCHIENA?
ATTENZIONE AL CARICO LOMBO-SACRALE
Nella figura si evidenzia la differente pressione sul nucleo polposo del disco intervertebrale fra L5 e
S1, indotta da 3 diverse situazioni di una classica routine quotidiana: sollevamento di un peso da
terra, posizione seduta e postura sdraiata supina.
Come ben si evince dalla figura, sia la posizione seduta che in special misura il sollevamento di un
peso da terra con una postura non ergonomica (piegamento della schiena invece delle gambe),
determinano un aumento della pressione sul disco intervertebrale e uno schiacciamento del nucleo
polposo, che se ripetuta costantemente nel tempo (anni), può determinare la comparsa di situazioni
patologiche a danno vertebrale, come le classiche ernie discali.
Risulta assai importante non rimanere in posizione seduta per troppo a lungo, ma fare invece brevi
pause (5-10min) in piedi o sdraiati almeno ogni 2 ore; ancor più importante il corretto sollevamento
dei pesi da terra con movimento ergonomico, che prevede il piegamento delle gambe e non della
schiena in fase di discesa e sollevamento, diminuendo fortemente così la pressione sul disco
intervertebrale.
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Competenza Qualificata Pagina 9
PERCHE' CI STANCHIAMO?PERCHE' CI FERMIAMO?
La figura elenca le principali cause della fatica muscolare, inducenti successivamente il termine di
un'attività motorio o di un semplice esercizio fisico; a livello macro possiamo individuare 4
macrocategorie, che racchiudono e sintetizzano lo stato di fatica muscolare:
_ carenza di adenosintrifosfato per la contrazione muscolare, determinata da insufficienti livelli di
fosfocreatina/glicogeno/glucosio;
_ Insufficiente smaltimento dell'acido lattico prodotto durante lo sforzo fisico, che induce un
accumulo di ioni idrogeno nel tessuto muscolare;
_ Disfunzione della trasmissione degli stimoli nervosi dal centro alla periferia muscolare, o
disfunzioni chimico-nervose a livello della placca motrice;
_ Elementi riguardanti il sistema nervoso centrale, fra cui rientrano scarsa motivazione o stato di pre-
affaticamento cognitivo.
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Competenza Qualificata Pagina 10
FASCITE PLANTARE: CAUSE E POSSIBILE TRATTAMENTO
La Fascite Plantare è una condizione dolorosa del piede causata da infiammazione, in fase acuta, o
degenerazione, durante la fase cronica, della fascia plantare, costituita da tessuto connettivo denso
che si estende dal calcagno alle teste metatarsali.
La fascia plantare stabilizza e sorregge l’arco plantare longitudinale in fase statica e svolge un
importante ruolo biomeccanico anche durante il cammino. Quando le articolazioni metatarso-
falangee si estendono si crea una tensione sulla fascia che comporta un avvicinamento del calcagno
alle teste metatarsali con conseguente aumento dell’arco longitudinale.
L’insorgenza della patologia è ancora poco conosciuta, probabilmente legata ad un non corretto uso
biomeccanico del piede o ad un suo utilizzo eccessivo che porta all'insorgenza di microtraumi e di
conseguenza all'infiammazione della fascia stessa. Stress e carico continuativi portano ad una
condizione cronica di cambiamenti strutturali degenerativi della fascia a cui può seguire una necrosi
del collagene e calcificazione.
Durante la fase acuta (infiammatoria), lo stretching permette ad allentare le tensioni muscolari
globali del corpo e più nello specifico quelle dell'arto inferiore interessato garantendo una riduzione
dello stress a carico della fascia e di conseguenza del dolore. Uno stretching specifico della fascia
plantare sembra determinare un miglioramento dell’outcome clinico maggiore rispetto allo stretching
in carico di altri muscoli dell'arto inferiore, ad esempio del polpaccio.
