La pandemia da Covid-19 con l’emergenza sanitaria hanno posto una nuova ed urgente sfida a tutte quelle attività diagnostiche e terapeutiche che richiedono il contatto diretto, operatore sanitario e paziente/utente/cliente. L’emergenza ha richiesto l ’implementazione delle pratiche di lavoro agile non solo per le attività strettamente amministrative ma anche per quelle cliniche di diagnosi e cura. Con specifico riferimento alle attività riabilitative nella U.O.C. di neuropsichiatria infantile della ASL Bari è in fase di realizzazione un progetto che mira a sviluppare nuovi modelli e pratiche diagnostico-terapeutiche che sfruttano le tecnologie digitali. Lo sviluppo della soluzione di digitalizzazione dei processi diagnostico-terapeutici della NPIA si articola nelle seguenti fasi: Analisi dello stato asis:mappatura dei processi, utilizzando sia tecniche di Process Flow Diagram che di Data Flow Diagram; mappatura delle competenze del personale, organizzative e digitali; analisi della disponibilità di accessi sicuri dall’esterno agli applicativi e ai dati nonché disponibilità di software.Implementazione dello stato to be: riprogettazione e digitalizzazione dei processi diagnostico-terapeutici. L'elaborazione dei dati raccolti attraverso le attività di monitoraggio consentirà l'alimentazione di una base di conoscenza indispensabile per la ASL BA con l’obiettivo di ridisegnare gli interventi finalizzati alla promozione della salute, per meglio rispondere agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Considerazioni sulla attivita' segretariale (Mariangela Doronzo) csermeg
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Tavola rotonda: il lavoro in team multiprofessionale (Guido Danti) csermeg
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La ricerca in Medicina generale (Giampaolo Collecchia)csermeg
Seminario di Primavera CSeRMEG 16 aprile 2005 SPECIAL INTERESTS Le passioni disciplinari in Medicina Generale, idee ed esperienze a confronto - www.csermeg.it
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La figura infermieristica nel team multiprofessionale (Paola Gatti, Maria Mil...csermeg
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l progetto PICASSO nasce dalla esigenza di dare una risposta innovativa in termini organizzativi e professionali ai bisogni dei pazienti anziani e fragili partendo dalle soluzioni individuate a livello regionale.
Sviluppo organizzativo e gestionale (Paolo Tedeschi) csermeg
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Forme associative della MG in Italia (Paolo Longoni) csermeg
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Pti del piano strategico salute mentale regioneRaffaele Barone
IL PIANO TERAPEUTICO PERSONALIZZATO E' UNO DEGLI ASPETTI IMPORTANTI PREVISTI DAL PIANO STATEGICO SALUTE MENTALE IN SICILIA. L'UTENTE E' CENTRALE NELLA CO-PROGETTAZIONE CON GLI OPERATORI DELLA SALUTE PER IL PROPRIO PIANO DI CURA.
L'Health 2.0 si riferisce all'uso di strumenti e risorse digitali, come applicazioni mobili, dispositivi indossabili, intelligenza artificiale e piattaforme online, per migliorare la prestazione dei servizi sanitari, la gestione della salute personale e la promozione di comportamenti salutari.
2. IL GRUPPO DI LAVORO
Nomi, Cognomi, altre info (qualifiche, esperienze e competenze)
Dr.ssa Domenica Munno - Presidente Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, il benessere organizzativo e di contrasto alle discriminazioni - ASL BA
Dott. Vito Lozito - Direttore Medico U.O.C. NPIA ASL BA
Dott. Giuseppe Cipolla – Dirigente Medico U.O.C. NPIA ASL BA
Dr.ssa Francesca Maltesi - Collaboratore Amministrativo AGRU ASL BA
Prof.ssa Nunzia Carbonara, Professore Associato di Ingegneria Economico-Gestionale, DMMM Politecnico di Bari: Esperta di Organizzazione Aziendale,
Change Management e Digital Transformation.
Prof.ssa Barbara Scozzi, Professore Associato di Ingegneria Economico-Gestionale, DMMM Politecnico di Bari: Esperta di Processi organizzativi e Business
Process Management.
Ing. Roberta Pellegrino, Ricercatrice di Ingegneria Economico-Gestionale, DMMM Politecnico di Bari.
3. PRESENTAZIONE DELLA SOLUZIONE 1/2
Breve descrizione della soluzione
L’utilizzo del tecnologie digitali a supporto dei processi diagnostico-terapeutici nell’U.O.C. di neuropsichiatria infantile ha garantito la continuità delle cure in
una fase emergenziale caratterizzata dai vincoli di distanziamento sociale. Tuttavia, la soluzione che si intende realizzare risultante da una riprogettazione e
digitalizzazione dei processi di riformulazione dei processi diagnostico-terapeutici consentirebbe di rispondere ai bisogni dei pazienti e delle famiglie, che
ottimizzerebbero sui tempi e i costi legati agli spostamenti. Migliora l’efficacia del processo terapeutico, rendendo parte attiva la famiglia nei percorsi
terapeutici e riabilitativi. La promozione dell’autogestione comprende approcci centrati sul paziente/utente volti a sostenere le persone seguite dai servizi,
nonché i loro familiari, nell’affrontare le sfide che ne conseguono e a rafforzarne le risorse e le competenze. L’autogestione è un aspetto delle competenze
per la salute. In presenza di un problema di salute, l’autogestione si identifica con un processo dinamico comprendente le capacità di un individuo e della
famiglia di gestire in modo attivo e adeguato i sintomi, le conseguenze fisiche e psicosociali, i trattamenti e di adattare di conseguenza il proprio stile di vita.
