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La creazione di ambiente laboratoriale
nel curricolo scolastico
Aspetti, limiti e possibilità
I pregi del nostro lavoro:
 E’ uno dei più belli ed importanti
 Stabilisce sempre nuove relazioni
 Favorisce la comprensione delle nuove
tendenze sociali
 Ci costringe a un continuo aggiornamento
 Aiuta a capire comportamenti relazionali e
sfumature
 …
Problematica didattica:
Si crea una situazione non gestibile da noi:
“Per gli alunni rappresentiamo la nostra
disciplina. Siamo identificati con la disciplina
stessa”
Ne consegue che:
Dobbiamo far amare la nostra disciplina
Dobbiamo considerare la nostra disciplina
integrata nelle altre per fare “cultura”
Pensiero
creativo
Quando si propone
qualcosa di completamente
nuovo in qualsiasi ambito
Quando si introduce
qualcosa di nuovo in un
quadro di riferimento già
noto
E’ presente allo stato
potenziale in ogni
individuo, si può esprimere
a qualsiasi età
Pensiero
divergente
Quando si ipotizzano
soluzioni diverse a sistemi
consolidati
Si manifesta quando si
lavora in modo “produttivo”
e non solo “riproduttivo”
L’individuo agisce in base
alla propria esigenza
mentale razionale e
consapevole
Educazione, creatività e divergenza
L’insegnante ha un ruolo fondamentale nel promuovere la
formazione della personalità degli alunni
Come conciliare l’aspetto educativo con quello della
formazione di un pensiero creativo e/o divergente?
“… L'educazione non è l'insegnamento che forgia e foggia, di sapore
ottocentesco: l'educazione trae dalla persona ciò che ha da sviluppare
di autentico, di proprio. Più propriamente, l'educato è chi conosce il
valore delle cose nella propria vita, chi è in grado di esprimersi nel
riguardo di questo valore non secondo leggi esterne imposte, ma
secondo leggi morali e culturali che con l'educazione hanno iniziato a
respirare scaturendo dal profondo della persona, espressioni del
bambino che maturano conoscendo il mondo, espressioni
dell'adolescente che inizia a fare i conti con sé stesso e con gli altri,
espressioni dell'uomo capace di apprendere ed asserire …. “
Educazione, creatività e divergenza
Occorre ricordare che noi forniamo
nell’insegnamento non solo dei contenuti ma
soprattutto:
SCHEMI INTERPRETATIVI DELLA REALTA’
Ogni disciplina ha costruito un sistema di
rappresentazione del mondo o di una parte di esso,
ogni docente deve favorire i processi mentali che
hanno portato a quegli schemi interpretativi.
Educazione, creatività e divergenza
Quindi:
la didattica si sposta dal sistema dei soli contenuti
favorendo l’acquisizione dei processi mentali
La didattica “laboratoriale” può accogliere la creatività e
la divergenza da un sistema standardizzato?
Certamente, ma …
Come riconoscere i sistemi che limitano la creatività e
la divergenza dell’alunno?
L’età del capitano
In una classe di IV elementare viene posto
questo testo:
«Un pastore ha 12 pecore e 6 capre.
Quanti anni ha il pastore?»
I bambini riconoscono un testo, dei dati
numerici ed una domanda, allora i bambini
danno immediatamente la risposta: 18
Il contratto didattico
(dalle opere di Bruno D’amore)
La formazione di un sistema occlusivo.
Da Brousseau
“In una situazione di insegnamento, preparata e
realizzata da un insegnante, l’allievo ha generalmente
come compito di risolvere il problema (matematico) che
gli è presentato, ma l’accesso a questo compito si fa
attraverso un’interpretazione delle domande poste, delle
informazioni fornite, degli obblighi imposti che sono
costanti del modo d’insegnare del maestro. Queste
abitudini (specifiche) del maestro attese dall’allievo e i
comportamenti dell’allievo attesi dal docente
costituiscono il contratto didattico"
Il contratto didattico
Il contratto didattico diventa una sorta di struttura rigida, in
cui il dialogo si cristallizza a favore di una visione
precostituita. La visione precostituita diviene ostacolo al
pensiero creativo e/o divergente. La visione precostituita
obbliga l’alunno a mostrare il comportamento che il
docente si aspetta, e il docente conferma sempre più la
restrizione della struttura pensando di aiutare così
l’alunno.
