SlideShare a Scribd company logo
DI TOMMASO MARCHI
Come si configura, quan-
to è diffuso e quali sono
le prospettive del welfare dal
punto di vista dei professio-
nisti delle risorse umane? È
il tema al centro della ricerca
che Welfare Company, società
di QUI!Group specializzata in
soluzioni di welfare aziendale
e pubblico, ha commissiona-
to a Luca Pesenti, docente di
sistemi di welfare comparati
dell’Università Cattolica di
Milano.
L’indagine, condotta su un
campione di 326 direttori e ma-
nager del settore HR di aziende
di tutta Italia, fornito da Aidp
(Associazione italiana direzio-
ne personale), ha rivelato che il
67% delle imprese fa welfare
e, in ogni caso, il 18,4% del
campione ha introdotto welfa-
re negli ultimi dodici mesi. Il
37% delle aziende ritiene che
le agevolazioni fiscali previste
dalle nuove normative abbia-
no incentivato l’attivazione
di piani di welfare aziendale,
ma non in modo decisivo. La
maggior parte delle aziende,
infatti, ha puntato sul welfare
non solo per ridurre il costo del
lavoro (70,6%), ma anche per
migliorare il clima aziendale
(81%), attrarre talenti (62,7%)
e incrementare la produttività
dei dipendenti (57,1%).
Inmediaibenefitpiùdiffusiso-
no le mense aziendali e i buoni
pasto (60%), la flessibilità degli
orari (46%), le polizze sanitarie
(41,4%), le convenzioni per il
consumo (38,2%), l’assistenza
sanitaria (36,8%) e i benefit
per lo studio dei figli (30%).
«La presenza dei provider di
servizi di welfare è in aumen-
to. Erano il 18% nel 2016, oggi
sono presenti nel 25,5% delle
aziende», commenta Chia-
ra Fogliani, ceo di Welfare
Company. «Le imprese hanno
capito che il provider non è un
semplice fornitore di servizi,
ma un vero e proprio partner
capace di costruire un piano di
welfare su misura delle aziende
e dei dipendenti. Dalla ricerca
emerge che in un’azienda su
tre il tasso di conversione del
premio di produttività in ser-
vizi di welfare risulta inferiore
al 30%, ma un buon piano di
comunicazione può aumentare
la percentuale di conversione
anche fino all’80%, con van-
taggi per tutti: per i dipendenti,
che vedono aumentare il pro-
prio potere di acquisto; per le
imprese, che possono avere dei
risparmi fiscali; per gli eroga-
tori di servizi, perché il welfare
genera un indotto positivo su
tutta la comunità; per i sinda-
cati, perché vedono aumentare
i benefici per i lavoratori; per
lo stato, perché i servizi di
welfare garantiscono la tra-
sparenza e la tracciabilità». In
effetti, solo nel 18% dei casi il
sindacato ha mostrato un atteg-
giamento oppositivo o non in-
teressato. Per quanto riguarda
la modalità di introduzione del
piano di welfare, il campione
si divide tra chi lo ha fatto con
modalità unilaterali (48,3%) e
chi invece ha invece ha siglato
un contratto aziendale (49,7%).
Ancora poco diffuso l’utilizzo
della contrattazione territoriale
(2%). Un punto critico è invece
la mancata diffusione di moda-
lità condivise e in rete di wel-
fare tra imprese. Solo l’8% del
campione ne fa già uso.
Il welfare aziendale è destinato
a crescere. La ricerca mostra
che il 41% del campione si sta
attivando per l’introduzione di
un piano di welfare o amplia-
re quello esistente, mentre un
ulteriore 27% ha intenzione
di lavorarci. In particolare, il
28,2% del campione sta lavo-
rando sui benefit materiali, il
22,7% sull’assistenza sanita-
ria, il 21,8% sui benefit per lo
studio dei figli e il 21,4% sulla
polizza sanitaria, mentre per il
33,6% del campione lo smart
working è un ambito che an-
drebbe sviluppato.
«La ricerca segnala uno svilup-
po culturale rilevante nelle re-
lazioni industriali», commen-
ta il prof. Luca Pesenti. «Le
aziende che fanno welfare sono
anche quelle che lavorano per
trovare nuovi sbocchi di mer-
cato, che innovano i processi
organizzativi, che investono su
logistica, marketing e distribu-
zione. Dunque il welfare non
è episodico, ma parte di una
strategia di modernizzazione
dell’impresa».
Piani evoluti per attrarre talenti e incrementare la produttività
«La filantropia aziendale è avviata
a un forte sviluppo nel mondo
e anche in Italia: dopo l’approvazione
del decreto che obbliga i maggiori en-
ti di interesse pubblico a comunicare
informazioni sui risultati aziendali in
