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AUXOLOGIA
Specialità medica che studia e cura
la crescita fisica delle persone in età evolutiva;
(αυαυαυαυxανανανανo = accrescere; termine introdotto da Godin )
L’auxologia studia i fenomeni dell’accrescimento,
ne analizza le modalità,
ne esamina i fattori
e ne illustra le leggi
al fine di identificare le sue fasi,
rilevare le sue deviazioni
e prevenire e correggere le sue variazioni.
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L’età di AVVIAMENTO DEI BAMBINI ALLA PRATICA SPORTIVA trova ancora
studiosi e ricercatori preoccupati non solo nel definirla, ma anche e soprattutto nel
voler indicare i probabili rischi dell’agonismo precoce, tenendo in giusto conto
anche i sicuri danni del sedentarismo precoce.
UNA CORRETTA PROPOSTA MOTORIA IN ETA’ INFANTILE:
BISOGNA CONOSCERE IN MODO ADEGUATO
LE CARATTERISTICHE FISIOLOGICHE
E
LE CARATTERISTICHE BIOLOGICHE DELL’ACCRESCIMENTO
al fine di
FISSARE GLI OBIETTIVI
I CONTENUTI
I MEZZI
I METODI
e anche
IMPORRE I LIMITI.
Il bambino libero di muoversi a suo piacimento fino all’età scolare, compatibilmente
al luogo in cui vive e alle possibilità familiari, di fatto si trasforma in un sedentario a
tempo pieno appena comincia a frequentare la scuola elementare: per lunghe ore
sarà seduto nei banchi e continuerà a stare seduto anche a casa per fare i compiti,
spesso in alternativa o in associazione ad almeno due ore in media di immobilità
televisiva.
Il periodo che va dai 6 ai 14 anni per entrambi i sessi,
a seconda di come viene vissuto dal punto di vista motorio,
può condizionare in larga parte
il benessere e l’equilibrio psico-fisico dell’adulto.
Prima dei grandi sconvolgimenti sociali e delle modificazioni del tenore di vita e delle
abitudini prodotti negli ultimi 50 anni dalla rivoluzione industriale, la civiltà povera e
prevalentemente contadina imponeva un ritmo di vita in cui il movimento era ancora
protagonista. Si è assistito ad un capovolgimento di tendenze, di abitudini e di ritmi
di comportamento, che hanno generato tutta una serie di limitazioni e di
condizionamenti, sul piano fisico e psichico e, al contempo, di inattività motoria
delle popolazioni che venivano interessate da quelle trasformazioni.
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Quella che nel 1961 venne battezzata da Kraus e da Raab come
MALATTIA IPOCINETICA
porta all’instaurarsi nei ragazzi di alcuni quadri che vanno sotto il nome di
“PARAMORFISMI DELL’ETA’ EVOLUTIVA”
tutti riconducibili all’ipotonia muscolare e al NON USO dei vari apparati e
organi.
Si possono evidenziare per esempio:
-- difetti di portamento, atteggiamenti posturali viziati (scoliosi, cifosi cervico-
dorsale, iperlordosi lombare, varismo e valgismo delle ginocchia, piede piatto,
etc),
-- paramorfismi dell’apparato cardio-respiratorio (tachicardia da esercizio,
gittata sistolica ridotta, circolazione periferica inadeguata, pressione arteriosa
inadeguata alle richieste, potenza aerobica ridotta, volumi polmonari ridotti,
tachipnea da esercizio),
-- paramorfismi metabolici (rapporto pondero-staturale sfavorevole, alterazioni
del feed-back diencefalico relativo all’appetito, soprappeso corporeo, alterazioni
del metabolismo glucidico e lipidico).
In alcuni paesi l’obesità sta raggiungendo addirittura punte del 20% della
popolazione giovanile sana.
I PARAMORFISMI E I DISMORFISMI
I PARAMORFISMI costituiscono delle alterazioni, più o meno rilevanti, della
forma corporea esterna e dei suoi abituali atteggiamenti, dovute a variazioni
rilevanti del tono muscolare (tono deficiente o insufficiente trofismo di
determinati gruppi muscolari). Essi alterano l’armonia di sviluppo dell’organismo
e, pur restando fuori dal campo patologico, si vanno a collocare in una zona di
confine tra la fisiologia e la patologia.
Molti paramorfismi appartengono alla normalità del portamento del corpo umano
durante determinati periodi DELL’ETA’ EVOLUTIVA e sono destinati a scomparire
con lo sviluppo.
Ne esistono altri, invece, più gravi, che possono essere causa di profondi
turbamenti del processo di maturazione psico-fisica dei giovani, in quanto non
alterano solo l’estetica corporea, ma si accompagnano anche a profonde
minorazioni funzionali (disturbi alla ventilazione polmonare dovuti all’atrofia dei
muscoli respiratori in soggetti con complessi paramorfismi del cingolo scapolare).
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L’età prediletta dai paramorfismi à quella dell’infanzia
Inoltre i paramorfismi predominano nei longilinei e nei biotipi astenici;
Inoltre predominano nella pubertà, età in cui la longitipia trova la sua massima
estrinsecazione;
Inoltre predominano nelle classi cittadine, meno dedite all’esercizio fisico,
invece che nelle classi rurali.
Es: ineguale altezza delle spalle; inclinazione del bacino; scapole alate;
accentuazione o appiattimento delle curvature della colonna vertebrale; prevalenza
dei muscoli anteriori (flessori) su quelli posteriori (estensori) [accentuazioni o
anomalie delle curve della colonna vertebrale, torace retratto fra le spalle,
atteggiamento degli arti superiori e inferiori in flessione]; ptosi interne; ptosi esterne.
PROFILASSI:
-- bonifica delle condizioni ambientali, alimentari e igieniche;
-- pratica dell’educazione fisica con insegnanti competenti e responsabili;
-- attività fisica prima dell’età scolare oppure ginnastica correttiva
-- provvedimenti ergonometrici e di comportamento nelle aule
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I DISMORFISMI sono più gravi espressioni di patologia costituzionale; infatti essi
sono costituiti da deviazioni e anomalie morfologiche sostenute da ALTERAZIONI
SCHELETRICHE, e quindi almeno in parte irreversibili.
Es: ginocchio e piede varo e valgo; cifosi; lordosi; scoliosi
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Al concetto di paramorfismo indotto dalla mancanza di esercizio fisico, si
contrappone quello della SALUTE DINAMICA,
rappresentato dal benessere psico-fisico derivante
non soltanto dalla mancanza di malattie,
ma caratterizzato anche da una buona capacità di adattamento al lavoro fisico.
Tale condizione può essere ottenuta attraverso l’allenamento sportivo che, anche
nei soggetti in età evolutiva, richiede
continuità, ritmo e intensità adeguati,
tali da promuovere gli opportuni adattamenti a carico dei vari organi o apparati.
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L’allenamento sportivo, quindi, è in grado di produrre una serie di benefici e di
vantaggi che interessano l’intero organismo, dall’apparato muscolo-scheletrico, al
comportamento e alla personalità del ragazzo sportivo.
L’educazione motoria, con l’inevitabile miglioramento delle doti di
coordinazione neuro-muscolare, consentirà in tempi brevi,
miglioramenti anche vistosi di postura e di atteggiamento.
Le masse muscolari armonicamente e simmetricamente stimolate, senza mai
essere sollecitate oltre misura, sosterranno con tono adeguato le strutture
scheletriche ancora fragili ed in evoluzione non sempre corretta.
L’esecuzione ritmica di gesti sempre più fluidi ed economici favorirà l’agilità e la
scioltezza, doti queste consentite da una migliore mobilità articolare.
Questi benefici potranno influire favorevolmente nel prevenire ed eventualmente
correggere i paramorfismi muscolo-scheletrici.
Nell’avviare i soggetti in età evolutiva alla pratica di una qualsiasi attività motoria,
È INDISPENSABILE CHE I PROGRAMMI DI ALLENAMENTO
RISPETTINO LE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E FUNZIONALI
DEI PICCOLI SPORTIVI INTERESSATI.
In generale, tali programmi dovranno in maniera preponderante essere dedicati al
miglioramento di TUTTE le qualità fisiche del soggetto,
dando però maggior spazio all’apprendimento delle tecniche sportive ed all’incremento delle
qualità fisiche non necessariamente allenabili attraverso elevati carichi di lavoro.
Si tratta pertanto di migliorare la destrezza, la rapidità di esecuzione, la mobilità articolare;
in giusta dose si allenerà anche la resistenza organica, mentre le qualità relative alla forza
muscolare potranno essere potenziate più in là nel tempo, a sviluppo puberale avvenuto.
Requisito fondamentale in età giovanile è quindi la
MULTILATERALITA’ DEL PROGRAMMA DI ALLENAMENTO,
il cui scopo principale deve essere sempre quello di ottenere un
MIGLIORAMENTO GLOBALE DI TUTTE LE QUALITA’ FISICHE,
così da consentire al ragazzo una migliore duttilità e la possibilità nel tempo di margini di
miglioramento più ampi.
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L’esercizio fisico deve essere strutturato ed organizzato
come allenamento sportivo attraverso il quale i ragazzi possano
apprendere una elevata quantità di movimenti;
qualunque sport pratichi,
il ragazzo sportivo non deve svolgere una attività di allenamento unilaterale
intesa ad incrementare una sola qualità fisica,
ovvero quella principale della disciplina sportiva praticata!
Infatti si rischierebbe di far seguire al ragazzo programmi di allenamento
che utilizzano pochi e ripetitivi gesti,
con l’inevitabile rischio di rallentare o addirittura bloccare
i processi di apprendimento motorio del bambino.
Nel giovane sportivo
anche i carichi di allenamento andranno distribuiti in maniera equa
tra le numerose qualità fisiche,
valorizzando sempre di più, nel tempo, quelle specifiche per la disciplina praticata.
La risposta adattativa a questi stimoli consentirà
un miglioramento dell’efficienza fisica globale,
e quindi una più idonea
capacità a compiere lavori muscolari sia generali che specifici.
Quindi in un corretto programma di allenamento il bambino,
qualunque sia lo sport prescelto,
passa attraverso una lunga fase di allenamento generale
e solo in seguito viene avviato all’apprendimento
dei gesti sportivi specifici della disciplina prescelta.
Solo intorno ai 9-10 anni ci si potrà dunque dedicare ai programmi di allenamento
che saranno rivolti all’acquisizione dell’abilità tecnica specifica in senso stretto.
I metodi di lavoro, inoltre, non dovranno mai tralasciare la caratteristica di risultare
interessanti e piacevoli, in modo tale che l’allenamento sportivo diventi
“gioco organizzato”.
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Prima dei dieci-undici anni l’educazione fisica dovrebbe essere limitata a giochi ed
esercizi che non costringano a sforzi muscolari eccessivi;
l’ambiente per svolgere una tale attività fisica sono più i parchi che le palestre.
Soltanto dopo gli 11 anni, quando l’organismo subisce una vera e propria spinta
evolutiva di tutti i muscoli e della forza muscolare, si renderà possibile un’attività
ginnica più sostanziosa;
anche qui però dovrà farsi una netta distinzione tra la fase prepuberale, la fase della
pubertà e la fase post-puberale e del completo sviluppo.
Soltanto a completo sviluppo potrà essere veramente utile e redditizia una
educazione atletica a fini campionistici.
In questo caso sarà
PARTICOLARMENTE IMPORTANTE LO STUDIO DELLA COSTITUZIONE
giacchè i vari tipi costituzionali
si prestano in modo diverso
ad eccellere nei singoli sports.
Tuttavia è sempre difficile generalizzare concetti relativi
all’età di avviamento alla pratica della sport,
alla specializzazione sportiva
e soprattutto alla partecipazione alle competizioni,
in quanto spesso, come vedremo,
all’età anagrafica non corrisponde un’età fisiologica proporzionata.
Quel che è certo è che, prima di passare alla fase successiva dell’iniziazione
sportiva, bisogna essere ben sicuri che il materiale umano a nostra disposizione
sia stato preliminarmente ritenuto perfettamente sano da un controllo medico
qualificato.
All’esperienza e alla sensibilità dell’istruttore è affidato, successivamente, il criterio
di scelta per l’attuazione di programmi di allenamento gradualmente più
impegnativi, sempre nel rispetto delle caratteristiche psico-fisiche individuali e del
grado di maturazione biologica del soggetto.
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TUTELA SANITARIA DELLE ATTIVITA’ SPORTIVE
La legislazione del nostro Paese prevede
L’ACCERTAMENTO DELLA IDONEITA’ FISICA DI TUTTI GLI SPORTIVI,
-- praticanti di attività ludico-addestrative NON AGONISTICHE
e
-- praticanti ATTIVITÀ AGONISTICHE in senso stretto.
TUTELA SANITARIA DELLE ATTIVITA’ SPORTIVE
E’ stabilito che sia compito della
SPECIALISTA IN MEDICINA DELLO SPORT,
dei medici di medicina generale e dei pediatri,
accertare e certificare lo STATO DI BUONA SALUTE
di tutti coloro che intendono intraprendere
LA PRATICA NON AGONISTICA di una qualsivoglia disciplina sportiva;
tale accertamento è reso
oltre che obbligatorio deve essere anche periodico
al fine di verificare che la pratica sportiva
non diventi responsabile della insorgenza di forme morbose
incompatibili con la prosecuzione della stessa.
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TUTELA SANITARIA DELLE ATTIVITA’ SPORTIVE
Invece,
per gli sportivi agonisti, anche se ancora in età evolutiva,
l’accertamento della idoneità fisica è affidato agli
SPECIALISTI IN MEDICINA DELLO SPORT
e l’accertamento di tale idoneità
prevede un differente protocollo clinico-diagnostico.
QUINDI:
per le attività non agonistiche
è sufficiente la visita clinica generale,
al contrario,
per le attività agonistiche,
sono obbligatori alcuni accertamenti diagnostici specialistici e strumentali
(elettrocardiogramma a riposo e dopo sforzo;
esame spirografico; esame completo delle urine).
A fini campionistici sarà particolarmente utile lo studio della costituzione,
giacché i vari tipi costituzionali
si prestano in modo diverso ad eccellere nei singoli sport.
Inoltre, per quanto riguarda l’atletismo campionistico,
dal punto di vista costituzionalistico si pensa che l’attività sportiva, specialmente se
prolungata per molti anni,
agisca aumentando fino al patologico quella disarmonia che è un prodotto
--dell’eccessivo sviluppo muscolare
--o di forze muscolari di determinati distretti del corpo,
--o di sviluppo muscolare in rapporto alle possibilità del sistema nervoso o
dell’apparato cardio-circolatorio o anche dell’equilibrio endocrino,
disarmonia costituzionale, che presto o tardi diventa germe di vera malattia.
Anche in questo caso, allora, è preferibile una preparazione ginnastica generale e
poliatletica, la quale tenda ad armonizzare i territori muscolari e le funzioni di tutto il
corpo, giacchè il poliatleta, anche se non potrà vincere nelle gare alcuni monoatleti
specializzati, sarà però, dal punto di vista individuale e sociale, più robusto e
meglio dotato.
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IL SOLO FINE
CHE DEVE PREFIGGERSI
CHI SI DEDICA AI GIOVANI
CHE INTRAPRENDONO UN’ATTIVITA’ MOTORIA
DURANTE L’ETA’ EVOLUTIVA,
E’ IL LORO SVILUPPO EUMORFICO.
IL MIGLIOR RENDIMENTO ATLETICO DA PARTE DI UN SOGGETTO
E’ CONDIZIONATO DA UNA INFINITA’ DI FATTORI DIVERSI.
Infatti è noto che la performance è influenzata da una complessità di fattori:
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE (espresse dalle dimensioni e proporzioni del soma);
EFFICIENZA FUNZIONALE DEI VARI ORGANI E APPARATI;
COMPONENTE PSICOLOGICA;
ALLENAMENTO (metodo e intensità);
CONDIZIONI CONTINGENTI.
NON E’ DUNQUE FACILE ESPRIMERE UN GIUDIZIO “A PRIORI”
NELLA SELEZIONE DEI GIOVANI DA AVVIARE ALLE VARIE ATTIVITA’ SPORTIVE,
ANCHE PERCHE’ DURANTE L’ETA’ EVOLUTIVA DUE PRINCIPALI FATTORI
LA COMPONENTE MORFOLOGICA
E
LA COMPONENTE FISICA
SONO IN CONTINUA TRASFORMAZIONE.
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La moderna Auxologia (dal greco αυαυαυαυxανανανανo = accrescere; termine introdotto
da Godin), come Scienza dell’Accrescimento, non guarda più, come si fece
in passato, all’ACCRESCIMENTO come ad un semplice “incremento nel
tempo della massa e delle dimensioni dell’organismo”, limitandosi
pertanto solamente agli aspetti puramente quantitativi,
ma
si impegna invece a considerare e identificare tutto quel complesso di
modificazioni non solo somatiche, ma anche fisiologiche, biologiche,
psicologiche, etc, che caratterizzano nell’Uomo il passaggio dallo stadio
neonatale allo stadio adulto, analizzando quindi il fenomeno
dell’accrescimento nella sua globalità.
L’auxologia studia i fenomeni dell’accrescimento,
ne analizza le modalità,
ne esamina i fattori
e ne illustra le leggi
AL FINE DI
identificare le sue fasi,
rilevare le sue deviazioni
e prevenire e correggere le sue variazioni.
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L’auxologia ha origini lontane, ma come branca medica esattamente definita ha
origini più recenti e, visti i suoi fini e i suoi argomenti, va considerata come un
capitolo dell’Antropologia.
Essa ha ovviamente anche molti punti di interesse in comune con la Pediatria,
dalla quale tuttavia va distinta per il fatto che, due importanti fasi
dell’accrescimento, quello prenatale e quello postpuberale sono al di fuori del
campo pediatrico.
Dato che il nostro interesse è di tipo antropometrico,
punteremo l’attenzione
sull’utilità delle misurazioni antropometriche
nel valutare il fenomeno e le leggi dell’accrescimento.
MEDICINA APPLICATA ALLO SPORT
ANTROPOLOGIA PEDAGOGIA PSICOLOGIA
ANTROPOLOGIA AUXOLOGIA
COSTITUZIONALISTICA
INTERNA
SOMATOMETRIA INTERMEDIA
1) ANTROPOMETRIA
2) ANTROPOSCOPIA
3) PSICOLOGIA
4) ENDOCRINOLOGIA
FISIOMETRIA
ESTERNA
COMPOSIZIONE
CORPOREA
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Nel suo complesso l’accrescimento e lo sviluppo fisico si svolgono
-- in maniera continua dalla nascita (o meglio, per essere più precisi, anche prima,
durante la gestazione) all’età adulta,
ma
-- NON in maniera uniforme.
