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TAV Torino – Lione
quello che il Governo non dice




                           9 marzo 2012
Il Governo sostiene che…




Il dossier integrale del Governo Italiano è disponibile al link www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/TAV/domande_risposte.pdf
Il corridoio est-ovest, di cui la tratta Torino Lione è essenziale
componente, costituisce per questo un investimento strategico
per il futuro del nostro Paese in termini di maggiore
competitività, di abbattimento delle distanze, di prospettive di
sviluppo. L’idea di sviluppo infrastrutturale non riguarda solo gli
assi strategici principali, ma anche il sistema di interconnessione
con le reti a livello regionale e, soprattutto, con gli interporti e le
piattaforme logistiche che sono in grado di generare valore
aggiunto dai traffici e non si limitano a gestire i flussi in transito.
Infatti la Nuova Linea Torino Lione (Nltl), oltre a consentire la
conversione dell’attuale tratta di valico in una linea di pianura ad
elevati standard di qualità e sicurezza, contribuirà a collocare il
polo logistico di Orbassano nella rete internazionale di Hub.
Il corridoio est-ovest, di cui la tratta Torino Lione è essenziale
componente, costituisce per questo un investimento strategico
      E invece no. L'interporto di Orbassano, ad esempio, è mal
per il futuro del nostro Paese in termini di maggiore
      progettato e peggio gestito, e per farlo funzionare è
competitività, di abbattimento delle distanze, di prospettive di
      necessario sciogliere il nodo urbano di Torino, dove la linea
sviluppo. L’idea di sviluppo infrastrutturale non riguarda solo gli
      ferroviaria e la stazione principale sono in sotterranea, in
assi strategici principali, ma anche il sistema di interconnessione
      condizioni di promiscuità merci-passeggeri, con evidenti
con le reti a livello regionale e, soprattutto, con gli interporti e le
      forti limitazioni per il traffico di merci. Soprattutto serve un
piattaforme logistiche che sono in grado di generare valore
      gestore che sappia e voglia fare questo mestiere.
aggiunto dai traffici e non si limitano a gestire i flussi in transito.
      Cosa c’entra la Tav?
Infatti la Nuova Linea Torino Lione (Nltl), oltre a consentire la
conversione dell’attuale tratta di valico in una linea di pianura ad
elevati standard di qualità e sicurezza, contribuirà a collocare il
polo logistico di Orbassano nella rete internazionale di Hub.
La mappa esagera il ruolo della
Torino Lione verso
Parigi, Belgio, Olanda e Gran
Bretagna. Ma questi bacini
vengono raggiunti più agevolmente
dalla Pianura Padana (grazie
anche ad un'ottimale filiera
logistica ferroviaria) dal valico del
Sempione-Loetschberg e dalla
storica galleria del Gottardo. La
Torino Lione serve quindi
sostanzialmente ai
collegamenti verso la Francia
centro-meridionale e la penisola
iberica: in competizione con il
trasporto marittimo…
(…) Il progetto preliminare è stato approvato dal CIPE;
nell’accordo italo-francese del gennaio 2012 e nella deliberazione
del CIPE si prevede di realizzare l’opera per fasi: prima realizzare
il tunnel di base e gli interventi di adeguamento del nodo di Torino
e, solo in una seconda fase, qualora le dinamiche del traffico
dovessero evidenziarne l’effettiva necessità, la tratta in bassa Valle
di Susa (Bussoleno-Avigliana).
(…) Il progetto preliminare è stato approvato dal CIPE;
nell’accordo italo-francese del gennaio 2012 e nella deliberazione
del CIPE si prevede di realizzare l’opera per fasi: prima realizzare
il tunnel di base e gli interventi di adeguamento del nodo di Torino
e, solo in una seconda fase, qualora le dinamiche del traffico
dovessero evidenziarne l’effettiva necessità, la tratta in bassa Valle
                I diversi step dell’opera (prima il tunnel di
di Susa (Bussoleno-Avigliana).
                valico, poi il resto) non rispondono alle
                priorità del Paese né a quelle del trasporto
                locale: sono determinati invece dalle voci
                del cofinanziamento comunitario.
L’asse Torino – Lione è al servizio di Francia, Penisola
Iberica, Gran Bretagna; su questo asse l'interscambio
commerciale è pari al 34,4% del totale di interscambio fra l'Italia e
l'Unione Europea e il 19,3% a livello mondiale (dato 2010 in
valore). L’interscambio principale dell’Italia è con la
Germania, pari a 102 miliardi di euro. Le quantità complessive
servite dall’asse ovest (Francia – Spagna - Portogallo - Gran
Bretagna - Irlanda) sono superiori a 150 miliardi di euro.
L’asse Torino – Lione è al servizio di Francia, Penisola
   Iberica, Gran Bretagna; su questo asse l'interscambio
   commerciale è pari al 34,4% del totale di interscambio fra l'Italia e
   l'Unione Europea e il 19,3% a livello mondiale (dato 2010 in
   valore). L’interscambio principale dell’Italia è con la
   Germania, pari a 102 miliardi di euro. Le quantità complessive
La servite dall’asse ovest (Francia – Spagna - Portogallo - Gran
    Torino Lione non è affatto necessaria (potrebbe essere al più
complementare) all'interscambio commerciale con la euro.
   Bretagna - Irlanda) sono superiori a 150 miliardi di
parte principale del bacino francese (Ile de France e area
atlantica), e con la Gran Bretagna.
