Michele Zini
Servizio di Endocrinologia - Arcispedale S. Maria Nuova, IRCCS Reggio Emilia
michele.zini@asmn.re.it
Osteoporosi - Endocrinologia - Fratture - Alendronato
L'osteoporosi é un importante problema di salute pubblica che coinvolge piú di quattro milioni di italiani. Conoscere i fattori di rischio della malattia oltre che delle cadute e delle fratture é importante, cosí come conoscere le giuste strategie a tavola.
Michele Zini
Servizio di Endocrinologia - Arcispedale S. Maria Nuova, IRCCS Reggio Emilia
michele.zini@asmn.re.it
Osteoporosi - Endocrinologia - Fratture - Alendronato
L'osteoporosi é un importante problema di salute pubblica che coinvolge piú di quattro milioni di italiani. Conoscere i fattori di rischio della malattia oltre che delle cadute e delle fratture é importante, cosí come conoscere le giuste strategie a tavola.
Deficit di calcio e vitamina D: rilevanza del problema e riflessi sulla salut...Bonehealth
Approccio multidisciplinare alla gestione del paziente osteoporotico sarcopenico.
Prof.ssa Sabrina Luigia Corbetta
Deficit di calcio e vitamina D: rilevanza del problema e riflessi sulla salute dell’osso e del muscolo (osteomalacia).
Osteoporosi secondarie per medici di baseBonehealth
L’osteoporosi secondaria è una condizione in cui la bassa massa ossea è solamente una delle manifestazioni cliniche di una determinata patologia.
Nel soggetto giovane adulto è sempre importante escludere una causa secondaria di osteoporosi e nell’osteoporosi post-menopausale e senile in base all’anamnesi del paziente è possibile talvolta riconoscere anche una componente secondaria.
Ogni minima alterazione residua dell’acetabolo pu condurre, in et adulta, ad una artrosi dell’anca
(N.B. da qui l’importanza, nel corso della valutazione osteopatica del neonato, del trattamento
di tutte le disfunzioni intraossee dell’iliaco, oltre che del bacino !!)
L’efficacia massima quando le cure iniziano precocemente, nel primo mese o, se possibile, anche
nei primi giorni di vita.
In presenza di lussazione alla nascita, le alterazioni anatomiche secondarie alla dislocazione della
testa femorale non sono ancora consolidate, mentre possono esserlo quando il trattamento inizia
tardivamente, dopo il 2 o 3 mese di vita del bambino.
L’osteoporosi rappresenta oggi uno dei maggiori problemi di sanità pubblica e privata in tutto il mondo, soprattutto per il grande impatto socio-sanitario delle fratture conseguenti alla malattia.
Centinaia di milioni di persone ne sono affette, consapevoli o meno, in particolare donne in pre-e postmenopausa. Il ruolo del ginecologo è importante nel sensibilizzarle al problema anche con molto anticipo.
Deficit di calcio e vitamina D: rilevanza del problema e riflessi sulla salut...Bonehealth
Approccio multidisciplinare alla gestione del paziente osteoporotico sarcopenico.
Prof.ssa Sabrina Luigia Corbetta
Deficit di calcio e vitamina D: rilevanza del problema e riflessi sulla salute dell’osso e del muscolo (osteomalacia).
Osteoporosi secondarie per medici di baseBonehealth
L’osteoporosi secondaria è una condizione in cui la bassa massa ossea è solamente una delle manifestazioni cliniche di una determinata patologia.
Nel soggetto giovane adulto è sempre importante escludere una causa secondaria di osteoporosi e nell’osteoporosi post-menopausale e senile in base all’anamnesi del paziente è possibile talvolta riconoscere anche una componente secondaria.
Ogni minima alterazione residua dell’acetabolo pu condurre, in et adulta, ad una artrosi dell’anca
(N.B. da qui l’importanza, nel corso della valutazione osteopatica del neonato, del trattamento
di tutte le disfunzioni intraossee dell’iliaco, oltre che del bacino !!)
L’efficacia massima quando le cure iniziano precocemente, nel primo mese o, se possibile, anche
nei primi giorni di vita.
In presenza di lussazione alla nascita, le alterazioni anatomiche secondarie alla dislocazione della
testa femorale non sono ancora consolidate, mentre possono esserlo quando il trattamento inizia
tardivamente, dopo il 2 o 3 mese di vita del bambino.