Infatti è noto che
NEI PERIODI DI MASSIMO AUMENTO DI PESO CORPOREO,
SI HA UN RALLENTAMENTO DELLO SVILUPPO STATURALE,
E VICEVERSA.
Sulla base dell’osservazione empirica della crescita
si possono riconoscere delle modificazioni
che hanno indotto alcuni Autori a descrivere
FASI O PERIODI DELLA CRESCITA
E’ proprio sulla base di questa osservazione che negli anni 40 venne proposta una
classificazione, successivamente rivista e aggiornata, che ha rappresentato una
tappa storica negli studi della crescita;
in tale classificazione compaiono i termini di
“PROCERITAS” per indicare una accrescimento prevalentemente strutturale
e
“TURGOR” per indicare l’accrescimento prevalentemente ponderale.
Questa classificazione prevede una
SUDDIVISIONE PER ETA’ (età neonatale, età del lattante, età del gioco, età scolare,
pubertà, adolescenza, età adulta)
e una
SUDDIVISIONE AUXOLOGICA (periodo neonatale, periodo dell’allattamento, turgor
primus, proceritas prima, etc).
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LE PROPORZIONI CORPOREE
Lo studio delle
PROPORZIONI CORPOREE
PERMETTE
in età pediatrica ed evolutiva
DI COMPRENDERE I MECCANISMI
DI CRESCITA SELETTIVA DELLE
DIVERSE REGIONI CORPOREE
(testa, collo, tronco e arti)
in base all’età e al momento dello
sviluppo.
Alla fine dell’accrescimento ci
PERMETTE DI VALUTARE LA
STRUTTURA SOMATICA
INDIVIDUALE.
LE PROPORZIONI CORPOREE
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NEONATO: testa 1/4 della lunghezza
corporea e 1/3 del peso corporeo.
Il TRONCO presenta una PREVALENZA
DELL’ADDOME RISPETTO AL TORACE
E AL BACINO.
Il TORACE rappresenta, fino all’età di 5
anni, la PARTE PIU’ PICCOLA DEL
TRONCO; solo dopo il 5°anno tende ad
allungarsi progressivamente.
Tra i 5 e i 7 anni si ha una
differenziazione in altezza del TRONCO
con una massima crescita nel periodo
puberale.
MATURITA’: testa 1/8 della lunghezza
corporea e 1/10 del peso corporeo
NEL 1°ANNO DI VITA: la testa si
accresce in modo rapido pertanto la
circonferenza cranica risulta maggiore di
quella toracica; successivamente
l’accrescimento cefalico tende a
rallentare
PERIODO PUBERALE: il collo si
accresce particolarmente in altezza
LE PROPORZIONI CORPOREE
LE PROPORZIONI CORPOREE
ALLA NASCITA: gli ARTI SONO PIU’
CORTI DEL TRONCO; successivamente
crescono più rapidamente e le
proporzioni si invertono
SECONDA INFANZIA (4-6 anni): GLI
ARTI INFERIORI SONO LA PARTE DEL
CORPO CHE CRESCE PIU’
RAPIDAMENTE nel corso della seconda
infanzia, per poi presentare UN PICCO DI
CRESCITA particolarmente forte
NELL’ETA’ PREPUBERALE E
PUBERALE, aumentando, rispetto alla
nascita, in valore assoluto di circa 5
volte!!!
La loro lunghezza A SVILUPPO
ULTIMATO rappresenta LA META’ DELLA
STATURA.
GLI ARTI SUPERIORI aumentano in
valore assoluto di solo 4 VOLTE rispetto
alla nascita
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DISMORFISMO SESSUALE: i maschi presentano
spalle più larghe rispetto alle donne;
Le donne sviluppano una maggior circonferenza
pelvica.
Questo AUMENTO DEI DIAMETRI TRASVERSALI,
che è PIU’ TARDIVO DELL’ALLUNGAMENTO DEL
TRONCO, si ha nei maschi intorno ai 16-17 anni,
mentre nelle femmine è più precoce e più marcato.
SVILUPPO COMPLETATO:
SOGGETTI LONGILINEI presentano una PREVALENZA DEI DIAMETRI
LONGITUDIANLI SU QUELLI TRASVERSI CON ARTI RELATIVAMENTE
LUNGHI RISPETTO AL TRONCO;
SOGGETTI BREVILINEI hanno una PREVALENZA RELATIVA DEI DIAMETRI
TRASVERSI SU QUELLI LONGOTUDINALI, CON ARTI MENO SVILUPPATI
RISPETTO AL TRONCO
SOGGETTI NORMOLINEI: si pongono in posizione intermedia
ETA’ EVOLUTIVA: si suole comunemente dividere la parabola vitale in tre grandi periodi:
-- l’età evolutiva o dell’accrescimento
-- la maturità relativamente stazionaria
-- l’età involutiva o del declino
Classificazione dell’età evolutiva
:
1. PERIODO NEONATALE (dal 1°al 15°giorno di vita)
2. PRIMA INFANZIA (dal 16°giorno al 2°anno di vita)
(turgor primus)
3. SECONDA INFANZIA (dai 2 ai 6 anni)
O FANCIULLEZZA
O ETA’ DEL GIOCO
O ETA’ PRESCOLARE
(proceritas prima)
4. TERZA INFANZIA (dai 6 anni alla crisi puberale: 10-12 anni)
O ETA’ SCOLARE
O PUERIZIA
(turgor secundus)
5. PUBERTÀ (dai 10-12 anni ai 15-17 anni)
6. ADOLESCENZA (fino al termine dell'accrescimento somatico:
O PERIODO POST-PUBERALE 21 anni per la femmina e 25 per il maschio)
(proceritas tertia)
N.B.: La PUBERTÀ (dai 10-12 anni ai 15-17 anni) a sua volta si divide in:
PERIODO PRE-PUBERALE (proceritas seconda)
PERIODO PUBERALE O PRE-ADOLESCENZA (turgor tertius)
[Quando si parla di TURGOR ci si riferisce ad un prevalente sviluppo trasversale cioè in grossezza.
Quando si parla di PROCERITAS si intende una crescita prevalente in statura].
Dopo l’adolescenza si parla di:
GIOVINEZZA O PERIODO PRE-ADULTO: dai 21 anni ai 25 anni
MATURITA’: dai 25 anni ai 65 anni
VECCHIAIA: dai 66 anni in poi
SIA L’ATTIVITA’ MOTORIA CHE L’INDIVIDUO DEBBONO
ESSERE ADEGUATI L’UNO ALL’ALTRO
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La pubertà è il periodo di cambiamenti fisici attraverso i quali
il corpo di un bambino diviene un corpo adulto capace di riproduzione.
Con questo processo inizia l’attività delle ghiandole sessuali, che si manifesta nella
donna con la prima mestruazione, nell’uomo con la produzione di sperma.
Prima della pubertà le differenze tra bambini e bambine sono limitate quasi
esclusivamente all’apparato genitale. Durante la pubertà si sviluppano notevoli
differenze di dimensioni, forma, composizione e funzione in varie strutture e sistemi
del corpo. Le più evidenti di queste sono chiamate caratteristiche sessuali
secondarie.
In senso stretto
il termine pubertà si riferisce ai cambiamenti corporali della maturazione sessuale
e
NON agli aspetti psicosociali e culturali dello sviluppo adolescenziale.
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Quando invece si parla di ADOLESCENZA
ci si riferisce al
periodo di transizione psicologica e sociale
tra l’infanzia e l’età adulta.
L’adolescenza si sovrappone in larga parte al periodo della pubertà,
ma i suoi confini sono definiti in modo più vago,
e si riferisce
tanto alle caratteristiche psicosociali e culturali dello sviluppo,
quanto ai cambiamenti fisici della pubertà.
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Durante la sua evoluzione
l’organismo umano va incontro ad innumerevoli trasformazioni
uniformandosi nel suo divenire alle regole “stabilite” dalle leggi
dell’accrescimento.
Infatti l’accrescimento è regolato da fenomeni complessi e da leggi speciali,
le quali assicurano al nuovo essere una evoluzione continua ed armonica
fino all’epoca della maturità e dell’equilibrio.
Oltre che dalle LEGGI DELL’EREDITA’
l’accrescimento è governato dalle seguenti 3 leggi:
MODALITA’ O LEGGI EMPIRICHE DELLA CRESCITA
MODALITA’ O LEGGI EMPIRICHE DELLA CRESCITA
LEGGE DELL’ANTAGONISMO MORFOLOGICO-PONDERALE DI GIACINTO VIOLA:
ben nota nella dottrina delle costituzioni. L’evoluzione ponderale, o aumento di massa, e
l’evoluzione morfologica, ovvero il cambiamento di proporzioni, nell’ontogenesi sono tra loro
in rapporto inverso: quanto più un organismo evolve dal punto di vista ponderale, tanto
meno evolve morfologicamente; e viceversa.
LEGGE DELLE ALTERNANZE DI GODIN: dopo la nascita esistono fasi caratterizzate da
un prevalente accrescimento in altezza, che si alternano a fasi in cui predomina
l’accrescimento in larghezza. Ciò vale sia per l’intero corpo che per i suoi singoli segmenti.
Vi è inoltre un’alternanza tra l’accrescimento di un segmento corporeo e l’accrescimento del
segmento ad esso sovrapposto o sottoposto.
LEGGE DELLE DUE COSTELLAZIONI ORMONICHE MORFOGENETICHE DI NICOLA
PENDE: l’accrescimento corporeo è sotto il dominio di due complessi ormonici, l’uno che
stimola la vita vegetativa (ECCITOANABOLICO:dominante negli abiti megalosplancnici
ipervegetativi) e l’altro che stimola lo sviluppo del sistema di relazione
(ECCITOCATABOLICO: dominante nei microsplncnici ipovegetativi). Dall’azione
armonica o disarmonica di questi due gruppi dipenderebbe la normalità tra
accrescimento e sviluppo (Viola), e tra lunghezza e larghezza (Godin)
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FATTORI CHE REGOLANO L’ACCRESCIMENTO
FATTORI ENDOGENI O INTRINSECI:eredità; sesso; razza; ghiandole
endocrine
FATTORI ESOGENI O ESTRINSECI O MESOLOGICI: alimenti e vitamine;
fattori familiari; fattori ambientali e climatici (corpo tendenzialmente più
globoso dei climi più freddi e tipicamente longilineo nei paesi torridi);
condizioni economiche e sociali;fattori geografici
LA COSTITUZIONE NELLE VARIE ETA’
L’ABITO MORFOLOGICO (= aspetto morfologico della costituzione)
PUO’ VARIARE SOTTO LA SPINTA DELL’ETA’
E
DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI
(alimentazione; tipo di lavoro; clima; pratica sportiva)
ABITO LONGILINEO: MAGGIOR FREQUENZA NEI GIOVANI
ABITO BREVILINEO: MAGGIOR INCIDENZA DOPO IL QUARANTESIMO
ANNO DI ETA’
MODIFICAZIONE FORMA E DIMENSIONI DEL TORACE;
VARIAZIONI DEL PESO CORPOREO
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LA COSTITUZIONE NELL’ETA’ EVOLUTIVA
DURANTE LA CRESCITA MUTANO CONTINUAMENTE
LE PROPORZIONI CORPOREE:
periodi nei quali prevale l’accrescimento della massa (TURGOR)
si alternano a periodi nei quali è preminente la differenziazione delle forme
(PROCERITAS)
(LEGGE DELLE ALTERNANZE DI GODIN)
ALLA NASCITA: il bambino ha caratteristiche nettamente BRACHITIPICHE:
tronco lungo, arti molto brevi, addome eccedente sul torace,
prevalenza dei diametri antero/posteriori su quelli trasversali
INFANZIA/FANCIULLEZZA fino alla PUBERTA’: assume progressivamente la
morfologia e le proporzioni corporee tipiche dell’adulto con
l’allungamento delle forme; si raggiungono caratteri di longitipia
più spiccati di quelli dell’uomo medio intorno ai 40 anni.
Prima della pubertà la statura deve la maggior parte del suo sviluppo all’arto
inferiore;durante e dopo la pubertà, al busto.
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PERIODO POST-PUBERALE: il prevalere dei diametri di lunghezza su quelli di
larghezza va attenuandosi e si raggiungono i rapporti
tipici dell’uomo adulto.
CONDIZIONI GENERALI DI NUTRIZIONE
Appaiono più floride nelle fasi nelle quali le tendenze brachitipiche prevalgono su
quelle longitipiche:
ADDOME MAGGIORMENTE SVILUPPATO
E
ABBONDANTE GRASSO SOTTOCUTANEO
Queste caratteristiche si attenuano progressivamente con il raggiungimento dello
stato di magrezza e l’acquisizione delle forme puberali longitipiche.
Dopo la pubertà i diametri trasversali aumentano e l’addome si sviluppa per
raggiungere l’assetto corporeo completo e definitivo dei 40 anni.
LA COSTITUZIONE NELL’ETA’ PRESENILE E SENILE
I LONGITIPI molto numerosi intorno ai 20 anni di età VANNO LENTAMENTE
E GRADUALMENTE DIMINUENDO intorno ai 60-70 anni;
I BRACHITIPI minimamente frequenti fra i 20-30 anni, raggiungono valori di
MASSIMA FREQUENZA intorno ai 60-70 anni.
Con la maturità si ha una generale tendenza all’AUMENTO DELLE DIMENSIONI
DEL TRONCO, specie nel settore addominale, a causa del maggior ACCUMULO
DI GRASSO e del MINOR TONO DELLA PARETE ADDOMINALE, COSI’:
SOGGETTI LONGILINEI POSSONO DIVENTARE BREVILINEI,
SOGGETTI GIA’ BREVILINEI ACCENTUANO LE LORO CARATTERISTICHE
MORFOLOGICHE
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INOLTRE:
-- PROGRESSIVA RIDUZIONE DELL STATURA
-- PROGRESSIVA RIDUZIONE DELLE MISURE VERTICALI DI TUTTI I
SEGMENTI CORPOREI (compresi gli arti)
-- AUMENTO DEL DIAMETRO ANTERO-POSTERIORE TORACICO
-- AUMENTO DEL DIAMETRO ANTERO-POSTERIORE E TRASVERSO
DELL’IPOCONDRIO
Quindi:
SI RIDUCE ESSENZIALMENTE LA LUNGHEZZA DEL TRONCO PERCHE’
IL TORACE SI FA PIU’ PROFONDO E
L’ADDOME SI RIDUCE SENSIBILMENTE IN SENSO VERTICALE
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L’ACCRESCIMENTO UMANO
LA CRESCITA E’ UN FENOMENO COMPLESSO CHE SI MANIFESTA CON
MODIFICAZIONI
MORFOLOGICHE
FUNZIONALI
PSICOLOGICHE
CHE PORTANO L’INDIVIDUO ALLA STRUTTURA E ALLE CARATTERISTICHE
DELL’ADULTO
Per le nostre popolazioni, la fine del processo di accrescimento, almeno per ciò che
si riferisce alla statura è stato indicato attorno ai
20-22 anni nell’uomo
18-20 anni nella donna
Attualmente però, a causa del fenomeno di accelerazione della crescita
(SECULAR TREND), verificatosi a partire dalla fine del secolo scorso ad oggi,
L’ACCRESCIMENTO CESSEREBBE ANCHE PRIMA (circa 1 o 2 anni).
Tuttavia un lieve aumento staturale (circa 1 o 2 cm), a carico dell’altezza del busto,
si avrebbe tra i 20 e i 29 anni!!!!!!!
METODO TRASVERSALE E METODO LONGITUDINALE
Lo studio della crescita, o auxologia, può compiersi secondo due fondamentali
indirizzi:
--METODO TRASVERSALE (O GENERALIZZATORE O DI OSSERVAZIONE
INDIRETTA): il primo Autore ad utilizzare questo metodo fu il Quetelet. Tale
metodo consiste nell’esaminare il più grande numero possibile di individui nelle
varie età, ciascuno MISURATO UNA SOLA VOLTA NEL CORSO DELL’INDAGINE,
per poter avere così dei VALORI STANDARDS o livelli di accrescimento
(VALUTAZIONE STATICA DELL’ACCRESCIMENTO).
Dall’elaborazione statistica di tali dati si riesce a stabilire l’ambito di
variabilità, generalmente riassunto nelle TABELLE AUXOLOGICHE, all’interno
delle quali la valutazione di ogni soggetto viene espressa in PERCENTILI.
[PERCENTILE: rappresenta la posizione che il parametro rilevato nel singolo
assume rispetto alla popolazione generale, rapportata a cento].
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METODO LONGITUDINALE (O INDIVIDUALIZZATORE O DI OSSERVAZIONE
DIRETTA):proposto da Camerer e particolarmente utilizzato da Godin nelle sue
classiche ricerche auxologiche, consiste nel seguire con ripetuti esami UN
LIMITATO CAMPIONE DI PERSONE, DALLA NASCITA AL TERMINE
DELL’ACCRESCIMENTO nel suo graduale sviluppo, a intervalli regolari di tempo
(es. mese, semestre, anno). Si ottengono in tal modo STANDARDS DI
VELOCITA’, i quali consentono di analizzare la curva di crescita individuale e le
modalità di passaggio da un’età all’altra (VALUTAZIONE DINAMICA
DELL’ACCRESCIMENTO).
METODO MISTO O SEMILONGITUDINALE: integra le eventuali perdite del
campione su cui si iniziano le misurazioni con soggetti della stessa età
cronologica
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VANTAGGI E SVANTAGGI DEI DUE METODI
Ambedue i metodi di indagine hanno la loro utilità,
ma forniscono INFORMAZIONI DI TIPO DIVERSO
e
NON possono venir considerati nello stesso modo.
RILEVAMENTI TRASVERSALI:
--MENO DISPENDIOSI;
--REALIZZATI PIU’ RAPIDAMENTE;
--POSSONO COMPRENDERE UN NUMERO DI SOGGETTI (BAMBINI) DI GRAN
LUNGA MAGGIORE.
Permettono di ottenere informazioni per quanto riguarda LA CURVA DI CRESCITA
STATURALE O PONDERALE alle diverse età (CURVE DI DISTANZA).
I rilevamenti trasversali sono FONDAMENTALI
--come PUNTO DI PARTENZA PER COSTRUIRE GLI STANDARD PER
STATURA, PESO ed altri eventuali caratteri IN UNA DATA COMUNITA’,
--e sono utili come RILEVAMENTI PERIODICI PER VALUTARE IL PROGRESSO
NUTRIZIONALE DI UN DATO PAESE O DI PARTICOLARI GRUPPI SOCIALI
oppure LA SALUTE DELLA POPOLAZIONE INFANTILE NEL SUO INSIEME.
