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Lezione n.5
Molte delle risposte che stavamo
cercando sono nel suolo.
Soil isarguably themost biologically complex substrateon Earth, containing
an enormousdiversity of organismsin multi-trophic food websthat arecentral
to terrestrial biogeochemical cycles(Raffaelli et al., 2002).
Thedynamicsof soil food websaredriven by organic carbon inputsfrom
plants(Wardleand van der Putten, 2002) and thissupportstheactivitiesof
decomposer organismsthat makenutrientsavailableto plantsand recycle
carbon (C) to theatmosphereasCO2.
There are more than 10¹⁶ prokaryotes in a tonne of soil compared to a
more 10¹¹ stars in ourgalaxy (Curtis and Sloan, 2005)
In un ettaro – 10.000 mq
- di bosco, nei primi 15 cm di suolo, le quantità di esseri viventi è
spaventosa: 10.000 kg di batteri,
10.000 kg di funghi, 4000 kg di lombrichi, 380 kg di protozoi, 140
kg di alghe etc.
Abundanceof soil micro-organisms, which havebeen estimated to rangefrom
5000 to 1,000,000 genomesper gram of soil (Chatzinotaset al., 1998; Gans
et al., 2005).
La fertilità del suolo
La fertilità di un suolo è in realtà il frutto di numerosi
fattori, alcuni intrinseci, come le sue caratteristiche
chimico-fisiche, altri estrinseci come gli interventi
umani.
Gli strati
La porzione di terreno posta vicino alla superficie, solitamente i
primi 60-70 cm, è quella più attiva e vitale, la più adatta alla vita
delle piante, quella che interessa dipiù agli ortisti.
In essa le piante sviluppano radici e riescono a recuperare acqua e
nutrienti a sufficienza. La parte più profonda invece è inerte e
non è adatta per sopperire alle necessità degli ortaggi in quanto
composta per lo più da pietra e strati di terreno compatti e
chimicamente stabili.
La terra è come una cipolla
Strato di copertura: è composto da tutti i residui organici di ogni genere ( foglie,
animali morti etc.), è il più importante perchè è la parte che protegge il suolo
vero è proprio,
strato di decomposizione: è il primissimo strato di suolo, entro i 5 cm,
estremamente ricco di vita dove si nasconde la biodiversità del suolo
strato umico: è lo strato dove prende vita l'humus solitamente, alle nostre
latitudini, entro i primi 10-15 cm di suolo. Qui abitano le radici superficiali
delle piante ed è la zona più ricca di nutrimento e di vita.
Strato minerale: è la parte di suolo caratterizzato per la maggior parte dal
minerale disgregato, quindi la materia originaria da cui si è formato il suolo,
può essere uno strato anche più profondo di 50 cm.
Roccia madre: è la roccia da cui si forma il suolo con il suo lungo processo di
alterazione e disgregazione, già descritto in precedenza.
HUMUS
Le qualità dei suolo agricoli nel tempo è mantenuta, oltre che dalle
lavorazioni, anche all’incessante lavoro della pedofauna, gli esseri
viventi che popolano il suolo. Non solo lombrichi o insetti, ma anche
funghi, batteri e le radici delle piante stesse.
Con la loro attività modificano e alterano meccanicamente la struttura del
suolo, essi infatti disgregano gli agglomerati terrosi rendendo il terreno
più soffice e permeabile. Non solo, la pedofauna collabora attivamente
nella formazione dell’humus e di composti minerali degradando e
trasformando i residui vegetali e animali presenti nel suolo e
rendendoli parte integrante del terreno.
L’humus in particolare aumenta la sofficità del suolo riducendone il
compattamento e rendendo le lavorazioni più semplici. I suoli ricchi di
humus sono meno soggetti all’erosione superficiale e riescono a
trattenere più acqua e minerali negli strati attivi rispetto a terreni
poveri.
IL POTERE DELL'HUMUS
L'humus, una materia senza forma, di origine organica,
collosa, scura e ricca di sostanze e composti molto
nutritivi per le piante.