L’osteoporosi rappresenta oggi uno dei maggiori problemi di sanità pubblica e privata in tutto il mondo, soprattutto per il grande impatto socio-sanitario delle fratture conseguenti alla malattia.
Centinaia di milioni di persone ne sono affette, consapevoli o meno, in particolare donne in pre-e postmenopausa. Il ruolo del ginecologo è importante nel sensibilizzarle al problema anche con molto anticipo.
Presentazione a cura della Dottoressa Laura Tafaro - XII° Congresso Nazionale FIMeG 2018 - The Silver Tsunami: l'anziano fra appropriatezza e farmaeconomia
I bite dentali sembrano tutti uguali ma poi se analizzati danno risposte funzionali differenti e talvolta imprevedibili. Una piccola dimostrazione di differenti tipi di comuni bite proposti costruiti in uno stesso soggetto.
Scienza e movimento n° 9
ANNO EDIZIONE: 2017
GENERE: Rivista
CATEGORIE: Rivista Scienza e Movimento
PAGINE: 56
Scopri di più su http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/scienza-e-movimento-n-9
Denosumab efficacia antifratturativa a lungo termineBonehealth
Lo studio registrativo del Denosumab, della durata di tre anni, ha dimostrato una riduzione significativa del rischio dellefratture vertebrali, o vertebrali e di femore. L’estensione del trial a 10 anni ha confermato, oltre al progressivo incremento della densità minerale ossea, l’efficacia antifratturativa con un ottimo profilo della safety.
I pazienti con infezione da HIV hanno un aumentato rischio fratturativo legato sia ad un’azione sfavorevole del virus sulle cellule dell’osso, sia a potenziali effetti interferenti dei farmaci antiretrovirali sul metabolismo fosfo-calcico. Esistono oggi evidenze sul ruolo protettivo di alcuni aminobifosfonati per contrastare la perdita di massa ossea in questo setting di pazienti.
Incontro conoscitivo sulle meravigliose possibilità che l'agopuntura offre come strumento integrativo e complementare alla medicina occidentale. La capacità, aggiunta alla potenza della medicina e chirurgia affrontate con metodo scientifico, serietà e passione, di un approccio ulteriore, "altro" e di per sé completo ed efficace è affrontata spero con un linguaggio di semplice comprensione...
Presentazione a cura del Dottor Orazio Fallae la Dottoressa Stefania Falcone - "TIROIDE 2018 Nuovi approcci diagnostici e terapeutici" - Roma 24/11/2018
Traumatologia prevenzione e riabilitazione nello sci alpino 2018Nicola Taddio
Dopo una breve introduzione relativa all' epidemiologia dello sci sia a livello agonistico che a livello amatoriale vengono passati in rassegna i principali infortuni ed in particolare le lesioni capsulo legamentose del ginocchio Legamento Crociato Anteriore in primis ..... illustrandone la storia naturale il trattamento conservativo quello chirurgico e la riabilitazione pre-post trauma e chirurgia e le possibilità di prevenire queste lesioni
Traumatologia e riabilitazione nello sci alpino 2018Francesco Taddio
Dopo una breve introduzione sui benefici e rischi dell' attività scistiche e degli sport invernali viene fatta una carrellata relativa ai vari infortuni che colpiscono lo sciatore dall' agonista all' amatoriale soffermandosi sulle lesioni capsulo legamentose del ginocchio in particolare alla rottura del LCA (Legamento Crociato Anteriore) con tutte le conseguenze che ne derivano e le varie opzioni del trattamento sia conservativo che chirurgico.
This document discusses definitive treatment options for Graves' disease. Radioactive iodine therapy is recommended in most cases as it is cost-effective and results in definitive hyperthyroidism cure by inducing hypothyroidism. Surgery is an alternative if the goiter is large or there is suspicion of thyroid cancer. The risks and benefits of radioactive iodine versus surgery should be considered based on each patient's individual circumstances and preferences.
