Conosciamo il territorio circostante, con riferimento al rapporto uomo ambiente. Partendo dalle risorse presenti, sia naturali che antropiche, abbiamo rilevato le principali attività economiche che fanno di Orzinuovi un paese agricolo.
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
“L’agricoltura ieri e oggi ad Orzinuovi”
1. ANNO SCOLASTICO 2014 – 2015
CLASSI 4^A - 4^B
PROGETTO:
L’AGRICOLTURA
A
ORZINUOVI
IERI E OGGI
2. IPOTESI :
- Ciò che l’uomo ha a disposizione per soddisfare i propri bisogni
- Quello che l’uomo ha nel proprio ambiente per vivere
- Sono elementi naturali e artificiali che permettono all’uomo di soddisfare le proprie
esigenze
- E’ l’insieme di suolo/terreno, acqua, clima, attività lavorative
VERIFICA :
Verifichiamo le ipotesi attraverso la lettura del seguente testo
RIASSUMIAMO IN UNO SCHEMA
RIASSUMIANO IN UNO SCHEMA
LE RISORSE DELLA TERRA
Le risorse della terra sono formate dagli elementi che servono a procurare all’uomo tutto ciò che gli
serve per soddisfare le proprie esigenze; sono risorse, ad esempio, il sottosuolo con i suoi giacimenti
minerari, il vento, i raggi solari, il mare, il clima, ecc.Tutte queste risorse, a seconda dell’uso che
l’uomo fa, possono essere raggruppate nei tipi seguenti:
a) Risorse minerarie: che comprendono i marmi, le pietre da costruzione, sabbie e argille, carbone,
metalli, petrolio, metano, lignite e torba, ecc.;
b) Risorse energetiche: che sono costituite dal’energia del’acqua (o energia idrica), termica
(derivata dal caldo), geotermica (che proviene dal calore sotterraneo), nucleare (proveniente
da elementi radioattivi), dall’energia del sole, del vento e delle maree, ecc.;
c) Risorse alimentari: che riguardano le coltivazioni e gli allevamenti, la pesca, la vegetazione
spontanea e gli animali che vivono allo stato naturale ecc. .
La presenza, la produzione, l’utilizzo delle risorse di un territorio è legata ad alcuni fattori. Ad
esempio, la produzione di energia idrica è legata alla presenza di catene di monti con ghiacciai,
di corsi d’acqua perenni, di bacini ad alta quota per l’imbrigliamento delle acque.La produzione
di energia geotermica è legata all’utilizzazione di gas e vapori, che dal sottosuolo, salgono in
superficie ad alte temperature.La produzione di energia termica è dovuta alla presenza o alla
disponibilità di rifornimento di petrolio, metano, carbone. La produzione di prodotti agricoli è
legata al tipo di terreno, al clima, alla presenza di acqua, all’intervento dell’uomo che sfrutta
forme particolari del suolo.L’allevamento del bestiame è legato all’abbondanza di formaggio,
all’esistenza di pascoli, alla presenza di aziende agricole e di industrie alimentari. La produzione di
marmi, pietre da costruzione, carbone, ferro, zolfo, lignite, petrolio, metano, è in rapporto con
l’origine delle rocce, la formazione del suolo e del sottosuolo.
CHE COSA INTENDI PER RISORSE
3. CLASSIFICHIAMO IN UNA TABELLA
RISORSE ENERGETICHE RISORSE MINERARIE RISORSE ALIMENTARI
Fiumi
Ghiacciai
Carbone
Petrolio
Metano
Vento
Sole
Uranio
Metalli (ferro, oro,
rame)
Marmo
Sabbia
Argilla
Rocce
Pietra
Coltivazioni
Allevamenti
Campi
Acqua
Clima
Suolo pianeggiante
Terreno fertile
Flora
Fauna
RISORSE
MARI
FIUMI
MONTI
SOTTOSUOLO
SUOLO
FLORA
FAUNA
CLIMA
ECC.
RISORSE MINERARIE
RISORSE ENERGETICHE
RISORSE ALIMENTARI
4. Per sapere quali sono le principali risorse nel territorio di Orzinuovi conduciamo una ricerca
attraverso le seguenti attività :
- Visita guidata alla manifestazione “Barco Agricola”
- Visita all’azienda agricola “Abbazia Zucchi “
- Ricerca di dati presso l’ufficio veterinario di Orzinuovi
- Incontro con un agronomo
- Visita al mangimificio “Fratelli Cremaschini “
- Visita al caseificio “GIARDINO”
- Ricerca di dati attraverso la lettura della carta topografica dell’ I.G.M. (Istituto
geografico militare )
- Produzione di carte tematiche di Orzinuovi
OSSERVIAMO LA CARTA GEOGRAFICA DELL’I.G.M. PER
RICAVARE INFORMAZIONI RELATIVE A :
- Centri abitati
- Coltivazioni
- Aziende agricole
- Idrografia (corsi d’acqua)
- Vie di comunicazione
QUALI SONO LE RISORSE
DEL NOSTRO AMBIENTE
5. CARTA TEMATICA RELATIVA AI CENTRI ABITATI
OSSERVAZIONI
Nel comune di Orzinuovi esistono vari centri abitati. Il più grande è il Capoluogo “Orzinuovi”.Gli
altri quattro centri abitati più piccoli sono le frazioni : Barco , Coniolo, Ovanengo e Pudiano
6. CARTA TEMATICA RELATIVA ALLE COLTIVAZIONI
OSSERVAZIONI
Osserviamo che i centri abitati sono interamente circondati da campi coltivati ,tranne la fascia
lungo il corso del fiume Oglio dove , all’interno del parco,permane la vegetazione spontanea.