La potenza di questa sostanza è sottovalutata. E'
presente nel suolo nella misura del 5% ma da questa
dipendono molti elementi cruciali per il suolo, le
piante e per noi. Dall'humus dipende la fertilità del
suolo.
IL TERRENO IDEALE SI CHIAMA
FRANCO
Il terreno ideale per coltivare, detto franco (o di
medio impasto), è composto da circa il 40% di
sabbia, il 40% di limo e il 20% d'argilla.
particelle di grandezza:
ghiaia diametro maggiore di 2 mm
sabbia diametro da 0.02 a 2 mm
limo diametro da 0.002 a 0.02 mm
argilla diametro minore di 0.002 mm
ANALISI DEL SUOLO
HOME MADE
Dopo 40 secondi: prendete la misura del livello del materiale che si è depositato e
tracciate, in sua corrispondenza, una prima lineetta sul contenitore con un pennarello
indelebile.
Dopo 30 minuti: prendete la misura del secondo strato sedimentato, dal segno che
aveate disegnato fino al nuovo livello depositato. Tracciate una linea in
corrispondenza del nuovo livello.
Dopo 24 ore: prendete l’ultima misura dal secondo segno fino al nuovo deposito e
tracciate una nuova linea.
Potrete osservare bene il fenomeno anche dopo alcuni giorni.
Ed ecco come stabilire la composizione del terreno:
prima misura = strato di argilla
seconda misura= strato di limo
terza misura = strato di sabbia.
ANALISI DEL SUOLO
HOME MADE
Calcolati in percentuale, questi valori vi daranno l'esatta fotografia del vostro orto, questo
esperimento, infatti, ti dice qual è la tessitura del terreno.
Se ha più del 70% di sabbia è un terreno sabbioso: può essere un problema nei periodi
siccitosi perché inaridisce facilmente, ma in generale acqua e aria circolano bene.
Se invece contiene più del 70% di argilla è argilloso: poco ossigeno, troppa acqua e
ristagni.
Anche il terreno limoso, cioè con oltre il 70% di limo, è sfavorevole alla vita delle piante.
Un terreno normale (si parla di “tessitura franca”) dovrebbe avere all'incirca il 40% di
sabbia, 40% di limo, 20% di argilla.
IL PH
Quello che si misura sulla scala del pH è la quantità di ioni H+
e, indirettamente, di ioni OH-
presenti in una soluzione. La
prevalenza dei primi sui secondi fa spostare l’ago verso
l’acidità, se sono invece presenti più ioni OH-
la soluzione è
basica. Se il rapporto tra i due è equilibrato si parla di reazione
neutra (pH 7).
IL PH
In generale, azoto, fosforo, potassio e zolfo si trovano in una forma
facilmente assimilabile dalle piante se l’ambiente è prossimo alla
neutralità, mentre calcio e magnesio sono più efficaci se il pH è
leggermente basico. Con pH inferiori a 5,5 la loro disponibilità è
invece pregiudicata.
ACIDITA'/BASICITA'
Parallelamente ci sono piante che prediligono suoli
acidi (acidofile o ossifile) e piante che vivono meglio
in terreni basici (basofile o anossifile); la maggior
parte delle colture orticole e delle piante da frutto
preferiscono un pH tra 6 e 7,5 con qualche leggera
differenza.
Meccanismi di movimento
dell'acqua
I principali meccanismi che portano un terreno a
perdere le sue riserve d’acqua sono
principalmente tre: la percolazione,
l’evaporazione e la traspirazione.
Problemi
La percolazione rappresenta di solito un problema nei terreni in
quanto, molti nutrienti, sciogliendosi in acqua, vengono dilavati e
portati via. In linea teorica la perfetta irrigazione non dovrebbe
generare acqua di percolazione.
Traspirazione: trucchi
Il fenomeno è rilevante quando il terreno è compatto e gli strati
superficiali sono a stretto contatto con i più profondi.
Per evitare questa perdite è molto utile lavorare lo strato
superficiale del terreno zappettandolo (sarchiatura), in questo
modo si rompe la continuità degli strati e il movimento
capillare dell’acqua verso l’alto è impedito.
PACCIAMARE
COSA SIGNIFICA?