Hanno però UN GRAVE INCONVENIENTE: NON PERMETTONO MAI DI
RILEVARE LE DIFFERENZE INDIVIDUALI NEL TASSO (O VELOCITA’) DI
CRESCITA O NELL’EPOCA DI COMPARSA DI CERTE FASI DELLA CRESCITA
(es. scatto adolescenziale). La comparsa precoce o tardiva della pubertà nei
diversi soggetti può mascherare, almeno in parte, le modalità con cui si verifica lo
“scatto “ auxologico di quell’età
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RILEVAMENTI LONGITUDINALI: COSTITUISCONO IL FONDAMENTO
DELL’AUXOLOGIA E SONO CERTAMENTE PIU’ IDIONEI A STABILIRE IL
RITMO DELL’ACCRESCIMENTO.
I risultati degli studi longitudinali forniscono UN’IMMAGINE PIU’ FEDELE, sia
pure nell’inevitabile livellamento portato dalle medie, DEL FENOMENO DELLA
CRESCITA E DELLA VELOCITA’ CON CUI AVVIENE.
LE CURVE DI CRESCITA
LA CRESCITA E’ UN FENOMENO COMPLESSO
CHE SI SVOLGE NEL TEMPO IN MODO REGOLARE MA NON UNIFORME,
GIACCHE’ LA VELOCITA’ DI CRESCITA NON è COSTANTE
Si possono ottenere diversi tipi di curve di crescita:
-- CURVE DI DISTANZA
-- CURVE DI VELOCITA’
-- CURVE DI ACCELERAZIONE
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CURVE DI DISTANZA
Una curva di distanza
rappresenta semplicemente
LA MISURA DELLA DIMENSIONE NEL TEMPO
(nelle diverse classi di età solitamente annuali).
Questo tipo di curve si possono ottenere
-- per un singolo individuo
O
-- per un’intera popolazione utilizzando i valori medi
CURVA DI DISTANZA
ORDINATE: Kg; ASCISSE: anni
Si noti come l’aumento è costante, dalla nascita fino all’età adulta,
con momenti di evidente accelerazione, specialmente
nell’adolescenza
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LE CURVE DI CRESCITA
L’andamento della curva che descrive lo
SVILUPPO SOMATICO GENERALE
ha la forma a “ESSE ITALICA”
(chiaramente visibile nelle tabelle auxologiche)
che descrive
il ritmo di accrescimento
della maggior parte degli organi interni
e
dei principali parametri antropometrici (altezza e peso).
Si nota come essa prosegua ininterrottamente dalla nascita fino all’età adulta.
La forma di tale curva sta a significare che
LA VELOCITÀ DI CRESCITA NON È COSTANTE.
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LE CURVE DI CRESCITA
Se si riporta in un sistema di assi cartesiani la
CURVA DI VELOCITA’ (STATURALE O PONDERALE)
(ORDINATA, aumento espresso in cm/anno o Kg/anno;
ASCISSA, età espressa in anni)
si nota come essa sia elevata nei primi anni, presenta successivamente una
progressiva riduzione, seguita da un periodo relativamente costante, per poi
presentare un rapido incremento che culmina in un picco (in corrispondenza
della pubertà) leggermente anticipato nelle femmine rispetto ai maschi.
La velocità si azzera a crescita ultimata.
CURVA DI VELOCITA’
CURVA DI VELOCITA’ STATURALE
(ordinata, cm/anno; ascissa, età espressa in anni)
si nota come essa sia elevata nei primi anni, presenta successivamente una
progressiva riduzione, seguita da un periodo relativamente costante, per poi
presentare un rapido incremento che culmina in un picco (in corrispondenza della
pubertà) leggermente anticipato nelle femmine rispetto ai maschi.
La velocità si azzera a crescita ultimata.
CURVA DI DISTANZA
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CURVE DI VELOCITA’
LE CURVE DI VELOCITA’ rappresentano il tasso
di cambiamento nel tempo (incremento),
INDICANDO CIOE’ QUANTO VELOCEMENTE SI
STA VERIFICANDO LA CRESCITA
Si noti lo SFASAMENTO TRA
MASCHI E FEMMINE indice di
SVILUPPO PIU’ PRECOCE NELLE
FEMMINE e anche la DIVERSITA’ DI
DURATA DEL PERIODO PUBERALE
, che nella donna risulta più breve,
PER CUI L’ACCRESCIMANTO
FEMMINILE SI CONCLUDE PRIMA.
NATURALMENTE
LA VELOCITA’ (O TASSO)
RISPECCHIA
LA SITUAZIONE DI UN BAMBINO
IN UN DATO LASSO DI TEMPO
MEGLIO DI QUANTO NON FACCIA
LA RELATIVA CURVA DI
DISTANZA,
LA QUALE DIPENDE
SOPRATTUTTO DA QUANTO IL
BAMBINO E’ CRESCIUTO NEGLI
ANNI PRECEDENTI.
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CURVE DI ACCELERAZIONE
Forniscono informazioni sui cambiamenti nella direzione dei TASSI DI CRESCITA
(O VELOCITA’ DI CRESCITA)
ESISTONO CASI IN CUI E’ L’ACCELERAZIONE PIU’ CHE LA VELOCITA’ A
RISPECCHIARE NEL MODO MIGLIORE GLI EVENTI FISIOLOGICI
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L’anadamento generale della CURVA DI CRESCITA è quello della CURVA
LOGISTICA (o ad “S”).
Considerando anche la vita prenatale tale curva di crescita, relativa ad un
carattere globale, per es. la statura, è formata dall’unione di due S con TRE
PUNTI DI FLESSO.
La PRIMA S ingloba la crescita prenatale e una parte della crescita post-natale
fino all’inizio (escluso) della crescita pubertaria.
IL PRIMO PUNTO DI FLESSO separa lo sviluppo fetale da quello embrionale.
La SECONDA S ha durata più breve e ingloba i periodi pre- e post-pubertari
IL TERZO PUNTO DI FLESSO rappresenta il raccordo tra tra periodo pre- e post-
pubertario
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Pertanto da quanto finora osservato,
LA CRESCITA POSTNATALE APPARE DUNQUE CARATTERIZZATA
DA UN ANDAMENTO REGOLARE CONTINUO,
CARATTERIZZATO DA UN
CAMBIAMENTO DI VELOCITA’ NEL PERIODO PUBERALE
Alla luce di tali osservazioni alcuni Autori, tra i quali soprattutto Tanner,
sostengono che “ …….LA CRESCITA STATURALE NON PROCEDE CON
ARRESTI E SCATTI E NEPPURE LA CRESCITA IN LUNGHEZZA SI ALTERNA
CON QUELLA DEI DIAMETRI TRASVERSI O, PEGGIO ANCORA, ANTERO-
POSTERIORI”.
Egli ritiene che l’unica interruzione di questa gradualità sia costituita dallo scatto
puberale.
Altre teorie invece supportano il fenomeno della “crescita saltazionale”!!!!!
IL FENOMENO AUXOLOGICO NON E’ ANCORA PIENAMENTE ESPLORATO!!!!!!!
Tuttavia,
un’analisi più approfondita del fenomeno dell’accrescimento,
permette di evidenziare delle SPINTE MATURATIVE
con delle caratteristiche differenziate tra i vari segmenti corporei
e tra i vari organi e apparati,
la cui conoscenza è fondamentale,
poiché l’evoluzione delle capacità motorie ne è strettamente collegata.
Queste spinte maturative sono riconducibili a tre modelli fondamentali:
-- il modello caratteristico delle sviluppo somatico generale;
-- il modello caratteristico dell’apparato riproduttivo;
-- il modello caratteristico del sistema nervoso centrale
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IL SECULAR TREND POSITIVO:
tendenza ALL’ACCELERAZIONE DEI PROCESSI DI SVILUPPO
e
al raggiungimento di DIMENSIONI DEFINITIVE MAGGIORI
E’ STATO OSSERVATO IL FENOMENO
DELL’ACCELERAZIONE DELL’ACCRESCIMENTO
(es. MAGGIOR PRECOCITA’ DELLA PUBERTA’)
E
DELL’AUMENTO DI STATURA DELL’ADULTO
a partire dal secolo scorso ad oggi; esso è ben documentato per le nostre
popolazioni.
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DATI OSSERVATI E RIPORTATI:
-- AUMENTO GENERALE DELLA STATURA (9-10 CM) DELLA POPOLAZIONE ADULTA
RISCONTRATO IN TUTTO IL MONDO A PARTIRE DALLA META’ DEL SECOLO SCORSO
-- LE MEDIE DI STATURA DELLA POPOLAZIONE ADULTA ATTUALE RISULTANO PIU’
ELEVATE ANCHE NELLE CLASSI DI ETA’ IN CUI L’ALTEZZA COMINCIA A
DECRESCERE
-- STATURA, PESO, STATURA DA SEDUTO, LUNGHEZZA DEGLI ARTI, LARGHEZZA
BIACROMIALE E BICRESTILIACA, PERIMETRO TORACICO, CAPACITA’ VITALE nei
bambini e nei ragazzi di oggi risultano superiori a quelli che presentavano i loro coetanei
alla fine del secolo scorso, ma anche a quelli di 20-30 anni fa (si ritiene che oggi si
raggiunga a 18-19 anni una statura che un secolo e mezzo fa veniva raggiunta qualche
anno più tardi).
-- MUTAZIONE DELLE PROPORZIONI COPOREE CON TENDENZAALLA LONGITIPIA
-- ACCELERAZIONE NELLA MATURAZIONE SESSUALE: MENARCA PIU’ PRECOCE DI
CIRCA 1 ANNO RISPETTO AD UN SECOLO FA, con anticipo maggiore nelle classi sociali
meno elevate e nella popolazione rurale. RITARDO DELLA CHIUSURA DELL’ETA’
RIPRODUTTIVA
-- INIZIO PIU’ PRECOCE DELLA PRIMA E DELLA SECONDA DENTIZIONE E DELLO
SVILUPPO SCHELETRICO
-- ACCELERAZIONE DELLA CRESCITA ANCHE NEL PERIODO PRENATALE
POSSIBILI CAUSE: FATTORI AMBIENTALI E GENETICI!!!!!
-- MIGLIORAMENTO DEL TENORE E DELLE CONDIZIONI DI VITA (si ricordi
che classi sociali più agiate avevano in passato stature più elevate di quelle
povere; l’accelerazione dell’accrescimento risulta infatti effettivamente
maggiore per le classi sociali meno elevate, le quali si sono avvantaggiate di
più per il miglioramento generale delle condizioni di vita);
-- MIGLIORAMENTO DEL TIPO DI ALIMENTAZIONE (AUMENTO DI QUELLO
CARNEO, vitamine, grassi, aminoacidi fondamentali)
-- MIGLIORATE CONDIZIONI IGIENICHE E ABITATIVE
-- AUMENTATI SCAMBI FRA POPOLAZIONI (DIMINUZIONE
DELL’ISOLAMENTO, DELLA CONSANGUINEITA’, DELLE MANIFESTAZIONI
EREDITARIE DI TIPO PATOLOGICO)
-- DIMINUZIONE DELLA MORBILITA’ INFANTILE E DELLA MORTALITA’
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POSSIBILI CAUSE: FATTORI AMBIENTALI E GENETICI!!!!!
-- AUMENTATA AZIONE DELLE GHIANDOLE ENDOCRINE PER AUMENTO
DI STIMOLAZIONI DI VARIO GENERE (VEGETATIVO, ORMONICO,
CEREBRALE)
-- PRATICA DEGLI SPORT
-- URBANIZZAZIONE: “TRAUMA DELL’URBANIZZAZIONE”: vari stimoli della
vita moderna accresciuti soprattutto nelle città; attività mentale più intensa;
modo più raffinato di nutrirsi; maggiori eccitazioni sessuali; maggiori
stimolazioni sul sistema nervoso
-- VITA ALL’ARIA APERTA: radiazioni solari; aumento della luce artificiale;
IL PROCESSO DI ACCELERAZIONE DELLA CRESCITA E DI AUMENTO DELLA
STATURA NON DOVREBBE PROLUNGARSI OLTRE UN CERTO LIMITE,
ALMENO NELL’AMBITO DELLA STESSA RAZZA, PER IL FATTO CHE LE
DIMENSIONI DELL’ORGANISMO RESTANO FISSATE DAL PATRIMONIO
GENETICO INDIVIDUALE E RAZZIALE!!!!!!!
INFATTI IN ALCUNE POPOLAZIONI IN CUI QUESTO FENOMENO SI E’
VERIFICATO, ESSO APPARE IN VIA DI RALLENTAMENTO!!!!!!
IL TREND SECOLARE SAREBBE PIUTTOSTO ESTESO MA NON
UNIVERSALE.
Si possono distinguere tre tipi di Paesi:
1) IL TREND NON SI E’ MANIFESTATO: aree di sottosviluppo dell’Africa e
dell’America latina
2) IL TREND SI E’ VERIFICATO E SI RITIENE ANCORA IN ATTO: in quasi
tutte le Nazioni Europee, compresa l’Italia
3) IL TREND E’ GIA’ CESSATO: Stati Uniti.
4) SI E’ AVUTO UN TRAND IN SENSO INVERSO: in alcuni gruppi del Sud
Africa dove si è verificata una diminuzione della statura dell’adulto
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SECULAR TREND
O
VARIAZIONE SECOLARE DI AUMENTO DELLA STATURA MEDIA TRA UNA GENERAZIONE E L’ALTRA
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PROFILI GRAFICI
Si possono costruire abbastanza facilmente diversi tipi di PROFILI GRAFICI
allo scopo di mettere in evidenza i diversi valori delle misure di corrispondenti
caratteri (variabili) quantitativi relative
ad un determinato soggetto
oppure
alle medie ottenute da gruppi (campioni) umani quanto più possibile omogenei
SI TRATTA PERTANTO DI METODI SOMATOMETRICI!!!!!!
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Si evidenziano diverse
intensità di caratteri
-FISIOLOGICI
-PATOLOGICI
-PSICOLOGICI
Se si hanno scale
convenzionali di
riferimento
ESEMPIO DI PROFILO GRAFICO
In un opportuno reticolato si considera una verticale centrale corrispondente ai valori
medi per il campione (popolazione)cui appartiene il soggetto in esame ed altre verticali
equidistanti e simmetriche a coppie, rispetto alla precedente, indicative di valori maggiori
(solitamente a destra) o minori (a sinistra) di quelli medi sopracitati. Le scale dei valori
sono disposte orizzontalmente con limiti di categorie stabilite convenzionalmente.
Tramite i profili grafici si possono anche mettere in evidenza le diverse intensità di
caratteri
METODI DI VALUTAZIONE AUXOLOGICA INDIVIDUALE
ATTENZIONE!!!!!Per valutare un valore antropometrico
riscontrato in un giovane soggetto
che pratica attività fisica durante l’accrescimento,
il Medico Sportivo deve essere in grado di
conoscere se lo sviluppo del soggetto esaminato
è accelerato o ritardato oppure rientri nei limiti fisiologici.
Andiamo a descrivere I VARI METODI PER VALUTARE L’ACCRESCIMENTO
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Tra i molteplici metodi di studio, elaborati al fine di fornire elementi che permettano
di seguire l’ANDAMENTO DELLA CRESCITA nei suoi aspetti normali e patologici,
un posto di rilievo spetta al
METODO DI GIOVANNI DE TONI
che si avvale delle:
-- TABELLA BIOMETRICA O TAVOLA AUXOLOGICA
-- GRAFICA AUXOLOGICA O AUXOMETRICA
-- GRIGLIA AUXOMETRICA
Tra i profili grafici di notevole contributo e con specifico riferimento all’età evolutiva vi
furono quelli elaborati da Giovanni De Toni.
GIOVANNI DE TONI: si avvale di tabelle antropometriche in cui, ad ogni età
cronologica, corrisponde la statura, il peso, (la circonferenza cranica etc.) del
bambino normale. La differenza tra età cronologica ed età ponderale o staturale si
chiama “scarto”. Tale sistema è stato applicato dalla maggior parte degli Autori
Italiani ed è ancora valido anche se altri metodi vengono eseguiti per la loro migliore
praticità.
Il metodo di GIOVANNI DE TONI si fonda sul
CONFRONTO FRA ETA’ CRONOLOGICA ED
ETA’ STATURALE E PONDERALE DEI SINGOLI SOGGETTI.
IL METODO E LA CLASSIFICAZIONE AUXOLOGICA
PROPOSTA DA GIOVANNI DE TONI
RISULTA VALIDA PER L’ETA’ SCOLASTICA (5-15 ANNI)
E QUINDI
PER ETA’ NON SUPERIORI A QUELLA PUBERALE (10-12, 15-17)
Questa metodica assume come valido il ritmico alternarsi di fasi di proceritas e di
fasi di turgor
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Il CONFRONTO DELLE SINGOLE MISURAZIONI CON QUELLE DI
RIFERIMENTO ( valori mediali ottenuti su un campione rappresentativo di
bambini normali della popolazione in esame) PERMETTE DI RILEVARE
“L’EVENTUALE DIVARIO ESISTENTE TRA LA STATURA E IL PESO DI
UN DATO SOGGETTO E QUELLI CHE POSSONO CONSIDERARSI
NORMALI PER LA RISPETTIVA ETA’”
Il DIVARIO esistente tra l’età reale e rispettivamente quella staturale e
ponderale è denominato SCARTO, che viene espresso in valori di ANNI
E MESI DI ETA’ con l’aggiunta di segni + o -.
TABELLA
BIOMETRICA
compilata dall’Autore:
Egli propone di
calcolare la differenza in
anni e mesi
fra l’età corrispondente
alla statura e al peso
(che si deduce da
opportune tabelle)
e l’età cronologica del
soggetto
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ES: un ragazzo di 9 anni e 6 mesi presenta una
statura di 140 cm un peso di 29,9 Kg.
Dalla tabella qui riportata si evince che lo stesso
ragazzo dovrebbe avere per quell’età una statura
di 137,9 cm e un peso di 31,3 Kg.
La statura di 140 cm corrisponde invece all’età di
10 anni, mentre il peso 29,9 Kg corrisponde all’età
di 9 anni.
Si dirà che il ragazzo esaminato quanto a statura
dimostra già 10 anni; quanto a peso appena 9
anni.
ETA’ CRONOLOGICA DIVERSA SIA DA
QUELLA STATURALE CHE DA QUELLA
PONDERALE!!!!!!!!!!!
SI CONSIDERA UN CASO DI ACCRESCIMENTO
REGOLARE in quanto LO SCARTO DELL’ETA’
STATURALE E/O PONDERALE NEI
CONFRONTI DELL’ETA’ REALE DEL
SOGGETTO NON RAGGIUNGE IL VALORE DI
UN ANNO (TIPAUXIA)
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METODO AUXOMETRICO DI GIOVANNI DE TONI
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TIPOSOMIA: quando gli scarti fra le due età sono compresi entro 1 anno la situazione
si considera ai limiti della normalità;
DISAUXIA: se gli scarti sono compresi tra 1 e 3 anni si tratta di accrescimento
irregolare; segno di un moderato ritardo o acceleramento di grado non eccessivo.
