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Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni. Fondato ed edito da Carmine Gonnella (2005/2017) II edizione N. 36 Nov/Dic 2017
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Britalyca News Londra
FREE
SPORT
L’ Italia dopo 60 anni,
resta fuori dal campinato
mondiale
di Marco Chinico’
Pagina 8
Dall’ Italia e dall’ Estero
A cura di Giorgio Brignola
Pagina 3
Aforismi, poesie vignette e varie pagina 9
COMUNICATI
( Goffredo Palmerini)
Pagina 9
A cura di Nino Bellinvia
Pagine 5/6
IN ITALIA, PER RIDARE
CREDIBILITA’ ALLA
POLITICA, OCCORRE
UNA NUOVA ASSEMBLA
COSTITUENTE
Quello dei nostri padri costituenti in Costituzione, che il
legisatore di turno in oltre un ventennio ha violato, per
ben 4 volte. Con il proporzionale puro senza soglie di
smarramento si avra’ un Parlamento che rispecchera’
in toto il mondo sociopolitico: “Tutti i cittadini hanno
diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere
con metodo democratico a determinare la politica nazi-
onale”. Con le preferenze plurime, il cittadino egual-
mente, liberamente e da persona a persona, puo’ sce-
gliere una donna o un uomo, un giovane o una per-
sona matura:” Il voto è personale ed eguale, libero e
segreto.
E’ vero che con le preferenze plurime il cittadino puo’
scegliere (nessuno e’ perfetto) un delinguente o una
persona onesta, questo pero’ dipente dai partiti, se ci
fosse una legge dello Stato che vieti le candidature dei
“moralmente indegni” ad ogni tornata elettorale ,a par-
tire da chi e’ indagato: “ Il diritto di voto non può
essere limitato se non per incapacità civile o per effetto
di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità
morale indicati dalla legge”.
Occorre altresi’ introdurre il reato di lesa sovranita’,
dopo che il “candido” e’ stato eletto, per regolare il
libero mandato, ovverossia estendere la mozione di
sfiducia a tutti i parlamentari. Perche’ solo ai governi e
i suoi ministri, quando sappiamo che l’ Italia ha il
primato mondiale di trasformismi politici. Deve essere
il Parlamento sovrano (La mozione di sfiducia deve
essere firmata da almeno un decimo dei componenti
della Camera e non può essere messa in discussione
prima di tre giorni dalla sua presentazione) a decidere
l’ operato dei suoi membri e non i partiti, i capi partito o
gli stessi parlamentari. Ovviamente salvoguardando la
liberta’ pro o contro del voto legislativo: “I membri del
Parlamento non possono essere chiamati a rispondere
delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio
delle loro funzioni.
Il libero mandato non e’ una carta bianca per passare
da un partito all’ altro, bensi’ (appunto) la salaguardia
del voto secondo coscienza. Non dimentichiamo che
rappresentare la Nazione, significa rappresentare l’
elettorato, per questo il voto e’ segreto [cg]
CRONACA
Goracci
Laura Miola per l’Italia: un
sorriso su 2 ruote a Miss
Wheelchair World 2017
Pgina 4
BORSA, ECONOMIA DOMESTICA E
FINANZA GENDER Pagina 8
In nessuna democrazia parlamentare ci
potra' mai essere un solo uomo al
commando
UNIVERSALUM
L’ unico meccanismo misto che potrebbe
migliorare le democarzie moderne, e’ l’
“Universalum” . Consiste nel 50% di collegi
uninominali, dove candidare I bigs dei partiti,
il futuro Capo del Governo e coloro che
hanno avuto gia’ un mandato. La politica e’
un dovere istituzionale e non una professione
L’ altro 50% , proporzionale puro con due
preferenze e con due schede separate, applica-
bile in tutte le tornate elettorali. [cg]
“L MALE ASSOLUTO NON E’ IL
TRASFORMISMO POLITICO, MA L’
ABUSO CHE SI FA DEL LIBERO
MANDATO
Quando leggiamo che: “Ogni membro del
Parlamento rappresenta la Nazione ed
esercita le sue funzioni senza vincolo di
mandato e non puo’ essere chiamato a
rispondere delle opinioni espresse e dei
voti dati nell'esercizio delle sue funzioni.”.
In questi due articoli della Costituzione, il
67 e il 68, io non vedo nessun
trasformismo o gruppi e gruppettini, ma
solo liberta’ di voto nell’ interesse
esclusivo della Nazione. Piu’
semplicemente, il Palamentare e libero di
votare on non una legge che discrimini i
cittadini, leggi come l’ abolizione dell’
articolo 18 dello statuto dei lavoratori o la
legge Fornero e via dicendo.
In conclusione, se un parlamentare o
meglio un rappresentante del popolo,
ritiene che una legge, a prescindere da
chi l’ abbia presentata o firmata, non va
negl’ interessi della Nazione, non la vota
ma resta nel partito d’ appartenenza. Un
parlamentare che sulla via di Damasco
cambia casacca politica, lede la fiducia
dell’ elettore e andrebbe dimissionato.
[cg]
Sino a quando il voto all’ estero e’ gestito dai
consolati, il plico andrà nella pattumiera
Sino a quando il voto all’ estero e’ gestito dai consolati, io continuero’ a
buttare il plico nella pattumiera
Noi ripetiamo ancora una volta che il
voto dall’ estero dovrebbe essere ges-
tito dal commune di residenza o di
nascita e non da terzi; altrimenti fra
100 anni contineremo a parlare di
brogli elettorali.
L’ attuale meccanismo e’ troppo
costoso e lento, ma sopratutto e’ truf-
faldino e non a prova di brogli,
perche’ il plico viene manomesso da troppa gente. Ecco perche’ dovrebbe
essere gestito dai comuni e ai consolati la gestione del registro elettorale,
AIRE, registro che come sappiamo viene poi spedito ai comuni. Il Minis-
tero degl’ Interni spedisce I plichi ai comuni e questi lo spediscono al citta-
dino italiano all’ estero. Ovviamente chi vive nel nuovo continente avra’
meno tempo per votare, l’ importante che il plico raggiunga il commune
prima dello sfoglio. Con questo meccanismo si potrebbe anche votare per i
candidati sul territorio nazionale e a tutte le tornate elettorali, si chiama
voto paritario; sancito dall’ aticolo 48.
Perche’ a prova di brogli? Perche il candidato, il partito o chi per loro,
dovra andare a bussare porta a porta e non contattare “terzi” [cg]
IL PREMIO
GIORNALISTICO
NAZIONALE “MARIA
GRAZIA CUTULI” 2017
GOFFREDO PALMERINI
TRA I VINCITORI
PAGINA 7
QUEL CHE MANCA AL LIBERO MANDATO E’ IL
VOTO PALESE
A volte e’ meglio ripetere le cose sino alla nausea, che pentirsene per
non avele dette
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni
senza vincolo di mandato.
Questo e’ l’ articolo incinimato per aver fatto cadere governi e salvato la
pace di quelche indisciplinato. La Costituzione italiano contempla solo un
voto segrete, solo quello per l’ elezione del Capo dello Stato. Per il
Parlamentare e’ diverso, dovrebbe votare tutte le volte palesemente, in
modo tale che l’ elettore lo segue durante la legislature, per poi decider se
merita la rielezione. Il voto segreto legislativo, esiste solo nei regolamenti
bicamerali, non e’ un tettame costituzionnale, o meglio non e’ contemplato
dalla Costituzione. Quello che poi I, non riesco ancora a capire (si fa per
dire) se: “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a
rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro
funzioni., votare in segretezza o palesemente, non cambia assolutamente
nulla, tranne che con il voto segreto il parlamentare, inganna due volte l’
elettore, in campagna lettorale e durante il suo eserzizio legislativo. In
democrazia l’ lettore non puo’ dire al suo rappresentante come votare, ma
sapere almeno cosa vota [cg]
AUGURIAMO A TUTTI ,
BUONE FESTIVITA’
CARO GRASSO… ( Liberi e Eguali)
Ricordarsi del principio egualitarista in Costituzione dal
1948:" Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e per adempierle
occorre che il legislatore rimuova gli ostacoli di ordine sociale ed
economico", e' un po' tardivo per tutte le forze politiche progressiste.
E' un po' come ricordarsi del vaccino dopo aver beccato il virus [cg]
CRONACA
La mappa dei dialetti in Italia: in Umbria
individuate tredici aree linguistiche
Pagina 9Vittorio Emanuele III, salma rientra in Italia
SARA'....
Ma noi crediamo e crederemo anche in futuro, che il Re
Sciaboletta, il 30 ottobre del 1922, ebbe la possibilita' di
fermare Mussolini e non lo fece, diventando complice del vetennio fascista
[cg]
CRONACA
Simone Barlaam
Pagina 4
Pagina 2 Novembre /Dicembre 2017Britalyca News Londra
bilta' dei politici, non puo' essere autorego-
lata dagli stessi, ma dalle Giunte per l' Elezi-
oni.
Ecco perche’ non e’ la legge Severno ( In-
candidabilita’ e ineleggibilta’ dei condannati )
ad essere sbagliata, ma la sua applicazione.
Ci sono due articoli della Costituzione che I
Giudici della Corte europea dovrebbero leg-
gere prima di emettere la sentenza nei con-
fronti di Silvio Berlusconi, (1) Art. 65, primo
comma:
La legge determina i casi di ineleggibilità e
di incompatibilità con l'ufficio di deputato o di
senatore.
(2) Art. Cost.. 66:
Ciascuna Camera giudica dei titoli di
ammissione dei suoi componenti e delle
cause sopraggiunte di ineleggibilità e di
incompatibilità.
La legge e’ la Severino e l’ organo
competente per la sua applicazione e’ la
Giunta per l’ Elezioni, composta da 30
deputati (alla Camera) e 21 senatori (al
Senato) Nel caso del Senato e’ chiamata “
Giunta per l’ Elezioni e per l’ Immunita’.
Badate bene che ambedue le Giunte
rispecchiano la rappresentativa’ dei gruppi
politici presenti in Parlaento. (Ho ripassato i
miei diritti, quello che eventualmente non
hanno fatto gli avvocati di Silvio Berlusconi.)
Sia nel caso di Berlusconi, sia in quallo del
senatore Minzolin, la Giunta per l’ Elezioni e
dell’ Immunita’ hanno dato parere positivo
sulla loro decadenza.
LA MERITOCRAZIA INIZIA DALLA
POLITICA
Tre anni fa scrivevo:
“Una democrazia che nel suo meccanismo
elettorale non contempla il cambiamento
culturale e generazionale non e’ ne’ rappre-
sentativa, ne’ partecipativa (da: Autaforismo
2014)
Ci siamo sempre lamentati che in politica ci
sono sempre gli stessi e molto spesso, so-
pratutto per gli enti amministrativi, si tra-
manda tra padre e figli e non avviene tramite
il meccanismo elettorale, come dovrebbe
Questa situazione, dal 1994 con le leggi
elettorali ( incostituzionali fai da te), dal mat-
tarellum al rosatellum , si e’ istituzionaliz-
zata. Le liste bloccate servono proprio a
questo. Noi i compiti a casa li abbiamo fatti,
proponendo l’ “universalum”. Meccanismo
misto al 50%, con collegi uninominali dove
candidare coloro gia’ eletti, I futuri capi di
consiglio e i bigs dei partiti: meritocrazia alla
quinta essenza. Collegi invece con meccan-
ismo proporzionale puro, con due prefer-
enze e scheda separata, per un cambia-
mento culturale e generazionale. E’ ovvio
che questo e’ un meccanismo che nessuna
democrazia al mondo prenderebbe in con-
siderazione, perche’ toglierebbe sovranita’ al
legislatore e la darebbe al cittadino, e
questo per il legislatore, significherebbe la
fine di ogni forma di partitocrazia diretta.
Concludendo, oggi come ieri , “ l’ Italia era
ed e’ una Repubblica a partitocrazia diretta”.
plurinominali e’ indiretto, non personale
perche’ nei collegi plurinominali il cittadino
vota una lista
SOLO IL PREMIER LO SAPESSE
Governare un Paese, significa dirigere la
politica con onore e disciplina e mantenere
l’ unita’ di indirizzo politico e amministrativo
del Paese, promovendo e cooordinando l’
attivita’ dei ministri, chiedendo al Parla-
mento nuove leggi e regole se necessarie”
Non sono parole mie, (magara!) ma e’ un
dettame costituzionale: il ruolo del
“cosidetto” Premier italiano .
Quindi se un Presidente del Consiglio sa
promuovere e coordinare pragmaticamente
le attivita’ dei suoi ministeri, governa bene,
altrimenti governicchia e poi, Il ruolo del
Capo del Governo non va personalizzato,
come si e’ fatto nell’ ultimo ventennio, in-
cominciando da Berlusconi(smo) . Noi sap-
piamo che La vita sociopolitica di un Paese,
puo’ andare avanti anche senza politici o
governanti, perche’ possono bastare I det-
tami costiuzionale, la giustizia e le le leggi
vigenti, l’ unica cosa che la politica puo’ ma
non fa, e’ migliorare la vita di tutti I cittadini
BERLUSCONI, LA CORTE
EUROPEA E LA SEVERINO
Vogliamo ricordare che Silvio Berlusconi e’
stato condannato per un reato commesso
quand era ancora Presisente del Consiglio,
il processo e’ iniziato il 26 aprile 2005. La
legge Sevrino per chi non lo sapesse, non
ha niente a che vedere con il secondo
comma , dell’ articolo 25 della Costituzione
italiana: “Nessuno può essere punito se non
in forza di una legge che sia entrata in
vigore prima del fatto commesso” , ma
riguarda esclusivamente le decadenze e le
incandidabilta’ dei politici e amministratori
della cosa publica e non I cittadini in gener-
ale. L a Corte a mio modesto avvivo do-
brebbe concentrarsi sul reato commesso da
Berlusconi politico e non cittadino. Poi leg-
gendo lo stesso articolo (quello che prob-
abilmente non hanno fatto gli avvocati del
Cav) al terzo comma: “Nessuno può essere
sottoposto a misure di sicurezza se non nei
casi previsti dalla legge e la legge Severino
(tra l’ altro votata anche da Berlusconi)
prevede la retroattivita’ del politico. Ma dico
io, finalmente pernla prima volta nella storia
della Repubblica, fate una legge anticorruzi-
one per i politici “indisciplinati” e alla prima
occasione la violate! La politica e' un dis-
ordine pschico sia per chi la pratica, sia per
l' ha analizza !
NON E’ LA LEGGE SEVERINO AD
ESSERE SBAGLIATA, MA LA SUA
APPLICAZIONE
Una legge sull' incandidabilita' e ineleggi-
costituenti, per ridare rappresentativita’in
parlmento e altrove, anche a quelle forze
politiche, sociali ed etniche minoritarie. Il
diritto di voto non può essere limitato se
non per...? (4) In Italia, dal dopo guerra in
poi, non semmai ritenuto, quantificare e
qualificare le candidature, alla fedina penale
e civile dei futuri funzionari e amministratori
dello Stato, e’ ora che i partiti siano obbli-
gati per legge a non candidare persone
indagati, imputati o con precedenti penali
( tutti casi di indegnita’ murale) a tutte le
tornate elettorali. Carmine Gonnella Londra
( la Redazione di Londra e’ aperta a qualsi-
asi dibattito, commento o insulto, con il
dovuto diritto di replica)
Ovviamente quell “murale” e’ solo una li-
cenza poetica e non vuo dire metterli al
muro. O no?
“Noi “il meccanismo universalum l’ abbiamo
gia’ elaborato…
Un meccanismo misto con 50% di collegi
uninominali, da candidare I bigs dei partiti e
coloro che hanno avuto gia’ un mandato, ivi
incluso il futuro primo ministro. L’ altro 50%
Collegi proporzionali, senza sbarramenti
con due preferenze, per un ricambio gen-
erazionale, con due schede separate.
Questo meccanismo universalum ( a tutte le
tornate elettorali) ristecchia in tot oil voto a
suffragio universale diretto e personale,
libero ed eguale.
Ovviamente questo lo ripeteremo sino alla
nausea ….
SULLA NUOVA LEGGE
ELETTORALE ROSATELLUM 2.0
…
Nessuna legge elettorale e’ costituzionale,
perche’ in un modo o nell’ altro modifica
sempre il voto libero ed eguale, personale e
diretto; ammenoche’ non viene approvata
dai due terzi del Parlamento (Autocit.)
Applaudire dopo aver approvato una legge
elettorale, con una maggioranza di governo
ottenuta con un premio di maggioranza,
ponendoci tra l’ altro la fiducia , e’ da politici
poco evoluti democraticamente. Badate
bene che gia’ dal primo articolo della ri-
forma noi possiamo sostenere senza alcun
ombra di dubbio che e’ incostituzionale: “
« ART. 1. – 1. La Camera dei deputati è
eletta a suffragio universale, con voto di-
retto ed eguale, libero e segreto, espresso
in un unico turno elettorale.” Adesso chi ha
letto l’ arrticolo 48 almeno una volta in vita
sua, sa che il voto non e’ solo eguale libero
e secreto ma anche “PERSONALE” . E’ qui
che casca Rosatum , il suo rosatellum e’
solo segreto, non piu’ libero, perche’ non
c’e’ liberta di scelta, non eguale perche’ nei
collegi uninominali il voto e’ diretto, in quelli
STORICAMENTE, QUANDO IL
LEGISLATORE DI TURNO SI
INVENTA UNA LEGGE
ELETTORALE SU MISURA, VA
TUTTO A BENIFICIO
DELL’ OPPOSIZIONE
Nel meo piccolo paese sedice ancora:“
Chi e’ causa dei suoi mali pianga se
stesso”
La storia narra che’ all’ inizio, il mat-
tarellum ispiro’ il porcellum, inventato
da Silvio Berlusoni. Tutti sappiamo che
nel 2006 le elezioni le vince Prodi. Nel
2018, sara’ la volta di Matteo Renzi ad
essere sconfitto, con il Rosatellum,
Quindi le lezioni saranno vinte dal
centro destra, ovviamente senza Silvio
Berlusconi, perche’ per la legge italiana
sara’ acora incandidabile, oppure dal
M5S, se da oggi iniziassero a scendere
sulla Terra. Resta il fatto che senza un
premio di maggioranza, vi sara’ ancora
una volta, un governo di larghe, medie
o piccole coalizioni, oppure come qual-
cuno ha gia’ ipotezzato, un governo del
Presidente. In un paese normale
sarebbe all’ ordine del giorno, ma l’
Italia non e’ maistata una realde-
mocrazia e quindi si dovra’ titare un
ennesima la giacchette del Presidente
della Repubblica, passando almeno
ufficiosamente, da una democrazia
rappresentativa, ad una presidenzial-
ista
IL VOTO E’ EGUALE SOLO SE
SI APPLICA UN MECCANISMO
UNIVERSALUM A TUTTE LE
TORNATE ELETTORALI
Lo dicevo nel 2013, lo ripeto oggi e lo
riscrivero’ anche nel 2018…
Badate bene che: “ Senza una larga
partecipazione dei cittadini alla vita
sociopolitica del Paese, le Istituzioni
sono leggitime ma non legitimate sov-
ranamente”
Ecco cosa scrivevo 6 anni fa su politi-
camentecorretto…
.
“Il voto è personale ed eguale, libero e
segreto. Il diritto di voto non può essere
limitato se non per incapacità civile o
per effetto di sentenza penale irrevoca-
bile o nei casi di indegnità morale indi-
cati dalla legge”. [art. Cost. 48] Il voto è
personale ed eguale? Nell’ ultimo ven-
tennio ( o quasi) con “l’ introduzione del
mattarellum, il legislatore italiano, ha
fatto scempio di questo diritto fonda-
mentale sancitoci, dai nostri nostri fon-
datori della Repubbblica.(1) Con Le
liste bloccate, prima al 25% con il mat-
tarellum e poi al 100% con il porcellum
e’ venuto meno il voto personale e rap-
presentativo. (2) Il voto per essere in
toto eguale, occorrebbe istituire ( o re-
istituire) un’ unica legge elettorale a
tutte le tornate elettorali, sia in Madre
Patria, sia all’ Estero. Il voto libero e...?
(3) Quando si parla di liberta’ di voto, si
parla innanzi tutto del diritto di poter
scegliere il candidato piu’ consone, alla
categoria socio-politica del cittadino. E
qui occorrerebbe ritormare al sistema
rappresentativo e proporzionale senza
nessun sbarramento dei nostri padri
Per cambiare l' Italia, basta applicare la Costituzione
PARIFICAZIONE E CANDIDABILITA' ED
ELEGGIBILITA'
Cosa manca alla politica italiana per
cambiare radicalmente ? Una sola cosa
semplicissima:" Un codice politico etico ed
equo !!!!
La parificazione dell' eta' di candidabilita' ai due rami del Par-
lamento, con un eta' massima di candidabilita' parificata alla
eta' pensionabile di ogni cittadino. La non candidabilita' ed
elegibilita' ad ogni tornata elettorale dei moralmente indegni, incominciando dagli indagati e nella gestione della cosa pubblica.
Basterebbe solo questo per farmi (ri) correre alle urne ed essere il primo della fila; Il primo partito che lo metta nel suo programma
legislativo elettorale, faro' anche di meglio (ri) divento un attacchino. (gratuitamenter e non come quel Silvio che a 12 anni anni lo
faceva perche' veniva pagato )
Pagina 3 Novembre/ Dicembre 2017Britalyca News Londra
IL FRONTE DELL’ECONOMIA
Ci vuole coraggio. Le riforme, che
hanno interessato ogni aspetto
della nostra vita, sono di una
matrice unica: aumentare i
sacrifici degli italiani. Non è
bastato. C'è stato ribadito che il
rigore e le rinunce ci hanno
salvato dal “baratro”. Ci
piacerebbe capire di quale
“baratro” si trattava e chi, in
concreto, l’ha evitato. Ora, anche
sul disegno di legge “Rosatellum”
le perplessità non mancano.
Vivere nel Bel Paese è sempre
oneroso e il 2018 ci riserverà altre
sorprese. Questa “crisi “è tanto
anomala da non poter neppure
ipotizzare se il futuro Esecutivo
sarà in grado di ridare stimolo a
un’economia che è in decadenza
per le impraticabili condizioni di
portare avanti un progetto
occupazionale valido. Dopo un
“flop” senza storia, i nostri politici
dovrebbero spiegarci per quale
motivo hanno consentito una
raffica di provvedimenti
impopolari solo con la costrizione
della “fiducia”. Una classe sociale
è, in sostanza, sublimata. Tra
“povertà” e “ricchezza” non
esistono più vie interposte. Come
a scrivere che la classe
“borghese” è stata scalzata da
una serie d’eventi che hanno
impoverito il Paese.