Dall’elevata presenza di campi deduciamo che il suolo è fertile e,adatto ad essere coltivato e il
clima favorevole all’agricoltura.
7. CARTA TEMATICA RELATIVA ALL’IDROGRAFIA
OSSERVAZIONI
Il nostro territorio è attraversato da una fitta rete di fossi e canali di irrigazione. Vi è quindi
abbondanza di acqua, indispensabile alle coltivazioni . Confrontando con la carta tematica
relativa alle coltivazioni, osserviamo che i corsi d’acqua coincidono più o meno con i confini dei
campi .
8. CARTA TEMATICA DELLE AZIENDE AGRICOLE
OSSERVAZIONI
Dalla carta tematica risulta che le aziende agricole sono numerose e distribuite abbastanza
uniformemente su tutto il territorio di Orzinuovi. Alcune cascine oggi hanno cambiato
denominazione rispetto al passato e alcune sono state trasformate in abitazioni.
10. CARTA TEMATICA RELATIVA ALLE VIE DI
COMUNICAZIONE
OSSERVAZIONI
Orzinuovi è attraversato da una fitta rete stradale. Si tratta di strade comunali , provinciali e
dalla statale N°235. Ciò facilita le comunicazioni e il trasporto dei prodotti.
11. Dalla lettura delle carte tematiche e da alcune considerazioni e osservazioni dirette,possiamo
concludere che alcuni elementi naturali come orografia,idrografia, clima e composizione del
terreno, hanno determinato l’aspetto del nostro territorio e di conseguenza le attività lavorative.
L’ambiente ha condizionato l’uomo che, a sua volta, ha modificato l’ambiente per rispondere ai
propri bisogni.
N.B. Le risorse presenti sul territorio, cioè elementi naturali e antropici, sono principalmente
alimentari e fanno di Orzinuovi un paese basato sull’agricoltura .L’agricoltura è l'attività
economica che consiste nella coltivazione di vegetali e l'allevamento di animali . La finalità
principale dell'agricoltura è quello di ottenere prodotti da utilizzare a scopo alimentare o
commerciale.
L’AGRICOLTURA FORNISCE ALL’UOMO GLI ALIMENTI DI
CUI HA BISOGNO
CONCLUSIONE
NUTRIRSI E’ LA NECESSITA’ PRIMARIA DELL’UOMO
15. ABBIAMO RICAVATO INFORMAZIONI RELATIVE A :
- Caratteristiche e allevamento dei bovini
- Struttura di una stalla
- L’agricoltura nel passato
- Cereali
- Produzione di mangimi
- Macchinari agricoli di ieri e di oggi
- Fasi di lavorazione di un campo
- Animali della fattoria
- Lavorazione del latte “ Dal latte al formaggio”
Aratura (Barco ) Campi coltivati (Barco )
Stalla (Coniolo ) Macchina agricola ( Coniolo )
Organizziamo le informazioni ricavate dalle
uscite didattiche e dall’incontro con
l’agronomo
16. INFORMAZIONI RELATIVE A UN BOVINO
Sono mammiferi gli animali che
Una mucca partorisce verso i due anni.. La gravidanza dura nove mesi (circa 280 giorni). Mette al
mondo un vitello l’anno . Appena nato il vitellino maschio pesa dai 40 ai 50 Kg , la femmina dai
35 ai 45 Kg. Quando la vacca partorisce un ormone, la PROLATTINA, induce un’abbondante
produzione di latte. Ad ogni mungitura parte dal cervello un ormone l’OSSITOCINA che dura in
circolo solo tre o quattro minuti e permette alla vacca di rilasciare il latte. Il vitellino appena nato
viene nutrito con il COLOSTRO, cioè il latte della prima mungitura che è molto nutriente .
Attraverso il colostro gli vengono passati gli anticorpi della madre. Questo è importante per la
sopravvivenza e la salute del piccolo .Deve bere almeno due litri di colostro entro due o tre ore
dalla nascita.
Il vitellino viene immediatamente messo in una gabbietta singola e dal
secondo giorno di vita alimentato artificialmente con il LATTOLO , cioè
con il latte in polvere , mangime e fieno fino all’età di trenta giorni.
LA MUCCA È UN MAMMIFERO
Si formano e vivono fino dalla
nascita nella pancia della
mamma
Da piccoli si nutrono con il latte
della mamma
17. La vacca viene nuovamente ingravidata e continua a produrre latte. Quando si avvicina il nuovo
parto va in ASCIUTTA cioè non viene più munta per due mesi perché deve ripristinare le riserve e
preparare la mammella per la successiva lattazione.
18. Sono erbivori gli animali che si nutrono soprattutto di erba
LA MUCCA È UN ERBIVORO
Per mangiare l’erba
la mucca è fornita di
Una lingua adatta ad
afferrare l’erba a
ciuffi
Denti robusti per
sfibrare l’erba
Una mascella superiore con
gengiva callosa contro cui i
denti incisivi della mascella
inferiore stringono il ciuffo
d’erba
19. Ruminare significa masticare due volte
I ruminanti sono forniti di uno stomaco formato da quattro sacche: il rumine, il reticolo, l’omaso e
l’abomaso.