AUXOPATIA: se gli scarti vanno oltre i tre anni si tratta di accrescimento decisamente
patologico.
Nella grafica auxometrica vengono poste in evidenza anche:
LE CONDIZIONI DI ARMONIA RELATIVA: quando ad un aumento o diminuzione di
statura corrisponde parallelo aumento o diminuzione di peso (gigantismo e nanismo
semplice);
CONDIZIONI DI MASSIMA DISARMONIA: ad un aumento rilevante di una variabile
corrisponde un altrettanto rilevante diminuzione dell’altra (gigantismo cachettico e
nanismo adiposo)
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METODO AUXOMETRICO DI GIOVANNI DE TONI
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Dalla grafica auxologica o auxometrica
si ottiene la corrispondente GRIGLIA AUXOMETRICA riportando,
su appositi reticolati, le successive condizioni auxologiche del soggetto in esame
(sempre ovviamente per SCARTI in anni e mesi, fra età cronologica, staturale e ponderale)
IL METODO E LA CLASSIFICAZIONE AUXOLOGICA
PROPOSTA DA GIOVANNI DE TONI
RISULTA VALIDA PER ETA’ NON SUPERIORI A QUELLA PUBERALE
(10-12, 15-17)
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ANTROPOMETROGRAMMI
Una documentazione precisa e scientifica dell’accrescimento,
sia nei confronti della media dei soggetti maschili e femminili, nelle diverse
successive età,
sia di un singolo individuo, considerato anch’egli in età successive, può essere
ottenuta mediante gli antropometrogrammi (li abbiamo visti nel metodo del
BRIAN!!).
I successivi antropometrogrammi sono costruiti sulla base del “GRAFICO
GENERALE” relativo alla prima classe di età considerata (in anni):
-- se il soggetto crescesse mantenendo la forma iniziale, gli stessi
antropometrogrammi sarebbero costituiti da segmenti corrispondenti, paralleli
a coppie;
-- invece, il maggiore o il minore incremento, nei confronti delle diverse
misure corporee, risulta geometricamente con la massima evidenza
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MORFOGRAMMI DIFFERENZIALI DEI DUE SESSI
Si tratta di grafici proposti con l’obiettivo di porre particolarmente in luce, appunto, il
differenziamento sessuale nei suoi aspetti quantitativi.
I diversi Autori che si sono occupati di questo problema hanno fatto una specifica
scelta delle dimensioni da considerare, privilegiando, come ovvio, quelle che
presentano le più spiccate differenze fra i due sessi.
Quelli di DECOURT e DOUMIC servono specificamente alla diagnosi del
differenziamento sessuale;
Quelli di OLIVER e PINEAU possono essere utilizzati per una più generale
definizione dei tipi costituzionali. Infatti tali grafici permettono un rapido
apprezzamento delle misure per le quali un soggetto si allontana dalla media con
riferimento alla sua statura e al suo sesso. Come si vede dalle immagini vengono
prese in considerazione 5 dimensioni (continua........)
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MORFOGRAMMA MASCHILE MORFOGRAMMA FEMMINILE
Come è evidente dalle immagini ogni LINEA ORIZZONTALE corrisponde, per
ciascuna dimensione, alla stessa deviazione in scala sigmatica, mentre le misure
sono espresse in valori reali.
Le varie scale dei morfogrammi sono costruite in modo che un soggetto di statura e
proporzioni normali viene rappresentato da una LINEA ORIZZONTALE;
--se la statura è sensibilmente diversa dalla media,le proporzioni normali vengono
indicate con LINEE PUNTEGGIATE DISCENDENTI ove la statura sia maggiore, od
ASCENDENTI se minore della stessa media.
In altre parole si tali morfogrammi rilevano come di norma
-- i soggetti di alta statura tendono a forme “più sottili” e minor peso;
-- i soggetti di bassa statura, come è comunemente noto, tendono a forme più
“larghe” e a peso maggiore.
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Sulla base del loro morfogramma OLIVER e PINEAU hanno proposto anche
una ELEMENTARE SISTEMATICA DEI TIPI MORFOLOGICI PRINCIPALI:
-- tipo medio o mediolineo:
-- tipo longilineo: a prevalente sviluppo verticale;
-- tipo brevilineo a prevalente sviluppo trasversale superiore (MUSCOLARE)
-- tipo brevilineo a prevalente sviluppo trasversale inferiore (VISCERALE)
METODO DEGLI AUXOGRAMMI DI VENERANDO CORRENTI
Venerando Correnti ha proposto la costruzione di particolari diagrammi, detti
AUXOGRAMMI, partendo dalle correlazioni
--tra peso e statura
--e fra perimetro toracico e statura
nelle diverse età della crescita
Si tratta pertanto di un metodo grafico che prende in esame IL PESO, LA
STATURA E IL PERIMETRO TORACICO, le cui variazioni, contemporaneamente
considerate e registrate, consentono di seguire il processo della
crescita DAI 5 AI 13,5 ANNI DI ETA’.
Venerando Correnti ha costruito
per ciascun sesso DUE DIAGRAMMI AUXOLOGICI,
in uno dei quali sono state riportate le variazioni dei valori della statura e del peso
e nell’altro le variazioni dei valori della statura e del perimetro toracico.
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Ciascun auxogramma risulta costituito da un foglio di carta millimetrata
che rappresenta un sistema di assi cartesiani; in esso le stature sono
segnate sulle ordinate, mentre sulle ascisse sono segnati i pesi
(nell’auxogramma statura-peso) o i perimetri toracici (nell’auxogramma
statura-perimetro toracico).
Ciascun auxogramma, per mezzo di linee curve dirette dall’alto in basso e
da destra a sinistra, è diviso in 9 regioni, ciascuna delle quali corrisponde
ad una diversa combinazione dei due caratteri considerati.
Le 9 regioni, procedendo da sinistra a destra, sono indicate dai simboli
S4, S3, S2, S1, C, P1, P2, P3 e P4, nell’auxogramma statura-peso, e con
S4, S3, S2, S1, C, T1, T2, T3 e T4, nell’auxogramma statura-perimetro
toracico.
La regione centrale C corrisponde alla combinazione dei valori di statura
e di peso o di statura e di perimetro toracico più vicini alle rispettive
medie, che per ciascuna età sono rappresentate dai punti neri centrali.
L’area dell’ellissi segnata attorno a ciascuno dei punti neri corrisponde
appunto alla distribuzione dei valori considerati normali per l’età
corrispondente.
Le regioni laterali di destra, in ordine crescente da P1 a P4 o da T1 a T4
(auxogramma statura-peso ed auxogramma statura-perimetro toracico
rispettivamente), corrispondono a combinazioni di pesi e di perimetri toracici
sempre più eccedenti rispetto alla statura o di statura sempre più deficiente
rispetto ai pesi ed ai perimetri toracici.
Le regioni laterali di sinistra, in ordine crescente da S1 a S4, corrispondono
a combinazioni di stature sempre più eccedenti rispetto ai pesi ed ai perimetri
toracici o di pesi e perimetri toracici sempre più deficienti rispetto alle stature.
Ciascuna linea retta, tratteggiata in corrispondenza di ogni anno di età, limita
con quella contigua un intervallo annuale, suddiviso in segmenti corrispondenti
ad intervalli trimestrali.
Il metodo degli auxogrammi di Venerando Correnti consente di seguire
convenientemente nel tempo il processo della crescita in modo
adeguato all’individualità di ciascun soggetto.
15/07/2012
56
METODO DEGLI AUXOGRAMMI DEL CORRENTI
AUXOGRAMMA DI CORRENTI O DIAGRAMMA AUXOLOGICO
15/07/2012
57
Tra i metodi di VALUTAZIONE AUXOLOGICA INDIVIDUALE, uno tra i più
utilizzati è il
METODO DEI PERCENTILI
Che si fonda sulla distribuzione delle osservazioni in centili (o percentili) per
ogni classe di età.
Per la MAGGIOR PARTE DELLE MISURE DI RIFERIMENTO IN ETA’
EVOLUTIVA si fa riferimento a quelle elaborate negli anni Sessanta in
Inghilterra da J.M. Tanner e da Witheause e VALIDE ANCORA OGGI PER LA
POPOLAZIONE ITALIANA eccetto che per i soggetti provenienti da famiglie
con altezza notevolmente elevata o ridotta.
Questi Autori, sulla base di misurazioni ottenute MEDIANTE STUDI
TRASVERSALI E LONGITUDINALI, condotti su uno specifico e numeroso
gruppo di individui seguiti dalla nascita sino all’adolescenza, HANNO
ELABORATO STATISTICAMENTE DELLE APPOSITE TABELLE DI
RIFERIMENTO O DEI CENTILI.
ATTUALMENTE SONO DISPONIBILI LE CURVE DI ACCRESCIMENTO
STATURALE RIFERITE ALLA POPOLAZIONE ITALIANA (SIEDP 2006,
studio condotto tra il 1996 e il 2004) CHE PERMETTONO DI VALUTARE
CORRETTAMENTE LA CRESCITA DEI SOGGETTI IN ETA’ EVOLUTIVA
I CENTILI
DIVIDONO LA FREQUENZA
DEI VALORI ANTROPOMETRICI
DI UNA POPOLAZIONE
IN 100 PARTI UGUALI
Perciò:
es. IL DECIMO CENTILE E’ IL VALORE AL DI SOTTO DEL QUALE SI TROVA IL
10% DEI VALORI E AL DI SOPRA DEL QUALE SI TROVA IL 90% DEI VALORI;
es. IL CINQUANTESIMO CENTILE E’ IL VALORE CHE DIVIDE IN DUE PARTI
UGUALI LA SERIE DELLE M ISURAZIONI, 50% AL DI SOPRA E 50% AL DI
SOTTO
PER LA MAGGIOR PARTE
DELLE MISURAZIONI ANTROPOMETRICHE
IN ETA’ EVOLUTIVA
SONO DISPONIBILI LE CORRISPONDENTI
TABELLE DI RIFERIMENTO PER MASCHI E FEMMINE
15/07/2012
58
OGNI LINEA RAPPRESENTA UN CENTILE (O PERCENTILE) il cui significato è
il seguente:
immaginiamo 100 ragazzi tutti della medesima età messi in fila secondo l’esatto
ordine progressivo di statura che ho misurato.
Tracciamo una riga contrassegnata col numero 3 in modo che 3 dei 100 bambini
stiano al di sotto di essa; tracciamo altre linee in modo che 10 ragazzi restino al
di sotto del 10°centile, 25 sotto quella del 25°centile, e la metà esatta dei
ragazzi sotto la linea del 50°centile. All’altro estremo 97 ragazzi staranno sotto la
linea del 97°centile ( e cioè solo 3 al di sopra!!!)
PER CONVENZIONE SI PUO’ CONSIDERARE
POTENZIALMENTE PATOLOGICO
UN BAMBINO CON STATURA SOTTO IL 3°PERCENTILE
E SOPRA AL 97°CENTILE!
Sulla stessa impostazione metodologica
sono state costruite delle
RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE
O CURVE DEI CENTILI
O CURVE DI ACCRESCIMENTO,
in cui
IN ASCISSA è riportata L’ETA’,
IN ORDINATA LA VARIABILE
ANTROPOMETRICA CONSIDERATA.
I VALORI STANDARD DI
RIFERIMENTO SONO DATI DA
UN FASCIO DI CURVE DI CENTILI
( 3°, 10°, 25°, 50°, 75°, 90°, 97°)
COSTRUITE SULLA BASE DELLE
MISURAZIONI
EFFETTUATE SU UN GRAN NUMERO
DI SOGGETTI
OMOGENEI PER SESSO, ETA’ ED
ETNIA
15/07/2012
59
CARTA AUXOLOGICA
In base
ALL’INCROCIO DEL
VALORE MISURATO
CON LA
CORRISPONDENTE ETA’
AVREMO
UN’INDICAZIONE DELLA
POSIZIONE DEL
SOGGETTO RISPETTO
ALL’AMBITO DI
NORMALITA’ DEI
COETANEI
UN SOGGETTO SI CONSIDERA NELLA NORMA: quando cade, per una data
età, TRA IL 3°E IL 97°CENTILE.
Si dice che IL SOGGETTO SEGUE IL PROPRIO CORRIDOIO DI CRESCITA
quando egli segue un normale andamento parallelo alla media generale della
popolazione, e ciò sta ad indicare UNA CRESCITA NORMALMENTE REGOLATA
DAI FATTORI FISIOLOGICI
BAMBINI CON DEFICIT STATURALE: ALTEZZA INFERIORE AL 3°CENTILE E
SCARTO TRA ETA’ STATURALE ED ETA’ CRONOLOGICA SUPERIORE AI DUE
ANNI
Quando UN DATO BIOMETRICO SI PONE A PIU’ DI 2DS DI DISTANZA DAI
VALORI MEDI CORRISPONDENTI PER SESSO ED ETA’ (compresi tra il 3°e il
97°centile) si parla di UN ALTERATO ACCRESCIMENTO.
Corrispondenza tra DS e centili:
-2DS= 3°centile
-1DS= 15°centile
+1DS= 85°centile
+2DS= 97°centile
15/07/2012
60
BAMBINI CON DEFICIT STATURALE: ALTEZZA INFERIORE AL 3°CENTILE
E SCARTO TRA ETA’ STATURALE ED ETA’ CRONOLOGICA SUPERIORE AI
DUE ANNI
PERO’!!!!!!
NELLA VALUTAZIONE SI DEVE TENER CONTO ANCHE DELL’ALTEZZA DEI
GENITORI:
--SE UN BAMBINO PRESENTA STATURA PARI AL 3°CENTILE, SI POTRA’
CONSIDERARE NORMALE SE ANCHE I GENITORI HANNO STATURA
SITUATA ALLO STESSO CENTILE,
--MENTRE SARA’ DA CONSIDERARE PATOLOGICAMENTE PICCOLA SE I
GENITORI SONO ALTI!
VALUTAZIONE DELL’ACCRESCIMENTO E DELLO STATO DI NUTRIZIONE
TRAMITE LA VALUTAZIONE DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA vedi libro
giallo
15/07/2012
61
I metodi di valutazione auxologica appena descritti rappresentano dei METODI
SOMATOMETRICI.
Esistono però anche dei METODI BIOLOGICI che si basano su:
-- ERUZIONE DEI DENTI (ETA’ DENTALE): LA PRIMA DENTIZIONE
(DENTATURA DECIDUA, 20 denti) SI COMPLETA TRA I 2 ANNI E I 2,5 ANNI. A
6-7 ANNI COMINCIA LA SECONDA DENTIZIONE (DENTIZIONE
PERMANENTE)
-- PROCESSI DI OSSIFICAZIONE (ETA’ OSSEA): rilevabile
RADIOGRAFICAMENTE; vengono determinate le epoche di comparsa, la
grandezza e la forma dei nuclei di ossificazione stabilendo L’ETA’ SCHELETRICA
O OSSEA del soggetto. Il confronto tra età cronologica ed età scheletrica
consente di valutare l’andamento dell’accrescimento, tenendo conto che
deviazioni dell’età scheletrica, fino a ±20% dell’età cronologica, possono essere
comprese nei limiti di normalità.
Lo studio dell’ETA’ SCHELETRICA in relazione alla STATURA e all’ETA’
CRONOLOGICA del soggetto permette di “PREDIRE” dopo i 6 anni QUALE
SARA’ LA STATURA DEFINITIVA. QUANTO PIU’ E’ AVANZATA L’ETA’
SCHELETRICA, TANTO MENO CRESCERA’ LA STATURA!!!!!
-- DOSAGGIO ORMONALE: per i maschi testosterone ed estrogeni
androgeni; per le femmine estrogeni. Tali ormoni si accrescono nel periodo
prepuberale e puberale
-- SVILUPPO DEI CARATTERI SESSUALI: è un’analisi su base
ANTROPOSCOPICA,cioè sull’osservazione del grado di sviluppo dei
caratteri sessuali primari e secondari.
ATTENZIONE!!!!!!
SI DISTINGUA ACCRESCIMENTO DA MATURAZIONE!!!!
UN BAMBINO POTRA’ AVERE DIMENSIONI MAGGIORI DI UN ALTRO SENZA
ESSERE NECESSARIAMENTE PIU’ MATURO E VICEVERSA!!!
ACCRESCIMENTO: moltiplicazione delle cellule, aumento del loro volume,
accumulo di materiale organico e non organico al loro interno e negli spazi
intercellulari
MATURAZIONE = DIFFERENZIAMENTO: cellule, tessuti e organi sono capaci in
piano di svolgere le loro funzioni
15/07/2012
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PREDIZIONE DELLA STATURA DA ADULTO
(ALTEZZA BERSAGLIO O ALTEZZA PREVISTA)
E’ UTILE PER
--PREVEDERE EVENTUALI DISTURBI E ALTERAZIONI DELLA CRESCITA
E PER
--INDIRIZZARE APPROPRIATAMENTE LE SCELTE INDIVIDUALI VERSO UNO
SPORT O UN’ATTIVITA’ CHE RICHIEDA UNA DETERMINATA STATURA
Tenendo conto del potenziale genetico familiare, L’ALTEZZA BERSAGLIO si può
calcolare con la FORMULA DI TANNER che presenta un margine di errore ±8,5
cm:
MASCHIO =
Altezza padre + altezza madre + 12
2
FEMMINA =
Altezza padre + altezza madre - 12
2
LIMITAZIONI!!!MARGINE DI ERRORE TROPPO ALTO!!!!!NON CONSIDERA LA
VARIAZIONE SECOLARE DI AUMENTO DELLA STATURA MEDIA!
VALUTAZIONE CLINICA DELL’ACCRESCIMENTO
-- ESAME DELLA STATURA
--ESAME DEL PESO
-- ESAME DELLO SVILIPPO SCHELETRICO
-- ESAME DELLA ERUZIONE DENTARIA
?
