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Periodico di lbere e approfondite informazioni gratuite Fondato ed edito da Carmine Gonnella [2005] II Edizione N 15 Agosto 2015
L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO
Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto.
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NOTIZIE LOCALI ////////////////////////// Calabritto e dintorni //////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Agosto 2015
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Enzo Apicella
lavocealternativa @Britalycanews www.britalycanewslondra.com
Il Clan H di scena a Calabritto
Il 31 luglio alle 20.30 sullo scalone di Piazza Castello
12
severamente dichiara la rovina della
guerra che non è mai capace di fare
giustizia ma sa solo confezionare
dolore.L’autore scruta nell’ingordigia
dell’uomo e sbandiera la prepotenza
del potere accusandolo delle scelte
nefaste fatte e ripetute a discapito di un
territorio che titolato di una vocazione
ben preciso si è ritrovato costretto a
subire trasformazioni così profonde che
invece dare soluzione ai problemi della
vivibilità delle persone le hanno
costrette e le costringono peggio che
prima ad essere nomadi del mondo.
L’autore toglie il coperchio del compor-
tamento degli uomini e denuncia il
tradimento dei diritti inalienabili della
persona educata e ritrovatasi quasi
costretta ad ignorare la capacità riso-
lutiva del dovere. L’autore, anche po-
eta e pittore, descrive luoghi e parla di
sentimenti ed emozioni, realizzando
vere e proprie poesie ed autentici capo-
lavori con le parole del cuore e con
pennelli e colori dell’amore filiale per i
propri genitori e per il suo paese na-
tio. Con questo libro, afferma il prof.
Barra, l’autore è riuscito a restituire la
dignità di cui l’uomo più che le vicende
avevano spogliato il,paese ed il senso
di comunità di quei luoghi. Da questo
libro che ancora il prof. Barra ha di-
chiarato degno di essere portato in tutte
le scuole come testimonianza e docu-
mento storico e presente nelle famiglie
come traccia di quello che siamo stati e
di quello che siamo la compagnia tea-
trale Clan H di Avellino, di cui oltretutto
l’autore è stato cofondatore insieme ad
altri amici, con l’attenta regia di Salava-
tore Mazza e la sua autorevolezza di
professionista ormai riconosciuto (è
anche voce esterna nella pece teatrale)
compie il miracolo di sapere portare in
scena con fedeltà i sentimenti, le ango-
sce, i sogni, le paure, le sconfitte e le
vittorie delle persone e della nostra
terra
COMUNICATI
Goffredo Palmerini
Festa dell’Emigrante: a Castel del
Monte conferiti 5 riconoscimenti
Alla scoperta delle
parole:
GUAPPO
di Luigi Casale
Pagina 8
Dall’ Italia e dall’ Estero Giorgio Brignola
1 DEMOCRAZIA E LIBERTA’
2 FINE DELLA NON SFIDUCIA
3 GLI OTTIMISMi
Pagina 4
Italiani all’ Estero
INCOMPATIBILITÀ COMITES-
PATRONATI: IL PARERE DEL
MAECI ( Ex Ministero Affari Esteri )
Page 5
A Calabritto il 31 luglio alle ore 20.30 lo
scalone della Piazza Castello e’
diventato scenario della pece teatrale
“La preta Ianca”. La compagnia e
quella del Clan H di Avellino. la regia di
Salvatore Mazza. Con questa pece
teatrale Raffaele Della Fera presenta a
Calabritto, suo paese natio, il suo
ultimo romanzo, "La preta Ianca",
appunto, da cui la pece è tratta.
E’ un lavoro teatrale attento che coglie
in pieno lo spirito del libro con cui
l’autore, Raffaele Della Fera, come
hanno avuto modo di dire anche il pro-
fessore Francesco Barra, ed il
professore Aniello Russo ha restituito
alla storia la memoria di un epoca che
rischia di scomparire. Il libro, infatti,
attraverso una saga familiare coglie lo
spunto per riproporre il vissuto con
le tradizioni e le vicende che
hanno interessato la comunità in
genere e quella dell’alta Irpinia, nello
specifico del paese di Calabritto. E’ un
libro che tratta della storia della nostra
terra ricca dei valori tipici della civiltà
contadina. E’ un libro che rac-
conta dell’evolversi dell’architettura di
un paese che prima tradito dall’uomo
subisce, poi, l’evento sismico dell’80
ed, infine, addirittura la condanna della
sua cancellazione sempre da parte
dell’uomo.
Di straordinaria bellezza i quadri che
l’autore riesce a fornire con descrizione
di scorci e strade del paese, delle
feste, delle usanze, del patrimonio
paesaggistico, della cucina, dei giochi
e del tipo di vita che si conduceva nelle
varie epoche e vicende che vanno
a p p u n t o d a l p e r i o d p r e -
seconda guerra mondiale a dopo il
sima del 23 novembre 1980.
L’autore scruta nel cuore dei per-
sonaggi e restituisce loro la parlata
dialettale facendone lingua vera,
NOTE EDITORIALI
Carmine Gonnella
Pagine 2 & 10
Londra: Festa della Madonna del Carmine Quadro della Madonna
della Neve ( Chiesa Italiana In Holbon )
Calabritto – Pensionato
denunciato per abusivismo
edilizio
Nei guai un pensionato di Calabritto per aver realizzato, a
ridosso di un torrente ed all’interno del Parco dei Monti Pi-
centini, uno chalet in assenza delle necessarie autorizzazi-
oni.
Da qualche settimana, i Carabinieri di Montella stanno po-
nendo in essere una serie di servizi finalizzati anche a con-
trastare l’abusivismo edilizio nelle aree protette: nei giorni
scorsi, infatti, avevano già bloccato la costruzione sia di un
agriturismo, avendo contestato il mancato rispetto delle
norme in materia di sicurezza sui luoghi del lavoro e delle
violazioni ambientali, sia di un maneggio, realizzato in un
fondo demaniale, sottoposto a vincolo paesaggistico e pro-
tetto perché ricadente del Parco dei Monti Picentini.
Nel corso di tali servizi cadeva sotto la lente del personale
operante una baita in legno, realizzata su una base di ce-
mento, in un boschetto nel comune di Calabritto (AV) ed a
pochi metri da un torrente. Nei pressi del cottage, il proprie-
tario del terreno aveva costruito anche una tettoia, un gazebo,
una legnaia ed un deposito attrezzi, apponendovi a lavori
ultimati anche il tricolore.
Il 70enne, tuttavia, aveva omesso di ottenere preliminarmente
le necessarie autorizzazioni che comunque non avrebbe po-
tuto ottenere essendo il terreno compreso in zona parco ed a
ridosso di letto di un torrente.
Accertate le citate violazioni penali, i militari hanno denunciato
il pensionato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di
Avellino, diretta dal Procuratore Capo Dott. Rosario
Cantelmo, avviando la procedura per la demolizione delle
opere abusive.
Da Irpinianres ( rdazione)
Fuga all’estero
per lavoro, gli
emigrati italiani
sono il doppio
degli stranieri
che arrivano
Page 3
Cultura & Societa
( Nino Bellinvia)
Rotaract Club Massafra
e Rotaract Club Putignano.
Pagine 6/7
CRONACA
Ultime
Dall’ Italia e dall
Mondo
Page 9
Noi lo stiamo dicendo
da alcuni decenni
MIGRAZIONI
QUANDO SI PARLA DI MIGRAZIONI , SPESSO DIMENTICHIAMO
CHE NON SI TRATTA SOLO DI ACCOLGIENZA MA SOPRATUTTO
DI SOPRAVVIVENZA [cg]
Un altro barcone al largo della Libia: "Nella stiva
40 migranti morti" ... Pagina 9
Dopo la ruota ...
Londra avrà lo
scivolo più alto
del mondo…
(Pronto per la prossima
Primavera )
CRONACA
CHI SIAMO
Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione
limitata a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di circa 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mailist. Siamo online
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“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
Siamo operatori dell’ informazione [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo
imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“
Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore
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Collaboratori: DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Loredana Biffo
Goffredo Plmerini
DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) , Antonio Murabito e alla distribuzione e diffusione Ilario
Mario Ponzi.
La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni : Via posta, pagabili a La Voce Alternativa, 32 Fletchers Close,
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2 11
SIAMO AL COSPETTO DI UNA
GENERAZIONE DI POLITICI
AUTISTICISTI, CHE SANNO
QUEL CHE DICONO MA NON
QUEL CHE FANNO
Forse perche’ io sono sempre stato un minimalista e uti-
lizzarista, per la quale in questa nuove classe politica
renziana non vedo niente di niente per il futuro del
Paese. E’ come mettere alla guida di un automezzo, uno
sordo che gira a destra e a sinistra, senza una precisa e
prestabilita meta. Faccio un esempio semplicissimo, Mat-
teo Renzi ha v...olute fare a tutti I costi la riforma del
sistema elettorale, senza tener conto che la riforma del
Senato a settembre potrebbe anche non passare con la
maggioranza qualificata. Poi, se Matteo Renzi e’ convinto
che il popolo la passera’ con il referendum costituzion-
ale, allora non e’ solo autisticista, ma ben altro. A uno
come il sottoscritto che ha fatto il liceo scientifico e non
l’ artististo ( sanno quell che dicono e non quel che
fanno) , sembra che la matematica stia sconparendo del
tutto dal mondo sociopolitico, se non per una seria di
numeri dati a casaccio. (Oggi sappiamo dall’ esperienza
greca che in politica falsificare ( o nel caso di Renzi
darli) i numeri, da risultati negativi. Anche l’ Italia per
esempio non aveva I numeri per entrare nell’ euro ma fu
coperto dalla eurotassa. ( chiusa parentesi) Noi,
ripetiamo che occorre forgiare una nuova assemblea cosi-
tuente andando a votare con il vecchio sistema eletto-
rale dei padre fondatori, per ri-disegnare il ruolo del
legislatore e ri-idirizzarlo verso la socialdemocrazia
MEMORANDUM
Vogliamo ricordare ai legisla-
tore che il suo compito, in
una democrazia e' quello di
legiFerare nel bene comune
della Nazione, rinuovendo di
fatto gli ostacoli di ordine
econimico e sociale.
A parte i referendun abrogra-
tivi, le petizioni, le iniziative
legislative popolari e i refer-
endun costituzionali, sono una priorita' esclusiva del
cittadino. Letto pocanzi, che Fratelli Italia e Alleanza
Nazionale hanno lanciato una petizione ( una delle
quattro) contro il disegno di legge sulle Unione di
Fatto. Questo significa che la Meloni o chi per Lei,
non ha mai letto la costituzione repubblicana ( caso
mai quella repubblichina).
Nel nostro Stato di diritto:” Tutti i cittadini possono
rivolgere petizioni alle Camere per chiedere prov-
vedimenti legislativi o esporre comuni necessità. MA
NON IL POLITICO ! Questo e’ un classic esempio di
antipolitica ! Quello che ogni Cultore sa e’ che il poli-
tico italiano, sopratutto chi sta all’ opposizione ha
sua disposizione uno dei piu’ efficaci dei referendum:
l’ abrogativo, ergo, non spetta al legislatore, o chi
per lui indire petizioni, che tra l’ altro servomo solo
per motivi propagandistici, ma applicare la Costituzi-
one e quindi utilizzo dei referendum abrogativi,
anche da parte del politico. Sfatiamo un altro mito,
per un partito raccogliere 500 mila firme non e’ un
impresa faraonica e se spesso ( si fa per dire) non
avviene e’ perche’ sa che il cittadino ne sa una piu’
del legislatore
NoteEditoriali /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Agosto 2015 CHI SIAMO , POESIE E AFORISMI /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Agosto 2015
Aforismi
Di Carmine Gonnella
(da: Autaforismo )
IL MIGLIOR ECONOMIZZATORE E’ COLUI CHE
NON HA NIENTE
SINO A QUANDO L’ HOMO SAPIENT NON SCO-
PRIRA’ DOVE ERA PRIMA DELLA VITA, LE DI-
VINITA’ SI RIPETERANNO NEI TEMPI.
"L' HOMO SAPIENT SI STA INDEBITANDO ANCHE
CON QUALCOSA CHE NON GLI APPARTIENE: LA
TERRA"
"L' ITALIA NON E' MAI STATA UNA SOCIALDE-
MOCRAZIA, E NON LO SARA' MAI, SINO A QUANDO
NON VI SARA' UN TETTO MINIMO E MASSIMO DEL
REDDITO PROCAPITE ED UNA RIDISTRIBUIZIONE
PIU' RAZIONALE DEL PATRIMONIO NAZIONALE"
PIU' CHE DI COLPI STATO IN ITALIA, SI DOVREBBE
INIZIARE A PARLARE DI COLPI DI SPUGNA DA
PARTE DEL LEGISLATORE
NELLA VITA SONO GLI EVENTI NEGATIVI A RAF-
FORZARE LA COSIDETTA ANIMA
LA POLITICA ITALIANA DA CHE REPUBBLICA E'
REPUBBLICA E' STATA SEMPRE DIVISA TRA CON-
SERVATORI E PROGRESSISTI, PECCATO CHE I
CONSERVATORI L' ABBIANO SEMPRE AVUTA
VINTA
L’ AUTISTICISMO E’ UNA NUONA E
MODERNA FORMA DI AUTISMO POLI-
TICO, IN CUI CHI NE E’ AFFETTO, SA
BENE QUEL CHE DICE, MA NON QUEL
CHE FA
LA BIBBIA E' COME LE COSTITUZIONI
VANNO APPLICATE NON INTERPRETATE
A PROPRIO UNO E CONSUMO, SINO
ADESSO HO INCONTRATO PIU ATEI
GIUSTI CHE CRISTIANI PRATICANTI
Augh!!!!
..certo magari io saro' "bevuto"...come
afferma qualcuno che vale meno di
uno sputo...ma preferisco consider-
armi tale...piuttosto che inchinarmi e
uniformarmi aquesto modello di so-
cieta' che vuole tutti e tutto
uguale...da quei genitori che spingono
i propri figli su una passerella...con la
speranza di un profitto e l'obbligo di
diventar una stella...a quei milioni di
giovani disoccupati...che invece di
rivendicare i propri diritti,fra
tatuaggi,happy hour e Iphone li vedi
impegnati...ben pochi si rendono
conto da che parte stia realmente il
male...mentre il mondo va verso il
default politico,finanziario e cul-
turale..
..al giorno d'oggi trovare l'anima ge-
mella...e' cosa rara,come vedere cadere
una stella...e' facile trovare una bella di
padella...tutta fica e niente piu' oltre
quella...o il moderno macho bei muscoli
e parecchio bello...ma senza un briciolo
di cervello...il difficile sta nel trovare
cio' che si cerca,dentro le per-
sone...quelle capaci con un sol ge-
sto,parola o sguardo di regalarci
un'emozione...coloro che ti illuminano
le giornate...anche le piu' tristi e rab-
buiate...l'esteriore aspetto lascia sem-
pre il tempo che trova...e prima o poi se
ne ha la prova...corpo si,ma anche an-
ima e cervello...questo e' l'amore,si
l'amore,il sentimento piu' bello
Antonio Murabito
Le pesche
Pesca un po’ se ti riesce
su quell’albero di pesche.
Non con esche, nè con ami
ma soltanto con le mani
riesci a prender tante pesche
fresche fresche
e a riempire chiare o scure
grandi ceste.
Son dei frutti belli e tondi
con la polpa assai succosa;
scopri come puoi mangiarla:
ben schiacciata,
nel bicchiere o la scodella,
dolce dolce, zuccherata.
Maria Rosaria Longobardi
NON UNO MA 1000
WIETNAMS
“Il voto contrario di una o di entrambe le Camere su
una proposta del Governo non importa obbligo di dimis-
sioni” ( terzo comma art. Cost. 94) Premesso che:
“E’ inutile ricordare per l’ ennnesima volta che in de-
mocrazia il parlamentare rappresenta la Nazione nel suo
insieme e non I partiti o chi l’ ha voltato, perche’ il voto
e’ segreto e questi ( il mandatario) dovrebbe atterersi
solo al mandante (il Popolo) basato sul programma elet-
torale.”
Un Premier che dice no al Wietnam, lo fa semplice-
mente per ricattare la democrazia ( ogni riferimento a
Matteo Renzi e’ da ritenersi del tutto casual) . Noi lo
stiamo ripetendo da un po’ di tempo, che il male asso-
luto di “questa” repubblica e’
stata l’ introduzione della
questione di fiducia, che in
mano ad un Premier un po’
“scellerato” ( ogni riferi-
mento a Matteo Renzi e’ da
ritenersi sempre del tutto
casual) diventa una arma di
distruzione di qualsiasi de-
mocrazia parlamentare.
Badate bene che una democrazia puo’ funzionare solo
se c’e’ un potere legislativo bilanciato, con un esecu-
tivo propositivo e un Parlamento legislativo, imporre
le scelte di politica nazionale al Parlamento e’ un sis-
tema d’ altri tempi. Ancora oggi visto che la nostra
Costituzione per quell che riguarda la questione di
fiducia e’ stata solo cambiata virtualmentebe non
realmente, il Parlamento puo’ applicare, ricattando a
sua volta un esecutivo un po’ diciaamolo autoritario
( ogni riferimento a Matteo Renzi e’ …) , l’ articolo 94
della Costituzione, nell’ specifico il terzo comma:” Il
voto contrario di una o di entrambe le Camere su una
proposta del Governo non importa obbligo di dimis-
sioni. In questo modo il potere e’ bilanciato con il
libero mandato. In democrazia gli ostacoli di ordine
economic e sociali, non si rinuovovono con le imposizi-
oni dell’ esecutivo, ma con la dialettica e il voto
libero. Ma poi....e’ possible che in Italia quando un
Premier
( ogni riferimento anche a Berlusconi Silvio e’ da riten-
ersi del tutto casual) vuole sparare azzate varie, deve
andare all’ estero, quando c’e’ un Parlamento dove di
azzzate se ne sparano a migliaia ogni giorno
Continua a pagina 10 ....