termini di impatto ambientale, sociali
e di welfare». A dirlo è Maria Serena
Porcari presidente DynamoAcademy,
ente che ha appena presentato la prima
ricerca sul Corporate Giving mai fatta
in Italia, svolta con la supervisione del
Sustainability Lab di Sda Bocconi. Le
attività filantropiche entrano così di
diritto e con una certa rilevanza nel
sempre più ampio paniere del welfare
aziendale, visto che una parte cospicua
delle attività di corporate giving riguar-
da il volontariato prestato dai dipen-
denti, come attesta l’indagine: il
67% delle imprese campione
hanno offerto programmi di
volontariato aziendale, con
un monte ore complessi-
vo di 42mila e un tasso
medio di partecipazione
dell’81% tra i lavorato-
ri delle 25 più impegnate.
Realizzata su un campione
di 52 imprese di vari rami che,
insieme, rappresentano una quota di
PIL del 7%, l’indagine è il tentativo di
analizzare nel dettaglio la filantropia
corporate in tutti suoi aspetti: nel 2016,
le aziende interpellate hanno destinato
al corporate giving un totale di 153,4
milioni di euro, di cui circa il 90% co-
stituito da erogazioni in denaro, con un
valore medio per azienda di 340.709
euro. Ancora limitato in Italia, rispet-
to ad esempio agli Usa, il valore delle
donazioni in-kind (beni e servizi) che,
a livello mediano arriva a 84 mila euro.
Positivo in generale il trend, visto che
il 48% degli interpellati ha risposto di
aver incrementato il budget filantropi-
co nello scorso anno,
con l’altra metà che
comunque non l’ha
ridotto. Dando un’oc-
chiata ai settori d’inter-
vento, al vertice (28%)
ci sono Cultura, sport
e ricreazione, seguiti
da Assistenza socia-
le e protezione civile
(14,49%), Emergenza
catastrofi (11,32%) e
Sanità (10,29%). Più
bassi gli interventi le-
gati a Ricerca (5,33%)
e Istruzione superiore (4,48%) a con-
ferma che nel Paese la sensibilità per
questi temi è ancora agli albori. La
filantropia corporate piace anche in
Italia perché migliora l’immagine
aziendale ma non solo, consente
anche di aprire un dialogo con
i cittadini/clienti, le comunità
e i territori e, non ultimo,
rappresenta una nuova for-
ma di investimento e di leva
strategica. E in ottica welfare
risulta premiante la crescita di
una cultura aziendale orientata al
volontariato, consentendo di miglio-
rare il clima organizzativo, il morale
dei dipendenti e, non ultimo, la per-
cezione del valore del brand: il dato
dell’81% di partecipazione citato sopra
è innegabile al riguar-
do. Tra le modalità di
volontariato utilizzate
c’è l’impiego di Inter-
nal Ambassador, che
alimentano lo storytel-
ling corporate sui pro-
getti sociali, ma piace
anche la creazione di
unità inter-funzionali
ad hoc, insieme al
coinvolgimento dei di-
pendenti nella defini-
zione e sviluppo delle
iniziative da realizza-
re. Infine, la ricerca mette in luce co-
me il volontariato aziendale skill-based
rappresenti la modalità preferita (69%)
del cosiddetto «volontariato pro-bono»,
ovvero quei servizi che consentono al
dipendente di donare le proprie compe-
tenze e gli skill utilizzati abitualmente
a enti no profit in sostituzione di analo-
ghe prestazioni che altrimenti andreb-
bero pagate. Sulla stessa linea, ci sono i
Premi ai dipendenti volontari, il Retiree
Volunteer per i lavoratori in pensione
e il Family Volunteer che coinvolge i
famigliari. Ma vengono utilizzati an-
che Bonus e incentivi salariali legati
alle attività di volontariato, a conferma
che si tratta di una leva importante del
nuovo welfare.
Michele Weiss
La filantropia aziendale nel paniere welfare. Bonus e incentivi per il volontariato
DISTRIBUZIONE DEI BENEFIT PIÙ DIFFUSI
Fonte: Welfare Company/AIDP
Chiara Fogliani,
ceo di Welfare Company
Maria Serena Porcari,
pres. Dynamo Academy
VOLONTARIATO AZIENDALE
Campione italiano
Il 67%
delle imprese hanno
offerto programmi
di volontariato
aziendale
Il 31,6%
dei dipendenti
ha partecipato
in media a programmi
di volontariato aziendale
(media CECP
USA: 34%)
81%
il tasso mediano
di partecipazione
dei dipendenti
delle 25 imprese
top giver
41.663
le ore di volontariato
svolte complessivamente
nelle aziende campione
durante l’orario
di lavoro
Fonte: SDA Bocconi/Dynamo Academy
31Martedì 28 Novembre 2017 Rapporto Welfare Aziendale