LA MUCCA È UN RUMINANTE
20. La mucca ,dopo una masticazione incompleta, ingoia l’erba e la fa scendere nel rumine, dove i
batteri compiono la trasformazione degli alimenti. Quando finisce di brucare si mette tranquilla e
fa salire un po’ alla volta l’erba nel reticolo. Qui l’erba viene appallottolata e spinta in bocca dove
viene masticata ben bene. Poi la mucca fa scendere l’erba masticata nell’omaso e quindi
nell’abomaso. Da qui il cibo digerito passa nell’intestino.
21. STRUTTURA DI AZIENDE AGRICOLE NEL NOSTRO
TERRITORIO
L’azienda agricola tipica comprende vari elementi:
A seconda del tipo di conduzione, del numero di capi, delle tecnologie impiegate le aziende hanno
caratteristiche diverse
AZIENDA AGRICOLA
ALLEVAMENTI
CAMPI COLTIVATI
MACCHINARI
ABITAZIONE - CASCINA
TIPOLOGIA DI AZIENDA AGRICOLA
PICCOLA A
CONDUZIONE
FAMILIARE
MEDIA
GRANDE A
LIVELLO
INDUSTRIALE
22. LA STALLA DI UNA VOLTA
La stalla , in passato, era all’interno della cascina, di solito accanto all’abitazione del contadino.
Era una struttura di mattoni, completamente chiusa, con piccole finestre. Il soffitto basso era di
solito a volta e sorretto da colonne
Le mucche erano tenute legate una accanto all’altra .Ogni vacca aveva una tabella con il nome, la
data di copertura, la data del parto ecc. Sul pavimento era stesa una lettiera di paglia. Lo sterco
delle vacche si depositava sulla lettiera Giornalmente veniva aggiunta paglia asciutta e pulita,
mentre quella sporca ,mista allo sterco, cioè il LETAME, veniva prelevata, ammucchiala e
successivamente usata come concime.
23.
24. L’alimentazione era di tipo tradizionale. Ogni alimento veniva somministrato “ tal quale” e di
solito separatamente dagli altri; prima il fieno poi il mais ecc. Gli alimenti venivano conservati
sotto i porticati della cascina o nel fienile e somministrati in una mangiatoia. A volte le mecche
venivano portate al pascolo.
25. LA STALLA MODERNA
La stalla consiste in una struttura prefabbricata aperta (le mucche non soffrono il freddo ,
sopportano temperature fino a -5° ) ,con la possibilità di chiusura sui lati est e ovest, per riparare
gli animali dal vento. La stalla è dotata di cuccette con pavimento in cemento bucato che permette
l’eliminazione delle deiezioni. Queste vengono convogliate in vasche di raccolta dove rimangono
fino a quando verranno utilizzate come concime liquido o solido, prima dell’aratura.
Deiezioni dopo la lavorazione Vasca del letame
26. All’interno della struttura, per mantenere temperatura e umidità a livelli ottimali, vengono
utilizzati ventilatori e spruzzini comandati elettronicamente a seconda del clima esterno.
Ventilatore
Le mucche sono solitamente animali dal carattere mite, ma all’interno dei gruppi esistono dei
leader che hanno il compito di controllo. All’età di ventuno giorni vengono eliminate le corna per
impedire che gli animali possano farsi del male. Le mucche vengono tenute a stabulazione libera
suddivise in:
- primipare
- secondi pare
- pluripare
- mucche pronte al parto
- vitellini in gruppi per classi d’età.
Ogni gruppo di animali ha una razione diversa di alimenti in base all’età e al grado di
lattazione. La distribuzione del cibo viene fatta con una macchina che dosa, miscela, frulla i
vari ingredienti così da produrre il pastone necessario. I vitellini maschi vengono venduti dopo
circa quindici giorni. Quando la mucca non è più in grado di produrre latte entra nel ciclo di
produzione della carne.
Vitellini Mucche pronte al parto
27. Ogni animale è dotato di un collare che trasmette al computer i dati relativi al bovino. Questo
permette di sapere : la postazione di mungitura, la quantità di latte prodotto, l’ora in cui la mucca
è stata munta, eventuali malattie, ecc. Ogni vacca viene inoltre monitorata con un sistema
elettronico applicato alla gamba dell’animale un “pedometro”, che registra il movimento
dell’animale ( contapassi ). In base al numero dei passi si determina il periodo di fertilità La mucca
pronta ad essere ingravidata infatti si muove di più. Ogni mucca è identificata con una serie di
numeri e lettere scritti su targhette gialle applicate alle orecchie; una specie di carta d’identità.
28. La mungitura
Nella produzione del latte una delle fasi più importanti e delicate è rappresentata dalla
mungitura:
Infatti una corretta procedura di mungitura è fondamentale per poter mungere in modo rapido ed
efficiente, garantendo il benessere dell’animale, riducendo i rischi di infezione mammaria ,
consentendo la produzione di un latte di buona qualità. La mungitura avviene due volte al giorno.
In passato la mungitura era fatta manualmente, oggi meccanicamente. Il vantaggio, rispetto al
passato quando il mandriano mungeva una mucca alla volta, è che un solo uomo può mungere più
animali contemporaneamente.