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ETA’EVOLUTIVA: si suole comunemente dividere la parabola vitale in tre grandi periodi:
-- l’età evolutiva o dell’accrescimento
-- la maturità relativamente stazionaria
-- l’età involutiva o del declino
In genere viene proposta la seguente classificazione dell’età evolutiva:
1. PERIODO NEONATALE (dal 1° al 15° giorno di vita)
2. PRIMA INFANZIA (dal 16° giorno al 2° anno di vita)
(turgor primus)
3. SECONDA INFANZIA (dai 2 ai 6 anni)
O FANCIULLEZZA
O ETA’ DEL GIOCO
(proceritas prima)
4. TERZA INFANZIA (dai 6 anni alla crisi puberale: 10-12 anni)
O ETA’ SCOLARE
(turgor secundus)
5. PUBERTÀ (dai 10-12 anni ai 15-17 anni)
6. ADOLESCENZA (fino al termine dell'accrescimento somatico:
21 anni per la femmina e 25 per il maschio)
SIA L’ATTIVITA’ MOTORIA CHE L’INDIVIDUO DEBBONO
ESSERE ADEGUATI L’UNO ALL’ALTRO

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  • 1. 15/07/2012 1 AUXOLOGIA Specialità medica che studia e cura la crescita fisica delle persone in età evolutiva; (αυαυαυαυxανανανανo = accrescere; termine introdotto da Godin ) L’auxologia studia i fenomeni dell’accrescimento, ne analizza le modalità, ne esamina i fattori e ne illustra le leggi al fine di identificare le sue fasi, rilevare le sue deviazioni e prevenire e correggere le sue variazioni.
  • 2. 15/07/2012 2 L’età di AVVIAMENTO DEI BAMBINI ALLA PRATICA SPORTIVA trova ancora studiosi e ricercatori preoccupati non solo nel definirla, ma anche e soprattutto nel voler indicare i probabili rischi dell’agonismo precoce, tenendo in giusto conto anche i sicuri danni del sedentarismo precoce. UNA CORRETTA PROPOSTA MOTORIA IN ETA’ INFANTILE: BISOGNA CONOSCERE IN MODO ADEGUATO LE CARATTERISTICHE FISIOLOGICHE E LE CARATTERISTICHE BIOLOGICHE DELL’ACCRESCIMENTO al fine di FISSARE GLI OBIETTIVI I CONTENUTI I MEZZI I METODI e anche IMPORRE I LIMITI. Il bambino libero di muoversi a suo piacimento fino all’età scolare, compatibilmente al luogo in cui vive e alle possibilità familiari, di fatto si trasforma in un sedentario a tempo pieno appena comincia a frequentare la scuola elementare: per lunghe ore sarà seduto nei banchi e continuerà a stare seduto anche a casa per fare i compiti, spesso in alternativa o in associazione ad almeno due ore in media di immobilità televisiva. Il periodo che va dai 6 ai 14 anni per entrambi i sessi, a seconda di come viene vissuto dal punto di vista motorio, può condizionare in larga parte il benessere e l’equilibrio psico-fisico dell’adulto. Prima dei grandi sconvolgimenti sociali e delle modificazioni del tenore di vita e delle abitudini prodotti negli ultimi 50 anni dalla rivoluzione industriale, la civiltà povera e prevalentemente contadina imponeva un ritmo di vita in cui il movimento era ancora protagonista. Si è assistito ad un capovolgimento di tendenze, di abitudini e di ritmi di comportamento, che hanno generato tutta una serie di limitazioni e di condizionamenti, sul piano fisico e psichico e, al contempo, di inattività motoria delle popolazioni che venivano interessate da quelle trasformazioni.
  • 3. 15/07/2012 3 Quella che nel 1961 venne battezzata da Kraus e da Raab come MALATTIA IPOCINETICA porta all’instaurarsi nei ragazzi di alcuni quadri che vanno sotto il nome di “PARAMORFISMI DELL’ETA’ EVOLUTIVA” tutti riconducibili all’ipotonia muscolare e al NON USO dei vari apparati e organi. Si possono evidenziare per esempio: -- difetti di portamento, atteggiamenti posturali viziati (scoliosi, cifosi cervico- dorsale, iperlordosi lombare, varismo e valgismo delle ginocchia, piede piatto, etc), -- paramorfismi dell’apparato cardio-respiratorio (tachicardia da esercizio, gittata sistolica ridotta, circolazione periferica inadeguata, pressione arteriosa inadeguata alle richieste, potenza aerobica ridotta, volumi polmonari ridotti, tachipnea da esercizio), -- paramorfismi metabolici (rapporto pondero-staturale sfavorevole, alterazioni del feed-back diencefalico relativo all’appetito, soprappeso corporeo, alterazioni del metabolismo glucidico e lipidico). In alcuni paesi l’obesità sta raggiungendo addirittura punte del 20% della popolazione giovanile sana. I PARAMORFISMI E I DISMORFISMI I PARAMORFISMI costituiscono delle alterazioni, più o meno rilevanti, della forma corporea esterna e dei suoi abituali atteggiamenti, dovute a variazioni rilevanti del tono muscolare (tono deficiente o insufficiente trofismo di determinati gruppi muscolari). Essi alterano l’armonia di sviluppo dell’organismo e, pur restando fuori dal campo patologico, si vanno a collocare in una zona di confine tra la fisiologia e la patologia. Molti paramorfismi appartengono alla normalità del portamento del corpo umano durante determinati periodi DELL’ETA’ EVOLUTIVA e sono destinati a scomparire con lo sviluppo. Ne esistono altri, invece, più gravi, che possono essere causa di profondi turbamenti del processo di maturazione psico-fisica dei giovani, in quanto non alterano solo l’estetica corporea, ma si accompagnano anche a profonde minorazioni funzionali (disturbi alla ventilazione polmonare dovuti all’atrofia dei muscoli respiratori in soggetti con complessi paramorfismi del cingolo scapolare).
  • 4. 15/07/2012 4 L’età prediletta dai paramorfismi à quella dell’infanzia Inoltre i paramorfismi predominano nei longilinei e nei biotipi astenici; Inoltre predominano nella pubertà, età in cui la longitipia trova la sua massima estrinsecazione; Inoltre predominano nelle classi cittadine, meno dedite all’esercizio fisico, invece che nelle classi rurali. Es: ineguale altezza delle spalle; inclinazione del bacino; scapole alate; accentuazione o appiattimento delle curvature della colonna vertebrale; prevalenza dei muscoli anteriori (flessori) su quelli posteriori (estensori) [accentuazioni o anomalie delle curve della colonna vertebrale, torace retratto fra le spalle, atteggiamento degli arti superiori e inferiori in flessione]; ptosi interne; ptosi esterne. PROFILASSI: -- bonifica delle condizioni ambientali, alimentari e igieniche; -- pratica dell’educazione fisica con insegnanti competenti e responsabili; -- attività fisica prima dell’età scolare oppure ginnastica correttiva -- provvedimenti ergonometrici e di comportamento nelle aule
  • 5. 15/07/2012 5 I DISMORFISMI sono più gravi espressioni di patologia costituzionale; infatti essi sono costituiti da deviazioni e anomalie morfologiche sostenute da ALTERAZIONI SCHELETRICHE, e quindi almeno in parte irreversibili. Es: ginocchio e piede varo e valgo; cifosi; lordosi; scoliosi
  • 6. 15/07/2012 6 Al concetto di paramorfismo indotto dalla mancanza di esercizio fisico, si contrappone quello della SALUTE DINAMICA, rappresentato dal benessere psico-fisico derivante non soltanto dalla mancanza di malattie, ma caratterizzato anche da una buona capacità di adattamento al lavoro fisico. Tale condizione può essere ottenuta attraverso l’allenamento sportivo che, anche nei soggetti in età evolutiva, richiede continuità, ritmo e intensità adeguati, tali da promuovere gli opportuni adattamenti a carico dei vari organi o apparati.
  • 7. 15/07/2012 7 L’allenamento sportivo, quindi, è in grado di produrre una serie di benefici e di vantaggi che interessano l’intero organismo, dall’apparato muscolo-scheletrico, al comportamento e alla personalità del ragazzo sportivo. L’educazione motoria, con l’inevitabile miglioramento delle doti di coordinazione neuro-muscolare, consentirà in tempi brevi, miglioramenti anche vistosi di postura e di atteggiamento. Le masse muscolari armonicamente e simmetricamente stimolate, senza mai essere sollecitate oltre misura, sosterranno con tono adeguato le strutture scheletriche ancora fragili ed in evoluzione non sempre corretta. L’esecuzione ritmica di gesti sempre più fluidi ed economici favorirà l’agilità e la scioltezza, doti queste consentite da una migliore mobilità articolare. Questi benefici potranno influire favorevolmente nel prevenire ed eventualmente correggere i paramorfismi muscolo-scheletrici. Nell’avviare i soggetti in età evolutiva alla pratica di una qualsiasi attività motoria, È INDISPENSABILE CHE I PROGRAMMI DI ALLENAMENTO RISPETTINO LE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E FUNZIONALI DEI PICCOLI SPORTIVI INTERESSATI. In generale, tali programmi dovranno in maniera preponderante essere dedicati al miglioramento di TUTTE le qualità fisiche del soggetto, dando però maggior spazio all’apprendimento delle tecniche sportive ed all’incremento delle qualità fisiche non necessariamente allenabili attraverso elevati carichi di lavoro. Si tratta pertanto di migliorare la destrezza, la rapidità di esecuzione, la mobilità articolare; in giusta dose si allenerà anche la resistenza organica, mentre le qualità relative alla forza muscolare potranno essere potenziate più in là nel tempo, a sviluppo puberale avvenuto. Requisito fondamentale in età giovanile è quindi la MULTILATERALITA’ DEL PROGRAMMA DI ALLENAMENTO, il cui scopo principale deve essere sempre quello di ottenere un MIGLIORAMENTO GLOBALE DI TUTTE LE QUALITA’ FISICHE, così da consentire al ragazzo una migliore duttilità e la possibilità nel tempo di margini di miglioramento più ampi.
  • 8. 15/07/2012 8 L’esercizio fisico deve essere strutturato ed organizzato come allenamento sportivo attraverso il quale i ragazzi possano apprendere una elevata quantità di movimenti; qualunque sport pratichi, il ragazzo sportivo non deve svolgere una attività di allenamento unilaterale intesa ad incrementare una sola qualità fisica, ovvero quella principale della disciplina sportiva praticata! Infatti si rischierebbe di far seguire al ragazzo programmi di allenamento che utilizzano pochi e ripetitivi gesti, con l’inevitabile rischio di rallentare o addirittura bloccare i processi di apprendimento motorio del bambino. Nel giovane sportivo anche i carichi di allenamento andranno distribuiti in maniera equa tra le numerose qualità fisiche, valorizzando sempre di più, nel tempo, quelle specifiche per la disciplina praticata. La risposta adattativa a questi stimoli consentirà un miglioramento dell’efficienza fisica globale, e quindi una più idonea capacità a compiere lavori muscolari sia generali che specifici. Quindi in un corretto programma di allenamento il bambino, qualunque sia lo sport prescelto, passa attraverso una lunga fase di allenamento generale e solo in seguito viene avviato all’apprendimento dei gesti sportivi specifici della disciplina prescelta. Solo intorno ai 9-10 anni ci si potrà dunque dedicare ai programmi di allenamento che saranno rivolti all’acquisizione dell’abilità tecnica specifica in senso stretto. I metodi di lavoro, inoltre, non dovranno mai tralasciare la caratteristica di risultare interessanti e piacevoli, in modo tale che l’allenamento sportivo diventi “gioco organizzato”.
  • 9. 15/07/2012 9 Prima dei dieci-undici anni l’educazione fisica dovrebbe essere limitata a giochi ed esercizi che non costringano a sforzi muscolari eccessivi; l’ambiente per svolgere una tale attività fisica sono più i parchi che le palestre. Soltanto dopo gli 11 anni, quando l’organismo subisce una vera e propria spinta evolutiva di tutti i muscoli e della forza muscolare, si renderà possibile un’attività ginnica più sostanziosa; anche qui però dovrà farsi una netta distinzione tra la fase prepuberale, la fase della pubertà e la fase post-puberale e del completo sviluppo. Soltanto a completo sviluppo potrà essere veramente utile e redditizia una educazione atletica a fini campionistici. In questo caso sarà PARTICOLARMENTE IMPORTANTE LO STUDIO DELLA COSTITUZIONE giacchè i vari tipi costituzionali si prestano in modo diverso ad eccellere nei singoli sports. Tuttavia è sempre difficile generalizzare concetti relativi all’età di avviamento alla pratica della sport, alla specializzazione sportiva e soprattutto alla partecipazione alle competizioni, in quanto spesso, come vedremo, all’età anagrafica non corrisponde un’età fisiologica proporzionata. Quel che è certo è che, prima di passare alla fase successiva dell’iniziazione sportiva, bisogna essere ben sicuri che il materiale umano a nostra disposizione sia stato preliminarmente ritenuto perfettamente sano da un controllo medico qualificato. All’esperienza e alla sensibilità dell’istruttore è affidato, successivamente, il criterio di scelta per l’attuazione di programmi di allenamento gradualmente più impegnativi, sempre nel rispetto delle caratteristiche psico-fisiche individuali e del grado di maturazione biologica del soggetto.
  • 10. 15/07/2012 10 TUTELA SANITARIA DELLE ATTIVITA’ SPORTIVE La legislazione del nostro Paese prevede L’ACCERTAMENTO DELLA IDONEITA’ FISICA DI TUTTI GLI SPORTIVI, -- praticanti di attività ludico-addestrative NON AGONISTICHE e -- praticanti ATTIVITÀ AGONISTICHE in senso stretto. TUTELA SANITARIA DELLE ATTIVITA’ SPORTIVE E’ stabilito che sia compito della SPECIALISTA IN MEDICINA DELLO SPORT, dei medici di medicina generale e dei pediatri, accertare e certificare lo STATO DI BUONA SALUTE di tutti coloro che intendono intraprendere LA PRATICA NON AGONISTICA di una qualsivoglia disciplina sportiva; tale accertamento è reso oltre che obbligatorio deve essere anche periodico al fine di verificare che la pratica sportiva non diventi responsabile della insorgenza di forme morbose incompatibili con la prosecuzione della stessa.
  • 11. 15/07/2012 11 TUTELA SANITARIA DELLE ATTIVITA’ SPORTIVE Invece, per gli sportivi agonisti, anche se ancora in età evolutiva, l’accertamento della idoneità fisica è affidato agli SPECIALISTI IN MEDICINA DELLO SPORT e l’accertamento di tale idoneità prevede un differente protocollo clinico-diagnostico. QUINDI: per le attività non agonistiche è sufficiente la visita clinica generale, al contrario, per le attività agonistiche, sono obbligatori alcuni accertamenti diagnostici specialistici e strumentali (elettrocardiogramma a riposo e dopo sforzo; esame spirografico; esame completo delle urine). A fini campionistici sarà particolarmente utile lo studio della costituzione, giacché i vari tipi costituzionali si prestano in modo diverso ad eccellere nei singoli sport. Inoltre, per quanto riguarda l’atletismo campionistico, dal punto di vista costituzionalistico si pensa che l’attività sportiva, specialmente se prolungata per molti anni, agisca aumentando fino al patologico quella disarmonia che è un prodotto --dell’eccessivo sviluppo muscolare --o di forze muscolari di determinati distretti del corpo, --o di sviluppo muscolare in rapporto alle possibilità del sistema nervoso o dell’apparato cardio-circolatorio o anche dell’equilibrio endocrino, disarmonia costituzionale, che presto o tardi diventa germe di vera malattia. Anche in questo caso, allora, è preferibile una preparazione ginnastica generale e poliatletica, la quale tenda ad armonizzare i territori muscolari e le funzioni di tutto il corpo, giacchè il poliatleta, anche se non potrà vincere nelle gare alcuni monoatleti specializzati, sarà però, dal punto di vista individuale e sociale, più robusto e meglio dotato.
  • 12. 15/07/2012 12 IL SOLO FINE CHE DEVE PREFIGGERSI CHI SI DEDICA AI GIOVANI CHE INTRAPRENDONO UN’ATTIVITA’ MOTORIA DURANTE L’ETA’ EVOLUTIVA, E’ IL LORO SVILUPPO EUMORFICO. IL MIGLIOR RENDIMENTO ATLETICO DA PARTE DI UN SOGGETTO E’ CONDIZIONATO DA UNA INFINITA’ DI FATTORI DIVERSI. Infatti è noto che la performance è influenzata da una complessità di fattori: CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE (espresse dalle dimensioni e proporzioni del soma); EFFICIENZA FUNZIONALE DEI VARI ORGANI E APPARATI; COMPONENTE PSICOLOGICA; ALLENAMENTO (metodo e intensità); CONDIZIONI CONTINGENTI. NON E’ DUNQUE FACILE ESPRIMERE UN GIUDIZIO “A PRIORI” NELLA SELEZIONE DEI GIOVANI DA AVVIARE ALLE VARIE ATTIVITA’ SPORTIVE, ANCHE PERCHE’ DURANTE L’ETA’ EVOLUTIVA DUE PRINCIPALI FATTORI LA COMPONENTE MORFOLOGICA E LA COMPONENTE FISICA SONO IN CONTINUA TRASFORMAZIONE.
  • 13. 15/07/2012 13 La moderna Auxologia (dal greco αυαυαυαυxανανανανo = accrescere; termine introdotto da Godin), come Scienza dell’Accrescimento, non guarda più, come si fece in passato, all’ACCRESCIMENTO come ad un semplice “incremento nel tempo della massa e delle dimensioni dell’organismo”, limitandosi pertanto solamente agli aspetti puramente quantitativi, ma si impegna invece a considerare e identificare tutto quel complesso di modificazioni non solo somatiche, ma anche fisiologiche, biologiche, psicologiche, etc, che caratterizzano nell’Uomo il passaggio dallo stadio neonatale allo stadio adulto, analizzando quindi il fenomeno dell’accrescimento nella sua globalità. L’auxologia studia i fenomeni dell’accrescimento, ne analizza le modalità, ne esamina i fattori e ne illustra le leggi AL FINE DI identificare le sue fasi, rilevare le sue deviazioni e prevenire e correggere le sue variazioni.