LA POLITICA ITALIANA DA CHE REPUBBLICA E' REPUBBLICA E' STATA SEMPRE DIVISA TRA CONSERVATORI E
PROGRESSISTI, PECCATO CHE I CONSERVATORI L' ABBIANO SEMPRE AVUTA VINTA
occorre forgiare una
nuova assemblea
cosituente andando a
votare con il vecchio
sistema elettorale dei
padre fondatori, per
ri-disegnare il ruolo del
legislatore e ri-
idirizzarlo verso la so-
cialdemocrazia
DAL NEOLIBERISMO
ALL'
ANARCOLIBERISMO
Per chi non lo sapesse
siamo entrati nell' era
dell' anarcoliberismo,
un evoluzione nata
dopo la caduta del
buro di Berlino o se
vogliamo dopo la fine
del dualismo geo-
sociopolitico , tra chi
mirava alle socialde-
mocrazie e coloro che
volevano a tutti i
costi conservare un
ego malato, basato
esclusivamente sulla
materia..
SignorI fatevene una
ragione l' era delle
rivoluzioni o dei cam-
biamenti radicali e
sociali e' finita e
siamo entrati in un
mondo, immondo
dove le uniche regole
saranno quelle dei
poteri forti e occulti.
E' inutile dire che in
Italia e' nata con il
berlusconismo !
L' anarcoliberismo
potrebbe essere l'
inizio della fine del
capitalismo e molto
probabilmente anche
la fine di questo
mondo ..
10 3NoteEditoriali * Segue da pagina 3 ////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Agosto2015
Quasi 95mila nel 2013, poco meno di 80mila
nell’anno precedente: non si ferma l’esodo
degli italiani che vanno all’estero, un
«esercito» le cui file si ingrossano di anno in
anno in questo periodo di crisi economica.
Infatti a partire sono soprattutto i giovani,
alle prese in Italia con percentuali di disoc-
cupazione da capogiro. A confermare
questa generale percezione è il IX Rapporto
Italiani nel Mondo 2014 della Fondazione
Migrantes, presentato oggi a Roma. La cifra
ha superato i flussi dei lavoratori stranieri
immigrati in Italia, che sono ogni anno circa
la metà di questa cifra, precisamente 43
mila nel 2010.
Lungo il corso del 2013 si sono trasferiti
all’estero 94.126 italiani - nel 2012 sono stati
78.941 - con un saldo positivo di oltre 15
mila partenze (+16,1%). Per la maggior
parte uomini sia nel 2013 (56,3%) che nel
2012 (56,2%), non sposati nel 60% dei casi
e coniugati nel 34,3%. La classe di età più
rappresentata è quella dei 18-34 anni
(36,2%), a seguire quella dei 35-49 anni
(26,8%), a riprova di quanto evidentemente
la recessione economica e la disoccupazione
siano le effettive cause che spingono a partire. I
minori sono il 18,8% e di questi il 12,1% ha meno
di 10 anni.
Il Regno Unito, con 12.933 nuovi iscritti al’Aire
(Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero)
all’inizio del 2014, è il primo Paese verso cui si
sono diretti i recenti migranti italiani, con una cre-
scita del 71,5% rispetto all’anno precedente. Se-
guono la Germania (11.731, +11,5%), la Svizzera
(10.300, +15,7%) e la Francia (8.402, +19,0%). A
sorpresa, è una regione del Nord, la Lombardia,
quella che ha subito la maggiore `emorragia´, con
16.418 partenze, seguita dal Veneto (8.743) e dal
Lazio (8.211).
L’aumento in assoluto dei cittadini italiani iscritti
all’Aire è di 141 mila nel corso del 2013, il 3,1% in
più rispetto all’anno precedente. Nel mondo sono
4.482.115 i connazionali residenti all’estero iscritti
all’Aire al primo gennaio 2014. L’Argentina è il
primo Paese di residenza per tutti gli italiani, se-
guita da Germania, Svizzera e Francia. Il 52,1%
degli italiani iscritti all’Aire è di origine meridionale.
I minori iscritti all’Aire al primo gennaio 2014 sono
691.222, in lieve calo rispetto all’anno precedente
(673.489), ma se il numero dei minori continua a
decrescere, è in aumento quello delle iscrizioni
per nascita: si passa, infatti, dal 38,8% dell’anno
passato al 39% di quest’anno. Sono in aumento
anche gli over 65, che sono 878.209 (+0,8% dal
2010) e la maggior parte risiede in Sud America.
Non ci sta a parlare di «fuga» degli italiani il sotto-
segretario agli Esteri, Mario Giro, che oggi ha
partecipato alla presentazione del Rapporto di
Migrantes. «Quella degli italiani che si tras-
feriscono all’estero non è una fuga come chi
scappa da guerre e persecuzioni religiose, per-
corre deserti e mare e arriva a Lampedusa, ma è
una scelta» ha sostenuto, per poi ricordare che
«gli italiani che migrano all’estero non rischiano la
vita, come non l’hanno rischiata i nostri nonni».
Per il sottosegretario, bisogna «tenere anche pre-
sente che oggi, rispetto al passato, migrare sig-
nifica spostarsi per mantenere un contatto co-
stante con la famiglia grazie a skype e la possi-
bilità di tornare. Non si parte più definitivamente»
Fonte La Stampa
Britalyca News Agosto Luglio 2015
Fuga all’estero per lavoro, gli emigrati
italiani sono il doppio degli stranieri che
arrivano
IL “LEGISLATORE” STA CERCANDO DI DISTRUGGERE LA DE-
MOCRAZIA PARTECIPATIVA
“In Italia la Democrazia Partecipativa non si e’ mai material-
izzata, perche’ il legislatore si e’ sempre basato su quella
rappresentativa ergo su se stesso.”
La democrazia Partecipativa si rispecchia nel motto da noi gia’ coniato: “ E’ com-
pito di ogni Cittadino Sovrano, interrogare e sensibilizzare il Legislatore” La do-
manda pero’ che sempre secondo noi non e’ mai stata “portata “ a conoscenza del
Legislatore e’ la seguente:” Se e’ compito della Repubblica e quindi della Politica
e i suoi delegati e’ quello di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pi-
eno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.( uno dei 10 principi fon-
damentali dettati dalla nostra Costituzione), perche’ a distanza di quasi settant’
anni di vita repubblicana gli ostali di ordine economic e sociale sono rimasti pres-
sapoco gli stessi, se non addirittura aumentati ?
La risposta ( sempre secondo noi) sta nel sottotitolo:” In Italia la Democrazia
Partecipativa non si e’ mai materializzata, perche’ il legislatore si e’ sempre
basato su quella rappresentativa ergo su se stesso” Vuoi per la “disattenzione del
Popolo, vuoi per una democrazia egocentrica
IL VOTO SEGRETO E' INCOSTITUZIONALE E
CRIMINALE PERCHE' LEDE LA
SOVRANITA' POPOLARE
In nessun articolo della Costituzione e' pre-
visto il voto segreto, tranne per l' elezione
del Capo dello Stato. Il parlamentare repub-
blicano ( e lo stiamo dicendo da alcuni anni
all' insaputa di giurist e costituzionalisti) non
puo' essere chiamato a rispondere delle opin-
ioni espresse e dei voti dati nell'esercizio
delle loro funzioni. Quando leggiamo ( o leg-
gono ) l' articolo 68, spesso ricordiamo solo
dell' immunita' parlamentare ( o come nel
caso di azzolin e altri prima di Lui , impu-
nita'') e non del voto libero, erogo personale,
sancito dalla Costituzione a tutti i parlamen-
tari e enti correlati. Mettere il voto segreto e'
come bavagliare il parlamento. Quindi il voto
segreto e' incostituzionale e criminale perche'
lede la sovranita' popolare:" La sovranità ap-
partiene al popolo, che la esercita nelle
forme e nei limiti della Costituzione. Ecco il
voto segreto non e' un aforma repubblicana
I numeri del rapporto “Migrantes”: 94 mila persone hanno lasciato il Belpaese nel 2013. Oltre il 70%
sceglie il Regno Unito. Più di 4,5 milioni i connazionali residenti all’estero
Con 725 mila nostri connazionali iscritti all’Aire, cioè cittadini italiani a tutti gli effetti, l’Argentina è in
testa alla classifica dei paesi dell’emigrazione italiana, seguta da Germania con 665 mila, Svizzera con
570 mila
ZITTI, PARLA IL GENOME ISTITUZIONALE
Vorrei ricordarvi che Sergio Mattarella e'
stato il primo nella storia della nostra gio-
vane Repubblica ad introdurre il voto alle
liste, pur sapendo che, nel nostro stato di
diritto il voto e' a suffragio universale e di-
retto, libero eguale e personale. Adesso parla
di bilanciamenti istituzionali ma si augura
che le riforme renziane del monocameral-
ismo imperfetto vadano in porto. Badate
bene che la forma repubblicana (era) e'
basata sull' equilibro del Parlamento tra il
potere esecutivo e quello legislativo, ecco
perche' il costituente ( purtroppo ci hanno
tutti lasciati in mano di incopetenti o peggio)
contemplo' due sistemi elettorali,, uno su
livelli nazionali e l' altro su quelli territoriali,
in modo tale da bilanciare la legislatura per
evitare sopratutto populismi. Belle le sue
parole:" Senza ambizioni non c'e' politica" Un
aforisma politichese il suo cambiarei volenti-
eri con :
" In politica, laddove c'e' ambizione c'e' piu'
corruzione"
Mattarella: "In democrazia nessuno è uomo solo al
comando"
Pubblicato il: 30/07/2015 13:42 su adnkronos.com
IMMUNITA’ PARLAMENTARE ? FACCIAMOLA DE-
CIDERE AI DUE TERZI DEL PARLAMENTO !
Ancora una volta il legislatore truffaldino cerca di
“pararsi” il cosidetto ….
La Corte costituzionale giudica:
sulle controversie relative alla legittimità costituzionale
delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e
delle Regioni;
sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le
Regioni; sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione
Facciamo presente ai meno addetti, che prima del 1989, la Corte giuducava non solo il Capo
dello Sato ma anche i ministry. Adesso Il Guardasigilli Orlando vorrebbe che la Corte giudicasse
anche tutti i parlamentari. Noi siamo di un altro parere: facciamola decider ai due terzi del Par-
lamento. In altre parole se una non autorizzazione, non ottine i sue terzi... scattano le
manette ...perche’ e’ un po’ truffandino sia lavarsene le mani passando la palla alla Consulta,
sia farlo decidere alla solo maggioranza. Badate bene che la Costituzione non specific ache un
autorizzazione deve essere votata dalla maggioranza ma solo: “Senza autorizzazione della Cam-
era alla quale appartiene, nessun membro....” Quindi introdurre i due terzi di Camera e Senato,
non comporta una legge costituzionale, ma una legge ordinaria, cosi come avviene per il cambia-
mento dei regolamenti di Camera e Senato. [bnl]
P.S. Ovviamente e’ gia’ partita la petizione individuale ....
SE IN ITALIA NON CI SONO REFENDUM CONSULTIVI , NON E'
COLPA DELLA COSTITUZIONE O DEL POPOLO, MA DEL
PARLAMENTO ITALIANO
Sfatiamo un altro mito...
Faccio presente che i referendun consultivi possono essere indetti dal parlamento con una legge
costituzionale ad hoc. Ricordo un precedente, il referendum consultivo del 1989 per sentire il
parere popolare sul conferimento o meno di un mandato costituente al Parlamento europeo e
andava indetto anche per l' entrata nell' eurozone. Adesso qualcuno lo vada a dire anche a Grillo
che ha raccolto piu' di 200 mila firme per una iniziativa legislativa popolare che non vedra' mai la
luce del sole...un referendum consultivo come e' avvenuto in Grecia sulle misure di austeruita'
imposte dalla Troica, se si seguiva l' iter-parlamentare ci poteva essere gia' prima delle ultime
elezioni legislative
4 9
Dall’ Italia e dall’ Estero Giorgio Brignola
DEMOCRAZIA E
LIBERTA’
La Democrazia, nel suo termine
più generico, è la dottrina politica
che assegna la sovranità di uno
Stato al Popolo, il quale la eser-
cita tramite suoi Rappresentanti.
Quando questa sovranità è corret-
tamente gestita, consente il fiorire
della Libertà. Intesa come espres-
sione di una maggioranza di uo-
mini in grado di disciplinarla
tramite leggi dello Stato.
Da questo preambolo, si evince
che la libertà, intesa nel suo
senso più originale, non è in grado
di sopravvivere in assenza di una
Democrazia. Ne consegue che
queste dure realtà socio/politiche
hanno da convivere per garantire
l’armonico sviluppo di un Popolo,
di una Nazione. Il 2015 è stato
testimone di una realtà che ha
dimostrato, ove ce ne fosse an-
cora bisogno, che, senza De-
mocrazia, la Libertà degenera in
caos con tutti quei problemi che
coinvolgono, necessariamente,
altri uomini disposti a dare un ai-
uto a chi ha smarrito la strada
della Libertà.
Non a caso, i flussi migratori
dall’altra sponda del Mare
Mediterraneo e dall’Est del Vec-
chio Continente, sono un palese
esempio di quanto la voglia di
libertà mal gestita, provochi più
danni, diretti e indiretti, che van-
taggi. Chi sfugge dalle terre dove
la Democrazia non c’è mai stata,
o è tramontata, cerca una “libertà”
che è accompagnata da parametri
di sfruttamento della vita e delle
speranze di chi ha lasciato il suo
Paese d’origine per tentare di
trovare nella Penisola, o altrove,
quell’equilibrio di vita che, nelle
terre d’origine, si era consumato
nella violenza di rivoluzioni che
non avrebbero, poi, risolto i prob-
lemi scatenanti.
Riteniamo, quindi, che sia ancora
necessario chiarire che la Libertà,
senza la Democrazia, rappresenta
solo “caos”. Perniciosa situazione
che viene a coinvolgere anche chi
è disponibile a fornire i primi vitali
soccorsi. Ne consegue, senza
ombra di smentita, che De-
mocrazia e Libertà rappresentano
un binomio inscindibile sotto ogni
latitudine e con qualsiasi cultura.
Quando questo primario binomio
si disintegra, non è facile gestire
un problema umanitario per il
quale nessun Paese risulta, pre-
ventivamente, preparato.
Da qui, i barconi della morte nel
Mare Mediterraneo e le polemiche
speciose che sono state fomen-
tate con motivazioni tutte da anal-
izzare e discernere. Con l’avvici-
narsi dell’autunno, la “Via della
libertà” resterà ancora aperta e
percorribile. Notiamo, però, an-
cora la mancanza di un coordina-
mento delle forze atte a non
frenare gli eventi, ma a discipli-
narli. In prima linea, come sem-
pre, l’Italia con le sue coste e il
buon tratto della sua Gente.
Ora, però, il binomio del quale
abbiamo scritto dovrebbe trovare
un’applicazione normativa a livello
europeo. L’Italia è uno degli Stati
Stellati ed ha, di conseguenza, da
essere supportata nei suoi sforzi
per rendere meno amara un’av-
ventura non necessariamente
destinata a concludersi nel modo
migliore. L’Umanità resta una. I
suoi problemi dovrebbero essere
di tutti. Parchè tutti siamo parte di
quest’Umanità. Sarà nostra pre-
mura, e nostro impegno, continu-
are a monitorare le “fughe” nel
Mediterraneo. Torniamo, però, a
postulare un più ufficiale coinvolgi-
mento di tutti i Pesi che, come il
nostro, ha ben chiara l’indissolu-
bilità del binomio “ Democrazia e
Libertà”.
FINE DELLA NON
SFIDUCIA
Renzi dovrà chiarire le sue strate-
gie. Lo impone la prassi, ma, so-
prattutto la necessità di garantire
una governabilità della quale si
sente la carenza. Stanno su una
mano del nuovo Capo dello Stato i
nomi dei politici che potrebbero
favorire la formazione di un nuovo
Governo. Sono tutti nomi noti; ma
preferiamo non indicarli. Anche
perché non è ancora possibile
fare delle verifiche sulla fiducia
parlamentare per le ipotetiche
squadre ministeriali. L’importante
è che la possibilità sia rilevata.
Ogni riserva sarà sciolta solo
dopo la “conta” della fiducia parla-
mentare. Il programma teorico
dell’attuale Primo Ministro è chi-
aro: dopo la nuova legge eletto-
rale, revisione del Potere Legisla-
tivo e dell’Economia. Tra le ipotesi
di Premierato, ci piace mettere a
fuoco le origini politiche degli uo-
mini tra i quali potrebbe essere
chiamato il Presidente del Consig-
lio. Se fosse incaricato l’uomo
gradito sia alla Destra sia alla
Sinistra, il Governo che ne
risulterebbe avrebbe l’ampia fidu-
cia delle più importanti coalizioni
in gioco. Per gli altri, tra giovani e
meno giovani, i problemi au-
menterebbero; ma sempre con un
certo margine di governabilità.
Ovviamente, la scelta, qualunque
essa sia, implicherà una serie di
Garanzie necessarie e valide
come se fossero inserite in un
“disciplinare”.
Nessuno, per la carità, intende
“bruciarsi” per favorire altri. Il diffi-
cile è, invece, concordare un pro-
gramma che sia, il più possibile,
mediano tra le tesi del Centro/
Destra e del Centro/Sinistra. So-
prattutto il Centro/Destra dovrà
fare i conti con certi suoi alleati
che resteranno “fedeli” solo se
saranno mantenute gli accordi che
avevano sancito l’alleanza. Per il
Centro/Sinistra, qualche cautela
resta d’obbligo; sempre che non si
decida di rifare largo ai “giovani”.
Fuori della tenzone, il M5S che si
manterrà in una posizione di
critica attiva tramite la rete e con
un diretto contatto con i suoi elet-
tori e simpatizzanti. Di fatto, nel
retroscena, molti parlamentari
hanno chiesto ai loro Capi un im-
pegno reale per superare la tran-
sizione di Renzi che, dopo, sarà
ricordata per i seguiti politici as-
sunti nei confronti del Popolo itali-
ano. Dal prossimo anno, l’Esecu-
tivo della “non sfiducia” dovrà met-
tere tutte le sue “carte” sul tappeto
parlamentare. In caso contrario,
non arriverà al profetizzato 2018.
