Alla luce della sempre maggiore rilevanza che il tema ricopre in termini di miglioramento della motivazione e del sostegno ai lavoratori, SCS ha voluto capire a che punto è il mondo cooperativo regionale nella diffusione di servizi di welfare aziendale a favore delle esigenze, della soddisfazione e della produttività dei lavoratori.
La survey, destinata a circa 130 cooperative regionali di varie dimensioni e settori, ha mostrato che le aziende hanno chiarezza rispetto alla necessità di ottimizzare e sviluppare i sistemi di welfare, mettendo però in risalto ampi spazi di miglioramento sia nell’impostazione dei sistemi sia nelle competenze ad essi dedicate.
Meno sensibili al tema le piccole aziende (solo il 10% dei rispondenti), un dato che evidenzia la presenza di spazi aperti per azioni di sistema che coinvolgano gli interlocutori che possono favorire l’incontro tra domanda e offerta di servizi, in un’ottica di rete
Infine è emerso che le azioni realizzate dalle aziende sono fortemente correlate alle agevolazioni fiscali consentite, ciò a sottolineare il possibile contributo che la normativa in merito potrebbe dare allo sviluppo dei sistemi aziendali di welfare.
La ricerca è stata coordinata da Anna Lisa Balestra, Manager responsabile dell’area People & Change Management di SCS
Alla luce della sempre maggiore rilevanza che il tema ricopre in termini di miglioramento della motivazione e del sostegno ai lavoratori, SCS ha voluto capire a che punto è il mondo cooperativo regionale nella diffusione di servizi di welfare aziendale a favore delle esigenze, della soddisfazione e della produttività dei lavoratori.
La survey, destinata a circa 130 cooperative regionali di varie dimensioni e settori, ha mostrato che le aziende hanno chiarezza rispetto alla necessità di ottimizzare e sviluppare i sistemi di welfare, mettendo però in risalto ampi spazi di miglioramento sia nell’impostazione dei sistemi sia nelle competenze ad essi dedicate.
Meno sensibili al tema le piccole aziende (solo il 10% dei rispondenti), un dato che evidenzia la presenza di spazi aperti per azioni di sistema che coinvolgano gli interlocutori che possono favorire l’incontro tra domanda e offerta di servizi, in un’ottica di rete
Infine è emerso che le azioni realizzate dalle aziende sono fortemente correlate alle agevolazioni fiscali consentite, ciò a sottolineare il possibile contributo che la normativa in merito potrebbe dare allo sviluppo dei sistemi aziendali di welfare.
La ricerca è stata coordinata da Anna Lisa Balestra, Manager responsabile dell’area People & Change Management di SCS
Welfare aziendale: primo Project Work, Master in Risorse Umane e Organizzazione
OBIETTIVO: mostrare l'importanza del secondo welfare in Italia, visto come principale canale per rispondere ai nuovi rischi e bisogni sociali attraverso soluzioni pensate ad hoc per soddisfare le necessità e le esigenze individuali. Attraverso l'analisi dettagliata delle politiche di welfare di grandi e piccole realtà aziendali mostriamo come il secondo welfare sia un proficuo investimento per le aziende e un considerevole incentivo per i lavoratori in una logica win-win.
A cura di Marcello Andriola, Daniele Boscari, Angela Fedele, Marta Pedronetto, Valentina Selmi
Il project work completo è on line su http://freeyourtalent.eu/gruppi/pw01-RUO-welfare-aziendale
Nessuno viene lasciato indietro? Gli ammortizzatori sociali in ItaliaQuattrogatti.info
A causa della crisi internazionale, molti lavoratori rischiano di perdere il lavoro e molti altri si trovano già disoccupati. Quali aiuti offre lo Stato per venire incontro ai bisogni di queste famiglie? In questa presentazione parliamo degli ammortizzatori sociali in Italia. Cosa sono? Chi ne ha diritto? Quanti lavoratori non ricevono alcun aiuto? E' vero che Nessuno viene lasciato indietro?
Rassegna convegno 'WelFare che fare' e risultati ricerca "Il futuro del Welfa...Gregorio Fogliani
Estratto della rassegna stampa relativa al convegno "WelFare che fare", durante il quale sono stati presentati in anteprima i risultati della ricerca "Il futuro del welfare aziendale dopo la legge di Stabilità 2016", realizzata da Luca Pesenti in collaborazione con Welfare Company (QUI! Group) e AIDP.