Le vacche vengono munte in un settore particolare chiamato SALA DI MUNGITURA. Questa
deve essere progettata in modo tale da ridurre il più possibile lo stress alle vacche che devono poter
usufruire di un percorso agevole e privo di ostacoli. Una buona sala mungitura deve essere calda
d’inverno e fresca d’estate e il più possibile pulita. La tranquillità in sala mungitura è importante,
infatti paura e stress causano una riduzione nella produzione del latte. Anche la fase di uscita
dalla sala deve essere il più semplice e tranquilla possibile per evitare incidenti. La sala mungitura
è divisa in due settori: la sala d’attesa e la sala mungitura vera e propria. La sala d’attesa è in
salita per favorire l’avanzamento degli animali che istintivamente si muovono vero l’alto.
Quando ogni mucca raggiunge la sua postazione inizia la mungitura che deve essere
un’operazione veloce ; la mammella deve essere svuotata nell’arco di pochi minuti. Ha una diversa
durata per ogni specie; nella vacca arriva a 7-8 minuti. Prima della mungitura la mammella viene
massaggiata con un idromassaggio, effettuato con acqua tiepida, che possiede anche la funzione di
lavaggio della mammella. Quando la mammella viene massaggiata, la vacca sente subito uno
stimolo che arriva fino al cervello e da qui ritorna alla mammella che rilascia il latte. i capezzoli
vengono disinfettati , poi alla mammella viene applicata la mungitrice.
29. Per facilitare l’operazione le mucche vengono munte da dietro. Terminata la mungitura i capezzoli
vengono nuovamente disinfettati. Il latte quando esce dalla mammella non viene toccato; ma
attraverso dei tubi portato nel recipiente di raccolta e da qui prelevato dalle autobotti che lo
trasferiscono ai centri di lavorazione.
All’interno della sala mungitura, ogni postazione è controllata . Tutti i dati relativi alla mucca
vengono registrati e inviati al computer.
30. Alimentazione di un bovino
L’alimentazione di un bovino deve essere completa e bilanciata per questo è costituita da diversi
alimenti ;farine, granelle o fiocchi (cornflakes ) di vari cereali e foraggi .i Foraggi rappresentano
un componente importante nell’alimentazione dei ruminanti in quanto soddisfano i fabbisogni di
fibra L’alimentazione viene integrata con scarti della lavorazione del cotone che aumenta la
quantità di grasso nel latte. Una mucca consuma dai 120 ai 150 litri di acqua al giorno e circa
43Kg. di cibo. La razione giornaliera è composta da:
- 3hg di paglia, ricca di fibre che aiutano la ruminazione
- 1 Kg. di fieno di erba medica, ricca di proteine
- 1 Kg di farina di estrazione di soia, molto proteica ( si ricava macinando ciò che resta dopo
l’estrazione dell’olio )
- 1 Kg di soia integrale macinata
- 1 Kg di farina di granella di mais, ricca di amido che da energia
- 7 Kg. di pastone di mais, ricco di acqua ( insilato )
- 7 Kg. di triticale, una specie di grano ( insilato )
- 22 Kg. di trinciato di mais ( si utilizza tutta la pianta )
Per conservare tutto l’anno i vari alimenti una volta si ricorreva all’essicazione con il sole, ma
in questo modo si perdevano molte delle loro proprietà . Quindi ora si ricorre ad altri metodi. Si
usano essicatoi per togliere l’umidità che li farebbe marcire e silos per conservarli. Alcuni silos
sono chiamati trincee. Qui gli alimenti vengono pressati in modo da far uscire tutta l’aria e
coperti con teli . In assenza di ossigeno l’alimento fermenta , acidifica e si conserva per lungo
tempo. Gli alimenti vengono tolti dalle trincee in modo che il fronte del mais non resti scoperto
ed esposto all’aria per molto tempo. In questo modo si evita la formazione di muffe che
danneggerebbero il prodotto
Cereali e foraggio utilizzati come alimento per il bestiame
31. UTILIZZO DEL SUOLO NEL NOSTRO TERITORIO
Il Comune di Orzinuovi ha un’estensione di circa 48 Kmq. di cui 40 ad uso agricolo. E’ un suolo
misto, adatto alla coltivazione perché contiene in giusta proporzione : argilla e sabbia che
trattengono la giusta quantità di acqua e danno compattezza in modo che la pianta possa
affondare le radici senza fatica e possa trovare sostegno, humus (sostanza organica costituita da
animali e vegetali in decomposizione) che fornisce nutrimento, , acqua. Mentre in passato si
potevano trovare coltivazioni di barbabietola, colza, girasole, oggi si coltivano principalmente:
MAIS, TRITICALE, SORGO, LOIETTO, ERBA MEDICA. La maggior parte dei prodotti
agricoli è utilizzata come alimento per gli animali (Principalmente suini e bovini da latte ).