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Competenza Qualificata Pagina 11
LA RIEDUCAZIONE MOTORIA IN ACQUA
La rieducazione motoria in acqua può essere prescritta sia preliminarmente ad un intervento
chirurgico per rinforzare la muscolatura e prepararla al decorso post-operatorio sia nella delicata fase
di rieducazione post-operatoria. Nella seconda situazione il suo effetto è fondamentale al fine di
ridurre il dolore, il gonfiore e l’infiammazione e di migliorare l’articolarità e la flessibilità,
condizioni comuni del periodo post-intervento chirurgico. L’attività funzionale in acqua viene
proposta già dopo pochi giorni dall’intervento chirurgico, nelle prime fasi della riabilitazione, per
evitare e ridurre il più possibile gli effetti negativi dell’immobilizzazione. Infatti nell’ambiente
acquatico si possono effettuare esercizi con uno sforzo notevolmente ridotto rispetto agli stessi
esercizi eseguiti a secco in palestra.
Tutto ciò è possibile in quanto in acqua il peso del corpo viene parzialmente annullato dalla
diminuzione della forza di gravità. L’acqua calda inoltre favorisce il rilassamento muscolare e
l’effetto della viscosità influisce sulla resistenza opposta dall’acqua ai movimenti. Durante
l’esecuzione di un movimento, quindi, il corpo riceve una resistenza proporzionale all’accelerazione
con la quale si muove. La semplice resistenza offerta dall’acqua favorisce anche un precoce recupero
muscolare, questa resistenza può essere successivamente aumentata attraverso l’ausilio di elastici e
galleggianti per incrementare la tonicità muscolare. Un altro aspetto tipico di questa attività
funzionale consiste nel fatto che l’ambiente acquatico modifica la percezione del nostro corpo,
questo costringe la costante ricerca di un maggiore controllo e ad eseguire movimenti con maggiore
attenzione. La rieducazione funzionale in acqua è fondamentale nelle prime fasi della riabilitazione,
quando il movimento a secco non sarebbe possibile, al fine di evitare ulteriori aggravamenti dovuti
alla immobilizzazione, e successivamente affiancata al recupero funzionale in palestra per recuperare
efficientemente e completamente tutte le funzionalità venute a mancare con l’infortunio.
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Competenza Qualificata Pagina 12
QUANDO SIAMO STANCHI CONSUMIAMO DI PIU?
L'INFLUENZA DELLA FATICA SUL COSTO ENERGETICO
Seppur a livello INDIRETTO, la fatica muscolare e/o cognitiva può determinare un incremento del
costo energetico dello sforzo fisico, conducendo ad un inevitabile aumento del consumo
chilocalorico in corso di attività. Se a livello prettamente teorico, il dispendio energetico risulta
essere correlato esclusivamente all'intensità di sforzo espressa, nella pratica il consumo calorico
dell'esercizio fisico, può essere notevolmente influenzato anche dallo stato di affaticamento psico-
fisico del soggetto: la causa principale di questo effetto indiretto esercitato dalla fatica sul costo
energetico, è dato ancora una volta dalla corretta tecnica di esecuzione motoria, che può risultare
compromessa in uno stato di affaticamento.
La stanchezza fisica e mentale, può portare a una modifica di quella che era inizialmente una tecnica
corretta e funzionale, determinando un maggiore costo energetico a parità di sforzo prodotto, in virtù
di una tecnica scarsamente economica ed efficiente: tipici esempi come quelli mostrati in figura,
provengono dalla corsa di lunga durata, laddove uno stato di perdurato affaticamento può
determinare una variazione del corretto rapporto fra ampiezza e frequenza dei passi, o a una minore
costanza nel ritmo di percorrenza (le variazioni di velocità determinano un incremento superiore del
costo energetico rispetto allo steady-state), determinando un aumento della spesa energetica nelle
parti finali dello sforzo.
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Competenza Qualificata Pagina 13
CHIMICA DELL'ESERCIZIO FISICO: un breve sguardo
Durante un'attività motoria, sia questa più o meno intensa, assistiamo ad una contrazione dei muscoli
scheletrici, che attraverso i loro rapporti anatomici con i tendini e le ossa, permettono e determinano
il movimento consapevole e volontario durante l'allenamento.
Il movimento per essere eseguito, necessita di segnali nervosi e chimici provenienti dall'encefalo e
dal midollo spinale, che inducano i muscoli volontari a contrarsi e a farlo con necessaria ed adeguata
forza: questa segnalazione neurochimica, è possibile grazie al neurotrasmettitore acetilcolina, una
molecola che controlla e determina lo stato di contrazione e di rilascio dei muscoli scheletrici.