EVENTO: EMPOWERMENT IN GENERE O EMPOWERMENT DI GENERE: ALLENARSI ALL'ECONOMIA AL FEMMINILE
AUTORE: Paolo Favini - Direttore Generale Reddito di Autonomia e Inclusione sociale
Convegno WELFARE AZIENDALE - Padova, 8 febbraio 2017Andrea Negroni
Report Conclusivo del convegno WELFARE AZIENDALE tenutosi a Padova il giorno 8 febbraio 2017.
Maggiori informazioni: http://www.este.it/eventi-per-data/436-welfare-aziendale-padova-2017.html
Prossime tappe del progetto: http://www.este.it/eventi/welfare-aziendale-la-questione-organizzativa-e-la-cura-delle-persone-2017.html
4 CASI di Serious Games all'interno dell'impresa [e-learning games + producti...alittleb.it SRL
4 importanti casi italiani, made by Alittleb.it, di Serious Games utilizzati all'interno dell'impresa con finalità formative e/o produttive:
1) l'e-learning game "SuperMobile" di Vodafone Italia
2) il productivity game "WebPoint Village" di Seat Pagine Gialle
3) l'e-learning game in multiplayer sincrono "La Città Sostenibile" del Gruppo Hera
4) l'e-learning game "Go to Jupiter" di AstraZeneca
The Top Skills That Can Get You Hired in 2017LinkedIn
We analyzed all the recruiting activity on LinkedIn this year and identified the Top Skills employers seek. Starting Oct 24, learn these skills and much more for free during the Week of Learning.
#AlwaysBeLearning https://learning.linkedin.com/week-of-learning
Welfare aziendale: primo Project Work, Master in Risorse Umane e Organizzazione
OBIETTIVO: mostrare l'importanza del secondo welfare in Italia, visto come principale canale per rispondere ai nuovi rischi e bisogni sociali attraverso soluzioni pensate ad hoc per soddisfare le necessità e le esigenze individuali. Attraverso l'analisi dettagliata delle politiche di welfare di grandi e piccole realtà aziendali mostriamo come il secondo welfare sia un proficuo investimento per le aziende e un considerevole incentivo per i lavoratori in una logica win-win.
A cura di Marcello Andriola, Daniele Boscari, Angela Fedele, Marta Pedronetto, Valentina Selmi
Il project work completo è on line su http://freeyourtalent.eu/gruppi/pw01-RUO-welfare-aziendale
Nessuno viene lasciato indietro? Gli ammortizzatori sociali in ItaliaQuattrogatti.info
A causa della crisi internazionale, molti lavoratori rischiano di perdere il lavoro e molti altri si trovano già disoccupati. Quali aiuti offre lo Stato per venire incontro ai bisogni di queste famiglie? In questa presentazione parliamo degli ammortizzatori sociali in Italia. Cosa sono? Chi ne ha diritto? Quanti lavoratori non ricevono alcun aiuto? E' vero che Nessuno viene lasciato indietro?
Rassegna convegno 'WelFare che fare' e risultati ricerca "Il futuro del Welfa...Gregorio Fogliani
Estratto della rassegna stampa relativa al convegno "WelFare che fare", durante il quale sono stati presentati in anteprima i risultati della ricerca "Il futuro del welfare aziendale dopo la legge di Stabilità 2016", realizzata da Luca Pesenti in collaborazione con Welfare Company (QUI! Group) e AIDP.
EVENTO: EMPOWERMENT IN GENERE O EMPOWERMENT DI GENERE: ALLENARSI ALL'ECONOMIA AL FEMMINILE
AUTORE: Paolo Favini - Direttore Generale Reddito di Autonomia e Inclusione sociale
Convegno WELFARE AZIENDALE - Padova, 8 febbraio 2017Andrea Negroni
Report Conclusivo del convegno WELFARE AZIENDALE tenutosi a Padova il giorno 8 febbraio 2017.
