Progetto orto sinergico didattico associazione metaeducazioneMarco Garoffolo
Questo progetto nasce dall’amore per i bambini e per la terra.
Amore per la terra che mai come ora è bisognosa di cure e di rispetto e amore per i bambini che ne saranno gli eredi.insegnando loro, mediante l’osservazione e l’esperienza diretta, a proteggerla, rispettarla e a meravigliarsi della sua generosità cresceremo una generazione di persone capaci di diventarne i custodi in maniera responsabile.
Abbiamo proposto alle scuole milanesi, ovviamente a quelle che dispongono di un giardino, la realizzazione di un orto sinergico. Può essere di dimensioni anche ridotte, dipende dallo spazio e dalle energie disponibili.
Nell’orto sinergico le piante e la terra collaborano insieme per prosperare, le piante crescono rigogliose e la terra diventa sempre più fertile, senza bisogno di fertilizzanti e antiparassitari. Questo magnifico equilibrio è reso possibile dall’osservazione dei metodi della natura e dalla loro applicazione all’arte del coltivare.
Progetto orto sinergico didattico associazione metaeducazioneMarco Garoffolo
Questo progetto nasce dall’amore per i bambini e per la terra.
Amore per la terra che mai come ora è bisognosa di cure e di rispetto e amore per i bambini che ne saranno gli eredi.insegnando loro, mediante l’osservazione e l’esperienza diretta, a proteggerla, rispettarla e a meravigliarsi della sua generosità cresceremo una generazione di persone capaci di diventarne i custodi in maniera responsabile.
Abbiamo proposto alle scuole milanesi, ovviamente a quelle che dispongono di un giardino, la realizzazione di un orto sinergico. Può essere di dimensioni anche ridotte, dipende dallo spazio e dalle energie disponibili.
Nell’orto sinergico le piante e la terra collaborano insieme per prosperare, le piante crescono rigogliose e la terra diventa sempre più fertile, senza bisogno di fertilizzanti e antiparassitari. Questo magnifico equilibrio è reso possibile dall’osservazione dei metodi della natura e dalla loro applicazione all’arte del coltivare.
È tempo di predisporre le protezioni per difendere gli ortaggi dal freddoVita in Campagna
Contro i danni causati agli ortaggi dalle basse temperature non vi sono mezzi curativi, ma devono
essere messi in atto accorgimenti preventivi: l’installazione di protezioni va unita alla scelta
di specie e varietà adatte al periodo di coltivazione. Per poter raccogliere dall’autunno a fi ne inverno
risulta molto importante anche rispettare i tempi di semina e/o di trapianto
Non tutti i materiali per essere recuperati devono essere forzatamente condotti a speciali impianti di riciclaggio. Infatti la raccolta differenziata si può effettuare direttamente da casa con il compostaggio domestico dei rifiuti organici svolto da chi ha un giardino nella propria casa di residenza. Circa il 25-30% dei rifiuti delle famiglie è infatti composto da rifiuti organici come scarti di cibo o frutta, piante recise, sfalci dei prati, fogliame, erbacce, trucioli ecc.
La coltivazione del cavolo broccolo, dalla preparazione del terreno alla racc...Vita in Campagna
Il cavolo broccolo, ortaggio che ama terreni ben drenati, non è molto esigente in fatto di concimazione. La coltura, che si avvia soprattutto tramite messa a dimora di piantine provviste di pane di terra, deve essere seguita con moderate e costanti irrigazioni, in base all’andamento stagionale. Anche se poco attuata, con la pacciamatura si ottengono ottimi risultati
La cima di rapa si semina adesso per poterla raccogliere già a settembreVita in Campagna
Questo ortaggio, legato nel nostro immaginario a un piatto pugliese, le orecchiette, si coltiva da sempre nelle regioni centro-meridionali ed è invece poco presente al Nord. Lo si può però ottenere facilmente, in quanto cresce in vari tipi di terreno e richiede poche cure. Si semina in piena estate, per raccoglierlo a partire da settembre. In un piccolo orto non richiede tra l’altro alcun trattamento antiparassitario
Convegno "Biodiversità come motore dello sviluppo rurale". Il convegno si è tenuto al MUSE a Trento il 15 Novembre 2014. On line tutte le presentazioni ed i video dell'evento.