More Related Content

Similar to Come si riduce il costo del lavoro_Rapporto Welfare

Philanthropy Insights n_3 (web)
Philanthropy Insights n_3 (web)Philanthropy Insights n_3 (web)
Philanthropy Insights n_3 (web)Camilla Speriani
 
HR sempre più attente a salute e benessere dipendenti
HR sempre più attente a salute e benessere dipendentiHR sempre più attente a salute e benessere dipendenti
HR sempre più attente a salute e benessere dipendenti
Catarozzo Mario Alberto
 
BilanciaRSI - Chi siamo
BilanciaRSI - Chi siamoBilanciaRSI - Chi siamo
BilanciaRSI - Chi siamo
BilanciaRSI
 
Bilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa Sociale
Bilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa SocialeBilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa Sociale
Bilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa Sociale
StefanoIalenti
 
CoopUp di Social Hub Genova - Impresa sociale 4.0 – Dalle SIAVS alle B Corp ...
CoopUp di Social Hub Genova -  Impresa sociale 4.0 – Dalle SIAVS alle B Corp ...CoopUp di Social Hub Genova -  Impresa sociale 4.0 – Dalle SIAVS alle B Corp ...
CoopUp di Social Hub Genova - Impresa sociale 4.0 – Dalle SIAVS alle B Corp ...
Social Hub Genova
 
2013 mc kinsey ricerca sul welfare_sussidiario
2013 mc kinsey ricerca sul welfare_sussidiario2013 mc kinsey ricerca sul welfare_sussidiario
2013 mc kinsey ricerca sul welfare_sussidiario
Experience for You
 
ASIS - Training #8 - Formare il formatore – come sostenere l'Imprenditorialit...
ASIS - Training #8 - Formare il formatore – come sostenerel'Imprenditorialit...ASIS - Training #8 - Formare il formatore – come sostenerel'Imprenditorialit...
ASIS - Training #8 - Formare il formatore – come sostenere l'Imprenditorialit...
armelleguillermet
 
Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012
Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012
Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012
Social Media Easy
 
Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012
Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012
Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012
Roberto Grossi
 
Premio PA resiliente Forumpa - Documento di approfondimento - monitoraggio so...
Premio PA resiliente Forumpa - Documento di approfondimento - monitoraggio so...Premio PA resiliente Forumpa - Documento di approfondimento - monitoraggio so...
Premio PA resiliente Forumpa - Documento di approfondimento - monitoraggio so...
Paola Alessandri
 