I dati di interscambio citati sono veri con riferimento
all'economia degli Stati, non certo al bacino dell'opera.
Lo scambio con le regioni mediterranee, poi, può avvenire per
mare, con grande vantaggio anche dal punto di vista
ambientale
Il Nuovo Accordo Torino Lione, frutto di circa tre anni di
impegnativo negoziato internazionale, è stato firmato dalle autorità
politiche italiana e francese il 30 gennaio scorso e si accinge ad
pprodare nei rispettivi parlamenti dei due Paesi per la ratifica. Il
testo del nuovo Accordo bi-nazionale, stabilisce la realizzazione
della Nuova Linea Torino Lione per fasi funzionali. Tra gli aspetti
trattati l’accordo formalizza la definizione, all’interno della parte
comune italo-francese, della “Sezione transfrontaliera”.
Il nuovo accordo conferma anche, come parte della prima fase, la
ripartizione dei costi: l’importo delle opere verrà corrisposto per il
42,1% dalla Francia e per il 57,9% dall’Italia. Inoltre l’Ue
potrebbe erogare un finanziamento fino all’ammontare del 40% del
costo complessivo.
Il Nuovo Accordo Torino Lione, frutto di circa tre anni di
impegnativo negoziato internazionale, è stato firmato dalle autorità
                        Sarebbe interessante capire
politiche italiana e francese il 30 gennaio scorso e si accinge ad
pprodare nei rispettivi parlamenti dei due per i 3/4 la ratifica. Il
                        perché, se l'opera è Paesi per
                        in territorio francese, gli italiani ne
testo del nuovo Accordo bi-nazionale, stabilisce la realizzazione
                        pagano il 57,9%...
della Nuova Linea Torino Lione per fasi funzionali. Tra gli aspetti
trattati l’accordo formalizza la definizione, all’interno della parte
comune italo-francese, della “Sezione transfrontaliera”.
Il nuovo accordo conferma anche, come parte della prima fase, la
ripartizione dei costi: l’importo delle opere verrà corrisposto per il
42,1% dalla Francia e per il 57,9% dall’Italia. Inoltre l’Ue
potrebbe erogare un finanziamento fino all’ammontare del 40% del
costo complessivo.
C’è stata attenzione alle richieste del territorio. Lo dimostra il
fatto che l’opera sia stata riprogettata ascoltando le esigenze di tutti
i comuni interessati, tra cui alcuni direttamente coinvolti da cantieri
o da opere in superficie (Chiomonte e Susa); in particolare, nel
giugno 2007, a seguito di specifiche richieste del territorio e al
termine della prima fase di lavori dell’Osservatorio, il Governo ha
deciso di abbandonare il progetto che prevedeva il tracciato
dell’opera in sinistra Dora. L’Osservatorio sulla Nuova Linea
Torino-Lione, su mandato del tavolo istituzionale di Palazzo
Chigi, ha tenuto 183 sessioni di lavoro settimanale, con oltre 300
audizioni. Sono stati insediati circa 10 gruppi di lavoro su aspetti
specifici, per ulteriori 30 sessioni di confronto (…)
C’è stata attenzione alle richieste del territorio. Lo dimostra il
fatto che l’opera sia stata riprogettata ascoltando le esigenze di tutti
i comuni interessati, tra cui alcuni direttamente coinvolti da cantieri
o da opere in superficie (Chiomonte e Susa); in particolare, nel
giugno 2007, a seguito di specifiche richieste del territorio e al
termine della prima fase di lavori dell’Osservatorio, il Governo ha
deciso di abbandonare il progetto chesi è dato il tracciato
                     Allora perché non prevedeva
dell’opera in sinistra Dora.all'accordo di sulla Nuova Linea
                     seguito L’Osservatorio
Torino-Lione, su mandato del che prevedeva
                     Pracatinat tavolo istituzionale di Palazzo
Chigi, ha tenuto 183 sessioni di lavorodai nodi
                     l’opzione di partire settimanale, con oltre 300
                     critici, come Torino?
audizioni. Sono stati insediati circa 10 gruppi di lavoro su aspetti
specifici, per ulteriori 30 sessioni di confronto (…)
Grazie alla diminuzione della pendenza dall’attuale 33‰ al
12.5‰, si dimezzano i tempi di percorrenza per i passeggeri (da
Torino a Chambery si passa da 152 minuti a 73; da Parigi a Milano
da 7 a 4 ore), mentre si realizza un’importante incremento della
capacità nel trasporto merci (portata da 1.050 a 2.050 tonnellate e
lunghezza fino a 750 metri per treno) con costi di esercizio quasi
dimezzati.
Passeggeri?
          Quelli interessati alla Torino Lione sono
          pochissimi. L'opera deve servire
          principalmente al trasporto merci

Grazie alla diminuzione della pendenza dall’attuale 33‰ al
12.5‰, si dimezzano i tempi di percorrenza per i passeggeri (da
Torino a Chambery si passa da 152 minuti a 73; da Parigi a Milano
da 7 a 4 ore), mentre si realizza un’importante incremento della
capacità nel trasporto merci (portata da 1.050 a 2.050 tonnellate e
lunghezza fino a 750 metri per treno) con costi di esercizio quasi
dimezzati.
Passeggeri?