Con la nuova legge elettorale, i
politici torneranno a esercitare il
loro mestiere. Col 2016, si dovreb-
bero ravvisare i primi segnali
pratici correlati al programma che
sarà scelto come “migliore”. Unica
via per costatare l’inizio del cam-
biamento.
GLI OTTIMISMI
Il primo semestre del 2015 ha
fatto registrare un carico fiscale e
tariffario più consistente di quello,
già di tutto rispetto, che avevamo
ipotizzato alla fine del 2014. Vale
a dire che L’Esecutivo Renzi ha
scompaginato anche le più pessi-
mistiche previsioni. In Italia l’e-
conomia resta sotto osservazione
per mancanza di segnali che con-
sentono di guardare oltre. I rincari,
su tutti i fronti, non sono total-
mente giustificati. Libero mercato
non può significare solo aumenti
dei prezzi il minuto. La deflazione,
tra l’altro, non aiuta. Basta
guardare al prezzo degli stessi
prodotti, in area UE, per compren-
dere come l’Italia sia andata ben
oltre l’ottica degli altri Paesi mem-
bri. La borsa resta in calo e la
fiducia degli investitori non è nep-
pure più ipotizzabile. A nostro
avviso, il programma illustrato dal
Presidente del Consiglio non ap-
pare a medio termine. Ce ne
siamo reso conto per l’aumento
della disoccupazione e per la
posizione, in verità enigmatica,
che interessa migliaia di lavoratori
usciti dai cicli produttivi poco prima
della riforma del programma previ-
denziale che ha alzato l’età pen-
sionabile. Per questa fitta umanità,
almeno allo stato attuale, non è
previsto reintegro, né alcuna for-
mula previdenziale percorribile.
Dietro i numeri, ci sono le famiglie,
i mutui da pagare, i costi dei servizi
i n d i s p e n s a b i l i e i l
“vivere”quotidiano.
Se il Governo non può decidere,
cosa fanno in Parlamento? Come
mai le Forze Sociali non propon-
gono soluzioni alternative che non
siano i soliti scioperi che non
hanno, al momento, nessun futuro
contrattuale? Con il calo del tenore
esistenziale, da noi si è innescata
una spirale che coinvolge negati-
vamente anche i pochi, segnali di
stabilità che l’imprenditoria ha cer-
cato di mantenere. Al punto in cui
siamo, non ci sono molte scelte da
mettere sul banco. Dietro i sacrifici
fino all’ultimo, non vediamo nes-
suna contropartita. Non esiste nep-
pure l’intervento pubblico per ten-
tare di recuperare le imprese in
difficoltà. Il risanamento economico
nazionale non può gravare unica-
mente da una”parte.” Stiamo
vivendo, in questo primo periodo
del nuovo Millennio, a un acuirsi
dell’insoddisfazione della classe
lavoratrice che non ci sta all’inar-
restabile calo della produttività.
Ci sembra chiaro che l’occupazi-
one, a qualsiasi livello, dipenda da
molti parametri che ne possono
determinare un incremento o un'
inesorabile riduzione. Il nostro
Paese è entrato in una spirale che
la società tecnologica rifiuta a pri-
ori. Come già abbiamo scritto, il
problema dell’occupazione non
sarà risolto a breve. Neppure l’im-
pegno di Renzi potrà recuperare le
posizioni perdute. Economia e
lavoro sono due aspetti inscindibili
di uno stesso problema. La poli-
tica, per noi, si trova al
“piano”inferiore. Se non si troverà
un mezzo per incrementare il la-
voro, anche sul piano della com-
petitività, non ci sarà l’opportunità
di nuovi sviluppi occupazionali.
Semmai, avverrà il contrario.
C’è solo da verificare se il pro-
gramma del Governo troverà con-
tinuazione. A tutt’oggi, non c’è dato
sapere sino a quando e, soprat-
tutto, come. Certo è che una
soluzione, pur se precaria, è indis-
pensabile. L’economia dello Stivale
non può reggersi solo sui sacrifici a
senso unico. L’Italia ha da fare
delle scelte. Il primo semestre del
2016 sarà importante per il pro-
gresso del Paese e per l’affidabilità
d i q u e s t o E s e c u t i v o d i
“temporanee” intese. Senza facili
ottimismi, ci prepariamo ad andare
oltre.
Di Andrea Scanzi ( il fatto)
Non so se ci avete fatto caso, ma in giro si tro-
vano sempre menorenziani. Lo voterebbero
ancora in tanti, ma gli invasati sono diminuiti. E’
passato poco più di un anno dal boom delle
Europee, ma sembran dieci o venti. Lasciando
stare i renziani folgorati sulla via del ducetto
caricaturale di Rignano, null’altro che berlusco-
niani 2.0 che tifano Renzi come si può tifare
una squadra di calcio, è significativo ascoltare
le motivazioni residue di chi lo voterebbe an-
cora (sebbene già molto delusi dal suo op-
erato).
Qual è la loro tesi di fondo? Perché lo fanno?
Per abitudine, perché “una volta il Pd era
il Pci“, perché “in fondo è ancora di sinistra”.
Frasi che conosciamo. C’è però una frase oggi
più gettonata di ieri, ed è questa: “Meglio vo-
tare Renzi, perché altrimenti al governo ci
vanno Salvini o Grillo“. Parliamo dunque, e
ancora, di un voto non al “meglio” ma al “meno
peggio”. E’ la tesi degli stanchi fedeli alla
linea (quale linea?) tipo Staino, Zucconi o
Lerner. E fin qui nulla di nuovo. Ma è perfino la
tesi delle dirette interessate come Serracchiani
e Boschi. Le quali, consce di non avere
granché doti, chiedono il voto non perché sono
credibili ma perché si ritengono (sbagliando)
meno peggio dei loro avversari.
Riflettiamo su questa frase, che è poi una
minaccia neanche troppo velata: “Ehi, votate
noi, altrimenti sarà il disastro e l’Apocalisse
cadrà sulle vostre vite“. E’ davvero così? Vera-
mente, se Renzi non fosse al governo, il paese
andrebbe incontro allo sfacelo (più di quanto
già non accada)?
Ipotizziamo una vittoria di Salvini. Sarebbe il
disastro? La morte, la fine? No. L’Italia avrebbe
solo l’ennesimo governo bruttino, brutto o brut-
tissimo di centrodestra. A livello nazionale
Salvini non vince neanche un torneo di Sub-
buteo, quindi dovrebbe allearsi (al di là delle
sue sparate e promesse) coi soliti noti. Berlus-
coni su tutti. Avremmo quindi un governo tipo
quelli del 2001 o 2008: orrendo, ma sopravviv-
eremmo. Anche in tema di immigrazione, dopo
aver titillato gli umori peggiori del paese per
allargare il consenso, una volta al governo
Salvini farebbe quello che ha sempre fatto la
Lega: niente. Io non voterei mai Lega Nord,
men che meno su scala nazionale (mentre ca-
pisco chi lo ha fatto in Veneto tenendo conto
che l’alternativa principale era una come la Mor-
etti), ma finiamola con questi scenari da nuovo
nazismo, da dittatura o da fine del
mondo. Fedriga ministro sarebbe da incubo, ma
non so se più di una Pinotti (è una gara dura,
sì).
Ipotizziamo ora una vittoria dei 5 Stelle. Certo,
se la stessa domanda fosse stata posta due
anni fa, magari dopo aver visto lo streaming
disastroso con cui gli ineffabili Lombardi e Crimi
riuscirono a polverizzare in cinque minuti al-
meno due milioni di voti, molti avrebbero detto:
“Oddio no, il mio paese a questi dilettanti allo
sbaraglio non lo darò mai!“. Ovvio. Però sono
passati più di due anni, i 5 Stelle governano in
molte realtà (senza che quelle realtà siano an-
date incontro all’Armageddon) e nel frat-
tempo Grilloe Casaleggio – altri “scacciatori” di
voto per tanti moderati o delusi di sinistra –
sono sullo sfondo. Davvero c’è qualcuno che
trema all’idea di avere al governo Di Maio,
Morra o Di Battista? A chi fa paura questa
gente? Anche la critica di “competenza” è ormai
ridicola, perché attualmente al governo non ci
sono le Nilde Jotti ma le Madia: se questo è il
livello, tutti – ma proprio tutti – possono andare
al governo. Sfido chiunque dotato di un minimo
di onestà intellettuale a sostenere che
una Picierno sia più preparata di una Lezzi.
Il ritornello “Se perde Renzi vincono Salvini o
Grillo“, più che una tesi convincente, sembra
la mossa della disperazione da parte di tanti
elettori renziani che, in privato, probabilmente si
vergognano di farlo. Una sorta di copertina di
Linus per le loro coscienze: una frase che dia
loro il brivido autoassolutorio dell’innocenza.
Resta però, ora più che mai, una frase priva di
senso: se non ci fosse Renzi, questo paese
andrebbe avanti come sempre ha fatto e sem-
pre farà. Forse peggio, probabilmente meglio.
Con tutta la buona volontà, pare arduo ritenere
salvifica e addirittura indispensabile questa ac-
colita sghemba di arrogantelli impreparati.
Quando vi dicono “Se perde Renzi al governo
vanno Salvini o Grillo“, rispondete così: “E
quindi? Peggio delle Boschi e dei Faraone è
impossibile. Vai tranquillo“. Non potranno darvi
torto (anche se ci proveranno).
SOCIOPOLITISMO ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Agosto 2015 CRONACA //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Agosto 2015
Barcone al
largo della
Libia: "Nella
stiva 40
migranti morti"
Nel giorno di Ferragosto ancora una strage del
mare. "Il pattugliatore Cingala Fulgosi - twitta
la Marina Militare - ha ultimato il soccorso di
312 migranti, tra loro 45 donne e 3 minori". Di
questi sarebbero "almeno 40 i morti" nella
stiva.
Carcere, ancora suicidi.
Ragazza di 27 anni si toglie
la vita dopo la revoca dei
domiciliari
Una ragazza di 27 anni,
originaria di Massa
Marittima, detenuta nel
carcere di Pisa dopo la
revoca degli arresti
domiciliari per il reato di
m a l t r a t t a m e n t i i n
famiglia verso madre e nonna, si è tolta la vita
in cella il giorno prima di Ferragosto. E' quanto
riferisce il Sappe, sindacato autonomo polizia
penitenziaria.
"La triste e sconcertante notizia - sottolinea il
segretario del Sappe, Donato Capece - è gi-
unta a poche ore dal suicidio di un altro de-
tenuto, nel carcere di Alba. In particolare, per-
mangono le criticità e le problematiche nelle
carceri toscane: i detenuti complessivamente
presenti nei penitenziari regionali erano 3.223 a
fine luglio, circa 150 in meno di quelli che c ’
erano un anno fa. A non calare, però, sono gli
eventi e gli episodi critici nelle celle".
Se perde Renzi vincono Salvini o Grillo’.
E quindi?
Cina, esplosione Tianjin,
112 morti, 95
dispersi: nel deposito 700
una conferenza
stampa delle
autorità,
chiedendo in-
formazioni sui
loro cari.
L'esplosione di
mercoledì 12
agosto è avvenuta dopo 40 minuti dalla segnalazione
di un incendio nel deposito e dopo che numerosi
pompieri erano accorsi sul posto e presumibilmente
avevano gettato acqua sulle fiamme. Ieri un uomo di
56 anni è stato ritrovato vivo sabato dentro un con-
tainer dai soccorritori.
Secondo i media locali oggi rimane in condizioni
critiche. Le autorità di Tianjin hanno reso noto di
aver rilevato sabato in due punti la presenza di
cianuro di idrogeno, un gas tossico. Nella serata
dello stesso giorno la contaminazione non è stata più
rilevata.
ilmessaggero.it
È salito a 112 il bilancio dei morti dell'esplosione di
un deposito di sostanze chimiche nella città industri-
ale di Tianjin, in Cina, avvenuta mercoledì scorso. I
dispersi sono 95, 85 dei quali pompieri. Piccole esplo-
sioni continuano ad essere segnalate nella zona del
disastro.
Secondo la stampa locale (di proprietà dello stato), il
deposito conteneva 700 tonnellate di cianuro di sodio,
70 volte di più di quello che avrebbe dovuto con-
tenere. Le autorità stanno cercando di portar via la
sostanza. Il cianuro di sodio è tossico e può formare
un gas infiammabile a contatto con l'acqua. Ieri
famigliari dei pompieri dispersi si sono presentati a
SPESSO DIMENTICHIAMO CHE
NON SI TRATTA SOLO DI
ACCOGLIENZA MA DI
SOPRAVVIVENZA [cg]
SPESSO DIMENTICHIAMO
CHE NON SI TRATTA SOLO DI
ACCOGLIENZA MA DI
SOPRAVVIVENZA [cg]
8 5
ROMA aise - “Riconoscendo il
profilo istituzionale dei Patronati” si
applica “la causa diineleggibilità
dei loro membri all'interno dei
Com.It.Es, così come previsto
dall'art. 5 co. 4 della L. 286/2003”. È
quanto si legge nel parere diffuso il
21 luglio dall’Ufficio competente
per i Comitesalla Direzione gener-
ale per gli italiani all’estero del
M a e c i .
Si tratta di un parere interpretativo -
frutto anche della consultazione con
il Servizio Affari Giuridicidel Minis-
tero – redatto per rispondere alle
tante richieste giunte alla Farnesina
dalla rete diplomatico-consolare in
seguito alle recenti elezioni dei
C o m i t e s .
Un parere che, da un lato, chiarisce
una questione molto dibattuta, che in
alcuni casi ha prodotto anche ricorsi
al Tar e in altri causato lo stallo dei
nuovi Comitati, ma che dall’altro
rilancia la palla ai Comitati visto che
“appartiene, in via esclusiva, ai
Com.It.Es. la responsabilità e la
competenza di deliberare in mate-
ria di cause di ineleggibilità o in-
compatibilità, come prescritto
dall'art. 7 del DPR 29 Dicembre
2 0 0 3 , n . 3 9 5 " .
Di seguito il testo del parere.
“Come noto, con riferimento alla
Legge 152/2001 che ne resta la prin-
cipale base normativa, i Patronati
vengono qualificati come "persone
giuridiche di diritto privato che svol-
gono un servizio di pubblica
utilità" (art. 1). Sono tuttavia presenti
all'interno dello stesso corpus nor-
mativo ulteriori elementi che si pon-
gono in tensione dialettica con la
figura di "ente privato" tout court,
giungendo a definirli (i Patronati) una
realtà organizzativa che si può far
rientrare nel concetto di "servizio di
p u b b l i c a u t i l i t à " .
Gli Istituti di Patronato sono enti di
assistenza sociale senza fini di lu-
cro, costituiti e gestiti dalle confed-
erazioni o dalle associazioni nazion-
ali dei lavoratori (art. 2).
Svolgono funzioni di assistenza,
rappresentanza e tutela in favore
dei lavoratori, dei pensionati e di
tutti i cittadini, sia sul territorio dello
Stato che all'estero. Si occupano di
fornire consulenza e assistenza
gratuita nello svolgimento delle
pratiche pensionistiche, previden-
ziali o assistenziali. Inoltre, pos-
sono fornire assistenza giudiziaria
ed altri servizi, in particolare in am-
bito fiscale e in materia di salute e
sicurezza sul lavoro (artt. 7-10).
L'ampio spettro di competenze
assegnato dalla legge, unito alla
rilevante platea di potenziali benefi-
ciari, ha indotto parte della dottrina
a qualificarli come "enti a fini gen-
erali", trattandosi di istituti che, a
dispetto dell'attribuzione legislativa
di natura privata, "rientrano nella
pubblica amministrazione in senso
ampio, in quanto soggetti che svol-
gono, come attività essenziale,
funzioni amministrative: attività
svolte nel perseguimento di un
interesse fatto proprio dalla legge,
che ne richiede il soddisfacimento".
Si spiegherebbe in tal modo la pre-
senza di significativi indici pubbli-
cistici, che producono uno scosta-
mento dal modello associazionis-
tico privato: il finanziamento pub-
blico, erogato in favore dei Patro-
nati attraverso un fondo apposito
accantonato presso gli Istituti di
previdenza (art. 13), il carattere
tendenzialmente gratuito e general-
izzato delle prestazioni offerte (art.
8, co. 2), le esenzioni fiscali (art.
18), il penetrante controllo eserci-
tato dal Ministero del Lavoro, che
autorizza la costituzione degli Isti-
tuti (art. 3), vigila sul corretto svol-
gimento delle attività di patronato
(art. 15), arrivando a nominare un
Commissario "in caso di gravi irre-
golarità amministrative o di accer-
tate violazioni del proprio compito
istituzionale" (art. 16). Tali elementi
delineano quindi i caratteri di un'at-
tività paraamministrativa, di sup-
porto o frequentemente sostitu-
tiva di quelle tipiche della P.A.
La natura pubblicistica derivante
da tale configurazione finisce in
tal guisa per soverchiare la
genesi privata dell'Ente e con-
ferirgli natura istituzionale.
La Corte Costituzionale, inoltre,
ha avuto modo di fornire ele-
menti indiretti sulla collocazione
di tale compito istituzionale
all'interno dell'ordinamento gi-
uridico e su quale sia il suo peso
specifico atteso che i Patronati
svolgono, per espressa definizi-
one legislativa, un compito isti-
tuzionale finanziato e controllato
dallo Stato. La Consulta si è
pronunciata in materia con sen-
tenza n. 42 del 7 febbraio 2000,
escludendo l'ammissibilità di ref-
erendum abrogativo della legge
regolatrice a suo tempo dei Patro-
nati (d.l. C.p.S. n. 804 del 1947 e
successive modificazioni). Sec-
ondo la Consulta i diritti di natura
previdenziale dei lavoratori, ri-
conosciuti dall'art. 38 della Costi-
tuzione, sono concretamente
garantiti proprio dalla tutela of-
ferta nei procedimenti amminis-
trativi e giurisdizionali dagli Istituti
di patronato in qualità di "organo
integrato dallo Stato". In tale ri-
costruzione i Patronati assolvono
così un ruolo cardine nel rendere
effettiva e "pubblica" la garanzia
previdenziale voluta dalla Costi-
tuzione, al punto tale da non
essere ammissibile l'ipotesi di una
loro eventuale abrogazione per
via referendaria. Appare quindi
evidente che il ruolo istituzionale
dei Patronati non deriva tanto
dalla natura pubblica o privata
della loro forma organizzativa,
q u a n t o d a l l ' a s p e t t o
"funzionalizzato" delle attribuzioni
ad essi conferite, che rendono la
l o r o s t e s s a e s i s t e n z a
"necessitata" per la concreta at-
tuazione di cogenti prescrizioni
c o s t i t u z i o n a l i .
