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ACCAPARRAMENTO DI TERRA  IN AFRICA Jose Osaba Consulente, World Rural Forum Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010
ACCAPARRAMENTO DI TERRA IN AFRICA ,[object Object],Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010
INTRODUZIONE Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 Se non sarà fermato o debitamente regolato, l’accaparramento di Terra in Africa può essere una seria minaccia per la garanzia del cibo e per la  sovranità alimentare in Africa e in tutto il mondo.  L’improvviso e veloce sviluppo ci ha colto di sorpresa.  L’ammontare di terra disponibile è di  6 milioni di ettari all’anno fino al 2030 , per un ammontare complessivo di oltre 100 milioni di ettari.  Quali saranno le conseguenze e che cosa possiamo fare ?
LA STORIA: PERIODI COLONIALI, PIANTAGIONI Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 * La migrazione dei popoli,  le invasioni armate , e altre forme di occupazione di territori da parte di gruppi dominanti o  invasori,  generalmente portavano un cambiamento nella proprietà della terra  per motivi agricoli e di allevamento del bestiame. * Nel caso dell’Africa, l’ era coloniale  ebbe inizio nel 15° secolo e raggiunse il suo livello più alto dopo la  Conferenza di Berlino del 1885 – quando le potenze europee si divisero il continente .  Potremmo chiamare quella situazione un  massiccio accaparramento di terra ,  in cui i popoli dell’Africa vennero privati della loro propria terra, delle loro proprie foreste e miniere, della loro propria cultura e del proprio destino. * Durante quel lungo periodo, vaste piantagioni quali il tè, caffè, cotone, cacao, spezie, arachidi, tabacco, legname e attività minerarie, furono sviluppate per servire gli interessi coloniali. I tradizionali sistemi africani di produzione del cibo furono sovvertiti o marginalizzati. Dopo l’indipendenza, l’agricoltura africana non ha ricevuto una reale attenzione dai governi locali.
CONCETTO DI ACCAPARRAMENTO DELLA TERRA, ACQUISIZIONE DELLA TERRA Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 L’accaparramento della terra consiste nell’acquisto o nell’affitto di vaste aree di terra rurale e coltivabile da parte di governi stranieri o  società multinazionali allo scopo di produrre  cibo, mangime animale, bio-combustibile , ecc. da esportare nei loro paesi in cambio di capitali o di costruzioni di certe infrastrutture. Dovremmo anche menzionare l’acquisizione di vaste porzioni di territorio da parte di  investitori nazionali .
ETIOPIA ,[object Object],[object Object],Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010
[object Object],[object Object],ETIOPIA Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010
Nella RD del Congo : La Cina ha un contratto per coltivare 2.8 ettari per biocombustibili  da olio di palma. ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010
Accaparramento della terra  in Namibia ,[object Object],Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010
L’accaparramento della terra  influisce direttamente sulla sicurezza alimentare Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010   *  La sicurezza alimentare  indica una situazione in cui c’è un  universale  accesso  al cibo che deve essere salutare, nutriente, sano, e culturalmente accettabile.  Inoltre, in una comunità dove c’è sicurezza alimentare,  la coltivazione, il trattamento e la distribuzione del cibo   è regionalmente basata, socialmente giusta, e sostenibile come ambiente. *  La sicurezza alimentare   esiste quando  tutte le persone ,  in qualsiasi momento, hanno un  accesso   fisico, sociale ed economico a un cibo sufficiente, sano e nutriente, che soddisfi i loro bisogni dietetici e le loro preferenze per una vita attiva e sana.  La sicurezza alimentare domestica è l’applicazione di questo concetto a livello famigliare ,  con individui all’interno della famiglia come focus della questione.
Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 *  Sovranità alimentare :  Ogni nazione ha il diritto di definire la sua propria  politica agricola rivolta a produrre il cibo necessario al suo popolo.  Rifiuta la biotecnologia agricola e  l’agricoltura industriale in favore di una produzione di cibo localizzata e della protezione della vita rurale attraverso tutti gli stati-nazione. Chiede la rimozione dell’agricoltura dal sistema del commercio internazionale.  L’accaparramento della terra  influisce direttamente  sulla sovranità alimentare *  Sovranità alimentare  è il diritto dei popoli a un cibo salutare e culturalmente appropriato, prodotto con metodi ecologicamente sani e sostenibili e il loro  diritto a definire i loro propri sistemi di alimentazione e di agricoltura.  Pone al centro del sistema alimentare e della politica le aspirazioni e i bisogni di coloro che producono, distribuiscono e consumano il cibo  piuttosto che la domanda dei mercati e delle corporazioni  (International Planning Committee for Food  Sovereignty – CIP)
Crisi dei prezzi del cibo, scarsità  di cibo   Terra da coltivare a cereali per biocombustibili   Un salutare ritorno sul capitale + 25 %/ all’anno   Il declino della fornitura d’acqua   L’aumento della popolazione   In Africa, la terra e la manodopera sono a buon mercato   Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 LA CORSA ALLA TERRA È ACCELERATA DA:
[object Object],[object Object],Perché ora? Che cosa è accaduto che potrebbe spiegare  l’improvvisa esplosione della corsa alla terra? Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010
Garantire la fornitura di cibo ,[object Object],[object Object],Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010
Un nuovo neo- colonialismo? Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 L’Africa è di nuovo spogliata  delle sue risorse naturali. Al di sopra dei minerali e del petrolio, ora nel mirino c’è la terra e l’acqua per coltivare frutta, verdure e fiori. Fingendo di aiutare le aree rurali dei paesi in via di sviluppo, il governo e gli investitori propagano il mito che essi  portano allo sviluppo terre improduttive o terre che non sono utilizzate .  Mentre devono affrontare la scarsità globale di cibo, i paesi  ricchi affittano e comprano vaste estensioni di terre coltivabili per garantire le forniture ai loro cittadini – mentre gli africani muoiono di fame.
Un nuovo neo- colonialismo? Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 Non dovremmo dimenticare che i governi nazionali detengono il potere reale, quasi l’unico potere. ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
I PARTNERS MANCANTI E CHE COSA NE E’ DEGLI AGRICOLTORI, PESCATORI, PASTORI E, INFINE, DELL’INTERA SOCIETA’ CIVILE? Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 Negli accordi riguardanti l’affitto/l’acquisizione di terra, i contratti vengono stipulati segretamente senza consultare le popolazioni indigene e senza nessun risarcimento.  I locali non riescono a credere al numero di persone che arrivano con una quantità di trattori a invadere le loro terre. Si parla poco delle migliaia di persone colpite dall’acquisto della terra.
CONSEGUENZ E ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Encounter AEFJN Rome, November 2010
IL SISTEMA ONU : BUONI PRINCIPI,  L’ONU E’ AL SERVIZIO DEL GOV. & NON HA POTERI Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 Linee guida della Banca Mondiale, in associazione con FAO, IFAD, UNCTAD   *  Principio 1 :  I diritti esistenti alla terra e alle risorse naturali sono riconosciuti e rispettati TOTALMENTE ASSENTI, CON PICCOLI ADEMPIMENTI   *  Principio 2 : Gli investimenti non mettono a repentaglio la sicurezza alimentare, anzi la rafforza. I FATTI VANNO IN DIREZIONE OPPOSTA.   *  Principio 3 :  I procedimenti per accedere alla terra e ad altre risorse e gli investimenti associati, sono trasparenti, monitorati, e assicurano un atteggiamento responsabile da parte di tutti gli stakeholders, all’interno del proprio affare, legalmente legittimo e regolamentato. NON C’E’  TALE TRASPARENZA O RESPONSABILITA’