Il convegno aveva l'obiettivo di accostare e mettere a confronto le esperienze di utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Realizzate in alcune zone della Tanzania e del Vietnam da organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale, queste iniziative sono state comparate con altrettante operazioni messe in atto in Trentino.
Il confronto voleva offrire una serie di spunti di riflessione su come la biodiversità possa favorire lo sviluppo rurale, attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali da parte delle comunità locali, in particolare nelle aree protette. Quattro i punti di vista adottati che si integrano tra di loro: le caratteristiche degli Ecosistemi, le forme di gestione, la partecipazione e le figure professionali per lo sviluppo locale.
Questa è l'ottava di otto presentazioni. Cerca su youtube i video!
Linee guida per iniziative di agricoltura socialeMarco Garoffolo
Linee guida per progettare iniziative di Agricoltura Sociale
Alfonso Pascale
Il volume è stato realizzato nell’ambito del progetto INEA “Promozione della cultura contadina” finanziato dal Mipaaf, coordinato da Francesca Giarè.
Il testo è stato redatto da Alfonso Pascale, Presidente della Rete Fattorie Sociali,
al quale va un ringraziamento per il suo impegno nel promuovere l’agricoltura sociale e supportare quanti intendono avviare o consolidare esperienze in questo ambito. Un ringraziamento anche a Giuseppe Gaudio e Maria Carmela Macrì, ricercatori INEA, per i suggerimenti al testo.
È tempo di predisporre le protezioni per difendere gli ortaggi dal freddoVita in Campagna
Contro i danni causati agli ortaggi dalle basse temperature non vi sono mezzi curativi, ma devono
essere messi in atto accorgimenti preventivi: l’installazione di protezioni va unita alla scelta
di specie e varietà adatte al periodo di coltivazione. Per poter raccogliere dall’autunno a fi ne inverno
risulta molto importante anche rispettare i tempi di semina e/o di trapianto
Non tutti i materiali per essere recuperati devono essere forzatamente condotti a speciali impianti di riciclaggio. Infatti la raccolta differenziata si può effettuare direttamente da casa con il compostaggio domestico dei rifiuti organici svolto da chi ha un giardino nella propria casa di residenza. Circa il 25-30% dei rifiuti delle famiglie è infatti composto da rifiuti organici come scarti di cibo o frutta, piante recise, sfalci dei prati, fogliame, erbacce, trucioli ecc.
La coltivazione del cavolo broccolo, dalla preparazione del terreno alla racc...Vita in Campagna
Il cavolo broccolo, ortaggio che ama terreni ben drenati, non è molto esigente in fatto di concimazione. La coltura, che si avvia soprattutto tramite messa a dimora di piantine provviste di pane di terra, deve essere seguita con moderate e costanti irrigazioni, in base all’andamento stagionale. Anche se poco attuata, con la pacciamatura si ottengono ottimi risultati
La cima di rapa si semina adesso per poterla raccogliere già a settembreVita in Campagna
Questo ortaggio, legato nel nostro immaginario a un piatto pugliese, le orecchiette, si coltiva da sempre nelle regioni centro-meridionali ed è invece poco presente al Nord. Lo si può però ottenere facilmente, in quanto cresce in vari tipi di terreno e richiede poche cure. Si semina in piena estate, per raccoglierlo a partire da settembre. In un piccolo orto non richiede tra l’altro alcun trattamento antiparassitario
Convegno "Biodiversità come motore dello sviluppo rurale". Il convegno si è tenuto al MUSE a Trento il 15 Novembre 2014. On line tutte le presentazioni ed i video dell'evento.
Il convegno aveva l'obiettivo di accostare e mettere a confronto le esperienze di utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Realizzate in alcune zone della Tanzania e del Vietnam da organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale, queste iniziative sono state comparate con altrettante operazioni messe in atto in Trentino.
Il confronto voleva offrire una serie di spunti di riflessione su come la biodiversità possa favorire lo sviluppo rurale, attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali da parte delle comunità locali, in particolare nelle aree protette. Quattro i punti di vista adottati che si integrano tra di loro: le caratteristiche degli Ecosistemi, le forme di gestione, la partecipazione e le figure professionali per lo sviluppo locale.