PIANTE UTILIZZATE COME ALIMENTO DEI BOVINI
Loietto
ll loietto era conosciuto ed utilizzato fin dall'antichità. Per la maggior parte dei popoli è stato
utilizzato principalmente come foraggio, ma anche come pianta officinale o come erba rituale. E’
una pianta erbacea di piccole dimensioni (da 50 a 100 cm). Presenta una infiorescenza
caratteristica costituita da spighe. Ogni porta una serie di spighette che a loro volta portano tre -
cinque semi. Risulta essere una delle migliori piante da erbaio per la sua facilità e rapidità di
crescita e per l’alta produttività. Può essere annuale o biennale. Coltivata in rotazione con il mais:
viene seminata in autunno e raccolta a fine aprile inizio maggio.
32. Erba medica
Pianta foraggera per eccellenza, è utilizzata principalmente come coltura da fieno o per produrre
farina disidratata. Apporta all’alimentazione degli animali molte proteine e vitamine. E’una pianta
perenne, con radici a fittone che possono arrivare anche a una lunghezza di 20 –30 metri e che le
permettono di arrivare anche a riserve d'acqua profonde . Dalla base si origina un insieme di steli
più o meno eretti che possono raggiungere il metro di altezza, cavi all'interno.
Le foglie sono trifogliate. L'infiorescenza è costituita da fiori di colore viola-azzurro. I frutti sono dei
legumi contenenti 2-6 semi. I semi sono molto piccoli (100 di essi pesano 0,2 g). Il prato di erba
medica è in grado di fornire anche diversi tagli in un anno. La sua coltivazione produce il risultato
di arricchire nuovamente il suolo di azoto, in modo naturale, dopo l'impoverimento dato da
precedenti coltivazioni. Le radici inoltre migliorano la permeabilità del suolo.
Soia
La soia è un legume molto proteico. Oggi è uno dei prodotti alimentari più coltivati nel mondo
soprattutto per la produzione di olio. Una parte importante della produzione mondiale della soia è
destinata anche all'alimentazione degli animali d'allevamento sotto forma di farine o panelli,
sottoprodotti dell’industria olearia. La coltivazione e l'uso della soia risalgono ad oltre 3000 anni fa
ed era considerata una delle cinque colture principali
33. Triticale
Il triticale è un cereale nato dall’incrocio artificiale tra la segale e il grano. Associa la resistenza al
freddo della segale alla possibilità di panificazione del frumento La parola stessa è una fusione
delle parole latine Triticum (tritico, frumento) e Secale (segale). Da noi viene utilizzata soprattutto
come foraggio per le mucche da latte.
Orzo
L’area di origine di questa pianta può essere individuata nel Vicino Oriente Si tratta con molta
probabilità del cereale che per primo sia stato coltivato dall'uomo: le testimonianze più antiche di
coltivazione risalgono al 10.500 a.C., nel Neolitico. Sicuramente era coltivato in Mesopotamia nel
7.000 a.C. In Egitto già nel 3000 a.C. avveniva la trasformazione in birra. Era tra i cerali più diffusi
per la panificazione; oggi viene utilizzato anche come alimento per gli animali sotto forma di farina
o fiocchi. L’orzo è una pianta erbacea annuale, che a maturità può raggiungere un'altezza di 60-
120 cm. L'infiorescenza è una spiga dotata di lunghe setole chiamate reste o ariste. I semi di forma
allungata sono generalmente giallognoli. Il ciclo vegetativo è simile a quello del grano.
34. Sorgo
Il sorgo è una pianta annuale di altezza da uno a due metri, con foglie spesse e rivestite di cera. Il
fusto porta una pannocchia alla sua sommità. Il sorgo non è particolarmente esigente in fatto di
terreni, anche se preferisce quelli ricchi di sostanza organica e di elementi minerali. La tecnica
colturale è simile a quella del mais. Coltura alimentare importante in Africa, America Centrale, Asia
Meridionale, è il quinto cereale in ordine di importanza tra le colture alimentari. E’ una delle più
resistenti alla siccità ed al calore, caratteristica questa che la rende particolarmente adatto alla
coltivazione nelle regioni aride, nelle quali costituisce uno degli alimenti di base della popolazione.
Il sorgo rappresenta una valida alternativa al mais, anche nella produzione di granella e di foraggi.
Mais
E’ una pianta erbacea annuale, uno dei cereali più importanti e largamente coltivati In molte zone
della Terra il mais rappresenta la base alimentare tradizionale .Nelle regioni temperate è destinato
anche all’alimentazione degli animali sotto forma di farine, granella o altri mangimi, oppure come
insilato. E’ inoltre destinato a trasformazioni industriali. Sulla stessa pianta si ha sia l’infiorescenza
femminile che quella maschile. L'infiorescenza femminile, che porta i chicchi, viene chiamata
35. "pannocchia. L'infiorescenza maschile è posta sulla cima del fusto (culmo) della pianta ed ha
l’aspetto di una spiga. In giugno avviene l’impollinazione. Dall’infiorescenza maschile il polline cade
sull’infiorescenza femminile sottostante. Qui avviene la fecondazione che da origine ai chicchi sulla
pannocchia
infiorescenza femminile infiorescenza maschile
chicchi fusto - culmo polline
brattea
pannocchia
foglia
36. CICLO VEGETATIVO DEL MAIS
prime foglie
semina fioritura maturazione
emergenza levata
germinazione impollinazione - fecondazione
1 2 3 4 5 6
1 Germinazione
2 Emergenza
3 Prime foglie
4 Levata
5 Fioritura
6 Maturazione
MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE
37. 7
Il terreno viene preparato a ricevere i semi.