8. Osteoporosi postmenopausale
Soglia densitometrica per il trattamento
T-score (SD)
American Association of
Clinical Endocrinologists (2001)
< -2.5
< -1.5 con fattori di rischio
Royal College of
Physicians (2000)
< -2.5
National Osteoporosis
Foundation (1999)
< -2.0
< -1.5 con fattori di rischio
Michele Zini 2010
9. Algoritmo FRAX (centro WHO di Sheffield)
Kanis JA et al., Osteoporos Int (2008) 19:385–397
http://www.shef.ac.uk/FRAX
Michele Zini 2010
10. Algoritmo FRAX (centro WHO di Sheffield)
Kanis JA et al., Osteoporos Int (2008) 19:385–397
http://www.shef.ac.uk/FRAX
Michele Zini 2010
11. Algoritmo FRAX (centro WHO di Sheffield)
Kanis JA et al., Osteoporos Int (2008) 19:385–397
http://www.shef.ac.uk/FRAX
Michele Zini 2010
12. Algoritmo FRAX (centro WHO di Sheffield)
Kanis JA et al., Osteoporos Int (2008) 19:385–397
http://www.shef.ac.uk/FRAX
Michele Zini 2010
13. NOF – National Osteoporosis Foundation
Clinician’s Guide to Prevention and Treatment
of Osteoporosis - 2008
http://www.nof.org/professionals/NOF_Clinicians_Guide.pdf
Michele Zini 2010
14. I limiti principali del FRAX sono:
•
•
•
Le variabili sono spesso dicotomiche (es:
cortisone SI/NO quando nota l’importanza
della dose; fumo SI/NO, ecc.)
Sono
escluse
malattie
chiaramente
osteopenizzanti (iperparatiroidismo primitivo,
connettiviti, M. Cushing, ecc.)
L’impatto della familiarità (per frattura di
femore) appare sovra-stimata per il rischio di
frattura di femore
Michele Zini 2010
15. •
•
E’ stato elaborato un nuovo strumento di stima del
rischio di frattura denominato “Derived Fracture Risk
Assessment” o DeFRA, accessibile a tutti.
L’ampio utilizzo di questo strumento di stima consentirà:
• immediata possibilità di garantire un razionale ed
omogeneo approccio diagnostico e terapeutico
dell’osteoporosi,
• possibilità con un modesto impegno individuale, di
validare prospetticamente in poco tempo
l’algoritmo stesso.
Michele Zini 2010
20. Osteoporosi:
malattia o fattore di rischio ?
PATOLOGIA
FATTORE DI RISCHIO
Osteoporosi “clinica”
Osteoporosi “densitometrica”
(OMS)
Ipercolesterolemia
Aterosclerosi
Michele Zini 2010
21. Osteoporosi:
indicazioni al trattamento farmacologico
Prevenzione secondaria
pazienti con pregressa frattura femorale o
vertebrale da fragilità
pazienti con pregressa frattura da fragilità in
qualunque sede, associate ad osteopenia
Michele Zini 2010
22. Osteoporosi:
indicazioni al trattamento farmacologico
Prevenzione primaria
T-score < -2.5 DS (anca, collo femorale o vertebre)