           Quelli interessati alla Torino Lione sono
           pochissimi. L'opera deve servire
           principalmente al trasporto merci

Grazie alla diminuzione della pendenza dall’attuale 33‰ al
12.5‰, si dimezzano i tempi di percorrenza per i passeggeri (da
Torino a Chambery si passa da 152 minuti a 73; da Parigi a Milano
da 7 a 4 ore), mentre si realizza un’importante incremento della
capacità nel trasporto merci (portata da 1.050 a 2.050 tonnellate e
lunghezza fino a 750 metriAumentare la capacità di trasporto merci
                             per treno) con costi di esercizio quasi
dimezzati.                  è inutile. Perché la linea storica ha
                            una capacità stimata tra i 19 e i 34
                            milioni di tonnellate di merci/anno. E
                            nell'ultimo decennio non siamo mai
                            andati oltre i 9 milioni di tonnellate/anno.
                            Siamo lontanissimi dalla saturazione
                            della linea: di tutto c’è bisogno fuorché di
                            aumenti di capacità.
Il bilancio complessivo del progetto di questi effetti in termini di
costi e benefici per la totalità degli operatori, stimati per un periodo
di cinquant’anni ed attualizzati, evidenzia valori positivi: detto in
altri termini, l’insieme dei benefici netti generati dal progetto è in
grado di più che compensare il costo di investimento ed i costi di
gestione dell’opera.
Il bilancio complessivo del progetto di questi effetti in termini di
costi e benefici per la totalità degli operatori, stimati per un periodo
di cinquant’anni ed attualizzati, evidenzia valori positivi: detto in
altri termini, l’insieme dei benefici netti generati dal progetto è in
grado di più che compensare il costo di investimento ed i costi di
gestione dell’opera. L'equilibrio costi-benefici dipende
                        dall'intensità di utilizzo dell’opera. Al
                        l’opera è condannata al sottoutilizzo.
La Francia è più avanti dell’Italia sui lavori di scavo. Sono state
realizzate discenderie per circa 9 km.
(…)
La società italo francese che gestisce la prima fase, Ltf, ha
firmato il contratto con l’impresa il 20 dicembre scorso per la
galleria geognostica della Maddalena, per la quale sono in corso
le attività preliminari di cantiere. Le operazioni di scavo vero e
proprio della Maddalena sono previste per maggio-giugno.
L’inizio dei lavori principali della Torino Lione è previsto per il
2013. Il cantiere durerà 10 anni
10 anni? Troppo ottimismo! Per fare
La Francia è più avantianaloga, il sui lavori di scavo. Sono state
               un'opera dell’Italia nuovo Gottardo
realizzate discenderie per ne vorranno almeno 15. E
               Svizzero, ce circa 9 km.
(…)            noi non siamo svizzeri…
La società italo francese che gestisce la prima fase, Ltf, ha
firmato il contratto con l’impresa il 20 dicembre scorso per la
galleria geognostica della Maddalena, per la quale sono in corso
le attività preliminari di cantiere. Le operazioni di scavo vero e
proprio della Maddalena sono previste per maggio-giugno.
L’inizio dei lavori principali della Torino Lione è previsto per il
2013. Il cantiere durerà 10 anni
10 anni? Troppo ottimismo! Per fare
La Francia è più avantianaloga, il sui lavori di scavo. Sono state
                un'opera dell’Italia nuovo Gottardo
realizzate discenderie per ne vorranno almeno 15. E
                Svizzero, ce circa 9 km.
(…) frattempo, non siamo svizzeri… a viaggiare sui Tir?
 E nel          noi le merci continueranno
La governoitalo francese che gestisce la prima fase,ferrovia il
 Il società dimostri di voler davvero trasferire su Ltf, ha
firmato ilmerci: di spazio, sulla ferrovia storica, ce n'è. E poi:
 traffico contratto con l’impresa il 20 dicembre scorso per la
galleria porta avanti contemporaneamente la quale sono in corso
 perché geognostica della Maddalena, per anche il progetto del
le attività tunnel autostradale?
 secondo preliminari di cantiere. Le operazioni di scavo vero e
proprio della Maddalena sono previste per maggio-giugno.
L’inizio dei lavori principali della Torino Lione è previsto per il
2013. Il cantiere durerà 10 anni
Allo stato attuale, il collegamento italo-francese è una linea di
montagna, che costringe i treni ad una salita di 1250 metri di quota
con sovra costi esorbitanti, che passa attraverso una galleria dove non
entrano i containers oggi in uso per il trasporto merci. E’ dunque una
linea fuori mercato. I flussi di interscambio ItaliaFrancia nel
quadrante ovest (da Ventimiglia al Monte Bianco) sono stati negli
ultimi dieci anni costanti in quantità (fra 38 e 40 milioni di tonnellate)
ed in valore (circa 70 miliardi d’interscambio). Questi valori sono
superiori (110%) a tutti quelli che interessano la Svizzera. Ma mentre
in questo quadrante (italo-elvetico) la ferrovia intercetta il 63% del
traffico, nel quadrante italo-francese non arriva al 7%. La linea
storica del Frejus è come una macchina da scrivere nell’era del
computer: un servizio che nessuno richiede più. Bisogna dunque
creare una nuova infrastruttura che soddisfi la domanda di merci
e persone
La ferrovia è vecchia e ha forti pendenze:
                              verissimo. Come la linea storica del
Allo stato attuale, il collegamento italo-francese è una linea di
                              Gottardo, che infatti dal 2016 avrà un
montagna, che costringe i treni ad una salita di 1250 metri di quota
                              nuovo tunnel di base.