IL SISTEMA ONU : BUONI PRINCIPI,  L’ONU E’ AL SERVIZIO DEL GOV. & NON HA POTERI Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 Linee guida della Banca Mondiale, in associazione con FAO, IFAD, UNCTAD *  Principio 4 :  Tutti coloro che sono materialmente coinvolti sono consultati, e gli accordi risultanti dalle consultazioni sono registrati e rispettati. LA REGOLA E’ CHE AGRICOLTORI, PASTORI, ECC. SONO IGNORATI   *  Principio 5 :  Gli investitori assicurano che i progetti rispettino le regole di legge, riflettano la miglior pratica industriale, siano economicamente praticabili, e il risultato positivo sia durevolmente condiviso. NELLE CIRCOSTANZE ATTUALI, QUESTA E’ PURA FORMALITA’   *  Principio 6 :  Gli investimenti generano impatti positivi dal punto di vista sociale e della distribuzione e  non accrescono la vulnerabilità. NON C’E’ QUESTA COMPONENTE MORALE NELLE PRATICHE COMMERCIALI – ESSE GENERANO PRIVAZIONE E INSICUREZZA  
IL SISTEMA ONU : BUONI PRINCIPI,  L’ONU E’ AL SERVIZIO DEL GOV. & NON HA POTERI Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 Linee guida della Banca Mondiale, in associazione con FAO, IFAD, UNCTAD *  Principio 7 :  Gli impatti ambientali dovuti a un progetto sono quantificati, e vengono prese misure per incoraggiare un sostenibile uso delle risorse mentre si minimizza il rischio/ magnitudine degli impatti negativi e si provvede a mitigarli.   PURA LETTERATURA   Aprono  le porte alla corruzione: i ricchi e i potenti si appropriano dei benefici dei contratti sulla terra senza condividerli   Soltanto una piccolissima parte di agricoltori locali hanno un diritto alla propria terra anche se ne traggono sostentamento da generazioni.   Indeboliscono l’accesso della gente alla terra e all’acqua. SAREBBE  NECESSARIO CHE I GOVERNI FACESSERO PERIZIE TECNICHE ED ESAMINASSERO NEL DETTAGLIO LE PROPOSTE DI INVESTIMENTO PER OTTENERE BUONI CONTRATTI
E  ORA ?   CHE COSA PUO’ FARE LA GENTE ? A   LIVELLO LOCALE, NAZIONALE, INTERNAZIONALE  LE SITUAZIONI SONO MOLTO DIVERSE Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010
IL CASO DEL MADAGASCAR E LE DAEWOO LOGISTICS :   Un tentativo fallito  di  Daewoo di coltivare  la terra del Madagascar gratis Financial Times. 19-Nov-2008 di Song Jung-a e Christian Oliver a Seul e Tom Burgis a Johannesburg Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 Daewoo Logistic della Corea del Sud ha detto che si aspettava di non pagare niente per coltivare mais e palme da olio in un’area del Madagascar della grandezza di metà del Belgio, accrescendo le preoccupazioni intorno ai più grandi investimenti di questo tipo su terra coltivabile.
Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 IL CASO DEL MADAGASCAR E LE DAEWOO LOGISTICS :   Promesse fatte *  L’isola dell’Oceano Indiano otterrà semplicemente opportunità di lavoro dall’ affitto per 99 anni di 1.3 milioni di ettari  alla Daewoo, hanno detto  funzionari della compagnia. Essi hanno sottolineato che lo scopo dell’investimento  era  aumentare la sicurezza alimentare di Seul .   * “ Vogliamo piantare là del grano per garantire la sicurezza del nostro cibo. Il cibo può essere un’arma in questo mondo ,” ha detto Hong Jong-wan, un dirigente della Daewoo. “ Vogliamo sia esportare i raccolti ad altri paesi sia riportarli indietro in Corea in caso di una crisi di cibo .”   *  Daewoo aveva concordato con il governo del Madagascar che avrebbe potuto coltivare 1.3 milioni di ettari di terra agricola gratuitamente quando aveva firmato un memorandum di intesa in Maggio. Quando la compagnia ha firmato il contratto in Luglio, è stata d’accordo a discutere i costi con il Madagascar. Ma Daewoo ora crede di non dover pagare niente.
Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 IL CASO DEL MADAGASCAR E LE DAEWOO LOGISTICS :   Promesse fatte * “ E’ terra completamente non edificata che è stata lasciata incolta. E noi , coltivandola, daremo loro lavoro, il che è una buona cosa per il Madagascar ,” ha detto Mr Hong.  I  1.3 milioni di ettari di terra affittata è quasi la metà dell’attuale terra arabile del paese africano che è di 2.5 milioni di ettari. Ma il Madagascar avrebbe potuto beneficiare dell’investimento della Daewoo in  strade, irrigazione e agevolazioni per l’immagazzinamento del grano.   Tuttavia, un diplomatico europeo in Sud Africa ha detto :  “ Io   presumo che (per il Madagascar) i benefici diretti saranno limitatissimi.  I progetti estrattivi  hanno un piccolissimo spill-over per una più vasta industrializzazione .”   *  Negli ultimi cinque anni le nazioni asiatiche hanno guardato sempre più  all’Africa per far fronte ai loro bisogni di risorse.  La Cina   è stata particolarmente aggressiva nell’aumentare la sua presenza nelle zone petrolifere e nelle miniere del continente, esponendosi talvolta ad accuse di neo-colonialismo.
Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 *  Ma ora le nazioni stanno spostando l’interesse per i minerali e il petrolio a quello per il cibo .  Roelof Horne, che dirige  Investec Asset Management’s Africa fund ,  ha detto che si aspetta di vedere ulteriori investimenti nella terra agricola del continente.  “ L’Africa ha la maggior parte della terra fertile sottoutilizzata del mondo ,”  ha detto, sebbene abbia precisato che “la terra è sempre una cosa emotiva”.   *  Daewoo a parte, un crescente numero di compagnie sud coreane si stanno avventurando nel Madagascar, investendo in progetti dalle miniere di nichel agli impianti energetici. Korea Resources, gestita dallo Stato, ha recentemente firmato un accordo preliminare con il Madagascar per estendere la collaborazione sullo sviluppo delle risorse, che include progetti estrattivi per altri metalli. *  Daewoo pianifica di iniziare la produzione di mais su 2.000 ettari dall’anno prossimo per espanderla gradualmente ad altre parti della terra affittata. La compagnia intende  piantare mais su 1 milione di ettari nella parte occidentale del Madagascar e palme da olio su 300.000 ettari nell’est. IL CASO DEL MADAGASCAR E LE DAEWOO LOGISTICS :  Un tentativo fallito
Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 IL CASO DEL MADAGASCAR E LE DAEWOO LOGISTICS :   Depredare i Poveri per nutrire i  Ricchi *  La compagnia ha intenzione di portare il grosso dei raccolti in Sud Corea e di esportare alcune forniture ad altri paesi. Non è chiaro se parte della produzione rimarrà in Madagascar,  un paese impoverito dove il World Food  Programme provvede all’assistenza alimentare per 600.000 persone – circa il 3.5% della popolazione.   Il WFP, l’agenzia ONU che si occupa dell’assistenza alimentare di emergenza, ha detto che più del 70% della popolazione del Madagascar vive sotto la soglia della povertà. “Circa il 50% dei bambini al di sotto dei tre anni soffre di un ritardo nella crescita dovuto a una dieta cronicamente inadeguata,” ha detto.   La caccia agli investimenti agricoli stranieri è la conseguenza della crisi di cibo di quest’anno, che ha visto prezzi record  per prodotti quali frumento e riso, e rivolte per il cibo in molti paesi dall’Egitto ad Haiti. I prezzi per i prodotti agricoli sono precipitati di oltre la metà da tali livelli, ma le nazioni sono interessate a forniture a lungo termine.
Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 *  Daewoo ha detto che ha scelto di investire in Madagascar perché è ancora relativamente non toccata dalle compagnie occidentali.  “ Il paese potrebbe offrire maggiori opportunità per noi dato che non ci sono molte compagnie occidentali ,” ha detto Mr Hong.   *  Daewoo ha intenzione di valorizzare la terra arabile in Madagascar per coltivarla per i prossimi 15 anni, e intende  provvedere a circa lametà delle importazioni di mais in Sud Corea.   Il Sud Corea, una nazione pesantemente popolata ma povera di risorse, è al quarto posto come importatore di mais.   *  Alla fine, il contratto è stato cancellato quando le dimostrazioni di piazza hanno provocato un colpo di stato con le dimissioni del Presidente Marc Ravlomanana e la formazione di un  nuovo governo. IL CASO DEL MADAGASCAR E LE DAEWOO LOGISTICS :  Un tentativo fallito
UN PERCORSO ALTERNATIVO Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 INVECE DI VENDERE LE LORO NAZIONI,I GOVERNI DOVREBBERO INVESTIRE IN AGRICOLTURA FAMIGLIARE.  MIGLIORANDO LE INFRASTRUTTURE, L’IRRIGAZIONE, LE SEMENTI, IL SUOLO, I MERCATI LOCALI, ECC. IL G-8 HA STANZIATO 20 BILIONI DI US$  PER L’AGRICOLTURA!
Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 L’agricoltura ha bisogno  di gente locale,  non di proprietari stranieri!   NON VENDETE IL PAESE!
[object Object],Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010

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Land grab

  • 1. ACCAPARRAMENTO DI TERRA IN AFRICA Jose Osaba Consulente, World Rural Forum Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010
  • 2.
  • 3. INTRODUZIONE Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 Se non sarà fermato o debitamente regolato, l’accaparramento di Terra in Africa può essere una seria minaccia per la garanzia del cibo e per la sovranità alimentare in Africa e in tutto il mondo. L’improvviso e veloce sviluppo ci ha colto di sorpresa. L’ammontare di terra disponibile è di 6 milioni di ettari all’anno fino al 2030 , per un ammontare complessivo di oltre 100 milioni di ettari. Quali saranno le conseguenze e che cosa possiamo fare ?
  • 4. LA STORIA: PERIODI COLONIALI, PIANTAGIONI Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 * La migrazione dei popoli, le invasioni armate , e altre forme di occupazione di territori da parte di gruppi dominanti o invasori, generalmente portavano un cambiamento nella proprietà della terra per motivi agricoli e di allevamento del bestiame. * Nel caso dell’Africa, l’ era coloniale ebbe inizio nel 15° secolo e raggiunse il suo livello più alto dopo la Conferenza di Berlino del 1885 – quando le potenze europee si divisero il continente . Potremmo chiamare quella situazione un massiccio accaparramento di terra , in cui i popoli dell’Africa vennero privati della loro propria terra, delle loro proprie foreste e miniere, della loro propria cultura e del proprio destino. * Durante quel lungo periodo, vaste piantagioni quali il tè, caffè, cotone, cacao, spezie, arachidi, tabacco, legname e attività minerarie, furono sviluppate per servire gli interessi coloniali. I tradizionali sistemi africani di produzione del cibo furono sovvertiti o marginalizzati. Dopo l’indipendenza, l’agricoltura africana non ha ricevuto una reale attenzione dai governi locali.
  • 5. CONCETTO DI ACCAPARRAMENTO DELLA TERRA, ACQUISIZIONE DELLA TERRA Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 L’accaparramento della terra consiste nell’acquisto o nell’affitto di vaste aree di terra rurale e coltivabile da parte di governi stranieri o società multinazionali allo scopo di produrre cibo, mangime animale, bio-combustibile , ecc. da esportare nei loro paesi in cambio di capitali o di costruzioni di certe infrastrutture. Dovremmo anche menzionare l’acquisizione di vaste porzioni di territorio da parte di investitori nazionali .
  • 6.
  • 7.
  • 8.
  • 9.
  • 10. L’accaparramento della terra influisce direttamente sulla sicurezza alimentare Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010   * La sicurezza alimentare indica una situazione in cui c’è un universale accesso al cibo che deve essere salutare, nutriente, sano, e culturalmente accettabile. Inoltre, in una comunità dove c’è sicurezza alimentare, la coltivazione, il trattamento e la distribuzione del cibo è regionalmente basata, socialmente giusta, e sostenibile come ambiente. * La sicurezza alimentare esiste quando tutte le persone , in qualsiasi momento, hanno un accesso fisico, sociale ed economico a un cibo sufficiente, sano e nutriente, che soddisfi i loro bisogni dietetici e le loro preferenze per una vita attiva e sana. La sicurezza alimentare domestica è l’applicazione di questo concetto a livello famigliare , con individui all’interno della famiglia come focus della questione.