Ma perché accade questo?
I timori del docente
In ogni professione esercitata esistono timori alcuni
consapevoli ed altri inconsapevoli.
Nei docenti possono esistere anche questi:
1) Non poter completare un percorso programmato
2) Il timore che l’alunno commetta errori
3) Non corrispondere alle aspettative delle famiglie
4) Non comunicare in modo adeguato
5) Ecc…
La paura che l’alunno commetta errori
Ma è proprio il timore che l’alunno commetta errori che porta il
docente a riconsiderare il suo insegnamento alla luce di questo
timore, e procede a:
a) Preparare un insieme di procedure rigide in modo che
l’alunno non abbia ”distrazioni” o “tentazioni” per operare in
modo del tutto personale ed autonomo (procedere per prove ed
errori)
b) Favorire il riconoscimento delle strutture su cui agire
sempre allo stesso modo anche se la conseguenza può essere
la perdita del pensiero critico e lo scollamento dalla realtà
c) Prevedere il sistema dei possibili errori (non negativa di per
sé) ma per preparare adeguati compiti ed esercizi per evitare
che gli alunni possano sbagliare
L’errore
Da Karl Popper:
“… Nessuno può evitare di fare errori; la cosa
più grande è imparare da essi …” (1972)
Da Federigo Enriques:
“… Il maestro sa che la comprensione degli
errori dei suoi allievi è la cosa più importante
della sua arte didattica …”
L’errore
Dal libro di Rosetta Zan: “Difficoltà in matematica”
la ricercatrice analizza le diverse situazioni
dell’errore, e riferisce:
“… implicita nella preoccupazione di evitare
domande “troppo difficili” c’è spesso la
valorizzazione della correttezza dei prodotti, che
viene considerata più importante dell’attivazione
di processi di pensiero significativi, anche se
come già detto, tale correttezza si può ottenere
banalizzando le richieste e di per sé non
garantisce un effettivo apprendimento …”
Leggere l’articolo “Il bravo insegnante”
di Rosetta Zan
Le conseguenze ?
Sugli alunni:
 Mancanza di flessibilità
 Difficoltà a stabilire percorsi autonomi
 Diminuzione dello spirito critico
 Adeguamento passivo
Sui docenti:
 Senso di frustrazione
 Scelta di comportamenti più severi
 Banalizzazione dei quesiti
 Valutazione poco adeguata
Video su Youtube di Ken Robinson:
“Cambiare i paradigmi dell’educazione”:
http://www.youtube.com/watch?v=SVeNeN4MoNU
L’errore
Quindi riflettiamo su questo:
 L’errore quindi è uno strumento essenziale per poter
conoscere il pensiero dell’alunno, come ha costruito il
suo mondo, come ha organizzato i dati della sue
conoscenze, come applica nelle situazioni presentate
le conoscenze che è riuscito a strutturare
 Ottimo elemento in mano ai docenti per stabilire
procedure diverse di intervento, dall’aumento della
autostima dell’alunno fino alla presentazione di
esperienze significative
La comunicazione: ambiguità o certezza?
Esiste un linguaggio “naturale” ed uno “formale”,
nelle nostre discipline utilizziamo linguaggi “specifici”.
Spesso sarebbe utile creare insieme con gli alunni un
GLOSSARIO dei termini specifici. Le inferenze e le
interferenze di ambiguità non verrebbero però
cancellate.
Alcuni ritengono che esistono
discipline con linguaggi così
“precisi” che non possa esistere
quindi ambiguità, come per la
matematica e le materie
scientifiche. Niente di più falso,
così come evidenziato da molti
studi ed esperimenti.
Le parole ambigue
La comprensione dei messaggi verbali può essere
condizionata dal significato che l’alunno attribuisce al
termine da noi utilizzato.
Ci sono Parole Pluripotenti, cioè che assumono un
significato diverso a seconda del contesto della frase
Problema, Soluzione, Numeri, Linea, Misura,
Costruzione, Dato, Positivo, Negativo …
Ci sono parole Pluripotenti con contrasto tra
linguaggio naturale e termine disciplinare
Spigolo, Angolo, Dado, Neutro, Frazione …
Solo nei problemi di
matematica puoi comprare
60 meloni e nessuno si
chiede cosa diavolo c’è di
sbagliato in te.