con sovra costi esorbitanti, che passa attraverso una galleria dove non
                              Ma l’età e il tracciato non impediscono
entrano i containers oggi in uso per il trasporto merci. E’ dunque una
                              che sulla linea del Gottardo viaggino 14
linea fuori mercato. I flussi di interscambio ItaliaFrancia nel
                              milioni di tonnellate di merci
quadrante ovest (da Ventimiglia al Monte Bianco) sono stati negli
                              l’anno (contro le 3,9 della linea storica
ultimi dieci anni costanti in quantità (fra 38 e 40 milioni di tonnellate)
                              della Valsusa). E 14 sono anche
ed in valore (circa 70 miliardi d’interscambio). Questi valori sono
                              le tonnellate del valico del Brennero.
superiori (110%) a tutti quelli che interessano la Svizzera. Ma mentre
in questo quadrante (italo-elvetico) la ferrovia intercetta il 63% del
traffico, nel quadrante italo-francese non arriva al 7%. La linea
storica del Frejus è come una macchina da scrivere nell’era del
computer: un servizio che nessuno richiede più. Bisogna dunque
creare una nuova infrastruttura che soddisfi la domanda di merci
e persone
La ferrovia è vecchia e ha forti pendenze:
                               verissimo. Come la linea storica del
Allo stato attuale, il collegamento italo-francese è una linea di
                               Gottardo, che infatti dal 2016 avrà un
montagna, che costringe i treni ad una salita di 1250 metri di quota
                               nuovo tunnel di base.
con sovra costi esorbitanti, che passa linee di una galleria dove non
       Per portare i treni merci sulle attraverso
       montagna servono due cose: ile domanda e non impediscono
                               Ma l’età il tracciato
entrano i containers oggi in uso per la trasporto merci. E’ dunque una
       le locomotive: I flussi di interscambio Gottardo viaggino 14
                               che sulla linea del
linea fuori mercato. Per avere la domanda ItaliaFrancia nel
       servono politiche chemilioni di tonnellate di merci
                                la incentivino
quadrante ovest (da Ventimiglia al Monte Bianco) sono stati negli
                               l’anno (contro le 3,9 della linea storica
ultimi rispetto al costanti insu strada: Svizzera40 milioni di tonnellate)
       dieci anni trasporto quantità (fra 38 e e
                               della Valsusa). E 14 sono anche
ed in valore (circa 70 miliardi d’interscambio). Questi valori sono
       Austria lo fanno, il governo cosa aspetta?.
                               le tonnellate del valico del Brennero.
       Per le locomotive... bisogna comprarle.
superiori (110%) a tutti quelli che interessano la Svizzera. Ma mentre
       Non si fa, e la linea è deserta.
in questo quadrante (italo-elvetico) la ferrovia intercetta il 63% del
traffico, nel quadrante italo-francese non arriva al 7%. La linea
storica del Frejus è come una macchina da scrivere nell’era del
computer: un servizio che nessuno richiede più. Bisogna dunque
creare una nuova infrastruttura che soddisfi la domanda di merci
e persone
I cantieri per la nuova linea costituiranno dunque
un’opportunità per lo sviluppo dell’economia dei territori
interessati. Saranno più di 2.000 le persone direttamente
impegnate in Italia nella realizzazione della nuova linea; i
cantieri indurranno, inoltre, una media di 4.000 occupati indiretti.
Le ricadute occupazionali, poi, riguarderanno anche la fase di
esercizio della nuova linea TorinoLione: cinque anni dopo
l’entrata in servizio, la nuova linea creerà oltre 500 posti di lavoro
in Italia.
I cantieri per la nuova linea costituiranno dunque
un’opportunità per lo sviluppo dell’economia dei territori
interessati. Saranno più di 2.000 le persone direttamente
impegnate in Italia nella realizzazione della nuova linea; i
cantieri indurranno, inoltre, una media di 4.000 occupati indiretti.
Le ricadute occupazionali, poi, riguarderanno anche la fase di
esercizio della nuova linea TorinoLione: cinque anni dopo
               Anche l’ammodernamento
l’entrata in servizio, la nuova linea creerà oltre 500 posti di lavoro
               della linea esistente
in Italia.
               porterebbe posti di lavoro.
               Evidentemente.
In base ad uno studio specifico sul “bilancio carbonio” del
progetto a vita intera si stima che a regime la riduzione annuale di
emissioni di gas serra sia pari a 3 milioni di Teq CO2, che
corrispondono alle emissioni di gas serra di una città di 300 mila
abitanti.
Con questi dati si può prevedere un bilancio del carbonio
positivo già dopo 23 anni dall’inizio dei lavori.
In base ad uno studio specifico sul “bilancio carbonio” del
progetto a vita intera si stima che a regime la riduzione annuale di
emissioni di gas serra sia pari a 3 milioni di Teq CO2, che
corrispondono alle emissioni di gas serra di una città di 300 mila
abitanti.
Con questi dati si può prevedere un bilancio del carbonio
positivo già dopo 23 anni dall’inizio dei lavori.

  La sostenibilità energetica dipende da quanto l’opera sarà
  effettivamente utilizzata.
  Senza politiche che spostino le merci dai tir al treno, anche
  la linea ferroviaria più tecnologica e innovativa del pianeta
  avrà un bilancio energetico in rosso
E ora, due domande al governo vogliamo farle noi:


          Per quale motivo non cominciare già da ora a spostare le merci
          sui due binari già esistenti e attualmente inutilizzati?

