Progressi nelle Comunità Terapeutiche. Riflessioni sulle esperienze Inglesi e...Raffaele Barone
Sintesi per la sessione del mattino: Barone & Bruschetta
La comunità terapeutica nella comunità locale: i limiti,
le risorse del partenariato e della democrazia
Pti del piano strategico salute mentale regioneRaffaele Barone
IL PIANO TERAPEUTICO PERSONALIZZATO E' UNO DEGLI ASPETTI IMPORTANTI PREVISTI DAL PIANO STATEGICO SALUTE MENTALE IN SICILIA. L'UTENTE E' CENTRALE NELLA CO-PROGETTAZIONE CON GLI OPERATORI DELLA SALUTE PER IL PROPRIO PIANO DI CURA.
GPMF e Open Dialogue, Strumenti di una PsicoTerapia di ComunitàRaffaele Barone
Slide di Raffaele Barone e Angela Volpe durante il secondo Convegno Nazionale del Laboratorio di Psicoanalisi MultiFamiliare tenuto a Roma 2016.
L'Open Dialogue e il Gruppo di Psicoanalisi MultiFamiliare (GPMF) vengono da tempo applicati nella distretto Calatino Sud-Simeto come strumenti di Psicoterapia di Comunità nella Salute Mentale più Umana.
Un esempio unico ed un esperienza da replicare nei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) Italiani e nel Mondo.
Visita il sito ---> www.RaffaeleBarone.com <--->argomento.
Progressi nelle Comunità Terapeutiche. Riflessioni sulle esperienze Inglesi e...Raffaele Barone
Sintesi per la sessione del mattino: Barone & Bruschetta
La comunità terapeutica nella comunità locale: i limiti,
le risorse del partenariato e della democrazia
Pti del piano strategico salute mentale regioneRaffaele Barone
IL PIANO TERAPEUTICO PERSONALIZZATO E' UNO DEGLI ASPETTI IMPORTANTI PREVISTI DAL PIANO STATEGICO SALUTE MENTALE IN SICILIA. L'UTENTE E' CENTRALE NELLA CO-PROGETTAZIONE CON GLI OPERATORI DELLA SALUTE PER IL PROPRIO PIANO DI CURA.
GPMF e Open Dialogue, Strumenti di una PsicoTerapia di ComunitàRaffaele Barone
Slide di Raffaele Barone e Angela Volpe durante il secondo Convegno Nazionale del Laboratorio di Psicoanalisi MultiFamiliare tenuto a Roma 2016.
L'Open Dialogue e il Gruppo di Psicoanalisi MultiFamiliare (GPMF) vengono da tempo applicati nella distretto Calatino Sud-Simeto come strumenti di Psicoterapia di Comunità nella Salute Mentale più Umana.
Un esempio unico ed un esperienza da replicare nei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) Italiani e nel Mondo.
Visita il sito ---> www.RaffaeleBarone.com <--->argomento.
Il Piano di Azione Locale (PAL) per la Salute MentaleRaffaele Barone
Il Piano di Azione Locale (PAL) per la Salute Mentale è uno strumento di pianificazione dal carattere fortemente innovativo in quanto prevede che esso debba essere adottato dalle Direzioni Generali delle ASP, non in forma monocratica ma attraverso pratiche di concertazione con tutte le Agenzie del proprio territorio (Distretti, Enti Locali, Imprese sociali e imprenditoriali, Associazioni dei familiari e degli utenti, organizzazioni del mondo del lavoro e sindacali, volontariato e organizzazioni culturali, ricreative e del mondo della formazione e dell’istruzione, dei servizi legali e giudiziari).
Possibili scenari futuri sui servizi di salute mentalein epoca post-modernità...Raffaele Barone
Sinopie per chi ci vorrà essere
Convegno
“La forma della psichiatria:Passione e pratica
Napoli 13 e 14 dicembre 2013
Intervento dedicato a “Fausto Rossano”
Learning Tool "Topic 3: Coinvolgimento dell’assistito e della famiglia".
Made in the framework of the IENE7 project funded with support from the European Commission.
This publication reflects the views only of the author, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein.
Please, visit www.iene7.eu
Obiettivi del Network
•Promuovere le comunità terapeutiche e l'uso appropriato della psicoterapia e trattamenti psicologici per persone con disturbi psichiatrici, per i bambini, i trasgressori e coloro che hanno bisogno di cura e trattamenti;
Ecw2016 leaflet ita Identità e cultura delle Group Relations ConferencesVicepresidente Coirag
Le Group Relations Conferences (GRC) sono “organizzazioni formative
temporanee create per esplorare o studiare le tensioni inerenti alla vita di gruppo
con l’impiego di un metodo di apprendimento di tipo esperienziale” (Armstrong
2002).