T-score compreso fra -1 e -2.5 DS (anca, collo
femorale o vertebre) associato a rischio di frattura a 10
anni calcolato con l’algoritmo FRAX ≥ 3% al collo
femorale o ≥ 20% per tutte le fratture osteoporotiche
Michele Zini 2010
23. MEMENTO !!!
Le Note AIFA contengono
NORME PER LA RIMBORSABILITA’ DEI FARMACI
e non
CRITERI PER LA PRESCRIZIONE
Michele Zini 2010
24. AMBULATORIO OSTEOPOROSI - Endocrinologia, Reggio Emilia
TERAPIA della OSTEOPOROSI - 2008
Provincia di Reggio Emilia:
510.000 abitanti
Farmaci nota 79:
€ 1.400.000
1.7 % della spesa farmaceutica
(16° posto)
5.915 pazienti (+14% rispetto al 2007)
Michele Zini 2010
27. Elevata prevalenza deficit di vit D
Adeguati livelli di vitamina D ottimizzano la risposta al
trattamento per osteoporosi
assicurare adeguato apporto di vit. D
Michele Zini 2010
28. ALENDRONATE – O.R.A.G. META-ANALYSIS
Cranney A et al., Endocr Rev 23:508–516, 2002
Michele Zini 2010
29. ALENDRONATE – O.R.A.G. META-ANALYSIS
Cranney A et al., Endocr Rev 23:508–516, 2002
Michele Zini 2010
30. PLAO
Pregnancy and Lactation-Associated
Osteoporosis
• Condizione non frequente di perdita di tessuto
•
•
•
•
•
osseo durante la gravidanza e l’allattamento
Eziopatogenesi
ignota:
forse
insorge
su
preesistente osteopenia o in soggetti con
famigliarità
Comporta elevato rischio di fratture soprattutto
vertebrali
Elevato turnover osseo
Terapia con antiriassorbitivi
Possibilità di netto miglioramento
Michele Zini 2010
32. STRONTIUM RANELATE
Health Technology Assessment - NHS R&D HTA Programme
M Stevenson et al., Health Technol Assess 11: 1-134, 2007
Michele Zini 2010
33. TERIPARATIDE
Neer RM et al., N Engl J Med 344:, 1434-1441, 2001
POPULATION: 1637 postmenopausal women with prior vertebral fractures
Michele Zini 2010
35. PTH 1-84 – TOP study
Greenspan SL et al., Ann Intern Med. 146: 326-339, 2007
Patients: 2532 postmenopausal women with low bone mineral density
Michele Zini 2010
36. IBANDRONATE – BONE study
Chesnut CH III et al., J Bone Miner Res 2004;19:1241–1249
Michele Zini 2010
37. ZOLEDRONATE - HORIZON trial
Black DM et al., N Engl J Med 356:1809-22, 2007
15-minute infusion of zoledronic acid (5 mg) at baseline, at 12 months, and at 24
months
Michele Zini 2010
43. RALOXIFENE - MORE study
Ettinger B et al., JAMA 282:637-645, 1999
Delmas PD et al., J Clin Endocrinol Metab 87: 3609–3617, 2002 - 4 yrs follow-up
Michele Zini 2010
44. RALOXIFENE - MORE study
Ettinger B et al., JAMA 282:637-645, 1999
Delmas PD et al., J Clin Endocrinol Metab 87: 3609–3617, 2002 - 4 yrs follow-up
RR = 0.93 (95% CI: 0.81-1.06)
Michele Zini 2010
45. CLODRONATE
McCloskey E et al., J Bone Miner Res 2004;19:728–736 – 3 years follow-up
secondary
postmenopausal
Treatment: clodronate 800 mg/day per os
Michele Zini 2010
46. PROPOSTE per la TERAPIA
alendronato, risedronato, ranelato di stronzio
ibandronato
clodronato per os, raloxifene
Teriparatide, PTH 1-84
Zoledronato: ?
Michele Zini 2010
47. PROPOSTE per la TERAPIA
Estrogen
Only for women with
serious climateric syndrome
or
early menopause
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48. PROPOSTE per la TERAPIA
Altri farmaci
Non raccomandati:
clodronato i.m.
neridronato
ipriflavone
tibolone
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49. AMBULATORIO OSTEOPOROSI - Endocrinologia, Reggio Emilia
% PATIENTS with ACTIVE CURRENT TREATMENT
for OSTEOPOROSIS - 2009
8%
22%
52%
8%
3%
1%
2%
2%
2%
alendronate
risedronate
strontium ranelate
ibandronate
teriparatide
raloxifene
estrogens
calcium / vit. D
others
Michele Zini 2010
50. DECALOGO
I.
II.
III.
IV.
V.
Suggerire l’esame DEXA alle donne di età > 65
anni, e a tutte le altre persone se sussistono
fattori di rischio o motivazioni cliniche
Informare sui fattori di rischio e sull’importanza
di ridurre quelli rimuovibili
Escludere cause di osteoporosi secondaria
Consigliare l’apporto alimentare o l’integrazione
con adeguate quantità di calcio e vitamina D
Raccomandare
esercizio
fisico
regolare
commisurato all’età, alle condizioni generali ed
alla presenza di copatologie
Michele Zini 2010
51. DECALOGO
Eseguire una stima del rischio di frattura a 10
anni e valutare se iniziare un trattamento
farmacologico
VII. Se si inizia il trattamento, scegliere un farmaco
di efficacia validata
VIII. Fare il possibile per assicurare la regolare
assunzione del farmaco
IX.
Rivedere il paziente a 6 e 12 mesi per
valutazione compliance e tollerabilità del
farmaco, con controllo dei marcatori di turnover
osseo
X.
Monitorare l’efficacia del trattamento ripetendo
la DEXA ogni 2 anni
VI.
Michele Zini 2010