In conclusione, si ritiene di dover
pervenire alle medesime conclu-
sioni formulate a suo tempo
dall'Ufficio Legislativo, ricono-
scendo il profilo istituzionale dei
Patronati e, conseguentemente,
l'applicazione della causa di in-
eleggibilità dei loro membri
all'interno dei Com.It.Es, così
come previsto dall'art. 5 co. 4
d e l l a L . 2 8 6 / 2 0 0 3 .
Come già fatto a suo tempo, oc-
corre peraltro ribadire come il
presente parere ponga a dis-
posizione della rete diplomatico-
consolare elementi interpretativi
della legge, ma che appartiene, in
via esclusiva, ai Com.It.Es. la
responsabilità e la competenza di
deliberare in materia di cause di
ineleggibilità o incompatibilità,
come prescritto dall'art. 7 del DPR
29 Dicembre 2003 , n. 395".
(aise)
L'AQUILA - A Castel del Monte,
presso il teatro comunale "F.
Giuliani", si è svolta ieri la sesta
edizione della Festa dell'Emi-
grante con consegna dei premi
"La valigia di cartone 2015".
Il riconoscimento, nelle prece-
denti edizioni, è stato conferito a
politici (Gianni Letta), a studiosi
dell’emigrazione (Catia Monacelli,
Giovanna Di Lello, Emiliano
G i a nc ri s t of a ro ,
Rocco Paternostro,
Antonio D’Orazio),
attori (Alessandro
Haber, Benedicta
Boccoli, Claudio
Botosso, Michele
Di Mauro), registi
(Marco Ottavio
Graziano, Silvano
Console, Federica
Vicino), giornalisti-
scrittori (Generoso
D’Agnese, Maurilio
Di Giangregorio) e
al produttore cine-
matografico Maurizio Lodi Fé per
il film “Pane e cioccolata”.
Quest’anno il riconoscimento è
andato a Toni Ricciardi, storico
delle migrazioni presso l'Univer-
sità di Ginevra, autore del libro
"Morire a Mattmark. L'ultima tra-
gedia dell'emigrazione ital-
iana" (Donzelli editore). A cin-
quant'anni dalla catastrofe di
Mattmark (Svizzera) del 30 agosto
1965, il libro racconta della
valanga di ghiaccio (pari a due
milioni di metri cubi di ghiaccio e
detriti) che causò 88 morti, tra i
quali quattro abruzzesi, operai che
lavoravano alla costruzione della
diga per la produzione di energia
elettrica.
Premio Valigia di cartone 2015
anche allo scrittore Marino Valen-
tini, presidente dell'Associazione
culturale "Magnifica comunità teat-
ina" ed autore del libro "Il naufragio
dell'Utopia - Il Titanic degli
abruzzesi dimenticati -17 mar-
zo1891" (Tabula Fati). Il libro è la
testimonianza di una storia dolo-
rosa occorsa a 15 abruzzesi, con-
tadini di Fraine (Chieti) nel 1891,
affondati nella baia di Gibilterra.
Altri riconoscimenti a Goffredo
Palmerini, "un rappresentante degli
aquilani e degli abruzzesi nel
mondo e presidente ANFE
Abruzzo", ed allo storico e studioso
dell'em igrazione Norb erto
Lombardi. Riconoscimento all'im-
pegno e alla costruzione della
memoria è andato all'Associazione
culturale "Tutti pazzi per Cor-
vara" (con 264 abitanti il più piccolo
comune della provincia di Pescara)
per il film documentario Rai "Un
rosario di chiavi. Una storia di emi-
grazione abruzzese".
L'Amministrazione comunale di
Castel del Monte ha esteso i suoi
ringraziamenti a tutti i premiati, e
soprattutto all'ex segretario gener-
ale della Ugl, Geremia Mancini,
che da quattro anni attivamente
collabora alla realizzazione
dell’evento, insignito nel 2014 d’un
Riconoscimento Speciale per l’as-
sidua ricerca storica sull’emigrazi-
one.
Comune di Castel del Monte
(L’Aquila)
Italiani all’ Estero ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Agosto 2015COMUNICATI //////////////////////// Goffredo Palmerini /////////////////////// Britalyca News Londra Agosto 2015
Festa dell’Emigrante: a Castel del Monte conferiti 5
riconoscimenti
INCOMPATIBILITÀ COMITES-PATRONATI:
IL PARERE DEL MAECI
E NOI LO
STIAMO
DICENDO A
LORO
INSAPUTA
DA
ALCUNI
ANNI
Da quando Lorenzo Losi,
Marchionne Nola e membri
del Culto e della Stampa,
furono eletti membri dei
Comites e Cgie di Londra.
Personalmente l' ineleggi-
bilita' la estenderei anche
agl ex dipendenti ( non me
ne voglia Pietro Molle attu-
ale Presidente del Co.mi.tes
di Londra) La ragione per
cui anche il MAECI ( ex
Ministero Affari Esteri) e'
arrivato alla stessa nostra
conclusione, e' per il fatto
che padronati, membri di
culti e stampa sono avvan-
taggiati rispetto al comune
mondo dell’ associazion-
ismo in generale [cg]
Alla scoperta delle parole: GUAPPO di Luigi Casale
Dopo una serie di “conversazioni
americane” sull’ipotesi dell’origine
etimologica del termine napoletano
guappo, avute con discendenti di
emigranti napoletani, posso confer-
mare, anche dall’Italia, la giustezza
delle loro ipotesi; e presentare qui
un quadro delle considerazioni
fatte (il cui maggior contributo è
venuto proprio dagli amici ameri-
cani). In sostanza sono le stesse
risposte che si trovano presso
autori più accreditati: ricercatori
accademici e appassionati della
storia della lingua.
La parola: guappo, per come la si
usa oggi deve considerarsi una
voce del lessico napoletano, in
quanto si riferisce ad una realtà
sociologica tutta napoletana.
Nello stesso tempo, se essa la si
trova usata in tutta Italia (tanto
che è riportata sui dizionari della
lingua italiana) o in uso anche
presso popolazioni alloglotte
(parlanti un’altra lingua), sul pi-
ano morfologico deve consider-
arsi un apporto dallo spagnolo, e
utilizzata per traslato (metafora)
quando si vuole denotare il pre-
potente, l’arrogante, il bullo di
quartiere, che nella realtà, poi,
non corrisponde esattamente al
guappo napoletano.
Essa è passata nella parlata ger-
gale di Napoli in seguito all’influ-
enza della lingua spagnola, al
tempo della lunga dominazione
sul Regno di Napoli. Così la pa-
rola spagnola guapo, divenuta
guappo in napoletano, ha subito
un forte scivolamento di signifi-
cato, passando da una conno-
tazione positiva a quella nega-
tiva, propria di guappo.
Pare strano che in molte famiglie
di italo-americani, dopo due o tre
generazioni, essa non risulti più
presente nella memoria dei gio-
vani. Questo lo si può compren-
dere immaginando che man-
cando il tipo (cioè il referente
linguistico), non se ne sia avver-
tita la necessità dell’uso. Non è
escluso, tuttavia, che lo scarso
uso della parola – e quindi la
conseguente scomparsa – sia
stato determinato da una precisa
volontà del gruppo sociale, come
per una sorta di rimozione, in base
al meccanismo socio-linguistico del
tabù. Sia per tenere lontana, per
scaramanzia, la realtà che si
sarebbe nominata (vero e proprio
tabù); sia per non trasmettere ai
giovani nati in America una “parola
a rischio”, di forte connotazione
negativa, il cui uso inoltre avrebbe
tradito l’origine culturale del par-
lante (finalità educativa). Una spe-
cie di precauzione da parte dei
padri e dei nonni per cercare di
mantenere estranea la discen-
denza da contaminazioni eredi-
tarie, rendendola così immune dal
rischio di perpetrarle.
Volendo risalire all’ètimo latino, la
supposta comune origine di
guappo (napoletano) e di guapo
(spagnolo), riconosciuta dai più
nella parola latina vappa (vedi
anche vapor), deve ritenersi accet-
tabile; in virtù anche della caratter-
istica fonetica della U/V
(semiconsonante) che poteva far
pronunciare vappa anche come
uappa (vedi anche uva/vino/vigna).
E – si sa – che vappa veniva usata
in senso figurato col significato di
persona stramba.
Un’ultima considerazione sulla
voce americana wop. È plausibile,
come si ritiene in America, stante
alla fonetica, che la parola derivi
da guappo, deformatosi in “uappo”,
secondo il modo più diffuso di pro-
nunciare a Napoli guappo. Non è
escluso, nello stesso tempo, che la
parola possa essere considerata
un acronimo (serie di iniziali:
w.o.p.). Per esempio: With Out
Papers oppure White On Paper),
così come documentano alcuni
ricercatori americani.
Ad avvalorare tutte queste
ipotesi, e rendere così scientifica
e documentaria la ricerca,
sarebbe necessaria una cono-
scenza storica delle lingue citate
(latino, spagnolo, italiano, inglese
-americano), acquisita attraverso
la frequentazione delle rispettive
letterature: cosa che a me franca-
mente manca. Pertanto dob-
biamo accontentarci dei percorsi
seguiti dagli autori che ci prece-
dono, almeno fino a prova con-
traria.
L’uso del termine guappo nell’ac-
cezione principale di camorrista o
boss di quartiere (e anche media-
tore e paciere) risale già al 600;
e, se veramente la parola deriva
dal latino vappa, certamente
anche prima. Esso è attestato in
particolare per gli anni 1890-1910
(gli anni della massima emigrazi-
one di italiani verso le Americhe),
ma risale a più di due secoli
prima, visto che la parola com-
pare nella classica ballata Lu
Guarracino.
In epoca moderna la figura del
guappo, se non è proprio una
maschera, è quasi una carica-
tura, in quanto oggi la parola vi-
ene usata per lo più in maniera
antitetica e caricaturale. Basti
ascoltare le canzoni: Napule ca
se ne va, o Guapparia; e … Tu
vuo’ fa l’americano.
CULTURA & SOCIETA’ //////// a cura di Nino Bellivia //////////////// Britalyca News Londra Agosto 20156 7CULTURA & SOCIETA’ ////// a cura di Nino Bellinvia //////////// Britalyca News Londra Agosto 2015
Casamassima, Michele Elia
Cuomo; Rotarct Club Bari Agorà,
Bartolomeo D’Aprile.
Tra i presenti c’erano anche il
delegato di zona Ionio Salento -
Distretto Rotaract 2120 - Werner
Romano; il Rappresentante del
Distretto Rotaract 2120, Luigi
Germinario; il prof. Vito Fumarola,
direttore del Palazzo della Cultura
della Città di Mottola.
Ci soffermiamo in particolare sul
Rotaract Club Massafra. Prima di
ufficializzare la fine del proprio
anno sociale, il presidente uscente
Alessia Laterza ha illustrato
brevemente con commozione il
lavoro svolto. Il presidente
entrante, Olga Guarnieri, ha
accolto l’incarico con gioia,
entusiasmo e tanta grinta come ha
dimostrato nel suo discorso
d’insediamento iniziato con queste
parole chiave “NON SMETTERE
DI CREDERE E NON
ARRENDERSI” in particolare
rivolte alla forza che “…da noi
giovani può scaturire per affrontare
le avversità di questo periodo
storico difficile per noi. Il paragone
sono gli anni '50: il tempo della
rinascita dalla distruzione della
guerra dove tutto è stato ricostruito
dalle fondamenta; così questi anni
devono essere per noi anni non di
ricostruzione, ma di edificazione
perché le fondamenta ci sono:
basta solo edificare ancora di più”.
La serata si è, appunto, conclusa
con una festa a tema dedicata a
quegli anni e con l’affermazione
che il Rotaract è un mezzo
attraverso il quale è possibile fare
tante cose che da soli non
sarebbero neanche immaginabili”.
Il Programma del presidente
Guarnieri è, infatti, molto articolato
e segue tutti gli obiettivi che
l'associazione si prefigge come
leadership dei giovani. “Vogliamo
valorizzare le giovani eccellenze
presenti sul nostro territorio (ha
detto) che sono numerose e che a
volte non si conoscono. Noi
giovani non siamo solo
divertimento, disinteresse e
passività, ma che abbiamo voglia
di un miglioramento vero della
nostra società”.
Per quanto riguarda l’obiettivo
“cultura”, il presidente sostiene che
"prima di conquistare il
mondo bisogna conoscerlo" e che
per questo che il Rac Massafra ha
deciso di dedicare particolare
interesse alla cultura ed alla
diffusione della conoscenza. Ed ha
annunciato la nascita della nuova
SOCIAL PAGE-RAC MASSAFRA
che in maniera semplice, ma con
un potentissimo mezzo di
comunicazione, quale Facebook,
sarà un bacino di raccolta di
notizie, di saperi di ogni genere:
arte, tecnologia, letteratura,
scienza, innovazione.
Ha inoltre detto: “Dedicheremo la
nostra attenzione all'evento che ha
portato l'Italia al centro del mondo:
EXPO 2015”.
Il Rac ha in programma un viaggio
ad EXPO per poi portarla nella
nostra terra con un evento
apposito e farla conoscere a chi
non ha potuto partecipare. Per
quanto riguarda il territorio ha detto
che la nostra terra è bellissima ed
è ormai portata in alto dalle più
importanti testate giornalistiche
mondiali. Ha anche sottolineato il
boom turistico di quest’anno nei
posti in cui chiunque ritiene di
essere “magici e strepitosi”. “Per
questo abbiamo deciso (ha
precisato) di fare di più per dare
valore agli occhi degli stessi
pugliesi, che a volte dimenticano la
bellezza della nostra terra. Molti di
noi hanno visto il mondo, ma
quanti di noi conoscono realmente
la nostra terra?”.
Ed ha sottolineato"WE ARE
PUGLIA", gemellaggio nato tra i
due club, Rotaract Club Massafra
e Rotaract Club Putignano.
Per quanto riguarda la
“multiculturalità” ha evidenziato
che in questo momento storico è
necessario volgere a essa la
nostra attenzione in quanto questo
è un tassello molto importante per
la crescita della nostra società e ha
precisato, fra l’altro, che si
occuperà di diritti umani, parlando
ancora) la principale delle nostre
attività: il Servizio. Ed ha ricordato
che "Service above self" è da
sempre il motto del Rotary
International. “E questo faremo
anche noi quest'anno,
collaborando con le associazioni
presenti nel nostro territorio che
volgono la propria attenzione ai più
deboli. Ovviamente nel nostro
piccolo e con tanta umiltà, perché,
come dice Madre Teresa, "Non è
tanto quello che facciamo, ma
quanto amore mettiamo nel farlo.
Non è tanto quello che diamo, ma
quando amore mettiamo nel dare.”
Ed ha concluso dicendo: “Con la
nostra energia e dinamicità,
speriamo di realizzare, tutti
insieme, qualcosa di buono”. Ne
siamo certi.
Consiglio direttivo Rotaract Club
Massafra 2015/2016: Olga
Guarnieri (presidente); Alessia
Laterza (past president),
Alessandro Cuomo (vice
presidente), Luciana Miccolis
(segretaria), Flavia Pelillo
(tesoriere). Consiglieri Prefetti:
Tiziana Laterza e Giovanna
Notarstefano; consiglieri: Valeria
Catucci, Ezia Miccolis, Vincenzo
Perrini e Pasquale Mazzarano.
Ma chi è Olga Guarnieri? Ecco
cosa ci ha risposto.
Ho 24 anni, nata il 1 agosto 1991 a
Massafra, diplomata presso il
Liceo Scientifico "De Ruggeri" di
Massafra, studio giurisprudenza a
Taranto presso il Dipartimento
Jonico. Sto per terminare i miei
studi, vorrei specializzarmi nel
diritto umanitario ed
internazionale.
Nel marzo 2014 ho compiuto uno
stage presso le Nazioni Unite New
York. Grazie all'Associazione
Diplomatici ho preso parte a una
simulazione riguardante il
funzionamento dei principali
Organi dell' ONU. Rappresentavo il
GIBUTI presso la commissione
UNCTAD .
Sono volontaria convinta e
innamorata di CROCE ROSSA
ITALIANA che ha cambiato la mia
vita ed a cui devo un profondo
grazie. In Croce Rossa sono
responsabile delle attività dei
giovani rivolte ai giovani, obiettivo
strategico numero 5 della mia sede
locale di Massafra del comitato
provinciale CRI Taranto. Sempre
presso CRI ho acquisito le
qualifiche di OSG (Operatore
Sociale Generico) e animatore
attività per giovani e bambini ed
operatore di attività in emergenza.
Inoltre nel mese di maggio 2015 ho
partecipato a un importante evento
nazionale, lo "Youth on the Run",
gioco di ruolo, durante il quale si
cambia identità, assumendo le
vesti di un migrante che per 24h no
stop, dalla sua terra natia doveva
giungere in Italia affrontando una
minima parte dei viaggi della
speranza della gente che arriva
sulle nostre terre. Esperienza
fantastica Umanamente.
Attualmente, grazie al comitato
provinciale di Taranto, tra le tante
attività collaborerò ad un progetto
promosso dal Ministero
dell'Interno, volto al
Ricongiungimento Familiare dei
Minori non accompagnati arrivati
sulle nostre coste, per ristabilire i
contatti con le loro famiglie rimaste
a casa nei paesi d'origine.
Svolgo anche il servizio di
catechista, da quasi 10 anni,
presso la mia parrocchia di San
Francesco Da Paola . E ci tengo a
dire che è la fede ad aver dato luce
alla mia vita.
