Come sta Torino ? La presentazione di Luca Davico dell'incontro Qual è il ben...
Marcia per un'alternativa al tunnel di Corso Grosseto a Torino
1. In occasione della marcia globale per il clima
comitati e associazioni ambientaliste
di Torino e provincia organizzano
MARCIA PER UNA NUOVA LINEA METROPOLITANA
IN ALTERNATIVA AL TUNNEL SOTTO CORSO GROSSETO
PARTENZA: ore 14.30 dalla stazione Madonna di Campagna GTT,
via Borgaro angolo via Lucento a Torino.
PERCORSO: via Stradella nell’area pedonale della Spina Reale che
passa sopra il tratto di ferrovia che verrebbe troncato.
ARRIVO: ore 16,30 circa in piazza Baldissera: informazione sulla
chiusura della stazione Dora GTT e sulla mancata apertura del-
la stazione “gemella” RFI sotterranea.
Durante la marcia ci saranno momenti d’informazione sugli effetti del progetto
del tunnel ferroviario sotto corso Grosseto (circolazione veicolare e parcheggi durante e dopo
l'opera, gas di scarico e polveri a causa degli scavi a cielo aperto, falde acquifere deviate)
e sulle proposte per valorizzare e potenziare l'esistente, evitando lo spreco di 180 milioni di euro
e gettando invece le basi per una seconda linea di Metropolitana per Torino
e per i Comuni sull'asse Cirié-Lanzo (compresi Venaria Reale e Caselle con l'aeroporto).
2. “Il clima si difende curando le sue ferite
ma anche impedendo di crearne di nuove”
La prossima primavera a Torino vedremo sorgere il cantiere per lo scavo del tunnel ferroviario
sotto corso Grosseto: un cantiere che presto genererà caos e disagi ai residenti e alle imprese
sulla "porta di ingresso” in città per chi proviene dall'hinterland di nord-ovest, e che in futuro non solo
non darà reali benefici ai viaggiatori e agli automobilisti ma avrà impedito di fatto l’utilizzo della
esistente linea ferroviaria Torino-Ceres come tracciato di una seconda linea di metropolitana.
Nel tunnel dovrebbero andare i treni GTT provenienti dall'aeroporto per immettersi nella linea RFI
senza tuttavia espletare alcun servizio urbano come richiederebbe la conurbazione torinese che include
anche Venaria Reale. Come spiegano i tecnici, per rispettare la frequenza consentita sulla linea lenta del
passante sarebbe possibile l'immissione di treni da Venaria solamente due volte all'ora.
Un vero collegamento veloce fra una metropoli e il suo aeroporto dovrebbe avere una frequenza
almeno doppia, e fra Torino e Venaria almeno quadrupla, dal momento che serve un territorio total-
mente urbanizzato.
Le nostre associazioni propongono di trasformare l'attuale linea per Ceres in una ferrovia
metropolitana ad estensione provinciale, come se ne incontrano tante in Italia e all'estero. Diversa-
mente Torino, e con essa l'intero quadrante Nord-Ovest della Provincia Metropolitana che converge dalle
Valli di Lanzo verso il Capoluogo, verrà a perdere un'occasione unica per consentire la penetrazione di
massa verso il centro della Città di Torino a servizio di una delle principali correnti di traffico che costitui-
scono il pendolarismo giornaliero verso il capoluogo.
L’investimento di 180 milioni di euro ora previsto per l'opera in corso Grosseto permetterebbe di
modernizzare l'intera linea Torino-Ceres e di portarla fino alle spalle di piazza Castello
(alle Porte Palatine, in corso XI Febbraio angolo corso Regina Margherita). E poi necessiterebbero solo 1.600
metri per raggiungere Porta Nuova e la M1.
Un sistema di trasporti più efficiente a Torino sarebbe anche uno dei
mezzi di contrasto più forte all'inquinamento: viviamo in una città che
registra i valori negativi più alti d'Europa. Non basta scoraggiare il
trasporto privato, occorre offrire valide alternative!
Da tempo alcuni comitati di cittadini e associazioni ambientaliste chiedono che non avvenga l'irrepa-
rabile troncamento dell'attuale linea ferroviaria da piazza Baldissera verso l'aeroporto, verso il sito
turistico di Venaria Reale e verso le Valli di Lanzo. E condividono il progetto di una linea di metropolitana
che porti turisti e pendolari fino al centro storico, e che serva ai residenti con le nuove fermate Altessano,
Sansovino, Giachino, Cigna, Giulio Cesare-Emilia, Regina Margherita-Porte Palatine-Duomo oltre a
Madonna di Campagna e Dora. Questo progetto, unito a una valorizzazione dei territori di Aurora e di
Borgo Vittoria circostanti l'attuale stazione di arrivo a Torino (stazione Dora della GTT e stazione Dora
della RFI in piazza Baldissera) consentirebbe un intervento davvero strategico anche sul fronte del
contrasto al degrado derivante da alcune trasformazioni urbane e dai cambiamenti sociali in corso.
Occorre che i decisori (Ferrovie, Enti locali, investitori) abbiano il
coraggio di rivedere le decisioni assunte in un altro "clima" economico
e in una condizione diversa della città: la nostra marcia può esprime-
re il sostegno dei cittadini a un progetto virtuoso e dare alla politica
elementi per pesare diversamente i valori in campo.