«I vascelli cartaginesi erano costruiti in modo da potersi muovere in tutti i sensi con molta leggerezza; i loro rematori erano esperti. Quando il nemico avanzava per inseguirli loro si giravano, gli volteggiavano attorno o gli piombavano sul fianco e lo urtavano, mentre il vascello romano poteva appena virare nuovamente per la sua pesantezza e la scarsa esperienza dei rematori» [Polibio, 206 - 124 a.C.].
La seconda guerra punica - Storia completaAntonio Tandoi
Raccolta completa e approfondita di ogni singolo momento avvenuto nella Seconda Guerra Punica, l'epica guerra in cui si sono scontrati due tra i più grandi geni militari della storia.
2. Dopo la prima…
Una eco smisurata….
Dario progetta una
nuova spedizione, ma
muore prima di
realizzarla (487)
Il potere passa a suo
figlio Serse
– Dà inizio a grandi
preparativi
– Egli stesso si pone a
capo della spedizione
3. …e Milziade
Progetta una spedizione, poi fallita, per
conquistare l’isola di Paro
Ferito, torna ad Atene, dove viene
processato e condannato a una multa per
aver fallito la spedizione
Dopo poco muore: la multa deve essere
pagata dal figlio Cimone
4. Frattanto, ad Atene
Si fronteggiano due
partiti:
– Conservatori (filo-
aristocratici) capeggiati
da Aristide, favorevoli a
trovare un accordo con
la Persia
– Democratici radicali
(popolari) capeggiati
da Temistocle,
risolutamente ostili a
ogni accordo e
subordinazione
5. Temistocle
Un uomo molto lungimirante….
Riesce a far ostracizzare Aristide
Fa votare* dall’Ecclesia una delibera con la
quale i proventi delle miniere d’argento del
Laurion, di proprietà dello stato, vengono
destinati alla costruzione di una flotta di
triremi (nuovo tipo di nave)
– *approfittando della guerra eginetica
6. Costruire una flotta da guerra era
un fatto POLITICO
SULLE TRIREMI
venivano impiegati
come rematori i teti,
che così erano parte
essenziale della difesa
della città
– Quindi possono
rivendicare maggiori
diritti politici
7. La marina è un elemento di
democratizzazione
Temistocle si rende conto che la
vocazione e la potenza di Atene è sul
mare, e promuove l'allestimento della
flotta (180 triremi entro il 481): le navi
sono costruite a spese dello stato e
l'armamento è finanziato (liturgie)dai
cittadini più ricchi
8. 481: alleanza militare
(simmachia) panellenica
INSIEME COMBATTERE
sotto l'egemonia spartana
Agli spartani il comando dell’esercito di
terra
9. La simmachia antipersiana
Sull’istmo di Corinto è convocata una
riunione di tutte le poleis
Atene e Sparta sono il centro della
alleanza
Le città del nord della Grecia, pur
ufficialmente partecipi, in realtà trattavano
in segreto coi persiani (SPECIALMENTE
TEBE)
10. canale ponte di barche
Difesa greca
Percorso progettato da
Serse
11. IL PONTE DI BARCHE
Serse aveva lasciato anche una parte della flotta a guardia dei ponti (forse
c’era anche sullo Strimone)
15. Leonida
Il re spartano che, con trecento opliti, tenta
eroicamente di bloccare l’avanzata dell’esercito
•Sparta fu la prima città a
oggi mandare i suoi uomini (300 opliti)
al passo comandati dal re Leonida
•dietro l’esempio di Sparta
arrivarono i rinforzi dalle altre città
greche per un totale di 3900 opliti
al massimo.
16. I preparativi
1
gli spartani ricostruirono il vecchio muro di
difesa al passo, caduto in rovina, e
attesero l’arrivo dell’esercito persiano.
gli esploratori riferirono a Serse il numero
dei greci che presidiavano il passo, e il re
scoppiò a ridere piuttosto perplesso
17. I preparativi
2
Serse attese quattro giorni
t convinto che il solo numero dei persiani sarebbe bastato a far
fuggire gli alleati di Leonida.