Nelle foto: I Rotaract Club di
Massafra e Putignano; Olga
Guarnieri e il Rotaract Club
Massafra; i neo presidenti Olga
Guarnieri e Stefana Maria Sisto
con il delegato del Distretto 2120
Luigi Germinario; il momento del
passaggio delle consegne.
Stefano Maria Sisto.
Una serata davvero indimenticabile
per i due club.
Tutto si è svolto alla presenza di
numerose autorità rotaractiane ,
rotariane e civili. In particolare
erano presenti: il presidente Rotary
club Massafra Ammiraglio Filippo
Casamassima e gentile consorte; il
presidente Rotary Club Putignano
dott. Giuseppe Filippo Polignano e
gentile consorte; il presidente
Rotary Club Riva dei Tessali dott.
Angelo Loreto; presidenti dei:
Rotaract club Taranto, Nico
Monfredi; Rotaract Club Bari alto-
Nei giorni scorsi nella splendida
cornice di "Casa Isabella" di San
Basilio-Mottola, sì è tenuto
l’emozionante solenne momento
della cerimonia dell’inaugurazione
dell’anno sociale 2015 /2016 con
l’atteso "Passaggio delle
consegne" del Rotaract Club
Massafra e del Rotaract Club
Putignano, ambedue del Distretto
2120. Passaggio avvenuto dai
presidenti uscenti, Alessia Laterza
del Rotaract Club Massafra e
Prabhakaren Mele del Rotaract
Putignano, ai nuovi rispettivi
presidenti Olga Guarnieri e
in particolare del fenomeno delle
migrazioni che ci tocca da vicino.
Tematica, questa, molto a cuore al
presidente Olga Guarnieri che,
come volontaria di Croce Rossa, è
stata impegnata nell'accoglienza
delle persone migranti, guardando
con i propri occhi il dolore e la
sofferenza della gente costretta a
lasciare la propria terra.
Ha ancora detto che si cercherà di
portare al termine un progetto di
gemellaggio internazionale
nell'ottica dell'amicizia che da
sempre è uno dei principi cardine
del Rotarct e Rotary International.
“Ma non dimentichiamoci (ha detto
Rotaract Club Massafra e Rotaract Club Putignano. “Passaggio delle Consegne” anno sociale 2015/2016.
Nuovi presidenti Olga Guarnieri e Stefano Maria Sisto

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  • 1. Periodico di lbere e approfondite informazioni gratuite Fondato ed edito da Carmine Gonnella [2005] II Edizione N 15 Agosto 2015 L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto. FREE NOTIZIE LOCALI ////////////////////////// Calabritto e dintorni //////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Agosto 2015 FREE Enzo Apicella lavocealternativa @Britalycanews www.britalycanewslondra.com Il Clan H di scena a Calabritto Il 31 luglio alle 20.30 sullo scalone di Piazza Castello 12 severamente dichiara la rovina della guerra che non è mai capace di fare giustizia ma sa solo confezionare dolore.L’autore scruta nell’ingordigia dell’uomo e sbandiera la prepotenza del potere accusandolo delle scelte nefaste fatte e ripetute a discapito di un territorio che titolato di una vocazione ben preciso si è ritrovato costretto a subire trasformazioni così profonde che invece dare soluzione ai problemi della vivibilità delle persone le hanno costrette e le costringono peggio che prima ad essere nomadi del mondo. L’autore toglie il coperchio del compor- tamento degli uomini e denuncia il tradimento dei diritti inalienabili della persona educata e ritrovatasi quasi costretta ad ignorare la capacità riso- lutiva del dovere. L’autore, anche po- eta e pittore, descrive luoghi e parla di sentimenti ed emozioni, realizzando vere e proprie poesie ed autentici capo- lavori con le parole del cuore e con pennelli e colori dell’amore filiale per i propri genitori e per il suo paese na- tio. Con questo libro, afferma il prof. Barra, l’autore è riuscito a restituire la dignità di cui l’uomo più che le vicende avevano spogliato il,paese ed il senso di comunità di quei luoghi. Da questo libro che ancora il prof. Barra ha di- chiarato degno di essere portato in tutte le scuole come testimonianza e docu- mento storico e presente nelle famiglie come traccia di quello che siamo stati e di quello che siamo la compagnia tea- trale Clan H di Avellino, di cui oltretutto l’autore è stato cofondatore insieme ad altri amici, con l’attenta regia di Salava- tore Mazza e la sua autorevolezza di professionista ormai riconosciuto (è anche voce esterna nella pece teatrale) compie il miracolo di sapere portare in scena con fedeltà i sentimenti, le ango- sce, i sogni, le paure, le sconfitte e le vittorie delle persone e della nostra terra COMUNICATI Goffredo Palmerini Festa dell’Emigrante: a Castel del Monte conferiti 5 riconoscimenti Alla scoperta delle parole: GUAPPO di Luigi Casale Pagina 8 Dall’ Italia e dall’ Estero Giorgio Brignola 1 DEMOCRAZIA E LIBERTA’ 2 FINE DELLA NON SFIDUCIA 3 GLI OTTIMISMi Pagina 4 Italiani all’ Estero INCOMPATIBILITÀ COMITES- PATRONATI: IL PARERE DEL MAECI ( Ex Ministero Affari Esteri ) Page 5 A Calabritto il 31 luglio alle ore 20.30 lo scalone della Piazza Castello e’ diventato scenario della pece teatrale “La preta Ianca”. La compagnia e quella del Clan H di Avellino. la regia di Salvatore Mazza. Con questa pece teatrale Raffaele Della Fera presenta a Calabritto, suo paese natio, il suo ultimo romanzo, "La preta Ianca", appunto, da cui la pece è tratta. E’ un lavoro teatrale attento che coglie in pieno lo spirito del libro con cui l’autore, Raffaele Della Fera, come hanno avuto modo di dire anche il pro- fessore Francesco Barra, ed il professore Aniello Russo ha restituito alla storia la memoria di un epoca che rischia di scomparire. Il libro, infatti, attraverso una saga familiare coglie lo spunto per riproporre il vissuto con le tradizioni e le vicende che hanno interessato la comunità in genere e quella dell’alta Irpinia, nello specifico del paese di Calabritto. E’ un libro che tratta della storia della nostra terra ricca dei valori tipici della civiltà contadina. E’ un libro che rac- conta dell’evolversi dell’architettura di un paese che prima tradito dall’uomo subisce, poi, l’evento sismico dell’80 ed, infine, addirittura la condanna della sua cancellazione sempre da parte dell’uomo. Di straordinaria bellezza i quadri che l’autore riesce a fornire con descrizione di scorci e strade del paese, delle feste, delle usanze, del patrimonio paesaggistico, della cucina, dei giochi e del tipo di vita che si conduceva nelle varie epoche e vicende che vanno a p p u n t o d a l p e r i o d p r e - seconda guerra mondiale a dopo il sima del 23 novembre 1980. L’autore scruta nel cuore dei per- sonaggi e restituisce loro la parlata dialettale facendone lingua vera, NOTE EDITORIALI Carmine Gonnella Pagine 2 & 10 Londra: Festa della Madonna del Carmine Quadro della Madonna della Neve ( Chiesa Italiana In Holbon ) Calabritto – Pensionato denunciato per abusivismo edilizio Nei guai un pensionato di Calabritto per aver realizzato, a ridosso di un torrente ed all’interno del Parco dei Monti Pi- centini, uno chalet in assenza delle necessarie autorizzazi- oni. Da qualche settimana, i Carabinieri di Montella stanno po- nendo in essere una serie di servizi finalizzati anche a con- trastare l’abusivismo edilizio nelle aree protette: nei giorni scorsi, infatti, avevano già bloccato la costruzione sia di un agriturismo, avendo contestato il mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza sui luoghi del lavoro e delle violazioni ambientali, sia di un maneggio, realizzato in un fondo demaniale, sottoposto a vincolo paesaggistico e pro- tetto perché ricadente del Parco dei Monti Picentini. Nel corso di tali servizi cadeva sotto la lente del personale operante una baita in legno, realizzata su una base di ce- mento, in un boschetto nel comune di Calabritto (AV) ed a pochi metri da un torrente. Nei pressi del cottage, il proprie- tario del terreno aveva costruito anche una tettoia, un gazebo, una legnaia ed un deposito attrezzi, apponendovi a lavori ultimati anche il tricolore. Il 70enne, tuttavia, aveva omesso di ottenere preliminarmente le necessarie autorizzazioni che comunque non avrebbe po- tuto ottenere essendo il terreno compreso in zona parco ed a ridosso di letto di un torrente. Accertate le citate violazioni penali, i militari hanno denunciato il pensionato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Capo Dott. Rosario Cantelmo, avviando la procedura per la demolizione delle opere abusive. Da Irpinianres ( rdazione) Fuga all’estero per lavoro, gli emigrati italiani sono il doppio degli stranieri che arrivano Page 3 Cultura & Societa ( Nino Bellinvia) Rotaract Club Massafra e Rotaract Club Putignano. Pagine 6/7 CRONACA Ultime Dall’ Italia e dall Mondo Page 9 Noi lo stiamo dicendo da alcuni decenni MIGRAZIONI QUANDO SI PARLA DI MIGRAZIONI , SPESSO DIMENTICHIAMO CHE NON SI TRATTA SOLO DI ACCOLGIENZA MA SOPRATUTTO DI SOPRAVVIVENZA [cg] Un altro barcone al largo della Libia: "Nella stiva 40 migranti morti" ... Pagina 9 Dopo la ruota ... Londra avrà lo scivolo più alto del mondo… (Pronto per la prossima Primavera ) CRONACA
  • 2. CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione limitata a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di circa 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mailist. Siamo online [ https://www.facebook.com/carmine.gonnella https://www.facebook.com/lavocealternativa https://twitter.com/CarmineGonnell1 Online informatios go to www.britalycanreslondra.com “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Siamo operatori dell’ informazione [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“ Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore E-mail : lavocealternativa@gmail.com Collaboratori: DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Loredana Biffo Goffredo Plmerini DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) , Antonio Murabito e alla distribuzione e diffusione Ilario Mario Ponzi. La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni : Via posta, pagabili a La Voce Alternativa, 32 Fletchers Close, Bromley BR2 9JD Kent conto corrente N: 69959393 sorte code 09-01-28 Grazie . 2 11 SIAMO AL COSPETTO DI UNA GENERAZIONE DI POLITICI AUTISTICISTI, CHE SANNO QUEL CHE DICONO MA NON QUEL CHE FANNO Forse perche’ io sono sempre stato un minimalista e uti- lizzarista, per la quale in questa nuove classe politica renziana non vedo niente di niente per il futuro del Paese. E’ come mettere alla guida di un automezzo, uno sordo che gira a destra e a sinistra, senza una precisa e prestabilita meta. Faccio un esempio semplicissimo, Mat- teo Renzi ha v...olute fare a tutti I costi la riforma del sistema elettorale, senza tener conto che la riforma del Senato a settembre potrebbe anche non passare con la maggioranza qualificata. Poi, se Matteo Renzi e’ convinto che il popolo la passera’ con il referendum costituzion- ale, allora non e’ solo autisticista, ma ben altro. A uno come il sottoscritto che ha fatto il liceo scientifico e non l’ artististo ( sanno quell che dicono e non quel che fanno) , sembra che la matematica stia sconparendo del tutto dal mondo sociopolitico, se non per una seria di numeri dati a casaccio. (Oggi sappiamo dall’ esperienza greca che in politica falsificare ( o nel caso di Renzi darli) i numeri, da risultati negativi. Anche l’ Italia per esempio non aveva I numeri per entrare nell’ euro ma fu coperto dalla eurotassa. ( chiusa parentesi) Noi, ripetiamo che occorre forgiare una nuova assemblea cosi- tuente andando a votare con il vecchio sistema eletto- rale dei padre fondatori, per ri-disegnare il ruolo del legislatore e ri-idirizzarlo verso la socialdemocrazia MEMORANDUM Vogliamo ricordare ai legisla- tore che il suo compito, in una democrazia e' quello di legiFerare nel bene comune della Nazione, rinuovendo di fatto gli ostacoli di ordine econimico e sociale. A parte i referendun abrogra- tivi, le petizioni, le iniziative legislative popolari e i refer- endun costituzionali, sono una priorita' esclusiva del cittadino. Letto pocanzi, che Fratelli Italia e Alleanza Nazionale hanno lanciato una petizione ( una delle quattro) contro il disegno di legge sulle Unione di Fatto. Questo significa che la Meloni o chi per Lei, non ha mai letto la costituzione repubblicana ( caso mai quella repubblichina). Nel nostro Stato di diritto:” Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere prov- vedimenti legislativi o esporre comuni necessità. MA NON IL POLITICO ! Questo e’ un classic esempio di antipolitica ! Quello che ogni Cultore sa e’ che il poli- tico italiano, sopratutto chi sta all’ opposizione ha sua disposizione uno dei piu’ efficaci dei referendum: l’ abrogativo, ergo, non spetta al legislatore, o chi per lui indire petizioni, che tra l’ altro servomo solo per motivi propagandistici, ma applicare la Costituzi- one e quindi utilizzo dei referendum abrogativi, anche da parte del politico. Sfatiamo un altro mito, per un partito raccogliere 500 mila firme non e’ un impresa faraonica e se spesso ( si fa per dire) non avviene e’ perche’ sa che il cittadino ne sa una piu’ del legislatore NoteEditoriali /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Agosto 2015 CHI SIAMO , POESIE E AFORISMI /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Agosto 2015 Aforismi Di Carmine Gonnella (da: Autaforismo ) IL MIGLIOR ECONOMIZZATORE E’ COLUI CHE NON HA NIENTE SINO A QUANDO L’ HOMO SAPIENT NON SCO- PRIRA’ DOVE ERA PRIMA DELLA VITA, LE DI- VINITA’ SI RIPETERANNO NEI TEMPI. "L' HOMO SAPIENT SI STA INDEBITANDO ANCHE CON QUALCOSA CHE NON GLI APPARTIENE: LA TERRA" "L' ITALIA NON E' MAI STATA UNA SOCIALDE- MOCRAZIA, E NON LO SARA' MAI, SINO A QUANDO NON VI SARA' UN TETTO MINIMO E MASSIMO DEL REDDITO PROCAPITE ED UNA RIDISTRIBUIZIONE PIU' RAZIONALE DEL PATRIMONIO NAZIONALE" PIU' CHE DI COLPI STATO IN ITALIA, SI DOVREBBE INIZIARE A PARLARE DI COLPI DI SPUGNA DA PARTE DEL LEGISLATORE NELLA VITA SONO GLI EVENTI NEGATIVI A RAF- FORZARE LA COSIDETTA ANIMA LA POLITICA ITALIANA DA CHE REPUBBLICA E' REPUBBLICA E' STATA SEMPRE DIVISA TRA CON- SERVATORI E PROGRESSISTI, PECCATO CHE I CONSERVATORI L' ABBIANO SEMPRE AVUTA VINTA L’ AUTISTICISMO E’ UNA NUONA E MODERNA FORMA DI AUTISMO POLI- TICO, IN CUI CHI NE E’ AFFETTO, SA BENE QUEL CHE DICE, MA NON QUEL CHE FA LA BIBBIA E' COME LE COSTITUZIONI VANNO APPLICATE NON INTERPRETATE A PROPRIO UNO E CONSUMO, SINO ADESSO HO INCONTRATO PIU ATEI GIUSTI CHE CRISTIANI PRATICANTI Augh!!!! ..certo magari io saro' "bevuto"...come afferma qualcuno che vale meno di uno sputo...ma preferisco consider- armi tale...piuttosto che inchinarmi e uniformarmi aquesto modello di so- cieta' che vuole tutti e tutto uguale...da quei genitori che spingono i propri figli su una passerella...con la speranza di un profitto e l'obbligo di diventar una stella...a quei milioni di giovani disoccupati...che invece di rivendicare i propri diritti,fra tatuaggi,happy hour e Iphone li vedi impegnati...ben pochi si rendono conto da che parte stia realmente il male...mentre il mondo va verso il default politico,finanziario e cul- turale.. ..al giorno d'oggi trovare l'anima ge- mella...e' cosa rara,come vedere cadere una stella...e' facile trovare una bella di padella...tutta fica e niente piu' oltre quella...o il moderno macho bei muscoli e parecchio bello...ma senza un briciolo di cervello...il difficile sta nel trovare cio' che si cerca,dentro le per- sone...quelle capaci con un sol ge- sto,parola o sguardo di regalarci un'emozione...coloro che ti illuminano le giornate...anche le piu' tristi e rab- buiate...l'esteriore aspetto lascia sem- pre il tempo che trova...e prima o poi se ne ha la prova...corpo si,ma anche an- ima e cervello...questo e' l'amore,si l'amore,il sentimento piu' bello Antonio Murabito Le pesche Pesca un po’ se ti riesce su quell’albero di pesche. Non con esche, nè con ami ma soltanto con le mani riesci a prender tante pesche fresche fresche e a riempire chiare o scure grandi ceste. Son dei frutti belli e tondi con la polpa assai succosa; scopri come puoi mangiarla: ben schiacciata, nel bicchiere o la scodella, dolce dolce, zuccherata. Maria Rosaria Longobardi NON UNO MA 1000 WIETNAMS “Il voto contrario di una o di entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimis- sioni” ( terzo comma art. Cost. 94) Premesso che: “E’ inutile ricordare per l’ ennnesima volta che in de- mocrazia il parlamentare rappresenta la Nazione nel suo insieme e non I partiti o chi l’ ha voltato, perche’ il voto e’ segreto e questi ( il mandatario) dovrebbe atterersi solo al mandante (il Popolo) basato sul programma elet- torale.” Un Premier che dice no al Wietnam, lo fa semplice- mente per ricattare la democrazia ( ogni riferimento a Matteo Renzi e’ da ritenersi del tutto casual) . Noi lo stiamo ripetendo da un po’ di tempo, che il male asso- luto di “questa” repubblica e’ stata l’ introduzione della questione di fiducia, che in mano ad un Premier un po’ “scellerato” ( ogni riferi- mento a Matteo Renzi e’ da ritenersi sempre del tutto casual) diventa una arma di distruzione di qualsiasi de- mocrazia parlamentare. Badate bene che una democrazia puo’ funzionare solo se c’e’ un potere legislativo bilanciato, con un esecu- tivo propositivo e un Parlamento legislativo, imporre le scelte di politica nazionale al Parlamento e’ un sis- tema d’ altri tempi. Ancora oggi visto che la nostra Costituzione per quell che riguarda la questione di fiducia e’ stata solo cambiata virtualmentebe non realmente, il Parlamento puo’ applicare, ricattando a sua volta un esecutivo un po’ diciaamolo autoritario ( ogni riferimento a Matteo Renzi e’ …) , l’ articolo 94 della Costituzione, nell’ specifico il terzo comma:” Il voto contrario di una o di entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimis- sioni. In questo modo il potere e’ bilanciato con il libero mandato. In democrazia gli ostacoli di ordine economic e sociali, non si rinuovovono con le imposizi- oni dell’ esecutivo, ma con la dialettica e il voto libero. Ma poi....e’ possible che in Italia quando un Premier ( ogni riferimento anche a Berlusconi Silvio e’ da riten- ersi del tutto casual) vuole sparare azzate varie, deve andare all’ estero, quando c’e’ un Parlamento dove di azzzate se ne sparano a migliaia ogni giorno Continua a pagina 10 .... LA POLITICA ITALIANA DA CHE REPUBBLICA E' REPUBBLICA E' STATA SEMPRE DIVISA TRA CONSERVATORI E PROGRESSISTI, PECCATO CHE I CONSERVATORI L' ABBIANO SEMPRE AVUTA VINTA occorre forgiare una nuova assemblea cosituente andando a votare con il vecchio sistema elettorale dei padre fondatori, per ri-disegnare il ruolo del legislatore e ri- idirizzarlo verso la so- cialdemocrazia DAL NEOLIBERISMO ALL' ANARCOLIBERISMO Per chi non lo sapesse siamo entrati nell' era dell' anarcoliberismo, un evoluzione nata dopo la caduta del buro di Berlino o se vogliamo dopo la fine del dualismo geo- sociopolitico , tra chi mirava alle socialde- mocrazie e coloro che volevano a tutti i costi conservare un ego malato, basato esclusivamente sulla materia.. SignorI fatevene una ragione l' era delle rivoluzioni o dei cam- biamenti radicali e sociali e' finita e siamo entrati in un mondo, immondo dove le uniche regole saranno quelle dei poteri forti e occulti. E' inutile dire che in Italia e' nata con il berlusconismo ! L' anarcoliberismo potrebbe essere l' inizio della fine del capitalismo e molto probabilmente anche la fine di questo mondo ..