Indirizzo su Youtube per il video di Troisi:
https://www.youtube.com/watch?v=C7TaibAXR0E
IL PROBLEMA DEI PROBLEMI
Tipico problema che porta gli alunni a considerare
il risultato avulso dalla realtà:
<<Un camion dell’esercito può portare 36 soldati.
Se bisogna trasportare 594 soldati alla loro sede
di addestramento, quanti camion occorrono?>>
Risposta: 594 : 36 = 16 con il resto di 18, oppure
16,5 (camion !!!)
Scoll(eg)amento con la realtà
Scoll(eg)amento con la realtà
Altro esempio: 125 invitati ad un ristorante si
dispongono ai tavoli liberamente. Ciascun
tavolo del ristorante può accogliere 8 persone.
Quanti tavoli saranno occupati dagli invitati?
La risposta è 125 : 8 = 15 con il resto di 5 (che sono invitati !!!)
oppure scrivono 15,625
Insegnamento-apprendimento
Non si apprende solo tramite trasmissione orale o
scritta di contenuti
 Ogni persona inizia presto a fare la sua costruzione
del mondo (teoria costruttivista della realtà) - molto
presto stabilisce comportamenti adeguati o alla
propria sopravvivenza o all’inserimento sociale
 Gli individui sviluppano precocemente teorie ingenue
sulla realtà, che modificano a fatica
(misconoscenze).
Insegnamento-apprendimento
 L’errore commesso dall’alunno sono l’espressione
della sua personale interpretazione del
messaggio ricevuto
 Le costruzioni mentali si possono modificare con
l’esperienza diretta
 Molta importanza hanno i sistemi introduttivi dei
temi disciplinari utilizzando segni di
comunicazione non standard e anticonvenzionali
al posto di quelli restrittivi e ripetitivi
La figura
rappresenta i
3/4 disegna
l’intero
Superfici
non
consuete
Il laboratorio
Il LABORATORIO rappresenta uno spazio non
necessariamente fisico anzi soprattutto mentale, di
ricerca continua sui contenuti e sui concetti.
E' basato sulla relazione docente-discente che si
stabilisce in un ambiente di lavoro, si sviluppa
attraverso la discussione per un apprendimento
concreto e di scoperta.
Didattica laboratoriale
Prevede una serie di operazioni:
a) Discussioni aperte su situazioni STIMOLO
b) Esposizione scritta delle IPOTESI
c) Condivisione di PROPOSTE (personali o di
gruppo)
d) Riflessione sulle IDEE di ciascun studente che
può ribadirle o confutarle
e) Proposizione di sempre nuovi aspetti inerenti al
tema in DISCUSSIONE
Per noi docenti
 Non esistono esperienze da ripetere tipo Copia ed
Incolla
Ogni attività proposta non è salvifica di per sé
Il docente insieme con i suoi studenti deve mettersi
sempre in discussione
Gli alunni devono sempre scrivere le proprie idee
altrimenti resta una semplice esperienza effimera
Il docente non deve mai dare soluzioni, non dà
suggerimenti, non offre risposte ma solo altre
domande
Gli alunni possono cambiare idea e possono vedere
quello che fanno gli altri
Per gli alunni
 Il lavoro di ricerca sostiene la naturale curiosità
 Ogni attività proposta è un’occasione per parlare con i
compagni di contenuti disciplinari
 Il docente deve essere percepito come organizzatore
delle ricerche
 Gli alunni si chiariscono le idee scrivendole
 Il gruppo classe scopre nuovi sistemi di interazione
 Le abilità personali vengono percepite dagli altri (pari
e adulti), in senso positivo accrescendo l’autostima
Comportamento docente
I docenti sceglieranno laboratori di loro gradimento, e
la loro azione dovrà considerare:
a) I nodi concettuali disciplinari
b) Gli obiettivi formativi
c) Il percorso lineare e non lineare del tema
Inoltre in un laboratorio sarà necessario:
1) Mantenere acceso il livello di discussione
2) Aiutare nella praticità di esecuzione o di
costruzione
3) Dare rinforzi verbali e non verbali alle azioni
collaborative
Aspetti metodologici innovativi
Considerazioni
preliminari ad
una
metodologia
laboratoriale
Ricordare
l’importanza del
linguaggio visivo
Considerare il potere delle
parole specie se sono
evocative
Dare valore agli
aspetti emozionali
Dare un “continuum” tra
scuola e fuori scuola
Fornire strumenti
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pensiero critico
Prendere in esame i
rapporti affettivi in ambiti
sociali
METODI: La narrazione
L’importanza della narrazione è dimostrata ormai da
tempo … basti pensare alla pubblicità …
Quando si legge una storia ognuno di noi si sente
coinvolto, presentare alcuni temi disciplinari attraverso
una storia o un racconto può fare la differenza.