I redditi da lavoro dipendente o
da vitalizio (pensioni) sono i più
colpiti. La mancanza di liquidità è
una delle peggiori piaghe che
possono colpire un Paese. Quale
garanzia ci potrà fornire questo
Governo? Ci sarebbero altri
interrogativi da prospettare.
Preferiamo evitarli perché non
consentirebbero, al momento,
nessun’ipotesi valida. Il Prodotto
Nazionale Lordo (PIL) resterà in
positivo (+1,5%) per tutto l’anno
nuovo. Contenere l’emorragia
occupazionale, però, sarà difficile
come per il passato.
Se, tuttavia, si enunciasse una
sorta di “compromesso” sociale,
potremmo anche essere più
disponibili a una comparazione
meno sfavorevole. Purtroppo,
neppure quest’opzione è
praticabile e le “nuove” elezioni
politiche restano ancora lontane
per predisporre strategie
veramente innovative votate da
un Potere Legislativo scelto
effettivamente dagli italiani.
POLITICA ASSOCIATIVA
Sull’Associazionismo politico
abbiamo dei nostri convincimenti
che ci permettano d’essere meno
condizionati dagli eventi del
quotidiano.
I tanti problemi d’Italia
confermano la nostra tesi. Sarà
scontato, ma lo riaffermiamo: in
Democrazia l’impegno politico ha
da precorrere quello dei Partiti.
Da noi, preso atto di certe
riforme, il diritto del cittadino
resta soggetto a quello delle
formazioni politiche che l’hanno
varato. Anche di quello, in
apparenza, innovativo.
La partitocrazia s’è imposta;
principalmente per l’inerzia. Ne
deriva che il cittadino la vive
“passivamente” e s’è assuefatto a
non intromettersi sulle sorti del
Paese. Di questo passo, non ci
saranno risultati positivi per il
futuro d’Italia. Se le normative
avessero una radice popolare,
avrebbero un differente impatto
sociale.
Non a caso, rammentiamo uno
dei principi fondamentali della
nostra Costituzione che, in buona
sintesi, recita: ” la Repubblica
riconosce e garantisce i diritti
dell’uomo". Sia come singolo, che
nelle formazioni collettive che
implicano doveri di solidarietà
economica e sociale”.
Uno di questi doveri, a nostro
avviso, è proprio la partecipazione
alla vita della Repubblica. Anche
proiettata oltre schemi “scontati”
e fallimentari in partenza. Quelli
che, poi, non risolvono e sanno di
compromesso.
La partitocrazia non favorisce
l’impegno collettivo e frena ogni
sorta d’indispensabile
cambiamento.
Con queste premesse, riteniamo
che il pluralismo partecipativo
debba ritrovare sua reale
dimensione. “Rosatellum”
permettendo. Magari prendendo
valido spunto dalla questione
morale che, da noi, è una lezione
di vita che è obliata troppo
spesso. Oppure, ma non giova,
ricordata quando può fare
comodo nei meandri di una
politica inconcludente.
QUALI IDEALI?
Il cambio generazionale nei partiti
è appena iniziato; ma siamo
convinti che continuerà. Anche se
solo per necessità, più che per
convinzione. Confidiamo, prima di
tutto, in una sorta di
riconciliazione che porti alle
riforme. Proprio quelle che tutti
sembrano volere; anche se più
nelle parole che nei fatti. Il
dialogo tra i partiti dovrebbe
riprendere; indipendentemente
dalle posizioni politiche.
E’ importante, come già abbiamo
scritto, materializzare gli effetti di
una “ripresa” solo annunciata.
Maggioranza e Opposizione,
forse, avranno più punti
d’incontro, che di scontro. Questo
2017, dovrebbe servire da
ammonimento per evitare altri
errori e per risolvere quelli che
già ci sono stati.
I prossimi anni avranno
un’importanza fondamentale per
la ripresa d’Italia. A ben
osservare, non mancano le idee
per spianare una strada che
resterà in salita. Anche se gli
ottimismi politici hanno fatto il
loro tempo e restano di poca
affidabilità.
Del resto, proprio nello stallo
della “non sfiducia”, i partiti
hanno compreso che la
mediazione è possibile quando la
realtà nazionale non evidenzia
altra via. Solo tramite la
collaborazione, la Democrazia
continuerà il suo percorso nel Bel
Paese. Non sappiamo chi sarà
nelle condizioni di portare avanti
questa Terza Repubblica, ma le
prossime elezioni politiche
dovrebbero essere più decisive
per lo Stivale.
Però, su una realtà possiamo
fare conto: la politica italiana, che
ha un’illustre tradizione, ha da
ritrovare una linea operativa più
consona ai tempi e ai ruoli. Oltre
ai sacrifici, c’è da ritrovare le idee
per il rilancio nazionale. Gli Ideali
non bastano più. Sempre che ci
siano, veramente, stati.
LE VALUTAZIONI
“Nessuna nuova è buona nuova”.
Il proverbio è ben noto nella
nostra Penisola. Ma, quando le
“nuove” potrebbero esserci, è
importante mettere da parte i
proverbi e azzardare a fare un
primo punto sul fronte socio/
politico italiana. E’ una necessità
che riteniamo prioritaria proprio
per non trovarci spiazzati. Come
sarà il prossimo Potere Legislativo
non c’è ancora chiaro. Del resto,
lo scollamento di strategie tra i
partiti, che in Italia prosperano a
tutto spiano, c’induce a
presupporre una differente presa
d’atto della rappresentatività
politica nazionale. Per altro, non
si evidenzia alcun partito capace
di concludere un accordo in grado
di reggere un’ipotetica
Legislatura. Forse, da noi manca
la volontà d’essere originali o, in
ogni caso, più propositivi che
per il passato. La guida dei
partiti non si dovrebbe
ereditare; invece la figura dei
“Delfini” è più reale che mai.
Almeno, ci auguriamo che il
nuovo Parlamento sia messo
nelle condizioni d’operare in
maniera più integrale. Senza
problemi di “conta” o di “franchi
tiratori”. Ovviamente, il
cambiamento andrà ad
interessare anche altri istituti
costituzionali. Se così sarà, ne
prenderemo atto. Ciò malgrado,
non tutti i partiti sembrano in
linea con i cambiamenti che, da
ipotetici, potrebbero essere reali
entro il prossimo anno. La
Democrazia è una realtà che,
però, ha da essere gestita con
criterio e con programmi ben
chiari per l’economia del Paese.
Certo è che l’istituto della
delega, tanto caro ai nostri
politici, sembra aver perduto
d’importanza e questo è un altro
segnale sul quale porremo la
nostra attenzione nello spirito
col quale andremo a salutare il
2018. Finalmente anno delle
elezioni politiche generali.
GLI ENIGMI
Resta difficile fare una relazione
oggettiva della politica italiana.
C’è, però, chi si sente
autorizzato a travisare. Intanto, i
risultati non cambiano e ci
preoccupano non poco.
Sgominati gli intrighi di Palazzo,
si sono affinati i rapporti di
possibili alleanze. Pur senza
effettive novità. Sembra che in
Italia solo un accordo politico di
“centro/sinistra” possa ottenere
una stabilità parlamentare. Ma il
“centro” ha più anime e
molteplici condottieri. Se in
Patria la situazione è complessa,
ancor più lo è per chi la segue,
magari marginalmente,
dall’estero.
La mancanza di proposte
veramente accessibili è la “croce”
di un Governo delle vane
speranze. Non a caso, riteniamo
che le attuali alleanze potrebbero
dissolversi se, l’anno prossimo,
non s’andasse al voto con una
legge elettorale “nuova” sotto ogni
profilo. Non ci sono, in
Parlamento, uomini che abbiano
mantenuto la loro linea politica
originaria. L’unica certezza, ma
non è poca cosa, è l’impossibilità
di un “ribaltone”. La parola
d’ordine resta “riformare”. Ma
come? Su questo interrogativo,
almeno per ora, s’infrangono tutte
le tesi più percorribili. La
possibilità d’apertura di più
“strade” non ci convince.
Ne serve solo una; ma che sia
quella “giusta”. Superate, almeno
per ora, le barriere ideologiche,
restano da chiarire le vere
intenzioni dei partiti, piccoli o
grandi, che daranno vita al
Parlamento italiano. Anche sulla
questione “bipolarismo” ci sarebbe
tanto da scrivere; ma poco da
condividere. Nonostante i tanti
“segnali”d’apparente coerenza, si
continua a tirare il sasso e
nascondere il braccio. Troppo
comodo, a parer nostro, assumere
posizioni di verifica cercando
l’appoggio d’altre formazioni
politiche. Neppure crediamo
all’”avvicendamento” di tendenze
che sembra serpeggiare proprio a
livello maggioranza di Governo.
In quest’Esecutivo, solo la “regia”
è in buone mani. Meno partecipi,
però, ci sembrano gli altri elementi
di una squadra di malintesi. Se la
linea Gentiloni, che non è
necessariamente l’unica, dovesse
perdere il sostegno parlamentare,
sarebbe punto a capo. Senza una
nuova legge elettorale, seria e
moderna, si tornerebbe a votare
alla vecchia maniera. Con risultati
imprevedibili.
Se proprio non ci sono i tempi
politici per cambiare registro, si
rivedano, almeno, quelli della
Legislatura. Rispetto ad altri,
questi potrebbero essere più
praticabili senza scomodare, più di
tanto, i piani dei Partiti d’Italia.
Dall’ Italia e dall’ Estero
A cura di Giorgio Brignola
BASTA CON I PARTITI!
Tra pochi mesi inizierà la
Campagna Elettorale per il
rinnovo del Parlamento Italiano. Dal risultato del
voto, dovrebbe essere varato il nuovo Esecutivo
della Repubblica. Quello che, in teoria, inizierà le
“manovre” per il riscatto socio/politico del Paese
all’interno e in UE. Questa è una premessa che
esprime poco e, soprattutto, non evidenzia le
tendenze concrete dell’elettorato italiano dentro e
fuori i confini nazionali.
E’, questa, una premessa che non poteva mancare
nelle valutazioni di quelli che saranno gli sviluppi di
questa Terza Repubblica. Col meccanismo del
“Rosatellum-2”, dato il complesso meccanismo
maggioritario/proporzionale, ci sembra
controproducente tentare di dare un “volto” nuovo
ai partiti che prenderanno parte alla “tenzone”
elettorale.
Qualche nome nuovo spunterà all’orizzonte delle
sigle di partito, ma non sarà differente nelle linee
operative. C’è ancora troppa confusione politica per
dare credito a ipotetiche alleanze. Anche tenuto
conto di ciò che è capitato in quest’ultimo
quinquennio. Come già avevamo ripetuto, più che
di sigle, avremmo bisogno d’uomini politici non
“maturati” sotto altra bandiera. Quindi, uomini
“nuovi” che, purtroppo, non siamo riusciti a
identificare nel caos di questa legislatura terminale.
Certo è che ciò che ha determinato questo
Parlamento della “non sfiducia” andrà a
condizionare gli eventi del nuovo Potere Legislativo,
ma anche quelli dell’Esecutivo che ne deriveranno.
Insomma, pur con la cautela di chi politica ne ha
osservata molta, non è agevole trovare
quell’obiettività indispensabile per non reiterare gli
errori del presente e del passato. Il 2018, di
conseguenza, dovrebbe essere l’anno “zero” della
nostra politica. La confusione delle ideologie non
potrà cambiare in poche settimane.
Sono le alleanze che ci preoccupano. Perché, per
cambiare, veramente, non basta mutare nome a
uno o più, partiti. Bisognerebbe cambiare i politici.
Di “nuovi” non ne vediamo e l’orizzonte elettorale è
sempre più ristretto. La Democrazia, quella nella
quale crediamo, non ha bisogno di rifondazioni
politiche. Mancano le opportunità per cambiare.
L’hanno compreso tutti; ma nessuno sembra in
grado di portare avanti iniziative veramente
originali.
Pagina 4 Novembre/Dicembre 2017Britalyca News Londra
Simone Barlaam: c'era una volta un pesce rosso che decise
di diventare uno squalo
C'era una volta un bambino che la
natura tentò di beffare.
Questo bambino era nato con una malat-
tia, una di quelle che ti appiccicano ad-
dosso l'etichetta di disabile, una di quelle
che potrebbero condannarti a una vita di
diversità, di occasioni che non puoi pren-
dere, di battaglie che non puoi combat-
tere.
La sua malattia, una ipoplasia alla
gamba destra, lo ha costretto, nei primi
anni della sua vita a subire 12 interventi
chirurgici per tentare di sistemare quel
femore che non cresceva, solo lui, in un
corpo che si sviluppava ogni giorno di
più fino a trasformarsi in quello di
Simone (Barlaam), il bambino che, tuf-
fandosi in acqua, riuscì a beffare la
natura.
La storia di Simone, che la scorsa
Mamma e papà e una sorella (Alice), arri-
vata poco dopo di lui, lo sostengono, fanno
il tifo, ma nemmeno poi così tanto: non
fanno tragedie per una sconfitta, non lo
esaltano e non si esaltano per una vittoria.
Tutto normale nella vita di Simone, in-
somma, non fosse che lui, un giorno, de-
cide di essere speciale e di trasformare lo
sgambetto che gli ha fatto la natura nel
trampolino da cui tuffarsi verso la felicità.
Lavora come un pazzo, questo ragazzino,
per diventare speciale. Lo fa con la serietà
e la dedizione di un adulto: si allena e scari-
fica il suo tempo libero per migliorarsi ogni
giorno. Incontra altri nuotatori che come lui
la natura ha tentato di fregare, inizia ad
allenarsi con loro, con Federico Morlac-
chi (l'atleta italiano più medagliato alle ul-
time Olimpiadi di Rio de Janeiro, giusto così
per dire), Arianna Talamona, Giulia Ghiretti,
Francesca Secci, Fabrizio Sottile, e Arjola
Trimi. Li saluta quando si imbarcano verso
l'avventura di Rio 2016. Lui è ancora gio-
vane: ci sarà tempo.
E quel tempo è la sua ricchezza perché gli
serve per settare la testa e rivolgerla verso
la vittoria.
Perché per Simone, come per ognuno di
noi che abbiamo gambe e braccia alleate
del quotidiano, la differenza la fa la testa, la
determinazione. Non importano le difficoltà
quando il cervello sceglie di superarle una a
una. Simone va a scuola e si allena, non ce
li ha ancora 17 anni quando decide di di-
ventare speciale e quando capisce che
nessun ostacolo sarà abbastanza grande
da riportarlo nelle braccia della disabilità a
cui la vita lo voleva condannare. Perché la
disabilità, quella più grave, quella da cui si
può finire schiacciati, non è nelle gambe
o nelle braccia: è solo nella testa e, po-
tenzialmente, riguarda ognuno di noi.
Simone, che ride, col sorriso di un ra-
gazzino che sa di averla combinata
grossa, mentre gli mettono al collo la
medaglia d'oro dall'altra parte del mondo
è l'immagine più perfetta di ciò che og-
nuno di noi può fare di se stesso, se solo
lo desidera davvero, se solo non si ar-
rende all'evidenza di ciò di cui è natural-
mente dotato.
Simone, e tutti i ragazzi che come lui, in
queste ore sono in acqua a Città del
Messico hanno lottato normalmente per
raggiungere quel traguardo. Si sono tolti
le sedie a rotelle da sotto al sedere,
hanno buttato gli occhiali scuri per
scendere in acqua, si sono inventati le
bracciate giuste anche quando le braccia
non le avevano. Non hanno fatto niente
di speciale, se non mostrarci che non
esistono limiti, nemmeno quelli oggettivi,
quelli che abbiamo sotto gli occhi.
Loro sono speciali come può esserlo
chiunque lo decida: non sono speciali
perché hanno qualcosa di meno. Forse
sono speciali perché hanno qualcosa in
più della maggioranza degli esseri
umani: hanno la voglia che non si cura
della fatica, la dedizione che non cono-
sce il tradimento. Ma questo non ha
niente a che fare con le loro gambe, le
loro braccia, i loro occhi: questo ha a che
fare con la loro testa, e quella testa, per
fortuna, possiamo averla tutti noi, se solo
lo decidiamo davvero. huffingtonpost.it
notte, ha vinto una medaglia d'oro ai
mondiali di nuoto paralimpico di Città del
Messico (stabilendo tra l'altro il nuovo
record europeo di 56"09', ma tanto era
suo pure il record precedente) inizia 17
anni fa quando la sua mamma (Claudia) e
il suo papà (Riccardo) lo mettono in acqua
per la prima volta nel tentativo di favorire
la crescita armoniosa di tutto, tutto, il suo
corpo. Le cose non vanno proprio come
dovrebbero e la gamba destra di Simone
non ne vuole sapere di allungarsi. Ma lui
nuota e chi se ne importa dei centimetri
che mancano o di quelli che avanzano.
Lui nuota come un piccolo squalo af-
famato di vita. Lui nuota con i bambini
"normali", lui pure è "normale": non sarà
certo una gamba a definirlo "diverso". Lui
nuota e inizia a fare le prime gare e a ot-
tenere le prime vittorie. Domenica in
vasca e sul podio e lunedì a scuola, al
liceo scientifico.
SOCIETA’
Goracci
Laura Miola per l’Italia: un sorriso su 2 ruote a Miss Wheelchair World
Laura Miola non solo è bella ma ha il coraggio
e la gioia, che dimostra con il suo smagliante
sorriso, di rappresentare l' Italia nel primo
evento che si terrà a Varsavia il 7 otto-
bre, Miss Wheelchair World 2017, 24 ragazze,
ognuna in rappresentanza del proprio
Paese: un concorso di bellezza riservato a
concorrenti con disabilità.
Laura è dal 20111 sulla sedia a rotelle, soffre
di una neuropatia periferica, C.M.T, per la
quale l’impulso elettrico che parte dal cervello
si ferma alle mani e piedi.Laura, 27enne di
Scauri, è laureata in metodi e tecniche della
comunicazione digitale, è sposata con il ra-
gazzo con cui sta insieme da 15 anni. Ho rac-
colto da alcune interviste: "Conduco una vita
normale, nella più completa normalità. La
bellezza non si può definire, non si può ingab-
biare in uno stereotipo, è qualcosa di più
grande. Una donna seduta non è meno bella,
la carrozzina è un mezzo, una compagna di
viaggio, non un qualcosa che ti de-
finisce...Esistono sia barriere architettoniche
che culturali. Si possono avere in merito due
approcci diversi: sulle barriere culturali og-
nuno può realmente fare qualcosa. Sono con-
vinta che in base a come uno si vede gli altri lo
vedranno di conseguenza; si può tranquilla-
mente dimostrare con la propria vita che non
c’è nulla di sofferente, che non viviamo una
vita piena di dolori, le sofferenze ce l’hanno
tutti e di ogni tipo, noi non siamo diversi in
questo. Detesto le persone che hanno la pre-
sunzione di sapere della mia vita, che preten-
dono di sapere che è difficile, e che mi definis-
cono una guerriera.. non è questo. C’è tanto di
positivo e di bello nella mia vita, e sta a me
dare poco peso a questo tipo di commenti e
far capire, se posso, che la mia vita è meravig-
liosa.Per le barriere architettoniche purtroppo
possiamo fare un po’ meno, e sono quelle che
in tutta sincerità mi fanno stare più male. Non
mi permettono di sentirmi al pari e di essere
libera di fare quello che nella quotidianità
vorrei, e sono limiti che non dipendono da me.
Un’altra cosa che mi ferisce e che mi capita
spesso è incontrare persone che mi guardano
e dicono <<che peccato, sei così bella>>, per-
ché se fossi stata brutta sarebbe stato meglio
stare sulla sedia a rotelle? Non siamo meno
donne perché siamo sedute, e queste persone
non riescono a vederlo in noi, non riescono a
vedere il nostro completo potenziale. In questi
casi ridere è sempre la risposta migliore...nella
mia vita cerco di trasmettere il messaggio che
il non poter camminare non ti impedisce di
vivere la tua vita nel pieno delle tue poten-
zialità e che quindi puoi esprimere tutta la tua
bellezza, il tuo essere e mostrarlo agli altri. In
piedi o seduta.Sono orgogliosa di rappresentare
l'Italia in una competizione di livello mondiale.
Essere l'unica italiana al MWW per me è un
grande onore che non avrei mai pensato di
avere. Questo concorso di bellezza è l'occasione
per dimostrare che ogni donna é meravigliosa
sia sui suoi piedi che sulle sue ruote. È un’ occa-
sione per cambiare l'immagine delle persone con
disabilità e cambiare l'immagine che spesso i
disabili hanno di se stessi. Credo anche sia l'oc-
casione giusta per dimostrare che bellezza e
cultura possono viaggiare sulla stessa
strada.L'ignoranza più grande purtroppo è
quella delle strutture sia pubbliche che private,
dei trasporti e di tutto ciò che impedisce di vivere
una vita sociale completamente integrata.
Quando saremo tutti sulla stessa linea di
partenza, non un passo indietro e non un passo
avanti, quando avremo tutti le stesse possibilità,
allora la disabilità non rappresenterà più un
ostacolo.Mi piacerebbe far capire a tutti, disabili
e non, che il cambiamento parte da se stessi.
Ognuno ha la capacità di esprimere il suo poten-
ziale e sono convinta che l'immagine che tu hai
di te stessa è la stessa immagine che trasmet-
terai agli altri."
Come canta Paola Turci Fatti bella per te! e il
consiglio è per tutte noi donne: “Una donna è
meravigliosa in piedi o seduta, non cambia
nulla”. Parola di Laura Miola
Non aggiungo altro che un forte abbraccio e
un mare di auguri, Laura ha già vinto.