  • 3. 10 3NoteEditoriali * Segue da pagina 3 ////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Agosto2015 Quasi 95mila nel 2013, poco meno di 80mila nell’anno precedente: non si ferma l’esodo degli italiani che vanno all’estero, un «esercito» le cui file si ingrossano di anno in anno in questo periodo di crisi economica. Infatti a partire sono soprattutto i giovani, alle prese in Italia con percentuali di disoc- cupazione da capogiro. A confermare questa generale percezione è il IX Rapporto Italiani nel Mondo 2014 della Fondazione Migrantes, presentato oggi a Roma. La cifra ha superato i flussi dei lavoratori stranieri immigrati in Italia, che sono ogni anno circa la metà di questa cifra, precisamente 43 mila nel 2010. Lungo il corso del 2013 si sono trasferiti all’estero 94.126 italiani - nel 2012 sono stati 78.941 - con un saldo positivo di oltre 15 mila partenze (+16,1%). Per la maggior parte uomini sia nel 2013 (56,3%) che nel 2012 (56,2%), non sposati nel 60% dei casi e coniugati nel 34,3%. La classe di età più rappresentata è quella dei 18-34 anni (36,2%), a seguire quella dei 35-49 anni (26,8%), a riprova di quanto evidentemente la recessione economica e la disoccupazione siano le effettive cause che spingono a partire. I minori sono il 18,8% e di questi il 12,1% ha meno di 10 anni. Il Regno Unito, con 12.933 nuovi iscritti al’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) all’inizio del 2014, è il primo Paese verso cui si sono diretti i recenti migranti italiani, con una cre- scita del 71,5% rispetto all’anno precedente. Se- guono la Germania (11.731, +11,5%), la Svizzera (10.300, +15,7%) e la Francia (8.402, +19,0%). A sorpresa, è una regione del Nord, la Lombardia, quella che ha subito la maggiore `emorragia´, con 16.418 partenze, seguita dal Veneto (8.743) e dal Lazio (8.211). L’aumento in assoluto dei cittadini italiani iscritti all’Aire è di 141 mila nel corso del 2013, il 3,1% in più rispetto all’anno precedente. Nel mondo sono 4.482.115 i connazionali residenti all’estero iscritti all’Aire al primo gennaio 2014. L’Argentina è il primo Paese di residenza per tutti gli italiani, se- guita da Germania, Svizzera e Francia. Il 52,1% degli italiani iscritti all’Aire è di origine meridionale. I minori iscritti all’Aire al primo gennaio 2014 sono 691.222, in lieve calo rispetto all’anno precedente (673.489), ma se il numero dei minori continua a decrescere, è in aumento quello delle iscrizioni per nascita: si passa, infatti, dal 38,8% dell’anno passato al 39% di quest’anno. Sono in aumento anche gli over 65, che sono 878.209 (+0,8% dal 2010) e la maggior parte risiede in Sud America. Non ci sta a parlare di «fuga» degli italiani il sotto- segretario agli Esteri, Mario Giro, che oggi ha partecipato alla presentazione del Rapporto di Migrantes. «Quella degli italiani che si tras- feriscono all’estero non è una fuga come chi scappa da guerre e persecuzioni religiose, per- corre deserti e mare e arriva a Lampedusa, ma è una scelta» ha sostenuto, per poi ricordare che «gli italiani che migrano all’estero non rischiano la vita, come non l’hanno rischiata i nostri nonni». Per il sottosegretario, bisogna «tenere anche pre- sente che oggi, rispetto al passato, migrare sig- nifica spostarsi per mantenere un contatto co- stante con la famiglia grazie a skype e la possi- bilità di tornare. Non si parte più definitivamente» Fonte La Stampa Britalyca News Agosto Luglio 2015 Fuga all’estero per lavoro, gli emigrati italiani sono il doppio degli stranieri che arrivano IL “LEGISLATORE” STA CERCANDO DI DISTRUGGERE LA DE- MOCRAZIA PARTECIPATIVA “In Italia la Democrazia Partecipativa non si e’ mai material- izzata, perche’ il legislatore si e’ sempre basato su quella rappresentativa ergo su se stesso.” La democrazia Partecipativa si rispecchia nel motto da noi gia’ coniato: “ E’ com- pito di ogni Cittadino Sovrano, interrogare e sensibilizzare il Legislatore” La do- manda pero’ che sempre secondo noi non e’ mai stata “portata “ a conoscenza del Legislatore e’ la seguente:” Se e’ compito della Repubblica e quindi della Politica e i suoi delegati e’ quello di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pi- eno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.( uno dei 10 principi fon- damentali dettati dalla nostra Costituzione), perche’ a distanza di quasi settant’ anni di vita repubblicana gli ostali di ordine economic e sociale sono rimasti pres- sapoco gli stessi, se non addirittura aumentati ? La risposta ( sempre secondo noi) sta nel sottotitolo:” In Italia la Democrazia Partecipativa non si e’ mai materializzata, perche’ il legislatore si e’ sempre basato su quella rappresentativa ergo su se stesso” Vuoi per la “disattenzione del Popolo, vuoi per una democrazia egocentrica IL VOTO SEGRETO E' INCOSTITUZIONALE E CRIMINALE PERCHE' LEDE LA SOVRANITA' POPOLARE In nessun articolo della Costituzione e' pre- visto il voto segreto, tranne per l' elezione del Capo dello Stato. Il parlamentare repub- blicano ( e lo stiamo dicendo da alcuni anni all' insaputa di giurist e costituzionalisti) non puo' essere chiamato a rispondere delle opin- ioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni. Quando leggiamo ( o leg- gono ) l' articolo 68, spesso ricordiamo solo dell' immunita' parlamentare ( o come nel caso di azzolin e altri prima di Lui , impu- nita'') e non del voto libero, erogo personale, sancito dalla Costituzione a tutti i parlamen- tari e enti correlati. Mettere il voto segreto e' come bavagliare il parlamento. Quindi il voto segreto e' incostituzionale e criminale perche' lede la sovranita' popolare:" La sovranità ap- partiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Ecco il voto segreto non e' un aforma repubblicana I numeri del rapporto “Migrantes”: 94 mila persone hanno lasciato il Belpaese nel 2013. Oltre il 70% sceglie il Regno Unito. Più di 4,5 milioni i connazionali residenti all’estero Con 725 mila nostri connazionali iscritti all’Aire, cioè cittadini italiani a tutti gli effetti, l’Argentina è in testa alla classifica dei paesi dell’emigrazione italiana, seguta da Germania con 665 mila, Svizzera con 570 mila ZITTI, PARLA IL GENOME ISTITUZIONALE Vorrei ricordarvi che Sergio Mattarella e' stato il primo nella storia della nostra gio- vane Repubblica ad introdurre il voto alle liste, pur sapendo che, nel nostro stato di diritto il voto e' a suffragio universale e di- retto, libero eguale e personale. Adesso parla di bilanciamenti istituzionali ma si augura che le riforme renziane del monocameral- ismo imperfetto vadano in porto. Badate bene che la forma repubblicana (era) e' basata sull' equilibro del Parlamento tra il potere esecutivo e quello legislativo, ecco perche' il costituente ( purtroppo ci hanno tutti lasciati in mano di incopetenti o peggio) contemplo' due sistemi elettorali,, uno su livelli nazionali e l' altro su quelli territoriali, in modo tale da bilanciare la legislatura per evitare sopratutto populismi. Belle le sue parole:" Senza ambizioni non c'e' politica" Un aforisma politichese il suo cambiarei volenti- eri con : " In politica, laddove c'e' ambizione c'e' piu' corruzione" Mattarella: "In democrazia nessuno è uomo solo al comando" Pubblicato il: 30/07/2015 13:42 su adnkronos.com IMMUNITA’ PARLAMENTARE ? FACCIAMOLA DE- CIDERE AI DUE TERZI DEL PARLAMENTO ! Ancora una volta il legislatore truffaldino cerca di “pararsi” il cosidetto …. La Corte costituzionale giudica: sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni; sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni; sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione Facciamo presente ai meno addetti, che prima del 1989, la Corte giuducava non solo il Capo dello Sato ma anche i ministry. Adesso Il Guardasigilli Orlando vorrebbe che la Corte giudicasse anche tutti i parlamentari. Noi siamo di un altro parere: facciamola decider ai due terzi del Par- lamento. In altre parole se una non autorizzazione, non ottine i sue terzi... scattano le manette ...perche’ e’ un po’ truffandino sia lavarsene le mani passando la palla alla Consulta, sia farlo decidere alla solo maggioranza. Badate bene che la Costituzione non specific ache un autorizzazione deve essere votata dalla maggioranza ma solo: “Senza autorizzazione della Cam- era alla quale appartiene, nessun membro....” Quindi introdurre i due terzi di Camera e Senato, non comporta una legge costituzionale, ma una legge ordinaria, cosi come avviene per il cambia- mento dei regolamenti di Camera e Senato. [bnl] P.S. Ovviamente e’ gia’ partita la petizione individuale .... SE IN ITALIA NON CI SONO REFENDUM CONSULTIVI , NON E' COLPA DELLA COSTITUZIONE O DEL POPOLO, MA DEL PARLAMENTO ITALIANO Sfatiamo un altro mito... Faccio presente che i referendun consultivi possono essere indetti dal parlamento con una legge costituzionale ad hoc. Ricordo un precedente, il referendum consultivo del 1989 per sentire il parere popolare sul conferimento o meno di un mandato costituente al Parlamento europeo e andava indetto anche per l' entrata nell' eurozone. Adesso qualcuno lo vada a dire anche a Grillo che ha raccolto piu' di 200 mila firme per una iniziativa legislativa popolare che non vedra' mai la luce del sole...un referendum consultivo come e' avvenuto in Grecia sulle misure di austeruita' imposte dalla Troica, se si seguiva l' iter-parlamentare ci poteva essere gia' prima delle ultime elezioni legislative
  • 4. 4 9 Dall’ Italia e dall’ Estero Giorgio Brignola DEMOCRAZIA E LIBERTA’ La Democrazia, nel suo termine più generico, è la dottrina politica che assegna la sovranità di uno Stato al Popolo, il quale la eser- cita tramite suoi Rappresentanti. Quando questa sovranità è corret- tamente gestita, consente il fiorire della Libertà. Intesa come espres- sione di una maggioranza di uo- mini in grado di disciplinarla tramite leggi dello Stato. Da questo preambolo, si evince che la libertà, intesa nel suo senso più originale, non è in grado di sopravvivere in assenza di una Democrazia. Ne consegue che queste dure realtà socio/politiche hanno da convivere per garantire l’armonico sviluppo di un Popolo, di una Nazione. Il 2015 è stato testimone di una realtà che ha dimostrato, ove ce ne fosse an- cora bisogno, che, senza De- mocrazia, la Libertà degenera in caos con tutti quei problemi che coinvolgono, necessariamente, altri uomini disposti a dare un ai- uto a chi ha smarrito la strada della Libertà. Non a caso, i flussi migratori dall’altra sponda del Mare Mediterraneo e dall’Est del Vec- chio Continente, sono un palese esempio di quanto la voglia di libertà mal gestita, provochi più danni, diretti e indiretti, che van- taggi. Chi sfugge dalle terre dove la Democrazia non c’è mai stata, o è tramontata, cerca una “libertà” che è accompagnata da parametri di sfruttamento della vita e delle speranze di chi ha lasciato il suo Paese d’origine per tentare di trovare nella Penisola, o altrove, quell’equilibrio di vita che, nelle terre d’origine, si era consumato nella violenza di rivoluzioni che non avrebbero, poi, risolto i prob- lemi scatenanti. Riteniamo, quindi, che sia ancora necessario chiarire che la Libertà, senza la Democrazia, rappresenta solo “caos”. Perniciosa situazione che viene a coinvolgere anche chi è disponibile a fornire i primi vitali soccorsi. Ne consegue, senza ombra di smentita, che De- mocrazia e Libertà rappresentano un binomio inscindibile sotto ogni latitudine e con qualsiasi cultura. Quando questo primario binomio si disintegra, non è facile gestire un problema umanitario per il quale nessun Paese risulta, pre- ventivamente, preparato. Da qui, i barconi della morte nel Mare Mediterraneo e le polemiche speciose che sono state fomen- tate con motivazioni tutte da anal- izzare e discernere. Con l’avvici- narsi dell’autunno, la “Via della libertà” resterà ancora aperta e percorribile. Notiamo, però, an- cora la mancanza di un coordina- mento delle forze atte a non frenare gli eventi, ma a discipli- narli. In prima linea, come sem- pre, l’Italia con le sue coste e il buon tratto della sua Gente. Ora, però, il binomio del quale abbiamo scritto dovrebbe trovare un’applicazione normativa a livello europeo. L’Italia è uno degli Stati Stellati ed ha, di conseguenza, da essere supportata nei suoi sforzi per rendere meno amara un’av- ventura non necessariamente destinata a concludersi nel modo migliore. L’Umanità resta una. I suoi problemi dovrebbero essere di tutti. Parchè tutti siamo parte di quest’Umanità. Sarà nostra pre- mura, e nostro impegno, continu- are a monitorare le “fughe” nel Mediterraneo. Torniamo, però, a postulare un più ufficiale coinvolgi- mento di tutti i Pesi che, come il nostro, ha ben chiara l’indissolu- bilità del binomio “ Democrazia e Libertà”. FINE DELLA NON SFIDUCIA Renzi dovrà chiarire le sue strate- gie. Lo impone la prassi, ma, so- prattutto la necessità di garantire una governabilità della quale si sente la carenza. Stanno su una mano del nuovo Capo dello Stato i nomi dei politici che potrebbero favorire la formazione di un nuovo Governo. Sono tutti nomi noti; ma preferiamo non indicarli. Anche perché non è ancora possibile fare delle verifiche sulla fiducia parlamentare per le ipotetiche squadre ministeriali. L’importante è che la possibilità sia rilevata. Ogni riserva sarà sciolta solo dopo la “conta” della fiducia parla- mentare. Il programma teorico dell’attuale Primo Ministro è chi- aro: dopo la nuova legge eletto- rale, revisione del Potere Legisla- tivo e dell’Economia. Tra le ipotesi di Premierato, ci piace mettere a fuoco le origini politiche degli uo- mini tra i quali potrebbe essere chiamato il Presidente del Consig- lio. Se fosse incaricato l’uomo gradito sia alla Destra sia alla Sinistra, il Governo che ne risulterebbe avrebbe l’ampia fidu- cia delle più importanti coalizioni in gioco. Per gli altri, tra giovani e meno giovani, i problemi au- menterebbero; ma sempre con un certo margine di governabilità. Ovviamente, la scelta, qualunque essa sia, implicherà una serie di Garanzie necessarie e valide come se fossero inserite in un “disciplinare”. Nessuno, per la carità, intende “bruciarsi” per favorire altri. Il diffi- cile è, invece, concordare un pro- gramma che sia, il più possibile, mediano tra le tesi del Centro/ Destra e del Centro/Sinistra. So- prattutto il Centro/Destra dovrà fare i conti con certi suoi alleati che resteranno “fedeli” solo se saranno mantenute gli accordi che avevano sancito l’alleanza. Per il Centro/Sinistra, qualche cautela resta d’obbligo; sempre che non si decida di rifare largo ai “giovani”. Fuori della tenzone, il M5S che si manterrà in una posizione di critica attiva tramite la rete e con un diretto contatto con i suoi elet- tori e simpatizzanti. Di fatto, nel retroscena, molti parlamentari hanno chiesto ai loro Capi un im- pegno reale per superare la tran- sizione di Renzi che, dopo, sarà ricordata per i seguiti politici as- sunti nei confronti del Popolo itali- ano. Dal prossimo anno, l’Esecu- tivo della “non sfiducia” dovrà met- tere tutte le sue “carte” sul tappeto parlamentare. In caso contrario, non arriverà al profetizzato 2018. Con la nuova legge elettorale, i politici torneranno a esercitare il loro mestiere. Col 2016, si dovreb- bero ravvisare i primi segnali pratici correlati al programma che sarà scelto come “migliore”. Unica via per costatare l’inizio del cam- biamento. GLI OTTIMISMI Il primo semestre del 2015 ha fatto registrare un carico fiscale e tariffario più consistente di quello, già di tutto rispetto, che avevamo ipotizzato alla fine del 2014. Vale a dire che L’Esecutivo Renzi ha scompaginato anche le più pessi- mistiche previsioni. In Italia l’e- conomia resta sotto osservazione per mancanza di segnali che con- sentono di guardare oltre. I rincari, su tutti i fronti, non sono total- mente giustificati. Libero mercato non può significare solo aumenti dei prezzi il minuto. La deflazione, tra l’altro, non aiuta. Basta guardare al prezzo degli stessi prodotti, in area UE, per compren- dere come l’Italia sia andata ben oltre l’ottica degli altri Paesi mem- bri. La borsa resta in calo e la fiducia degli investitori non è nep- pure più ipotizzabile. A nostro avviso, il programma illustrato dal Presidente del Consiglio non ap- pare a medio termine. Ce ne siamo reso conto per l’aumento della disoccupazione e per la posizione, in verità enigmatica, che interessa migliaia di lavoratori usciti dai