Si parla di Storytelling: l’arte del narrare.
Le storie si possono leggere ma anche scrivere.
Dal punto di vista didattico sempre più spesso si deve
chiedere agli alunni di scrivere delle storie.
METODI: La narrazione
Un esempio sulla narrazione:
In un progetto in gemellaggio con la Spagna sono stati
dati agli alunni una serie di operazioni e fu chiesto loro di
scrivere una storia-problema che si potesse risolvere
con quelle operazioni. Gli alunni divenendo padroni dei
meccanismi di creazione di un testo, cominciarono a
strutturare storie sempre più complesse. La stesura del
racconto-problema portò gli alunni ad essere molto più
critici nella lettura dei testi dei problemi presenti sui libri,
tentando spesso di personalizzarli al punto di inserire nei
testi aggiunte di elementi e altre richieste.
METODI: Sistemi aperti
I sistemi aperti permettono all’alunno di sentirsi libero
e senza costrizioni. Alle successive richieste l’alunno
o i gruppi di alunni adottano comportamenti di
ricerca. Man mano che le difficoltà crescono si
attivano sistemi di cooperazione, di confronto, di
analisi
Validità formativa
Gli alunni comprendono che le scelte sono poi
vincolanti cioè occorre accettare le conseguenze,
ma, in alternativa, può mettere in atto sistemi di
cambiamento o ulteriori sistemi di analisi e ricerca
METODI: Sistemi aperti
Esempio di attività aperta:
Con due recipienti da 3 e da 5 litri
fare in modo di ottenere in uno di essi 4 litri
Il sistema aperto si presta ad ampliamenti sul
tema da veder anche in curricolo verticale …
METODI: Sistemi aperti
Sarebbe interessante proporre agli alunni: “…
ma se raddoppiamo le loro misure di capacità,
cioè con 6 litri e 10 litri, ci sarebbe ancora
difficoltà a poter disporre di 4 litri?”
Gli alunni scoprirebbero che non esistono
difficoltà se viene richiesto un valore pari alla
loro differenza
E così via, il sistema aperto non si chiude
mai …
METODI: Sistemi aperti
Esempio di attività aperta:
Prendere in esame alcuni elementi nella sfera di interesse degli
alunni (per esempio i nomi di alcuni personaggi dei cartoni),
chiedere loro di stabilire livelli di preferenze, in ogni livello può
inserire più nomi. Poi si chiede loro di attribuire ad ogni livello un
punteggio. Si accorge che non può mettere lo stesso punteggio in
livelli diversi, altrimenti i livelli non sarebbero più diversi tra loro.
Infine si chiede loro di sommare i punteggi ottenendo un totale. Ora
si chiede di ridare un punteggio ai diversi livelli in modo che il totale
sia un numero stabilito da noi per esempio 10 o 100 oppure … 1.
L’ultima richiesta permette agli alunni di cercare numeri diversi tra
loro ma minori di 1 e la cui somma dia 1.