Welfare aziendale - Project Work Master in Risorse Umane
Welfare aziendale - Project Work Master in Risorse UmaneWelfare aziendale - Project Work Master in Risorse Umane
Welfare aziendale - Project Work Master in Risorse Umane
Free Your Talent
 
Worklife balance -la conciliazione vita-lavoro
Worklife balance -la conciliazione vita-lavoroWorklife balance -la conciliazione vita-lavoro
Worklife balance -la conciliazione vita-lavoro
martino massimiliano trapani
 
Pubblicazioni dati considerazioni_ssn
Pubblicazioni dati considerazioni_ssnPubblicazioni dati considerazioni_ssn
Pubblicazioni dati considerazioni_ssn
martino massimiliano trapani
 
Il modello Arsenàl.IT
Il modello Arsenàl.IT Il modello Arsenàl.IT
Il modello Arsenàl.IT
Consorzio Arsenàl.IT
 
La corporate social responsibility vista da opinione pubblica
La corporate social responsibility vista da opinione pubblica La corporate social responsibility vista da opinione pubblica
La corporate social responsibility vista da opinione pubblica
Nando Pagnoncelli
 
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Italia S.p.A.
 
Elena Iovino "Formazione finanziata: analisi dello strumento e dell'utilizzo ...
Elena Iovino "Formazione finanziata: analisi dello strumento e dell'utilizzo ...Elena Iovino "Formazione finanziata: analisi dello strumento e dell'utilizzo ...
Elena Iovino "Formazione finanziata: analisi dello strumento e dell'utilizzo ...
Elena Iovino
 
Marcella Marletta - Intervento sulla "Sostenibilità del sistema sanitario, in...
Marcella Marletta - Intervento sulla "Sostenibilità del sistema sanitario, in...Marcella Marletta - Intervento sulla "Sostenibilità del sistema sanitario, in...
Marcella Marletta - Intervento sulla "Sostenibilità del sistema sanitario, in...
Marcella Marletta
 
Marketing Social Good. Citizen Centric Social Policy Design
Marketing Social Good. Citizen Centric Social Policy DesignMarketing Social Good. Citizen Centric Social Policy Design
Marketing Social Good. Citizen Centric Social Policy Design
Giuseppe Fattori
 

Similar to Come si riduce il costo del lavoro_Rapporto Welfare (20)

Philanthropy Insights n_3 (web)
Philanthropy Insights n_3 (web)Philanthropy Insights n_3 (web)
Philanthropy Insights n_3 (web)
 
HR sempre più attente a salute e benessere dipendenti
HR sempre più attente a salute e benessere dipendentiHR sempre più attente a salute e benessere dipendenti
HR sempre più attente a salute e benessere dipendenti
 
BilanciaRSI - Chi siamo
BilanciaRSI - Chi siamoBilanciaRSI - Chi siamo
BilanciaRSI - Chi siamo
 
Bilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa Sociale
Bilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa SocialeBilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa Sociale
Bilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa Sociale
 
CoopUp di Social Hub Genova - Impresa sociale 4.0 – Dalle SIAVS alle B Corp ...
CoopUp di Social Hub Genova -  Impresa sociale 4.0 – Dalle SIAVS alle B Corp ...CoopUp di Social Hub Genova -  Impresa sociale 4.0 – Dalle SIAVS alle B Corp ...
CoopUp di Social Hub Genova - Impresa sociale 4.0 – Dalle SIAVS alle B Corp ...
 
2013 mc kinsey ricerca sul welfare_sussidiario
2013 mc kinsey ricerca sul welfare_sussidiario2013 mc kinsey ricerca sul welfare_sussidiario
2013 mc kinsey ricerca sul welfare_sussidiario
 
ASIS - Training #8 - Formare il formatore – come sostenere l'Imprenditorialit...
ASIS - Training #8 - Formare il formatore – come sostenerel'Imprenditorialit...ASIS - Training #8 - Formare il formatore – come sostenerel'Imprenditorialit...
ASIS - Training #8 - Formare il formatore – come sostenere l'Imprenditorialit...
 
Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012
Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012
Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012
 
Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012
Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012
Social Media: da passatempo a strumenti per il business - CMI luglio 2012
 
Premio PA resiliente Forumpa - Documento di approfondimento - monitoraggio so...
Premio PA resiliente Forumpa - Documento di approfondimento - monitoraggio so...Premio PA resiliente Forumpa - Documento di approfondimento - monitoraggio so...
Premio PA resiliente Forumpa - Documento di approfondimento - monitoraggio so...
 
Welfare aziendale - Project Work Master in Risorse Umane
Welfare aziendale - Project Work Master in Risorse UmaneWelfare aziendale - Project Work Master in Risorse Umane
Welfare aziendale - Project Work Master in Risorse Umane
 
Worklife balance -la conciliazione vita-lavoro
Worklife balance -la conciliazione vita-lavoroWorklife balance -la conciliazione vita-lavoro
Worklife balance -la conciliazione vita-lavoro
 
Form qualità 2012
Form qualità 2012Form qualità 2012
Form qualità 2012
 
Pubblicazioni dati considerazioni_ssn
Pubblicazioni dati considerazioni_ssnPubblicazioni dati considerazioni_ssn
Pubblicazioni dati considerazioni_ssn
 
Il modello Arsenàl.IT
Il modello Arsenàl.IT Il modello Arsenàl.IT
Il modello Arsenàl.IT
 
La corporate social responsibility vista da opinione pubblica
La corporate social responsibility vista da opinione pubblica La corporate social responsibility vista da opinione pubblica
La corporate social responsibility vista da opinione pubblica
 
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
Health Online 53 - Gennaio / Febbraio 2023
 
Elena Iovino "Formazione finanziata: analisi dello strumento e dell'utilizzo ...
Elena Iovino "Formazione finanziata: analisi dello strumento e dell'utilizzo ...Elena Iovino "Formazione finanziata: analisi dello strumento e dell'utilizzo ...
Elena Iovino "Formazione finanziata: analisi dello strumento e dell'utilizzo ...
 
Marcella Marletta - Intervento sulla "Sostenibilità del sistema sanitario, in...
Marcella Marletta - Intervento sulla "Sostenibilità del sistema sanitario, in...Marcella Marletta - Intervento sulla "Sostenibilità del sistema sanitario, in...
Marcella Marletta - Intervento sulla "Sostenibilità del sistema sanitario, in...
 
Marketing Social Good. Citizen Centric Social Policy Design
Marketing Social Good. Citizen Centric Social Policy DesignMarketing Social Good. Citizen Centric Social Policy Design
Marketing Social Good. Citizen Centric Social Policy Design
 