Questa è l'ottava di otto presentazioni. Cerca su youtube i video!
Linee guida per iniziative di agricoltura socialeMarco Garoffolo
Linee guida per progettare iniziative di Agricoltura Sociale
Alfonso Pascale
Il volume è stato realizzato nell’ambito del progetto INEA “Promozione della cultura contadina” finanziato dal Mipaaf, coordinato da Francesca Giarè.
Il testo è stato redatto da Alfonso Pascale, Presidente della Rete Fattorie Sociali,
al quale va un ringraziamento per il suo impegno nel promuovere l’agricoltura sociale e supportare quanti intendono avviare o consolidare esperienze in questo ambito. Un ringraziamento anche a Giuseppe Gaudio e Maria Carmela Macrì, ricercatori INEA, per i suggerimenti al testo.
Soil bioengineering is a discipline of civil engineering. It pursues technological, ecological, economic as well as design goals and seeks to achieve these primarily by making use of living materials, seeds, plants, part of plants and plant communities, and employing them in near–natural constructions while exploiting the manifold abilities inherent in plants. Soil Bioengineering may sometimes be a substitute for classical engineering works; however, in most cases it is a meaningful and necessary method of complementing the latter. Its application suggests itself in all fields of soil and hydraulic engineering, especially for slope and embankment stabilization and erosion control.
Soil bioengineering is the use of living plant materials to provide some engineering function. Soil bioengineering is an effective tool for treatment of a variety of unstable and / or eroding sites.
Ripristino ambientale di siti contaminati con piante erbacee a radicazione pr...Nicola Era
Environmental restoration experiences in polluted sites.
The use of deep rooting perennial grass plants in mines, landfill sites, quarries.
A maintenance cost saving idea.
Contribution to Summer School SISS/SIPe 2017 "I suoli montani, gli humus forestali, l'entomofauna dei suoli" Centro Appenninico Terminillo "Carlo Jucci"
Così come la natura scompone e reintegra nell’ambiente foglie morte e frutti caduti, anche l’essere umano può imitare un processo così semplice e comprensibile evitando lo spreco di risorse, riciclando e reintegrando gli scarti della tua cucina nella natura, convertendoli in concime
Conosciamo il territorio circostante, con riferimento al rapporto uomo ambiente. Partendo dalle risorse presenti, sia naturali che antropiche, abbiamo rilevato le principali attività economiche che fanno di Orzinuovi un paese agricolo.
3. Soil isarguably themost biologically complex substrateon Earth, containing
an enormousdiversity of organismsin multi-trophic food websthat arecentral
to terrestrial biogeochemical cycles(Raffaelli et al., 2002).
Thedynamicsof soil food websaredriven by organic carbon inputsfrom
plants(Wardleand van der Putten, 2002) and thissupportstheactivitiesof
decomposer organismsthat makenutrientsavailableto plantsand recycle
carbon (C) to theatmosphereasCO2.
4. There are more than 10¹⁶ prokaryotes in a tonne of soil compared to a
more 10¹¹ stars in ourgalaxy (Curtis and Sloan, 2005)
In un ettaro – 10.000 mq
- di bosco, nei primi 15 cm di suolo, le quantità di esseri viventi è
spaventosa: 10.000 kg di batteri,
10.000 kg di funghi, 4000 kg di lombrichi, 380 kg di protozoi, 140
kg di alghe etc.
Abundanceof soil micro-organisms, which havebeen estimated to rangefrom
5000 to 1,000,000 genomesper gram of soil (Chatzinotaset al., 1998; Gans
et al., 2005).
5. La fertilità del suolo
La fertilità di un suolo è in realtà il frutto di numerosi
fattori, alcuni intrinseci, come le sue caratteristiche
chimico-fisiche, altri estrinseci come gli interventi
umani.
6. Gli strati
La porzione di terreno posta vicino alla superficie, solitamente i
primi 60-70 cm, è quella più attiva e vitale, la più adatta alla vita
delle piante, quella che interessa dipiù agli ortisti.
In essa le piante sviluppano radici e riescono a recuperare acqua e
nutrienti a sufficienza. La parte più profonda invece è inerte e
non è adatta per sopperire alle necessità degli ortaggi in quanto
composta per lo più da pietra e strati di terreno compatti e
chimicamente stabili.