Maggiori informazioni: http://www.este.it/eventi-per-data/436-welfare-aziendale-padova-2017.html
Prossime tappe del progetto: http://www.este.it/eventi/welfare-aziendale-la-questione-organizzativa-e-la-cura-delle-persone-2017.html
4 CASI di Serious Games all'interno dell'impresa [e-learning games + producti...alittleb.it SRL
4 importanti casi italiani, made by Alittleb.it, di Serious Games utilizzati all'interno dell'impresa con finalità formative e/o produttive:
1) l'e-learning game "SuperMobile" di Vodafone Italia
2) il productivity game "WebPoint Village" di Seat Pagine Gialle
3) l'e-learning game in multiplayer sincrono "La Città Sostenibile" del Gruppo Hera
4) l'e-learning game "Go to Jupiter" di AstraZeneca
The Top Skills That Can Get You Hired in 2017LinkedIn
We analyzed all the recruiting activity on LinkedIn this year and identified the Top Skills employers seek. Starting Oct 24, learn these skills and much more for free during the Week of Learning.
#AlwaysBeLearning https://learning.linkedin.com/week-of-learning
La responsabilità sociale d'impresa e la promozione della salutePina Lalli
Intervento nel Seminario "La promozione della salute nei luoghi di lavoro - Il ruolo del Medico competente" organizzato dal Dipartimento di Sanità Pubblica, Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro, Azienda Usl di Modena, 24 maggio 2013
Welfare e Ben-essere: il ruolo delle imprese nello sviluppo della comunitàaiccon
Presentazione di Paolo Venturi in occasione del convegno "Welfare e (ben) essere: il ruolo delle imprese nello sviluppo della comunità” realizzata dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna con il supporto scientifico di AICCON Ricerca.
Per ulteriori info: http://www.aiccon.it/WELFAREEBENESSEREREGIONEEMILIAROMAGNA.html
Per molti anni la Salute Pubblica ha sviluppato un imponente sistema di raccolta dati in relazione alla mortalità, alla morbilità e all'utilizzo del servizi sanitari.
Meno tempo e sforzo si è investito nello sviluppo di metodologie atte a generare una profonda comprensione delle persone in ordine ai loro bisogni, paure, motivazioni e ostacoli che incidono sulla loro capacità/volontà di adottare sani stili di vita. In breve, si è fantastici nel contare le malattie e i morti, ma molto più carenti nel comprendere “i viventi”.
Concorso Give Mind a Chance - Ecco il regolamento per partecipare al concorso per idee lanciato da Fondazione Italiana Accenture e Associazione Progetto Itaca. Per saperne di più vai alla pagina dedicata su ideaTRE60 http://bit.ly/grDO2W
I processi partecipativi come innesco di welfare di community nell'area delle politiche del lavoro e del long-life learming. Un approccio che tiene conto delle "vite al lavoro" e quindi del necessario contraltare di un welfare solidaristico dal basso.
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Processi partecipativi per integrare welfare e servizi socio-sanitari con que...
Modelli di welfare aziendale a Bologna
1. MODELLI DI WELFARE AZIENDALE A BOLOGNA
Tavolo Tematico “FARE WEL FARE”
Matteo Orlandini, Ricercatore Fondazione Alma Mater
Supervisione tecnico-scientifica e coordinamento: Francesco Bonvicini (Alfa
Wassermann), Simona Ferlini (Provincia di Bologna), Paola Lanzarini (COESIA-GD),
Giovanni Mazzanti (Unibo), Riccardo Prandini (Unibo), Roberto Rizza (Unibo).
2. Modelli di welfare aziendale a Bologna
Indice:
1.La ricerca: obiettivi e metodologia
1.I modelli di welfare aziendale: variabili e tipologie emergenti
2.Dalle imprese al territorio: potenzialità dei modelli di welfare
aziendale
3.Verso un laboratorio territoriale di welfare aziendale
2
3. Modelli di welfare aziendale a Bologna
1. La ricerca: obiettivi e metodologia
3
4. Modelli di welfare aziendale a Bologna
PRESENTAZIONE DELLA RICERCA
Obiettivo della ricerca annuale cogliere le condizioni di possibilità per l’emergere e lo
strutturarsi di modelli di welfare territoriale, attraverso dispositivi di welfare aziendale, che
contribuiscano a creare qualità di vita e garanzie ai diritti di cittadinanza.
Domanda conoscitiva Com’è possibile estendere a tutto il territorio, composto soprattutto
di piccole-medie imprese, il welfare aziendale che alcune realtà hanno già positivamente
attivato? Questo welfare del territorio, costruito con dispositivi di welfare aziendale, come può
coordinarsi con i servizi, pubblici e privati, già esistenti?