          Perché non stabilisce in modo inequivocabile il blocco del
          passaggio dei tir in autostrada dal momento dell’entrata in
          funzione del tunnel ferroviario?




Per approfondire:   www.legambiente.it/contenuti/articoli/la-tav-valsusa-non-serve
                    www.facebook.com/legambiente.onlus

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TAV. Quello che il Governo non dice

  • 1. TAV Torino – Lione quello che il Governo non dice 9 marzo 2012
  • 2. Il Governo sostiene che… Il dossier integrale del Governo Italiano è disponibile al link www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/TAV/domande_risposte.pdf
  • 3. Il corridoio est-ovest, di cui la tratta Torino Lione è essenziale componente, costituisce per questo un investimento strategico per il futuro del nostro Paese in termini di maggiore competitività, di abbattimento delle distanze, di prospettive di sviluppo. L’idea di sviluppo infrastrutturale non riguarda solo gli assi strategici principali, ma anche il sistema di interconnessione con le reti a livello regionale e, soprattutto, con gli interporti e le piattaforme logistiche che sono in grado di generare valore aggiunto dai traffici e non si limitano a gestire i flussi in transito. Infatti la Nuova Linea Torino Lione (Nltl), oltre a consentire la conversione dell’attuale tratta di valico in una linea di pianura ad elevati standard di qualità e sicurezza, contribuirà a collocare il polo logistico di Orbassano nella rete internazionale di Hub.
  • 4. Il corridoio est-ovest, di cui la tratta Torino Lione è essenziale componente, costituisce per questo un investimento strategico E invece no. L'interporto di Orbassano, ad esempio, è mal per il futuro del nostro Paese in termini di maggiore progettato e peggio gestito, e per farlo funzionare è competitività, di abbattimento delle distanze, di prospettive di necessario sciogliere il nodo urbano di Torino, dove la linea sviluppo. L’idea di sviluppo infrastrutturale non riguarda solo gli ferroviaria e la stazione principale sono in sotterranea, in assi strategici principali, ma anche il sistema di interconnessione condizioni di promiscuità merci-passeggeri, con evidenti con le reti a livello regionale e, soprattutto, con gli interporti e le forti limitazioni per il traffico di merci. Soprattutto serve un piattaforme logistiche che sono in grado di generare valore gestore che sappia e voglia fare questo mestiere. aggiunto dai traffici e non si limitano a gestire i flussi in transito. Cosa c’entra la Tav? Infatti la Nuova Linea Torino Lione (Nltl), oltre a consentire la conversione dell’attuale tratta di valico in una linea di pianura ad elevati standard di qualità e sicurezza, contribuirà a collocare il polo logistico di Orbassano nella rete internazionale di Hub.
  • 5.
  • 6. La mappa esagera il ruolo della Torino Lione verso Parigi, Belgio, Olanda e Gran Bretagna. Ma questi bacini vengono raggiunti più agevolmente dalla Pianura Padana (grazie anche ad un'ottimale filiera logistica ferroviaria) dal valico del Sempione-Loetschberg e dalla storica galleria del Gottardo. La Torino Lione serve quindi sostanzialmente ai collegamenti verso la Francia centro-meridionale e la penisola iberica: in competizione con il trasporto marittimo…
  • 7. (…) Il progetto preliminare è stato approvato dal CIPE; nell’accordo italo-francese del gennaio 2012 e nella deliberazione del CIPE si prevede di realizzare l’opera per fasi: prima realizzare il tunnel di base e gli interventi di adeguamento del nodo di Torino e, solo in una seconda fase, qualora le dinamiche del traffico dovessero evidenziarne l’effettiva necessità, la tratta in bassa Valle di Susa (Bussoleno-Avigliana).
  • 8. (…) Il progetto preliminare è stato approvato dal CIPE; nell’accordo italo-francese del gennaio 2012 e nella deliberazione del CIPE si prevede di realizzare l’opera per fasi: prima realizzare il tunnel di base e gli interventi di adeguamento del nodo di Torino e, solo in una seconda fase, qualora le dinamiche del traffico dovessero evidenziarne l’effettiva necessità, la tratta in bassa Valle I diversi step dell’opera (prima il tunnel di di Susa (Bussoleno-Avigliana). valico, poi il resto) non rispondono alle priorità del Paese né a quelle del trasporto locale: sono determinati invece dalle voci del cofinanziamento comunitario.
  • 9. L’asse Torino – Lione è al servizio di Francia, Penisola Iberica, Gran Bretagna; su questo asse l'interscambio commerciale è pari al 34,4% del totale di interscambio fra l'Italia e l'Unione Europea e il 19,3% a livello mondiale (dato 2010 in valore). L’interscambio principale dell’Italia è con la Germania, pari a 102 miliardi di euro. Le quantità complessive servite dall’asse ovest (Francia – Spagna - Portogallo - Gran Bretagna - Irlanda) sono superiori a 150 miliardi di euro.