Come si riduce il costo del lavoro_Rapporto Welfare

  • 1. DI TOMMASO MARCHI Come si configura, quan- to è diffuso e quali sono le prospettive del welfare dal punto di vista dei professio- nisti delle risorse umane? È il tema al centro della ricerca che Welfare Company, società di QUI!Group specializzata in soluzioni di welfare aziendale e pubblico, ha commissiona- to a Luca Pesenti, docente di sistemi di welfare comparati dell’Università Cattolica di Milano. L’indagine, condotta su un campione di 326 direttori e ma- nager del settore HR di aziende di tutta Italia, fornito da Aidp (Associazione italiana direzio- ne personale), ha rivelato che il 67% delle imprese fa welfare e, in ogni caso, il 18,4% del campione ha introdotto welfa- re negli ultimi dodici mesi. Il 37% delle aziende ritiene che le agevolazioni fiscali previste dalle nuove normative abbia- no incentivato l’attivazione di piani di welfare aziendale, ma non in modo decisivo. La maggior parte delle aziende, infatti, ha puntato sul welfare non solo per ridurre il costo del lavoro (70,6%), ma anche per migliorare il clima aziendale (81%), attrarre talenti (62,7%) e incrementare la produttività dei dipendenti (57,1%). Inmediaibenefitpiùdiffusiso- no le mense aziendali e i buoni pasto (60%), la flessibilità degli orari (46%), le polizze sanitarie (41,4%), le convenzioni per il consumo (38,2%), l’assistenza sanitaria (36,8%) e i benefit per lo studio dei figli (30%). «La presenza dei provider di servizi di welfare è in aumen- to. Erano il 18% nel 2016, oggi sono presenti nel 25,5% delle aziende», commenta Chia- ra Fogliani, ceo di Welfare Company. «Le imprese hanno capito che il provider non è un semplice fornitore di servizi, ma un vero e proprio partner capace di costruire un piano di welfare su misura delle aziende e dei dipendenti. Dalla ricerca emerge che in un’azienda su tre il tasso di conversione del premio di produttività in ser- vizi di welfare risulta inferiore al 30%, ma un buon piano di comunicazione può aumentare la percentuale di conversione anche fino all’80%, con van- taggi per tutti: per i dipendenti, che vedono aumentare il pro- prio potere di acquisto; per le imprese, che possono avere dei risparmi fiscali; per gli eroga- tori di servizi, perché il welfare genera un indotto positivo su tutta la comunità; per i sinda- cati, perché vedono aumentare i benefici per i lavoratori; per lo stato, perché i servizi di welfare garantiscono la tra- sparenza e la tracciabilità». In effetti, solo nel 18% dei casi il sindacato ha mostrato un atteg- giamento oppositivo o non in- teressato. Per quanto riguarda la modalità di introduzione del piano di welfare, il campione si divide tra chi lo ha fatto con modalità unilaterali (48,3%) e chi invece ha invece ha siglato un contratto aziendale (49,7%). Ancora poco diffuso l’utilizzo della contrattazione territoriale (2%). Un punto critico è invece la mancata diffusione di moda- lità condivise e in rete di wel- fare tra imprese. Solo l’8% del campione ne fa già uso. Il welfare aziendale è destinato a crescere. La ricerca mostra che il 41% del campione si sta attivando per l’introduzione di un piano di welfare o amplia- re quello esistente, mentre un ulteriore 27% ha intenzione di lavorarci. In particolare, il 28,2% del campione sta lavo- rando sui benefit materiali, il 22,7% sull’assistenza sanita- ria, il 21,8% sui benefit per lo studio dei figli e il 21,4% sulla polizza sanitaria, mentre per il 33,6% del campione lo smart working è un ambito che an- drebbe sviluppato. «La ricerca segnala uno svilup- po culturale rilevante nelle re- lazioni industriali», commen- ta il prof. Luca Pesenti. «Le aziende che fanno welfare sono anche quelle che lavorano per trovare nuovi sbocchi di mer- cato, che innovano i processi organizzativi, che investono su logistica, marketing e distribu- zione. Dunque il welfare non è episodico, ma parte di una strategia di modernizzazione dell’impresa». Piani evoluti per attrarre talenti e incrementare la produttività «La filantropia aziendale è avviata a un forte sviluppo nel mondo e anche in Italia: dopo l’approvazione del decreto che obbliga i maggiori en- ti di interesse pubblico a comunicare informazioni sui risultati