Con la pacciamatura, o mulching, come lo chiamano gli inglesi,
riusciamo a mantenere il terreno più umido a lungo, proteggiamo il
suolo dalla sua degradazione e durante l'inverno evitiamo che il terreno
geli completamente. Inoltre con la pacciamatura, riusciamo a
mantenere il terreno morbido, otteniamo frutti e piante meno sporche
di terra, concimiamo e rendiamo fertile il terreno.
UN TRUCCO: IL COMPOST GIOVANE COME
PRIMO STRATO
A cosa serve la pacciamatura
• Trattiene l'umidità
• Controlla le infestanti
• Mantiene più sane le piante
• Nutre il terreno
• Contribuisce a rendere il suolo morbido
• Evita l'erosione
Pacciamare
Paglia: ottima, va distribuita con attenzione perchè è molto voluminosa e potrebbe coprire le
pianticelle trapiantate da poco, si consiglia di distribuirla lasciando una uno spazio intorno
alla pianta. E' sempre meglio distribuire un primo strato di erba umida, da coprire poi con
della paglia.
Ultimo strato
Vertical garden
Pacciamare
Foglie secche: molto utili, essendo leggere vanno bloccate con piccoli rami
trucioli di legno o segatura: indicati per i sentieri dell'orto o intorno alle aiuole, se utilizzate
nell'orto vanno mischiate con altro materiale facilmente degradabile ad esempio erba
da sfalcio o paglia
compost: è utile anche non completamente compostato, così da permettere che si
deconponga. Quando è matura è un ottima base su cui mettere altro materiale per
pacciamare.
Pacciamare
Cippato di legno.
I francesi lo chiamano BRF.
Un alleato nell'orto!
Irrigare
• Temporizzatore: timer analogico o digitale
• Tubi per la distribuzione
• Tubi terminali
Tipologie di terminali
• Tubo poroso
• Tubo per microirrigazione
• Ugelli regolati per goccia a goccia
• Ugelli a getto
Progettazione impianto
• Perdite di carico: si raggirano con
elettrovalvole si usano terminali che
richiedono bassa pressione
( microirrigazione )
• Canaletta per l'acqua: tubo centrale nella
canaletta
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  • 2. Molte delle risposte che stavamo cercando sono nel suolo.
  • 3. Soil isarguably themost biologically complex substrateon Earth, containing an enormousdiversity of organismsin multi-trophic food websthat arecentral to terrestrial biogeochemical cycles(Raffaelli et al., 2002). Thedynamicsof soil food websaredriven by organic carbon inputsfrom plants(Wardleand van der Putten, 2002) and thissupportstheactivitiesof decomposer organismsthat makenutrientsavailableto plantsand recycle carbon (C) to theatmosphereasCO2.
  • 4. There are more than 10¹⁶ prokaryotes in a tonne of soil compared to a more 10¹¹ stars in ourgalaxy (Curtis and Sloan, 2005) In un ettaro – 10.000 mq - di bosco, nei primi 15 cm di suolo, le quantità di esseri viventi è spaventosa: 10.000 kg di batteri, 10.000 kg di funghi, 4000 kg di lombrichi, 380 kg di protozoi, 140 kg di alghe etc. Abundanceof soil micro-organisms, which havebeen estimated to rangefrom 5000 to 1,000,000 genomesper gram of soil (Chatzinotaset al., 1998; Gans et al., 2005).
  • 5. La fertilità del suolo La fertilità di un suolo è in realtà il frutto di numerosi fattori, alcuni intrinseci, come le sue caratteristiche chimico-fisiche, altri estrinseci come gli interventi umani.
  • 6. Gli strati La porzione di terreno posta vicino alla superficie, solitamente i primi 60-70 cm, è quella più attiva e vitale, la più adatta alla vita delle piante, quella che interessa dipiù agli ortisti. In essa le piante sviluppano radici e riescono a recuperare acqua e nutrienti a sufficienza. La parte più profonda invece è inerte e non è adatta per sopperire alle necessità degli ortaggi in quanto composta per lo più da pietra e strati di terreno compatti e chimicamente stabili.