a) Collocare nello spazio e nel tempo
b) Comprendere i messaggi
c) Raggruppare, catalogare, ordinare
Nelle attività in genere è sempre necessario che gli alunni
riconoscano:
1) Chi (soggetto)
2) Cosa (azione)
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5) Perché (dare senso o interpretazione)
Dalle indicazioni nazionali:
1) pag. 17 ; pag. 23; pag. 27; pag. 29; pag. 35
Aspetti curricolari di base
Riferimenti e contatti
Ringrazio il Dirigente Scolastico prof.ssa Giuseppina
Palazzo per la fiducia che mi ha accordato
Ringrazio per gli aspetti tecnici ed organizzativi:
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Temi e test Invalsi
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Laboratorio didattico

  • 1. La creazione di ambiente laboratoriale nel curricolo scolastico Aspetti, limiti e possibilità
  • 2. I pregi del nostro lavoro:  E’ uno dei più belli ed importanti  Stabilisce sempre nuove relazioni  Favorisce la comprensione delle nuove tendenze sociali  Ci costringe a un continuo aggiornamento  Aiuta a capire comportamenti relazionali e sfumature  …
  • 3. Problematica didattica: Si crea una situazione non gestibile da noi: “Per gli alunni rappresentiamo la nostra disciplina. Siamo identificati con la disciplina stessa” Ne consegue che: Dobbiamo far amare la nostra disciplina Dobbiamo considerare la nostra disciplina integrata nelle altre per fare “cultura”
  • 4. Pensiero creativo Quando si propone qualcosa di completamente nuovo in qualsiasi ambito Quando si introduce qualcosa di nuovo in un quadro di riferimento già noto E’ presente allo stato potenziale in ogni individuo, si può esprimere a qualsiasi età Pensiero divergente Quando si ipotizzano soluzioni diverse a sistemi consolidati Si manifesta quando si lavora in modo “produttivo” e non solo “riproduttivo” L’individuo agisce in base alla propria esigenza mentale razionale e consapevole
  • 5. Educazione, creatività e divergenza L’insegnante ha un ruolo fondamentale nel promuovere la formazione della personalità degli alunni Come conciliare l’aspetto educativo con quello della formazione di un pensiero creativo e/o divergente? “… L'educazione non è l'insegnamento che forgia e foggia, di sapore ottocentesco: l'educazione trae dalla persona ciò che ha da sviluppare di autentico, di proprio. Più propriamente, l'educato è chi conosce il valore delle cose nella propria vita, chi è in grado di esprimersi nel riguardo di questo valore non secondo leggi esterne imposte, ma secondo leggi morali e culturali che con l'educazione hanno iniziato a respirare scaturendo dal profondo della persona, espressioni del bambino che maturano conoscendo il mondo, espressioni dell'adolescente che inizia a fare i conti con sé stesso e con gli altri, espressioni dell'uomo capace di apprendere ed asserire …. “
  • 6. Educazione, creatività e divergenza Occorre ricordare che noi forniamo nell’insegnamento non solo dei contenuti ma soprattutto: SCHEMI INTERPRETATIVI DELLA REALTA’ Ogni disciplina ha costruito un sistema di rappresentazione del mondo o di una parte di esso, ogni docente deve favorire i processi mentali che hanno portato a quegli schemi interpretativi.
  • 7. Educazione, creatività e divergenza Quindi: la didattica si sposta dal sistema dei soli contenuti favorendo l’acquisizione dei processi mentali La didattica “laboratoriale” può accogliere la creatività e la divergenza da un sistema standardizzato? Certamente, ma … Come riconoscere i sistemi che limitano la creatività e la divergenza dell’alunno?
  • 8. L’età del capitano In una classe di IV elementare viene posto questo testo: «Un pastore ha 12 pecore e 6 capre. Quanti anni ha il pastore?» I bambini riconoscono un testo, dei dati numerici ed una domanda, allora i bambini danno immediatamente la risposta: 18
  • 9. Il contratto didattico (dalle opere di Bruno D’amore) La formazione di un sistema occlusivo. Da Brousseau “In una situazione di insegnamento, preparata e realizzata da un insegnante, l’allievo ha generalmente come compito di risolvere il problema (matematico) che gli è presentato, ma l’accesso a questo compito si fa attraverso un’interpretazione delle domande poste, delle informazioni fornite, degli obblighi imposti che sono costanti del modo d’insegnare del maestro. Queste abitudini (specifiche) del maestro attese dall’allievo e i comportamenti dell’allievo attesi dal docente costituiscono il contratto didattico"
  • 10. Il contratto didattico Il contratto didattico diventa una sorta di struttura rigida, in cui il dialogo si cristallizza a favore di una visione precostituita. La visione precostituita diviene ostacolo al pensiero creativo e/o divergente. La visione precostituita obbliga l’alunno a mostrare il comportamento che il docente si aspetta, e il docente conferma sempre più la restrizione della struttura pensando di aiutare così l’alunno. Ma perché accade questo?