  • 11. Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 * Sovranità alimentare : Ogni nazione ha il diritto di definire la sua propria politica agricola rivolta a produrre il cibo necessario al suo popolo. Rifiuta la biotecnologia agricola e l’agricoltura industriale in favore di una produzione di cibo localizzata e della protezione della vita rurale attraverso tutti gli stati-nazione. Chiede la rimozione dell’agricoltura dal sistema del commercio internazionale. L’accaparramento della terra influisce direttamente sulla sovranità alimentare * Sovranità alimentare è il diritto dei popoli a un cibo salutare e culturalmente appropriato, prodotto con metodi ecologicamente sani e sostenibili e il loro diritto a definire i loro propri sistemi di alimentazione e di agricoltura. Pone al centro del sistema alimentare e della politica le aspirazioni e i bisogni di coloro che producono, distribuiscono e consumano il cibo piuttosto che la domanda dei mercati e delle corporazioni (International Planning Committee for Food Sovereignty – CIP)
  • 12. Crisi dei prezzi del cibo, scarsità di cibo Terra da coltivare a cereali per biocombustibili Un salutare ritorno sul capitale + 25 %/ all’anno Il declino della fornitura d’acqua L’aumento della popolazione In Africa, la terra e la manodopera sono a buon mercato Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 LA CORSA ALLA TERRA È ACCELERATA DA:
  • 13.
  • 14.
  • 15. Un nuovo neo- colonialismo? Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 L’Africa è di nuovo spogliata delle sue risorse naturali. Al di sopra dei minerali e del petrolio, ora nel mirino c’è la terra e l’acqua per coltivare frutta, verdure e fiori. Fingendo di aiutare le aree rurali dei paesi in via di sviluppo, il governo e gli investitori propagano il mito che essi portano allo sviluppo terre improduttive o terre che non sono utilizzate . Mentre devono affrontare la scarsità globale di cibo, i paesi ricchi affittano e comprano vaste estensioni di terre coltivabili per garantire le forniture ai loro cittadini – mentre gli africani muoiono di fame.
  • 16.
  • 17. I PARTNERS MANCANTI E CHE COSA NE E’ DEGLI AGRICOLTORI, PESCATORI, PASTORI E, INFINE, DELL’INTERA SOCIETA’ CIVILE? Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 Negli accordi riguardanti l’affitto/l’acquisizione di terra, i contratti vengono stipulati segretamente senza consultare le popolazioni indigene e senza nessun risarcimento. I locali non riescono a credere al numero di persone che arrivano con una quantità di trattori a invadere le loro terre. Si parla poco delle migliaia di persone colpite dall’acquisto della terra.
  • 18.
  • 19. IL SISTEMA ONU : BUONI PRINCIPI, L’ONU E’ AL SERVIZIO DEL GOV. & NON HA POTERI Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 Linee guida della Banca Mondiale, in associazione con FAO, IFAD, UNCTAD   * Principio 1 : I diritti esistenti alla terra e alle risorse naturali sono riconosciuti e rispettati TOTALMENTE ASSENTI, CON PICCOLI ADEMPIMENTI   * Principio 2 : Gli investimenti non mettono a repentaglio la sicurezza alimentare, anzi la rafforza. I FATTI VANNO IN DIREZIONE OPPOSTA.   * Principio 3 : I procedimenti per accedere alla terra e ad altre risorse e gli investimenti associati, sono trasparenti, monitorati, e assicurano un atteggiamento responsabile da parte di tutti gli stakeholders, all’interno del proprio affare, legalmente legittimo e regolamentato. NON C’E’ TALE TRASPARENZA O RESPONSABILITA’
  • 20. IL SISTEMA ONU : BUONI PRINCIPI, L’ONU E’ AL SERVIZIO DEL GOV. & NON HA POTERI Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 Linee guida della Banca Mondiale, in associazione con FAO, IFAD, UNCTAD * Principio 4 : Tutti coloro che sono materialmente coinvolti sono consultati, e gli accordi risultanti dalle consultazioni sono registrati e rispettati. LA REGOLA E’ CHE AGRICOLTORI, PASTORI, ECC. SONO IGNORATI   * Principio 5 : Gli investitori assicurano che i progetti rispettino le regole di legge, riflettano la miglior pratica industriale, siano economicamente praticabili, e il risultato positivo sia durevolmente condiviso. NELLE CIRCOSTANZE ATTUALI, QUESTA E’ PURA FORMALITA’   * Principio 6 : Gli investimenti generano impatti positivi dal punto di vista sociale e della distribuzione e non accrescono la vulnerabilità. NON C’E’ QUESTA COMPONENTE MORALE NELLE PRATICHE COMMERCIALI – ESSE GENERANO PRIVAZIONE E INSICUREZZA  