Allo stesso momento anche la sua flotta non riusciva ad
avanzare, bloccata nell’Euripo dalle navi ateniesi al cui
comando si trovava Temistocle.
Al quinto giorno Serse ordinò l’attacco.
Aneddoto
– Quando alcuni disertori dell’esercito persiano (perlopiù greci
arruolati con la forza) avevano dichiarato che i Medi erano così
tanti da oscurare il sole con le loro frecce, gli spartani risposero
“Bene almeno combatteremo all’ombra”
18. L’inizio della battaglia
Gli spartani fecero strage di
persiani che con le loro armature
leggere e le lance corte non
potevano nulla contro il pesante
equipaggiamento oplita.
Il giorno successivo Serse schierò
in campo i diecimila Immortali
comandati da Idarne che non
ebbero maggior fortuna..
Il passo era così stretto che il
numero di soldati non era un
vantaggio….
20. L’Anopaia
Ma il terzo giorno a causa di un tradimento i persiani
fecero passare gli immortali di Idarne attraverso un
sentiero (l’Anopaia) che aggirava il passo.
Leonida venuto a conoscenza del tradimento fece tornare
a casa gli alleati per risparmiarli in prospettiva delle future
battaglie. restando per coprire la ritirata.
Rimasero anche 700 tespiesi che piuttosto di abbandonare
Leonida preferirono morire.
Quando i persiani chiesero di consegnare le armi Leonida
“venite a prenderle”
gridò
21. – Gli spartani combatterono con assoluto
disprezzo della vita, con le aste delle
lance ormai spezzate e con le spade, poi
con i pugni e i calci lasciando sul campo
migliaia di persiani compresi due fratelli
di Serse
– alla fine si rifugiarono sul colle che
sovrastava le Termopili per proteggere il
corpo del loro re caduto.
Serse ordinò che fossero finiti con gli
archi per non perdere altri uomini.
22. La battaglia
Data: 480 a.C. 19 agosto (*)
Protagonisti:
LEONIDA re di Sparta e generale dei greci
IDARNE comandante degli Immortali.
23. o passeggero che vai,
narra a Sparta
che noi qui morimmo
in obbedienza alle sue leggiquot;
25. Dopo le Termopili
Il nord della Grecia passa sotto i Persiani
I persiani si preparano ad assediare e
devastare Atene
Le forze della simmachia ellenica si
attestano sull’Ismo di Corinto a protezione
del Peloponneso,sotto la guida di
Cleombroto fratello di Leonida
26. Temistocle capisce che sulla terra la
partita è persa, e abbandona l'Attica e la
Beozia* al saccheggio dei Persiani,
mettendo la popolazione in salvo sulle
isole
*le città di Platea e Tespie, che avevano mandato i
rinforzi alle Termopili, vennero devastate
Come riuscì a convincere gli ateniesi ad
abbandonare Atene al saccheggio?
27. Le mura di legno
Ovvero come manipolare gli oracoli….
La credulità popolare è instrumentum
regni
Temistocle riporta in assemblea un falso
oracolo (commissionato o interpretato ???)
secondo cui gli ateniesi si sarebbero salvati
solo con le mura di legno ( poi interpretate
come le fiancate delle navi)
Ci si domanda come avrà convinto la Pizia a dire una cosa del
genere…ma l’oracolo delfico è sempre stato molto opportunista
28. Gli ateniesi atti al combattimento salgono sulle
navi e si posizionano nel braccio di mare tra
Salamina e l’Attica
31. Fasi della battaglia- settembre 480
Con uno stratagemma* i greci
fingono di voler fuggire
inducono i persiani al fine
bloccare loro la ritirata ad infilarsi
in uno stretto braccio di mare
*se sei curioso leggi le note
32. Eschilo
“quando il giorno coi suoi bianchi cavalli
diffuse la luce sopra la terra, ecco che
dalla parte dei greci si levò un clamore
modulato dalle note di un canto, che gli
scogli dell’isola facevano riecheggiare: non
era per fuggire che i greci lo intonavano,
ma per combattere!”
