Elementi di marketing strategico, con una discussione sui principali assunti teorici della disciplina e una schematizzazione delle diverse fasi del processo di analisi, definizione delle strategie, politiche e operation, controllo dei risultati
Quali teorie e tecniche di marketing possono applicarsi al mondo editoriale? E come cambiano le cose in relazione alla trasformazione degli scenari di consumo e al peso crescente della cultura digitale?
Elementi di marketing strategico, con una discussione sui principali assunti teorici della disciplina e una schematizzazione delle diverse fasi del processo di analisi, definizione delle strategie, politiche e operation, controllo dei risultati
Quali teorie e tecniche di marketing possono applicarsi al mondo editoriale? E come cambiano le cose in relazione alla trasformazione degli scenari di consumo e al peso crescente della cultura digitale?
Elena Marinoni: Dal Marketing al SocietingVicini83
Corso "New Politics, new media", Roma. lezione Dott.ssa Elena Marinoni -Managing Director GPF-, sulle seguenti tematiche: Il nuovo ordine del Web,Strategie d’azienda e leadership sulle reti,Da consumatori a prosumer, Non più solo scambio ma anche relazione: brand community, tribù, social network,Dal marketing al societing
Pluralismo dell'informazione e crisi di fiducia nei mediaDavide Bennato
Slide di sintesi della sezione da me curata su Pluralismo e fiducia nei media del report 2023 Osservatorio sul giornalismo digitale
https://www.odg.it/osservatorio-sul-giornalismo-digitale
TEDx Vittoria: Il coraggio di vivere nel 21 secoloDavide Bennato
https://www.youtube.com/watch?v=7XgxbV6UXAc
Il XXI secolo si presenta come una sfida per l'uomo contemporaneo. Da un lato per i profondi cambiamenti - climatici, culturali, politici, economici - che sono alla base degli sconvolgimenti di questi anni. Dall'altro per la mutazione della società a causa di tre nuovi processi: la costante interazione con tecnologie autonome che possiamo considerare come nuovi attori sociali (intelligenza artificiale), la coesistenza degli ambienti fisici negli spazi digitali (realtà aumentata e metaverso), la mutazione antropologica dell'uomo verso un'umanità tecnologicamente potenziata (cyborg e postumanità). La domanda che ci dobbiamo porre adesso è: abbiamo il coraggio di vivere nel XXI Secolo?
Dizionario mediologico della guerra in UcrainaDavide Bennato
La guerra in Ucraina ha avuto l'effetto di scuotere le coscienze e di gettare il mondo in una nuova fase di ansia post-pandemica.
Nonostante la crisi abbia preso piede da pochi giorni, già sono emersi dei sintomi importanti del ruolo che stanno avendo i media - digitali, tradizionali, globali - nel plasmare caratteristiche e strategie del conflitto.
Per poter comprendere meglio il ruolo dei media ho deciso di costruire un dizionario che elencasse in ordine alfabetico alcuni casi studio che sono molto interessanti per capire le dinamiche di un conflitto nel XXI secolo.
Come approccio di analisi ho usato sia la sociologia ma anche la mediologia, ovvero "disciplina che sceglie i media come territorio di osservazione privilegiato per lo studio della società e dei suoi mutamenti".
Quindi la domanda: quali sono i casi studio mediali più interessanti della guerra in Ucraina?
Un dizionario, ventuno voci, due riflessioni e un contest finale
From Research to Investigation. Digital Traces and their Use in Data Journali...Davide Bennato
Slide presented at "What People Leave Behind:
Marks, Traces, Footprints and their Significance for Social Sciences", Online, June 15-16, 2021.
The digital traces come from two different necessities: technological and social. The technological necessity is the traces used to ensure the proper operation of the system (e.g cookies, IP address). The social necessity is the traces used to facilitate interaction into the platforms (e.g. login, username, posting, liking).