cicli produttivi poco prima della riforma del programma previ- denziale che ha alzato l’età pen- sionabile. Per questa fitta umanità, almeno allo stato attuale, non è previsto reintegro, né alcuna for- mula previdenziale percorribile. Dietro i numeri, ci sono le famiglie, i mutui da pagare, i costi dei servizi i n d i s p e n s a b i l i e i l “vivere”quotidiano. Se il Governo non può decidere, cosa fanno in Parlamento? Come mai le Forze Sociali non propon- gono soluzioni alternative che non siano i soliti scioperi che non hanno, al momento, nessun futuro contrattuale? Con il calo del tenore esistenziale, da noi si è innescata una spirale che coinvolge negati- vamente anche i pochi, segnali di stabilità che l’imprenditoria ha cer- cato di mantenere. Al punto in cui siamo, non ci sono molte scelte da mettere sul banco. Dietro i sacrifici fino all’ultimo, non vediamo nes- suna contropartita. Non esiste nep- pure l’intervento pubblico per ten- tare di recuperare le imprese in difficoltà. Il risanamento economico nazionale non può gravare unica- mente da una”parte.” Stiamo vivendo, in questo primo periodo del nuovo Millennio, a un acuirsi dell’insoddisfazione della classe lavoratrice che non ci sta all’inar- restabile calo della produttività. Ci sembra chiaro che l’occupazi- one, a qualsiasi livello, dipenda da molti parametri che ne possono determinare un incremento o un' inesorabile riduzione. Il nostro Paese è entrato in una spirale che la società tecnologica rifiuta a pri- ori. Come già abbiamo scritto, il problema dell’occupazione non sarà risolto a breve. Neppure l’im- pegno di Renzi potrà recuperare le posizioni perdute. Economia e lavoro sono due aspetti inscindibili di uno stesso problema. La poli- tica, per noi, si trova al “piano”inferiore. Se non si troverà un mezzo per incrementare il la- voro, anche sul piano della com- petitività, non ci sarà l’opportunità di nuovi sviluppi occupazionali. Semmai, avverrà il contrario. C’è solo da verificare se il pro- gramma del Governo troverà con- tinuazione. A tutt’oggi, non c’è dato sapere sino a quando e, soprat- tutto, come. Certo è che una soluzione, pur se precaria, è indis- pensabile. L’economia dello Stivale non può reggersi solo sui sacrifici a senso unico. L’Italia ha da fare delle scelte. Il primo semestre del 2016 sarà importante per il pro- gresso del Paese e per l’affidabilità d i q u e s t o E s e c u t i v o d i “temporanee” intese. Senza facili ottimismi, ci prepariamo ad andare oltre. Di Andrea Scanzi ( il fatto) Non so se ci avete fatto caso, ma in giro si tro- vano sempre menorenziani. Lo voterebbero ancora in tanti, ma gli invasati sono diminuiti. E’ passato poco più di un anno dal boom delle Europee, ma sembran dieci o venti. Lasciando stare i renziani folgorati sulla via del ducetto caricaturale di Rignano, null’altro che berlusco- niani 2.0 che tifano Renzi come si può tifare una squadra di calcio, è significativo ascoltare le motivazioni residue di chi lo voterebbe an- cora (sebbene già molto delusi dal suo op- erato). Qual è la loro tesi di fondo? Perché lo fanno? Per abitudine, perché “una volta il Pd era il Pci“, perché “in fondo è ancora di sinistra”. Frasi che conosciamo. C’è però una frase oggi più gettonata di ieri, ed è questa: “Meglio vo- tare Renzi, perché altrimenti al governo ci vanno Salvini o Grillo“. Parliamo dunque, e ancora, di un voto non al “meglio” ma al “meno peggio”. E’ la tesi degli stanchi fedeli alla linea (quale linea?) tipo Staino, Zucconi o Lerner. E fin qui nulla di nuovo. Ma è perfino la tesi delle dirette interessate come Serracchiani e Boschi. Le quali, consce di non avere granché doti, chiedono il voto non perché sono credibili ma perché si ritengono (sbagliando) meno peggio dei loro avversari. Riflettiamo su questa frase, che è poi una minaccia neanche troppo velata: “Ehi, votate noi, altrimenti sarà il disastro e l’Apocalisse cadrà sulle vostre vite“. E’ davvero così? Vera- mente, se Renzi non fosse al governo, il paese andrebbe incontro allo sfacelo (più di quanto già non accada)? Ipotizziamo una vittoria di Salvini. Sarebbe il disastro? La morte, la fine? No. L’Italia avrebbe solo l’ennesimo governo bruttino, brutto o brut- tissimo di centrodestra. A livello nazionale Salvini non vince neanche un torneo di Sub- buteo, quindi dovrebbe allearsi (al di là delle sue sparate e promesse) coi soliti noti. Berlus- coni su tutti. Avremmo quindi un governo tipo quelli del 2001 o 2008: orrendo, ma sopravviv- eremmo. Anche in tema di immigrazione, dopo aver titillato gli umori peggiori del paese per allargare il consenso, una volta al governo Salvini farebbe quello che ha sempre fatto la Lega: niente. Io non voterei mai Lega Nord, men che meno su scala nazionale (mentre ca- pisco chi lo ha fatto in Veneto tenendo conto che l’alternativa principale era una come la Mor- etti), ma finiamola con questi scenari da nuovo nazismo, da dittatura o da fine del mondo. Fedriga ministro sarebbe da incubo, ma non so se più di una Pinotti (è una gara dura, sì). Ipotizziamo ora una vittoria dei 5 Stelle. Certo, se la stessa domanda fosse stata posta due anni fa, magari dopo aver visto lo streaming disastroso con cui gli ineffabili Lombardi e Crimi riuscirono a polverizzare in cinque minuti al- meno due milioni di voti, molti avrebbero detto: “Oddio no, il mio paese a questi dilettanti allo sbaraglio non lo darò mai!“. Ovvio. Però sono passati più di due anni, i 5 Stelle governano in molte realtà (senza che quelle realtà siano an- date incontro all’Armageddon) e nel frat- tempo Grilloe Casaleggio – altri “scacciatori” di voto per tanti moderati o delusi di sinistra – sono sullo sfondo. Davvero c’è qualcuno che trema all’idea di avere al governo Di Maio, Morra o Di Battista? A chi fa paura questa gente? Anche la critica di “competenza” è ormai ridicola, perché attualmente al governo non ci sono le Nilde Jotti ma le Madia: se questo è il livello, tutti – ma proprio tutti – possono andare al governo. Sfido chiunque dotato di un minimo di onestà intellettuale a sostenere che una Picierno sia più preparata di una Lezzi. Il ritornello “Se perde Renzi vincono Salvini o Grillo“, più che una tesi convincente, sembra la mossa della disperazione da parte di tanti elettori renziani che, in privato, probabilmente si vergognano di farlo. Una sorta di copertina di Linus per le loro coscienze: una frase che dia loro il brivido autoassolutorio dell’innocenza. Resta però, ora più che mai, una frase priva di senso: se non ci fosse Renzi, questo paese andrebbe avanti come sempre ha fatto e sem- pre farà. Forse peggio, probabilmente meglio. Con tutta la buona volontà, pare arduo ritenere salvifica e addirittura indispensabile questa ac- colita sghemba di arrogantelli impreparati. Quando vi dicono “Se perde Renzi al governo vanno Salvini o Grillo“, rispondete così: “E quindi? Peggio delle Boschi e dei Faraone è impossibile. Vai tranquillo“. Non potranno darvi torto (anche se ci proveranno). SOCIOPOLITISMO ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Agosto 2015 CRONACA //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Agosto 2015 Barcone al largo della Libia: "Nella stiva 40 migranti morti" Nel giorno di Ferragosto ancora una strage del mare. "Il pattugliatore Cingala Fulgosi - twitta la Marina Militare - ha ultimato il soccorso di 312 migranti, tra loro 45 donne e 3 minori". Di questi sarebbero "almeno 40 i morti" nella stiva. Carcere, ancora suicidi. Ragazza di 27 anni si toglie la vita dopo la revoca dei domiciliari Una ragazza di 27 anni, originaria di Massa Marittima, detenuta nel carcere di Pisa dopo la revoca degli arresti domiciliari per il reato di m a l t r a t t a m e n t i i n famiglia verso madre e nonna, si è tolta la vita in cella il giorno prima di Ferragosto. E' quanto riferisce il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria. "La triste e sconcertante notizia - sottolinea il segretario del Sappe, Donato Capece - è gi- unta a poche ore dal suicidio di un altro de- tenuto, nel carcere di Alba. In particolare, per- mangono le criticità e le problematiche nelle carceri toscane: i detenuti complessivamente presenti nei penitenziari regionali erano 3.223 a fine luglio, circa 150 in meno di quelli che c ’ erano un anno fa. A non calare, però, sono gli eventi e gli episodi critici nelle celle". Se perde Renzi vincono Salvini o Grillo’. E quindi? Cina, esplosione Tianjin, 112 morti, 95 dispersi: nel deposito 700 una conferenza stampa delle autorità, chiedendo in- formazioni sui loro cari. L'esplosione di mercoledì 12 agosto è avvenuta dopo 40 minuti dalla segnalazione di un incendio nel deposito e dopo che numerosi pompieri erano accorsi sul posto e presumibilmente avevano gettato acqua sulle fiamme. Ieri un uomo di 56 anni è stato ritrovato vivo sabato dentro un con- tainer dai soccorritori. Secondo i media locali oggi rimane in condizioni critiche. Le autorità di Tianjin hanno reso noto di aver rilevato sabato in due punti la presenza di cianuro di idrogeno, un gas tossico. Nella serata dello stesso giorno la contaminazione non è stata più rilevata. ilmessaggero.it È salito a 112 il bilancio dei morti dell'esplosione di un deposito di sostanze chimiche nella città industri- ale di Tianjin, in Cina, avvenuta mercoledì scorso. I dispersi sono 95, 85 dei quali pompieri. Piccole esplo- sioni continuano ad essere segnalate nella zona del disastro. Secondo la stampa locale (di proprietà dello stato), il deposito conteneva 700 tonnellate di cianuro di sodio, 70 volte di più di quello che avrebbe dovuto con- tenere. Le autorità stanno cercando di portar via la sostanza. Il cianuro di sodio è tossico e può formare un gas infiammabile a contatto con l'acqua. Ieri famigliari dei pompieri dispersi si sono presentati a SPESSO DIMENTICHIAMO CHE NON SI TRATTA SOLO DI ACCOGLIENZA MA DI SOPRAVVIVENZA [cg] SPESSO DIMENTICHIAMO CHE NON SI TRATTA SOLO DI ACCOGLIENZA MA DI SOPRAVVIVENZA [cg]
  • 5. 8 5 ROMA aise - “Riconoscendo il profilo istituzionale dei Patronati” si applica “la causa diineleggibilità dei loro membri all'interno dei Com.It.Es, così come previsto dall'art. 5 co. 4 della L. 286/2003”. È quanto si legge nel parere diffuso il 21 luglio dall’Ufficio competente per i Comitesalla Direzione gener- ale per gli italiani all’estero del M a e c i . Si tratta di un parere interpretativo - frutto anche della consultazione con il Servizio Affari Giuridicidel Minis- tero – redatto per rispondere alle tante richieste giunte alla Farnesina dalla rete diplomatico-consolare in seguito alle recenti elezioni dei C o m i t e s . Un parere che, da un lato, chiarisce una questione molto dibattuta, che in alcuni casi ha prodotto anche ricorsi al Tar e in altri causato lo stallo dei nuovi Comitati, ma che dall’altro rilancia la palla ai Comitati visto che “appartiene, in via esclusiva, ai Com.It.Es. la responsabilità e la competenza di deliberare in mate- ria di cause di ineleggibilità o in- compatibilità, come prescritto dall'art. 7 del DPR 29 Dicembre 2 0 0 3 , n . 3 9 5 " . Di seguito il testo del parere. “Come noto, con riferimento alla Legge 152/2001 che ne resta la prin- cipale base normativa, i Patronati vengono qualificati come "persone giuridiche di diritto privato che svol- gono un servizio di pubblica utilità" (art. 1). Sono tuttavia presenti all'interno dello stesso corpus nor- mativo ulteriori elementi che si pon- gono in tensione dialettica con la figura di "ente privato" tout court, giungendo a definirli (i Patronati) una realtà organizzativa che si può far rientrare nel concetto di "servizio di p u b b l i c a u t i l i t à " . Gli Istituti di Patronato sono enti di assistenza sociale senza fini di lu- cro, costituiti e gestiti dalle confed- erazioni o dalle associazioni nazion- ali dei lavoratori (art. 2). Svolgono funzioni di assistenza, rappresentanza e tutela in favore dei lavoratori, dei pensionati e di tutti i cittadini, sia sul territorio dello Stato che all'estero. Si occupano di fornire consulenza e assistenza gratuita nello svolgimento delle pratiche pensionistiche, previden- ziali o assistenziali. Inoltre, pos- sono fornire assistenza giudiziaria ed altri servizi, in particolare in am- bito fiscale e in materia di salute e sicurezza sul lavoro (artt. 7-10). L'ampio spettro di competenze assegnato dalla legge, unito alla rilevante platea di potenziali benefi- ciari, ha indotto parte della dottrina a qualificarli come "enti a fini gen- erali", trattandosi di istituti che, a dispetto dell'attribuzione legislativa di natura privata, "rientrano nella pubblica amministrazione in senso ampio, in quanto soggetti che svol- gono, come attività essenziale, funzioni amministrative: attività svolte nel perseguimento di un interesse fatto proprio dalla legge, che ne richiede il soddisfacimento". Si spiegherebbe in tal modo la pre- senza di significativi indici pubbli- cistici, che producono uno scosta- mento dal modello associazionis- tico privato: il finanziamento pub- blico, erogato in favore dei Patro- nati attraverso un fondo apposito accantonato presso gli Istituti di previdenza (art. 13), il carattere tendenzialmente gratuito e general- izzato delle prestazioni offerte (art. 8, co. 2), le esenzioni fiscali (art. 18), il penetrante controllo eserci- tato dal Ministero del Lavoro, che autorizza la costituzione degli Isti- tuti (art. 3), vigila sul corretto svol- gimento delle attività di patronato (art. 15), arrivando a nominare un Commissario "in caso di gravi irre- golarità amministrative o di accer- tate violazioni del proprio compito istituzionale" (art. 16). Tali elementi delineano quindi i caratteri di un'at- tività paraamministrativa, di sup- porto o frequentemente sostitu- tiva di quelle tipiche della P.A. La natura pubblicistica derivante da tale configurazione finisce in tal guisa per soverchiare la genesi privata dell'Ente e con- ferirgli natura istituzionale. La Corte Costituzionale, inoltre, ha avuto modo di fornire ele- menti indiretti sulla collocazione di tale compito istituzionale all'interno dell'ordinamento gi- uridico e su quale sia il suo peso specifico atteso che i Patronati svolgono, per espressa definizi- one legislativa, un compito isti- tuzionale finanziato e controllato dallo Stato. La Consulta si è pronunciata in materia con sen- tenza n. 42 del 7 febbraio 2000, escludendo l'ammissibilità di ref- erendum abrogativo della legge regolatrice a suo tempo dei Patro- nati (d.l. C.p.S. n. 804 del 1947 e successive modificazioni). Sec- ondo la Consulta i diritti di natura previdenziale dei lavoratori, ri- conosciuti dall'art. 38 della Costi- tuzione, sono concretamente garantiti proprio dalla tutela of- ferta nei procedimenti amminis- trativi e giurisdizionali dagli Istituti di patronato in qualità di "organo integrato dallo Stato". In tale ri- costruzione i Patronati assolvono così un ruolo cardine nel rendere effettiva e "pubblica" la garanzia previdenziale voluta dalla Costi- tuzione, al punto tale da non essere ammissibile l'ipotesi di una loro eventuale abrogazione per via referendaria. Appare quindi evidente che il ruolo istituzionale dei Patronati non deriva tanto dalla natura pubblica o privata della loro forma organizzativa, q u a n t o d a l l ' a s p e t t o "funzionalizzato" delle attribuzioni ad essi conferite, che rendono la l o r o s t e s s a e s i s t e n z a "necessitata" per la concreta at- tuazione di cogenti prescrizioni c o s t i t u z i o n a l i . In conclusione, si ritiene di dover pervenire alle medesime conclu- sioni formulate a suo tempo dall'Ufficio Legislativo, ricono- scendo il profilo istituzionale dei Patronati e, conseguentemente, l'applicazione della causa di in- eleggibilità dei loro membri all'interno dei Com.It.Es, così come previsto dall'art. 5 co. 4 d e l l a L . 