  • 7. La terra è come una cipolla Strato di copertura: è composto da tutti i residui organici di ogni genere ( foglie, animali morti etc.), è il più importante perchè è la parte che protegge il suolo vero è proprio, strato di decomposizione: è il primissimo strato di suolo, entro i 5 cm, estremamente ricco di vita dove si nasconde la biodiversità del suolo strato umico: è lo strato dove prende vita l'humus solitamente, alle nostre latitudini, entro i primi 10-15 cm di suolo. Qui abitano le radici superficiali delle piante ed è la zona più ricca di nutrimento e di vita. Strato minerale: è la parte di suolo caratterizzato per la maggior parte dal minerale disgregato, quindi la materia originaria da cui si è formato il suolo, può essere uno strato anche più profondo di 50 cm. Roccia madre: è la roccia da cui si forma il suolo con il suo lungo processo di alterazione e disgregazione, già descritto in precedenza.
  • 8. HUMUS Le qualità dei suolo agricoli nel tempo è mantenuta, oltre che dalle lavorazioni, anche all’incessante lavoro della pedofauna, gli esseri viventi che popolano il suolo. Non solo lombrichi o insetti, ma anche funghi, batteri e le radici delle piante stesse. Con la loro attività modificano e alterano meccanicamente la struttura del suolo, essi infatti disgregano gli agglomerati terrosi rendendo il terreno più soffice e permeabile. Non solo, la pedofauna collabora attivamente nella formazione dell’humus e di composti minerali degradando e trasformando i residui vegetali e animali presenti nel suolo e rendendoli parte integrante del terreno. L’humus in particolare aumenta la sofficità del suolo riducendone il compattamento e rendendo le lavorazioni più semplici. I suoli ricchi di humus sono meno soggetti all’erosione superficiale e riescono a trattenere più acqua e minerali negli strati attivi rispetto a terreni poveri.
  • 9. IL POTERE DELL'HUMUS L'humus, una materia senza forma, di origine organica, collosa, scura e ricca di sostanze e composti molto nutritivi per le piante. La potenza di questa sostanza è sottovalutata. E' presente nel suolo nella misura del 5% ma da questa dipendono molti elementi cruciali per il suolo, le piante e per noi. Dall'humus dipende la fertilità del suolo.
  • 10. IL TERRENO IDEALE SI CHIAMA FRANCO Il terreno ideale per coltivare, detto franco (o di medio impasto), è composto da circa il 40% di sabbia, il 40% di limo e il 20% d'argilla. particelle di grandezza: ghiaia diametro maggiore di 2 mm sabbia diametro da 0.02 a 2 mm limo diametro da 0.002 a 0.02 mm argilla diametro minore di 0.002 mm
  • 11. ANALISI DEL SUOLO HOME MADE Dopo 40 secondi: prendete la misura del livello del materiale che si è depositato e tracciate, in sua corrispondenza, una prima lineetta sul contenitore con un pennarello indelebile. Dopo 30 minuti: prendete la misura del secondo strato sedimentato, dal segno che aveate disegnato fino al nuovo livello depositato. Tracciate una linea in corrispondenza del nuovo livello. Dopo 24 ore: prendete l’ultima misura dal secondo segno fino al nuovo deposito e tracciate una nuova linea. Potrete osservare bene il fenomeno anche dopo alcuni giorni. Ed ecco come stabilire la composizione del terreno: prima misura = strato di argilla seconda misura= strato di limo terza misura = strato di sabbia.
  • 12. ANALISI DEL SUOLO HOME MADE Calcolati in percentuale, questi valori vi daranno l'esatta fotografia del vostro orto, questo esperimento, infatti, ti dice qual è la tessitura del terreno. Se ha più del 70% di sabbia è un terreno sabbioso: può essere un problema nei periodi siccitosi perché inaridisce facilmente, ma in generale acqua e aria circolano bene. Se invece contiene più del 70% di argilla è argilloso: poco ossigeno, troppa acqua e ristagni. Anche il terreno limoso, cioè con oltre il 70% di limo, è sfavorevole alla vita delle piante. Un terreno normale (si parla di “tessitura franca”) dovrebbe avere all'incirca il 40% di sabbia, 40% di limo, 20% di argilla.