Recently the use of digital traces is used in data journalism and OSINT (Open Source Intelligence) a new approach to information in which the knowledge is based on investigation rather than research. The paper aims to introduce this new kind of approach and their contribution to the research in digital sociology.
Slide presented at "What People Leave Behind:
Marks, Traces, Footprints and their Significance for Social Sciences", Online, June 15-16, 2021
While in sociology there is a little debate in the use of traces, in the Social Sciences and humanities there are several traditions in the interpretation of trace, and we focus our attention on the most interesting: the ethnomethodology, the school of suspicion, the interpretive anthropology, the evidential paradigm. What these traditions have in common is their interest in abductive reasoning or the way to use partial information to build probabilistic knowledge, a typical strategy of hunters, detectives, and physicians, archetypes of the social theory of traces. Then we propose a model for the interpretation of digital traces that is inspired by the cultural diamond of Wendy Griswold and for this reason we call it the digital traces’ diamond. Then we use a series of case study to describe how the proposed model works and how can be useful for the use of digital traces as a source of data.
Consigli e indicazioni su come fare una tesi di laurea con la cattedra di
Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi
Sociologia dei Media Digitali
Università di Catania, Dipartimento di Scienze Umanistiche
The Walking Dead: un caso di cultura convergente zombieDavide Bennato
Slide del mio intervento in cui usando gli strumenti della cultural analytics e applicando i big data all'analisi dei fenomeni culturali faccio uno studio dell'immaginario zombie e poi una analisi di The Walking Dead
http://www.tecnoetica.it/2015/10/01/sociologia-degli-zombie-da-romero-walking-dead/
Sociologia dell'odio digitale e dello hate speechDavide Bennato
Il mio intervento sulle caratteristiche sociologiche dello hate speech (incitamento all'odio) tenuto al Web marketing Festival di Rimini il 19 giugno 2015
http://www.tecnoetica.it/2015/06/21/sociologia-dellodio-digitale-e-dello-hate-speech/
I Social media come lente per analizzare i processi sociali: il caso mafia ca...Davide Bennato
Slide sull'uso sociologico della data science con una applicazione al caso di cronaca di mafia Capitale, presentato al workshop sulla data science tenuto al campidoglio (Roma) il 12 giugno 2015
http://www.tecnoetica.it/2015/06/15/cosa-dice-la-data-science-sui-fatti-di-mafia-capitale/
Slide del seminario per i dottorandi dell'Università di Catania "Diffondere la ricerca con i social media" del 23 aprile 2015. E' possibile scaricare le slide da questo link: http://bit.ly/phd-days-ricerca-socialmedia
http://www.tecnoetica.it/2015/04/24/social-media-e-ricerca-scientifica-le-5-cose-da-sapere/
SCIENCE 2.0 Scientific research in the time of social mediaDavide Bennato
Slide presentate al convegno "Scienza aperta per una ricerca migliore" 5-7 marzo 2015.
A questo link è possibile trovare approfondimenti e il video di illustrazione delle slide http://www.tecnoetica.it/2015/04/16/scienza-aperta-opportunita-e-controversie-della-scienza-20-slide-video/
Community detection from a computational social science perspectiveDavide Bennato
This is the talk I gave at the Lipari Summer School on Computational Social Science, 2014. Which are the sociological strategies to detect communities in social media? How we can define a community form a computational social science point of view?