  • 11. I timori del docente In ogni professione esercitata esistono timori alcuni consapevoli ed altri inconsapevoli. Nei docenti possono esistere anche questi: 1) Non poter completare un percorso programmato 2) Il timore che l’alunno commetta errori 3) Non corrispondere alle aspettative delle famiglie 4) Non comunicare in modo adeguato 5) Ecc…
  • 12. La paura che l’alunno commetta errori Ma è proprio il timore che l’alunno commetta errori che porta il docente a riconsiderare il suo insegnamento alla luce di questo timore, e procede a: a) Preparare un insieme di procedure rigide in modo che l’alunno non abbia ”distrazioni” o “tentazioni” per operare in modo del tutto personale ed autonomo (procedere per prove ed errori) b) Favorire il riconoscimento delle strutture su cui agire sempre allo stesso modo anche se la conseguenza può essere la perdita del pensiero critico e lo scollamento dalla realtà c) Prevedere il sistema dei possibili errori (non negativa di per sé) ma per preparare adeguati compiti ed esercizi per evitare che gli alunni possano sbagliare
  • 13. L’errore Da Karl Popper: “… Nessuno può evitare di fare errori; la cosa più grande è imparare da essi …” (1972) Da Federigo Enriques: “… Il maestro sa che la comprensione degli errori dei suoi allievi è la cosa più importante della sua arte didattica …”
  • 14. L’errore Dal libro di Rosetta Zan: “Difficoltà in matematica” la ricercatrice analizza le diverse situazioni dell’errore, e riferisce: “… implicita nella preoccupazione di evitare domande “troppo difficili” c’è spesso la valorizzazione della correttezza dei prodotti, che viene considerata più importante dell’attivazione di processi di pensiero significativi, anche se come già detto, tale correttezza si può ottenere banalizzando le richieste e di per sé non garantisce un effettivo apprendimento …” Leggere l’articolo “Il bravo insegnante” di Rosetta Zan
  • 15. Le conseguenze ? Sugli alunni:  Mancanza di flessibilità  Difficoltà a stabilire percorsi autonomi  Diminuzione dello spirito critico  Adeguamento passivo Sui docenti:  Senso di frustrazione  Scelta di comportamenti più severi  Banalizzazione dei quesiti  Valutazione poco adeguata Video su Youtube di Ken Robinson: “Cambiare i paradigmi dell’educazione”: http://www.youtube.com/watch?v=SVeNeN4MoNU
  • 16. L’errore Quindi riflettiamo su questo:  L’errore quindi è uno strumento essenziale per poter conoscere il pensiero dell’alunno, come ha costruito il suo mondo, come ha organizzato i dati della sue conoscenze, come applica nelle situazioni presentate le conoscenze che è riuscito a strutturare  Ottimo elemento in mano ai docenti per stabilire procedure diverse di intervento, dall’aumento della autostima dell’alunno fino alla presentazione di esperienze significative
  • 17. La comunicazione: ambiguità o certezza? Esiste un linguaggio “naturale” ed uno “formale”, nelle nostre discipline utilizziamo linguaggi “specifici”. Spesso sarebbe utile creare insieme con gli alunni un GLOSSARIO dei termini specifici. Le inferenze e le interferenze di ambiguità non verrebbero però cancellate. Alcuni ritengono che esistono discipline con linguaggi così “precisi” che non possa esistere quindi ambiguità, come per la matematica e le materie scientifiche. Niente di più falso, così come evidenziato da molti studi ed esperimenti.