L’aratro affonda nella terra e il vomere scava il
solco rivoltando le zolle.
Poi l’erpice rompe le zolle per rendere il terreno
più soffice e uniforme.
Successivamente la seminatrice deposita nel
terreno i chicchi in file regolari.
DALL’ARATURA AL RACCOLTODALL’ARATURA AL RACCOLTO
38. Sul campo vengono distribuiti i fertilizzanti
per aumentare la quantità di sostanze
nutritive nel terreno.
Durante la crescita del raccolto i campi
vanno irrigati per fornire alle piante la
quantità di acqua necessaria .
Quando il raccolto è pronto, con la
mietitrebbia, si provvede alla mietitura.
39. NASCITA E SVILUPPO DELL’AGRICOLTURA
Nel Paleolitico l’uomo si nutriva con le risorse che la terra offriva spontaneamente; cacciava gli
animali e raccoglieva i frutti selvatici. Nel Neolitico incominciò ad organizzarsi per produrre il
cibo che prima si limitava a cercare. Divenne allevatore e agricoltore. Nacque così l’agricoltura. Le
prime ad essere coltivate furono le terre ricche d’acqua dei bacini fluviali. I contadini impararono,
con l’esperienza, che non era sufficiente spargere i semi, ma era necessario rivoltare la terra e
preparare dei solchi in cui interrarli. All’inizio compivano questa operazione solo con le mani, poi
impararono ad usare un bastone o le corna degli animali. Poco per volta i contadini trasformarono
quei primi strumenti in veri e propri attrezzi, anche se rudimentali. Costruirono zappe, falci,
aratri. Per trascinarli impararono ad utilizzare gli animali, molto più forti dell’uomo.
Trasformarono campi incolti e boschi in terreni coltivati, dando il via ad una progressiva
modificazione dell’ambiente.
Nell’arco dei secoli le tecniche e gli attrezzi agricoli divennero sempre più complessi e funzionali.
Le tecniche agricole variarono via,via, dando alle aziende un’organizzazione e un aspetto sempre
diverso. Ciò contribuì a diminuire la fatica dell’uomo e ad aumentare la produzione. Fino agli
anni 50 , nel nostro territorio, era diffusa la mezzadria, cioè un contratto tra il padrone e il
mezzadro. Questi gestivano il podere e poi dividevano i prodotti e i guadagni. Verso la metà degli
anni cinquanta venne abolita la mezzadria. Le terre vennero suddivise e distribuite a piccoli
proprietari che le gestivano direttamente. Spesso anche le donne e i bambini partecipavano al
lavoro agricolo.
NEL PASSATO L’AGRICOLTURA AVEVA LE STESSE
CARATTERISTICHE DI OGGI
40. Sull’aia ( Orzinuovi a ritroso nel tempo )
Terminata la guerra il paese era da ricostruire. Le industrie erano in gran parte distrutte. La
situazione della nostra agricoltura era molto diversa da quella attuale. La produttività dei campi
e del bestiame era bassa. Le Aziende agricole, erano numerose e molto più piccole rispetto ad ora.
In ogni azienda si produceva tutto ciò di cui aveva bisogno la stessa famiglia del contadino. Si
comperavano pochissime cose: sale, zucchero, olio, spezie, caffè. In casa veniva prodotto tutto ciò
di cui si aveva bisogno:
polli uova
oche carne – piume
conigli, tacchini, anatre carne
maiali carne – salame – lardo – strutto
mucche latte – burro – formaggio
farina – frutta e verdura di stagione .
Gran parte della popolazione, per procurarsi il cibo,
doveva coltivare i campi ed allevare animali. Era
un’agricoltura di sussistenza.
41. Rispetto ad oggi molte più persone lavoravano in agricoltura; circa l’80 % della popolazione
attiva, contro l’attuale 5 % ; va però evidenziato che negli ultimi due anni il settore agricolo in
Italia, ha aumentato il numero di lavoratori.
LEGENDA
5 % LAVORATORI
AGRICOLTURA
ALTRI SETTORI
1945 2014
Diversi anni fa il contadino aveva nella stalla anche il cavallo o i buoi, perché la loro forza veniva
impiegata tanto per arare i campi, quanto per trasportare i prodotti della fattoria. Ma la forza
degli animali, anche se maggiore a quella dell’uomo non è paragonabile a quella delle macchine.
Negli anni successivi le piccole aziende, con l’aiuto di tecnologie sempre più avanzate si sono via,
via modernizzate. Oggi le piccole aziende sono scomparse; esistono grandi aziende con grandi
produzioni.
.
Oggi pochi addetti all’agricoltura, con l’aiuto di avanzate tecnologie,
ottengono grandi quantità di prodotti.
42. L’aratro tirato dagli animali Un trattore ara in un’ora
ara in un’ora un piccolo pezzo un vasto pezzo di terra.
di terra
L’agricoltura moderna riesce ad ottenere grandi quantità di prodotti grazie all’aiuto della tecnica
che gli mette a disposizione macchine, concimi, sementi selezionate, diserbanti,antiparassitari ecc.
In un’azienda convergono molti prodotti che provengono da altri settori Inoltre una grande
organizzazione di trasporti affianca il lavoro agricolo.