Slide deck of my talk "Big data for a new sociability" for the event "Social Renaissance" (Turin, 26 june 2014) on social innovation: http://socialrenaissance.it/
Slide dell'intervento da me tenuto all'Istituto Mario Negri in occasione della riunione annuale dell'Associazione Alessandro Liberati della Cochrane Italia il 23 maggio 2014
http://www.tecnoetica.it/2014/05/27/ricerca-comunicazione-amori-difficili-non-impossibili/
Social media data for Social science researchDavide Bennato
This is the talk I gave at the Lipari Summer School on Computational social science 2013. What are relationship between social science and big data? With a focus on Twitter and its social media mining tools
http://www.tecnoetica.it/2013/08/07/lipari-summer-school-computational-social-science-big-data-e-twitter/
Vedere dati: infografica e data visualization nell'epoca dei social mediaDavide Bennato
Le slide del mio seminario all'Accademia di belle arti di Catania dal titolo "Vedere dati. Infografica e data visualization nell'epoca dei social media"
La società dei media digitali fra continuita e cambiamentoDavide Bennato
Le slide della presentazione del mio libro "Sociologia dei media digitali" svoltasi presso l'Istat il 9 maggio 2013 http://www.tecnoetica.it/2013/05/10/la-societa-dei-media-digitali-fra-continuita-e-cambiamento-istat/
Slide del mio intervento al liceo Tasso (RM) del 06/04/2013 su Web e democrazia all'interno del progetto Agorà Laterza "Mondo2: scegliere il futuro che vogliamo" qui il post http://www.tecnoetica.it/2013/04/08/il-web-e-davvero-democratico/
Una proposta per un modello in grado di mettere in ordine le strategie attraverso le quali le startup usano i social media http://www.tecnoetica.it/2013/03/11/luso-dei-social-media-da-parte-delle-startup-un-aiuto-dagli-anni-40/
1. Lauree specialistiche
Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi
AA.2009-10
Mode e capricci: una teoria organizzativa dell’industria culturale
Davide Bennato
dbennato@unict.it
2. Mode e capricci: una teoria organizzativa dell’industria culturale
Paul M. Hirsch
• Le selezione delle organizzazioni
Nuovi prodotti raggiungono i consumatori solo dopo un lungo
processo di selezione attraverso un sistema di organizzazioni che
filtrano un gran numero di candidati (Barnett 1953)
La letteratura sulle innovazioni si concentra sull’adozione dei
consumatori ma nulla dice su come è arrivata ai consumatori
• Scopo del saggio
Delineare struttura e attività delle organizzazioni imprenditoriali
coinvolte nella produzione e distribuzione di massa di tre tipi di
prodotti
Libri, case editrici commerciali, Publisher’ Weekly
Dischi, compagnie discografiche, Billboard
Film, studi cinematografici, Variety
Metodo
Ampio campione di periodici specialistici
53 interviste a professionisti delle tre industrie
Hirsch: mode e capricci
3. • Definizioni e impianto concettuale
I prodotti culturali
Berni immateriali diretti ad un pubblico di consumatori per i quali svolgono una
funzione estetica o espressiva
Organizzazioni culturali
Aziende commerciali che producono prodotti culturali per la distribuzione
nazionale
Sistema dell’industria culturale
Comprende tutte le organizzazioni impegnate nel processo di filtraggio di nuovi
prodotti o idee nel loro flusso dal personale creativo ai livelli organizzativi
manageriali/istituzionali/sociali
Rapporti tra artista e pubblico: i media come gatekeeper (regolatori
istituzionali delle innovazioni) (Boskoff 1964)
Entrano in relazione secondo un insieme di eventi
Un prodotto artistico deve
1. Vincere la competizione con altri prodotti per ottenere selezione/promozione
2. Ricevere un’adeguata copertura massmediatica (recensioni, interviste, critiche)
L’organizzazione agisce secondo norme di razionalità
Come si adatta ai limiti della sua tecnologia e all’ambiente transazionale?