Una maggiore liberazione di acetilcolina si accompagna alle fasi di contrazione muscolare, mentre
l'assenza di rilascio della stessa si associa alle fasi di rilasciamento dei muscoli: maggiore sarà il
quantitativo di acetilcolina rilasciato, maggiori saranno le cellule muscolari in contrazione. Inoltre,
poichè i muscoli non possono contrarsi in assenza di energia, c'è bisogno di un incremento del flusso
di ossigeno e di macronutrienti ai tessuti attivi; questo aumento, è garantito dal maggiore flusso
ematico nell'area stimolata grazie a:
_un aumento della vasodilatazione in virtù della modulazione offerta dall'ossido nitrico
_un aumento dell'attività cardiaca, realizzata attraverso un incremento di adrenalina e noradrenalina
circolanti.
L'acetilcolina, la noradrenalina e l'adrenalina, rappresentano la triade dei neurotrasmettitori, alla base
della regolazione chimica durante l'allenamento fisico e l'attività motoria.
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Competenza Qualificata Pagina 14
Quali muscoli stai allenando?
LE DIFFERENTI ATTIVAZIONI MUSCOLARI NELLE VARIE VELOCITA' DI CORSA
La figura proposta tratta da Kunz e Unold, mostra la differente attivazione muscolare a seconda della
velocità espressa durante una corsa in piano: come ben evidente dal segnale elettromiografico, a
seconda della velocità mantenuta variano sia l'intensità di attivazione che il muscolo attivato.
Differenze di attivazione considerevoli riguardano in special misura i muscoli glutei, minimamente
attivati durante le fasi di jogging lento ma viceversa, notevolmente impiegati durante le corse rapide
o sostenute; risulta costantemente presente invece, il contributo offerto durante la corsa dai muscoli
sacrospinale e bicipite femorale, con intensità di attivazione direttamente proporzionale alla velocità
espressa.
La conoscenza e la coscienza dei muscoli attivati durante uno specifico esercizio motorio,
rappresentano le basi imprescindibili su cui costruire i miglioramenti di medio periodo offerti
dall'allenamento fisico.
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Competenza Qualificata Pagina 15
COME E' DISTRIBUITO IL NOSTRO PESO?
La tabella soprastante, mostra una stima percentuale della differente distribuzione della forza peso
sulla nostra architettura corporea: appare subito evidente (e sottolineato in rosso), lo stress
importante e primario a cui sono sottoposti il tronco, la testa e il collo e per tanto, quanto sia
necessario concentrare l'azione di ginnastica posturale e preventiva fatta di mobilità e rinforzo, su
queste zone d'interesse.
Ancor più importante, risulta l'azione di salvaguardia preventiva che deve essere esercitata in zona
lombo-sacrale e nello specifico, mirata alla zona L5-S1 che anche a livello statistico, risulta una delle
zone maggiormente colpite da protrusioni ed ernie discali, proprio per l'azione di elevato sostegno e
conseguente stress, che tale zona esercita in favore di tutto il nostro schema posturale di base. Il 50%
di tutta la nostra ginnastica posturale e preventiva, deve essere rivolta in favore di queste 4 zone
d'interesse, attraverso esercizi di mobilità, stabilità, rinforzo e flessibilità, come ad esempio:
_ potenziamento del core
_ mobilizzazione e rilassamento dei muscoli del collo e della zona immediatamente caudale (zone
comunemente contratte)
_ allungamento della catena cinetica posteriore e dei muscoli adduttori delle gambe (anch'essi
comunemente contratti)
_ mobilizzazione del bacino....
_ senza dimenticare mai il ruolo esercitato dalla respirazione e dal suo allenamento (ginnastica
respiratoria), nel determinare maggiori o minori tensioni generali.
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Competenza Qualificata Pagina 16
L'ATTIVITA' FISICA REGOLARE COME FATTORE PREVENTIVO NELLO SVILUPPO
DELLE PATOLOGIE
Ormai è sempre più riconosciuto il ruolo esercitato dall'attività fisica, quale elemento preventivo nel
contrastare l'insorgere di numerose patologie, siano queste acute o croniche, siano queste di natura
cardiovascolare o metabolica. L'esercizio fisico praticato con costanza e regolarità, in special misura
l'attività moderata di tipo aerobico, rappresenta un fattore integrativo comune a numerose strategie
terapeutiche per la cura e la prevenzione di molteplici patologie, quali diabete, sindrome metabolica,
ipertensione, infarto.... solo per citarne alcune.