  • 14. 15/07/2012 14 L’auxologia ha origini lontane, ma come branca medica esattamente definita ha origini più recenti e, visti i suoi fini e i suoi argomenti, va considerata come un capitolo dell’Antropologia. Essa ha ovviamente anche molti punti di interesse in comune con la Pediatria, dalla quale tuttavia va distinta per il fatto che, due importanti fasi dell’accrescimento, quello prenatale e quello postpuberale sono al di fuori del campo pediatrico. Dato che il nostro interesse è di tipo antropometrico, punteremo l’attenzione sull’utilità delle misurazioni antropometriche nel valutare il fenomeno e le leggi dell’accrescimento. MEDICINA APPLICATA ALLO SPORT ANTROPOLOGIA PEDAGOGIA PSICOLOGIA ANTROPOLOGIA AUXOLOGIA COSTITUZIONALISTICA INTERNA SOMATOMETRIA INTERMEDIA 1) ANTROPOMETRIA 2) ANTROPOSCOPIA 3) PSICOLOGIA 4) ENDOCRINOLOGIA FISIOMETRIA ESTERNA COMPOSIZIONE CORPOREA
  • 15. 15/07/2012 15 Nel suo complesso l’accrescimento e lo sviluppo fisico si svolgono -- in maniera continua dalla nascita (o meglio, per essere più precisi, anche prima, durante la gestazione) all’età adulta, ma -- NON in maniera uniforme. Infatti è noto che NEI PERIODI DI MASSIMO AUMENTO DI PESO CORPOREO, SI HA UN RALLENTAMENTO DELLO SVILUPPO STATURALE, E VICEVERSA. Sulla base dell’osservazione empirica della crescita si possono riconoscere delle modificazioni che hanno indotto alcuni Autori a descrivere FASI O PERIODI DELLA CRESCITA E’ proprio sulla base di questa osservazione che negli anni 40 venne proposta una classificazione, successivamente rivista e aggiornata, che ha rappresentato una tappa storica negli studi della crescita; in tale classificazione compaiono i termini di “PROCERITAS” per indicare una accrescimento prevalentemente strutturale e “TURGOR” per indicare l’accrescimento prevalentemente ponderale. Questa classificazione prevede una SUDDIVISIONE PER ETA’ (età neonatale, età del lattante, età del gioco, età scolare, pubertà, adolescenza, età adulta) e una SUDDIVISIONE AUXOLOGICA (periodo neonatale, periodo dell’allattamento, turgor primus, proceritas prima, etc).
  • 16. 15/07/2012 16 LE PROPORZIONI CORPOREE Lo studio delle PROPORZIONI CORPOREE PERMETTE in età pediatrica ed evolutiva DI COMPRENDERE I MECCANISMI DI CRESCITA SELETTIVA DELLE DIVERSE REGIONI CORPOREE (testa, collo, tronco e arti) in base all’età e al momento dello sviluppo. Alla fine dell’accrescimento ci PERMETTE DI VALUTARE LA STRUTTURA SOMATICA INDIVIDUALE. LE PROPORZIONI CORPOREE
  • 17. 15/07/2012 17 NEONATO: testa 1/4 della lunghezza corporea e 1/3 del peso corporeo. Il TRONCO presenta una PREVALENZA DELL’ADDOME RISPETTO AL TORACE E AL BACINO. Il TORACE rappresenta, fino all’età di 5 anni, la PARTE PIU’ PICCOLA DEL TRONCO; solo dopo il 5°anno tende ad allungarsi progressivamente. Tra i 5 e i 7 anni si ha una differenziazione in altezza del TRONCO con una massima crescita nel periodo puberale. MATURITA’: testa 1/8 della lunghezza corporea e 1/10 del peso corporeo NEL 1°ANNO DI VITA: la testa si accresce in modo rapido pertanto la circonferenza cranica risulta maggiore di quella toracica; successivamente l’accrescimento cefalico tende a rallentare PERIODO PUBERALE: il collo si accresce particolarmente in altezza LE PROPORZIONI CORPOREE LE PROPORZIONI CORPOREE ALLA NASCITA: gli ARTI SONO PIU’ CORTI DEL TRONCO; successivamente crescono più rapidamente e le proporzioni si invertono SECONDA INFANZIA (4-6 anni): GLI ARTI INFERIORI SONO LA PARTE DEL CORPO CHE CRESCE PIU’ RAPIDAMENTE nel corso della seconda infanzia, per poi presentare UN PICCO DI CRESCITA particolarmente forte NELL’ETA’ PREPUBERALE E PUBERALE, aumentando, rispetto alla nascita, in valore assoluto di circa 5 volte!!! La loro lunghezza A SVILUPPO ULTIMATO rappresenta LA META’ DELLA STATURA. GLI ARTI SUPERIORI aumentano in valore assoluto di solo 4 VOLTE rispetto alla nascita
  • 18. 15/07/2012 18 DISMORFISMO SESSUALE: i maschi presentano spalle più larghe rispetto alle donne; Le donne sviluppano una maggior circonferenza pelvica. Questo AUMENTO DEI DIAMETRI TRASVERSALI, che è PIU’ TARDIVO DELL’ALLUNGAMENTO DEL TRONCO, si ha nei maschi intorno ai 16-17 anni, mentre nelle femmine è più precoce e più marcato. SVILUPPO COMPLETATO: SOGGETTI LONGILINEI presentano una PREVALENZA DEI DIAMETRI LONGITUDIANLI SU QUELLI TRASVERSI CON ARTI RELATIVAMENTE LUNGHI RISPETTO AL TRONCO; SOGGETTI BREVILINEI hanno una PREVALENZA RELATIVA DEI DIAMETRI TRASVERSI SU QUELLI LONGOTUDINALI, CON ARTI MENO SVILUPPATI RISPETTO AL TRONCO SOGGETTI NORMOLINEI: si pongono in posizione intermedia ETA’ EVOLUTIVA: si suole comunemente dividere la parabola vitale in tre grandi periodi: -- l’età evolutiva o dell’accrescimento -- la maturità relativamente stazionaria -- l’età involutiva o del declino Classificazione dell’età evolutiva : 1. PERIODO NEONATALE (dal 1°al 15°giorno di vita) 2. PRIMA INFANZIA (dal 16°giorno al 2°anno di vita) (turgor primus) 3. SECONDA INFANZIA (dai 2 ai 6 anni) O FANCIULLEZZA O ETA’ DEL GIOCO O ETA’ PRESCOLARE (proceritas prima) 4. TERZA INFANZIA (dai 6 anni alla crisi puberale: 10-12 anni) O ETA’ SCOLARE O PUERIZIA (turgor secundus) 5. PUBERTÀ (dai 10-12 anni ai 15-17 anni) 6. ADOLESCENZA (fino al termine dell'accrescimento somatico: O PERIODO POST-PUBERALE 21 anni per la femmina e 25 per il maschio) (proceritas tertia) N.B.: La PUBERTÀ (dai 10-12 anni ai 15-17 anni) a sua volta si divide in: PERIODO PRE-PUBERALE (proceritas seconda) PERIODO PUBERALE O PRE-ADOLESCENZA (turgor tertius) [Quando si parla di TURGOR ci si riferisce ad un prevalente sviluppo trasversale cioè in grossezza. Quando si parla di PROCERITAS si intende una crescita prevalente in statura]. Dopo l’adolescenza si parla di: GIOVINEZZA O PERIODO PRE-ADULTO: dai 21 anni ai 25 anni MATURITA’: dai 25 anni ai 65 anni VECCHIAIA: dai 66 anni in poi SIA L’ATTIVITA’ MOTORIA CHE L’INDIVIDUO DEBBONO ESSERE ADEGUATI L’UNO ALL’ALTRO
  • 19. 15/07/2012 19 La pubertà è il periodo di cambiamenti fisici attraverso i quali il corpo di un bambino diviene un corpo adulto capace di riproduzione. Con questo processo inizia l’attività delle ghiandole sessuali, che si manifesta nella donna con la prima mestruazione, nell’uomo con la produzione di sperma. Prima della pubertà le differenze tra bambini e bambine sono limitate quasi esclusivamente all’apparato genitale. Durante la pubertà si sviluppano notevoli differenze di dimensioni, forma, composizione e funzione in varie strutture e sistemi del corpo. Le più evidenti di queste sono chiamate caratteristiche sessuali secondarie. In senso stretto il termine pubertà si riferisce ai cambiamenti corporali della maturazione sessuale e NON agli aspetti psicosociali e culturali dello sviluppo adolescenziale.
  • 20. 15/07/2012 20 Quando invece si parla di ADOLESCENZA ci si riferisce al periodo di transizione psicologica e sociale tra l’infanzia e l’età adulta. L’adolescenza si sovrappone in larga parte al periodo della pubertà, ma i suoi confini sono definiti in modo più vago, e si riferisce tanto alle caratteristiche psicosociali e culturali dello sviluppo, quanto ai cambiamenti fisici della pubertà.
  • 21. 15/07/2012 21 Durante la sua evoluzione l’organismo umano va incontro ad innumerevoli trasformazioni uniformandosi nel suo divenire alle regole “stabilite” dalle leggi dell’accrescimento. Infatti l’accrescimento è regolato da fenomeni complessi e da leggi speciali, le quali assicurano al nuovo essere una evoluzione continua ed armonica fino all’epoca della maturità e dell’equilibrio. Oltre che dalle LEGGI DELL’EREDITA’ l’accrescimento è governato dalle seguenti 3 leggi: MODALITA’ O LEGGI EMPIRICHE DELLA CRESCITA MODALITA’ O LEGGI EMPIRICHE DELLA CRESCITA LEGGE DELL’ANTAGONISMO MORFOLOGICO-PONDERALE DI GIACINTO VIOLA: ben nota nella dottrina delle costituzioni. L’evoluzione ponderale, o aumento di massa, e l’evoluzione morfologica, ovvero il cambiamento di proporzioni, nell’ontogenesi sono tra loro in rapporto inverso: quanto più un organismo evolve dal punto di vista ponderale, tanto meno evolve morfologicamente; e viceversa. LEGGE DELLE ALTERNANZE DI GODIN: dopo la nascita esistono fasi caratterizzate da un prevalente accrescimento in altezza, che si alternano a fasi in cui predomina l’accrescimento in larghezza. Ciò vale sia per l’intero corpo che per i suoi singoli segmenti. Vi è inoltre un’alternanza tra l’accrescimento di un segmento corporeo e l’accrescimento del segmento ad esso sovrapposto o sottoposto. LEGGE DELLE DUE COSTELLAZIONI ORMONICHE MORFOGENETICHE DI NICOLA PENDE: l’accrescimento corporeo è sotto il dominio di due complessi ormonici, l’uno che stimola la vita vegetativa (ECCITOANABOLICO:dominante negli abiti megalosplancnici ipervegetativi) e l’altro che stimola lo sviluppo del sistema di relazione (ECCITOCATABOLICO: dominante nei microsplncnici ipovegetativi). Dall’azione armonica o disarmonica di questi due gruppi dipenderebbe la normalità tra accrescimento e sviluppo (Viola), e tra lunghezza e larghezza (Godin)
  • 22. 15/07/2012 22 FATTORI CHE REGOLANO L’ACCRESCIMENTO FATTORI ENDOGENI O INTRINSECI:eredità; sesso; razza; ghiandole endocrine FATTORI ESOGENI O ESTRINSECI O MESOLOGICI: alimenti e vitamine; fattori familiari; fattori ambientali e climatici (corpo tendenzialmente più globoso dei climi più freddi e tipicamente longilineo nei paesi torridi); condizioni economiche e sociali;fattori geografici LA COSTITUZIONE NELLE VARIE ETA’ L’ABITO MORFOLOGICO (= aspetto morfologico della costituzione) PUO’ VARIARE SOTTO LA SPINTA DELL’ETA’ E DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI (alimentazione; tipo di lavoro; clima; pratica sportiva) ABITO LONGILINEO: MAGGIOR FREQUENZA NEI GIOVANI ABITO BREVILINEO: MAGGIOR INCIDENZA DOPO IL QUARANTESIMO ANNO DI ETA’ MODIFICAZIONE FORMA E DIMENSIONI DEL TORACE; VARIAZIONI DEL PESO CORPOREO
  • 23. 15/07/2012 23 LA COSTITUZIONE NELL’ETA’ EVOLUTIVA DURANTE LA CRESCITA MUTANO CONTINUAMENTE LE PROPORZIONI CORPOREE: periodi nei quali prevale l’accrescimento della massa (TURGOR) si alternano a periodi nei quali è preminente la differenziazione delle forme (PROCERITAS) (LEGGE DELLE ALTERNANZE DI GODIN) ALLA NASCITA: il bambino ha caratteristiche nettamente BRACHITIPICHE: tronco lungo, arti molto brevi, addome eccedente sul torace, prevalenza dei diametri antero/posteriori su quelli trasversali INFANZIA/FANCIULLEZZA fino alla PUBERTA’: assume progressivamente la morfologia e le proporzioni corporee tipiche dell’adulto con l’allungamento delle forme; si raggiungono caratteri di longitipia più spiccati di quelli dell’uomo medio intorno ai 40 anni. Prima della pubertà la statura deve la maggior parte del suo sviluppo all’arto inferiore;durante e dopo la pubertà, al busto.
  • 24. 15/07/2012 24 PERIODO POST-PUBERALE: il prevalere dei diametri di lunghezza su quelli di larghezza va attenuandosi e si raggiungono i rapporti tipici dell’uomo adulto. CONDIZIONI GENERALI DI NUTRIZIONE Appaiono più floride nelle fasi nelle quali le tendenze brachitipiche prevalgono su quelle longitipiche: ADDOME MAGGIORMENTE SVILUPPATO E ABBONDANTE GRASSO SOTTOCUTANEO Queste caratteristiche si attenuano progressivamente con il raggiungimento dello stato di magrezza e l’acquisizione delle forme puberali longitipiche. Dopo la pubertà i diametri trasversali aumentano e l’addome si sviluppa per raggiungere l’assetto corporeo completo e definitivo dei 40 anni. LA COSTITUZIONE NELL’ETA’ PRESENILE E SENILE I LONGITIPI molto numerosi intorno ai 20 anni di età VANNO LENTAMENTE E GRADUALMENTE DIMINUENDO intorno ai 60-70 anni; I BRACHITIPI minimamente frequenti fra i 20-30 anni, raggiungono valori di MASSIMA FREQUENZA intorno ai 60-70 anni. Con la maturità si ha una generale tendenza all’AUMENTO DELLE DIMENSIONI DEL TRONCO, specie nel settore addominale, a causa del maggior ACCUMULO DI GRASSO e del MINOR TONO DELLA PARETE ADDOMINALE, COSI’: SOGGETTI LONGILINEI POSSONO DIVENTARE BREVILINEI, SOGGETTI GIA’ BREVILINEI ACCENTUANO LE LORO CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
  • 25. 15/07/2012 25 INOLTRE: -- PROGRESSIVA RIDUZIONE DELL STATURA -- PROGRESSIVA RIDUZIONE DELLE MISURE VERTICALI DI TUTTI I SEGMENTI CORPOREI (compresi gli arti) -- AUMENTO DEL DIAMETRO ANTERO-POSTERIORE TORACICO -- AUMENTO DEL DIAMETRO ANTERO-POSTERIORE E TRASVERSO DELL’IPOCONDRIO Quindi: SI RIDUCE ESSENZIALMENTE LA LUNGHEZZA DEL TRONCO PERCHE’ IL TORACE SI FA PIU’ PROFONDO E L’ADDOME SI RIDUCE SENSIBILMENTE IN SENSO VERTICALE
  • 26. 15/07/2012 26 L’ACCRESCIMENTO UMANO LA CRESCITA E’ UN FENOMENO COMPLESSO CHE SI MANIFESTA CON MODIFICAZIONI MORFOLOGICHE FUNZIONALI PSICOLOGICHE CHE PORTANO L’INDIVIDUO ALLA STRUTTURA E ALLE CARATTERISTICHE DELL’ADULTO Per le nostre popolazioni, la fine del processo di accrescimento, almeno per ciò che si riferisce alla statura è stato indicato attorno ai 20-22 anni nell’uomo 18-20 anni nella donna Attualmente però, a causa del fenomeno di accelerazione della crescita (SECULAR TREND), verificatosi a partire dalla fine del secolo scorso ad oggi, L’ACCRESCIMENTO CESSEREBBE ANCHE PRIMA (circa 1 o 2 anni). Tuttavia un lieve aumento staturale (circa 1 o 2 cm), a carico dell’altezza del busto, si avrebbe tra i 20 e i 29 anni!!!!!!! METODO TRASVERSALE E METODO LONGITUDINALE Lo studio della crescita, o auxologia, può compiersi secondo due fondamentali indirizzi: --METODO TRASVERSALE (O GENERALIZZATORE O DI OSSERVAZIONE INDIRETTA): il primo Autore ad utilizzare questo metodo fu il Quetelet. Tale metodo consiste nell’esaminare il più grande numero possibile di individui nelle varie età, ciascuno MISURATO UNA SOLA VOLTA NEL CORSO DELL’INDAGINE, per poter avere così dei VALORI STANDARDS o livelli di accrescimento (VALUTAZIONE STATICA DELL’ACCRESCIMENTO). Dall’elaborazione statistica di tali dati si riesce a stabilire l’ambito di variabilità, generalmente riassunto nelle TABELLE AUXOLOGICHE, all’interno delle quali la valutazione di ogni soggetto viene espressa in PERCENTILI. [PERCENTILE: rappresenta la posizione che il parametro rilevato nel singolo assume rispetto alla popolazione generale, rapportata a cento].