  • 10. L’asse Torino – Lione è al servizio di Francia, Penisola Iberica, Gran Bretagna; su questo asse l'interscambio commerciale è pari al 34,4% del totale di interscambio fra l'Italia e l'Unione Europea e il 19,3% a livello mondiale (dato 2010 in valore). L’interscambio principale dell’Italia è con la Germania, pari a 102 miliardi di euro. Le quantità complessive La servite dall’asse ovest (Francia – Spagna - Portogallo - Gran Torino Lione non è affatto necessaria (potrebbe essere al più complementare) all'interscambio commerciale con la euro. Bretagna - Irlanda) sono superiori a 150 miliardi di parte principale del bacino francese (Ile de France e area atlantica), e con la Gran Bretagna. I dati di interscambio citati sono veri con riferimento all'economia degli Stati, non certo al bacino dell'opera. Lo scambio con le regioni mediterranee, poi, può avvenire per mare, con grande vantaggio anche dal punto di vista ambientale
  • 11. Il Nuovo Accordo Torino Lione, frutto di circa tre anni di impegnativo negoziato internazionale, è stato firmato dalle autorità politiche italiana e francese il 30 gennaio scorso e si accinge ad pprodare nei rispettivi parlamenti dei due Paesi per la ratifica. Il testo del nuovo Accordo bi-nazionale, stabilisce la realizzazione della Nuova Linea Torino Lione per fasi funzionali. Tra gli aspetti trattati l’accordo formalizza la definizione, all’interno della parte comune italo-francese, della “Sezione transfrontaliera”. Il nuovo accordo conferma anche, come parte della prima fase, la ripartizione dei costi: l’importo delle opere verrà corrisposto per il 42,1% dalla Francia e per il 57,9% dall’Italia. Inoltre l’Ue potrebbe erogare un finanziamento fino all’ammontare del 40% del costo complessivo.
  • 12. Il Nuovo Accordo Torino Lione, frutto di circa tre anni di impegnativo negoziato internazionale, è stato firmato dalle autorità Sarebbe interessante capire politiche italiana e francese il 30 gennaio scorso e si accinge ad pprodare nei rispettivi parlamenti dei due per i 3/4 la ratifica. Il perché, se l'opera è Paesi per in territorio francese, gli italiani ne testo del nuovo Accordo bi-nazionale, stabilisce la realizzazione pagano il 57,9%... della Nuova Linea Torino Lione per fasi funzionali. Tra gli aspetti trattati l’accordo formalizza la definizione, all’interno della parte comune italo-francese, della “Sezione transfrontaliera”. Il nuovo accordo conferma anche, come parte della prima fase, la ripartizione dei costi: l’importo delle opere verrà corrisposto per il 42,1% dalla Francia e per il 57,9% dall’Italia. Inoltre l’Ue potrebbe erogare un finanziamento fino all’ammontare del 40% del costo complessivo.
  • 13. C’è stata attenzione alle richieste del territorio. Lo dimostra il fatto che l’opera sia stata riprogettata ascoltando le esigenze di tutti i comuni interessati, tra cui alcuni direttamente coinvolti da cantieri o da opere in superficie (Chiomonte e Susa); in particolare, nel giugno 2007, a seguito di specifiche richieste del territorio e al termine della prima fase di lavori dell’Osservatorio, il Governo ha deciso di abbandonare il progetto che prevedeva il tracciato dell’opera in sinistra Dora. L’Osservatorio sulla Nuova Linea Torino-Lione, su mandato del tavolo istituzionale di Palazzo Chigi, ha tenuto 183 sessioni di lavoro settimanale, con oltre 300 audizioni. Sono stati insediati circa 10 gruppi di lavoro su aspetti specifici, per ulteriori 30 sessioni di confronto (…)
  • 14. C’è stata attenzione alle richieste del territorio. Lo dimostra il fatto che l’opera sia stata riprogettata ascoltando le esigenze di tutti i comuni interessati, tra cui alcuni direttamente coinvolti da cantieri o da opere in superficie (Chiomonte e Susa); in particolare, nel giugno 2007, a seguito di specifiche richieste del territorio e al termine della prima fase di lavori dell’Osservatorio, il Governo ha deciso di abbandonare il progetto chesi è dato il tracciato Allora perché non prevedeva dell’opera in sinistra Dora.all'accordo di sulla Nuova Linea seguito L’Osservatorio Torino-Lione, su mandato del che prevedeva Pracatinat tavolo istituzionale di Palazzo Chigi, ha tenuto 183 sessioni di lavorodai nodi l’opzione di partire settimanale, con oltre 300 critici, come Torino? audizioni. Sono stati insediati circa 10 gruppi di lavoro su aspetti specifici, per ulteriori 30 sessioni di confronto (…)
  • 15. Grazie alla diminuzione della pendenza dall’attuale 33‰ al 12.5‰, si dimezzano i tempi di percorrenza per i passeggeri (da Torino a Chambery si passa da 152 minuti a 73; da Parigi a Milano da 7 a 4 ore), mentre si realizza un’importante incremento della capacità nel trasporto merci (portata da 1.050 a 2.050 tonnellate e lunghezza fino a 750 metri per treno) con costi di esercizio quasi dimezzati.
  • 16. Passeggeri? Quelli interessati alla Torino Lione sono pochissimi. L'opera deve servire principalmente al trasporto merci Grazie alla diminuzione della pendenza dall’attuale 33‰ al 12.5‰, si dimezzano i tempi di percorrenza per i passeggeri (da Torino a Chambery si passa da 152 minuti a 73; da Parigi a Milano da 7 a 4 ore), mentre si realizza un’importante incremento della capacità nel trasporto merci (portata da 1.050 a 2.050 tonnellate e lunghezza fino a 750 metri per treno) con costi di esercizio quasi dimezzati.