Va qui rammentato un principio fondamentali di un piano di allenamento fisico, ovvero la
progressività del carico allenante, carico inteso nelle sue componenti d'intensità della seduta e di
frequenza delle sedute. L'errore maggiormente comune in chi decide di iniziare un percorso volto a
uno stile di vita maggiormente attivo e salutare, è di natura esclusivamente psicologica, in quanto si
tende a voler cercare di recuperare, attraverso carichi allenanti non sopportabili nel medio periodo,
anni di sedentarietà motoria.
Questo tranello conduce all'inevitabile abbandono del percorso di allenamento, in quanto esaurito il
primo breve booster motivazionale, i danni arrecati dall'eccessivo carico iniziale conducono ad una
situazione di scarsa sopportabilità fisica e psicologica di uno stimolo allenante anche inferiore.
Mantenere la progressività nella somministrazione del carico allenante, rappresenta il principio base
su cui costruire percorso e risultati nel lungo periodo.
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Competenza Qualificata Pagina 17
COSA VUOL DIRE PREVENIRE?
La prevenzione è un insieme di attività, azioni ed interventi attuati con il fine principale di
promuovere e conservare lo stato di salute ed evitare l’insorgenza di malattie. Possiamo parlare di tre
differenti tipi di prevenzione: primaria, secondaria e terziaria. Questo in relazione alle finalità
perseguibili e al diverso tipo di attività prese in considerazione.
La Prevenzione Primaria ha come target il soggetto sano e si propone di mantenere condizioni di
benessere e di evitare la possibile comparsa di malattie. In particolare agisce, grazie alle giuste
attività, potenziando i fattori utili alla salute, limitando e riducendo i fattori causali delle malattie. Gli
interventi e le azioni preventive, nello specifico, tendono al conseguimento di uno stato di completo
benessere fisico, psichico e sociale dei singoli e della collettività.
La Prevenzione Secondaria segue un grado successivo rispetto alla primaria, interviene su soggetti
già ammalati, anche se in uno stadio iniziale. Questo intervento di secondo livello mediante la
diagnosi precoce di malattie in fase asintomatica, grazie a specifici programmi di screening, mira ad
ottenere la guarigione o comunque limitarne la progressione.
La Prevenzione Terziaria, fa riferimento a tutte le azioni finalizzate a controllare e contenere esiti più
complessi di una patologia. Consiste nel controllo clinico-terapeutico di malattie ad andamento
cronico o irreversibili; l’obiettivo è quello di limitare e preferibilmente evitare la comparsa sia di
complicazioni tardive che possano portare ad invalidità.
Con prevenzione terziaria si intende anche la gestione delle disabilità e dei deficit causati da uno
stato patologico o disfunzionale, le misure riabilitative e assistenziali come quella motoria sono volte
al reinserimento familiare, sociale e lavorativo del malato, e miglioramento della qualità della vita. -
old.iss.it (Istituto Superiore di Sanità)
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Competenza Qualificata Pagina 18
CALCOLO DEL MASSIMALE? LE 6 PRINCIPALI FORMULE
Capita sovente, di avere necessità di conoscere il proprio carico massimale potenzialmente
sostenibile in una singola ripetizione (1RM) di un esercizio, per poter così impostare efficacemente il
programma di allenamento fisico, in base agli obbiettivi desiderati (es. forza massima, ipertrofia,
resistenza....) Per chi non volesse eseguire un test massimale, che comunque rappresenta il metodo
più preciso per conoscere il reale carico potenzialmente sostenibile, esistono alcune equazioni che
calcolano in maniera indiretta ma con discreta precisione, la potenziale 1 RM a partire dal numero di
ripetizioni svolte con un determinato carico.