Goracci
Laura Miola per l'Italia: un sorriso su 2
ruote a Miss Wheelchair World 2017
www.agoravox.itLaura Miola non solo è bella ma ha il coraggio e la
gioia, che dimostra con il suo smagliante sorriso, di rappresentare l'Italia
nel primo evento che si terrà a Varsavia il 7 ottobre,
Pagina 5 Cultura & Societa’ Nino Bellinvia Novembre /Dicembre 2017Britalyca News Londra
’ Il Circolo Filatelico “Antonio Rospo”, asso-
ciato alla Federazione fra le Società
Filateliche Italiane e iscritto alla Consulta
delle Associazioni di Massafra, ha organiz-
zato dal 10 al 15 novembre 2017 la
“Giornata della Filatelia”, con Poste Italiane,
Federazione fra le Società Filateliche Ital-
iane, patrocinio del Comune di Massafra e
della Consulta delle Associazioni e con la
collaborazione delle Associazioni “Agorà”,
“Fratres - Donatori di sangue”, “Sorriso
Francescano” e ATO Puglia Onlus. E’ stato
un grande successo. Vi hanno partecipato le
scuole secondarie di I Grado e gli Istituti
Superiori. La manifestazione (coordinata da
Nino Bellinvia con la collaborazione del vice
presidente Francesco Rospo e del segretario
Nicola Fabio Assi) è stata ospitata per il
quindicesimo anno consecutivo nei locali
della Scuola Secondaria di 1° Grado
“Alessandro Manzoni” (suo motto: “Nella
formazione dei giovani la nostra fiducia nel
futuro"), Negli interventi in particolare è
stato evidenziato il grande e continuo im-
pegno del Circolo filatelico per la particolare
sensibilità per i fatti della cultura che con
questa manifestazione, momento culturale
elevato per la città, fa scoprire tante cose
attraverso il francobollo”, strumento didat-
tico e culturale per la crescita dei ragazzi. Il
francobollo, infatti, spazia in tutti gli ambiti
scolastici, facendo conoscere eventi e per-
sonaggi, storia, geografia, scienze, lettera-
tura, musica, sport,…. E fa conoscere, come
quest’anno, l’indispensabile “donazione del
sangue” attraverso le ottime ricerche degli
studenti che hanno partecipato, guidati dai
loro docenti, a questo importante Progetto
Filatelia A Scuola. I riflessi benefici della
filatelia offrono ai giovani, infatti, la possi-
bilità di esprimersi negli argomenti che
amano e che necessariamente la scuola non
può sviluppare. Ma soprattutto, la passione
per un personale argomento trattato at-
traverso l’inesauribile mondo del franco-
bollo, riesce a motivare i ragazzi ad assumere
atteggiamenti positivi e propositivi. I dirigenti
scolastici delle varie scuole partecipanti hanno
anche invitato i ragazzi ad avvicinarsi alla
filatelia rivolgendosi al circolo filatelico, im-
pareggiabile nell’organizzazione di questo
evento, come evidenziato anche dal referente
Filatelia.
Uno dopo l’altro, introdotti da Nino Bellinvia,
sono intervenuti: avv. Maria Rosaria Gug-
lielmi, Assessore alla Pubblica Istruzione (ha
portato anche i saluti del sindaco Quarto im-
pegnato fuori regione); Giuseppe Marraffa,
segretario della Consulta delle Associazioni
(incaricato dal presidente dott. Pino Presicci
impegnato fuori città); dott. Graziano Tocci,
Presidente Gruppo Donatori Sangue “Fratres”
di Massafra (ventesimo anno di attività);
dott.ssa Francesca Magnani di Poste Italiane
(Referente Filatelia di Lecce, Brindisi e Tar-
anto), dot.ssa prof.ssa Maria Blonda (dirigente
scolastico Primo I.C. “De Amicis-Manzoni);
dott. prof. Stefano Milda (dirigente scolastico
IISSS “De Ruggieri”); dott.ssa Luciana Lovec-
chio (dirigente scolastico I.C. “Pascoli” –
Scuola Secondaria di I Grado “N. Andria”);
docentr propf.ssa Maria Rosa Tagliente
(incaricata dal prof. Francesco Raguso, diri-
gente scolastico degli istituti I.T.I. “Amaldi” e
“IISS “C. Mondelli”); docente prof.ssa Nadia
Di Sarno (incaricata dalla dott.ssa Concetta
Patianna, dirigente scolastico dell’.C.
“S.G.Bosco – Scuola Secondaria di I Grado
“S. G. Bosco”).
In merito alla manifestazione ha fatto perve-
nire al Circolo, nel suo trentennale dalla costi-
tuzione, una lunga lettera di complimenti il
presidente della Federazione fra le Società
Filateliche Italiane, ing. Piero Macrelli. “La
filatelia oggi è organizzata da adulti non più
giovani - è la realtà della nostra epoca - ma
deve rivolgersi ai giovani. È un fatto, tutti lo
dicono se vogliamo che la nostra passione
continui e si rinvigorisca, ma chi lo fa dav-
vero? Non tutti, certo. Per mancanza di mezzi,
a volte mancanza d'iniziativa o d'entusiasmo.
Ma non è questo il caso del Circolo filatelico
Massafra Antonio Rospo. L'amico Nino Bel-
linvia /ha fra l’altro scritto) non è più giovanis-
simo e regge validamente il circolo dal 1990
(27 anni, la collezione d'una vita!). Quando
assunse la presidenza il circolo era stato fon-
dato da 3 anni, e lo ha condotto così bene che i
soci non se lo sono più fatto scappare. E il
bello è che Nino continua con la stessa pas-
sione e lo stesso entusiasmo, e soprattutto con
una prospettiva di lungo periodo.
Lettera che è stata letta, su invito del presi-
dente Bellinvia, dalla nota scrittrice prof.ssa
Antonietta Benagiano, protagonista il 24 no-
vembre 2017 presso l’auditorium dell’IISS
“De Ruggieri” di Massafra in un “Incontro con
l’Autore” con la presentazione del suo 21°
libro dal titolo “Enigma in scena”.
Per aver contribuito al successo della GIOR-
NATA DELLA FILATELIA con la preparazi-
one ed esposizione di lavori di gruppo sul tema
tico dei due istituti prof. Francesco Raguso.
Incaricata a rappresentarlo la docente refer-
ente Rossella Tagliente (5^C). Docenti col-
laboratori: Antonello Scaligina (3^C) e Bea-
trice Ottaviani (5^A – 5^B). Molto richiesto è
stato l’annullo filatelico che è stato apposto
sulla cartolina del 30° Anniversario del Cir-
colo Filatelico “A. Rospo” (creati da Nicola
Fabio Assi) dagli impiegati dell’ufficio
postale temporaneo Antonio Fiorente e Rosa-
ria Oliva, coordinati dalla dott.ssa Francesca
Magnani di PosteItaliane (referente Filatelia
Lecce-Brindisi-Taranto). Della manifestazi-
one ne hanno parlato non solo radio-tv, quo-
tidiani, periodici e ma anche diversi cittadini
nei loro profili su Facebook, tra cui l’avv.
Marcello Barletta, vicepresidente provinciale
dell’ANPI.
A conclusione della manifestazione Nino
Bellinvia ha dato a tutti l’arrivederci alla
prossima manifestazione “Natale nel Centro
Storico” che si terrà presso il Palazzo della
Cultura il 16 dicembre 207 con annullo
filatelico (bozzetto inedito dell’indimentica-
bile artista Nicola Andreace) e con la con-
segna del Premio Catacchio a cinque per-
sonaggi del mondo della filatelia e della cul-
tura.. Da ricordare che l’attuale direttivo del
Circolo filatelico “A. Rospo” è così com-
posto: Nino Bellinvia, presidente; vice presi-
dente Francesco Maria Rospo; segretario
Nicola Fabio Assi. Consiglieri: Rocco Silves-
tri, Franco Rospo, Franco Latina, Piero
Caragnano. Delegati: Vito Antonio Tocci,
addetto filatelia religiosa, mostre, annulli;
Antonio Carriero, delegato responsabile
filatelia a Mottola; Michele Giovinazzi, ad-
detto settore numismatica; Paolo Albano,
addetto storia postale. Notizie del Circolo
Filatelico “A. Rospo” si possono leggere
cercando il sito (curato da Nicola Fabio Assi)
h t t p s : / / w w w . f a c e b o o k . c o m /
CircoloFilatelicoRospoMassafra
Nelle foto: 1) Momento introduzione. 2) 2) La
scrittrice Antonietta Benagiano. 3) Il direttivo
del Circolo Filatelico (presidente Bellinvia,
vicepresidente Rospo e segretario Assi) con la
dott.ssa Francesca Magnani referente Filatelia
di Poste Italiane di Lecce, Brindisi e Taranto),
4) La cartolina filatelica con l’annullo. 5) I
relatori. 5) Il logo della Scuola Manzoni;6)
Ufficio Filatelico temporaneo con, da dx, F.
Magnani , F. Rospo, R. Oliva e A. Fiorente.
“Donazione del sangue”, è stato consegnato
(con il coordinamento di Nicola Fabio Assi e
M. Francesco Rospo e fotografo Franco Ro-
spo) un Attestato di Merito alle scuole e ai
docenti referenti e collaboratori. E’ stato con-
segnato anche materiale vario (buste di
francobolli, rivista “Qui Filatelia”,...) da dis-
tribuire nelle varie classi agli alunni che hanno
preparato delle ottime collezioni che sono state
esposte insieme alla collezione “Donare il
sangue... è donare la vita” del collezionista
Sergio De Benedictis, segretario Circolo
Filatelico Numismatico Barese e socio CIFT.
La consegna è avvenuta in quest’ordine (tra
parentesi indicate le classi che hanno collabo-
rato).
Scuola Secondaria di I Grado “A. Man-
zoni” (Primo I.C. “De Amicis-Manzoni”).
Dirigente scolastico: dot.ssa prof.ssa Maria
Blonda. Docenti referenti: Carmela De Bari
( 2^ E) e Maria Teresa Longo (1^ D e 2^ A).
Docenti collaboratrici: Maria Carelli (I^ A),
Maria Doriana Cito (1^ C), Carmela Colosimo
(2^ F), Maria Loredana D’Addario (2^ A e 2^
I), Maria D’Auria (2^ B e 2^ I), Marina Del
Mastro (2^ L), Maria Mastromarino (1^ B) e
Francesca Scarano (I^ E). Scuola Secondaria
di I Grado “N. Andria (I. C. Pascoli” – Scuola
Secondaria di I Grado “Andria”). Dirigente
scolastico dott.ssa Luciana Lovecchio. Do-
cente referente Irma Rospo (1^A – 1^C – 1^
E). Docenti collaboratrici: Rossella Calabrese
(1^C), Nica D’Auria (1^F), Maria Scala Longo
(1^B), Milena Quero ( 3^B - 3^D), Floriana
Speranza (1^ D) e Katia Tagliente (1^G).
Scuola Secondaria di I Grado “S.G.
Bosco” (I.C. “San Giovanni Bosco”). Diri-
gente scolastico dott.ssa Concetta Patianna.
Incaricata alla presenza prof. Nadia Di Sarno.
Docente referente Angelo Nasuto (1^D), do-
cente di Arte e Immagini Francesco Passa-
vanti. IISS “Domenico De Ruggieri”. Diri-
gente scolastico dott. prof. Stefano Milda.
Docenti referenti: Maria Carmela Pagliari (3^E
- 4^E del Liceo Classico) e Pasqua Lorè (3^D
– 4^D del Liceo Scientifico). IISS “Cenzino
Mondelli” (docente referente Viviana Di Pi-
erro (V^A) e ITI “Amaldi”. Dirigente scolas-
Organizzata con successo nel suo trentesimo anniversario dal Circolo Filatelico “A. Rospo”
GIORNATA DELLA FILATELIA 2017 A MASSAFRA
INCENTRATA SULLA DONAZIONE DEL SANGUE
Esposti gli ottimi lavori preparati dagli studenti. Apprezzata la collezione “Donare il sangue... è donare la vita”
del collezionista Sergio De Benedictis, segretario Circolo Filatelico Numismatico Barese e socio del CIFT
Pagina 6 Cultura & Societa’ Nino Bellinvia Novembre/Dicembre 2017Britalyca News Londra
La musica dal vivo è “viva” e si può fare
anche a Potenza uno spettacolo di qualità:
è la nuova scommessa vinta dalla 17esima
edizione del Festival di Potenza che con-
serva il primato di manifestazione di set-
tore più longeva della Basilicata. Sul
palco dell’auditorium del Conservatorio
di Musica, sotto l’attenta regia del diret-
tore artistico Mario Bellitti, si sono esibiti
16 artisti proponendo generi musicali di-
versi tra loro. E’ in fondo questo il
piacevole motivo di gradimento di-
mostrato dal solito pubblico di affezionati
del Festival che non perde un’edizione. A
condurre una professionista dello spetta-
colo, Paola Delli Colli, giornalista, autrice
di programmi e attualmente conduttrice
ufficiale del “Festival Italia in Musica”,
programma televisivo che vede protago-
nisti artisti noti del panorama musicale e
dello spettacolo, prodotto e trasmesso dal
circuito nazionale Gold Tv.
Tra le novità presentate, il progetto per
Mango che ha appena preso forma. Si
chiama Sera Latina Club ed è fortemente
voluto dal fratello di Mango, Armando e
dal chitarrista storico del cantante di
Lagonegro, Graziano Accinni che con
Giuseppe Forastiero (voce) e Luigi Gaet-
ani (percussioni) ha presentato due brani
mitologici di Mango. “Sia chiaro (precisa
Accinni che con l’artista lucano ha
trascorso tantissimi anni di lavoro) non
vogliamo sentire parlare di cover. Piut-
tosto il nostro progetto si può definire
“archivio band”. Poi un “assaggio” del
bellissimo spettacolo “Dal Vesuvio al
Cupolone” (regia del maestro Enzo Cas-
taldo) nel cui titolo è racchiuso l’ar-
gomento principale del revival: Napoli e
Roma, due grandissime città, ricche di
storia, di arte e cultura con l’esibizione
di due componenti la compagnia: Enzo
Esposito e Luca Sorrento. Lo spettacolo,
oltre a rendere omaggio ai maggiori ar-
tisti di Napoli e Roma in una sorta di
viaggio dal Vesuvio al Cupolone, gui-
dato da Lello Pirone e Natalia Cretella,
vuole essere un momento non solo di
evasione e divertimento, ma anche di
riflessione per una presa di coscienza
verso il recupero di quelle tradizioni che
sono la vera ricchezza di ogni popolo.
Nella scaletta della 17esima edizione del
Festival un “pezzo” della storia della
musica italiana, Valerio Liboni, can-
tautore e autore di canzoni interpretate
da molti nomi importanti del panorama
musicale italiano. Uomo di spettacolo a
360° e batterista da sempre, con il suo
gruppo storico i Nuovi Angeli, è stato il
protagonista di successi come “Donna
Felicità”, “Singapore” e molti altri.
Liboni avverte: “La canzone italiana sta
così andando a rotoli: guarda l’ultimo
Sanremo…se ti ricordi al volo una sola
canzone io vado a piedi subito al Santu-
ario in pellegrinaggio!”. E per il
“fenomeno delle tribute band” la Fantastic
Fly Pooh Tribute Band, nata nel 2011 da
un’idea di Ermino Colazingari che già da
anni era solito interpretare diversi brani
dei Pooh. La scelta inziale fu immediata-
mente improntata all’esecuzione live dei
brani in tutte le sue componenti sia stru-
mentali che vocali senza l’ausilio di se-
quenze preregistrate. Ancora, Tony Riggi,
il poliziotto/cantautore che ama definirsi
“poliziotto rocker”, impegnato per vocazi-
one nella giustizia sociale, già leader del
gruppo “Radioclockmania” scelta tra le
migliori nuove proposte della categoria
Nuova Generazione del Festival di San-
remo 2010. Le sue canzoni per lo più ris-
pecchiano le sue esperienze personali
tradotte in musica.
Una novità molto apprezzata è stata “900
Swing Italiano” che hanno raccontato
l’Italia degli anni Trenta, quella di
“Parlami di amore Mariù” e di tante
“canzonette”. Tra gli altri che hanno entu-
siasmato il pubblico la voce talentuosa di
Katia Veneruso, di soli 9 anni con doti
eccezionali per interpretare “Non ti scor-
dar di me” e l’”Ave Maria”, Er Califfo
(Rosario Cosenza) e Lucia che ripropon-
gono brani di Califano e Teresa Laurita
convincente interprete di Sei nell’anima
di Gianna Nannini. Oltre all’illusionismo
e magia di Eugenio Bonacci. Per il diret-
tore artistico Bellitti, che ha regalato al
pubblico una doppia interpretazione, “Il
Mondo” scritto da Lilli Greco, scomparso
di recente e collaboratore del Festival di
Potenza, con arrangiamento del maestro
Organizzato dall’Associazione Mabel. Direttore artistico Mario Bellitti
MUSICA DAL VIVO AL 17° FESTIVAL DI POTENZA
Tanti applausi alla presentatrice Paola Delli Colli e agli artisti 900 Swing Italiano, Alberto Giovinazzo, Dal Vesuvio al Cupolone, Danser, Emanuale Papadula, Er Califfo e Lucia,
Fantastic Fly, La Divina Illusione, Liliana Caruso, Piero Abbate, Pino Persico, Sera Latina Club, Teresa Laurita, Rony Riggi, Valerio Liboni, Katia Veneruso
Tullio Pizzorno e una canzone inedita
“La mia vita”, una conferma della valid-
ità del format scelto quale vetrina per
professionisti e giovani talenti. Forse il
segreto del successo riconosciuto dagli
addetti ai lavori, giornalisti, ecc. del for-
mat – che è una produzione televisiva (in
due puntate) trasmessa da numerose tv
locali sul territorio nazionale e nei cir-
cuiti multimediali (oltre alle tv satellitari
e digitali anche web) è la contaminazione
di generi musicali ed artistici. Una mis-
cellanea tra messaggi universali di pace,
fratellanza, amore e tradizioni etnico-
popolari. Bellitti, che con la sua associ-
azione Mabel può contare su pochi e
limitati sponsor pubblici e privati, non
nasconde il rammarico per l’assenza
dell’Amministrazione Comunale da una
manifestazione che invece per la pre-
senza di ospiti di rilievo e per il Premio
Thalia avrebbe meritato ben altra attenzi-
one.
Nelle foto: 1) Il cast del Festival di Po-
tenza 2017; 2) La presentatrice Paola
Delli Colli e il direttore artistico Mario
Bellitti; 3) Valerio Liboni de I Nuovi An-
geli; 4) Graziano Accinni.
Britalyca News LondraPagina 7 Novembre/Dicembre 2017
COMUNICATI
Goffredo Palmerini
A FRANCESCO GIORGINO,
GOFFREDO BUCCINI, MASSIMO
SEBASTIANI, GOFFREDO
PALMERINI, DESIO CRISTALLI
IL PREMIO GIORNALISTICO
NAZIONALE “MARIA GRAZIA
CUTULI” 2017
SAN SEVERO (Foggia) – Francesco
Giorgino (caporedattore TG1 e
saggista), Goffredo Buccini (editorialista e
inviato del Corriere della Sera,
s c r i t t o r e ) , M a s s i m o
Sebastiani (caporedattore ANSA), Goffredo
Palmerini (giornalista Stampa internazionale
e scrittore) e Desio Cristalli (direttore
Gazzetta di San Severo) sono stati insigniti
del riconoscimento a conclusione di due
intense giornate del Premio Giornalistico
Nazionale “Maria Grazia Cutuli”, XVI
edizione, organizzato dal Centro Culturale
Internazionale “Luigi Einaudi” di San Severo.
Le manifestazioni conclusive del premio,
condotte dalla presidente del Centro, Prof.
Comm. Rosa Nicoletta Tomasone, con il
Presidente Onorario del Premio, Prof. Hafez
Haidar, insigne poeta e romanziere, docente
all’Università di Pavia e candidato al Premio
Nobel per la Pace, si sono nell’Auditorium
“P.Giannone” di San Marco in Lamis e a
nelle Cantine “Le Grotte” di Apricena,
presenti sindaci, autorità, studenti, docenti e
numeroso pubblico.
Nell’Albo d’oro del Premio, istituito nel 2002,
prestigiose firme del giornalismo quali Aldo
Forbice, Giovanna Botteri, Elisabetta
Rosaspina, Michele Santoro, Antonio Ferrari,
Duilio Giammaria, Gabriella Simoni,
Ferdinando Pellegrini, Tiziana Ferrario,
Vittorio Dell’Uva, Lorenzo Cremonesi,
Giovanni Porzio, Enzo Nucci, Giuliana
Sgrena, Francesco Faranda, Pietro
Raschillà, Pino Scaccia, Michele Farina,
Francesca Sforza, Carmen Lasorella, Toni
Capuozzo, Andrea Nicastro, Stefano
Boccardi, Gabriele Torsello, Paolo Conti, Lilli
Gruber, Ettore Mo, Barbara Schiavulli, Paolo
Di Giannantonio, Lucia Annunziata, Carmela
Giglio, Lucia Goracci, Carlo Bollino, Enzo
Nucci, Marco Clementi, Enrico Bellano,
Claudio Accogli, Marc Innaro, Elvira Serra,
Mimmo Candito, Maria Giannitti, Alessandro
Plateroti, Marcello Masi, Aldo Cazzullo, Maria
Cuffaro, Alessandro Cassieri, Roberto
Napoletano, Cecilia Rinaldini, Alberto Negri,
Hafez Haidar, Andrea Iacomini, Flavio
Mucciante.
Il Premio giornalistico Maria Grazia
Cutuli “Per non dimenticare e per costruire la
Pace”, è un evento di caratura nazionale per
la difesa dell’informazione, come condizione
di libertà e di democrazia, e per la difesa dei
diritti e della dignità della persona.
Fortemente voluto dalla Presidente del
Centro Culturale “L. Einaudi”, Comm. Rosa
Nicoletta Tomasone, il Premio, partendo dal
“dovere della memoria”, si proietta nel futuro
e verso quei Paesi ancora all’affannosa
ricerca della libertà e della democrazia, se
non addirittura del proprio diritto di esistere, e
sintetizza il suo impegno nella promozione
della Pace.
Maria Grazia Cutuli, cui il Premio è intitolato,
inviata del Corriere della Sera in Afghanistan,
fu assassinata il 19 novembre 2001, insieme
a Julio Fuentes inviato del quotidiano
spagnolo El Mundo e a due corrispondenti
dell’agenzia Reuters, Harry Burton e
Hazizullah Haidari., nei pressi di Sarobi, sulla
strada che da Jalalabad porta a Kabul. Nata
a Catania nel 1962, era entrata subito nel
giornalismo, collaborando con il
quotidiano La Sicilia, poi con il
mensile Marie Claire e con il settimanale
Epoca. Diventata giornalista professionista,
dopo una collaborazione con l’Agenzia delle
Nazioni Unite per i Rifugiati, venne assunta
dal Corriere della Sera e subito destinata alla
redazione Esteri, quindi come inviata in
Afghanistan, due giorni dopo l’attentato
dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle.