IO VOLO - Slide corso volontari con esperienzapiccolorifugio
Disabilità e invecchiamento, disabilita' e comorbilita' psichiatrica, slide di Federico Mucelli per progetto IO VOLO di associazione Lucia Schiavinato, Fondazione Piccolo Rifugio, Anffas Sinistra Piave, associazione Sergio Piccin, Volontari x Shelter
Dall'esperienza di 23 anni di gestione, formazione, supporto al ruolo e start up di comunità educative e terapeutiche per minori di età ed adolescenti a livello nazionale Fondazione Rosa dei Venti onlus - Academy formazione e consulenza ha considerato la fondamentale importanza di tale ruolo.
Il ruolo dirigenziale, di coordinatore e/o responsabile di Comunità per minori di età è essenziale al buon funzionamento e ai buoni esiti del progetto di ogni minore che entra in comunità e della salute dell'organizzazione stessa nel suo complesso. In questo primo innovativo ed unico Master mettiamo a disposizione il nostro know how e quello degli enti partner, in relazione al bisogno di una formazione specifica, cura e manutenzione di tale ruolo.
SCOPO
formare al ruolo di Dirigente, Coordinatore, Responsabile di Comunità Educative, Integrate e Terapeutiche- è rivolto sia a chi già ha tale ruolo e sia chi lo potrebbe avere potenzialmente.
METODOLOGIA
apprendere dall’esperienza con lezioni interattive , attività laboratoriali, esperienze pratiche in piccolo e grande gruppo e conversazioni teoriche.
Il Piano di Azione Locale (PAL) per la Salute MentaleRaffaele Barone
Il Piano di Azione Locale (PAL) per la Salute Mentale è uno strumento di pianificazione dal carattere fortemente innovativo in quanto prevede che esso debba essere adottato dalle Direzioni Generali delle ASP, non in forma monocratica ma attraverso pratiche di concertazione con tutte le Agenzie del proprio territorio (Distretti, Enti Locali, Imprese sociali e imprenditoriali, Associazioni dei familiari e degli utenti, organizzazioni del mondo del lavoro e sindacali, volontariato e organizzazioni culturali, ricreative e del mondo della formazione e dell’istruzione, dei servizi legali e giudiziari).
Possibili scenari futuri sui servizi di salute mentalein epoca post-modernità...Raffaele Barone
Sinopie per chi ci vorrà essere
Convegno
“La forma della psichiatria:Passione e pratica
Napoli 13 e 14 dicembre 2013
Intervento dedicato a “Fausto Rossano”
Learning Tool "Topic 3: Coinvolgimento dell’assistito e della famiglia".
Made in the framework of the IENE7 project funded with support from the European Commission.
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•Promuovere le comunità terapeutiche e l'uso appropriato della psicoterapia e trattamenti psicologici per persone con disturbi psichiatrici, per i bambini, i trasgressori e coloro che hanno bisogno di cura e trattamenti;
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temporanee create per esplorare o studiare le tensioni inerenti alla vita di gruppo
con l’impiego di un metodo di apprendimento di tipo esperienziale” (Armstrong
2002).
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Disabilità e invecchiamento, disabilita' e comorbilita' psichiatrica, slide di Federico Mucelli per progetto IO VOLO di associazione Lucia Schiavinato, Fondazione Piccolo Rifugio, Anffas Sinistra Piave, associazione Sergio Piccin, Volontari x Shelter
Dall'esperienza di 23 anni di gestione, formazione, supporto al ruolo e start up di comunità educative e terapeutiche per minori di età ed adolescenti a livello nazionale Fondazione Rosa dei Venti onlus - Academy formazione e consulenza ha considerato la fondamentale importanza di tale ruolo.
Il ruolo dirigenziale, di coordinatore e/o responsabile di Comunità per minori di età è essenziale al buon funzionamento e ai buoni esiti del progetto di ogni minore che entra in comunità e della salute dell'organizzazione stessa nel suo complesso. In questo primo innovativo ed unico Master mettiamo a disposizione il nostro know how e quello degli enti partner, in relazione al bisogno di una formazione specifica, cura e manutenzione di tale ruolo.
SCOPO
formare al ruolo di Dirigente, Coordinatore, Responsabile di Comunità Educative, Integrate e Terapeutiche- è rivolto sia a chi già ha tale ruolo e sia chi lo potrebbe avere potenzialmente.
METODOLOGIA
apprendere dall’esperienza con lezioni interattive , attività laboratoriali, esperienze pratiche in piccolo e grande gruppo e conversazioni teoriche.
La Comunità Terapeutica Democratica come pratica non violenta.Raffaele Barone
Durate il corso di Formazione ECM dal titolo "Le violenze collettive nelle comunità contemporanee. Il Dialogo come metodo terapeutico" di Piazza Armerina Convegno Angela Volpe ci ha parlato di pratiche non violente nelle comunità terapeutiche.