  • 21. IL SISTEMA ONU : BUONI PRINCIPI, L’ONU E’ AL SERVIZIO DEL GOV. & NON HA POTERI Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 Linee guida della Banca Mondiale, in associazione con FAO, IFAD, UNCTAD * Principio 7 : Gli impatti ambientali dovuti a un progetto sono quantificati, e vengono prese misure per incoraggiare un sostenibile uso delle risorse mentre si minimizza il rischio/ magnitudine degli impatti negativi e si provvede a mitigarli. PURA LETTERATURA   Aprono le porte alla corruzione: i ricchi e i potenti si appropriano dei benefici dei contratti sulla terra senza condividerli   Soltanto una piccolissima parte di agricoltori locali hanno un diritto alla propria terra anche se ne traggono sostentamento da generazioni.   Indeboliscono l’accesso della gente alla terra e all’acqua. SAREBBE NECESSARIO CHE I GOVERNI FACESSERO PERIZIE TECNICHE ED ESAMINASSERO NEL DETTAGLIO LE PROPOSTE DI INVESTIMENTO PER OTTENERE BUONI CONTRATTI
  • 22. E ORA ?   CHE COSA PUO’ FARE LA GENTE ? A LIVELLO LOCALE, NAZIONALE, INTERNAZIONALE  LE SITUAZIONI SONO MOLTO DIVERSE Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010
  • 23. IL CASO DEL MADAGASCAR E LE DAEWOO LOGISTICS :   Un tentativo fallito di Daewoo di coltivare la terra del Madagascar gratis Financial Times. 19-Nov-2008 di Song Jung-a e Christian Oliver a Seul e Tom Burgis a Johannesburg Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 Daewoo Logistic della Corea del Sud ha detto che si aspettava di non pagare niente per coltivare mais e palme da olio in un’area del Madagascar della grandezza di metà del Belgio, accrescendo le preoccupazioni intorno ai più grandi investimenti di questo tipo su terra coltivabile.
  • 24. Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 IL CASO DEL MADAGASCAR E LE DAEWOO LOGISTICS : Promesse fatte * L’isola dell’Oceano Indiano otterrà semplicemente opportunità di lavoro dall’ affitto per 99 anni di 1.3 milioni di ettari alla Daewoo, hanno detto funzionari della compagnia. Essi hanno sottolineato che lo scopo dell’investimento era aumentare la sicurezza alimentare di Seul .   * “ Vogliamo piantare là del grano per garantire la sicurezza del nostro cibo. Il cibo può essere un’arma in questo mondo ,” ha detto Hong Jong-wan, un dirigente della Daewoo. “ Vogliamo sia esportare i raccolti ad altri paesi sia riportarli indietro in Corea in caso di una crisi di cibo .”   * Daewoo aveva concordato con il governo del Madagascar che avrebbe potuto coltivare 1.3 milioni di ettari di terra agricola gratuitamente quando aveva firmato un memorandum di intesa in Maggio. Quando la compagnia ha firmato il contratto in Luglio, è stata d’accordo a discutere i costi con il Madagascar. Ma Daewoo ora crede di non dover pagare niente.
  • 25. Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 IL CASO DEL MADAGASCAR E LE DAEWOO LOGISTICS : Promesse fatte * “ E’ terra completamente non edificata che è stata lasciata incolta. E noi , coltivandola, daremo loro lavoro, il che è una buona cosa per il Madagascar ,” ha detto Mr Hong. I 1.3 milioni di ettari di terra affittata è quasi la metà dell’attuale terra arabile del paese africano che è di 2.5 milioni di ettari. Ma il Madagascar avrebbe potuto beneficiare dell’investimento della Daewoo in strade, irrigazione e agevolazioni per l’immagazzinamento del grano.   Tuttavia, un diplomatico europeo in Sud Africa ha detto : “ Io presumo che (per il Madagascar) i benefici diretti saranno limitatissimi. I progetti estrattivi hanno un piccolissimo spill-over per una più vasta industrializzazione .”   * Negli ultimi cinque anni le nazioni asiatiche hanno guardato sempre più all’Africa per far fronte ai loro bisogni di risorse. La Cina è stata particolarmente aggressiva nell’aumentare la sua presenza nelle zone petrolifere e nelle miniere del continente, esponendosi talvolta ad accuse di neo-colonialismo.