33. Le navi persiane, grosse e poco
maneggevoli, vengono distrutte in
quello spazio ristretto
I naufraghi vengono massacrati in mare
dai greci fino a tarda notte
34. Eschilo
…vascello contro vascello si percotevano con gli
speroni di bronzo;
una nave greca dà il segnale dell’abbordaggio…
dapprima i persiani resistono, ma la loro massa
si accalca in una strettoia…
Tutto il mare era pieno di relitti, le rive e gli
scogli si coprono di morti, i barbari fuggono in
disordine mentre i greci li colpiscono come
fossero tonni o pesci presi all’amo
35. Fra lo stupore generale i greci,
con sole trecento navi,
avevano annientato la flotta
persiana tre volte più grande
36. Serse, che si era piazzato col trono sul monte Egaleo per seguire in diretta la
battaglia ebbe una amara sorpresa…..
Non sempre quelli ricchi e potenti vincono
37. Deve ritirarsi precipitosamente: con la flotta
decimata, demoralizzata e infida (molte navi
erano delle città ioniche sottomesse) la
prosecuzione della campagna era impensabile
LA FLOTTA GRECA lo inseguì fino ad Andro
– Temistocle propone di mandare la flotta greca
vittoriosa a distruggere i ponti di barche per bloccargli
la ritirata……ma la sua proposta non venne accettata
In Grecia fu lasciato a svernare il generale
Mardonio, con un esercito di terra
38. Mardonio
Per tutto l’inverno tenta di corrompere gli
ateniesi, sottolineando che gli spartani non li
avevano difesi
– Gli ateniesi non cadono nella trappola
A Sparta, morto Cleombroto, ha la reggenza suo
figlio Pausania
Pausania con 5000 spartiati, 5000 perieci e
35000 iloti va incontro a Mardonio nel territorio
di Platea; a ad essi si associano altre truppe
degli alleati greci
40. Cade Mardonio, i persiani sconfitti si
rifugiano entro l’accampamento e lì Campo persiano
vengono massacrati dai greci
Fiume Asopo
greci Pausania e spartiati
Monte Citerone
Platea
42. E i tebani?
Avevano tradito la simmachia alleandosi ai
persiani
Trecento nobili cittadini morirono sul campo di
Platea
Tebe dovette consegnare a Pausania i cittadini
più filopersiani (medisti)
– Si aspettavano un processo in cui corrompere i giudici
col denaro;
– ma Pausania, giunto sull’Istmo li fece uccidere tutti
43. 479: le città ioniche dell'Asia minore
sono liberate da una flotta greca che
annienta quanto restava di quella
persiana presso il capo MICALE
44. E LA MAGNA Grecia?
Forse non casualmente i cartaginesi
attaccarono Gelone, tiranno di Siracusa,
che li sconfisse presso HIMERA nella tarda
estate del 480 (come Salamina)
Per oltre 70 anni la Sicilia greca restò
immune da attacchi cartaginesi
Editor's Notes
Temistocle mandò Sikinnos (il maestro dei suoi figli)al campo persiano, da Serse. Questi, fingendosi un traditore, disse al re che i greci avevano intenzione di lasciare la baia della Kinosura appena si fosse fatto buio. Serse cadde nell’inganno: bloccò le due uscite tra Ceos e Kinosura e tra Ceos e la baia del Pireo. Al mattino i greci vennero fuori, le navi persiane tentarono di avventarsi su di loro ma si cozzavano a vicenda ed erano nella impossibilità di manovrare