Essa interviene in processi attivi di gestione e cambiamento all’interno di un percorso comune tra gli interessati e l’ambiente di sostegno (specialisti, familiari e pari).
L’ambiente di vita dell’interessato è preso in considerazione nel suo insieme (p. es. gestione dei carichi psichici e delle emozioni, rapporto con il piano terapeutivo, gestione
dei cambiamentinei rapporti familiari e sociali, mutamenti dell’atteggiamento e del comportamento, ecc.).
4. PRESENTAZIONE DELLA SOLUZIONE 1/2
Per chi è adatta / in che contesti o amministrazioni si può attuare
Soluzione adatta a paziente e familiari dei servizi socio sanitari pubblici e privatiL’utilizzo del tecnologie digitali a supporto dei processi diagnostico-terapeutici nell’U.O.C. di
neuropsichiatria infantile ha garantito la continuità delle cure in una fase emergenziale caratterizzata dai vincoli di distanziamento sociale. Tuttavia, la soluzione che si intende
realizzare risultante da una riprogettazione e digitalizzazione dei processi di riformulazione dei processi diagnostico-terapeutici consentirebbe di rispondere ai bisogni dei pazienti e
delle famiglie, che ottimizzerebbero sui tempi e i costi legati agli spostamenti. Migliora l’efficacia del processo terapeutico, rendendo parte attiva la famiglia nei percorsi terapeutici e
riabilitativi. La promozione dell’autogestione comprende approcci centrati sul paziente/utente volti a sostenere le persone seguite dai servizi, nonché i loro familiari, nell’affrontare le
sfide che ne conseguono e a rafforzarne le risorse e le competenze. L’autogestione è un aspetto delle competenze per la salute. In presenza di un problema di salute, l’autogestione si
identifica con un processo dinamico comprendente le capacità di un individuo e della famiglia di gestire in modo attivo e adeguato i sintomi, le conseguenze fisiche e psicosociali, i
trattamenti e di adattare di conseguenza il proprio stile di vita. Essa interviene in processi attivi di gestione e cambiamento all’interno di un percorso comune tra gli interessati e
l’ambiente di sostegno (specialisti, familiari e pari). L’ambiente di vita dell’interessato è preso in considerazione nel suo insieme (p. es. gestione dei carichi psichici e delle emozioni,
rapporto con il piano terapeutico, gestione dei cambiamenti nei rapporti familiari e sociali, mutamenti dell’atteggiamento e del comportamento, ecc.). In base alla definizione
operativa, un’offerta sanitaria può essere considerata una misura di promozione dell’autogestione soltanto se soddisfa i seguenti criteri: 1) il paziente/utente assume un ruolo attivo e
partecipativo e il rapporto tra i professionisti, la famiglia e la persona è percepito come una collaborazione reciproca; 2) vengono incentivate le dimensioni della conoscenza, della
motivazione e delle competenze; 3) l’accento è posto sulla persona interessata e sul suo contesto di vita; 4) non può essere considerata un’offerta sporadica o dell’emergenza
sanitaria. Per un’autogestione efficace, le persone interessate hanno inoltre bisogno della motivazione ad agire e delle competenze che possono essere loro utili nell’affrontare la
malattia nell’arco della loro vita. Competenze di autogestione 1.osservare sé stessi, i propri sintomi e riconoscere i problemi di salute; 2.partecipare alle decisioni di trattamento;
3.prendere decisioni e trovare soluzioni, pianificare e attuare azioni; 4. fare un uso adeguato di medicamenti e mezzi ausiliari e utilizzare in modo efficace le offerte del sistema
socio assistenziale e sanitario; 5.comunicare con familiari, specialisti e datori di lavoro e curare i rapporti interpersonali; 6.modificare il proprio comportamento in materia di salute;
evitare rischi, ricadute o complicazioni (nel senso di promozione della salute ma anche di prevenzione primaria, secondaria e terziaria).
5. ULTERIORI APPROFONDIMENTI
Pubblica qui il testo
In base alla definizione operativa, un’offerta sanitaria può essere considerata una misura di promozione dell’autogestione soltanto se soddisfa i seguenti criteri:
1) il paziente/utente assume un ruolo attivo e partecipativo e il rapporto tra i professionisti, la famiaglia e la persona è percepito come una collaborazione reciproca;
2) vengono incentivate le dimensioni della conoscenza, della motivazione e delle competenze;
3) l’accento è posto sulla persona interessata e sul suo contesto di vita;
4) non può essere considerata un’offerta sporadica o dell’emergenza sanitaria.
Per un’autogestione efficace, le persone interessate hanno inoltre bisogno della motivazione ad agire e delle competenze che possono essere loro utili nell’affrontare
la malattia nell’arco della loro vita.
Competenze di autogestione
osservare sé stessi, i propri sintomi e riconoscere i problemi di salute;
partecipare alle decisioni di trattamento;
prendere decisioni e trovare soluzioni, pianificare e attuare azioni;
fare un uso adeguato di medicamenti e mezzi ausiliari e utilizzare in modo efficace le offerte del sistema socio assistenziale e sanitario;
comunicare con familiari, specialisti e datori di lavoro e curare i rapporti interpersonali;
modificare il proprio comportamento in materia di salute; evitare rischi, ricadute o complicazioni(nel senso di promozione della salute ma anche di prevenzione
primaria, secondaria e terziaria).
6. ANAGRAFICA DEL REFERENTE
Nome e Cognome: DOMENICA MUNNO
Email domenica.munno@asl.bari.it
Altre informazioni: Presidente CUG ASL BA