  • 26. Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 * Ma ora le nazioni stanno spostando l’interesse per i minerali e il petrolio a quello per il cibo . Roelof Horne, che dirige Investec Asset Management’s Africa fund , ha detto che si aspetta di vedere ulteriori investimenti nella terra agricola del continente. “ L’Africa ha la maggior parte della terra fertile sottoutilizzata del mondo ,” ha detto, sebbene abbia precisato che “la terra è sempre una cosa emotiva”.   * Daewoo a parte, un crescente numero di compagnie sud coreane si stanno avventurando nel Madagascar, investendo in progetti dalle miniere di nichel agli impianti energetici. Korea Resources, gestita dallo Stato, ha recentemente firmato un accordo preliminare con il Madagascar per estendere la collaborazione sullo sviluppo delle risorse, che include progetti estrattivi per altri metalli. * Daewoo pianifica di iniziare la produzione di mais su 2.000 ettari dall’anno prossimo per espanderla gradualmente ad altre parti della terra affittata. La compagnia intende piantare mais su 1 milione di ettari nella parte occidentale del Madagascar e palme da olio su 300.000 ettari nell’est. IL CASO DEL MADAGASCAR E LE DAEWOO LOGISTICS : Un tentativo fallito
  • 27. Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 IL CASO DEL MADAGASCAR E LE DAEWOO LOGISTICS : Depredare i Poveri per nutrire i Ricchi * La compagnia ha intenzione di portare il grosso dei raccolti in Sud Corea e di esportare alcune forniture ad altri paesi. Non è chiaro se parte della produzione rimarrà in Madagascar, un paese impoverito dove il World Food Programme provvede all’assistenza alimentare per 600.000 persone – circa il 3.5% della popolazione.   Il WFP, l’agenzia ONU che si occupa dell’assistenza alimentare di emergenza, ha detto che più del 70% della popolazione del Madagascar vive sotto la soglia della povertà. “Circa il 50% dei bambini al di sotto dei tre anni soffre di un ritardo nella crescita dovuto a una dieta cronicamente inadeguata,” ha detto.   La caccia agli investimenti agricoli stranieri è la conseguenza della crisi di cibo di quest’anno, che ha visto prezzi record per prodotti quali frumento e riso, e rivolte per il cibo in molti paesi dall’Egitto ad Haiti. I prezzi per i prodotti agricoli sono precipitati di oltre la metà da tali livelli, ma le nazioni sono interessate a forniture a lungo termine.
  • 28. Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 * Daewoo ha detto che ha scelto di investire in Madagascar perché è ancora relativamente non toccata dalle compagnie occidentali. “ Il paese potrebbe offrire maggiori opportunità per noi dato che non ci sono molte compagnie occidentali ,” ha detto Mr Hong.   * Daewoo ha intenzione di valorizzare la terra arabile in Madagascar per coltivarla per i prossimi 15 anni, e intende provvedere a circa lametà delle importazioni di mais in Sud Corea. Il Sud Corea, una nazione pesantemente popolata ma povera di risorse, è al quarto posto come importatore di mais.   * Alla fine, il contratto è stato cancellato quando le dimostrazioni di piazza hanno provocato un colpo di stato con le dimissioni del Presidente Marc Ravlomanana e la formazione di un nuovo governo. IL CASO DEL MADAGASCAR E LE DAEWOO LOGISTICS : Un tentativo fallito
  • 29. UN PERCORSO ALTERNATIVO Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 INVECE DI VENDERE LE LORO NAZIONI,I GOVERNI DOVREBBERO INVESTIRE IN AGRICOLTURA FAMIGLIARE. MIGLIORANDO LE INFRASTRUTTURE, L’IRRIGAZIONE, LE SEMENTI, IL SUOLO, I MERCATI LOCALI, ECC. IL G-8 HA STANZIATO 20 BILIONI DI US$ PER L’AGRICOLTURA!
  • 30. Encounter AEFJN Roma, Novembre 2010 L’agricoltura ha bisogno di gente locale, non di proprietari stranieri!   NON VENDETE IL PAESE!
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