Alleanza terapeutica, Autorevolezza di Sé e dinamica di Responsabilità in un ...Patrizia Giannini
La dr.ssa Giannini, al Convegno dedicato alla riflessione sull’Alleanza terapeutica propone l’idea di un processo di costruzione di una alleanza con il paziente che in realtà è già esso stesso un percorso terapeutico. Il filo conduttore che sottende tale pensiero è che Il soggetto, il contesto, i significati, vengano posti al centro ed esplorati in una logica che protegga ed incentivi una continua dialettica. Una dialettica introspettiva per il Soggetto ed una dialettica fra gli attori dell’interazione. In questo senso la diade Sé – Altro diviene uno dei focus che consente la riappropriazione di senso del Soggetto della cura ed una una ri-significazione e collocazione di tutto il sistema curante e inviante; mentre la sollecitazione al mantenimento sempre attivo alla riflessione su di Sé, sulla propria esperienza di sofferenza e di crisi da una posizione esistenziale progettuale, autorevole e responsabile su di sé restituisce al paziente, attraverso una riscoperta, il senso di Sé, al di fuori e oltre ogni rappresentazione diagnostica, clinica, giuridica e amministrativa.
1 DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Lo scopo del progetto è quello di incentivare forme sempre maggiori di autonomia anche nella pratica dello sport che porti ad un atteggiamento di apertura di tutta la comunita’ . E’ una progettualita’ innovativa che risponde ai bisogni educativi, con iniziative basate sul “fare”. E anche sui corretti stili di vita da adottare per migliorare la qualità e il benessere anche della persona con disabilità.
Lo scopo dunque è quello di esaminare i bisogni quotidiani della persona con disabilità come individuo, convinti che non è così difficile aiutare a rendere migliore la vita di un disabile mentale,, basta rendergli il quotidiano più comodo e semplice. Più vivibile.
Gli obiettivi che i proponiamo sono dunque:
1. attivare percorsi integrati scuola-famiglia- servizio sanitario-associazioni sportive al fine di mettere in atto corretti stili di comunicazione e di relazione, evitando l’insorgenza di rischi psicopatologici secondari;
2. attivare attività sportive in gruppo per promuovere un maggiore senso di efficacia individuale, una maggiore autonomia operativa, e il potenziamento delle abilità cognitive e/o adattive.
3. definizione di un Protocollo d’Intesa fra Regione Molise, MIUR, ASREM e Associazioni Sportive.
2 premio forum pa sanità 2021 template ppt (2)DinaMunno
La pandemia da Covid-19 con l’emergenza sanitaria hanno posto una nuova ed urgente sfida a tutte quelle attività diagnostiche e terapeutiche che richiedono il contatto diretto, operatore sanitario e paziente/utente/cliente. L’emergenza ha richiesto l ’implementazione delle pratiche di lavoro agile non solo per le attività strettamente amministrative ma anche per quelle cliniche di diagnosi e cura. Con specifico riferimento alle attività riabilitative nella U.O.C. di neuropsichiatria infantile della ASL Bari è in fase di realizzazione un progetto che mira a sviluppare nuovi modelli e pratiche diagnostico-terapeutiche che sfruttano le tecnologie digitali. Lo sviluppo della soluzione di digitalizzazione dei processi diagnostico-terapeutici della NPIA si articola nelle seguenti fasi: Analisi dello stato asis:mappatura dei processi, utilizzando sia tecniche di Process Flow Diagram che di Data Flow Diagram; mappatura delle competenze del personale, organizzative e digitali; analisi della disponibilità di accessi sicuri dall’esterno agli applicativi e ai dati nonché disponibilità di software.Implementazione dello stato to be: riprogettazione e digitalizzazione dei processi diagnostico-terapeutici. L'elaborazione dei dati raccolti attraverso le attività di monitoraggio consentirà l'alimentazione di una base di conoscenza indispensabile per la ASL BA con l’obiettivo di ridisegnare gli interventi finalizzati alla promozione della salute, per meglio rispondere agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Il corso si focalizza sui seguenti argomenti:
1. Il colloquio clinico di consultazione e il processo diagnostico. 2. Dalla domanda di trattamento al trattamento della domanda. 3. La riformulazione della domanda attraverso l’alleanza diagnostica e la restituzione al/ai paziente/i. 4. Dalla diagnosi alla pianificazione del trattamento. 5. Alleanza terapeutica e “clinica-sotto-transfert”. 6. Ragionamento clinico e variabilità del setting. 7. Progetto terapeutico individuale, di coppia, familiare e/o istituzionale. 8. La costruzione di un intervento singolo o in parallelo, di un progetto terapeutico individuale, di gruppo, familiare o integrato. 9. La ricerca qualitativa sui percorsi terapeutici.
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Convegno Economia e Salute Mentale - Torino 13 Ottobre 2017
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Per contrastare e prevenire gli esiti invalidanti delle malattie, alcuni dei quali possono essere imputati a metodi e protocolli di cura inappropriati (si consideri, in proposito, l'ampia letteratura sulle conseguenze invalidanti dell'istituzionalizzazione protratta), è necessario implementare azioni e strumenti, non solo inerenti alla malattia (“prestazioni di cura”) ma attivare interventi ricostruttivi e di valorizzazione dei contesti ambientali, sociali e relazionali.
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socio-sanitarie”
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Potete approfondire la conoscenza dei contenuti del Piano scaricando la versione integrale e guardando il video-guida alla lettura appositamente preparato. E' possibile approfondire l'argomento andando su --> www.RaffaeleBarone.com/piano-socio-sanitario-regione-sicilia
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L'amministrazione di sostegno è uno strumento di tutela della persona introdotto dalla legge n. 6 del 2004: permette "di tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive, in tutto o in parte, di autonomia nell'espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente".