aziendali in termini di impatto ambientale, sociali e di welfare». A dirlo è Maria Serena Porcari presidente DynamoAcademy, ente che ha appena presentato la prima ricerca sul Corporate Giving mai fatta in Italia, svolta con la supervisione del Sustainability Lab di Sda Bocconi. Le attività filantropiche entrano così di diritto e con una certa rilevanza nel sempre più ampio paniere del welfare aziendale, visto che una parte cospicua delle attività di corporate giving riguar- da il volontariato prestato dai dipen- denti, come attesta l’indagine: il 67% delle imprese campione hanno offerto programmi di volontariato aziendale, con un monte ore complessi- vo di 42mila e un tasso medio di partecipazione dell’81% tra i lavorato- ri delle 25 più impegnate. Realizzata su un campione di 52 imprese di vari rami che, insieme, rappresentano una quota di PIL del 7%, l’indagine è il tentativo di analizzare nel dettaglio la filantropia corporate in tutti suoi aspetti: nel 2016, le aziende interpellate hanno destinato al corporate giving un totale di 153,4 milioni di euro, di cui circa il 90% co- stituito da erogazioni in denaro, con un valore medio per azienda di 340.709 euro. Ancora limitato in Italia, rispet- to ad esempio agli Usa, il valore delle donazioni in-kind (beni e servizi) che, a livello mediano arriva a 84 mila euro. Positivo in generale il trend, visto che il 48% degli interpellati ha risposto di aver incrementato il budget filantropi- co nello scorso anno, con l’altra metà che comunque non l’ha ridotto. Dando un’oc- chiata ai settori d’inter- vento, al vertice (28%) ci sono Cultura, sport e ricreazione, seguiti da Assistenza socia- le e protezione civile (14,49%), Emergenza catastrofi (11,32%) e Sanità (10,29%). Più bassi gli interventi le- gati a Ricerca (5,33%) e Istruzione superiore (4,48%) a con- ferma che nel Paese la sensibilità per questi temi è ancora agli albori. La filantropia corporate piace anche in Italia perché migliora l’immagine aziendale ma non solo, consente anche di aprire un dialogo con i cittadini/clienti, le comunità e i territori e, non ultimo, rappresenta una nuova for- ma di investimento e di leva strategica. E in ottica welfare risulta premiante la crescita di una cultura aziendale orientata al volontariato, consentendo di miglio- rare il clima organizzativo, il morale dei dipendenti e, non ultimo, la per- cezione del valore del brand: il dato dell’81% di partecipazione citato sopra è innegabile al riguar- do. Tra le modalità di volontariato utilizzate c’è l’impiego di Inter- nal Ambassador, che alimentano lo storytel- ling corporate sui pro- getti sociali, ma piace anche la creazione di unità inter-funzionali ad hoc, insieme al coinvolgimento dei di- pendenti nella defini- zione e sviluppo delle iniziative da realizza- re. Infine, la ricerca mette in luce co- me il volontariato aziendale skill-based rappresenti la modalità preferita (69%) del cosiddetto «volontariato pro-bono», ovvero quei servizi che consentono al dipendente di donare le proprie compe- tenze e gli skill utilizzati abitualmente a enti no profit in sostituzione di analo- ghe prestazioni che altrimenti andreb- bero pagate. Sulla stessa linea, ci sono i Premi ai dipendenti volontari, il Retiree Volunteer per i lavoratori in pensione e il Family Volunteer che coinvolge i famigliari. Ma vengono utilizzati an- che Bonus e incentivi salariali legati alle attività di volontariato, a conferma che si tratta di una leva importante del nuovo welfare. Michele Weiss La filantropia aziendale nel paniere welfare. Bonus e incentivi per il volontariato DISTRIBUZIONE DEI BENEFIT PIÙ DIFFUSI Fonte: Welfare Company/AIDP Chiara Fogliani, ceo di Welfare Company Maria Serena Porcari, pres. Dynamo Academy VOLONTARIATO AZIENDALE Campione italiano Il 67% delle imprese hanno offerto programmi di volontariato aziendale Il 31,6% dei dipendenti ha partecipato in media a programmi di volontariato aziendale (media CECP USA: 34%) 81% il tasso mediano di partecipazione dei dipendenti delle 25 imprese top giver 41.663 le ore di volontariato svolte complessivamente nelle aziende campione durante l’orario di lavoro Fonte: SDA Bocconi/Dynamo Academy 31Martedì 28 Novembre 2017 Rapporto Welfare Aziendale