  • 17. Passeggeri? Quelli interessati alla Torino Lione sono pochissimi. L'opera deve servire principalmente al trasporto merci Grazie alla diminuzione della pendenza dall’attuale 33‰ al 12.5‰, si dimezzano i tempi di percorrenza per i passeggeri (da Torino a Chambery si passa da 152 minuti a 73; da Parigi a Milano da 7 a 4 ore), mentre si realizza un’importante incremento della capacità nel trasporto merci (portata da 1.050 a 2.050 tonnellate e lunghezza fino a 750 metriAumentare la capacità di trasporto merci per treno) con costi di esercizio quasi dimezzati. è inutile. Perché la linea storica ha una capacità stimata tra i 19 e i 34 milioni di tonnellate di merci/anno. E nell'ultimo decennio non siamo mai andati oltre i 9 milioni di tonnellate/anno. Siamo lontanissimi dalla saturazione della linea: di tutto c’è bisogno fuorché di aumenti di capacità.
  • 18. Il bilancio complessivo del progetto di questi effetti in termini di costi e benefici per la totalità degli operatori, stimati per un periodo di cinquant’anni ed attualizzati, evidenzia valori positivi: detto in altri termini, l’insieme dei benefici netti generati dal progetto è in grado di più che compensare il costo di investimento ed i costi di gestione dell’opera.
  • 19. Il bilancio complessivo del progetto di questi effetti in termini di costi e benefici per la totalità degli operatori, stimati per un periodo di cinquant’anni ed attualizzati, evidenzia valori positivi: detto in altri termini, l’insieme dei benefici netti generati dal progetto è in grado di più che compensare il costo di investimento ed i costi di gestione dell’opera. L'equilibrio costi-benefici dipende dall'intensità di utilizzo dell’opera. Al l’opera è condannata al sottoutilizzo.
  • 20. La Francia è più avanti dell’Italia sui lavori di scavo. Sono state realizzate discenderie per circa 9 km. (…) La società italo francese che gestisce la prima fase, Ltf, ha firmato il contratto con l’impresa il 20 dicembre scorso per la galleria geognostica della Maddalena, per la quale sono in corso le attività preliminari di cantiere. Le operazioni di scavo vero e proprio della Maddalena sono previste per maggio-giugno. L’inizio dei lavori principali della Torino Lione è previsto per il 2013. Il cantiere durerà 10 anni
  • 21. 10 anni? Troppo ottimismo! Per fare La Francia è più avantianaloga, il sui lavori di scavo. Sono state un'opera dell’Italia nuovo Gottardo realizzate discenderie per ne vorranno almeno 15. E Svizzero, ce circa 9 km. (…) noi non siamo svizzeri… La società italo francese che gestisce la prima fase, Ltf, ha firmato il contratto con l’impresa il 20 dicembre scorso per la galleria geognostica della Maddalena, per la quale sono in corso le attività preliminari di cantiere. Le operazioni di scavo vero e proprio della Maddalena sono previste per maggio-giugno. L’inizio dei lavori principali della Torino Lione è previsto per il 2013. Il cantiere durerà 10 anni
  • 22. 10 anni? Troppo ottimismo! Per fare La Francia è più avantianaloga, il sui lavori di scavo. Sono state un'opera dell’Italia nuovo Gottardo realizzate discenderie per ne vorranno almeno 15. E Svizzero, ce circa 9 km. (…) frattempo, non siamo svizzeri… a viaggiare sui Tir? E nel noi le merci continueranno La governoitalo francese che gestisce la prima fase,ferrovia il Il società dimostri di voler davvero trasferire su Ltf, ha firmato ilmerci: di spazio, sulla ferrovia storica, ce n'è. E poi: traffico contratto con l’impresa il 20 dicembre scorso per la galleria porta avanti contemporaneamente la quale sono in corso perché geognostica della Maddalena, per anche il progetto del le attività tunnel autostradale? secondo preliminari di cantiere. Le operazioni di scavo vero e proprio della Maddalena sono previste per maggio-giugno. L’inizio dei lavori principali della Torino Lione è previsto per il 2013. Il cantiere durerà 10 anni
  • 23. Allo stato attuale, il collegamento italo-francese è una linea di montagna, che costringe i treni ad una salita di 1250 metri di quota con sovra costi esorbitanti, che passa attraverso una galleria dove non entrano i containers oggi in uso per il trasporto merci. E’ dunque una linea fuori mercato. I flussi di interscambio ItaliaFrancia nel quadrante ovest (da Ventimiglia al Monte Bianco) sono stati negli ultimi dieci anni costanti in quantità (fra 38 e 40 milioni di tonnellate) ed in valore (circa 70 miliardi d’interscambio). Questi valori sono superiori (110%) a tutti quelli che interessano la Svizzera. Ma mentre in questo quadrante (italo-elvetico) la ferrovia intercetta il 63% del traffico, nel quadrante italo-francese non arriva al 7%. La linea storica del Frejus è come una macchina da scrivere nell’era del computer: un servizio che nessuno richiede più. Bisogna dunque creare una nuova infrastruttura che soddisfi la domanda di merci e persone