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I Disturbi del comportamento Alimentare ((Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione DSM 5 2014) “sono caratterizzati da persistente disturbo dell'alimentazione oppure da comportamenti inerenti l'alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo che compromette significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale” (DSM5).
Tali disturbi includono quadri clinici, di interesse psichiatrico ed internistico, adeguatamente codificati.
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Psicopatologia: Empatia Zero e Crudeltà di Raffaele BaroneRaffaele Barone
La costruzione di una persona non richiede solamente dati biologici, culturali, sociali, professionali. La costruzione di una persona passa necessariamente dal sentire l'altro, dal pensare l'altro, dall'essere con l'altro. Da qui era iniziato il discorso sull'empatia continuato poi con l'approfondimento della tesi sulla funzione riflessiva. La cura è il paradigma che ha come cardini empatia e mentalizzazione/riflessività che, infatti, è possibile ritrovare come atti centrali in ogni pratica di cura e disposizione etica alla cura. Alcuni sentimenti morali sono particolarmente importanti per questo percorso: la fiducia, la speranza, la tenerezza, l'accettazione, la serenità.
2. Verso un lavoro di rete per la Salute Mentale di comunità in
Sicilia,
sviluppare politiche di partecipazione e processi di ripresa
3. Costruire una rete contro
l’esclusione sociale
1. Transizioni verso un lavoro di rete per la salute mentale di comunità
I. Da servizi aziendali frammentati ed in competizione con le altre agenzie sociali, ad un DSM
integrato e comunitario, in rete con tutti gli altri servizi territoriali.
II. Dal pagamento della retta per posto letto, al finanziamento del progetto terapeutico
individualizzato attraverso il budget di salute ed il mix di gestione.
2. Lotta allo stigma ed all’esclusione sociale
I. La salute mentale è un settore di lavoro ed un’area culturale centrale per lo sviluppo della
comunità e come tale ha una mission di collaborazione diretta con le Istituzioni e le
varie Agenzie della società locale.
II. Compito prioritario di tutti gli operatori coinvolti nel settore della salute mentale è quello di lottare
contro lo stigma e la discriminazione dei gruppi sociali vulnerabili e della categorie sociali a
rischio disagio psico-sociale.
3. Partecipazione, Formazione e Progettazione
I. La governance clinica della Progettazione Terapeutica Personalizzata e della relativa
documentazione del PTI, rappresenta la pratica clinica di base che ogni paziente ha diritto a
ricevere ed a cui si impegna a partecipare
II. La concertazione comunitaria, la ricerca scientifica, la partecipazione consapevole al Sistema
Informativo Sanitario (NSIS), la Formazione Continua, costituiscono le attività di base che la
gestione economica ed organizzativa delle aziende sanitarie deve garantire
4. La mente sociale
Le neuroscienze e la psicologia sono lentamente arrivate a
capire che non è possibile considerare il comportamento di
un singolo cervello. E’ stato scoperto che l’attività cerebrale
di chi ascolta rispecchia quella di chi parla, e che alcune
aree del cervello mostrano anche risposte anticipatorie
predittive.
Il gruppo sociale limita il comportamento individuale e il
comportamento individuale dà forma al tipo di gruppo
sociale che si evolve. Questo ci rimanda all’idea che il
comportamento individuale non sia soltanto il prodotto di
un cervello isolato e deterministico, ma sia influenzato dal
gruppo sociale.
5. L’individuo nei gruppi naturali
Soltanto studiando e trattando l’individuo nei gruppi
naturali, in primis nella famiglia e nei gruppi
spontanei, è possibile scoprire che le difficoltà
psichiche di ciascun paziente sono soltanto un aspetto
di un problema gruppale-comunitario più complesso
che si ramifica orizzontalmente, tra le condizioni
materiali del mondo circostante, e verticalmente,
dall’eredità del passato allo sviluppo durante la vita
(Foulkes)
6.
7. Nella nostra prospettiva di cura, recuperare l’inclusione nella propria
comunità di riferimento rappresenta il passaggio determinante
verso la guarigione. Tale passaggio da un lato si fonda
metodologicamente sulla socializzazione del disagio e degli
accadimenti ad esso collegati; dall’altro è dato dallo sviluppo delle
competenze mentalistiche (Fonagy) necessarie a costruire
rappresentazioni intenzionali delle relazioni umane
(metarappresentazioni) e poter intrecciare nuove - e riparare
vecchie - reti sociali (primarie o secondarie che siano).
La mentalizzazione, nel processo terapeutico, consiste sia nella
traduzione dei sintomi in un medium sociale, il linguaggio, che
permetta la comunicazione del disagio ad essi collegato. Linguaggio
dove i simboli non sono solo le parole ma anche gli atti e le azioni,
dei pazienti .