Queste formule risultano particolarmente adatte per una popolazione anziana, a cui andrebbe evitato
come principio un test da sforzo massimale, in virtù dello stato di particolare fragilità della struttura
ossea e muscolare; la stessa utilità pratica è in favore dei principianti e dei i novizi dell'allenamento
fisico, in quanto un test da carico massimale, inducendo uno stress da carico importante sulla
componente muscolo-articolare, presuppone una capacità fisica in grado di assorbire quei determinati
effetti. Le equazioni proposte, tratte dalla letteratura ad oggi disponibile, risultano validate
scientificamente ed offrono un ragionevole grado di precisione nella stima fornita.
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Competenza Qualificata Pagina 20
QUALI MUSCOLI STAI ALLENANDO?
ANALISI DELLE ESTENSIONI SU PANCA
Nella figura è mostrata l'analisi dell'attività muscolare (misurata mediante elettromiografia di
superficie), durante l'esecuzione dell'esercizio di estensioni su panca orizzontale con presa normale
(larghezza spalle). Se nell'immaginario comune, l'esercizio sembrerebbe rivolto a determinare un
condizionamento massimale per i muscoli pettorali, va sottolineato invece come il massimo
condizionamento è rivolto ai muscoli tricipite e deltoide, come ben evidenziato dal segnale
elettromiografico.
Pur rimanendo valide come efficace stimolo per il muscolo gran pettorale, va precisato che le
estensioni su panca orizzontale rappresentano una tipologia di esercizio multiarticolare e per tanto,
efficace nel somministrare un condizionamento muscolare di carattere generale e non prettamente
specifico; una strategia di stimolo condizionale massimo dei muscoli pettorali, prevede l'unione di
esercizi di carattere generale a quelli di carattere specifico.
A titolo informativo, va precisato che l'analisi EMG dello studio di Kurtz et al (da cui è stata tratta la
figura), non ha tenuto conto di altri gruppi muscolari sollecitati durante l'esercizio, come ad esempio
i flessori scapolari, anch'essi impegnati durante l'esecuzione delle estensioni su panca orizzontale.
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Competenza Qualificata Pagina 21
STRETCHING? EVITA ERRORI COMUNI!
La figura mostra una classica postura di allungamento per i muscoli adduttori dell'articolazione
dell'anca; una prima regola di carattere generale per chi decide di attuare uno stretching "fai da te", è
la cosiddetta regola del "non dolore", ovvero la somministrazione ai muscoli coinvolti, di una
tensione efficace per l'allungamento muscolare ma che non evochi la sensazione di dolore, evitando
così qualsivoglia danno alla struttura muscolo-legamentosa.
Analizzando nello specifico la postura illustrata in figura, un classico errore tecnico a cui sovente
s'incorre, è quello di piegare la testa verso il basso con scivolamento e arrotondamento in alto delle
spalle: questo determina un stress a carico della zona bassa della schiena.
Come evidenziato nel disegno, lo sguardo dovrebbe essere rivolto avanti a se, seguendo il
movimento e la naturale inclinazione della schiena; inoltre bisogna prestare attenzione alla fase
iniziale del movimento in avanti, che deve avere la sua origine dalle anche.
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Competenza Qualificata Pagina 23
LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
La sindrome del canale carpale, anche detta del tunnel carpale, è una sindrome da compressione
nervosa piuttosto frequente, essendo la neuropatia periferica più comune e interessando circa l’1%
della popolazione; insorge con maggiore frequenza in età adulta o anziana, mediamente intorno alla
mezza età, con frequenza maggiore di circa il doppio nelle donne rispetto agli uomini.
Il canale carpale è uno spazio osteo-fibroso rigido che agisce fisiologicamente come un
compartimento chiuso; la sindrome è dovuta a una compressione del nervo mediano nella zona del
polso, ed è caratterizzata da dolore, torpore o parestesie sulla superficie palmare della mano, nelle
zone del percorso anatomico del nervo (faccia palmare di pollice, indice e medio). I sintomi
maggiormente comuni e frequenti sono il dolore e le parestesie notturne sulla faccia palmare della
mano: si ipotizza che la flessione o l' estensione continua del polso sotto la testa o sotto il il cuscino
durante il sonno, contribuisca alla prevalenza notturna dei sintomi.