  • 27. 15/07/2012 27 METODO LONGITUDINALE (O INDIVIDUALIZZATORE O DI OSSERVAZIONE DIRETTA):proposto da Camerer e particolarmente utilizzato da Godin nelle sue classiche ricerche auxologiche, consiste nel seguire con ripetuti esami UN LIMITATO CAMPIONE DI PERSONE, DALLA NASCITA AL TERMINE DELL’ACCRESCIMENTO nel suo graduale sviluppo, a intervalli regolari di tempo (es. mese, semestre, anno). Si ottengono in tal modo STANDARDS DI VELOCITA’, i quali consentono di analizzare la curva di crescita individuale e le modalità di passaggio da un’età all’altra (VALUTAZIONE DINAMICA DELL’ACCRESCIMENTO). METODO MISTO O SEMILONGITUDINALE: integra le eventuali perdite del campione su cui si iniziano le misurazioni con soggetti della stessa età cronologica
  • 28. 15/07/2012 28 VANTAGGI E SVANTAGGI DEI DUE METODI Ambedue i metodi di indagine hanno la loro utilità, ma forniscono INFORMAZIONI DI TIPO DIVERSO e NON possono venir considerati nello stesso modo. RILEVAMENTI TRASVERSALI: --MENO DISPENDIOSI; --REALIZZATI PIU’ RAPIDAMENTE; --POSSONO COMPRENDERE UN NUMERO DI SOGGETTI (BAMBINI) DI GRAN LUNGA MAGGIORE. Permettono di ottenere informazioni per quanto riguarda LA CURVA DI CRESCITA STATURALE O PONDERALE alle diverse età (CURVE DI DISTANZA). I rilevamenti trasversali sono FONDAMENTALI --come PUNTO DI PARTENZA PER COSTRUIRE GLI STANDARD PER STATURA, PESO ed altri eventuali caratteri IN UNA DATA COMUNITA’, --e sono utili come RILEVAMENTI PERIODICI PER VALUTARE IL PROGRESSO NUTRIZIONALE DI UN DATO PAESE O DI PARTICOLARI GRUPPI SOCIALI oppure LA SALUTE DELLA POPOLAZIONE INFANTILE NEL SUO INSIEME. Hanno però UN GRAVE INCONVENIENTE: NON PERMETTONO MAI DI RILEVARE LE DIFFERENZE INDIVIDUALI NEL TASSO (O VELOCITA’) DI CRESCITA O NELL’EPOCA DI COMPARSA DI CERTE FASI DELLA CRESCITA (es. scatto adolescenziale). La comparsa precoce o tardiva della pubertà nei diversi soggetti può mascherare, almeno in parte, le modalità con cui si verifica lo “scatto “ auxologico di quell’età
  • 29. 15/07/2012 29 RILEVAMENTI LONGITUDINALI: COSTITUISCONO IL FONDAMENTO DELL’AUXOLOGIA E SONO CERTAMENTE PIU’ IDIONEI A STABILIRE IL RITMO DELL’ACCRESCIMENTO. I risultati degli studi longitudinali forniscono UN’IMMAGINE PIU’ FEDELE, sia pure nell’inevitabile livellamento portato dalle medie, DEL FENOMENO DELLA CRESCITA E DELLA VELOCITA’ CON CUI AVVIENE. LE CURVE DI CRESCITA LA CRESCITA E’ UN FENOMENO COMPLESSO CHE SI SVOLGE NEL TEMPO IN MODO REGOLARE MA NON UNIFORME, GIACCHE’ LA VELOCITA’ DI CRESCITA NON è COSTANTE Si possono ottenere diversi tipi di curve di crescita: -- CURVE DI DISTANZA -- CURVE DI VELOCITA’ -- CURVE DI ACCELERAZIONE
  • 30. 15/07/2012 30 CURVE DI DISTANZA Una curva di distanza rappresenta semplicemente LA MISURA DELLA DIMENSIONE NEL TEMPO (nelle diverse classi di età solitamente annuali). Questo tipo di curve si possono ottenere -- per un singolo individuo O -- per un’intera popolazione utilizzando i valori medi CURVA DI DISTANZA ORDINATE: Kg; ASCISSE: anni Si noti come l’aumento è costante, dalla nascita fino all’età adulta, con momenti di evidente accelerazione, specialmente nell’adolescenza
  • 31. 15/07/2012 31 LE CURVE DI CRESCITA L’andamento della curva che descrive lo SVILUPPO SOMATICO GENERALE ha la forma a “ESSE ITALICA” (chiaramente visibile nelle tabelle auxologiche) che descrive il ritmo di accrescimento della maggior parte degli organi interni e dei principali parametri antropometrici (altezza e peso). Si nota come essa prosegua ininterrottamente dalla nascita fino all’età adulta. La forma di tale curva sta a significare che LA VELOCITÀ DI CRESCITA NON È COSTANTE.
  • 32. 15/07/2012 32 LE CURVE DI CRESCITA Se si riporta in un sistema di assi cartesiani la CURVA DI VELOCITA’ (STATURALE O PONDERALE) (ORDINATA, aumento espresso in cm/anno o Kg/anno; ASCISSA, età espressa in anni) si nota come essa sia elevata nei primi anni, presenta successivamente una progressiva riduzione, seguita da un periodo relativamente costante, per poi presentare un rapido incremento che culmina in un picco (in corrispondenza della pubertà) leggermente anticipato nelle femmine rispetto ai maschi. La velocità si azzera a crescita ultimata. CURVA DI VELOCITA’ CURVA DI VELOCITA’ STATURALE (ordinata, cm/anno; ascissa, età espressa in anni) si nota come essa sia elevata nei primi anni, presenta successivamente una progressiva riduzione, seguita da un periodo relativamente costante, per poi presentare un rapido incremento che culmina in un picco (in corrispondenza della pubertà) leggermente anticipato nelle femmine rispetto ai maschi. La velocità si azzera a crescita ultimata. CURVA DI DISTANZA
  • 33. 15/07/2012 33 CURVE DI VELOCITA’ LE CURVE DI VELOCITA’ rappresentano il tasso di cambiamento nel tempo (incremento), INDICANDO CIOE’ QUANTO VELOCEMENTE SI STA VERIFICANDO LA CRESCITA Si noti lo SFASAMENTO TRA MASCHI E FEMMINE indice di SVILUPPO PIU’ PRECOCE NELLE FEMMINE e anche la DIVERSITA’ DI DURATA DEL PERIODO PUBERALE , che nella donna risulta più breve, PER CUI L’ACCRESCIMANTO FEMMINILE SI CONCLUDE PRIMA. NATURALMENTE LA VELOCITA’ (O TASSO) RISPECCHIA LA SITUAZIONE DI UN BAMBINO IN UN DATO LASSO DI TEMPO MEGLIO DI QUANTO NON FACCIA LA RELATIVA CURVA DI DISTANZA, LA QUALE DIPENDE SOPRATTUTTO DA QUANTO IL BAMBINO E’ CRESCIUTO NEGLI ANNI PRECEDENTI.
  • 34. 15/07/2012 34 CURVE DI ACCELERAZIONE Forniscono informazioni sui cambiamenti nella direzione dei TASSI DI CRESCITA (O VELOCITA’ DI CRESCITA) ESISTONO CASI IN CUI E’ L’ACCELERAZIONE PIU’ CHE LA VELOCITA’ A RISPECCHIARE NEL MODO MIGLIORE GLI EVENTI FISIOLOGICI
  • 35. 15/07/2012 35 L’anadamento generale della CURVA DI CRESCITA è quello della CURVA LOGISTICA (o ad “S”). Considerando anche la vita prenatale tale curva di crescita, relativa ad un carattere globale, per es. la statura, è formata dall’unione di due S con TRE PUNTI DI FLESSO. La PRIMA S ingloba la crescita prenatale e una parte della crescita post-natale fino all’inizio (escluso) della crescita pubertaria. IL PRIMO PUNTO DI FLESSO separa lo sviluppo fetale da quello embrionale. La SECONDA S ha durata più breve e ingloba i periodi pre- e post-pubertari IL TERZO PUNTO DI FLESSO rappresenta il raccordo tra tra periodo pre- e post- pubertario
  • 36. 15/07/2012 36 Pertanto da quanto finora osservato, LA CRESCITA POSTNATALE APPARE DUNQUE CARATTERIZZATA DA UN ANDAMENTO REGOLARE CONTINUO, CARATTERIZZATO DA UN CAMBIAMENTO DI VELOCITA’ NEL PERIODO PUBERALE Alla luce di tali osservazioni alcuni Autori, tra i quali soprattutto Tanner, sostengono che “ …….LA CRESCITA STATURALE NON PROCEDE CON ARRESTI E SCATTI E NEPPURE LA CRESCITA IN LUNGHEZZA SI ALTERNA CON QUELLA DEI DIAMETRI TRASVERSI O, PEGGIO ANCORA, ANTERO- POSTERIORI”. Egli ritiene che l’unica interruzione di questa gradualità sia costituita dallo scatto puberale. Altre teorie invece supportano il fenomeno della “crescita saltazionale”!!!!! IL FENOMENO AUXOLOGICO NON E’ ANCORA PIENAMENTE ESPLORATO!!!!!!! Tuttavia, un’analisi più approfondita del fenomeno dell’accrescimento, permette di evidenziare delle SPINTE MATURATIVE con delle caratteristiche differenziate tra i vari segmenti corporei e tra i vari organi e apparati, la cui conoscenza è fondamentale, poiché l’evoluzione delle capacità motorie ne è strettamente collegata. Queste spinte maturative sono riconducibili a tre modelli fondamentali: -- il modello caratteristico delle sviluppo somatico generale; -- il modello caratteristico dell’apparato riproduttivo; -- il modello caratteristico del sistema nervoso centrale
  • 37. 15/07/2012 37 IL SECULAR TREND POSITIVO: tendenza ALL’ACCELERAZIONE DEI PROCESSI DI SVILUPPO e al raggiungimento di DIMENSIONI DEFINITIVE MAGGIORI E’ STATO OSSERVATO IL FENOMENO DELL’ACCELERAZIONE DELL’ACCRESCIMENTO (es. MAGGIOR PRECOCITA’ DELLA PUBERTA’) E DELL’AUMENTO DI STATURA DELL’ADULTO a partire dal secolo scorso ad oggi; esso è ben documentato per le nostre popolazioni.
  • 38. 15/07/2012 38 DATI OSSERVATI E RIPORTATI: -- AUMENTO GENERALE DELLA STATURA (9-10 CM) DELLA POPOLAZIONE ADULTA RISCONTRATO IN TUTTO IL MONDO A PARTIRE DALLA META’ DEL SECOLO SCORSO -- LE MEDIE DI STATURA DELLA POPOLAZIONE ADULTA ATTUALE RISULTANO PIU’ ELEVATE ANCHE NELLE CLASSI DI ETA’ IN CUI L’ALTEZZA COMINCIA A DECRESCERE -- STATURA, PESO, STATURA DA SEDUTO, LUNGHEZZA DEGLI ARTI, LARGHEZZA BIACROMIALE E BICRESTILIACA, PERIMETRO TORACICO, CAPACITA’ VITALE nei bambini e nei ragazzi di oggi risultano superiori a quelli che presentavano i loro coetanei alla fine del secolo scorso, ma anche a quelli di 20-30 anni fa (si ritiene che oggi si raggiunga a 18-19 anni una statura che un secolo e mezzo fa veniva raggiunta qualche anno più tardi). -- MUTAZIONE DELLE PROPORZIONI COPOREE CON TENDENZAALLA LONGITIPIA -- ACCELERAZIONE NELLA MATURAZIONE SESSUALE: MENARCA PIU’ PRECOCE DI CIRCA 1 ANNO RISPETTO AD UN SECOLO FA, con anticipo maggiore nelle classi sociali meno elevate e nella popolazione rurale. RITARDO DELLA CHIUSURA DELL’ETA’ RIPRODUTTIVA -- INIZIO PIU’ PRECOCE DELLA PRIMA E DELLA SECONDA DENTIZIONE E DELLO SVILUPPO SCHELETRICO -- ACCELERAZIONE DELLA CRESCITA ANCHE NEL PERIODO PRENATALE POSSIBILI CAUSE: FATTORI AMBIENTALI E GENETICI!!!!! -- MIGLIORAMENTO DEL TENORE E DELLE CONDIZIONI DI VITA (si ricordi che classi sociali più agiate avevano in passato stature più elevate di quelle povere; l’accelerazione dell’accrescimento risulta infatti effettivamente maggiore per le classi sociali meno elevate, le quali si sono avvantaggiate di più per il miglioramento generale delle condizioni di vita); -- MIGLIORAMENTO DEL TIPO DI ALIMENTAZIONE (AUMENTO DI QUELLO CARNEO, vitamine, grassi, aminoacidi fondamentali) -- MIGLIORATE CONDIZIONI IGIENICHE E ABITATIVE -- AUMENTATI SCAMBI FRA POPOLAZIONI (DIMINUZIONE DELL’ISOLAMENTO, DELLA CONSANGUINEITA’, DELLE MANIFESTAZIONI EREDITARIE DI TIPO PATOLOGICO) -- DIMINUZIONE DELLA MORBILITA’ INFANTILE E DELLA MORTALITA’
  • 39. 15/07/2012 39 POSSIBILI CAUSE: FATTORI AMBIENTALI E GENETICI!!!!! -- AUMENTATA AZIONE DELLE GHIANDOLE ENDOCRINE PER AUMENTO DI STIMOLAZIONI DI VARIO GENERE (VEGETATIVO, ORMONICO, CEREBRALE) -- PRATICA DEGLI SPORT -- URBANIZZAZIONE: “TRAUMA DELL’URBANIZZAZIONE”: vari stimoli della vita moderna accresciuti soprattutto nelle città; attività mentale più intensa; modo più raffinato di nutrirsi; maggiori eccitazioni sessuali; maggiori stimolazioni sul sistema nervoso -- VITA ALL’ARIA APERTA: radiazioni solari; aumento della luce artificiale; IL PROCESSO DI ACCELERAZIONE DELLA CRESCITA E DI AUMENTO DELLA STATURA NON DOVREBBE PROLUNGARSI OLTRE UN CERTO LIMITE, ALMENO NELL’AMBITO DELLA STESSA RAZZA, PER IL FATTO CHE LE DIMENSIONI DELL’ORGANISMO RESTANO FISSATE DAL PATRIMONIO GENETICO INDIVIDUALE E RAZZIALE!!!!!!! INFATTI IN ALCUNE POPOLAZIONI IN CUI QUESTO FENOMENO SI E’ VERIFICATO, ESSO APPARE IN VIA DI RALLENTAMENTO!!!!!! IL TREND SECOLARE SAREBBE PIUTTOSTO ESTESO MA NON UNIVERSALE. Si possono distinguere tre tipi di Paesi: 1) IL TREND NON SI E’ MANIFESTATO: aree di sottosviluppo dell’Africa e dell’America latina 2) IL TREND SI E’ VERIFICATO E SI RITIENE ANCORA IN ATTO: in quasi tutte le Nazioni Europee, compresa l’Italia 3) IL TREND E’ GIA’ CESSATO: Stati Uniti. 4) SI E’ AVUTO UN TRAND IN SENSO INVERSO: in alcuni gruppi del Sud Africa dove si è verificata una diminuzione della statura dell’adulto
  • 40. 15/07/2012 40 SECULAR TREND O VARIAZIONE SECOLARE DI AUMENTO DELLA STATURA MEDIA TRA UNA GENERAZIONE E L’ALTRA
  • 41. 15/07/2012 41 PROFILI GRAFICI Si possono costruire abbastanza facilmente diversi tipi di PROFILI GRAFICI allo scopo di mettere in evidenza i diversi valori delle misure di corrispondenti caratteri (variabili) quantitativi relative ad un determinato soggetto oppure alle medie ottenute da gruppi (campioni) umani quanto più possibile omogenei SI TRATTA PERTANTO DI METODI SOMATOMETRICI!!!!!!
  • 42. 15/07/2012 42 Si evidenziano diverse intensità di caratteri -FISIOLOGICI -PATOLOGICI -PSICOLOGICI Se si hanno scale convenzionali di riferimento ESEMPIO DI PROFILO GRAFICO In un opportuno reticolato si considera una verticale centrale corrispondente ai valori medi per il campione (popolazione)cui appartiene il soggetto in esame ed altre verticali equidistanti e simmetriche a coppie, rispetto alla precedente, indicative di valori maggiori (solitamente a destra) o minori (a sinistra) di quelli medi sopracitati. Le scale dei valori sono disposte orizzontalmente con limiti di categorie stabilite convenzionalmente. Tramite i profili grafici si possono anche mettere in evidenza le diverse intensità di caratteri METODI DI VALUTAZIONE AUXOLOGICA INDIVIDUALE ATTENZIONE!!!!!Per valutare un valore antropometrico riscontrato in un giovane soggetto che pratica attività fisica durante l’accrescimento, il Medico Sportivo deve essere in grado di conoscere se lo sviluppo del soggetto esaminato è accelerato o ritardato oppure rientri nei limiti fisiologici. Andiamo a descrivere I VARI METODI PER VALUTARE L’ACCRESCIMENTO
  • 43. 15/07/2012 43 Tra i molteplici metodi di studio, elaborati al fine di fornire elementi che permettano di seguire l’ANDAMENTO DELLA CRESCITA nei suoi aspetti normali e patologici, un posto di rilievo spetta al METODO DI GIOVANNI DE TONI che si avvale delle: -- TABELLA BIOMETRICA O TAVOLA AUXOLOGICA -- GRAFICA AUXOLOGICA O AUXOMETRICA -- GRIGLIA AUXOMETRICA Tra i profili grafici di notevole contributo e con specifico riferimento all’età evolutiva vi furono quelli elaborati da Giovanni De Toni. GIOVANNI DE TONI: si avvale di tabelle antropometriche in cui, ad ogni età cronologica, corrisponde la statura, il peso, (la circonferenza cranica etc.) del bambino normale. La differenza tra età cronologica ed età ponderale o staturale si chiama “scarto”. Tale sistema è stato applicato dalla maggior parte degli Autori Italiani ed è ancora valido anche se altri metodi vengono eseguiti per la loro migliore praticità. Il metodo di GIOVANNI DE TONI si fonda sul CONFRONTO FRA ETA’ CRONOLOGICA ED ETA’ STATURALE E PONDERALE DEI SINGOLI SOGGETTI. IL METODO E LA CLASSIFICAZIONE AUXOLOGICA PROPOSTA DA GIOVANNI DE TONI RISULTA VALIDA PER L’ETA’ SCOLASTICA (5-15 ANNI) E QUINDI PER ETA’ NON SUPERIORI A QUELLA PUBERALE (10-12, 15-17) Questa metodica assume come valido il ritmico alternarsi di fasi di proceritas e di fasi di turgor
  • 44. 15/07/2012 44 Il CONFRONTO DELLE SINGOLE MISURAZIONI CON QUELLE DI RIFERIMENTO ( valori mediali ottenuti su un campione rappresentativo di bambini normali della popolazione in esame) PERMETTE DI RILEVARE “L’EVENTUALE DIVARIO ESISTENTE TRA LA STATURA E IL PESO DI UN DATO SOGGETTO E QUELLI CHE POSSONO CONSIDERARSI NORMALI PER LA RISPETTIVA ETA’” Il DIVARIO esistente tra l’età reale e rispettivamente quella staturale e ponderale è denominato SCARTO, che viene espresso in valori di ANNI E MESI DI ETA’ con l’aggiunta di segni + o -. TABELLA BIOMETRICA compilata dall’Autore: Egli propone di calcolare la differenza in anni e mesi fra l’età corrispondente alla statura e al peso (che si deduce da opportune tabelle) e l’età cronologica del soggetto
  • 45. 15/07/2012 45 ES: un ragazzo di 9 anni e 6 mesi presenta una statura di 140 cm un peso di 29,9 Kg. Dalla tabella qui riportata si evince che lo stesso ragazzo dovrebbe avere per quell’età una statura di 137,9 cm e un peso di 31,3 Kg. La statura di 140 cm corrisponde invece all’età di 10 anni, mentre il peso 29,9 Kg corrisponde all’età di 9 anni. Si dirà che il ragazzo esaminato quanto a statura dimostra già 10 anni; quanto a peso appena 9 anni. ETA’ CRONOLOGICA DIVERSA SIA DA QUELLA STATURALE CHE DA QUELLA PONDERALE!!!!!!!!!!! SI CONSIDERA UN CASO DI ACCRESCIMENTO REGOLARE in quanto LO SCARTO DELL’ETA’ STATURALE E/O PONDERALE NEI CONFRONTI DELL’ETA’ REALE DEL SOGGETTO NON RAGGIUNGE IL VALORE DI UN ANNO (TIPAUXIA)
  • 47. 15/07/2012 47 TIPOSOMIA: quando gli scarti fra le due età sono compresi entro 1 anno la situazione si considera ai limiti della normalità; DISAUXIA: se gli scarti sono compresi tra 1 e 3 anni si tratta di accrescimento irregolare; segno di un moderato ritardo o acceleramento di grado non eccessivo. AUXOPATIA: se gli scarti vanno oltre i tre anni si tratta di accrescimento decisamente patologico. Nella grafica auxometrica vengono poste in evidenza anche: LE CONDIZIONI DI ARMONIA RELATIVA: quando ad un aumento o diminuzione di statura corrisponde parallelo aumento o diminuzione di peso (gigantismo e nanismo semplice); CONDIZIONI DI MASSIMA DISARMONIA: ad un aumento rilevante di una variabile corrisponde un altrettanto rilevante diminuzione dell’altra (gigantismo cachettico e nanismo adiposo)
  • 49. 15/07/2012 49 Dalla grafica auxologica o auxometrica si ottiene la corrispondente GRIGLIA AUXOMETRICA riportando, su appositi reticolati, le successive condizioni auxologiche del soggetto in esame (sempre ovviamente per SCARTI in anni e mesi, fra età cronologica, staturale e ponderale) IL METODO E LA CLASSIFICAZIONE AUXOLOGICA PROPOSTA DA GIOVANNI DE TONI RISULTA VALIDA PER ETA’ NON SUPERIORI A QUELLA PUBERALE (10-12, 15-17)
  • 51. 15/07/2012 51 ANTROPOMETROGRAMMI Una documentazione precisa e scientifica dell’accrescimento, sia nei confronti della media dei soggetti maschili e femminili, nelle diverse successive età, sia di un singolo individuo, considerato anch’egli in età successive, può essere ottenuta mediante gli antropometrogrammi (li abbiamo visti nel metodo del BRIAN!!). I successivi antropometrogrammi sono costruiti sulla base del “GRAFICO GENERALE” relativo alla prima classe di età considerata (in anni): -- se il soggetto crescesse mantenendo la forma iniziale, gli stessi antropometrogrammi sarebbero costituiti da segmenti corrispondenti, paralleli a coppie; -- invece, il maggiore o il minore incremento, nei confronti delle diverse misure corporee, risulta geometricamente con la massima evidenza
  • 52. 15/07/2012 52 MORFOGRAMMI DIFFERENZIALI DEI DUE SESSI Si tratta di grafici proposti con l’obiettivo di porre particolarmente in luce, appunto, il differenziamento sessuale nei suoi aspetti quantitativi. I diversi Autori che si sono occupati di questo problema hanno fatto una specifica scelta delle dimensioni da considerare, privilegiando, come ovvio, quelle che presentano le più spiccate differenze fra i due sessi. Quelli di DECOURT e DOUMIC servono specificamente alla diagnosi del differenziamento sessuale; Quelli di OLIVER e PINEAU possono essere utilizzati per una più generale definizione dei tipi costituzionali. Infatti tali grafici permettono un rapido apprezzamento delle misure per le quali un soggetto si allontana dalla media con riferimento alla sua statura e al suo sesso. Come si vede dalle immagini vengono prese in considerazione 5 dimensioni (continua........)