Pagina 8 Novembre/Dicembre 2017
L’ ITALIA DOPO 60 ANNI
RESTA DI NUOVO FUORI DAL
CAMPIONATO MONDIALE
di Marco Chinico’
Se escludiamo la mancata qualificazione agli
Europei del 1992, la sfortunata uscita al primo
turno ai Campionati europei "inglesi" del 1996
e il disastroso mondiale Nippo-Coreano datato
2002, nel complesso siamo sempre partiti
come favoriti e andati fino in fondo in ogni
competizione. I fatti storici parlano chiaro: nel
1990 siamo usciti da un Campionato del
Mondo in semifinale, causa l'unico episodio in
cui abbiamo sbagliato, un arbitro che fece
giocare un tempo supplementare 23' minuti,
invece di 15', un pubblico napoletano
“spaccato in due” con una parte che tifava per
“El Pibe de Oro” e ci fece precipitare in un
grosso stato confusionale. Per finirem i calci di
rigore che sfortunatamente non ci premiarono.
Ad USA 94', nel caldo afoso infernale di Pasa-
dena, sempre la lotteria degli 11 metri ci con-
dannò al secondo posto. Vinse il Brasile, ma
seppur con fortuna e grazie ad uno strepitoso
Roberto Baggio, sempre in finale siamo arri-
vati e Vice-Campioni del Mondo siamo diven-
tati. Stessa sorte quattro anni dopo, ai quarti di
finale in Francia; senza perdere una partita,
solo una traversa colpita dal dischetto ci ha
spedito a casa. Agli Europei 2000 in Belgio-
Olanda, un goal preso nei minuti di recupero ci
destabilizzò mentalmente così tanto che, nel
primo tempo supplementare non capimmo più
nulla, fummo schiacciati dai francesi e
"sentenziati" dal “Golden Goal” di David
Trezeguet. Quattro anni dopo, solo la differ-
enza reti e il famoso "biscotto" di Danimarca-
Svezia ci ha eliminato. In Germania, sappiamo
com'è andata: gran trionfo per noi, nonostante
l'aria italica pesantissima e tesa per via di Cal-
ciopoli!!! Tutto questo fu possibile in quanto
in 16 anni, periodo 1990-2006, nonostante
l'arrivo, cinque anni dopo, di una legge che ha
permesso la libera circolazione degli extra-
comunitari, abbiamo avuto il giusto ricambio
generazionale. Un tempo avevamo nel reparto
arretrato Franco Baresi, Giuseppe Bergomi,
Riccardo Ferri e Paolo Maldini. Quattro anni
dopo, nonostante le forti critiche e le divisioni
che Arrigo Sacchi fu capace di scatenare, da-
vanti a Gianluca Pagliuca c’erano sempre
Baresi e Maldini, più un altro validissimo gio-
catore qual è stato Alessandro Costacurta.
Bergomi e Ferri furono sostituiti da Benarrivo,
Apolloni e Mussi. Giocatori che fecero molto
bene con il Parma, forse non proprio da Nazi-
onale, ma erano i calciatori di quel momento e
quell'epoca storica ci racconta che, nonostante
l’italianità maggiore presente nel nostro cam-
pionato, non vi erano tantissime alternative.
Poi abbiamo avuto Alessandro Nesta, Fabio
Cannavaro e Gianluca Zambrotta con il
“Senatore” Paolo Maldini che, fino al 2002, ha
mostrato tutte le sue doti di campionissimo.
Costacurta fu accantonato da Dino Zoff, ma
tecnicamente parlando venne sostituito in
modo egregio. Al centrocampo, 27 anni or
sono, avevamo Ancelotti, Donadoni, De
Agostini e Giannini con le alternative che
portavano i nomi di Fernando De Napoli, Ni-
cola Berti e Giancarlo Marocchi. Nel 1994, il
centrocampo aveva i nomi di Albertini,
Donadoni, Evani e Dino Baggio e le riserve
portavano i nomi di Nicola Berti e un gio-
vanissimo, bravissimo Antonio Conte che
Sacchi lanciò subito nell’agone azzurro. Dopo
questi, arrivò il periodo di Pirlo, Camoranesi,
Gattuso e De Rossi. In attacco, prima abbiamo
gioito con la coppia Baggio-Schillaci, succes-
sivamente Baggio-Signori o Massaro a sec-
onda delle partite, nel 98' Vieri-Del Piero con
validissime alternative come lo stesso Roby
Baggio e Filippo Inzaghi. Due anni dopo, al
posto del Divin Codino, abbiamo assistito a
"cucchiai" e magie di Francesco Totti e poi
son entrati in scena giocatori molto buoni
come Marco Del Vecchio, Vincenzo Montella
e Alberto Gilardino. Gianfranco Zola resta
l'unico campione-fantasista a non aver avuto
gran fortuna con la maglia azzurra. E' pur vero
che, al momento opportuno, ha messo in evi-
denza i suoi piccoli, ma fondamentali limiti
non rivelandosi un giocatore decisivo. Senza
dimenticare, poi, Pierluigi Casiraghi: un attac-
cante che segnava o meno, a seconda dell'aria
che tirava. Ciro Ferrara, Antonio Conte e
Fabrizio Ravanelli, potevano dare molto, ma
furono penalizzati dagli infortuni. Nel com-
plesso i giocatori c'erano, i campioni pure.
Dopo il 2006, il lento declino! Non si può
dare, più di tanto, la colpa a CT come
Donadoni, Lippi in occasione del biennio 2008
-2010, Prandelli, Conte e Ventura che, seppur
con diversi limiti tecnici, hanno fatto sin
troppo bene. L'eccesso di stranieri nei nostri
club, squadre blasonate in primis, pian piano
hanno fatto emergere tutti i nostri limiti. I
vertici Federali con la loro politica e le loro
scelte, hanno fatto il resto. Dispiace non dispu-
tare un Mondiale per la seconda volta nella
storia, dopo quasi 60 anni. Da un’altra parte,
però, è un bene che le cose siano andate a
finire in questo modo. Nel nostro paese,
purtroppo, solo dopo una “tragedia”, si riflette
sul serio e…forse…si decide sul da farsi. Da
una parte un madornale ed inguaribile “difetto
tipicamente italico”: chiudere le stalle quando i
buoi sono già scappati, è letteralmente inutile.
Se questo, però, deve servire a capire, final-
mente, che si deve far qualcosa per rilanciarsi
a livello internazionale, allora ben vengano le
tragedie sportive!!!
Britalyca News Londra
SPORT OPINIONI
Doriana Goracci
C'era una volta l'economia domestica, che
era materia di insegnamento della scuola
media inferiore; dal 1963 diventata
"Applicazioni tecniche", al maschile e al
femminile, fino al 1977 quando divenne
Educazione tecnica, per tutte e
tutti: gender.
Mi manca quella disciplina chiara che
programmava l'economia e la pianificava,
di una famiglia, di una persona, di una
casa.
Si dice: "ehhh...è il mercato" e a me viene
subito in mente l'altro mercato. Quello
dove andavo con mia madre fin da pic-
colina. Quel posto dove le donne la fanno
(o almeno credono) di farla da padrone,
dove incontri, contratti e sei giustificata
per l'attardamento... dove ti porti i soldi e
torni con la frutta e la verdura, dove an-
cora rintracci le stagioni, dove impari
l'economia e la finanza, la misura e l'im-
broglio. Dove scambi e baratti, dove parli
e discuti, dove fai politica.
A me soggetto politico di genere fem-
minile, il termine Rosatellum Mattarel-
lum e Porcellum, ritornati alla ribalta in
questi giorni, mi fanno tornare alla
mente utensili e alimenti della cucina tra-
dizionale. "Dovremmo sapere" tutti che
nel 1993, in seguito a un referendum
popolare fu chiesta e approvata una legge
che faceva passare da un sistema eletto-
rale proporzionale a uno maggioritario, il
cui relatore era Sergio Mattarella,
all'epoca parlamentare della Democrazia
Cristiana ...per cui pare che il nome
"Mattarellum" alla legge elettorale,
venne inventato dal politologo Prof. Gio-
vanni Sartori, un po' in senso ironico
(perché non la condivideva), rifacendosi
alla tradizione del diritto di usare i nomi
latini.
Veniamo al Porcellum: "Dovremmo sa-
pere" che si tratta di una legge elettorale
con la quale in sostanza si è andati a
modificare il sistema elettorale italiano
passandolo da un sistema maggioritario
ad uno proporzionale. L'ideatore fu l'espo-
nente della Lega Nord, Roberto Calderoli
il 21 dicembre 2005 ma qualche mese più
tardi, resosi conto che la legge da lui
ideata non fosse per nulla adatta, in una
famosa intervista la definì 'una porcata'.
Da questa affermazione prese poi spunto
Giovanni Sartori ribattezzandola Porcel-
lum.
Soprassiedo al Rosatellum.
E tante, troppe volte ho pianto quelle
donne che sono saltate al mercato...Bum!
Andatevene all'inferno...come se già non
c'erano... E 30 anni ho avuto a che fare
con il mercato, quello della borsa,
io borsinista bancaria. Ho tentato di capire
le leggi del mercato e tradurle a chi com-
prava, non i broccoli o le banane. Al mer-
cato ci si va, tenendo stretta la borsa e
sapendo che anche il "Banco Amico"
prima o poi ti rifila la mela marcia.
Veniamo poi al primo non quesito che mi
pongo e a cui nessuno mi risponde real-
mente, vale a dire: Unicredit dispone di
nessun dividendo nel 2016, aumento di
capitale da 13 miliardi di euro, garantito
da un consorzio di "primarie banche inter-
nazionali", 6.500 esuberi - 3.900 in Italia -
tutti posti da eliminare entro il 2019, la
sforbiciata alla rete e al personale porter-
anno il personale complessivo da a
101mila a 87mila dipendenti e il titolo è
volato in borsa al 16%. Perché?
Quì al mio paese, come in tanti paesi, il
mercato si fa una volta a settimana, la
mattina... sempre più mercati quindi con
donne e bambini piccoli piccoli e donne
anziane. Non c'è tempo per conoscere il
mercato, alcuni non lo conosceranno mai
e vanno al supermercato, al discount. E
ogni giorno cercano il prezzo migliore o
la marca di fiducia.
La Borsa sale e scende come sempre con
giochi che una volta erano nazionali e da
avanspettacolo di provincia e oggi sono
internazionali con effetti scenici da Oscar.
E ancora la maggior parte degli italiani sa
che i BOT (il nostro debito italiano) non
danno alcun rendimento ma sono com-
prati (da chi?) ogni 15 giorni sul Mercato
attraverso le aste pubbliche e
i BTP ancora danno un rendimento certo e
fisso ma non sono comprati direttamente
dai risparmiatori italiani? E allora che
comprano oltre le bufale i cittadini ital-
iani?
Ci avevano parlato di tempi terribili se
il referendum avesse vinto, a me pare
terribile solo il fatto che buona parte del
Parlamento rimanga fuori in piazza a de-
ligittimare solo sè stesso, senza lottare
all'interno di quel luogo Condominio
Italia, profumatamente pagato da noi abi-
tanti italiani che abbiamo scelto la Costi-
tuzione per essere amministrati.
L'economia domestica non è un termine
spregevole, è un insieme di regole di buon
senso e pratica, della cucina compresa,
anche per non scottarsi, con il gas o il
petrolio ad esempio, elementi utili ma
energie non rinnovabili, che muovono
tante guerre di "religione", ribelli e
soldati nello scacchiere internazionale
delle armi e degli accordi globali.
Eppure manderei a scuola di mercato, tutti
gli studenti a diffidare, a capire per-
ché non si devono mangiare ad aprile le
melanzane e a scoprire la legge della do-
manda e dell'offerta. A scoprire che il
parco buoi o (per pari opportunità) quello
delle vacche, può diventare una mandria
allo stato brado, dove anche le pecore
hanno il diritto e la voglia di andare
Oltre. Cattive giornate auguro a tutti i
svenditori della Donna e dell'Uomo!
BORSA, ECONOMIA
DOMESTICA E
FINANZA GENDER
Britalyca News Londra
Dalla raccolta: Autaforismo 2.0
Di Carmine Gonnella
CHI SIAMO
Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005
da una idea innovatrice di Carmine Gonnella
(G.B) . Siamo picccoli operatori dell’ infor-
mazione libera. Analizziamo e approfondiamo
le tematiche politiche e culturali scientemente
con metodo imparziale. Siamo online! .
Il nostro motto:
L’ INFORMAZIONE COME MEZZO DI
APPROFONDIMENTO E NON
INDOTTRINAMENO
Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia)
Alle politiche in Italia e all’ Estero , il Comm.
Giorno Brignola (Italia) Cultura e Societa’
Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo
Palmerini (Italia) alla diffusione, Mario Ponzi.
(G.B.) Arnaldo De Porti ( Italia) e Luigi
Palumbo
Edito e pubblicato da Britalyca News
Londra, Sede: 32 Fletcher Close ,
Bromley , BR2 9JD. Kent
Pagina 9 VARIE Novembre/Dicembre 2017
La mappa dei dialetti in Italia:
in Umbria individuate tredici aree
linguistiche
La mappa dei dialetti in Italia: in Umbria individuate tren-
dici aree linguistiche
„Si tratta della mappa redatta da language-
maps.wordpress.com e riguarda gran parte del nostro stivale.
Per l'Umbria sono stati individuati 13 gruppi dialettali che rac-
chiudono vari territori
Una mappa dei dialetti italiani o regionali è quasi impossi-
bile da realizzare e spesso sono oggetto di una profonda
critica da parte dei vari esperti o semplici cittadini. L'ultimo
tentativo - pubblicato da www.today.it - risale ad un anno fa ed
ora ritorna molto in voga. Si tratta della mappa redatta da lan-
guagemaps.wordpress.com e riguarda gran parte del nostro
stivale. Per l'Umbria sono stati individuati 13 gruppi dialettali
che racchiudono vari territori.
Ecco quali sono: in Alto Tevere sono tre i ceppi distinti ma
non distanti (Umbertidese, Tifernate e Borghese), uno unico
per l'Alto Chiascio (l'eugubino), poi c'è il folignate, lo spoletino,
l'orvietano, il ternano, il nursino, il novertino, il narnese, il
tuderte. Al dialetto Perugino "il donca" vengono assegnati
anche i territori di Assisi-Bastia e parte del Lago Trasimeno.
Una classificazione che farà discutere e che forse è fatta più a
tavolina che sulla base di un vero e proprio comune denomi-
natore linguistico.
A LUNA
A luna se veste d'argiento e, appare ncielo
comm'a na grossa stella...chella cchiù bella
e,
pare na modella ca sfila ncopp'a passerella
e nuvole bianche a ppecurelle!
'A luna, 'e vvote bbianche 'e vvote ggi-
alla...pare na palla
ca nun rimpalla,
sta llà ferma aspettanne ca vene ll'alba ppè
se j' a cuccà!
È all'impruvviso ca spond'o sole e, pure si
nc'è ttempesta,
tutt'o juorno ppè jsso è sempe festa!
'O vide llà, giallo e pimpante
cu 'e raggi suoje caver'e ballante e annanze,
'e nnuvole pazzeano cu jsso,
ca fa capolino
tra 'e pertuse dò viento,
ca s' arapene comm'e mmane e, pare ca,
nc'accarezzano chiano!
E mentre fanno sti scherze terrestri...se
torn'a ffa sera
cu 'a luna chiena!
E chesta è 'a vita ncopp'a
sta terra...mentre è ghiuorno
pò 'a notte torna,
cu incubi, ammore 'o suonne d'oro...basta
ca lascia arete tutt'e dulure!
SPORTLORO ( il diritto al salario dignitoso) LO VORREB-
BERO METTERE IN COSTITUZIONE!!!
E noi cheeeee, in Costituzione ce l' abbiamo da
1948 ...Cosa siamo cosa siamo !!!!
Art. 36
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzi-
onata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni
caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia
un'esistenza libera e dignitosa.
IL LEGISLATORE ITALIANO
SI VERGOGNI
Svizzera, il
Canton Ticino
introduce un
salario minimo
da 3000 euro
L'iniziativa governativa dopo il successo del ref-
erendum nel 2015. Un modo per mettere un freno
alle aziende che approfittando della presenza dei
frontalieri offrivano stipendi esigui. Ma Verdi e
socialisti protestano: "Cifra troppo bassa"
di FRANCO ZANTONELLI (Repubblica.it)
Un salario minimo di poco superiore ai 19 franchi all’ora, che con-
sentirà a un lavoratore di guadagnare non meno di 3000 euro men-
sili. Lo ha stabilito il Governo del Canton Ticino, dando seguito a
un’iniziativa dei Verdi, appoggiata dai Socialisti e dalla Lega e
accolta, nel 2015, secondo la formula referendaria, dal 54%
dell’elettorato ticinese. L’intenzione dei promotori era quella di
“salvare il lavoro in Ticino e lottare contro il dumping salariale”.
“Per la prima volta- esultò l’allora leader dei Verdi, Sergio Savoia -
inseriamo, nella Costituzione, il diritto al salario dignitoso". Si
trattava, innanzitutto, di mettere ordine in un mercato del lavoro in
cui, in quei settori in cui mancavano i contratti collettivi, approfit-
tando della possibilità di far capo alla presenza dei frontalieri, im-
prenditori senza scrupoli arrivavano a erogare salari inaccettabili,
per il costo della vita dei residenti. Il caso di un’azienda di trasporti
di Stabio, vicino al confine, che pagava gli autisti frontalieri 500
euro in meno dei ticinesi. L’esecutivo, già scettico due anni fa di
fronte all’iniziativa dei Verdi, ha varato una legge d’applicazione
che scontenta sia i promotori che il padronato. “Quasi il 94 % delle
lavoratrici e dei lavoratori in Ticino- affermano la confindustria
locale e la Camera di Commercio -percepisce già salari minimi
superiori a quelli proposti dal Governo." Alla fine, secondo i rap-
presentanti del mondo economico, il salario minimo riguarderà
9100 persone, di cui 6500 frontalieri. Mentre metterà in difficoltà
“aziende, commerci, piccole attività artigianali che hanno margini
di guadagno sensibilmente inferiori e che sono sottoposte a forte
competitività". Dal canto loro i Verdi e i Socialisti non ci stanno,
ritengono la cifra decisa dell’esecutivo troppo bassa e ricordano
che il Ticino, che ricordano rimane “il Cantone con il più alto tasso
di povertà della Svizzera”.Si gioca, per capirci, su una questione di
spiccioli: contro i 19 franchi massimi l’ora, indicati dal Governo,
se ne vorrebbero 20, come stabilito dal Cantone di Neuchâtel. In
realtà, considerato che, secondo uno studio del Ministero svizzero
dell’Economia, i frontalieri guadagnano, mediamente, il 25% in
meno dei residenti, si può affermare che il salario minimo, stabilito
dal Governo ticinese, mette un po' di ordine, almeno, nella giungla
dei salari, attenuando la contrapposizione tra chi vive e lavora in
Ticino e chi, la sera, rientra in Italia.
E
N
Z
O
A
P
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L
A
M
A
U
R
O
B
I
A
N
I
In questo terzo
millennio siamo
passati dal Homo
Eretcus, che nel corso
dei millenni, si e'
tappato occhi, bocca e
orecchie, all' Homo
Netcus che si sta
tappando anche il
cervello
[cg]
CRONACA
In campagna elettorale tutti i partiti, ti
offrono mari e monti, pur sapendo di non
avere nemmeno un pezzetto di terra, su
cui seminare
Un Parlamento vuoto rappresenta una
democrazia malata
Se un cervello scappa all' estero, resta
italiano, tutti gl' altri sono solo
italiani all' estero
L’ insindacabilita’ del politico e’ limi-
tata solo nell’ esercizio delle sue funzi-
oni in Parlamento, fuori e’ un commune
cittadino
L’Angolino della Poesia
Marynzia Panico Borrelli
Pagina 10 Novembre/Dicembre 2017Britalyca News Londra
Calabritto & Dintorni
Proseguono gli appuntamenti del Premio
Sele d’Oro Mezzogiorno con due gior-
nate, giovedì 14 e venerdì 15 settembre,
dedicate ai giovani e all’innovazione. Il
tutto, in attesa del dibattito di sabato 16
(ore 11, auditorium provinciale) con gli
interventi del presidente di Confindustria,
Vincenzo Boccia, del ministro per la coe-
sione territoriale e il Mezzogiorno
Giovedì 14 settembre si inizia alle 17 in
piazza Monumento con “Smartcafè 017 –
Giovani imprenditori si raccontano”. A
raccontare la sua esperienza sarà Nicola
Savino - Seen Solution Srl. Alle 18.30,
presso l’auditorium provinciale, si terrà il
seminario: “Open Sud. Cambiare il Mez-
zogiorno innovando”. Ne discuter-
anno: Roberto De Luca, assessore al
Bilancio e allo Sviluppo del Comune di
Salerno; Edoardo Gisolfi, presidente
Gruppo servizi innovativi e tecnologici e
coordinatore Premio best Practices per
l’Innovazione di Confindustria Salerno;
Luigi Iavarone, consigliere AFI
(Associazione forestale italiana); Vin-
cenzo Quagliano, socio fondatore e am-
ministratore Qs & Partners Snc; Mario
Raffa, docente Università degli Studi di
Napoli Federico II. Coordina il giornalista
Emanuele Imperiali. Alle 21, poi, presso il
largo Postino di Neruda, si terrà l’incontro
con l’artista vincitore del concorso di
Street art Muri Narranti – Neapolitan
Power. E, a seguire, con la partecipazi-
one dei poeti Cosimo Renna, Antonio
Covino e Fausto Marseglia, spazio a
“Versami”, poesia meridionale e de-
gustazione di vini di aziende vinicole del
Mezzogiorno.