Hirsch: mode e capricci
5. Il sistema dell’industria culturale
Consumatori
Sottosistema Sottosistema Sottosistema
Filtro Filtro Filtro
tecnico manageriale istituzionale
#1 #2 #3
artisti creativi organizzazioni media
Area di input Area di output Feedback
Hirsch: mode e capricci
6. • Insiemi organizzativi di input e output
Casa editrice, studio cinematografico, etichetta discografica
Mettono in relazione creatori individuali, organizzazione dei produttori,
gatekeepers massmediali, consumatori
Sempre alla costante ricerca di nuovo materiale
Amministrazione artigianale della produzione (Stinchcombe 1959)
Il livello organizzativo tecnico (i creativi) con quello manageriale (organizzazioni
culturali) sono collegati da talent scout (agenti editoriali, produttori musicali e
cinematografici) che attraversano i confini per far raggiungere il prodotto al
livello istituzionale (mass media) e da qui il pubblico dei consumatori
La divisione tecnico/manageriale organizza la produzione come artigianale
L’incertezza di come si produca un best seller fa si che gli amministratori diano
fiducia agli impiegati impedendo – di fatto – una stretta supervisione
Amministrazione artigianale del sottosistema tecnico: fattori
1. Incertezza della domanda
Gusti mutevoli dei consumatori, variabilità dei criteri di selezione dei gatekeeper
massmediali
2. Tecnologia economica
Il successo di un prodotto culturale dipende dall’andamento delle prime 6
settimane
Hirsch: mode e capricci
7. Amministrazione burocratica della distribuzione dei prodotti culturali
Il vantaggio competitivo delle organizzazioni culturali sta nel collegare nel
modo ottimale i prodotti culturali con i canali distributivi
La distribuzione di massa richiede una gestione più burocratica
provocando una concentrazione economica del settore
Ricorrere ad un distributore esterno porta le organizzazioni culturale a
dipendere da agenti esterni (mancata promozione, per es.)
Diventa strategica la copertura massmediatica
I gatekeeper massmediali
La separazione organizzativa tra produttori di beni culturali e distributori
riduce il potere che le organizzazioni culturali hanno sui gatekeepers
massmediali che fanno parte del circuito
Il pubblico cruciale da raggiungere sono i gatekeepers indipendenti che
non sono parte del circuito (consumatori rappresentativi, opinion leader)
La diffusione di mode o tendenze è bloccata oppure facilitata in questo
punto strategico
Il consumatore: assegnare un ordine gerarchico a stili e oggetti culturali
preselezionati dai gatekeeper
Hirsch: mode e capricci
8. • Reazione organizzativa alle incertezze dall’ambiente transazionale
Proliferazione degli intermediari
Nascita di unità organizzative col ruolo di ponte d’attraversamento dei confini
ricche di professionisti intermediari (promoter, talent scout, addetto pubbliche
relazioni)
Riviste professionali piene di articoli sul lavoro degli intermediari
Grande margine di discrezionalità operativa
I negozi di vendita al dettaglio come punto di ascolto
Uso di consumatori rappresentativi interni alle organizzazioni mediali
Sovrapproduzione e promozione differenziata di oggetti culturali
Produrre molti fallimenti che produrre un numero minore di prodotti e pre-testarli
su larga scala per aumentare copertura mediatica e vendite
Massimizzare i profitti mobilitando le risorse promozionali a sostegno delle vendite
di massa di pochi prodotti
Tanti prodotti con livello di promozione minimo diventano serbatoio di potenziali
rilanci da usare se i gatekeepers o i consumatori respingono i prodotti di punta
Cooptazione dei regolatori istituzionali
Le organizzazioni culturali lottano per ottenere il controllo delle decisioni dei
gatekeepers: indicazioni, “scoperte”, strategie per influenzare
Problemi: etica professionale e interessi dei gatekeeper (pubblicità)
Hirsch: mode e capricci
9. • La variabilità all’interno delle organizzazioni culturali
La presenza di organizzazioni culturali dal grande prestigio ma dal dubbio
valore commerciale
Organizzazioni culturali dai destini meno incerti: libri di testo scolastici (le
scuole), libri per bambini (le biblioteche)
Editoria libraria: le recensioni sui quotidiani sono rilevanti per il successo
dei romanzi letterari che dei racconti polizieschi o di fantascienza
Etichette discografiche: la diffusione radiofonica funziona meglio per la
musica leggera che per la musica classica (i criteri più laschi di giudizio
del potenziale commerciale della musica leggera)
Hirsch: mode e capricci