  • 53. 15/07/2012 53 MORFOGRAMMA MASCHILE MORFOGRAMMA FEMMINILE Come è evidente dalle immagini ogni LINEA ORIZZONTALE corrisponde, per ciascuna dimensione, alla stessa deviazione in scala sigmatica, mentre le misure sono espresse in valori reali. Le varie scale dei morfogrammi sono costruite in modo che un soggetto di statura e proporzioni normali viene rappresentato da una LINEA ORIZZONTALE; --se la statura è sensibilmente diversa dalla media,le proporzioni normali vengono indicate con LINEE PUNTEGGIATE DISCENDENTI ove la statura sia maggiore, od ASCENDENTI se minore della stessa media. In altre parole si tali morfogrammi rilevano come di norma -- i soggetti di alta statura tendono a forme “più sottili” e minor peso; -- i soggetti di bassa statura, come è comunemente noto, tendono a forme più “larghe” e a peso maggiore.
  • 54. 15/07/2012 54 Sulla base del loro morfogramma OLIVER e PINEAU hanno proposto anche una ELEMENTARE SISTEMATICA DEI TIPI MORFOLOGICI PRINCIPALI: -- tipo medio o mediolineo: -- tipo longilineo: a prevalente sviluppo verticale; -- tipo brevilineo a prevalente sviluppo trasversale superiore (MUSCOLARE) -- tipo brevilineo a prevalente sviluppo trasversale inferiore (VISCERALE) METODO DEGLI AUXOGRAMMI DI VENERANDO CORRENTI Venerando Correnti ha proposto la costruzione di particolari diagrammi, detti AUXOGRAMMI, partendo dalle correlazioni --tra peso e statura --e fra perimetro toracico e statura nelle diverse età della crescita Si tratta pertanto di un metodo grafico che prende in esame IL PESO, LA STATURA E IL PERIMETRO TORACICO, le cui variazioni, contemporaneamente considerate e registrate, consentono di seguire il processo della crescita DAI 5 AI 13,5 ANNI DI ETA’. Venerando Correnti ha costruito per ciascun sesso DUE DIAGRAMMI AUXOLOGICI, in uno dei quali sono state riportate le variazioni dei valori della statura e del peso e nell’altro le variazioni dei valori della statura e del perimetro toracico.
  • 55. 15/07/2012 55 Ciascun auxogramma risulta costituito da un foglio di carta millimetrata che rappresenta un sistema di assi cartesiani; in esso le stature sono segnate sulle ordinate, mentre sulle ascisse sono segnati i pesi (nell’auxogramma statura-peso) o i perimetri toracici (nell’auxogramma statura-perimetro toracico). Ciascun auxogramma, per mezzo di linee curve dirette dall’alto in basso e da destra a sinistra, è diviso in 9 regioni, ciascuna delle quali corrisponde ad una diversa combinazione dei due caratteri considerati. Le 9 regioni, procedendo da sinistra a destra, sono indicate dai simboli S4, S3, S2, S1, C, P1, P2, P3 e P4, nell’auxogramma statura-peso, e con S4, S3, S2, S1, C, T1, T2, T3 e T4, nell’auxogramma statura-perimetro toracico. La regione centrale C corrisponde alla combinazione dei valori di statura e di peso o di statura e di perimetro toracico più vicini alle rispettive medie, che per ciascuna età sono rappresentate dai punti neri centrali. L’area dell’ellissi segnata attorno a ciascuno dei punti neri corrisponde appunto alla distribuzione dei valori considerati normali per l’età corrispondente. Le regioni laterali di destra, in ordine crescente da P1 a P4 o da T1 a T4 (auxogramma statura-peso ed auxogramma statura-perimetro toracico rispettivamente), corrispondono a combinazioni di pesi e di perimetri toracici sempre più eccedenti rispetto alla statura o di statura sempre più deficiente rispetto ai pesi ed ai perimetri toracici. Le regioni laterali di sinistra, in ordine crescente da S1 a S4, corrispondono a combinazioni di stature sempre più eccedenti rispetto ai pesi ed ai perimetri toracici o di pesi e perimetri toracici sempre più deficienti rispetto alle stature. Ciascuna linea retta, tratteggiata in corrispondenza di ogni anno di età, limita con quella contigua un intervallo annuale, suddiviso in segmenti corrispondenti ad intervalli trimestrali. Il metodo degli auxogrammi di Venerando Correnti consente di seguire convenientemente nel tempo il processo della crescita in modo adeguato all’individualità di ciascun soggetto.
  • 56. 15/07/2012 56 METODO DEGLI AUXOGRAMMI DEL CORRENTI AUXOGRAMMA DI CORRENTI O DIAGRAMMA AUXOLOGICO
  • 57. 15/07/2012 57 Tra i metodi di VALUTAZIONE AUXOLOGICA INDIVIDUALE, uno tra i più utilizzati è il METODO DEI PERCENTILI Che si fonda sulla distribuzione delle osservazioni in centili (o percentili) per ogni classe di età. Per la MAGGIOR PARTE DELLE MISURE DI RIFERIMENTO IN ETA’ EVOLUTIVA si fa riferimento a quelle elaborate negli anni Sessanta in Inghilterra da J.M. Tanner e da Witheause e VALIDE ANCORA OGGI PER LA POPOLAZIONE ITALIANA eccetto che per i soggetti provenienti da famiglie con altezza notevolmente elevata o ridotta. Questi Autori, sulla base di misurazioni ottenute MEDIANTE STUDI TRASVERSALI E LONGITUDINALI, condotti su uno specifico e numeroso gruppo di individui seguiti dalla nascita sino all’adolescenza, HANNO ELABORATO STATISTICAMENTE DELLE APPOSITE TABELLE DI RIFERIMENTO O DEI CENTILI. ATTUALMENTE SONO DISPONIBILI LE CURVE DI ACCRESCIMENTO STATURALE RIFERITE ALLA POPOLAZIONE ITALIANA (SIEDP 2006, studio condotto tra il 1996 e il 2004) CHE PERMETTONO DI VALUTARE CORRETTAMENTE LA CRESCITA DEI SOGGETTI IN ETA’ EVOLUTIVA I CENTILI DIVIDONO LA FREQUENZA DEI VALORI ANTROPOMETRICI DI UNA POPOLAZIONE IN 100 PARTI UGUALI Perciò: es. IL DECIMO CENTILE E’ IL VALORE AL DI SOTTO DEL QUALE SI TROVA IL 10% DEI VALORI E AL DI SOPRA DEL QUALE SI TROVA IL 90% DEI VALORI; es. IL CINQUANTESIMO CENTILE E’ IL VALORE CHE DIVIDE IN DUE PARTI UGUALI LA SERIE DELLE M ISURAZIONI, 50% AL DI SOPRA E 50% AL DI SOTTO PER LA MAGGIOR PARTE DELLE MISURAZIONI ANTROPOMETRICHE IN ETA’ EVOLUTIVA SONO DISPONIBILI LE CORRISPONDENTI TABELLE DI RIFERIMENTO PER MASCHI E FEMMINE
  • 58. 15/07/2012 58 OGNI LINEA RAPPRESENTA UN CENTILE (O PERCENTILE) il cui significato è il seguente: immaginiamo 100 ragazzi tutti della medesima età messi in fila secondo l’esatto ordine progressivo di statura che ho misurato. Tracciamo una riga contrassegnata col numero 3 in modo che 3 dei 100 bambini stiano al di sotto di essa; tracciamo altre linee in modo che 10 ragazzi restino al di sotto del 10°centile, 25 sotto quella del 25°centile, e la metà esatta dei ragazzi sotto la linea del 50°centile. All’altro estremo 97 ragazzi staranno sotto la linea del 97°centile ( e cioè solo 3 al di sopra!!!) PER CONVENZIONE SI PUO’ CONSIDERARE POTENZIALMENTE PATOLOGICO UN BAMBINO CON STATURA SOTTO IL 3°PERCENTILE E SOPRA AL 97°CENTILE! Sulla stessa impostazione metodologica sono state costruite delle RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE O CURVE DEI CENTILI O CURVE DI ACCRESCIMENTO, in cui IN ASCISSA è riportata L’ETA’, IN ORDINATA LA VARIABILE ANTROPOMETRICA CONSIDERATA. I VALORI STANDARD DI RIFERIMENTO SONO DATI DA UN FASCIO DI CURVE DI CENTILI ( 3°, 10°, 25°, 50°, 75°, 90°, 97°) COSTRUITE SULLA BASE DELLE MISURAZIONI EFFETTUATE SU UN GRAN NUMERO DI SOGGETTI OMOGENEI PER SESSO, ETA’ ED ETNIA
  • 59. 15/07/2012 59 CARTA AUXOLOGICA In base ALL’INCROCIO DEL VALORE MISURATO CON LA CORRISPONDENTE ETA’ AVREMO UN’INDICAZIONE DELLA POSIZIONE DEL SOGGETTO RISPETTO ALL’AMBITO DI NORMALITA’ DEI COETANEI UN SOGGETTO SI CONSIDERA NELLA NORMA: quando cade, per una data età, TRA IL 3°E IL 97°CENTILE. Si dice che IL SOGGETTO SEGUE IL PROPRIO CORRIDOIO DI CRESCITA quando egli segue un normale andamento parallelo alla media generale della popolazione, e ciò sta ad indicare UNA CRESCITA NORMALMENTE REGOLATA DAI FATTORI FISIOLOGICI BAMBINI CON DEFICIT STATURALE: ALTEZZA INFERIORE AL 3°CENTILE E SCARTO TRA ETA’ STATURALE ED ETA’ CRONOLOGICA SUPERIORE AI DUE ANNI Quando UN DATO BIOMETRICO SI PONE A PIU’ DI 2DS DI DISTANZA DAI VALORI MEDI CORRISPONDENTI PER SESSO ED ETA’ (compresi tra il 3°e il 97°centile) si parla di UN ALTERATO ACCRESCIMENTO. Corrispondenza tra DS e centili: -2DS= 3°centile -1DS= 15°centile +1DS= 85°centile +2DS= 97°centile
  • 60. 15/07/2012 60 BAMBINI CON DEFICIT STATURALE: ALTEZZA INFERIORE AL 3°CENTILE E SCARTO TRA ETA’ STATURALE ED ETA’ CRONOLOGICA SUPERIORE AI DUE ANNI PERO’!!!!!! NELLA VALUTAZIONE SI DEVE TENER CONTO ANCHE DELL’ALTEZZA DEI GENITORI: --SE UN BAMBINO PRESENTA STATURA PARI AL 3°CENTILE, SI POTRA’ CONSIDERARE NORMALE SE ANCHE I GENITORI HANNO STATURA SITUATA ALLO STESSO CENTILE, --MENTRE SARA’ DA CONSIDERARE PATOLOGICAMENTE PICCOLA SE I GENITORI SONO ALTI! VALUTAZIONE DELL’ACCRESCIMENTO E DELLO STATO DI NUTRIZIONE TRAMITE LA VALUTAZIONE DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA vedi libro giallo
  • 61. 15/07/2012 61 I metodi di valutazione auxologica appena descritti rappresentano dei METODI SOMATOMETRICI. Esistono però anche dei METODI BIOLOGICI che si basano su: -- ERUZIONE DEI DENTI (ETA’ DENTALE): LA PRIMA DENTIZIONE (DENTATURA DECIDUA, 20 denti) SI COMPLETA TRA I 2 ANNI E I 2,5 ANNI. A 6-7 ANNI COMINCIA LA SECONDA DENTIZIONE (DENTIZIONE PERMANENTE) -- PROCESSI DI OSSIFICAZIONE (ETA’ OSSEA): rilevabile RADIOGRAFICAMENTE; vengono determinate le epoche di comparsa, la grandezza e la forma dei nuclei di ossificazione stabilendo L’ETA’ SCHELETRICA O OSSEA del soggetto. Il confronto tra età cronologica ed età scheletrica consente di valutare l’andamento dell’accrescimento, tenendo conto che deviazioni dell’età scheletrica, fino a ±20% dell’età cronologica, possono essere comprese nei limiti di normalità. Lo studio dell’ETA’ SCHELETRICA in relazione alla STATURA e all’ETA’ CRONOLOGICA del soggetto permette di “PREDIRE” dopo i 6 anni QUALE SARA’ LA STATURA DEFINITIVA. QUANTO PIU’ E’ AVANZATA L’ETA’ SCHELETRICA, TANTO MENO CRESCERA’ LA STATURA!!!!! -- DOSAGGIO ORMONALE: per i maschi testosterone ed estrogeni androgeni; per le femmine estrogeni. Tali ormoni si accrescono nel periodo prepuberale e puberale -- SVILUPPO DEI CARATTERI SESSUALI: è un’analisi su base ANTROPOSCOPICA,cioè sull’osservazione del grado di sviluppo dei caratteri sessuali primari e secondari. ATTENZIONE!!!!!! SI DISTINGUA ACCRESCIMENTO DA MATURAZIONE!!!! UN BAMBINO POTRA’ AVERE DIMENSIONI MAGGIORI DI UN ALTRO SENZA ESSERE NECESSARIAMENTE PIU’ MATURO E VICEVERSA!!! ACCRESCIMENTO: moltiplicazione delle cellule, aumento del loro volume, accumulo di materiale organico e non organico al loro interno e negli spazi intercellulari MATURAZIONE = DIFFERENZIAMENTO: cellule, tessuti e organi sono capaci in piano di svolgere le loro funzioni
  • 62. 15/07/2012 62 PREDIZIONE DELLA STATURA DA ADULTO (ALTEZZA BERSAGLIO O ALTEZZA PREVISTA) E’ UTILE PER --PREVEDERE EVENTUALI DISTURBI E ALTERAZIONI DELLA CRESCITA E PER --INDIRIZZARE APPROPRIATAMENTE LE SCELTE INDIVIDUALI VERSO UNO SPORT O UN’ATTIVITA’ CHE RICHIEDA UNA DETERMINATA STATURA Tenendo conto del potenziale genetico familiare, L’ALTEZZA BERSAGLIO si può calcolare con la FORMULA DI TANNER che presenta un margine di errore ±8,5 cm: MASCHIO = Altezza padre + altezza madre + 12 2 FEMMINA = Altezza padre + altezza madre - 12 2 LIMITAZIONI!!!MARGINE DI ERRORE TROPPO ALTO!!!!!NON CONSIDERA LA VARIAZIONE SECOLARE DI AUMENTO DELLA STATURA MEDIA! VALUTAZIONE CLINICA DELL’ACCRESCIMENTO -- ESAME DELLA STATURA --ESAME DEL PESO -- ESAME DELLO SVILIPPO SCHELETRICO -- ESAME DELLA ERUZIONE DENTARIA ?
  • 65. 15/07/2012 65 ETA’EVOLUTIVA: si suole comunemente dividere la parabola vitale in tre grandi periodi: -- l’età evolutiva o dell’accrescimento -- la maturità relativamente stazionaria -- l’età involutiva o del declino In genere viene proposta la seguente classificazione dell’età evolutiva: 1. PERIODO NEONATALE (dal 1° al 15° giorno di vita) 2. PRIMA INFANZIA (dal 16° giorno al 2° anno di vita) (turgor primus) 3. SECONDA INFANZIA (dai 2 ai 6 anni) O FANCIULLEZZA O ETA’ DEL GIOCO (proceritas prima) 4. TERZA INFANZIA (dai 6 anni alla crisi puberale: 10-12 anni) O ETA’ SCOLARE (turgor secundus) 5. PUBERTÀ (dai 10-12 anni ai 15-17 anni) 6. ADOLESCENZA (fino al termine dell'accrescimento somatico: 21 anni per la femmina e 25 per il maschio) SIA L’ATTIVITA’ MOTORIA CHE L’INDIVIDUO DEBBONO ESSERE ADEGUATI L’UNO ALL’ALTRO