Venerdì 15, dopo “Smartcafè 017 –
Giovani imprenditori si raccontano” (ore
17, piazza Monumento), alle 18.30, presso
l’auditorium provinciale, spazio al semi-
nario “Ragazzi in gioco. Il protagonismo
giovanile come risorsa del territorio”, con
annessa selezione e premiazione dei can-
didati al “Forum project games”. Ne parler-
anno: Serena Angioli, assessore ai Fondi
europei, Politiche giovanili e Cooperazione
europea della Regione Campania;
Giuseppe Caruso, presidente Forum dei
giovani Regione Campania; Claudio Gubi-
tosi, fondatore e direttore di Giffoni Experi-
ence; Maria Cristina Pisani, portavoce del
Forum nazionale dei giovani. Coordina il
giornalista Giuseppe Zito. Parteciperanno i
Forum dei giovani di Oliveto Citra,
Caposele e Calabritto con il progetto
“ForumLab” finanziato dal Forum dei gio-
vani della Regione Campania, e gli stu-
denti dell’I.S.S. Assteas di Buccino/San
Gregorio Magno/ Oliveto Citra con i pro-
getti di alternanza scuola lavoro implemen-
tati durante l’anno scolastico. Alle 21.30, in
piazza Garibaldi, spazio al premio Demo
d’Autore, il progetto artistico che ha come
obiettivo la valorizzazione dei gruppi musi-
cali emergenti. Un’iniziativa che ben si
concilia con l’attenzione che da sempre il
Sele d’Oro ha offerto all’universo giovanile.
Il premio Sele d’Oro Mezzogiorno è un
evento organizzato dal Comune di Oliveto
Citra, con il contributo della Regione Cam-
pania a valere sulle risorse del POC
2014/2020, in collaborazione con l’Ente
Premio Sele d’Oro e con il patrocinio
di Provincia di Salerno, Comunità Montana
Sele-Tanagro, nonché di Aism, Città
dell’Olio, Fondazione con il Sud, Fondazi-
one Mezzogiorno Europa, Forum Nazion-
ale dei Giovani, Forum Giovani Regione
Campania, Giffoni (il mattino)
Bolzano al top, il Nordest tra le prime
posizioni. Ottima performance della
provincia di Potenza, la prima nel Sud
Italia per qualità della vita. Male, malis-
simo la Campania. Come il Salento o la
Calabria meridionale. E i soliti tristi risul-
tati per la provincia di Avellino, che si
piazza all’ottantaduesima posizione
pur migliorando qualcosina. Chiude Tra-
pani. L’annuale ricerca curata dal diparti-
mento di statistiche economiche dell’Uni-
versità La Sapienza di Roma
per ItaliaOggi, con il supporto di Catto-
lica Assicurazioni, non consegna troppe
sorprese anche se qualche cambia-
mento si intravede.
“Proprio nella contrapposizione fra
grandi e piccoli centri urbani sta una
delle principali tendenze confermate in
questa edizione. Non più un Centronord
avanzato contro un Mezzogiorno
povero – si legge – quanto piuttosto
province minori, collocate trasversal-
mente lungo tutta la Penisola, caratteriz-
zate da dinamicità imprenditoriale (e non
solo), a cui fanno da contraltare i grandi
centri metropolitani, più statici e con
condizioni meno accettabili“. Quello che
non migliora è il trend irpino, ormai da
anni nella parte destra della colonna, per
usare un’espressione calcistica. E sem-
pre pericolosamente a ridosso della zona
retrocessione, per continuare. Non fa
molto meglio Benevento, e usciamo dalle
metafore sportive, perché il Sannio è al
numero 75 preceduto da Salerno alla
73sima posizione. Nelle retrovie Caserta
e Napoli.
Fatta questa premessa – per i risultati
completi è d’obbligo richiamare e pun-
tiamo l’obiettivo sulla nostra provin-
cia. Posizione 82, si migliora comunque di
dieci posizioni. Potenza ne ha scalate
venti. Per affari e lavoro l’Irpinia è poco al
di sotto rispetto alla sua collocazi-
one generale, in linea col dato comples-
sivo. Va decisamente meglio sul
fronte ambiente,
siamo 38esimi. Gli indicatori sono molti.
Dal verde pubblico, dove però stiamo
messi male, alla capacità di depurazione
delle acque refluedove insieme ad altri
siamo addirittura primi. Ad ogni modo ci
troviamo nel gruppo due, condizioni accet-
tabili secondo la ricerca.
Non è critica la situazione alla voce crimi-
nalità, 30esima posizione, anche se a certi
numeri corrispondono condizioni di vita
non ottimali. Per intenderci, nelle ultime
posizioni per reati e dintorni si piazzano
province ricche come Bologna, Ravenna,
Rimini. Quella di Avellino, e questo
lo dicono autorevolissimi magistrati, è poco
appetibile per la malavita, specie se or-
ganizzata. Le statistiche sulla criminalità
sono sempre molto particolari e volte la
classifica si capovolge. Così scopriamo
che a Vibo Valentia, che su molto altro non
registra bei risultati, sono rarissime
le violenze sessuali: maglia nera Milano.
E però, tornando dalle nostre parti, vale la
pena evidenziare un quasi-
primato negativo per la provincia di Avel-
lino. Sui reati connessi allo sfruttamento
della prostituzione abbiamo nu-
meri inquietanti, solo dieci province peggio
di noi. [ irpiniapost.it]
Notizie locali di opimiomi, costuemi e societa’. II Edizione n: 36 Nov/Dic 2017
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Con il proporzionale puro senza soglie di smarramento si avra’ un Parlamento che rispecchera’ in toto il mondo sociopolitico: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazi- onale”. Con le preferenze plurime, il cittadino egual- mente, liberamente e da persona a persona, puo’ sce- gliere una donna o un uomo, un giovane o una per- sona matura:” Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. E’ vero che con le preferenze plurime il cittadino puo’ scegliere (nessuno e’ perfetto) un delinguente o una persona onesta, questo pero’ dipente dai partiti, se ci fosse una legge dello Stato che vieti le candidature dei “moralmente indegni” ad ogni tornata elettorale ,a par- tire da chi e’ indagato: “ Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge”. Occorre altresi’ introdurre il reato di lesa sovranita’, dopo che il “candido” e’ stato eletto, per regolare il libero mandato, ovverossia estendere la mozione di sfiducia a tutti i parlamentari. Perche’ solo ai governi e i suoi ministri, quando sappiamo che l’ Italia ha il primato mondiale di trasformismi politici. Deve essere il Parlamento sovrano (La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione) a decidere l’ operato dei suoi membri e non i partiti, i capi partito o gli stessi parlamentari. Ovviamente salvoguardando la liberta’ pro o contro del voto legislativo: “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni. Il libero mandato non e’ una carta bianca per passare da un partito all’ altro, bensi’ (appunto) la salaguardia del voto secondo coscienza. Non dimentichiamo che rappresentare la Nazione, significa rappresentare l’ elettorato, per questo il voto e’ segreto [cg] CRONACA Goracci Laura Miola per l’Italia: un sorriso su 2 ruote a Miss Wheelchair World 2017 Pgina 4 BORSA, ECONOMIA DOMESTICA E FINANZA GENDER Pagina 8 In nessuna democrazia parlamentare ci potra' mai essere un solo uomo al commando UNIVERSALUM L’ unico meccanismo misto che potrebbe migliorare le democarzie moderne, e’ l’ “Universalum” . Consiste nel 50% di collegi uninominali, dove candidare I bigs dei partiti, il futuro Capo del Governo e coloro che hanno avuto gia’ un mandato. La politica e’ un dovere istituzionale e non una professione L’ altro 50% , proporzionale puro con due preferenze e con due schede separate, applica- bile in tutte le tornate elettorali. [cg] “L MALE ASSOLUTO NON E’ IL TRASFORMISMO POLITICO, MA L’ ABUSO CHE SI FA DEL LIBERO MANDATO Quando leggiamo che: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato e non puo’ essere chiamato a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle sue funzioni.”. In questi due articoli della Costituzione, il 67 e il 68, io non vedo nessun trasformismo o gruppi e gruppettini, ma solo liberta’ di voto nell’ interesse esclusivo della Nazione. Piu’ semplicemente, il Palamentare e libero di votare on non una legge che discrimini i cittadini, leggi come l’ abolizione dell’ articolo 18 dello statuto dei lavoratori o la legge Fornero e via dicendo. In conclusione, se un parlamentare o meglio un rappresentante del popolo, ritiene che una legge, a prescindere da chi l’ abbia presentata o firmata, non va negl’ interessi della Nazione, non la vota ma resta nel partito d’ appartenenza. Un parlamentare che sulla via di Damasco cambia casacca politica, lede la fiducia dell’ elettore e andrebbe dimissionato. [cg] Sino a quando il voto all’ estero e’ gestito dai consolati, il plico andrà nella pattumiera Sino a quando il voto all’ estero e’ gestito dai consolati, io continuero’ a buttare il plico nella pattumiera Noi ripetiamo ancora una volta che il voto dall’ estero dovrebbe essere ges- tito dal commune di residenza o di nascita e non da terzi; altrimenti fra 100 anni contineremo a parlare di brogli elettorali. L’ attuale meccanismo e’ troppo costoso e lento, ma sopratutto e’ truf- faldino e non a prova di brogli, perche’ il plico viene manomesso da troppa gente. Ecco perche’ dovrebbe essere gestito dai comuni e ai consolati la gestione del registro elettorale, AIRE, registro che come sappiamo viene poi spedito ai comuni. Il Minis- tero degl’ Interni spedisce I plichi ai comuni e questi lo spediscono al citta- dino italiano all’ estero. Ovviamente chi vive nel nuovo continente avra’ meno tempo per votare, l’ importante che il plico raggiunga il commune prima dello sfoglio. Con questo meccanismo si potrebbe anche votare per i candidati sul territorio nazionale e a tutte le tornate elettorali, si chiama voto paritario; sancito dall’ aticolo 48. Perche’ a prova di brogli? Perche il candidato, il partito o chi per loro, dovra andare a bussare porta a porta e non contattare “terzi” [cg] IL PREMIO GIORNALISTICO NAZIONALE “MARIA GRAZIA CUTULI” 2017 GOFFREDO PALMERINI TRA I VINCITORI PAGINA 7 QUEL CHE MANCA AL LIBERO MANDATO E’ IL VOTO PALESE A volte e’ meglio ripetere le cose sino alla nausea, che pentirsene per non avele dette Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. Questo e’ l’ articolo incinimato per aver fatto cadere governi e salvato la pace di quelche indisciplinato. La Costituzione italiano contempla solo un voto segrete, solo quello per l’ elezione del Capo dello Stato. Per il Parlamentare e’ diverso, dovrebbe votare tutte le volte palesemente, in modo tale che l’ elettore lo segue durante la legislature, per poi decider se merita la rielezione. Il voto segreto legislativo, esiste solo nei regolamenti bicamerali, non e’ un tettame costituzionnale, o meglio non e’ contemplato dalla Costituzione. Quello che poi I, non riesco ancora a capire (si fa per dire) se: “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni., votare in segretezza o palesemente, non cambia assolutamente nulla, tranne che con il voto segreto il parlamentare, inganna due volte l’ elettore, in campagna lettorale e durante il suo eserzizio legislativo. In democrazia l’ lettore non puo’ dire al suo rappresentante come votare, ma sapere almeno cosa vota [cg] AUGURIAMO A TUTTI , BUONE FESTIVITA’ CARO GRASSO… ( Liberi e Eguali) Ricordarsi del principio egualitarista in Costituzione dal 1948:" Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e per adempierle occorre che il legislatore rimuova gli ostacoli di ordine sociale ed economico", e' un po' tardivo per tutte le forze politiche progressiste. E' un po' come ricordarsi del vaccino dopo aver beccato il virus [cg] CRONACA La mappa dei dialetti in Italia: in Umbria individuate tredici aree linguistiche Pagina 9Vittorio Emanuele III, salma rientra in Italia SARA'.... Ma noi crediamo e crederemo anche in futuro, che il Re Sciaboletta, il 30 ottobre del 1922, ebbe la possibilita' di fermare Mussolini e non lo fece, diventando complice del vetennio fascista [cg] CRONACA Simone Barlaam Pagina 4
  • 2. Pagina 2 Novembre /Dicembre 2017Britalyca News Londra bilta' dei politici, non puo' essere autorego- lata dagli stessi, ma dalle Giunte per l' Elezi- oni. Ecco perche’ non e’ la legge Severno ( In- candidabilita’ e ineleggibilta’ dei condannati ) ad essere sbagliata, ma la sua applicazione. Ci sono due articoli della Costituzione che I Giudici della Corte europea dovrebbero leg- gere prima di emettere la sentenza nei con- fronti di Silvio Berlusconi, (1) Art. 65, primo comma: La legge determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l'ufficio di deputato o di senatore. (2) Art. Cost.. 66: Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità. La legge e’ la Severino e l’ organo competente per la sua applicazione e’ la Giunta per l’ Elezioni, composta da 30 deputati (alla Camera) e 21 senatori (al Senato) Nel caso del Senato e’ chiamata “ Giunta per l’ Elezioni e per l’ Immunita’. Badate bene che ambedue le Giunte rispecchiano la rappresentativa’ dei gruppi politici presenti in Parlaento. (Ho ripassato i miei diritti, quello che eventualmente non hanno fatto gli avvocati di Silvio Berlusconi.) Sia nel caso di Berlusconi, sia in quallo del senatore Minzolin, la Giunta per l’ Elezioni e dell’ Immunita’ hanno dato parere positivo sulla loro decadenza. LA MERITOCRAZIA INIZIA DALLA POLITICA Tre anni fa scrivevo: “Una democrazia che nel suo meccanismo elettorale non contempla il cambiamento culturale e generazionale non e’ ne’ rappre- sentativa, ne’ partecipativa (da: Autaforismo 2014) Ci siamo sempre lamentati che in politica ci sono sempre gli stessi e molto spesso, so- pratutto per gli enti amministrativi, si tra- manda tra padre e figli e non avviene tramite il meccanismo elettorale, come dovrebbe Questa situazione, dal 1994 con le leggi elettorali ( incostituzionali fai da te), dal mat- tarellum al rosatellum , si e’ istituzionaliz- zata. Le liste bloccate servono proprio a questo. Noi i compiti a casa li abbiamo fatti, proponendo l’ “universalum”. Meccanismo misto al 50%, con collegi uninominali dove candidare coloro gia’ eletti, I futuri capi di consiglio e i bigs dei partiti: meritocrazia alla quinta essenza. Collegi invece con meccan- ismo proporzionale puro, con due prefer- enze e scheda separata, per un cambia- mento culturale e generazionale. E’ ovvio che questo e’ un meccanismo che nessuna democrazia al mondo prenderebbe in con- siderazione, perche’ toglierebbe sovranita’ al legislatore e la darebbe al cittadino, e questo per il legislatore, significherebbe la fine di ogni forma di partitocrazia diretta. Concludendo, oggi come ieri , “ l’ Italia era ed e’ una Repubblica a partitocrazia diretta”. plurinominali e’ indiretto, non personale perche’ nei collegi plurinominali il cittadino vota una lista SOLO IL PREMIER LO SAPESSE Governare un Paese, significa dirigere la politica con onore e disciplina e mantenere l’ unita’ di indirizzo politico e amministrativo del Paese, promovendo e cooordinando l’ attivita’ dei ministri, chiedendo al Parla- mento nuove leggi e regole se necessarie” Non sono parole mie, (magara!) ma e’ un dettame costituzionale: il ruolo del “cosidetto” Premier italiano . Quindi se un Presidente del Consiglio sa promuovere e coordinare pragmaticamente le attivita’ dei suoi ministeri, governa bene, altrimenti governicchia e poi, Il ruolo del Capo del Governo non va personalizzato, come si e’ fatto nell’ ultimo ventennio, in- cominciando da Berlusconi(smo) . Noi sap- piamo che La vita sociopolitica di un Paese, puo’ andare avanti anche senza politici o governanti, perche’ possono bastare I det- tami costiuzionale, la giustizia e le le leggi vigenti, l’ unica cosa che la politica puo’ ma non fa, e’ migliorare la vita di tutti I cittadini BERLUSCONI, LA CORTE EUROPEA E LA SEVERINO Vogliamo ricordare che Silvio Berlusconi e’ stato condannato per un reato commesso quand era ancora Presisente del Consiglio, il processo e’ iniziato il 26 aprile 2005. La legge Sevrino per chi non lo sapesse, non ha niente a che vedere con il secondo comma , dell’ articolo 25 della Costituzione italiana: “Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso” , ma riguarda esclusivamente le decadenze e le incandidabilta’ dei politici e amministratori della cosa publica e non I cittadini in gener- ale. L a Corte a mio modesto avvivo do- brebbe concentrarsi sul reato commesso da Berlusconi politico e non cittadino. Poi leg- gendo lo stesso articolo (quello che prob- abilmente non hanno fatto gli avvocati del Cav) al terzo comma: “Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge e la legge Severino (tra l’ altro votata anche da Berlusconi) prevede la retroattivita’ del politico. Ma dico io, finalmente pernla prima volta nella storia della Repubblica, fate una legge anticorruzi- one per i politici “indisciplinati” e alla prima occasione la violate! La politica e' un dis- ordine pschico sia per chi la pratica, sia per l' ha analizza ! NON E’ LA LEGGE SEVERINO AD ESSERE SBAGLIATA, MA LA SUA APPLICAZIONE Una legge sull' incandidabilita' e ineleggi- costituenti, per ridare rappresentativita’in parlmento e altrove, anche a quelle forze politiche, sociali ed etniche minoritarie. Il diritto di voto non può essere limitato se non per...? (4) In Italia, dal dopo guerra in poi, non semmai ritenuto, quantificare e qualificare le candidature, alla fedina penale e civile dei futuri funzionari e amministratori dello Stato, e’ ora che i partiti siano obbli- gati per legge a non candidare persone indagati, imputati o con precedenti penali ( tutti casi di indegnita’ murale) a tutte le tornate elettorali. Carmine Gonnella Londra ( la Redazione di Londra e’ aperta a qualsi- asi dibattito, commento o insulto, con il dovuto diritto di replica) Ovviamente quell “murale” e’ solo una li- cenza poetica e non vuo dire metterli al muro. O no? “Noi “il meccanismo universalum l’ abbiamo gia’ elaborato… Un meccanismo misto con 50% di collegi uninominali, da candidare I bigs dei partiti e coloro che hanno avuto gia’ un mandato, ivi incluso il futuro primo ministro. L’ altro 50% Collegi proporzionali, senza sbarramenti con due preferenze, per un ricambio gen- erazionale, con due schede separate. Questo meccanismo universalum ( a tutte le tornate elettorali) ristecchia in tot oil voto a suffragio universale diretto e personale, libero ed eguale. Ovviamente questo lo ripeteremo sino alla nausea …. SULLA NUOVA LEGGE ELETTORALE ROSATELLUM 2.0 … Nessuna legge elettorale e’ costituzionale, perche’ in un modo o nell’ altro modifica sempre il voto libero ed eguale, personale e diretto; ammenoche’ non viene approvata dai due terzi del Parlamento (Autocit.) Applaudire dopo aver approvato una legge elettorale, con una maggioranza di governo ottenuta con un premio di maggioranza, ponendoci tra l’ altro la fiducia , e’ da politici poco evoluti democraticamente. Badate bene che gia’ dal primo articolo della ri- forma noi possiamo sostenere senza alcun ombra di dubbio che e’ incostituzionale: “ « ART. 1. – 1. La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale, con voto di- retto ed eguale, libero e segreto, espresso in un unico turno elettorale.” Adesso chi ha letto l’ arrticolo 48 almeno una volta in vita sua, sa che il voto non e’ solo eguale libero e secreto ma anche “PERSONALE” . E’ qui che casca Rosatum , il suo rosatellum e’ solo segreto, non piu’ libero, perche’ non c’e’ liberta di scelta, non eguale perche’ nei collegi uninominali il voto e’ diretto, in quelli STORICAMENTE, QUANDO IL LEGISLATORE DI TURNO SI INVENTA UNA LEGGE ELETTORALE SU MISURA, VA TUTTO A BENIFICIO DELL’ OPPOSIZIONE Nel meo piccolo paese sedice ancora:“ Chi e’ causa dei suoi mali pianga se stesso” La storia narra che’ all’ inizio, il mat- tarellum ispiro’ il porcellum, inventato da Silvio Berlusoni. Tutti sappiamo che nel 2006 le elezioni le vince Prodi. Nel 2018, sara’ la volta di Matteo Renzi ad essere sconfitto, con il Rosatellum, Quindi le lezioni saranno vinte dal centro destra, ovviamente senza Silvio Berlusconi, perche’ per la legge italiana sara’ acora incandidabile, oppure dal M5S, se da oggi iniziassero a scendere sulla Terra. Resta il fatto che senza un premio di maggioranza, vi sara’ ancora una volta, un governo di larghe, medie o piccole coalizioni, oppure come qual- cuno ha gia’ ipotezzato, un governo del Presidente. In un paese normale sarebbe all’ ordine del giorno, ma l’ Italia non e’ maistata una realde- mocrazia e quindi si dovra’ titare un ennesima la giacchette del Presidente della Repubblica, passando almeno ufficiosamente, da una democrazia rappresentativa, ad una presidenzial- ista IL VOTO E’ EGUALE SOLO SE SI APPLICA UN MECCANISMO UNIVERSALUM A TUTTE LE TORNATE ELETTORALI Lo dicevo nel 2013, lo ripeto oggi e lo riscrivero’ anche nel 2018… Badate bene che: “ Senza una larga partecipazione dei cittadini alla vita sociopolitica del Paese, le Istituzioni sono leggitime ma non legitimate sov- ranamente” Ecco cosa scrivevo 6 anni fa su politi- camentecorretto… . “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevoca- bile o nei casi di indegnità morale indi- cati dalla legge”. [art. Cost. 48] Il voto è personale ed eguale? Nell’ ultimo ven- tennio ( o quasi) con “l’ introduzione del mattarellum, il legislatore italiano, ha fatto scempio di questo diritto fonda- mentale sancitoci, dai nostri nostri fon- datori della Repubbblica.(1) Con Le liste bloccate, prima al 25% con il mat- tarellum e poi al 100% con il porcellum e’ venuto meno il voto personale e rap- presentativo. (2) Il voto per essere in toto eguale, occorrebbe istituire ( o re- istituire) un’ unica legge elettorale a tutte le tornate elettorali, sia in Madre Patria, sia all’ Estero. Il voto libero e...? (3) Quando si parla di liberta’ di voto, si parla innanzi tutto del diritto di poter scegliere il candidato piu’ consone, alla categoria socio-politica del cittadino. E qui occorrerebbe ritormare al sistema rappresentativo e proporzionale senza nessun sbarramento dei nostri padri Per cambiare l' Italia, basta applicare la Costituzione PARIFICAZIONE E CANDIDABILITA' ED ELEGGIBILITA' Cosa manca alla politica italiana per cambiare radicalmente ? Una sola cosa semplicissima:" Un codice politico etico ed equo !!!! La parificazione dell' eta' di candidabilita' ai due rami del Par- lamento, con un eta' massima di candidabilita' parificata alla eta' pensionabile di ogni cittadino. La non candidabilita' ed elegibilita' ad ogni tornata elettorale dei moralmente indegni, incominciando dagli indagati e nella gestione della cosa pubblica. Basterebbe solo questo per farmi (ri) correre alle urne ed essere il primo della fila; Il primo partito che lo metta nel suo programma legislativo elettorale, faro' anche di meglio (ri) divento un attacchino. (gratuitamenter e non come quel Silvio che a 12 anni anni lo faceva perche' veniva pagato )