7. La terra è come una cipolla
Strato di copertura: è composto da tutti i residui organici di ogni genere ( foglie,
animali morti etc.), è il più importante perchè è la parte che protegge il suolo
vero è proprio,
strato di decomposizione: è il primissimo strato di suolo, entro i 5 cm,
estremamente ricco di vita dove si nasconde la biodiversità del suolo
strato umico: è lo strato dove prende vita l'humus solitamente, alle nostre
latitudini, entro i primi 10-15 cm di suolo. Qui abitano le radici superficiali
delle piante ed è la zona più ricca di nutrimento e di vita.
Strato minerale: è la parte di suolo caratterizzato per la maggior parte dal
minerale disgregato, quindi la materia originaria da cui si è formato il suolo,
può essere uno strato anche più profondo di 50 cm.
Roccia madre: è la roccia da cui si forma il suolo con il suo lungo processo di
alterazione e disgregazione, già descritto in precedenza.
8. HUMUS
Le qualità dei suolo agricoli nel tempo è mantenuta, oltre che dalle
lavorazioni, anche all’incessante lavoro della pedofauna, gli esseri
viventi che popolano il suolo. Non solo lombrichi o insetti, ma anche
funghi, batteri e le radici delle piante stesse.
Con la loro attività modificano e alterano meccanicamente la struttura del
suolo, essi infatti disgregano gli agglomerati terrosi rendendo il terreno
più soffice e permeabile. Non solo, la pedofauna collabora attivamente
nella formazione dell’humus e di composti minerali degradando e
trasformando i residui vegetali e animali presenti nel suolo e
rendendoli parte integrante del terreno.
L’humus in particolare aumenta la sofficità del suolo riducendone il
compattamento e rendendo le lavorazioni più semplici. I suoli ricchi di
humus sono meno soggetti all’erosione superficiale e riescono a
trattenere più acqua e minerali negli strati attivi rispetto a terreni
poveri.
9. IL POTERE DELL'HUMUS
L'humus, una materia senza forma, di origine organica,
collosa, scura e ricca di sostanze e composti molto
nutritivi per le piante.
La potenza di questa sostanza è sottovalutata. E'
presente nel suolo nella misura del 5% ma da questa
dipendono molti elementi cruciali per il suolo, le
piante e per noi. Dall'humus dipende la fertilità del
suolo.
10. IL TERRENO IDEALE SI CHIAMA
FRANCO
Il terreno ideale per coltivare, detto franco (o di
medio impasto), è composto da circa il 40% di
sabbia, il 40% di limo e il 20% d'argilla.
particelle di grandezza:
ghiaia diametro maggiore di 2 mm
sabbia diametro da 0.02 a 2 mm
limo diametro da 0.002 a 0.02 mm
argilla diametro minore di 0.002 mm
11. ANALISI DEL SUOLO
HOME MADE
Dopo 40 secondi: prendete la misura del livello del materiale che si è depositato e
tracciate, in sua corrispondenza, una prima lineetta sul contenitore con un pennarello
indelebile.
Dopo 30 minuti: prendete la misura del secondo strato sedimentato, dal segno che
aveate disegnato fino al nuovo livello depositato. Tracciate una linea in
corrispondenza del nuovo livello.
Dopo 24 ore: prendete l’ultima misura dal secondo segno fino al nuovo deposito e
tracciate una nuova linea.
Potrete osservare bene il fenomeno anche dopo alcuni giorni.
Ed ecco come stabilire la composizione del terreno:
prima misura = strato di argilla
seconda misura= strato di limo
terza misura = strato di sabbia.
12. ANALISI DEL SUOLO
HOME MADE
Calcolati in percentuale, questi valori vi daranno l'esatta fotografia del vostro orto, questo
esperimento, infatti, ti dice qual è la tessitura del terreno.
Se ha più del 70% di sabbia è un terreno sabbioso: può essere un problema nei periodi
siccitosi perché inaridisce facilmente, ma in generale acqua e aria circolano bene.
Se invece contiene più del 70% di argilla è argilloso: poco ossigeno, troppa acqua e
ristagni.