Come realizzare gli obiettivi Seminari di mobilitazione cognitiva: la finalità è stimolare la
conoscenza di buone pratiche, la discussione critica delle stesse e la riflessione sul futuro della
conciliazione territoriale. Il fine è individuare modalità innovative che consentano di creare reti e
collaborazioni tra attori di un territorio.
La ricerca empirica: si compone di due parti. La prima analizza le buone pratiche di welfare
aziendale già presenti sul territorio di Bologna attraverso studi di caso; la seconda riguarda lo
studio delle modalità di erogazione di servizi di welfare e le nuove forme
di contrattazione che prevedono dispositivi di welfare.
4
5. Modelli di welfare aziendale a Bologna
METODOLOGIA DELLA RICERCA
Prima parte (maggio-ottobre 2013) Analisi dei modelli di welfare aziendale sul territorio
bolognese. Studio e rilevazione delle esperienze paradigmatiche di welfare aziendale e
contrattuale attive a livello provinciale.
Criterio di selezione la ricerca ha coinvolto 10 imprese dislocate sul territorio di Bologna e
provincia di diversi settori (manifatturiero, assicurativo, farmaceutico, bancario, assistenziale, dei
servizi e del commercio), con diverse caratteristiche strutturali (da 1 a 9000 dipendenti). Il
campione non è probabilistico, bensì formato tramite i suggerimenti di testimoni privilegiati.
Il campione non è rappresentativo della popolazione di aziende sul territorio perciò i risultati non
sono generalizzabili.
Metodologia di ricerca qualitativa, studi di caso, intervista semi-strutturata.
5
6. Modelli di welfare aziendale a Bologna
2. I modelli di welfare aziendale: variabili e tipologie emergenti
6
7. Modelli di welfare aziendale a Bologna
VARIABILI PER ANALIZZARE IL WELFARE AZIENDALE
•
CULTURA ORGANIZZATIVA
“La cultura è il significato incorporato in simboli attraverso i quali gli esseri umani
comunicano e trasmettono sapere e abitudini” (Geertz, 1973).
“La cultura è lo schema di assunti fondamentali che un certo gruppo ha inventato, scoperto
o sviluppato mentre imparava ad affrontare i problemi legati al suo adattamento esterno
o alla sua integrazione interna, e che hanno funzionato in modo tale da essere
considerati validi e quindi degni di essere insegnati ai nuovi membri come il modo
corretto di percepire, pensare e sentire in relazione a tali problemi” (Schein, 1986).
Variabile 1 Teoria dichiarata: significato esplicito del welfare aziendale.
Variabile 2 Teoria in uso: assunti impliciti del welfare aziendale.
•
•
Che cos’è il welfare aziendale?
Secondo lei, l’azienda deve aiutare i suoi dipendenti ad affrontare
i problemi quotidiani che riguardano la sfera privata e familiare?
• Chi se ne dovrebbe occupare?
• Quali misure di welfare aziendale la sua azienda ha in atto?
7
8. Modelli di welfare aziendale a Bologna
•
DISEGNO DI POLICY
“Il disegno di policy è il processo di costruzione di un progetto organizzativo , fatto di
pratiche, tecniche, strumenti che consentono le soluzioni materiali ed immateriali
immaginate” (adattato da Maffei, 2010).
Variabile 3 Artefatti: dispositivi attivati dall’azienda per i dipendenti e loro ampiezza.
Variabile 4 Strumenti: combinazione di “utensili” appropriati per raggiungere gli scopi del
welfare aziendale.
Variabile 5 Processi: dimensione dinamica nella formazione delle decisioni.
•
•
Griglia con dispositivi di welfare aziendale divisi per aree.
• A quali pratiche, non ancora attive, sarebbe interessata la sua azienda?
Qual è la storia di ognuna di queste misure? Nascita, implementazione e sviluppo?
• Chi si occupa della gestione del welfare aziendale?
8
10. Modelli di welfare aziendale a Bologna
•
RELAZIONI CON GLI STAKEHOLDER INTERNI
“Ogni atto di progettazione è un processo costruttivo a carattere negoziale e
partecipato, situato all’interno di una comunità di pratiche ” (Maffei, 2010).