  • 3. Pagina 3 Novembre/ Dicembre 2017Britalyca News Londra IL FRONTE DELL’ECONOMIA Ci vuole coraggio. Le riforme, che hanno interessato ogni aspetto della nostra vita, sono di una matrice unica: aumentare i sacrifici degli italiani. Non è bastato. C'è stato ribadito che il rigore e le rinunce ci hanno salvato dal “baratro”. Ci piacerebbe capire di quale “baratro” si trattava e chi, in concreto, l’ha evitato. Ora, anche sul disegno di legge “Rosatellum” le perplessità non mancano. Vivere nel Bel Paese è sempre oneroso e il 2018 ci riserverà altre sorprese. Questa “crisi “è tanto anomala da non poter neppure ipotizzare se il futuro Esecutivo sarà in grado di ridare stimolo a un’economia che è in decadenza per le impraticabili condizioni di portare avanti un progetto occupazionale valido. Dopo un “flop” senza storia, i nostri politici dovrebbero spiegarci per quale motivo hanno consentito una raffica di provvedimenti impopolari solo con la costrizione della “fiducia”. Una classe sociale è, in sostanza, sublimata. Tra “povertà” e “ricchezza” non esistono più vie interposte. Come a scrivere che la classe “borghese” è stata scalzata da una serie d’eventi che hanno impoverito il Paese. I redditi da lavoro dipendente o da vitalizio (pensioni) sono i più colpiti. La mancanza di liquidità è una delle peggiori piaghe che possono colpire un Paese. Quale garanzia ci potrà fornire questo Governo? Ci sarebbero altri interrogativi da prospettare. Preferiamo evitarli perché non consentirebbero, al momento, nessun’ipotesi valida. Il Prodotto Nazionale Lordo (PIL) resterà in positivo (+1,5%) per tutto l’anno nuovo. Contenere l’emorragia occupazionale, però, sarà difficile come per il passato. Se, tuttavia, si enunciasse una sorta di “compromesso” sociale, potremmo anche essere più disponibili a una comparazione meno sfavorevole. Purtroppo, neppure quest’opzione è praticabile e le “nuove” elezioni politiche restano ancora lontane per predisporre strategie veramente innovative votate da un Potere Legislativo scelto effettivamente dagli italiani. POLITICA ASSOCIATIVA Sull’Associazionismo politico abbiamo dei nostri convincimenti che ci permettano d’essere meno condizionati dagli eventi del quotidiano. I tanti problemi d’Italia confermano la nostra tesi. Sarà scontato, ma lo riaffermiamo: in Democrazia l’impegno politico ha da precorrere quello dei Partiti. Da noi, preso atto di certe riforme, il diritto del cittadino resta soggetto a quello delle formazioni politiche che l’hanno varato. Anche di quello, in apparenza, innovativo. La partitocrazia s’è imposta; principalmente per l’inerzia. Ne deriva che il cittadino la vive “passivamente” e s’è assuefatto a non intromettersi sulle sorti del Paese. Di questo passo, non ci saranno risultati positivi per il futuro d’Italia. Se le normative avessero una radice popolare, avrebbero un differente impatto sociale. Non a caso, rammentiamo uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione che, in buona sintesi, recita: ” la Repubblica riconosce e garantisce i diritti dell’uomo". Sia come singolo, che nelle formazioni collettive che implicano doveri di solidarietà economica e sociale”. Uno di questi doveri, a nostro avviso, è proprio la partecipazione alla vita della Repubblica. Anche proiettata oltre schemi “scontati” e fallimentari in partenza. Quelli che, poi, non risolvono e sanno di compromesso. La partitocrazia non favorisce l’impegno collettivo e frena ogni sorta d’indispensabile cambiamento. Con queste premesse, riteniamo che il pluralismo partecipativo debba ritrovare sua reale dimensione. “Rosatellum” permettendo. Magari prendendo valido spunto dalla questione morale che, da noi, è una lezione di vita che è obliata troppo spesso. Oppure, ma non giova, ricordata quando può fare comodo nei meandri di una politica inconcludente. QUALI IDEALI? Il cambio generazionale nei partiti è appena iniziato; ma siamo convinti che continuerà. Anche se solo per necessità, più che per convinzione. Confidiamo, prima di tutto, in una sorta di riconciliazione che porti alle riforme. Proprio quelle che tutti sembrano volere; anche se più nelle parole che nei fatti. Il dialogo tra i partiti dovrebbe riprendere; indipendentemente dalle posizioni politiche. E’ importante, come già abbiamo scritto, materializzare gli effetti di una “ripresa” solo annunciata. Maggioranza e Opposizione, forse, avranno più punti d’incontro, che di scontro. Questo 2017, dovrebbe servire da ammonimento per evitare altri errori e per risolvere quelli che già ci sono stati. I prossimi anni avranno un’importanza fondamentale per la ripresa d’Italia. A ben osservare, non mancano le idee per spianare una strada che resterà in salita. Anche se gli ottimismi politici hanno fatto il loro tempo e restano di poca affidabilità. Del resto, proprio nello stallo della “non sfiducia”, i partiti hanno compreso che la mediazione è possibile quando la realtà nazionale non evidenzia altra via. Solo tramite la collaborazione, la Democrazia continuerà il suo percorso nel Bel Paese. Non sappiamo chi sarà nelle condizioni di portare avanti questa Terza Repubblica, ma le prossime elezioni politiche dovrebbero essere più decisive per lo Stivale. Però, su una realtà possiamo fare conto: la politica italiana, che ha un’illustre tradizione, ha da ritrovare una linea operativa più consona ai tempi e ai ruoli. Oltre ai sacrifici, c’è da ritrovare le idee per il rilancio nazionale. Gli Ideali non bastano più. Sempre che ci siano, veramente, stati. LE VALUTAZIONI “Nessuna nuova è buona nuova”. Il proverbio è ben noto nella nostra Penisola. Ma, quando le “nuove” potrebbero esserci, è importante mettere da parte i proverbi e azzardare a fare un primo punto sul fronte socio/ politico italiana. E’ una necessità che riteniamo prioritaria proprio per non trovarci spiazzati. Come sarà il prossimo Potere Legislativo non c’è ancora chiaro. Del resto, lo scollamento di strategie tra i partiti, che in Italia prosperano a tutto spiano, c’induce a presupporre una differente presa d’atto della rappresentatività politica nazionale. Per altro, non si evidenzia alcun partito capace di concludere un accordo in grado di reggere un’ipotetica Legislatura. Forse, da noi manca la volontà d’essere originali o, in ogni caso, più propositivi che per il passato. La guida dei partiti non si dovrebbe ereditare; invece la figura dei “Delfini” è più reale che mai. Almeno, ci auguriamo che il nuovo Parlamento sia messo nelle condizioni d’operare in maniera più integrale. Senza problemi di “conta” o di “franchi tiratori”. Ovviamente, il cambiamento andrà ad interessare anche altri istituti costituzionali. Se così sarà, ne prenderemo atto. Ciò malgrado, non tutti i partiti sembrano in linea con i cambiamenti che, da ipotetici, potrebbero essere reali entro il prossimo anno. La Democrazia è una realtà che, però, ha da essere gestita con criterio e con programmi ben chiari per l’economia del Paese. Certo è che l’istituto della delega, tanto caro ai nostri politici, sembra aver perduto d’importanza e questo è un altro segnale sul quale porremo la nostra attenzione nello spirito col quale andremo a salutare il 2018. Finalmente anno delle elezioni politiche generali. GLI ENIGMI Resta difficile fare una relazione oggettiva della politica italiana. C’è, però, chi si sente autorizzato a travisare. Intanto, i risultati non cambiano e ci preoccupano non poco. Sgominati gli intrighi di Palazzo, si sono affinati i rapporti di possibili alleanze. Pur senza effettive novità. Sembra che in Italia solo un accordo politico di “centro/sinistra” possa ottenere una stabilità parlamentare. Ma il “centro” ha più anime e molteplici condottieri. Se in Patria la situazione è complessa, ancor più lo è per chi la segue, magari marginalmente, dall’estero. La mancanza di proposte veramente accessibili è la “croce” di un Governo delle vane speranze. Non a caso, riteniamo che le attuali alleanze potrebbero dissolversi se, l’anno prossimo, non s’andasse al voto con una legge elettorale “nuova” sotto ogni profilo. Non ci sono, in Parlamento, uomini che abbiano mantenuto la loro linea politica originaria. L’unica certezza, ma non è poca cosa, è l’impossibilità di un “ribaltone”. La parola d’ordine resta “riformare”. Ma come? Su questo interrogativo, almeno per ora, s’infrangono tutte le tesi più percorribili. La possibilità d’apertura di più “strade” non ci convince. Ne serve solo una; ma che sia quella “giusta”. Superate, almeno per ora, le barriere ideologiche, restano da chiarire le vere intenzioni dei partiti, piccoli o grandi, che daranno vita al Parlamento italiano. Anche sulla questione “bipolarismo” ci sarebbe tanto da scrivere; ma poco da condividere. Nonostante i tanti “segnali”d’apparente coerenza, si continua a tirare il sasso e nascondere il braccio. Troppo comodo, a parer nostro, assumere posizioni di verifica cercando l’appoggio d’altre formazioni politiche. Neppure crediamo all’”avvicendamento” di tendenze che sembra serpeggiare proprio a livello maggioranza di Governo. In quest’Esecutivo, solo la “regia” è in buone mani. Meno partecipi, però, ci sembrano gli altri elementi di una squadra di malintesi. Se la linea Gentiloni, che non è necessariamente l’unica, dovesse perdere il sostegno parlamentare, sarebbe punto a capo. Senza una nuova legge elettorale, seria e moderna, si tornerebbe a votare alla vecchia maniera. Con risultati imprevedibili. Se proprio non ci sono i tempi politici per cambiare registro, si rivedano, almeno, quelli della Legislatura. Rispetto ad altri, questi potrebbero essere più praticabili senza scomodare, più di tanto, i piani dei Partiti d’Italia. Dall’ Italia e dall’ Estero A cura di Giorgio Brignola BASTA CON I PARTITI! Tra pochi mesi inizierà la Campagna Elettorale per il rinnovo del Parlamento Italiano. Dal risultato del voto, dovrebbe essere varato il nuovo Esecutivo della Repubblica. Quello che, in teoria, inizierà le “manovre” per il riscatto socio/politico del Paese all’interno e in UE. Questa è una premessa che esprime poco e, soprattutto, non evidenzia le tendenze concrete dell’elettorato italiano dentro e fuori i confini nazionali. E’, questa, una premessa che non poteva mancare nelle valutazioni di quelli che saranno gli sviluppi di questa Terza Repubblica. Col meccanismo del “Rosatellum-2”, dato il complesso meccanismo maggioritario/proporzionale, ci sembra controproducente tentare di dare un “volto” nuovo ai partiti che prenderanno parte alla “tenzone” elettorale. Qualche nome nuovo spunterà all’orizzonte delle sigle di partito, ma non sarà differente nelle linee operative. C’è ancora troppa confusione politica per dare credito a ipotetiche alleanze. Anche tenuto conto di ciò che è capitato in quest’ultimo quinquennio. Come già avevamo ripetuto, più che di sigle, avremmo bisogno d’uomini politici non “maturati” sotto altra bandiera. Quindi, uomini “nuovi” che, purtroppo, non siamo riusciti a identificare nel caos di questa legislatura terminale. Certo è che ciò che ha determinato questo Parlamento della “non sfiducia” andrà a condizionare gli eventi del nuovo Potere Legislativo, ma anche quelli dell’Esecutivo che ne deriveranno. Insomma, pur con la cautela di chi politica ne ha osservata molta, non è agevole trovare quell’obiettività indispensabile per non reiterare gli errori del presente e del passato. Il 2018, di conseguenza, dovrebbe essere l’anno “zero” della nostra politica. La confusione delle ideologie non potrà cambiare in poche settimane. Sono le alleanze che ci preoccupano. Perché, per cambiare, veramente, non basta mutare nome a uno o più, partiti. Bisognerebbe cambiare i politici. Di “nuovi” non ne vediamo e l’orizzonte elettorale è sempre più ristretto. La Democrazia, quella nella quale crediamo, non ha bisogno di rifondazioni politiche. Mancano le opportunità per cambiare. L’hanno compreso tutti; ma nessuno sembra in grado di portare avanti iniziative veramente originali.
  • 4. Pagina 4 Novembre/Dicembre 2017Britalyca News Londra Simone Barlaam: c'era una volta un pesce rosso che decise di diventare uno squalo C'era una volta un bambino che la natura tentò di beffare. Questo bambino era nato con una malat- tia, una di quelle che ti appiccicano ad- dosso l'etichetta di disabile, una di quelle che potrebbero condannarti a una vita di diversità, di occasioni che non puoi pren- dere, di battaglie che non puoi combat- tere. La sua malattia, una ipoplasia alla gamba destra, lo ha costretto, nei primi anni della sua vita a subire 12 interventi chirurgici per tentare di sistemare quel femore che non cresceva, solo lui, in un corpo che si sviluppava ogni giorno di più fino a trasformarsi in quello di Simone (Barlaam), il bambino che, tuf- fandosi in acqua, riuscì a beffare la natura. La storia di Simone, che la scorsa Mamma e papà e una sorella (Alice), arri- vata poco dopo di lui, lo sostengono, fanno il tifo, ma nemmeno poi così tanto: non fanno tragedie per una sconfitta, non lo esaltano e non si esaltano per una vittoria. Tutto normale nella vita di Simone, in- somma, non fosse che lui, un giorno, de- cide di essere speciale e di trasformare lo sgambetto che gli ha fatto la natura nel trampolino da cui tuffarsi verso la felicità. Lavora come un pazzo, questo ragazzino, per diventare speciale. Lo fa con la serietà e la dedizione di un adulto: si allena e scari- fica il suo tempo libero per migliorarsi ogni giorno. Incontra altri nuotatori che come lui la natura ha tentato di fregare, inizia ad allenarsi con loro, con Federico Morlac- chi (l'atleta italiano più medagliato alle ul- time Olimpiadi di Rio de Janeiro, giusto così per dire), Arianna Talamona, Giulia Ghiretti, Francesca Secci, Fabrizio Sottile, e Arjola Trimi. Li saluta quando si imbarcano verso l'avventura di Rio 2016. Lui è ancora gio- vane: ci sarà tempo. E quel tempo è la sua ricchezza perché gli serve per settare la testa e rivolgerla verso la vittoria. Perché per Simone, come per ognuno di noi che abbiamo gambe e braccia alleate del quotidiano, la differenza la fa la testa, la determinazione. Non importano le difficoltà quando il cervello sceglie di superarle una a una. Simone va a scuola e si allena, non ce li ha ancora 17 anni quando decide di di- ventare speciale e quando capisce che nessun ostacolo sarà abbastanza grande da riportarlo nelle braccia della disabilità a cui la vita lo voleva condannare. Perché la disabilità, quella più grave, quella da cui si può finire schiacciati, non è nelle gambe o nelle braccia: è solo nella testa e, po- tenzialmente, riguarda ognuno di noi. Simone, che ride, col sorriso di un ra- gazzino che sa di averla combinata grossa, mentre gli mettono al collo la medaglia d'oro dall'altra parte del mondo è l'immagine più perfetta di ciò che og- nuno di noi può fare di se stesso, se solo lo desidera davvero, se solo non si ar- rende all'evidenza di ciò di cui è natural- mente dotato. Simone, e tutti i ragazzi che come lui, in queste ore sono in acqua a Città del Messico hanno lottato normalmente per raggiungere quel traguardo. Si sono tolti le sedie a rotelle da sotto al sedere, hanno buttato gli occhiali scuri per scendere in acqua, si sono inventati le bracciate giuste anche quando le braccia non le avevano. Non hanno fatto niente di speciale, se non mostrarci che non esistono limiti, nemmeno quelli oggettivi, quelli che abbiamo sotto gli occhi. Loro sono speciali come può esserlo chiunque lo decida: non sono speciali perché hanno qualcosa di meno. Forse sono speciali perché hanno qualcosa in più della maggioranza degli esseri umani: hanno la voglia che non si cura della fatica, la dedizione che non cono- sce il tradimento. Ma questo non ha niente a che fare con le loro gambe, le loro braccia, i loro occhi: questo ha a che fare con la loro testa, e quella testa, per fortuna, possiamo averla tutti noi, se solo lo decidiamo davvero. huffingtonpost.it notte, ha vinto una medaglia d'oro ai mondiali di nuoto paralimpico di Città del Messico (stabilendo tra l'altro il nuovo record europeo di 56"09', ma tanto era suo pure il record precedente) inizia 17 anni fa quando la sua mamma (Claudia) e il suo papà (Riccardo) lo mettono in acqua per la prima volta nel tentativo di favorire la crescita armoniosa di tutto, tutto, il suo corpo. Le cose non vanno proprio come dovrebbero e la gamba destra di Simone non ne vuole sapere di allungarsi. Ma lui nuota e chi se ne importa dei centimetri che mancano o di quelli che avanzano. Lui nuota come un piccolo squalo af- famato di vita. Lui nuota con i bambini "normali", lui pure è "normale": non sarà certo una gamba a definirlo "diverso". Lui nuota e inizia a fare le prime gare e a ot- tenere le prime vittorie. Domenica in vasca e sul podio e lunedì a scuola, al liceo scientifico. SOCIETA’ Goracci Laura Miola per l’Italia: un sorriso su 2 ruote a Miss Wheelchair World Laura Miola non solo è bella ma ha il coraggio e la gioia, che dimostra con il suo smagliante sorriso, di rappresentare l' Italia nel primo evento che si terrà a Varsavia il 7 otto- bre, Miss Wheelchair World 2017, 24 ragazze, ognuna in rappresentanza del proprio Paese: un concorso di bellezza riservato a concorrenti con disabilità. Laura è dal 20111 sulla sedia a rotelle, soffre di una neuropatia periferica, C.M.T, per la quale l’impulso elettrico che parte dal cervello si ferma alle mani e piedi.Laura, 27enne di Scauri, è laureata in metodi e tecniche della comunicazione digitale, è sposata con il ra- gazzo con cui sta insieme da 15 anni. Ho rac- colto da alcune interviste: "Conduco una vita normale, nella più completa normalità. La bellezza non si può definire, non si può ingab- biare in uno stereotipo, è qualcosa di più grande. Una donna seduta non è meno bella, la carrozzina è un mezzo, una compagna di viaggio, non un qualcosa che ti de- finisce...Esistono sia barriere architettoniche che culturali. Si possono avere in merito due approcci diversi: sulle barriere culturali og- nuno può realmente fare qualcosa. Sono con- vinta che in base a come uno si vede gli altri lo vedranno di conseguenza; si può tranquilla- mente dimostrare con la propria vita che non c’è nulla di sofferente, che non viviamo una vita piena di dolori, le sofferenze ce l’hanno tutti e di ogni tipo, noi non siamo diversi in questo. Detesto le persone che hanno la pre- sunzione di sapere della mia vita, che preten- dono di sapere che è difficile, e che mi definis- cono una guerriera.. non è questo. C’è tanto di positivo e di bello nella mia vita, e sta a me dare poco peso a questo tipo di commenti e far capire, se posso, che la mia vita è meravig- liosa.Per le barriere architettoniche purtroppo possiamo fare un po’ meno, e sono quelle che in tutta sincerità mi fanno stare più male. Non mi permettono di sentirmi al pari e di essere libera di fare quello che nella quotidianità vorrei, e sono limiti che non dipendono da me. Un’altra cosa che mi ferisce e che mi capita spesso è incontrare persone che mi guardano e dicono <<che peccato, sei così bella>>, per- ché se fossi stata brutta sarebbe stato meglio stare sulla sedia a rotelle? Non siamo meno donne perché siamo sedute, e queste persone non riescono a vederlo in noi, non riescono a vedere il nostro completo potenziale. In questi casi ridere è sempre la risposta migliore...nella mia vita cerco di trasmettere il messaggio che il non poter camminare non ti impedisce di vivere la tua vita nel pieno delle tue poten- zialità e che quindi puoi esprimere tutta la tua bellezza, il tuo essere e mostrarlo agli altri. In piedi o seduta.Sono orgogliosa di rappresentare l'Italia in una competizione di livello mondiale. Essere l'unica italiana al MWW per me è un grande onore che non avrei mai pensato di avere. Questo concorso di bellezza è l'occasione per dimostrare che ogni donna é meravigliosa sia sui suoi piedi che sulle sue ruote. È un’ occa- sione per cambiare l'immagine delle persone con disabilità e cambiare l'immagine che spesso i disabili hanno di se stessi. Credo anche sia l'oc- casione giusta per dimostrare che bellezza e cultura possono viaggiare sulla stessa strada.L'ignoranza più grande purtroppo è quella delle strutture sia pubbliche che private, dei trasporti e di tutto ciò che impedisce di vivere una vita sociale completamente integrata. Quando saremo tutti sulla stessa linea di partenza, non un passo indietro e non un passo avanti, quando avremo tutti le stesse possibilità, allora la disabilità non rappresenterà più un ostacolo.Mi piacerebbe far capire a tutti, disabili e non, che il cambiamento parte da se stessi. Ognuno ha la capacità di esprimere il suo poten- ziale e sono convinta che l'immagine che tu hai di te stessa è la stessa immagine che trasmet- terai agli altri." Come canta Paola Turci Fatti bella per te! e il consiglio è per tutte noi donne: “Una donna è meravigliosa in piedi o seduta, non cambia nulla”. Parola di Laura Miola Non aggiungo altro che un forte abbraccio e un mare di auguri, Laura ha già vinto. Goracci Laura Miola per l'Italia: un sorriso su 2 ruote a Miss Wheelchair World 2017 www.agoravox.itLaura Miola non solo è bella ma ha il coraggio e la gioia, che dimostra con il suo smagliante sorriso, di rappresentare l'Italia nel primo evento che si terrà a Varsavia il 7 ottobre,