L’agricoltura dipende dall’industria
43. Il cibo che noi consumiamo proviene dall’agricoltura (settore primario) che fornisce carne,
latte,uova, grano, verdura ecc .Le industrie alimentari non producono cibo, ma trasformano il
prodotto agricolo (settore secondario) in formaggio, farina, pasta, ecc. Questi alimenti entrano
poi nella catena di distribuzione per essere venduti (settore terziario) e giungere a noi
consumatori.
Riassumiamo in uno schema l’utilizzo dei prodotti agricoli di un’azienda agricola
COMMERCIO ALIMENTI BESTIAME
STALLA CASEIFICIO MACELLERIA MULINO PASTIFICIO SALUMIFICIO
MANGIMIFICIO INDUSTRIA DOLCIARIA INDUSTRIA CONSERVIERA MERCATO
L’agricoltura moderna produce per l’industria e il commercioL’agricoltura moderna produce per l’industria e il commercio
AZIENDA AGRICOLA
CEREALI – CARNE – LATTE – UOVA – ORTAGGI - FORAGGI
44. 28 - 11 - 2014
USCITA DIDATTICA A ZURLENGO
Mangimificio f.lli Cremaschini
Il prodotto che arriva al mangimificio ……… successivamente scaricato .
viene pesato e………
45. Durante questa operazione potenti Attraverso una griglia il prodotto
aspiratori aspirano la polvere cade su un nastro trasportatore che
prodotta. lo porta ad un “setaccio “per una prima
pulitura
.
ESSICCATOIO
Nell’essicatoio il prodotto verde Il prodotto secco subisce una seconda pulitura
subisce una fase di essicazione in mediante caduta e aspirazione delle polveri
corrente d’aria. all’interno di colonne
46. Il prodotto pulito ed essicato viene conservato nei silos o nei magazzini
All’interno del magazzino la temperatura è
costantemente controllata, attraverso dei
sensori , in vari punti della massa di granella
stoccata, ed eventualmente abbassata per mezzo
di ventole
sensori
Dai silos e dal magazzino il prodotto, mediante nastri trasportatori , viene :
portato al mangimificio per la lavorazione distribuito per la vendita
Nastro trasportatore bocchette per la distribuzione e il carico del prodotto
impianto di miscelazione
47. Nel mangimificio il prodotto subisce trattamenti diversificati .
MACINAZIONE : si ottiene una farina in parte usata per i mangimi in parte venduta
SCHIACCIATURA : eseguita a freddo con rulli meccanici.
FIOCCATURA : cottura mediante vapore e schiacciatura del prodotto
IMPIANTO DI FIOCCATURA
impianto esterno impianto interno di distribuzione
“setaccio “ per l’eliminazione di eventuali impurità
macchina per la cottura a vapore
Il trattamento di fioccatura trasforma il prodotto ( mais, orzo, ecc. ) in fiocchi (cornflakes ) per
aumentarne il valore nutritivo.
48. All’interno del mangimificio esiste un laboratorio per l’analisi dei prodotti in entrata e in uscita.
Per garantire la qualità dei mangimi si controllano: umidità – muffe – proteine – grassi – fibra –
amido.
Al termine del processo di lavorazione i mangimi vengono confezionati e immagazzinati
.
49. L’uomo ricava da :
OGNI MUCCA VIVA
Un vitello all’anno da 85 a 130 ql di latte all’anno Letame
OGNI MUCCA MACELLATA
carne cuoio ossi grasso corna
COSA SI RICAVA DA UN BOVINO
50. DERIVATI DEL LATTE :
LATTE PASTORIZZATO
FORMAGGIO
BURRO
RICOTTA
PANNA
MOZZARELLA
YOGURT
51. Per la sua composizione il latte è uno degli alimenti più completi.
52. Per essere utilizzato deve subire delle lavorazioni :
LATTE
CENTRALE DEL LATTE - CASEIFICIO
PASTORIZZAZIONE
STERILIZZAZIONE
CASEIFICAZIONE
53. LATTE INTERO ca 3% grasso
LATTE P.S. da 1% a 1,8 % grasso
LATTE SCREMATO max 0,5 % grasso
PASTORIZZAZIONE
LATTE FRESCO
INTERO
LATTE FRESCO
PARZIALMENTE
SCREMATO
LATTE FRESCO
SCREMATO
YOGURT
CREMA
BURRO
57. DAL LATTE AL FORMAGGIO
In cascina , a Barco,abbiamo osservato la lavorazione artigianale del latte per ottenere il
formaggio.
Il latte, al quale è stato aggiunto il CAGLIO
per farlo coagulare, viene scaldato.
La cagliata addensa.
Quando raggiunge la consistenza di una pasta
morbida viene rotta in piccoli pezzi della
grandezza di una nocciola.
58. Successivamente viene messa nei cestini perché
possa gocciolare e perdere il siero.
Man mano la pasta di formaggio diventa più
asciutta e compatta.
Quando il formaggio è pronto viene tolto dalle
forme per essere consumato.
59. 14 -1- 2015
USCITA DIDATTICA A ORZIVECCHI
Caseificio Giardino
Origini storiche del Grana
La storia narra che il formaggio grana nacque nel 1134 nell'abbazia di Chiaravalle, pochi
chilometri a sud di Milano . Veniva prodotto in apposite caldaie all'interno dei monasteri che
possono essere considerati i primi caseifici. I monaci lo chiamarono “caseus vetus”, formaggio
vecchio. Il popolo che non aveva dimestichezza con il latino, gli diede un altro nome, derivato
dalla particolarità della pasta, compatta ma granulosa. Così nacque il nome di FORMAGGIO DI
GRANA. Il suo gusto, oltre alla capacità di conservazione, ne favorì la diffusione ed il consumo.