  • 24. La ferrovia è vecchia e ha forti pendenze: verissimo. Come la linea storica del Allo stato attuale, il collegamento italo-francese è una linea di Gottardo, che infatti dal 2016 avrà un montagna, che costringe i treni ad una salita di 1250 metri di quota nuovo tunnel di base. con sovra costi esorbitanti, che passa attraverso una galleria dove non Ma l’età e il tracciato non impediscono entrano i containers oggi in uso per il trasporto merci. E’ dunque una che sulla linea del Gottardo viaggino 14 linea fuori mercato. I flussi di interscambio ItaliaFrancia nel milioni di tonnellate di merci quadrante ovest (da Ventimiglia al Monte Bianco) sono stati negli l’anno (contro le 3,9 della linea storica ultimi dieci anni costanti in quantità (fra 38 e 40 milioni di tonnellate) della Valsusa). E 14 sono anche ed in valore (circa 70 miliardi d’interscambio). Questi valori sono le tonnellate del valico del Brennero. superiori (110%) a tutti quelli che interessano la Svizzera. Ma mentre in questo quadrante (italo-elvetico) la ferrovia intercetta il 63% del traffico, nel quadrante italo-francese non arriva al 7%. La linea storica del Frejus è come una macchina da scrivere nell’era del computer: un servizio che nessuno richiede più. Bisogna dunque creare una nuova infrastruttura che soddisfi la domanda di merci e persone
  • 25. La ferrovia è vecchia e ha forti pendenze: verissimo. Come la linea storica del Allo stato attuale, il collegamento italo-francese è una linea di Gottardo, che infatti dal 2016 avrà un montagna, che costringe i treni ad una salita di 1250 metri di quota nuovo tunnel di base. con sovra costi esorbitanti, che passa linee di una galleria dove non Per portare i treni merci sulle attraverso montagna servono due cose: ile domanda e non impediscono Ma l’età il tracciato entrano i containers oggi in uso per la trasporto merci. E’ dunque una le locomotive: I flussi di interscambio Gottardo viaggino 14 che sulla linea del linea fuori mercato. Per avere la domanda ItaliaFrancia nel servono politiche chemilioni di tonnellate di merci la incentivino quadrante ovest (da Ventimiglia al Monte Bianco) sono stati negli l’anno (contro le 3,9 della linea storica ultimi rispetto al costanti insu strada: Svizzera40 milioni di tonnellate) dieci anni trasporto quantità (fra 38 e e della Valsusa). E 14 sono anche ed in valore (circa 70 miliardi d’interscambio). Questi valori sono Austria lo fanno, il governo cosa aspetta?. le tonnellate del valico del Brennero. Per le locomotive... bisogna comprarle. superiori (110%) a tutti quelli che interessano la Svizzera. Ma mentre Non si fa, e la linea è deserta. in questo quadrante (italo-elvetico) la ferrovia intercetta il 63% del traffico, nel quadrante italo-francese non arriva al 7%. La linea storica del Frejus è come una macchina da scrivere nell’era del computer: un servizio che nessuno richiede più. Bisogna dunque creare una nuova infrastruttura che soddisfi la domanda di merci e persone
  • 26. I cantieri per la nuova linea costituiranno dunque un’opportunità per lo sviluppo dell’economia dei territori interessati. Saranno più di 2.000 le persone direttamente impegnate in Italia nella realizzazione della nuova linea; i cantieri indurranno, inoltre, una media di 4.000 occupati indiretti. Le ricadute occupazionali, poi, riguarderanno anche la fase di esercizio della nuova linea TorinoLione: cinque anni dopo l’entrata in servizio, la nuova linea creerà oltre 500 posti di lavoro in Italia.
  • 27. I cantieri per la nuova linea costituiranno dunque un’opportunità per lo sviluppo dell’economia dei territori interessati. Saranno più di 2.000 le persone direttamente impegnate in Italia nella realizzazione della nuova linea; i cantieri indurranno, inoltre, una media di 4.000 occupati indiretti. Le ricadute occupazionali, poi, riguarderanno anche la fase di esercizio della nuova linea TorinoLione: cinque anni dopo Anche l’ammodernamento l’entrata in servizio, la nuova linea creerà oltre 500 posti di lavoro della linea esistente in Italia. porterebbe posti di lavoro. Evidentemente.
  • 28. In base ad uno studio specifico sul “bilancio carbonio” del progetto a vita intera si stima che a regime la riduzione annuale di emissioni di gas serra sia pari a 3 milioni di Teq CO2, che corrispondono alle emissioni di gas serra di una città di 300 mila abitanti. Con questi dati si può prevedere un bilancio del carbonio positivo già dopo 23 anni dall’inizio dei lavori.
  • 29. In base ad uno studio specifico sul “bilancio carbonio” del progetto a vita intera si stima che a regime la riduzione annuale di emissioni di gas serra sia pari a 3 milioni di Teq CO2, che corrispondono alle emissioni di gas serra di una città di 300 mila abitanti. Con questi dati si può prevedere un bilancio del carbonio positivo già dopo 23 anni dall’inizio dei lavori. La sostenibilità energetica dipende da quanto l’opera sarà effettivamente utilizzata. Senza politiche che spostino le merci dai tir al treno, anche la linea ferroviaria più tecnologica e innovativa del pianeta avrà un bilancio energetico in rosso
  • 30. E ora, due domande al governo vogliamo farle noi: Per quale motivo non cominciare già da ora a spostare le merci sui due binari già esistenti e attualmente inutilizzati? Perché non stabilisce in modo inequivocabile il blocco del passaggio dei tir in autostrada dal momento dell’entrata in funzione del tunnel ferroviario? Per approfondire: www.legambiente.it/contenuti/articoli/la-tav-valsusa-non-serve www.facebook.com/legambiente.onlus