Variabile 6 Rapporti con gli stakeholder (azienda): relazioni dell’impresa nella gestione del
welfare aziendale con gli stakeholder interni.
Variabile 7 Rapporti con gli stakeholder (sindacato): posizione della rappresentanza dei
lavoratori sul welfare aziendale.
Quali rapporti intrattiene la sua azienda con i propri stakeholders?
Dipendenti? Sindacati?
• Quali sono stati i rapporti tra l’azienda e i suoi portatori
di interesse nella scelta, proposte, implementazione, valutazione
ed eventuale ri-formulazione delle misure di welfare aziendale in atto?
•
10
12. Modelli di welfare aziendale a Bologna
MODELLO INVESTIMENTO SOCIALE
Il welfare aziendale come spinta
ideale ed investimento sociale,
reputazionale ed economico.
Costruzione di strumenti “in house”,
con rapporti di networking, per
erogare servizi ai dipendenti e al
territorio.
Leadership aziendale forte.
Servizi (asili nido, centri educativi,
campus estivi, housing sociale);
Assicurazioni (cassa sanitaria,
previdenza complementare, copertura
per infortuni professionali);
Sanità (fisioterapia,
campagna di prevenzione medica
Wellness ed esercizio fisico).
12
13. Modelli di welfare aziendale a Bologna
MODELLO CONCERTATIVO
Costruzione di strumenti che
permettano uno scambio tra la
prestazione lavorativa e
l’organizzazione aziendale .
Il welfare aziendale come modalità
per organizzare in maniera
flessibile la forza lavoro.
Orari e strumenti flessibili
(telelavoro, flessibilità di orario, congedi
e permessi volontari retribuiti, orari
personalizzati, banca delle ore);
Sostegno al reddito (carrello della
spesa, tariffe agevolate, borse di
studio).
Partecipazione a tavoli concertativi
ad personam su welfare aziendale.
13
14. Modelli di welfare aziendale a Bologna
MODELLO PERFORMATIVO
Il welfare aziendale come riequilibrio delle condizioni di
partenza dei dipendenti per
garantire maggiore produttività.
Costruzione di strumenti in
convenzione, per garantire servizi
eccellenti a prezzi agevolati ai
lavoratori.
Accordo di gestione aziendale
(manageriale-condivisa) tra
sindacati e impresa.
Assicurazioni (cassa di assistenza
integrativa, polizze assicurative,
previdenza complementare);
Formazione (coach aziendale,
consulenza alla carriere, programmi di
riqualificazione professionale);
Servizi (convenzioni con centri
educativi, baby sitter, campus estivi,
colf, RSA).
14
15. Modelli di welfare aziendale a Bologna
MODELLO APPLICATIVO
Il welfare aziendale come modalità
per concedere ai dipendenti
opportunità di maggiore
protezione dai rischi sociali .
Strumenti di derivazione
contrattuale nazionale o
territoriale, erogati “a pacchetto”.
Azione sindacale su casi
puntuali. Direzione manageriale
delle risorse umane.
Assicurazioni (cassa di assistenza
integrativa, polizze assicurative,
previdenza complementare)
Formazione e consulenza (coach
aziendale, consulenza alla carriere,
supporto al rientro dalla maternità,
permessi studio)
15
16. Modelli di welfare aziendale a Bologna
MODELLO INDIVIDUALIZZATO
Il welfare aziendale come possibilità per
concorrere, in modo diffuso, al
benessere del dipendente e della
sua famiglia.
Costruzione di strumenti ad hoc su
e per la persona, grazie alla
conoscenza reciproca, o utilizzo
di strumenti flessibili.
Conoscenza della situazione dei
lavoratori: atteggiamento benevolo,
indagini di clima, partecipazione dei
sindacati.
Sostegno al reddito (contributi per
educazione figli, acquisto libri scolastici,
carrello della spesa, borse di studio,
convenzione con marketplace)
Child care (asili nido, campus estivi,
convenzioni per servizi alla prima
infanzia)
Anziani (supporto anziani, badanti,
colf, contributo per assistenza non
autosufficienti)
16
17. Modelli di welfare aziendale a Bologna
3. Dalle imprese al territorio: potenzialità dei modelli di welfare aziendale
17
18. Modelli di welfare aziendale a Bologna
VETTORI DI AZIONE TERRITORIALE
1. Pagamento di beni/servizi che producano elevate esternalità :
il welfare aziendale valorizza i beni che non esauriscono i loro effetti
esclusivamente sui soggetti beneficiari, ma producono esternalità positive
per il territorio.