La pratica della trasformazione del latte in Grana si è tramandata nei secoli secondo metodologie
che assicurano ancora oggi la qualità del prodotto.
La zona di produzione del Grana si estende lungo la pianura Padana dal Piemonte al Veneto,
toccando a nord-est la provincia di Trento e a sud alcune aree dell’Emilia Romagna. Interessa in
tutto 27 province. Oggi il GRANA PADANO è un formaggio a denominazione di origine
protetta.(DOP) ; ciò ne garantisce l’origine e il metodo di produzione.
60. IL QUADRIFOGLIO è il marchio che certifica la provenienza della forma riportando la sigla
della provincia ed il numero di caseificio produttore. Viene impresso alla “nascita “ della forma
quando la cagliata viene stretta nelle fascere.
LE LOSANGHE , ripetute su tutto il giro della forma , vengono impresse sempre alla nascita e
permettono di identificare il Grana anche quando è in pezzi.
IL MARCHIO QUALITA’ consente di qualificare le forme perfette come autentico Grana
Padano. Viene apposto dai tecnici solo dopo accurati controlli. Senza di esso il formaggio non
potrà essere denominato e venduto come Grana Padano. Questo marchio ,che compare anche sulle
confezioni di formaggio grattugiato e porzionato , garantisce il consumatore che il prodottpo
contenuto nelle confezioni ha ottenuto la marchiatura a fuoco ed è quindi un formaggio DOP.
FASI DI PRODUZIONE DEL GRANA
Il Grana Padano DOP si produce esclusivamente con latte munto, non più di due volte al giorno,
da bovine alimentate secondo regole precise. Per ottenere un chilo di formaggio occorrono circa 15
litri di latte.
Giunto al caseificio il latte viene stivato in un silos, detto “affioratore “, che può contenere circa
1000 quintali di latte e lasciato riposare fino alla separazione della panna. Questa viene messa nei
silos esterni per poi essere confezionata, il latte in altri silos per la lavorazione.
61. Viene lavorato esclusivamente in caldaie in rame a forma di campana rovesciata. Ogni caldaia
contiene circa 11 quintali di latte da cui si ricavano. due forme. Al latte in caldaia viene aggiunto
il caglio per la coagulazione.
Si procede con la rottura della cagliata in frammenti della dimensione di una nocciola e alla
successiva cottura sotto agitazione fino ad una temperatura di 53-56 °C. fino ad ottenere una
pasta morbida
La massa caseosa si deposita sul fondo della caldaia ed è lasciata riposare fino ad un massimo di
70 minuti, perché rassodi e spurghi il siero. Infine gli operatori, con una pala in legno ed un telo
"schiavino", la sollevano all'interno della caldaia e la tagliano in due parti uguali, le "forme
gemelle". Ognuna di esse è avvolta in un telo di lino, estratta dalla caldaia e posta sullo spersore.
62. A questo punto ogni nuova forma è racchiusa in una "fascera", un tempo di legno ed oggi di
materiale plastico, tenuta ben stretta e leggermente pressata da un disco dello stesso materiale in
modo che il siero venga rilasciato. Dopo circa 12 ore dalla "messa in forma", tra la "fascera" e la
parte laterale della forma è inserita un'altra fascia di plastica, la fascera marchiante, con in rilievo
i marchi di origine: il quadrifoglio con impresso il numero di matricola del caseificio, la sigla della
provincia e il mese e l'anno di produzione, e le piccole losanghe romboidali tratteggiate che
riportano al loro interno alternativamente le parole "GRANA" e "PADANO".
Dopo 24 ore si sostituisce la fascera con una di acciaio, costellata da piccoli fori e leggermente
bombata, che in un giorno circa dà al formaggio la definitiva forma caratteristica
A quel punto, è pronto per la salatura, immerso in una soluzione di acqua e sale per un periodo che
varia dai 14 ai 30 giorni. Segue l'asciugatura in un locale adatto detto camera calda o locale di
stufatura.
63. Poi inizia la stagionatura, da un minimo di 9 a oltre 20 mesi, in ambienti con moderni sistemi di
controllo della temperatura, dell'umidità e dell'aerazione. Durante il lungo periodo della
stagionatura, il Grana Padano subisce una serie di mutamenti chimico-fisici. In questi mesi le
forme vengono curate, pulite e girate ogni 15 giorni circa. Queste operazioni un tempo
completamente manuali, oggi sono assicurate da macchine spazzolatrici e rivoltatrici robotizzate.
Al nono mese le forme di Grana Padano sono esaminate da esperti del Consorzio di Tutela con i
tradizionali strumenti di controllo - il martelletto, l'ago e la sonda. Se superano tutte le prove,
ricevono il marchio a fuoco, che garantisce la qualità del Grana Padano DOP; ad apporlo sulle
forme sono i tecnici dei caseifici, sotto l'occhio dei funzionari del Consorzio di Tutela. Una forma
di Grana Padano DOP deve obbligatoriamente avere un peso variabile compreso tra 24 kg e 40 kg.