  • 5. Pagina 5 Cultura & Societa’ Nino Bellinvia Novembre /Dicembre 2017Britalyca News Londra ’ Il Circolo Filatelico “Antonio Rospo”, asso- ciato alla Federazione fra le Società Filateliche Italiane e iscritto alla Consulta delle Associazioni di Massafra, ha organiz- zato dal 10 al 15 novembre 2017 la “Giornata della Filatelia”, con Poste Italiane, Federazione fra le Società Filateliche Ital- iane, patrocinio del Comune di Massafra e della Consulta delle Associazioni e con la collaborazione delle Associazioni “Agorà”, “Fratres - Donatori di sangue”, “Sorriso Francescano” e ATO Puglia Onlus. E’ stato un grande successo. Vi hanno partecipato le scuole secondarie di I Grado e gli Istituti Superiori. La manifestazione (coordinata da Nino Bellinvia con la collaborazione del vice presidente Francesco Rospo e del segretario Nicola Fabio Assi) è stata ospitata per il quindicesimo anno consecutivo nei locali della Scuola Secondaria di 1° Grado “Alessandro Manzoni” (suo motto: “Nella formazione dei giovani la nostra fiducia nel futuro"), Negli interventi in particolare è stato evidenziato il grande e continuo im- pegno del Circolo filatelico per la particolare sensibilità per i fatti della cultura che con questa manifestazione, momento culturale elevato per la città, fa scoprire tante cose attraverso il francobollo”, strumento didat- tico e culturale per la crescita dei ragazzi. Il francobollo, infatti, spazia in tutti gli ambiti scolastici, facendo conoscere eventi e per- sonaggi, storia, geografia, scienze, lettera- tura, musica, sport,…. E fa conoscere, come quest’anno, l’indispensabile “donazione del sangue” attraverso le ottime ricerche degli studenti che hanno partecipato, guidati dai loro docenti, a questo importante Progetto Filatelia A Scuola. I riflessi benefici della filatelia offrono ai giovani, infatti, la possi- bilità di esprimersi negli argomenti che amano e che necessariamente la scuola non può sviluppare. Ma soprattutto, la passione per un personale argomento trattato at- traverso l’inesauribile mondo del franco- bollo, riesce a motivare i ragazzi ad assumere atteggiamenti positivi e propositivi. I dirigenti scolastici delle varie scuole partecipanti hanno anche invitato i ragazzi ad avvicinarsi alla filatelia rivolgendosi al circolo filatelico, im- pareggiabile nell’organizzazione di questo evento, come evidenziato anche dal referente Filatelia. Uno dopo l’altro, introdotti da Nino Bellinvia, sono intervenuti: avv. Maria Rosaria Gug- lielmi, Assessore alla Pubblica Istruzione (ha portato anche i saluti del sindaco Quarto im- pegnato fuori regione); Giuseppe Marraffa, segretario della Consulta delle Associazioni (incaricato dal presidente dott. Pino Presicci impegnato fuori città); dott. Graziano Tocci, Presidente Gruppo Donatori Sangue “Fratres” di Massafra (ventesimo anno di attività); dott.ssa Francesca Magnani di Poste Italiane (Referente Filatelia di Lecce, Brindisi e Tar- anto), dot.ssa prof.ssa Maria Blonda (dirigente scolastico Primo I.C. “De Amicis-Manzoni); dott. prof. Stefano Milda (dirigente scolastico IISSS “De Ruggieri”); dott.ssa Luciana Lovec- chio (dirigente scolastico I.C. “Pascoli” – Scuola Secondaria di I Grado “N. Andria”); docentr propf.ssa Maria Rosa Tagliente (incaricata dal prof. Francesco Raguso, diri- gente scolastico degli istituti I.T.I. “Amaldi” e “IISS “C. Mondelli”); docente prof.ssa Nadia Di Sarno (incaricata dalla dott.ssa Concetta Patianna, dirigente scolastico dell’.C. “S.G.Bosco – Scuola Secondaria di I Grado “S. G. Bosco”). In merito alla manifestazione ha fatto perve- nire al Circolo, nel suo trentennale dalla costi- tuzione, una lunga lettera di complimenti il presidente della Federazione fra le Società Filateliche Italiane, ing. Piero Macrelli. “La filatelia oggi è organizzata da adulti non più giovani - è la realtà della nostra epoca - ma deve rivolgersi ai giovani. È un fatto, tutti lo dicono se vogliamo che la nostra passione continui e si rinvigorisca, ma chi lo fa dav- vero? Non tutti, certo. Per mancanza di mezzi, a volte mancanza d'iniziativa o d'entusiasmo. Ma non è questo il caso del Circolo filatelico Massafra Antonio Rospo. L'amico Nino Bel- linvia /ha fra l’altro scritto) non è più giovanis- simo e regge validamente il circolo dal 1990 (27 anni, la collezione d'una vita!). Quando assunse la presidenza il circolo era stato fon- dato da 3 anni, e lo ha condotto così bene che i soci non se lo sono più fatto scappare. E il bello è che Nino continua con la stessa pas- sione e lo stesso entusiasmo, e soprattutto con una prospettiva di lungo periodo. Lettera che è stata letta, su invito del presi- dente Bellinvia, dalla nota scrittrice prof.ssa Antonietta Benagiano, protagonista il 24 no- vembre 2017 presso l’auditorium dell’IISS “De Ruggieri” di Massafra in un “Incontro con l’Autore” con la presentazione del suo 21° libro dal titolo “Enigma in scena”. Per aver contribuito al successo della GIOR- NATA DELLA FILATELIA con la preparazi- one ed esposizione di lavori di gruppo sul tema tico dei due istituti prof. Francesco Raguso. Incaricata a rappresentarlo la docente refer- ente Rossella Tagliente (5^C). Docenti col- laboratori: Antonello Scaligina (3^C) e Bea- trice Ottaviani (5^A – 5^B). Molto richiesto è stato l’annullo filatelico che è stato apposto sulla cartolina del 30° Anniversario del Cir- colo Filatelico “A. Rospo” (creati da Nicola Fabio Assi) dagli impiegati dell’ufficio postale temporaneo Antonio Fiorente e Rosa- ria Oliva, coordinati dalla dott.ssa Francesca Magnani di PosteItaliane (referente Filatelia Lecce-Brindisi-Taranto). Della manifestazi- one ne hanno parlato non solo radio-tv, quo- tidiani, periodici e ma anche diversi cittadini nei loro profili su Facebook, tra cui l’avv. Marcello Barletta, vicepresidente provinciale dell’ANPI. A conclusione della manifestazione Nino Bellinvia ha dato a tutti l’arrivederci alla prossima manifestazione “Natale nel Centro Storico” che si terrà presso il Palazzo della Cultura il 16 dicembre 207 con annullo filatelico (bozzetto inedito dell’indimentica- bile artista Nicola Andreace) e con la con- segna del Premio Catacchio a cinque per- sonaggi del mondo della filatelia e della cul- tura.. Da ricordare che l’attuale direttivo del Circolo filatelico “A. Rospo” è così com- posto: Nino Bellinvia, presidente; vice presi- dente Francesco Maria Rospo; segretario Nicola Fabio Assi. Consiglieri: Rocco Silves- tri, Franco Rospo, Franco Latina, Piero Caragnano. Delegati: Vito Antonio Tocci, addetto filatelia religiosa, mostre, annulli; Antonio Carriero, delegato responsabile filatelia a Mottola; Michele Giovinazzi, ad- detto settore numismatica; Paolo Albano, addetto storia postale. Notizie del Circolo Filatelico “A. Rospo” si possono leggere cercando il sito (curato da Nicola Fabio Assi) h t t p s : / / w w w . f a c e b o o k . c o m / CircoloFilatelicoRospoMassafra Nelle foto: 1) Momento introduzione. 2) 2) La scrittrice Antonietta Benagiano. 3) Il direttivo del Circolo Filatelico (presidente Bellinvia, vicepresidente Rospo e segretario Assi) con la dott.ssa Francesca Magnani referente Filatelia di Poste Italiane di Lecce, Brindisi e Taranto), 4) La cartolina filatelica con l’annullo. 5) I relatori. 5) Il logo della Scuola Manzoni;6) Ufficio Filatelico temporaneo con, da dx, F. Magnani , F. Rospo, R. Oliva e A. Fiorente. “Donazione del sangue”, è stato consegnato (con il coordinamento di Nicola Fabio Assi e M. Francesco Rospo e fotografo Franco Ro- spo) un Attestato di Merito alle scuole e ai docenti referenti e collaboratori. E’ stato con- segnato anche materiale vario (buste di francobolli, rivista “Qui Filatelia”,...) da dis- tribuire nelle varie classi agli alunni che hanno preparato delle ottime collezioni che sono state esposte insieme alla collezione “Donare il sangue... è donare la vita” del collezionista Sergio De Benedictis, segretario Circolo Filatelico Numismatico Barese e socio CIFT. La consegna è avvenuta in quest’ordine (tra parentesi indicate le classi che hanno collabo- rato). Scuola Secondaria di I Grado “A. Man- zoni” (Primo I.C. “De Amicis-Manzoni”). Dirigente scolastico: dot.ssa prof.ssa Maria Blonda. Docenti referenti: Carmela De Bari ( 2^ E) e Maria Teresa Longo (1^ D e 2^ A). Docenti collaboratrici: Maria Carelli (I^ A), Maria Doriana Cito (1^ C), Carmela Colosimo (2^ F), Maria Loredana D’Addario (2^ A e 2^ I), Maria D’Auria (2^ B e 2^ I), Marina Del Mastro (2^ L), Maria Mastromarino (1^ B) e Francesca Scarano (I^ E). Scuola Secondaria di I Grado “N. Andria (I. C. Pascoli” – Scuola Secondaria di I Grado “Andria”). Dirigente scolastico dott.ssa Luciana Lovecchio. Do- cente referente Irma Rospo (1^A – 1^C – 1^ E). Docenti collaboratrici: Rossella Calabrese (1^C), Nica D’Auria (1^F), Maria Scala Longo (1^B), Milena Quero ( 3^B - 3^D), Floriana Speranza (1^ D) e Katia Tagliente (1^G). Scuola Secondaria di I Grado “S.G. Bosco” (I.C. “San Giovanni Bosco”). Diri- gente scolastico dott.ssa Concetta Patianna. Incaricata alla presenza prof. Nadia Di Sarno. Docente referente Angelo Nasuto (1^D), do- cente di Arte e Immagini Francesco Passa- vanti. IISS “Domenico De Ruggieri”. Diri- gente scolastico dott. prof. Stefano Milda. Docenti referenti: Maria Carmela Pagliari (3^E - 4^E del Liceo Classico) e Pasqua Lorè (3^D – 4^D del Liceo Scientifico). IISS “Cenzino Mondelli” (docente referente Viviana Di Pi- erro (V^A) e ITI “Amaldi”. Dirigente scolas- Organizzata con successo nel suo trentesimo anniversario dal Circolo Filatelico “A. Rospo” GIORNATA DELLA FILATELIA 2017 A MASSAFRA INCENTRATA SULLA DONAZIONE DEL SANGUE Esposti gli ottimi lavori preparati dagli studenti. Apprezzata la collezione “Donare il sangue... è donare la vita” del collezionista Sergio De Benedictis, segretario Circolo Filatelico Numismatico Barese e socio del CIFT
  • 6. Pagina 6 Cultura & Societa’ Nino Bellinvia Novembre/Dicembre 2017Britalyca News Londra La musica dal vivo è “viva” e si può fare anche a Potenza uno spettacolo di qualità: è la nuova scommessa vinta dalla 17esima edizione del Festival di Potenza che con- serva il primato di manifestazione di set- tore più longeva della Basilicata. Sul palco dell’auditorium del Conservatorio di Musica, sotto l’attenta regia del diret- tore artistico Mario Bellitti, si sono esibiti 16 artisti proponendo generi musicali di- versi tra loro. E’ in fondo questo il piacevole motivo di gradimento di- mostrato dal solito pubblico di affezionati del Festival che non perde un’edizione. A condurre una professionista dello spetta- colo, Paola Delli Colli, giornalista, autrice di programmi e attualmente conduttrice ufficiale del “Festival Italia in Musica”, programma televisivo che vede protago- nisti artisti noti del panorama musicale e dello spettacolo, prodotto e trasmesso dal circuito nazionale Gold Tv. Tra le novità presentate, il progetto per Mango che ha appena preso forma. Si chiama Sera Latina Club ed è fortemente voluto dal fratello di Mango, Armando e dal chitarrista storico del cantante di Lagonegro, Graziano Accinni che con Giuseppe Forastiero (voce) e Luigi Gaet- ani (percussioni) ha presentato due brani mitologici di Mango. “Sia chiaro (precisa Accinni che con l’artista lucano ha trascorso tantissimi anni di lavoro) non vogliamo sentire parlare di cover. Piut- tosto il nostro progetto si può definire “archivio band”. Poi un “assaggio” del bellissimo spettacolo “Dal Vesuvio al Cupolone” (regia del maestro Enzo Cas- taldo) nel cui titolo è racchiuso l’ar- gomento principale del revival: Napoli e Roma, due grandissime città, ricche di storia, di arte e cultura con l’esibizione di due componenti la compagnia: Enzo Esposito e Luca Sorrento. Lo spettacolo, oltre a rendere omaggio ai maggiori ar- tisti di Napoli e Roma in una sorta di viaggio dal Vesuvio al Cupolone, gui- dato da Lello Pirone e Natalia Cretella, vuole essere un momento non solo di evasione e divertimento, ma anche di riflessione per una presa di coscienza verso il recupero di quelle tradizioni che sono la vera ricchezza di ogni popolo. Nella scaletta della 17esima edizione del Festival un “pezzo” della storia della musica italiana, Valerio Liboni, can- tautore e autore di canzoni interpretate da molti nomi importanti del panorama musicale italiano. Uomo di spettacolo a 360° e batterista da sempre, con il suo gruppo storico i Nuovi Angeli, è stato il protagonista di successi come “Donna Felicità”, “Singapore” e molti altri. Liboni avverte: “La canzone italiana sta così andando a rotoli: guarda l’ultimo Sanremo…se ti ricordi al volo una sola canzone io vado a piedi subito al Santu- ario in pellegrinaggio!”. E per il “fenomeno delle tribute band” la Fantastic Fly Pooh Tribute Band, nata nel 2011 da un’idea di Ermino Colazingari che già da anni era solito interpretare diversi brani dei Pooh. La scelta inziale fu immediata- mente improntata all’esecuzione live dei brani in tutte le sue componenti sia stru- mentali che vocali senza l’ausilio di se- quenze preregistrate. Ancora, Tony Riggi, il poliziotto/cantautore che ama definirsi “poliziotto rocker”, impegnato per vocazi- one nella giustizia sociale, già leader del gruppo “Radioclockmania” scelta tra le migliori nuove proposte della categoria Nuova Generazione del Festival di San- remo 2010. Le sue canzoni per lo più ris- pecchiano le sue esperienze personali tradotte in musica. Una novità molto apprezzata è stata “900 Swing Italiano” che hanno raccontato l’Italia degli anni Trenta, quella di “Parlami di amore Mariù” e di tante “canzonette”. Tra gli altri che hanno entu- siasmato il pubblico la voce talentuosa di Katia Veneruso, di soli 9 anni con doti eccezionali per interpretare “Non ti scor- dar di me” e l’”Ave Maria”, Er Califfo (Rosario Cosenza) e Lucia che ripropon- gono brani di Califano e Teresa Laurita convincente interprete di Sei nell’anima di Gianna Nannini. Oltre all’illusionismo e magia di Eugenio Bonacci. Per il diret- tore artistico Bellitti, che ha regalato al pubblico una doppia interpretazione, “Il Mondo” scritto da Lilli Greco, scomparso di recente e collaboratore del Festival di Potenza, con arrangiamento del maestro Organizzato dall’Associazione Mabel. Direttore artistico Mario Bellitti MUSICA DAL VIVO AL 17° FESTIVAL DI POTENZA Tanti applausi alla presentatrice Paola Delli Colli e agli artisti 900 Swing Italiano, Alberto Giovinazzo, Dal Vesuvio al Cupolone, Danser, Emanuale Papadula, Er Califfo e Lucia, Fantastic Fly, La Divina Illusione, Liliana Caruso, Piero Abbate, Pino Persico, Sera Latina Club, Teresa Laurita, Rony Riggi, Valerio Liboni, Katia Veneruso Tullio Pizzorno e una canzone inedita “La mia vita”, una conferma della valid- ità del format scelto quale vetrina per professionisti e giovani talenti. Forse il segreto del successo riconosciuto dagli addetti ai lavori, giornalisti, ecc. del for- mat – che è una produzione televisiva (in due puntate) trasmessa da numerose tv locali sul territorio nazionale e nei cir- cuiti multimediali (oltre alle tv satellitari e digitali anche web) è la contaminazione di generi musicali ed artistici. Una mis- cellanea tra messaggi universali di pace, fratellanza, amore e tradizioni etnico- popolari. Bellitti, che con la sua associ- azione Mabel può contare su pochi e limitati sponsor pubblici e privati, non nasconde il rammarico per l’assenza dell’Amministrazione Comunale da una manifestazione che invece per la pre- senza di ospiti di rilievo e per il Premio Thalia avrebbe meritato ben altra attenzi- one. Nelle foto: 1) Il cast del Festival di Po- tenza 2017; 2) La presentatrice Paola Delli Colli e il direttore artistico Mario Bellitti; 3) Valerio Liboni de I Nuovi An- geli; 4) Graziano Accinni.
  • 7. Britalyca News LondraPagina 7 Novembre/Dicembre 2017 COMUNICATI Goffredo Palmerini A FRANCESCO GIORGINO, GOFFREDO BUCCINI, MASSIMO SEBASTIANI, GOFFREDO PALMERINI, DESIO CRISTALLI IL PREMIO GIORNALISTICO NAZIONALE “MARIA GRAZIA CUTULI” 2017 SAN SEVERO (Foggia) – Francesco Giorgino (caporedattore TG1 e saggista), Goffredo Buccini (editorialista e inviato del Corriere della Sera, s c r i t t o r e ) , M a s s i m o Sebastiani (caporedattore ANSA), Goffredo Palmerini (giornalista Stampa internazionale e scrittore) e Desio Cristalli (direttore Gazzetta di San Severo) sono stati insigniti del riconoscimento a conclusione di due intense giornate del Premio Giornalistico Nazionale “Maria Grazia Cutuli”, XVI edizione, organizzato dal Centro Culturale Internazionale “Luigi Einaudi” di San Severo. Le manifestazioni conclusive del premio, condotte dalla presidente del Centro, Prof. Comm. Rosa Nicoletta Tomasone, con il Presidente Onorario del Premio, Prof. Hafez Haidar, insigne poeta e romanziere, docente all’Università di Pavia e candidato al Premio Nobel per la Pace, si sono nell’Auditorium “P.Giannone” di San Marco in Lamis e a nelle Cantine “Le Grotte” di Apricena, presenti sindaci, autorità, studenti, docenti e numeroso pubblico. Nell’Albo d’oro del Premio, istituito nel 2002, prestigiose firme del giornalismo quali Aldo Forbice, Giovanna Botteri, Elisabetta Rosaspina, Michele Santoro, Antonio Ferrari, Duilio Giammaria, Gabriella Simoni, Ferdinando Pellegrini, Tiziana Ferrario, Vittorio Dell’Uva, Lorenzo Cremonesi, Giovanni Porzio, Enzo Nucci, Giuliana Sgrena, Francesco Faranda, Pietro Raschillà, Pino Scaccia, Michele Farina, Francesca Sforza, Carmen Lasorella, Toni Capuozzo, Andrea Nicastro, Stefano Boccardi, Gabriele Torsello, Paolo Conti, Lilli Gruber, Ettore Mo, Barbara Schiavulli, Paolo Di Giannantonio, Lucia Annunziata, Carmela Giglio, Lucia Goracci, Carlo Bollino, Enzo Nucci, Marco Clementi, Enrico Bellano, Claudio Accogli, Marc Innaro, Elvira Serra, Mimmo Candito, Maria Giannitti, Alessandro Plateroti, Marcello Masi, Aldo Cazzullo, Maria Cuffaro, Alessandro Cassieri, Roberto Napoletano, Cecilia Rinaldini, Alberto Negri, Hafez Haidar, Andrea Iacomini, Flavio Mucciante. Il Premio giornalistico Maria Grazia Cutuli “Per non dimenticare e per costruire la Pace”, è un evento di caratura nazionale per la difesa dell’informazione, come condizione di libertà e di democrazia, e per la difesa dei diritti e della dignità della persona. Fortemente voluto dalla Presidente del Centro Culturale “L. Einaudi”, Comm. Rosa Nicoletta Tomasone, il Premio, partendo dal “dovere della memoria”, si proietta nel futuro e verso quei Paesi ancora all’affannosa ricerca della libertà e della democrazia, se non addirittura del proprio diritto di esistere, e sintetizza il suo impegno nella promozione della Pace. Maria Grazia Cutuli, cui il Premio è intitolato, inviata del Corriere della Sera in Afghanistan, fu assassinata il 19 novembre 2001, insieme a Julio Fuentes inviato del quotidiano spagnolo El Mundo e a due corrispondenti dell’agenzia Reuters, Harry Burton e Hazizullah Haidari., nei pressi di Sarobi, sulla strada che da Jalalabad porta a Kabul. Nata a Catania nel 1962, era entrata subito nel giornalismo, collaborando con il quotidiano La Sicilia, poi con il mensile Marie Claire e con il settimanale Epoca. Diventata giornalista professionista, dopo una collaborazione con l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, venne assunta dal Corriere della Sera e subito destinata alla redazione Esteri, quindi come inviata in Afghanistan, due giorni dopo l’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle.