Esempi:
Contributo per assistenza familiari non autosufficienti;
Contributo per centri estivi;
Contributo per iniziative formative per la ricollocazione.
18
19. Modelli di welfare aziendale a Bologna
2. Organizzazione ed acquisto di beni/servizi da OTS in ottica di
CSR: il welfare aziendale contribuisce allo sviluppo dell’imprenditorialità
sociale di un territorio.
Esempi:
Organizzazione di dopo-scuola e centri estivi con cooperative sociali;
Gestione del servizio nido-aziendale da parte di imprese sociali;
3. Costruzione di beni/servizi aziendali o interaziendali aperti
alla cittadinanza : le aziende hanno materialmente costruito, con propri
fondi o in project financing, strutture per garantire ai propri dipendenti o
soci l’accesso a servizi sociali-edcativi, aperti alle necessità di altre
famiglie del territorio.
Esempi:
Asili nidi aziendali o interaziendali;
Housing sociale;
19
20. Modelli di welfare aziendale a Bologna
4. Contrattazione territoriale come forma di condivisione delle
pratiche innovative: il welfare aziendale si sta sviluppando anche
tramite contrattazione di secondo livello territoriale. È una possibilità per
condividere pratiche innovative e stabilizzarle.
Esempi:
Assicurazione sanitaria con mutua territoriale;
Check up aziendali co-organizzati;
5. Bilateralità come gestione del welfare aziendale: alcune piccole
e medie aziende hanno avviato esperienze pilota per accordi sindacali di
gestione congiunta del welfare aziendale.
Esempi:
Welfare territoriale degli enti bilaterali;
20
21. Modelli di welfare aziendale a Bologna
6. Collaborazione con broker o intermediari per la gestione del
welfare aziendale: il welfare aziendale sta evolvendo verso forme di
gestione flessibile dei benefit. I broker possono diventare catalizzatori di
risorse e di bisogni sullo stesso territorio.
Esempi:
Flexible benefit;
7. Costruzione della e sostegno alla mutualità territoriale: alcune
aziende hanno creato una mutua territoriale, inizialmente operante nel
campo assicurativo-sanitario, che incrocia bisogni e offerta di welfare
leggero.
Esempi:
Mutua territoriale;
21
22. Modelli di welfare aziendale a Bologna
4. Verso un laboratorio territoriale di welfare aziendale
22
24. Modelli di welfare aziendale a Bologna
I PARTNERS DEL TAVOLO TEMATICO FAREWELFARE
ActionAid, AICCON, AILES, AIDP Emilia-Romagna, Alfa Wassermann,
CADIAI, CESVIP, CNA Imola,
COESIA/GD, Comune di Bologna,
Confcooperative Emilia-Romagna, Federsolidarietà Bologna, Consorzio
Indaco, Coop Adriatica,
Coopselios, CSAPSA, CSV Bologna, Day
Ristoservice, Distretto Pianura Est, Emilbanca, Ente Bilaterale Artigianato
Emilia-Romagna, Federcasse Emilia-Romagna, Federmanager Bologna,
Fondazione ASPHI, Fondazione Augusta Pini, Fondazione Easy Care,
Fondazione Gramsci, Fondazione Rusconi, IKEA, Impronta Etica, Istituzione
per l’inclusione sociale, Laboratorio Urbano, La Strada, Legacoop Bologna,
Legacoop Generazioni, Legacoop Sociali, ManagerItalia Bologna, Nordiconad,
Opera Padre Marella, Permicro, Piazza Grande, Prometeia, Provincia di
Bologna, Quadrifoglio coop. soc., Regione Emilia-Romagna, SACMI Imola,
Terra dei Colori, Università di Pavia.
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25. Modelli di welfare aziendale a Bologna
Grazie
Per informazioni e adesioni al Tavolo Tematico fareWELfare:
Eugenia Ferrara – Project manager
e.ferrara@fondazionealmamater.it
Fondazione Alma Mater
Area per la Ricerca e l’Innovazione
www.fondazionealmamater.unibo.it
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