Attività della vita quotidiana come guidare un’automobile, tenere in mano una tazza, battere a
macchina spesso aggravano i sintomi; anche gli stimoli che alterano l'omeostasi dei liquidi corporei,
come la gravidanza, l'uso di contraccettivi orali, o l'emodialisi può predisporre alla sindrome del
tunnel carpale. Il dolore e le parestesie di solito trovano sollievo da un massaggio o quando il
paziente scuote la mano.
Da: La Riabilitazione in ortopedia II ed; S. Brent Brotzman, MD; Excerpta Medica;2004
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POSTURE DI ALLUNGAMENTO
Nella figura viene proposta una postura di stretching di semplice e pratica attuazione, mirante
all'allungamento dei flessori del ginocchio e nello specifico del bicipite femorale; il piede
omolaterale ai muscoli allungati, deve essere predisposto a martello (90°), estendo così l'azione di
allungamento anche ai muscoli gemelli.
Se si associa una lieve estensione dell'arto controlaterale, flettendo la caviglia verso il basso, la
postura può risultare efficace per l'allungamento del muscolo ileopsoas, sebbene questa co-
attivazione muscolare non deve andare a stressare per alcun motivo la zona lombo-sacrale: in questo
caso è fondamentale un buon tono dei muscoli del core (addominali in primis), per evitare l'eccessivo
carico a livello vertebrale.
Specie quando combinata, con entrambi gli arti posti in allungamento sincrono, questa postura di
allungamento estende la sua azione al rilassamento della parte bassa della schiena, zona
lombosacrale.
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TENDINOPATIE DELL'ACHILLE
Il tendine calcaneale o tendine d'achille rappresenta il tendine più spesso del corpo umano: è formato
dalla convergenza dei muscoli gastrocnemio e soleo e si inserisce sulla tuberosità posteriore del
calcagno, diventando stretto e tondeggiante vicino alla sua inserzione. La zona più fragile è
rappresentata dal 3° distale, che possedendo una scarsa vascolarizzazione, rappresenta la zona di
maggior frequenza di degenerazioni o strappi.
La sua funzione primaria è la flessione plantare del piede, ma partecipa anche alla supinazione della
sottoastragalica, divenendo inoltre uno stabilizzatore del retropiede durante una normale andatura.
Gli step patologici antecedenti alle rotture complete del tendine, partono da una primissima fase di
peritendiniti che si evolvono in peritendiniti con tendinosi, in cui sono presenti a vari gradi,
degenerazioni del tendini, lacerazioni parziali e/o calcificazioni; l'evolversi della patologia porta a
vere e proprie tendinosi con rotture parziali del tendine, tendinopatie a livello dell'inserzione, borsiti
e distacco completo del tendine.
Per quel che concerne le peritendiniti e le tendinosi, il calcio rappresenta lo sport con la più alta
frequenza d'incidenza, doppiando specialità dell'atletica quali salto e corsa; la fascia d'età compresa
fra 24-36 anni risulta quella maggiormente colpita da peritendiniti e tendinosi; la durata dei sintomi
per le peritendiniti e le tendinosi varia in acuto da meno di 2 settimane a più di 6 settimane in
cronico.
I fattori di rischio predisponenti alla patogenesi sono rappresentati dalla scarsa elasticità del tricipite,
dalla scarsa vascolarizzazione, dai mal allineamenti anatomici o vizi posturali, primi fra tutti
l'iperpronazione del piede, l'aumento eccessivo del carico di lavoro, lo scarso recupero fra gli
allenamenti e gli equipaggiamenti non idonei alla superficie di allenamento.
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CAMMINO E PREVENZIONE
LA VELOCITA' DI CAMMINO E' UN IMPORTANTE FATTORE PROTETTIVO PER CHI
SOFFRE DI CARDIOPATIA
Uno studio svolto dall' AUSL di Ferrara ha coinvolto 1255 pazienti del modulo dipartimentale
dell'attività motoria per cardiopatie pregresse. Durante la valutazione preliminare, oltre ad aver
raccolto i dati relativi ai fattori di rischio come indicatori di gravità, è stata misurata la velocità di
cammino attraverso un test su tappeto rotante basato sull'intensità d'esercizio percepita dal paziente.
Il test richiede un'intensità di esercizio lieve-moderata, per questo può essere utilizzato in sicurezza
anche al di fuori delle strutture sanitarie, come in palestre o in luoghi adatti all'attività motoria.