  • 18. Le parole ambigue La comprensione dei messaggi verbali può essere condizionata dal significato che l’alunno attribuisce al termine da noi utilizzato. Ci sono Parole Pluripotenti, cioè che assumono un significato diverso a seconda del contesto della frase Problema, Soluzione, Numeri, Linea, Misura, Costruzione, Dato, Positivo, Negativo … Ci sono parole Pluripotenti con contrasto tra linguaggio naturale e termine disciplinare Spigolo, Angolo, Dado, Neutro, Frazione …
  • 19. Solo nei problemi di matematica puoi comprare 60 meloni e nessuno si chiede cosa diavolo c’è di sbagliato in te. Indirizzo su Youtube per il video di Troisi: https://www.youtube.com/watch?v=C7TaibAXR0E IL PROBLEMA DEI PROBLEMI
  • 20. Tipico problema che porta gli alunni a considerare il risultato avulso dalla realtà: <<Un camion dell’esercito può portare 36 soldati. Se bisogna trasportare 594 soldati alla loro sede di addestramento, quanti camion occorrono?>> Risposta: 594 : 36 = 16 con il resto di 18, oppure 16,5 (camion !!!) Scoll(eg)amento con la realtà
  • 21. Scoll(eg)amento con la realtà Altro esempio: 125 invitati ad un ristorante si dispongono ai tavoli liberamente. Ciascun tavolo del ristorante può accogliere 8 persone. Quanti tavoli saranno occupati dagli invitati? La risposta è 125 : 8 = 15 con il resto di 5 (che sono invitati !!!) oppure scrivono 15,625
  • 22. Insegnamento-apprendimento Non si apprende solo tramite trasmissione orale o scritta di contenuti  Ogni persona inizia presto a fare la sua costruzione del mondo (teoria costruttivista della realtà) - molto presto stabilisce comportamenti adeguati o alla propria sopravvivenza o all’inserimento sociale  Gli individui sviluppano precocemente teorie ingenue sulla realtà, che modificano a fatica (misconoscenze).
  • 23. Insegnamento-apprendimento  L’errore commesso dall’alunno sono l’espressione della sua personale interpretazione del messaggio ricevuto  Le costruzioni mentali si possono modificare con l’esperienza diretta  Molta importanza hanno i sistemi introduttivi dei temi disciplinari utilizzando segni di comunicazione non standard e anticonvenzionali al posto di quelli restrittivi e ripetitivi La figura rappresenta i 3/4 disegna l’intero Superfici non consuete
  • 24. Il laboratorio Il LABORATORIO rappresenta uno spazio non necessariamente fisico anzi soprattutto mentale, di ricerca continua sui contenuti e sui concetti. E' basato sulla relazione docente-discente che si stabilisce in un ambiente di lavoro, si sviluppa attraverso la discussione per un apprendimento concreto e di scoperta.
  • 25. Didattica laboratoriale Prevede una serie di operazioni: a) Discussioni aperte su situazioni STIMOLO b) Esposizione scritta delle IPOTESI c) Condivisione di PROPOSTE (personali o di gruppo) d) Riflessione sulle IDEE di ciascun studente che può ribadirle o confutarle e) Proposizione di sempre nuovi aspetti inerenti al tema in DISCUSSIONE
  • 26. Per noi docenti  Non esistono esperienze da ripetere tipo Copia ed Incolla Ogni attività proposta non è salvifica di per sé Il docente insieme con i suoi studenti deve mettersi sempre in discussione Gli alunni devono sempre scrivere le proprie idee altrimenti resta una semplice esperienza effimera Il docente non deve mai dare soluzioni, non dà suggerimenti, non offre risposte ma solo altre domande Gli alunni possono cambiare idea e possono vedere quello che fanno gli altri
  • 27. Per gli alunni  Il lavoro di ricerca sostiene la naturale curiosità  Ogni attività proposta è un’occasione per parlare con i compagni di contenuti disciplinari  Il docente deve essere percepito come organizzatore delle ricerche  Gli alunni si chiariscono le idee scrivendole  Il gruppo classe scopre nuovi sistemi di interazione  Le abilità personali vengono percepite dagli altri (pari e adulti), in senso positivo accrescendo l’autostima
  • 28. Comportamento docente I docenti sceglieranno laboratori di loro gradimento, e la loro azione dovrà considerare: a) I nodi concettuali disciplinari b) Gli obiettivi formativi c) Il percorso lineare e non lineare del tema Inoltre in un laboratorio sarà necessario: 1) Mantenere acceso il livello di discussione 2) Aiutare nella praticità di esecuzione o di costruzione 3) Dare rinforzi verbali e non verbali alle azioni collaborative
  • 29. Aspetti metodologici innovativi Considerazioni preliminari ad una metodologia laboratoriale Ricordare l’importanza del linguaggio visivo Considerare il potere delle parole specie se sono evocative Dare valore agli aspetti emozionali Dare un “continuum” tra scuola e fuori scuola Fornire strumenti per esercitare il pensiero critico Prendere in esame i rapporti affettivi in ambiti sociali
  • 30. METODI: La narrazione L’importanza della narrazione è dimostrata ormai da tempo … basti pensare alla pubblicità … Quando si legge una storia ognuno di noi si sente coinvolto, presentare alcuni temi disciplinari attraverso una storia o un racconto può fare la differenza. Si parla di Storytelling: l’arte del narrare. Le storie si possono leggere ma anche scrivere. Dal punto di vista didattico sempre più spesso si deve chiedere agli alunni di scrivere delle storie.