Mentalizzazione e socializzazione
nel percorso terapeutico
8. La prospettiva della guarigione
La prospettiva della guarigione di sviluppa a nostro avviso
attraverso il riconoscimento di alcuni elementi come la
centralità della persona; il potenziale terapeutico dei
dispositivi di narrazione autobiografica che permettono
ai pazienti di sviluppare la contrattazione sulle
rappresentazioni di sé e del mondo; la valorizzazione
delle risorse emotive, relazionali, intellettive,
lavorative e politiche degli individui in questione; la
capacità di resistere alle avversità della vita (resilienza); la
territorializzazione delle cure; e gli studi longitudinali
di esito circa l’efficacia delle psicoterapie e dei
trattamenti fondati sull’inclusione sociale.
In ogni caso, la guarigione è re-istituire una relazione
innovativa ed insatura tra sé stessi, la propria vita, il
proprio ambiente, ed in definitiva la propria storia.
e
9. La patologia mentale ed il disagio
psico-socio-economico
La povertà e la privazione hanno una grande prevalenza all’interno
dei disturbi mentali e del comportamento, incluso l’abuso di sostanze.
La più alta prevalenza di disturbi mentali tra la popolazione povera,
può essere spiegata sia ipotizzando una maggiore predisposizione dei
poveri alle patologie psicologiche, date le precarie condizioni di vita e il
maggiore numero di eventi stressanti ai quali sono esposti; sia
constatando che chi soffre di una grave malattia psichica è più esposto a
vivere in una condizione di miseria.
“Innumerevoli ricerche hanno mostrato che il problema mentale è
biopsicosociale, che le variabili macro e microeconomiche pesano
sulle politiche di salute mentale e che le culture locali sono variabili
importanti di un progetto di salute rispettoso dei diritti umani”
(Barone, Bellia, 2000a).
Povertà e violenza producono infatti sia problemi psichiatrici che
problemi sociali
10. Verso una Salute Mentale di
Comunità
L’Uomo post-moderno, orfano delle strutture interconnettive tra i
vari contesti sociali, appare esposto a incertezze ed ambiguità
(Cianconi, 2011)
Se abbiamo ben presente che da un lato il senso di fiducia e di sicurezza
di ciascun essere umano è direttamente influenzato da quello di
appartenenza condivisa a storie, luoghi, gruppi o contesti
significativi, e dall’altro la globalizzazione tende a ridurre il grado di
integrazione della società locale a causa dell’alterazione dei legami tra
cittadini e territorio, appare allora sempre più necessario sviluppare
pratiche di intervento psico-socio-economico che, al di là delle
istituzioni o delle organizzazioni formali (enti locali, scuole, imprese,
ecc.), sostengano quell’informale opera di tessitura relazionale che le
persone attivano spontaneamente, incrociando le proprie
appartenenze sociali: dai legami familiari ai contatti privati, sino
all’economia civile e all’associazionismo culturale.
11. Lavoro nella comunità locale
Partecipazione alla comunità locale attraverso il lavoro
terapeutico
Il DSM Comunitario come luogo che favorisce
l’inclusione sociale
La comunità locale come rete vitale di
interconnessione e valorizzazione delle risorse
personali e sociali
Lavoro clinico attraverso le narrazioni delle storie degli
utenti e degli operatori
Lettura e pratica antropologica e gruppoanalitica nel
contesto locale
12. Sviluppo locale orientato alla salute
mentale
I programmi terapeutici organizzati dai dispositivi di
intervento comunitario rappresentano il punto di
intersezione tra le prassi di salute mentale e la
metodologia del community development. E sono
fondati sull’inclusione dei soggetti svantaggiati, ed in
particolare dei pazienti psichiatrici, nel mercato del
lavoro, ma soprattutto sulla loro partecipazione al
lavoro extradomestico e retribuito.
13. Sviluppo di comunità
Lo Sviluppo di Comunità, può essere gruppoanaliticamente inteso come Sviluppo
Sociale di Comunità Locale, e cioè come l’insieme di processi psico-socio-
economici che sostengono la maturazione e la diffusione di sempre più ampi
ambiti di cittadinanza per i membri di un determinato contesto territoriale,
attraverso il costante e graduale miglioramento non solo delle condizioni di vita
materiale e di benessere personale, ma anche e soprattutto delle condizioni della
vita sociale e di salute mentale di comunità – di volta in volta definite come
“coesione sociale”, “legame sociale”, “sostegno sociale”, “partecipazione
comunitaria”, “appartenenza territoriale”, “attaccamento ai luoghi”,
“capitale sociale”
14. Salute mentale di comunità, gruppi
e partecipazione
Sicuramente abbiamo capito che i servizi di salute
mentale fortemente orientati alla salute mentale di
comunità e ampiamente collegati alle dinamiche
socio-economiche dei territori facilitano l’accesso al
lavoro delle persone con grave patologia mentale. I
servizi che utilizzano i gruppi come modalità di cura e
partecipazione favoriscono l’uscita dall’isolamento dei
singoli pazienti e delle famiglie, promuovendo
inclusione lavorativa e processi di guarigione.