Il fattore più importante per determinare la sopravvivenza a 10 anni è risultata la velocità di cammino
misurata durante il test. l soggetti più veloci, capaci di camminare ad una media di 5,5km/h ha
mostrato una mortalità inferiore dell'80% rispetto al gruppo in media più lento (3,4 km/h),
indipendentemente dall'età e dalle altre condizioni di partenza.
Inoltre, i pazienti che dopo 2 anni hanno mostrato un incremento nella velocità di cammino, hanno
ottenuto un'ulteriore riduzione del rischio fino al 50%. La velocità media mantenuta durante il test di
1km si è mostrata inversamente proporzionale alla sopravvivenza dei pazienti con cardiopatie
pregresse. Questo strumento semplice ma utile permette di stratificare i gradi di rischio nei
programmi di riabilitazione cardiaca in fase di prevenzione secondaria.
Giorgio Chiaranda,Eva Bernardi,Jonathan Myers et al.Treadmill walking speed and survival
prediction in men with cardiovascular disease: a 10-year follow-up study
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PILLOLE DI SCIENZA
PERCHÈ PERCEPIAMO LA PROFONDITÀ DEGLI OGGETTI?
La percezione della profondità (stereopsi) richiede che il cervello riceva afferenze visive convergenti
da ambo gli occhi: la parte del campo visivo percepita da entrambi gli occhi, è detta campo visivo
binoculare.
Poichè l'occhio destro e l'occhio sinistro risiedono in una posizione anatomica differente, osservano
gli oggetti da prospettive diverse, in relazione alla loro posizione sul piano frontale, consentendoci di
osservare un'immagine con angolazioni leggermente differenti.
Siccome lo stimolo visivo sulla retina presenta piccolissime diversità, la corteccia celebrare utilizza
queste minuscole differenze di prospettiva, per costruire un'immagine 3D del mondo attorno a noi; in
assenza di questa differenziazione, la nostra percezione del mondo risulterebbe esclusivamente
bidimensionale.
Da: Fisiologia CL Standfield Edises; Fisiologia B. Levy
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LA PROGRAMMAZIONE DELL'ALLENAMENTO
Programmare l’allenamento sportivo significa “stabilire in anticipo i mezzi e i metodi di lavoro ed il
loro andamento temporale allo scopo di realizzare un progetto di allenamento”. La programmazione
nonostante sia un arte empirica, in ambito sportivo in realtà di esatto c’è ben poco; sono troppe infatti
le variabili che possono modificare la programmazione fatta a tavolino.
Al di là di questo le tappe di una buona programmazione sono essenzialmente tre:
1. l’elaborazione teorica di un programma (stabilire obbiettivi e mezzi da utilizzare);
2. la “messa in campo” del programma stilato (qui entrano in gioco le numerose variabili);
3. il controllo e l’eventuale aggiustamento in corso d’opera della programmazione effettuata
(modificare il programma sia della seduta stessa sia delle sedute successive in base alle risposte
fisiche degli atleti o agli eventi imprevisti).
A livello temporale la programmazione dell’allenamento può essere suddivisa in programmazione a
breve, medio e lungo termine.La programmazione a breve termine è costituita dalla seduta e dal
microciclo. La seduta può essere monotematica quando rivolta all’incremento di una sola capacità
condizionale (forza, velocità o resistenza); in realtà nella stessa seduta si possono anche allenare più
capacità condizionali, solitamente però non più di due.
Il microciclio viene identificato con la settimana di allenamento ma può essere anche leggermente
più lungo; all’interno del microciclo le sedute devono essere concatenate attraverso una successione
logica. La programmazione a medio e lungo termine è costituita rispettivamente dal mesociclo
(solitamente composto da 4 microcicli), dal macrociclo (composto a sua volta da 3/5 mesocicli) e dal
piano annuale (l’intera stagione sportiva).
Ovviamente per sviluppare una efficace ed il più possibile corretta programmazione d’allenamento,
l’allenatore, oltre alle tappe sopracitate, non può prescindere dalla perfetta conoscenza dei principi
che stanno alla base della metodologia dell’allenamento (modello prestativo, effetti del tipo di
allenamento e tempi di supercompensazione).
Da: L’allenamento fisico nel calcio di Ferretto Ferretti
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