2 8 6 / 2 0 0 3 . Come già fatto a suo tempo, oc- corre peraltro ribadire come il presente parere ponga a dis- posizione della rete diplomatico- consolare elementi interpretativi della legge, ma che appartiene, in via esclusiva, ai Com.It.Es. la responsabilità e la competenza di deliberare in materia di cause di ineleggibilità o incompatibilità, come prescritto dall'art. 7 del DPR 29 Dicembre 2003 , n. 395". (aise) L'AQUILA - A Castel del Monte, presso il teatro comunale "F. Giuliani", si è svolta ieri la sesta edizione della Festa dell'Emi- grante con consegna dei premi "La valigia di cartone 2015". Il riconoscimento, nelle prece- denti edizioni, è stato conferito a politici (Gianni Letta), a studiosi dell’emigrazione (Catia Monacelli, Giovanna Di Lello, Emiliano G i a nc ri s t of a ro , Rocco Paternostro, Antonio D’Orazio), attori (Alessandro Haber, Benedicta Boccoli, Claudio Botosso, Michele Di Mauro), registi (Marco Ottavio Graziano, Silvano Console, Federica Vicino), giornalisti- scrittori (Generoso D’Agnese, Maurilio Di Giangregorio) e al produttore cine- matografico Maurizio Lodi Fé per il film “Pane e cioccolata”. Quest’anno il riconoscimento è andato a Toni Ricciardi, storico delle migrazioni presso l'Univer- sità di Ginevra, autore del libro "Morire a Mattmark. L'ultima tra- gedia dell'emigrazione ital- iana" (Donzelli editore). A cin- quant'anni dalla catastrofe di Mattmark (Svizzera) del 30 agosto 1965, il libro racconta della valanga di ghiaccio (pari a due milioni di metri cubi di ghiaccio e detriti) che causò 88 morti, tra i quali quattro abruzzesi, operai che lavoravano alla costruzione della diga per la produzione di energia elettrica. Premio Valigia di cartone 2015 anche allo scrittore Marino Valen- tini, presidente dell'Associazione culturale "Magnifica comunità teat- ina" ed autore del libro "Il naufragio dell'Utopia - Il Titanic degli abruzzesi dimenticati -17 mar- zo1891" (Tabula Fati). Il libro è la testimonianza di una storia dolo- rosa occorsa a 15 abruzzesi, con- tadini di Fraine (Chieti) nel 1891, affondati nella baia di Gibilterra. Altri riconoscimenti a Goffredo Palmerini, "un rappresentante degli aquilani e degli abruzzesi nel mondo e presidente ANFE Abruzzo", ed allo storico e studioso dell'em igrazione Norb erto Lombardi. Riconoscimento all'im- pegno e alla costruzione della memoria è andato all'Associazione culturale "Tutti pazzi per Cor- vara" (con 264 abitanti il più piccolo comune della provincia di Pescara) per il film documentario Rai "Un rosario di chiavi. Una storia di emi- grazione abruzzese". L'Amministrazione comunale di Castel del Monte ha esteso i suoi ringraziamenti a tutti i premiati, e soprattutto all'ex segretario gener- ale della Ugl, Geremia Mancini, che da quattro anni attivamente collabora alla realizzazione dell’evento, insignito nel 2014 d’un Riconoscimento Speciale per l’as- sidua ricerca storica sull’emigrazi- one. Comune di Castel del Monte (L’Aquila) Italiani all’ Estero ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Agosto 2015COMUNICATI //////////////////////// Goffredo Palmerini /////////////////////// Britalyca News Londra Agosto 2015 Festa dell’Emigrante: a Castel del Monte conferiti 5 riconoscimenti INCOMPATIBILITÀ COMITES-PATRONATI: IL PARERE DEL MAECI E NOI LO STIAMO DICENDO A LORO INSAPUTA DA ALCUNI ANNI Da quando Lorenzo Losi, Marchionne Nola e membri del Culto e della Stampa, furono eletti membri dei Comites e Cgie di Londra. Personalmente l' ineleggi- bilita' la estenderei anche agl ex dipendenti ( non me ne voglia Pietro Molle attu- ale Presidente del Co.mi.tes di Londra) La ragione per cui anche il MAECI ( ex Ministero Affari Esteri) e' arrivato alla stessa nostra conclusione, e' per il fatto che padronati, membri di culti e stampa sono avvan- taggiati rispetto al comune mondo dell’ associazion- ismo in generale [cg] Alla scoperta delle parole: GUAPPO di Luigi Casale Dopo una serie di “conversazioni americane” sull’ipotesi dell’origine etimologica del termine napoletano guappo, avute con discendenti di emigranti napoletani, posso confer- mare, anche dall’Italia, la giustezza delle loro ipotesi; e presentare qui un quadro delle considerazioni fatte (il cui maggior contributo è venuto proprio dagli amici ameri- cani). In sostanza sono le stesse risposte che si trovano presso autori più accreditati: ricercatori accademici e appassionati della storia della lingua. La parola: guappo, per come la si usa oggi deve considerarsi una voce del lessico napoletano, in quanto si riferisce ad una realtà sociologica tutta napoletana. Nello stesso tempo, se essa la si trova usata in tutta Italia (tanto che è riportata sui dizionari della lingua italiana) o in uso anche presso popolazioni alloglotte (parlanti un’altra lingua), sul pi- ano morfologico deve consider- arsi un apporto dallo spagnolo, e utilizzata per traslato (metafora) quando si vuole denotare il pre- potente, l’arrogante, il bullo di quartiere, che nella realtà, poi, non corrisponde esattamente al guappo napoletano. Essa è passata nella parlata ger- gale di Napoli in seguito all’influ- enza della lingua spagnola, al tempo della lunga dominazione sul Regno di Napoli. Così la pa- rola spagnola guapo, divenuta guappo in napoletano, ha subito un forte scivolamento di signifi- cato, passando da una conno- tazione positiva a quella nega- tiva, propria di guappo. Pare strano che in molte famiglie di italo-americani, dopo due o tre generazioni, essa non risulti più presente nella memoria dei gio- vani. Questo lo si può compren- dere immaginando che man- cando il tipo (cioè il referente linguistico), non se ne sia avver- tita la necessità dell’uso. Non è escluso, tuttavia, che lo scarso uso della parola – e quindi la conseguente scomparsa – sia stato determinato da una precisa volontà del gruppo sociale, come per una sorta di rimozione, in base al meccanismo socio-linguistico del tabù. Sia per tenere lontana, per scaramanzia, la realtà che si sarebbe nominata (vero e proprio tabù); sia per non trasmettere ai giovani nati in America una “parola a rischio”, di forte connotazione negativa, il cui uso inoltre avrebbe tradito l’origine culturale del par- lante (finalità educativa). Una spe- cie di precauzione da parte dei padri e dei nonni per cercare di mantenere estranea la discen- denza da contaminazioni eredi- tarie, rendendola così immune dal rischio di perpetrarle. Volendo risalire all’ètimo latino, la supposta comune origine di guappo (napoletano) e di guapo (spagnolo), riconosciuta dai più nella parola latina vappa (vedi anche vapor), deve ritenersi accet- tabile; in virtù anche della caratter- istica fonetica della U/V (semiconsonante) che poteva far pronunciare vappa anche come uappa (vedi anche uva/vino/vigna). E – si sa – che vappa veniva usata in senso figurato col significato di persona stramba. Un’ultima considerazione sulla voce americana wop. È plausibile, come si ritiene in America, stante alla fonetica, che la parola derivi da guappo, deformatosi in “uappo”, secondo il modo più diffuso di pro- nunciare a Napoli guappo. Non è escluso, nello stesso tempo, che la parola possa essere considerata un acronimo (serie di iniziali: w.o.p.). Per esempio: With Out Papers oppure White On Paper), così come documentano alcuni ricercatori americani. Ad avvalorare tutte queste ipotesi, e rendere così scientifica e documentaria la ricerca, sarebbe necessaria una cono- scenza storica delle lingue citate (latino, spagnolo, italiano, inglese -americano), acquisita attraverso la frequentazione delle rispettive letterature: cosa che a me franca- mente manca. Pertanto dob- biamo accontentarci dei percorsi seguiti dagli autori che ci prece- dono, almeno fino a prova con- traria. L’uso del termine guappo nell’ac- cezione principale di camorrista o boss di quartiere (e anche media- tore e paciere) risale già al 600; e, se veramente la parola deriva dal latino vappa, certamente anche prima. Esso è attestato in particolare per gli anni 1890-1910 (gli anni della massima emigrazi- one di italiani verso le Americhe), ma risale a più di due secoli prima, visto che la parola com- pare nella classica ballata Lu Guarracino. In epoca moderna la figura del guappo, se non è proprio una maschera, è quasi una carica- tura, in quanto oggi la parola vi- ene usata per lo più in maniera antitetica e caricaturale. Basti ascoltare le canzoni: Napule ca se ne va, o Guapparia; e … Tu vuo’ fa l’americano.
  • 6. CULTURA & SOCIETA’ //////// a cura di Nino Bellivia //////////////// Britalyca News Londra Agosto 20156 7CULTURA & SOCIETA’ ////// a cura di Nino Bellinvia //////////// Britalyca News Londra Agosto 2015 Casamassima, Michele Elia Cuomo; Rotarct Club Bari Agorà, Bartolomeo D’Aprile. Tra i presenti c’erano anche il delegato di zona Ionio Salento - Distretto Rotaract 2120 - Werner Romano; il Rappresentante del Distretto Rotaract 2120, Luigi Germinario; il prof. Vito Fumarola, direttore del Palazzo della Cultura della Città di Mottola. Ci soffermiamo in particolare sul Rotaract Club Massafra. Prima di ufficializzare la fine del proprio anno sociale, il presidente uscente Alessia Laterza ha illustrato brevemente con commozione il lavoro svolto. Il presidente entrante, Olga Guarnieri, ha accolto l’incarico con gioia, entusiasmo e tanta grinta come ha dimostrato nel suo discorso d’insediamento iniziato con queste parole chiave “NON SMETTERE DI CREDERE E NON ARRENDERSI” in particolare rivolte alla forza che “…da noi giovani può scaturire per affrontare le avversità di questo periodo storico difficile per noi. Il paragone sono gli anni '50: il tempo della rinascita dalla distruzione della guerra dove tutto è stato ricostruito dalle fondamenta; così questi anni devono essere per noi anni non di ricostruzione, ma di edificazione perché le fondamenta ci sono: basta solo edificare ancora di più”. La serata si è, appunto, conclusa con una festa a tema dedicata a quegli anni e con l’affermazione che il Rotaract è un mezzo attraverso il quale è possibile fare tante cose che da soli non sarebbero neanche immaginabili”. Il Programma del presidente Guarnieri è, infatti, molto articolato e segue tutti gli obiettivi che l'associazione si prefigge come leadership dei giovani. “Vogliamo valorizzare le giovani eccellenze presenti sul nostro territorio (ha detto) che sono numerose e che a volte non si conoscono. Noi giovani non siamo solo divertimento, disinteresse e passività, ma che abbiamo voglia di un miglioramento vero della nostra società”. Per quanto riguarda l’obiettivo “cultura”, il presidente sostiene che "prima di conquistare il mondo bisogna conoscerlo" e che per questo che il Rac Massafra ha deciso di dedicare particolare interesse alla cultura ed alla diffusione della conoscenza. Ed ha annunciato la nascita della nuova SOCIAL PAGE-RAC MASSAFRA che in maniera semplice, ma con un potentissimo mezzo di comunicazione, quale Facebook, sarà un bacino di raccolta di notizie, di saperi di ogni genere: arte, tecnologia, letteratura, scienza, innovazione. Ha inoltre detto: “Dedicheremo la nostra attenzione all'evento che ha portato l'Italia al centro del mondo: EXPO 2015”. Il Rac ha in programma un viaggio ad EXPO per poi portarla nella nostra terra con un evento apposito e farla conoscere a chi non ha potuto partecipare. Per quanto riguarda il territorio ha detto che la nostra terra è bellissima ed è ormai portata in alto dalle più importanti testate giornalistiche mondiali. Ha anche sottolineato il boom turistico di quest’anno nei posti in cui chiunque ritiene di essere “magici e strepitosi”. “Per questo abbiamo deciso (ha precisato) di fare di più per dare valore agli occhi degli stessi pugliesi, che a volte dimenticano la bellezza della nostra terra. Molti di noi hanno visto il mondo, ma quanti di noi conoscono realmente la nostra terra?”. Ed ha sottolineato"WE ARE PUGLIA", gemellaggio nato tra i due club, Rotaract Club Massafra e Rotaract Club Putignano. Per quanto riguarda la “multiculturalità” ha evidenziato che in questo momento storico è necessario volgere a essa la nostra attenzione in quanto questo è un tassello molto importante per la crescita della nostra società e ha precisato, fra l’altro, che si occuperà di diritti umani, parlando ancora) la principale delle nostre attività: il Servizio. Ed ha ricordato che "Service above self" è da sempre il motto del Rotary International. “E questo faremo anche noi quest'anno, collaborando con le associazioni presenti nel nostro territorio che volgono la propria attenzione ai più deboli. Ovviamente nel nostro piccolo e con tanta umiltà, perché, come dice Madre Teresa, "Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quando amore mettiamo nel dare.” Ed ha concluso dicendo: “Con la nostra energia e dinamicità, speriamo di realizzare, tutti insieme, qualcosa di buono”. Ne siamo certi. Consiglio direttivo Rotaract Club Massafra 2015/2016: Olga Guarnieri (presidente); Alessia Laterza (past president), Alessandro Cuomo (vice presidente), Luciana Miccolis (segretaria), Flavia Pelillo (tesoriere). Consiglieri Prefetti: Tiziana Laterza e Giovanna Notarstefano; consiglieri: Valeria Catucci, Ezia Miccolis, Vincenzo Perrini e Pasquale Mazzarano. Ma chi è Olga Guarnieri? Ecco cosa ci ha risposto. Ho 24 anni, nata il 1 agosto 1991 a Massafra, diplomata presso il Liceo Scientifico "De Ruggeri" di Massafra, studio giurisprudenza a Taranto presso il Dipartimento Jonico. Sto per terminare i miei studi, vorrei specializzarmi nel diritto umanitario ed internazionale. Nel marzo 2014 ho compiuto uno stage presso le Nazioni Unite New York. Grazie all'Associazione Diplomatici ho preso parte a una simulazione riguardante il funzionamento dei principali Organi dell' ONU. Rappresentavo il GIBUTI presso la commissione UNCTAD . Sono volontaria convinta e innamorata di CROCE ROSSA ITALIANA che ha cambiato la mia vita ed a cui devo un profondo grazie. In Croce Rossa sono responsabile delle attività dei giovani rivolte ai giovani, obiettivo strategico numero 5 della mia sede locale di Massafra del comitato provinciale CRI Taranto. Sempre presso CRI ho acquisito le qualifiche di OSG (Operatore Sociale Generico) e animatore attività per giovani e bambini ed operatore di attività in emergenza. Inoltre nel mese di maggio 2015 ho partecipato a un importante evento nazionale, lo "Youth on the Run", gioco di ruolo, durante il quale si cambia identità, assumendo le vesti di un migrante che per 24h no stop, dalla sua terra natia doveva giungere in Italia affrontando una minima parte dei viaggi della speranza della gente che arriva sulle nostre terre. Esperienza fantastica Umanamente. Attualmente, grazie al comitato provinciale di Taranto, tra le tante attività collaborerò ad un progetto promosso dal Ministero dell'Interno, volto al Ricongiungimento Familiare dei Minori non accompagnati arrivati sulle nostre coste, per ristabilire i contatti con le loro famiglie rimaste a casa nei paesi d'origine. Svolgo anche il servizio di catechista, da quasi 10 anni, presso la mia parrocchia di San Francesco Da Paola . E ci tengo a dire che è la fede ad aver dato luce alla mia vita. Nelle foto: I Rotaract Club di Massafra e Putignano; Olga Guarnieri e il Rotaract Club Massafra; i neo presidenti Olga Guarnieri e Stefana Maria Sisto con il delegato del Distretto 2120 Luigi Germinario; il momento del passaggio delle consegne. Stefano Maria Sisto. Una serata davvero indimenticabile per i due club. Tutto si è svolto alla presenza di numerose autorità rotaractiane , rotariane e civili. In particolare erano presenti: il presidente Rotary club Massafra Ammiraglio Filippo Casamassima e gentile consorte; il presidente Rotary Club Putignano dott. Giuseppe Filippo Polignano e gentile consorte; il presidente Rotary Club Riva dei Tessali dott. Angelo Loreto; presidenti dei: Rotaract club Taranto, Nico Monfredi; Rotaract Club Bari alto- Nei giorni scorsi nella splendida cornice di "Casa Isabella" di San Basilio-Mottola, sì è tenuto l’emozionante solenne momento della cerimonia dell’inaugurazione dell’anno sociale 2015 /2016 con l’atteso "Passaggio delle consegne" del Rotaract Club Massafra e del Rotaract Club Putignano, ambedue del Distretto 2120. Passaggio avvenuto dai presidenti uscenti, Alessia Laterza del Rotaract Club Massafra e Prabhakaren Mele del Rotaract Putignano, ai nuovi rispettivi presidenti Olga Guarnieri e in particolare del fenomeno delle migrazioni che ci tocca da vicino. Tematica, questa, molto a cuore al presidente Olga Guarnieri che, come volontaria di Croce Rossa, è stata impegnata nell'accoglienza delle persone migranti, guardando con i propri occhi il dolore e la sofferenza della gente costretta a lasciare la propria terra. Ha ancora detto che si cercherà di portare al termine un progetto di gemellaggio internazionale nell'ottica dell'amicizia che da sempre è uno dei principi cardine del Rotarct e Rotary International. “Ma non dimentichiamoci (ha detto Rotaract Club Massafra e Rotaract Club Putignano. “Passaggio delle Consegne” anno sociale 2015/2016. Nuovi presidenti Olga Guarnieri e Stefano Maria Sisto