15. Gruppi e inclusione sociale
Ci riferiamo, ad esempio, ai gruppi psicoterapeutici, ai
gruppi di auto-mutuo-aiuto, ai gruppi multifamiliari,
ai gruppi di microcredito, ai gruppi psico-
educazionali, ai gruppi di conversazione nei reparti
SPDC, ai gruppi per uditori di voci e ai gruppi di
espressione artistica e culturale. Ciò presuppone un
cambiamento culturale nei servizi che, senza
trascurare le cure farmacologiche e il trattamento
psicoterapeutico, metta al centro le scelte dei pazienti,
il sostegno all’empowerment ed i processi di recovery.
16. La voce degli utenti nei processi
decisionali
Storicamente, alle persone con problemi di salute mentale
è mancata una voce. Né loro né i loro familiari sono stati
coinvolti nei processi decisionali dei servizi di salute
mentale, mentre, ancor oggi, continuano a essere a rischio
di esclusione sociale e di discriminazione in tutte le
sfaccettature della vita sociale, economica e politica.
Sostenere l’empowerment degli utenti vuol dire elevare il
loro livello di scelta, di influenza e di controllo sugli eventi
della propria vita. La chiave per l’empowerment è infatti la
rimozione delle barriere formali o informali e la
trasformazione dei rapporti di potere tra individui,
comunità e servizi.
17. “Espansione della libertà reale”
Amartya Sen
Sen (2010) ha trattato in maniera approfondita il tema dello
sviluppo degli individui nei termini di “espansione della libertà
reale” nella sfera privata come in quella sociale e politica. La sfida
dello sviluppo per Sen coincide nell’eliminare i vari tipi di
illibertà come la fame e la miseria, la tirannia, l’intolleranza e la
repressione, l’analfabetismo, la mancanza di assistenza sanitaria,
di tutela ambientale e della libertà di espressione. Illibertà che
limitano o negano a uomini e donne l’opportunità di agire e di
vivere come preferiscono. Ne deriva che le libertà non coincidono
soltanto con il fine dello sviluppo, ma ne sono anche i mezzi,
laddove esse risultano interconnesse in modo tale che il
raggiungimento dell’una (la libertà politica, o quella di accesso al
credito e al mercato, per esempio) contribuisce al miglioramento
dell’altra (la libertà di essere istruito, per esempio), in una
sinergia moltiplicativa.
18. Le borse-lavoro e i tirocini
formativi.
Questa tipologia di intervento risponde sia allo sviluppo di beni
tangibili come migliorare la propria condizione socio-
economica, sia a quelli di tipo intangibile come lo sviluppo di
varie capabilities: riconoscere ed accettare i propri limiti,
confrontarsi con le difficoltà imprevedibili, relazionarsi con gli
altri, rendersi autonomi, rapportarsi con il mondo del lavoro,
costruire relazioni sul lavoro, credere maggiormente in se stessi e
nelle proprie capacità. Il limite è che, seppure favoriscono
l’inclusione sociale, questi progetti sono spesso a tempo limitato,
rientrando quindi fra le tipologie della formazione senza porsi
mai in un rapporto di causa-effetto con il vero obiettivo finale di
un programma di inclusione socio-lavorativa, che rimane sempre
quello di un contratto di lavoro sul mercato competitivo,
negoziato tra il soggetto e l’impresa.
19. Le cooperative sociali di tipo B
Molte regioni d’Italia hanno approvato norme per la
promozione e lo sviluppo delle cooperative sociali
determinando un rinnovato interesse per queste nuove
modalità di occupazione, per lo sviluppo di nuove
professioni e di nuove modalità di fare impresa nel
territorio. Che si tratti di cooperative produttrici di
servizi alla persona o finalizzate all’inserimento
lavorativo di persone svantaggiate, le cooperative
crescono: in numero, in addetti e cercano soluzioni più
avanzate d'efficienza tramite il ricorso a modelli
organizzativi complessi, di tipo consociativo e
consortile.
20. Il Microcredito gruppale e
comunitario
“Le persone, da sole, tendono a essere imprevedibili e
irresolute; con l’appoggio e lo stimolo del gruppo il
loro comportamento acquista stabilità e diventa di
conseguenza più affidabile. La pressione, più o meno
discreta, esercitata dal gruppo serve a mantenere i suoi
membri in linea con gli obiettivi generali del
programma di credito. La competizione che si instaura
tra i gruppi e all’interno del singolo gruppo incita
ognuno a fare del suo meglio”(Yunus).
21. Il Sostegno all’Impiego “Individual
Placement & Support” (IPS-SE)
Il Sostegno all’Impiego realizzato attraverso la
metodologia dell’IPS si fonda sull’inversione dei tempi
dell’inserimento lavorativo. Invece di formarsi al
meglio per trovare poi un buon posto di lavoro, è
importante trovare prima una occasione di lavoro e
subito formarsi per svolgerla al meglio. Il metodo IPS
motiva l’utente, non lo connota come paziente ma
come persona, con delle preferenze, dei desideri e
delle ambizioni, e lo mette in grado di raggiungere
posizioni che ne sanciscono l’inclusione sociale, con
innegabili benefici per la sua salute mentale, la
famiglia e la società.