  • 31. METODI: La narrazione Un esempio sulla narrazione: In un progetto in gemellaggio con la Spagna sono stati dati agli alunni una serie di operazioni e fu chiesto loro di scrivere una storia-problema che si potesse risolvere con quelle operazioni. Gli alunni divenendo padroni dei meccanismi di creazione di un testo, cominciarono a strutturare storie sempre più complesse. La stesura del racconto-problema portò gli alunni ad essere molto più critici nella lettura dei testi dei problemi presenti sui libri, tentando spesso di personalizzarli al punto di inserire nei testi aggiunte di elementi e altre richieste.
  • 32. METODI: Sistemi aperti I sistemi aperti permettono all’alunno di sentirsi libero e senza costrizioni. Alle successive richieste l’alunno o i gruppi di alunni adottano comportamenti di ricerca. Man mano che le difficoltà crescono si attivano sistemi di cooperazione, di confronto, di analisi Validità formativa Gli alunni comprendono che le scelte sono poi vincolanti cioè occorre accettare le conseguenze, ma, in alternativa, può mettere in atto sistemi di cambiamento o ulteriori sistemi di analisi e ricerca
  • 33. METODI: Sistemi aperti Esempio di attività aperta: Con due recipienti da 3 e da 5 litri fare in modo di ottenere in uno di essi 4 litri Il sistema aperto si presta ad ampliamenti sul tema da veder anche in curricolo verticale …
  • 34. METODI: Sistemi aperti Sarebbe interessante proporre agli alunni: “… ma se raddoppiamo le loro misure di capacità, cioè con 6 litri e 10 litri, ci sarebbe ancora difficoltà a poter disporre di 4 litri?” Gli alunni scoprirebbero che non esistono difficoltà se viene richiesto un valore pari alla loro differenza E così via, il sistema aperto non si chiude mai …
  • 35. METODI: Sistemi aperti Esempio di attività aperta: Prendere in esame alcuni elementi nella sfera di interesse degli alunni (per esempio i nomi di alcuni personaggi dei cartoni), chiedere loro di stabilire livelli di preferenze, in ogni livello può inserire più nomi. Poi si chiede loro di attribuire ad ogni livello un punteggio. Si accorge che non può mettere lo stesso punteggio in livelli diversi, altrimenti i livelli non sarebbero più diversi tra loro. Infine si chiede loro di sommare i punteggi ottenendo un totale. Ora si chiede di ridare un punteggio ai diversi livelli in modo che il totale sia un numero stabilito da noi per esempio 10 o 100 oppure … 1. L’ultima richiesta permette agli alunni di cercare numeri diversi tra loro ma minori di 1 e la cui somma dia 1.
  • 36. a) Collocare nello spazio e nel tempo b) Comprendere i messaggi c) Raggruppare, catalogare, ordinare Nelle attività in genere è sempre necessario che gli alunni riconoscano: 1) Chi (soggetto) 2) Cosa (azione) 3) Dove (luogo) 4) Quando (tempo) 5) Perché (dare senso o interpretazione) Dalle indicazioni nazionali: 1) pag. 17 ; pag. 23; pag. 27; pag. 29; pag. 35 Aspetti curricolari di base
  • 37. Riferimenti e contatti Ringrazio il Dirigente Scolastico prof.ssa Giuseppina Palazzo per la fiducia che mi ha accordato Ringrazio per gli aspetti tecnici ed organizzativi: la prof.ssa Paola Pelone Ringrazio tutti i docenti partecipanti al corso Il mio contatto: Anna Maria Campagna campagna17@gmail.com