  • 13. IL PH Quello che si misura sulla scala del pH è la quantità di ioni H+ e, indirettamente, di ioni OH- presenti in una soluzione. La prevalenza dei primi sui secondi fa spostare l’ago verso l’acidità, se sono invece presenti più ioni OH- la soluzione è basica. Se il rapporto tra i due è equilibrato si parla di reazione neutra (pH 7).
  • 14. IL PH In generale, azoto, fosforo, potassio e zolfo si trovano in una forma facilmente assimilabile dalle piante se l’ambiente è prossimo alla neutralità, mentre calcio e magnesio sono più efficaci se il pH è leggermente basico. Con pH inferiori a 5,5 la loro disponibilità è invece pregiudicata.
  • 15. ACIDITA'/BASICITA' Parallelamente ci sono piante che prediligono suoli acidi (acidofile o ossifile) e piante che vivono meglio in terreni basici (basofile o anossifile); la maggior parte delle colture orticole e delle piante da frutto preferiscono un pH tra 6 e 7,5 con qualche leggera differenza.
  • 16. Meccanismi di movimento dell'acqua I principali meccanismi che portano un terreno a perdere le sue riserve d’acqua sono principalmente tre: la percolazione, l’evaporazione e la traspirazione.
  • 17. Problemi La percolazione rappresenta di solito un problema nei terreni in quanto, molti nutrienti, sciogliendosi in acqua, vengono dilavati e portati via. In linea teorica la perfetta irrigazione non dovrebbe generare acqua di percolazione.
  • 18. Traspirazione: trucchi Il fenomeno è rilevante quando il terreno è compatto e gli strati superficiali sono a stretto contatto con i più profondi. Per evitare questa perdite è molto utile lavorare lo strato superficiale del terreno zappettandolo (sarchiatura), in questo modo si rompe la continuità degli strati e il movimento capillare dell’acqua verso l’alto è impedito.
  • 19. PACCIAMARE COSA SIGNIFICA? Con la pacciamatura, o mulching, come lo chiamano gli inglesi, riusciamo a mantenere il terreno più umido a lungo, proteggiamo il suolo dalla sua degradazione e durante l'inverno evitiamo che il terreno geli completamente. Inoltre con la pacciamatura, riusciamo a mantenere il terreno morbido, otteniamo frutti e piante meno sporche di terra, concimiamo e rendiamo fertile il terreno. UN TRUCCO: IL COMPOST GIOVANE COME PRIMO STRATO
  • 20. A cosa serve la pacciamatura • Trattiene l'umidità • Controlla le infestanti • Mantiene più sane le piante • Nutre il terreno • Contribuisce a rendere il suolo morbido • Evita l'erosione
  • 21. Pacciamare Paglia: ottima, va distribuita con attenzione perchè è molto voluminosa e potrebbe coprire le pianticelle trapiantate da poco, si consiglia di distribuirla lasciando una uno spazio intorno alla pianta. E' sempre meglio distribuire un primo strato di erba umida, da coprire poi con della paglia. Ultimo strato
  • 23.
  • 24. Pacciamare Foglie secche: molto utili, essendo leggere vanno bloccate con piccoli rami trucioli di legno o segatura: indicati per i sentieri dell'orto o intorno alle aiuole, se utilizzate nell'orto vanno mischiate con altro materiale facilmente degradabile ad esempio erba da sfalcio o paglia compost: è utile anche non completamente compostato, così da permettere che si deconponga. Quando è matura è un ottima base su cui mettere altro materiale per pacciamare.
  • 25. Pacciamare Cippato di legno. I francesi lo chiamano BRF. Un alleato nell'orto!
  • 26. Irrigare • Temporizzatore: timer analogico o digitale • Tubi per la distribuzione • Tubi terminali
  • 27. Tipologie di terminali • Tubo poroso • Tubo per microirrigazione • Ugelli regolati per goccia a goccia • Ugelli a getto
  • 28. Progettazione impianto • Perdite di carico: si raggirano con elettrovalvole si usano terminali che richiedono bassa pressione ( microirrigazione ) • Canaletta per l'acqua: tubo centrale nella canaletta