22. Le Fattorie Sociali
La funzione terapeutica dell’inserimento lavorativo in una
fattoria sociale è garantita da una doppia tipologia di
fattori. Le persone con disabilità possono trarre grandi
benefici sul piano fisico e psichico dal contatto diretto con
la natura, con i suoi cicli e con gli esseri viventi (animali e
piante) di cui ci si prende cura, ed anche dal
coinvolgimento attivo nei lavori tipici di una azienda
agricola, che come tutti gli altri lavori, presuppongono lo
sviluppo del senso di responsabilità, della capacità di
investire sul compito e della disponibilità a partecipare ad
una organizzazione lavorativa più ampia, nel quale inserire
il proprio compito.
23. La Recovery, i principi e la prassi
dell’IPS
L’IPS trae origine dal lavoro di Wehman e Moon (1988) e considera il lavoro come un pilastro
della recovery dalla grave patologia mentale. I più importanti principi metodologici della
recovery risultano infatti particolarmente utili alla comprensione dello spirito del Metodo IPS, se letti
nell’ottica della inclusione lavorativa.
Olismo: Il lavoro realizza un bisogno umano come quelli di salute, di spiritualità, di relazioni e di
“casa”.
Responsabilità: Le persone partecipano attivamente ai dispositivi centrati sull’obiettivo di trovare
lavoro e mantenerlo.
Orientamento alla persona: I trattamenti ed i servizi sono basati gli obiettivi di ciascun individuo.
Focus sui punti di forza: I Servizi si devono adeguare alle risorse, alle abilità, alle competenze ed alle
preferenze dei clienti.
Non-linearità: Le transizioni scolastiche e lavorative vanno supportate come parti dello stesso
sviluppo professionale.
Rispetto: Un lavoro competitivo sviluppa sicurezza e stima di sé.
Supporto tra pari: È importante condividere tra pari le storie di lavoro, di scuola e di recovery.
Empowerment: Le persone hanno il diritto di scegliere il loro modo di essere sostenute e di
partecipare alla decisioni lavorative.
Auto-determinazione: Le persone devono poter prendere le loro decisioni sulla tipologia di lavoro
che preferiscono e sulle modalità di collaborazione con gli operatori.
Speranza: Il lavoro promuove la speranza e la motivazione verso un futuro migliore.
24. Gli otto principi alla base dell’IPS
(Becker & Drake)
Obiettivo lavoro competitivo. Gli specialisti IPS aiutano i clienti a
ottenere occupazione competitiva nel mercato del lavoro.
Sostegno integrato con il trattamento della patologia mentale. I
servizi IPS sono strettamente integrati con il lavoro dei servizi di salute
mentale. Gli specialisti IPS sono membri di team multidisciplinari che
si incontrano regolarmente per esaminare l’evoluzione della situazione
dei clienti.
Zero exclusion. L’ingresso in un programma IPS è una libera scelta del
cliente. Ogni persona con grave malattia mentale che voglia lavorare è
idoneo per l’IPS, indipendentemente dalla diagnosi psichiatrica, dai
sintomi, dalla storia lavorativa, o da altri problemi come abuso di
sostanze o disturbi cognitivi.
Attenzione alle preferenze del cliente. I servizi si basano su le
preferenze e le scelte dei clienti, non sulle valutazioni e sui giudizi dei
professionisti.
25. Gli otto principi alla base dell’IPS
(Becker & Drake)
Consulenza sulle opportunità economiche. Gli specialisti IPS
aiutano i clienti ad accedere a e mantenere i benefici sociali ed
economici, come sicurezza sociale, assistenza medica, altre indennità
economiche e pensionistiche. La paura di perdere i benefit è una delle
ragioni principali che spingono i clienti a decidere di non cercare
lavoro.
Rapida ricerca del lavoro. Gli specialisti IPS aiutano i clienti a cercare
lavoro direttamente, piuttosto che offrire una scelta tra l’ampia gamma
di attività pre-lavorative di valutazione e formazione o di esperienze
lavorative “protette”.
Lavoro sistematico di sviluppo professionale. Gli specialisti IPS
sviluppano relazioni con i datori di lavoro del territorio in cui operano
con due finalità ben distinte.
Sostegno a tempo illimitato. I tempi della durate del sostegno sono
individualizzati e basati sulle richieste e sulle necessità del cliente.
26. Agire per l’empowerment degli
utenti della salute mentale
• Sulla base delle riflessioni di cui sopra, l'azione di
empowerment per utenti e carers deve coprire i seguenti
cinque temi fondamentali a tuti questi livelli:
• La tutela dei diritti umani degli utenti dei servizi e la lotta
allo stigma e alla discriminazione;
• Garantire assistenza di alta qualità e la responsabilità clinica
dei servizi;
• Avere accesso alle informazioni e risorse necessarie;
• L’inclusione nel processo decisionale;
Avere locali capacità organizzative per fare richieste alle
istituzioni e governare le strutture operative.