Anche il terreno limoso, cioè con oltre il 70% di limo, è sfavorevole alla vita delle piante.
Un terreno normale (si parla di “tessitura franca”) dovrebbe avere all'incirca il 40% di
sabbia, 40% di limo, 20% di argilla.
13. IL PH
Quello che si misura sulla scala del pH è la quantità di ioni H+
e, indirettamente, di ioni OH-
presenti in una soluzione. La
prevalenza dei primi sui secondi fa spostare l’ago verso
l’acidità, se sono invece presenti più ioni OH-
la soluzione è
basica. Se il rapporto tra i due è equilibrato si parla di reazione
neutra (pH 7).
14. IL PH
In generale, azoto, fosforo, potassio e zolfo si trovano in una forma
facilmente assimilabile dalle piante se l’ambiente è prossimo alla
neutralità, mentre calcio e magnesio sono più efficaci se il pH è
leggermente basico. Con pH inferiori a 5,5 la loro disponibilità è
invece pregiudicata.
15. ACIDITA'/BASICITA'
Parallelamente ci sono piante che prediligono suoli
acidi (acidofile o ossifile) e piante che vivono meglio
in terreni basici (basofile o anossifile); la maggior
parte delle colture orticole e delle piante da frutto
preferiscono un pH tra 6 e 7,5 con qualche leggera
differenza.
16. Meccanismi di movimento
dell'acqua
I principali meccanismi che portano un terreno a
perdere le sue riserve d’acqua sono
principalmente tre: la percolazione,
l’evaporazione e la traspirazione.
17. Problemi
La percolazione rappresenta di solito un problema nei terreni in
quanto, molti nutrienti, sciogliendosi in acqua, vengono dilavati e
portati via. In linea teorica la perfetta irrigazione non dovrebbe
generare acqua di percolazione.
18. Traspirazione: trucchi
Il fenomeno è rilevante quando il terreno è compatto e gli strati
superficiali sono a stretto contatto con i più profondi.
Per evitare questa perdite è molto utile lavorare lo strato
superficiale del terreno zappettandolo (sarchiatura), in questo
modo si rompe la continuità degli strati e il movimento
capillare dell’acqua verso l’alto è impedito.
19. PACCIAMARE
COSA SIGNIFICA?
Con la pacciamatura, o mulching, come lo chiamano gli inglesi,
riusciamo a mantenere il terreno più umido a lungo, proteggiamo il
suolo dalla sua degradazione e durante l'inverno evitiamo che il terreno
geli completamente. Inoltre con la pacciamatura, riusciamo a
mantenere il terreno morbido, otteniamo frutti e piante meno sporche
di terra, concimiamo e rendiamo fertile il terreno.
UN TRUCCO: IL COMPOST GIOVANE COME
PRIMO STRATO
20. A cosa serve la pacciamatura
• Trattiene l'umidità
• Controlla le infestanti
• Mantiene più sane le piante
• Nutre il terreno
• Contribuisce a rendere il suolo morbido
• Evita l'erosione
21. Pacciamare
Paglia: ottima, va distribuita con attenzione perchè è molto voluminosa e potrebbe coprire le
pianticelle trapiantate da poco, si consiglia di distribuirla lasciando una uno spazio intorno
alla pianta. E' sempre meglio distribuire un primo strato di erba umida, da coprire poi con
della paglia.
Ultimo strato
24. Pacciamare
Foglie secche: molto utili, essendo leggere vanno bloccate con piccoli rami
trucioli di legno o segatura: indicati per i sentieri dell'orto o intorno alle aiuole, se utilizzate
nell'orto vanno mischiate con altro materiale facilmente degradabile ad esempio erba
da sfalcio o paglia
compost: è utile anche non completamente compostato, così da permettere che si
deconponga. Quando è matura è un ottima base su cui mettere altro materiale per
pacciamare.
27. Tipologie di terminali
• Tubo poroso
• Tubo per microirrigazione
• Ugelli regolati per goccia a goccia
• Ugelli a getto
28. Progettazione impianto
• Perdite di carico: si raggirano con
elettrovalvole si usano terminali che
richiedono bassa pressione
( microirrigazione )
• Canaletta per l'acqua: tubo centrale nella
canaletta