Fornire le risorse per lo sviluppo di servizi condotti da
utenti.
27. formazione di professionisti,
utenti, carers e comunità
• la formazione dei professionisti della salute mentale
dovrebbe farlo in collaborazione sistematica con gli
utenti e i carers
• Offrire formazione per rilevanti attori di comunità,
quali ufficiali di polizia e datori di lavoro
• Offrire formazione per utenti e caregivers sulle
competenze relative al lavoro in commissione e alla
leadership dello sviluppo.
28. Stigma, discriminazione ed
auto-stigmatizzazione
Il concetto di stigma è la chiave per comprendere le esperienze di
esclusione sociale delle persone con problemi di salute mentale. Lo
stigma si riferisce in generale a qualsiasi tratto caratteristico o disturbo
che etichetta una persona come “diverso dalle persone normali” con
conseguente non accettazione se non addirittura sanzioni da parte
della comunità.
. Le principali esperienze relative allo stigma sono l’essere biasimati
dagli altri così come, spesso in conseguenza di ciò, l’avere vergogna di
sé stessi.
Un’altra reazione comune è che le persone con malattie mentali che
prevedono il rifiuto e la discriminazione si impongono una forma di
auto-stigma. Questa reazione è spesso collegata a sentimenti di
vergogna derivanti, in parte dalla percezione di una colpa personale e
morale per mancanza o debolezza, ed in parte da una vera e propria
discriminazione da parte degli altri.(Documento dall’esclusione
all’inclusione Mental Health Europe)
29. La prospettiva delle psicoterapia
di comunità
Partecipare allo sviluppo della cultura locale e all’elaborazione del suo sistema di cure (con azioni
di lotta allo stigma, inclusione sociale, prevenzione e promozione della salute mentale di comunità
ecc., ecc. ).
Promuovere una cultura del lavoro di rete, mettendosi al servizio dello sviluppo delle agenzie
della comunità locale e dei processi di convivenza civile della popolazione (di cui il paziente e gli
operatori fanno parte).
Contribuire a sviluppare il Capitale Sociale nella comunità, promuovendo gruppalità e
progettualità sociale al servizio delle innovazioni terapeutiche e culturali, e sossempre una presa in
carico e una cura che abbiano una teoria di riferimento e un linguaggio condiviso tra i clinici, gli ope-
ratori sociali, i pazienti, i familiari e i committenti.
Sviluppare un’organizzazione del lavoro che dia spazio alla narrazione collettiva della storia
clinico-sociale del paziente e alla riflessione sulle relazioni tra tutti i soggetti coinvolti e tra questi e la
storia del territorio.
Sostenere una metodologia relazionale improntata alla condivisione democratica del potere
decisionale, sul trattamento nel suo complesso, sui progetti specifici e sulle attività quotidiane.
Concepire i Progetti Terapeutici degli utenti come progetti inter-culturali, pluri-istituzionali
e multimodali, in grado di incidere contemporaneamente sul nucleo familiare e sul contesto
comunitario di riferimento.
Acquisire competenze e fare propria l’intenzione clinica di costruire, attorno ai programmi di
inclusione socio-lavorativa, un campo mentale comunitario che funzioni come campo
gruppale, per agire in senso terapeutico piuttosto che anti-terapeuticotenendo
30. La crisi come possibile
cambiamento
Il problema della fenomenologia della
crisi/urgenza/emergenza è non solo funzione dei
fattori individuali e di contesto, ma funzione della
organizzazione complessiva del sistema dei servizi del
Dipartimento di Salute Mentale.
Evitare il trasferimento dei pazienti in crisi fuori
servizio e fuori territorio in quanto si priva il paziente
e il servizio di creativi processi trasformativi.
31. La crisi e il contesto di vita
La ricostruzione della storia attraverso i molteplici
momenti di contatto e di conoscenza tra il servizio e la
persona, nei suoi luoghi di vita, nella rete delle sue
relazioni, con i suoi problemi materiali e concreti, tende a
collocare la crisi all’interno di una serie di nessi che sono
capaci di renderla comprensibile, di donarle senso ed infine
di recuperare un rapporto tra valenza di salute, valori di
vita e crisi stessa.
In questo senso la storia va intesa sia come ricostruzione
del percorso affettivo, sociale ed istituzionale della persona,
sia come ricomposizione della frattura della sua esperienza
rappresentata dalla crisi in atto
32. Bibliografia e Sito internet
Barone R., Bellia V., Bruschetta S. (2010), Psicoterapia di
Comunità. FrancoAngeli, Milano.
Barone R., Bruschetta S., Giunta S. (2010), Gruppoanalisi e
Comunità Terapeutica. FrancoAngeli, Milano.
Barone R., Bruschetta S. D’Alema M. (2013)
L’inclusione sociale e lavorativa in salute mentale.
FrancoAngeli, Milano.
Barone R. Bruschetta S, Frasca A.
Gruppoanalisi e sostegno all’abitare. Domiciliarità e
residenzialità nella cura comunitaria della grave patologia
mentale FrancoAngeli
SITO : raffaelebarone.it