  • 8. Pagina 8 Novembre/Dicembre 2017 L’ ITALIA DOPO 60 ANNI RESTA DI NUOVO FUORI DAL CAMPIONATO MONDIALE di Marco Chinico’ Se escludiamo la mancata qualificazione agli Europei del 1992, la sfortunata uscita al primo turno ai Campionati europei "inglesi" del 1996 e il disastroso mondiale Nippo-Coreano datato 2002, nel complesso siamo sempre partiti come favoriti e andati fino in fondo in ogni competizione. I fatti storici parlano chiaro: nel 1990 siamo usciti da un Campionato del Mondo in semifinale, causa l'unico episodio in cui abbiamo sbagliato, un arbitro che fece giocare un tempo supplementare 23' minuti, invece di 15', un pubblico napoletano “spaccato in due” con una parte che tifava per “El Pibe de Oro” e ci fece precipitare in un grosso stato confusionale. Per finirem i calci di rigore che sfortunatamente non ci premiarono. Ad USA 94', nel caldo afoso infernale di Pasa- dena, sempre la lotteria degli 11 metri ci con- dannò al secondo posto. Vinse il Brasile, ma seppur con fortuna e grazie ad uno strepitoso Roberto Baggio, sempre in finale siamo arri- vati e Vice-Campioni del Mondo siamo diven- tati. Stessa sorte quattro anni dopo, ai quarti di finale in Francia; senza perdere una partita, solo una traversa colpita dal dischetto ci ha spedito a casa. Agli Europei 2000 in Belgio- Olanda, un goal preso nei minuti di recupero ci destabilizzò mentalmente così tanto che, nel primo tempo supplementare non capimmo più nulla, fummo schiacciati dai francesi e "sentenziati" dal “Golden Goal” di David Trezeguet. Quattro anni dopo, solo la differ- enza reti e il famoso "biscotto" di Danimarca- Svezia ci ha eliminato. In Germania, sappiamo com'è andata: gran trionfo per noi, nonostante l'aria italica pesantissima e tesa per via di Cal- ciopoli!!! Tutto questo fu possibile in quanto in 16 anni, periodo 1990-2006, nonostante l'arrivo, cinque anni dopo, di una legge che ha permesso la libera circolazione degli extra- comunitari, abbiamo avuto il giusto ricambio generazionale. Un tempo avevamo nel reparto arretrato Franco Baresi, Giuseppe Bergomi, Riccardo Ferri e Paolo Maldini. Quattro anni dopo, nonostante le forti critiche e le divisioni che Arrigo Sacchi fu capace di scatenare, da- vanti a Gianluca Pagliuca c’erano sempre Baresi e Maldini, più un altro validissimo gio- catore qual è stato Alessandro Costacurta. Bergomi e Ferri furono sostituiti da Benarrivo, Apolloni e Mussi. Giocatori che fecero molto bene con il Parma, forse non proprio da Nazi- onale, ma erano i calciatori di quel momento e quell'epoca storica ci racconta che, nonostante l’italianità maggiore presente nel nostro cam- pionato, non vi erano tantissime alternative. Poi abbiamo avuto Alessandro Nesta, Fabio Cannavaro e Gianluca Zambrotta con il “Senatore” Paolo Maldini che, fino al 2002, ha mostrato tutte le sue doti di campionissimo. Costacurta fu accantonato da Dino Zoff, ma tecnicamente parlando venne sostituito in modo egregio. Al centrocampo, 27 anni or sono, avevamo Ancelotti, Donadoni, De Agostini e Giannini con le alternative che portavano i nomi di Fernando De Napoli, Ni- cola Berti e Giancarlo Marocchi. Nel 1994, il centrocampo aveva i nomi di Albertini, Donadoni, Evani e Dino Baggio e le riserve portavano i nomi di Nicola Berti e un gio- vanissimo, bravissimo Antonio Conte che Sacchi lanciò subito nell’agone azzurro. Dopo questi, arrivò il periodo di Pirlo, Camoranesi, Gattuso e De Rossi. In attacco, prima abbiamo gioito con la coppia Baggio-Schillaci, succes- sivamente Baggio-Signori o Massaro a sec- onda delle partite, nel 98' Vieri-Del Piero con validissime alternative come lo stesso Roby Baggio e Filippo Inzaghi. Due anni dopo, al posto del Divin Codino, abbiamo assistito a "cucchiai" e magie di Francesco Totti e poi son entrati in scena giocatori molto buoni come Marco Del Vecchio, Vincenzo Montella e Alberto Gilardino. Gianfranco Zola resta l'unico campione-fantasista a non aver avuto gran fortuna con la maglia azzurra. E' pur vero che, al momento opportuno, ha messo in evi- denza i suoi piccoli, ma fondamentali limiti non rivelandosi un giocatore decisivo. Senza dimenticare, poi, Pierluigi Casiraghi: un attac- cante che segnava o meno, a seconda dell'aria che tirava. Ciro Ferrara, Antonio Conte e Fabrizio Ravanelli, potevano dare molto, ma furono penalizzati dagli infortuni. Nel com- plesso i giocatori c'erano, i campioni pure. Dopo il 2006, il lento declino! Non si può dare, più di tanto, la colpa a CT come Donadoni, Lippi in occasione del biennio 2008 -2010, Prandelli, Conte e Ventura che, seppur con diversi limiti tecnici, hanno fatto sin troppo bene. L'eccesso di stranieri nei nostri club, squadre blasonate in primis, pian piano hanno fatto emergere tutti i nostri limiti. I vertici Federali con la loro politica e le loro scelte, hanno fatto il resto. Dispiace non dispu- tare un Mondiale per la seconda volta nella storia, dopo quasi 60 anni. Da un’altra parte, però, è un bene che le cose siano andate a finire in questo modo. Nel nostro paese, purtroppo, solo dopo una “tragedia”, si riflette sul serio e…forse…si decide sul da farsi. Da una parte un madornale ed inguaribile “difetto tipicamente italico”: chiudere le stalle quando i buoi sono già scappati, è letteralmente inutile. Se questo, però, deve servire a capire, final- mente, che si deve far qualcosa per rilanciarsi a livello internazionale, allora ben vengano le tragedie sportive!!! Britalyca News Londra SPORT OPINIONI Doriana Goracci C'era una volta l'economia domestica, che era materia di insegnamento della scuola media inferiore; dal 1963 diventata "Applicazioni tecniche", al maschile e al femminile, fino al 1977 quando divenne Educazione tecnica, per tutte e tutti: gender. Mi manca quella disciplina chiara che programmava l'economia e la pianificava, di una famiglia, di una persona, di una casa. Si dice: "ehhh...è il mercato" e a me viene subito in mente l'altro mercato. Quello dove andavo con mia madre fin da pic- colina. Quel posto dove le donne la fanno (o almeno credono) di farla da padrone, dove incontri, contratti e sei giustificata per l'attardamento... dove ti porti i soldi e torni con la frutta e la verdura, dove an- cora rintracci le stagioni, dove impari l'economia e la finanza, la misura e l'im- broglio. Dove scambi e baratti, dove parli e discuti, dove fai politica. A me soggetto politico di genere fem- minile, il termine Rosatellum Mattarel- lum e Porcellum, ritornati alla ribalta in questi giorni, mi fanno tornare alla mente utensili e alimenti della cucina tra- dizionale. "Dovremmo sapere" tutti che nel 1993, in seguito a un referendum popolare fu chiesta e approvata una legge che faceva passare da un sistema eletto- rale proporzionale a uno maggioritario, il cui relatore era Sergio Mattarella, all'epoca parlamentare della Democrazia Cristiana ...per cui pare che il nome "Mattarellum" alla legge elettorale, venne inventato dal politologo Prof. Gio- vanni Sartori, un po' in senso ironico (perché non la condivideva), rifacendosi alla tradizione del diritto di usare i nomi latini. Veniamo al Porcellum: "Dovremmo sa- pere" che si tratta di una legge elettorale con la quale in sostanza si è andati a modificare il sistema elettorale italiano passandolo da un sistema maggioritario ad uno proporzionale. L'ideatore fu l'espo- nente della Lega Nord, Roberto Calderoli il 21 dicembre 2005 ma qualche mese più tardi, resosi conto che la legge da lui ideata non fosse per nulla adatta, in una famosa intervista la definì 'una porcata'. Da questa affermazione prese poi spunto Giovanni Sartori ribattezzandola Porcel- lum. Soprassiedo al Rosatellum. E tante, troppe volte ho pianto quelle donne che sono saltate al mercato...Bum! Andatevene all'inferno...come se già non c'erano... E 30 anni ho avuto a che fare con il mercato, quello della borsa, io borsinista bancaria. Ho tentato di capire le leggi del mercato e tradurle a chi com- prava, non i broccoli o le banane. Al mer- cato ci si va, tenendo stretta la borsa e sapendo che anche il "Banco Amico" prima o poi ti rifila la mela marcia. Veniamo poi al primo non quesito che mi pongo e a cui nessuno mi risponde real- mente, vale a dire: Unicredit dispone di nessun dividendo nel 2016, aumento di capitale da 13 miliardi di euro, garantito da un consorzio di "primarie banche inter- nazionali", 6.500 esuberi - 3.900 in Italia - tutti posti da eliminare entro il 2019, la sforbiciata alla rete e al personale porter- anno il personale complessivo da a 101mila a 87mila dipendenti e il titolo è volato in borsa al 16%. Perché? Quì al mio paese, come in tanti paesi, il mercato si fa una volta a settimana, la mattina... sempre più mercati quindi con donne e bambini piccoli piccoli e donne anziane. Non c'è tempo per conoscere il mercato, alcuni non lo conosceranno mai e vanno al supermercato, al discount. E ogni giorno cercano il prezzo migliore o la marca di fiducia. La Borsa sale e scende come sempre con giochi che una volta erano nazionali e da avanspettacolo di provincia e oggi sono internazionali con effetti scenici da Oscar. E ancora la maggior parte degli italiani sa che i BOT (il nostro debito italiano) non danno alcun rendimento ma sono com- prati (da chi?) ogni 15 giorni sul Mercato attraverso le aste pubbliche e i BTP ancora danno un rendimento certo e fisso ma non sono comprati direttamente dai risparmiatori italiani? E allora che comprano oltre le bufale i cittadini ital- iani? Ci avevano parlato di tempi terribili se il referendum avesse vinto, a me pare terribile solo il fatto che buona parte del Parlamento rimanga fuori in piazza a de- ligittimare solo sè stesso, senza lottare all'interno di quel luogo Condominio Italia, profumatamente pagato da noi abi- tanti italiani che abbiamo scelto la Costi- tuzione per essere amministrati. L'economia domestica non è un termine spregevole, è un insieme di regole di buon senso e pratica, della cucina compresa, anche per non scottarsi, con il gas o il petrolio ad esempio, elementi utili ma energie non rinnovabili, che muovono tante guerre di "religione", ribelli e soldati nello scacchiere internazionale delle armi e degli accordi globali. Eppure manderei a scuola di mercato, tutti gli studenti a diffidare, a capire per- ché non si devono mangiare ad aprile le melanzane e a scoprire la legge della do- manda e dell'offerta. A scoprire che il parco buoi o (per pari opportunità) quello delle vacche, può diventare una mandria allo stato brado, dove anche le pecore hanno il diritto e la voglia di andare Oltre. Cattive giornate auguro a tutti i svenditori della Donna e dell'Uomo! BORSA, ECONOMIA DOMESTICA E FINANZA GENDER
  • 9. Britalyca News Londra Dalla raccolta: Autaforismo 2.0 Di Carmine Gonnella CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da una idea innovatrice di Carmine Gonnella (G.B) . Siamo picccoli operatori dell’ infor- mazione libera. Analizziamo e approfondiamo le tematiche politiche e culturali scientemente con metodo imparziale. Siamo online! . Il nostro motto: L’ INFORMAZIONE COME MEZZO DI APPROFONDIMENTO E NON INDOTTRINAMENO Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia) Alle politiche in Italia e all’ Estero , il Comm. Giorno Brignola (Italia) Cultura e Societa’ Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo Palmerini (Italia) alla diffusione, Mario Ponzi. (G.B.) Arnaldo De Porti ( Italia) e Luigi Palumbo Edito e pubblicato da Britalyca News Londra, Sede: 32 Fletcher Close , Bromley , BR2 9JD. Kent Pagina 9 VARIE Novembre/Dicembre 2017 La mappa dei dialetti in Italia: in Umbria individuate tredici aree linguistiche La mappa dei dialetti in Italia: in Umbria individuate tren- dici aree linguistiche „Si tratta della mappa redatta da language- maps.wordpress.com e riguarda gran parte del nostro stivale. Per l'Umbria sono stati individuati 13 gruppi dialettali che rac- chiudono vari territori Una mappa dei dialetti italiani o regionali è quasi impossi- bile da realizzare e spesso sono oggetto di una profonda critica da parte dei vari esperti o semplici cittadini. L'ultimo tentativo - pubblicato da www.today.it - risale ad un anno fa ed ora ritorna molto in voga. Si tratta della mappa redatta da lan- guagemaps.wordpress.com e riguarda gran parte del nostro stivale. Per l'Umbria sono stati individuati 13 gruppi dialettali che racchiudono vari territori. Ecco quali sono: in Alto Tevere sono tre i ceppi distinti ma non distanti (Umbertidese, Tifernate e Borghese), uno unico per l'Alto Chiascio (l'eugubino), poi c'è il folignate, lo spoletino, l'orvietano, il ternano, il nursino, il novertino, il narnese, il tuderte. Al dialetto Perugino "il donca" vengono assegnati anche i territori di Assisi-Bastia e parte del Lago Trasimeno. Una classificazione che farà discutere e che forse è fatta più a tavolina che sulla base di un vero e proprio comune denomi- natore linguistico. A LUNA A luna se veste d'argiento e, appare ncielo comm'a na grossa stella...chella cchiù bella e, pare na modella ca sfila ncopp'a passerella e nuvole bianche a ppecurelle! 'A luna, 'e vvote bbianche 'e vvote ggi- alla...pare na palla ca nun rimpalla, sta llà ferma aspettanne ca vene ll'alba ppè se j' a cuccà! È all'impruvviso ca spond'o sole e, pure si nc'è ttempesta, tutt'o juorno ppè jsso è sempe festa! 'O vide llà, giallo e pimpante cu 'e raggi suoje caver'e ballante e annanze, 'e nnuvole pazzeano cu jsso, ca fa capolino tra 'e pertuse dò viento, ca s' arapene comm'e mmane e, pare ca, nc'accarezzano chiano! E mentre fanno sti scherze terrestri...se torn'a ffa sera cu 'a luna chiena! E chesta è 'a vita ncopp'a sta terra...mentre è ghiuorno pò 'a notte torna, cu incubi, ammore 'o suonne d'oro...basta ca lascia arete tutt'e dulure! SPORTLORO ( il diritto al salario dignitoso) LO VORREB- BERO METTERE IN COSTITUZIONE!!! E noi cheeeee, in Costituzione ce l' abbiamo da 1948 ...Cosa siamo cosa siamo !!!! Art. 36 Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzi- onata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. IL LEGISLATORE ITALIANO SI VERGOGNI Svizzera, il Canton Ticino introduce un salario minimo da 3000 euro L'iniziativa governativa dopo il successo del ref- erendum nel 2015. Un modo per mettere un freno alle aziende che approfittando della presenza dei frontalieri offrivano stipendi esigui. Ma Verdi e socialisti protestano: "Cifra troppo bassa" di FRANCO ZANTONELLI (Repubblica.it) Un salario minimo di poco superiore ai 19 franchi all’ora, che con- sentirà a un lavoratore di guadagnare non meno di 3000 euro men- sili. Lo ha stabilito il Governo del Canton Ticino, dando seguito a un’iniziativa dei Verdi, appoggiata dai Socialisti e dalla Lega e accolta, nel 2015, secondo la formula referendaria, dal 54% dell’elettorato ticinese. L’intenzione dei promotori era quella di “salvare il lavoro in Ticino e lottare contro il dumping salariale”. “Per la prima volta- esultò l’allora leader dei Verdi, Sergio Savoia - inseriamo, nella Costituzione, il diritto al salario dignitoso". Si trattava, innanzitutto, di mettere ordine in un mercato del lavoro in cui, in quei settori in cui mancavano i contratti collettivi, approfit- tando della possibilità di far capo alla presenza dei frontalieri, im- prenditori senza scrupoli arrivavano a erogare salari inaccettabili, per il costo della vita dei residenti. Il caso di un’azienda di trasporti di Stabio, vicino al confine, che pagava gli autisti frontalieri 500 euro in meno dei ticinesi. L’esecutivo, già scettico due anni fa di fronte all’iniziativa dei Verdi, ha varato una legge d’applicazione che scontenta sia i promotori che il padronato. “Quasi il 94 % delle lavoratrici e dei lavoratori in Ticino- affermano la confindustria locale e la Camera di Commercio -percepisce già salari minimi superiori a quelli proposti dal Governo." Alla fine, secondo i rap- presentanti del mondo economico, il salario minimo riguarderà 9100 persone, di cui 6500 frontalieri. Mentre metterà in difficoltà “aziende, commerci, piccole attività artigianali che hanno margini di guadagno sensibilmente inferiori e che sono sottoposte a forte competitività". Dal canto loro i Verdi e i Socialisti non ci stanno, ritengono la cifra decisa dell’esecutivo troppo bassa e ricordano che il Ticino, che ricordano rimane “il Cantone con il più alto tasso di povertà della Svizzera”.Si gioca, per capirci, su una questione di spiccioli: contro i 19 franchi massimi l’ora, indicati dal Governo, se ne vorrebbero 20, come stabilito dal Cantone di Neuchâtel. In realtà, considerato che, secondo uno studio del Ministero svizzero dell’Economia, i frontalieri guadagnano, mediamente, il 25% in meno dei residenti, si può affermare che il salario minimo, stabilito dal Governo ticinese, mette un po' di ordine, almeno, nella giungla dei salari, attenuando la contrapposizione tra chi vive e lavora in Ticino e chi, la sera, rientra in Italia. E N Z O A P I C E L L A M A U R O B I A N I In questo terzo millennio siamo passati dal Homo Eretcus, che nel corso dei millenni, si e' tappato occhi, bocca e orecchie, all' Homo Netcus che si sta tappando anche il cervello [cg] CRONACA In campagna elettorale tutti i partiti, ti offrono mari e monti, pur sapendo di non avere nemmeno un pezzetto di terra, su cui seminare Un Parlamento vuoto rappresenta una democrazia malata Se un cervello scappa all' estero, resta italiano, tutti gl' altri sono solo italiani all' estero L’ insindacabilita’ del politico e’ limi- tata solo nell’ esercizio delle sue funzi- oni in Parlamento, fuori e’ un commune cittadino L’Angolino della Poesia Marynzia Panico Borrelli
  • 10. Pagina 10 Novembre/Dicembre 2017Britalyca News Londra Calabritto & Dintorni Proseguono gli appuntamenti del Premio Sele d’Oro Mezzogiorno con due gior- nate, giovedì 14 e venerdì 15 settembre, dedicate ai giovani e all’innovazione. Il tutto, in attesa del dibattito di sabato 16 (ore 11, auditorium provinciale) con gli interventi del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, del ministro per la coe- sione territoriale e il Mezzogiorno Giovedì 14 settembre si inizia alle 17 in piazza Monumento con “Smartcafè 017 – Giovani imprenditori si raccontano”. A raccontare la sua esperienza sarà Nicola Savino - Seen Solution Srl. Alle 18.30, presso l’auditorium provinciale, si terrà il seminario: “Open Sud. Cambiare il Mez- zogiorno innovando”. Ne discuter- anno: Roberto De Luca, assessore al Bilancio e allo Sviluppo del Comune di Salerno; Edoardo Gisolfi, presidente Gruppo servizi innovativi e tecnologici e coordinatore Premio best Practices per l’Innovazione di Confindustria Salerno; Luigi Iavarone, consigliere AFI (Associazione forestale italiana); Vin- cenzo Quagliano, socio fondatore e am- ministratore Qs & Partners Snc; Mario Raffa, docente Università degli Studi di Napoli Federico II. Coordina il giornalista Emanuele Imperiali. Alle 21, poi, presso il largo Postino di Neruda, si terrà l’incontro con l’artista vincitore del concorso di Street art Muri Narranti – Neapolitan Power. E, a seguire, con la partecipazi- one dei poeti Cosimo Renna, Antonio Covino e Fausto Marseglia, spazio a “Versami”, poesia meridionale e de- gustazione di vini di aziende vinicole del Mezzogiorno. Venerdì 15, dopo “Smartcafè 017 – Giovani imprenditori si raccontano” (ore 17, piazza Monumento), alle 18.30, presso l’auditorium provinciale, spazio al semi- nario “Ragazzi in gioco. Il protagonismo giovanile come risorsa del territorio”, con annessa selezione e premiazione dei can- didati al “Forum project games”. Ne parler- anno: Serena Angioli, assessore ai Fondi europei, Politiche giovanili e Cooperazione europea della Regione Campania; Giuseppe Caruso, presidente Forum dei giovani Regione Campania; Claudio Gubi- tosi, fondatore e direttore di Giffoni Experi- ence; Maria Cristina Pisani, portavoce del Forum nazionale dei giovani. Coordina il giornalista Giuseppe Zito. Parteciperanno i Forum dei giovani di Oliveto Citra, Caposele e Calabritto con il progetto “ForumLab” finanziato dal Forum dei gio- vani della Regione Campania, e gli stu- denti dell’I.S.S. Assteas di Buccino/San Gregorio Magno/ Oliveto Citra con i pro- getti di alternanza scuola lavoro implemen- tati durante l’anno scolastico. Alle 21.30, in piazza Garibaldi, spazio al premio Demo d’Autore, il progetto artistico che ha come obiettivo la valorizzazione dei gruppi musi- cali emergenti. Un’iniziativa che ben si concilia con l’attenzione che da sempre il Sele d’Oro ha offerto all’universo giovanile. Il premio Sele d’Oro Mezzogiorno è un evento organizzato dal Comune di Oliveto Citra, con il contributo della Regione Cam- pania a valere sulle risorse del POC 2014/2020, in collaborazione con l’Ente Premio Sele d’Oro e con il patrocinio di Provincia di Salerno, Comunità Montana Sele-Tanagro, nonché di Aism, Città dell’Olio, Fondazione con il Sud, Fondazi- one Mezzogiorno Europa, Forum Nazion- ale dei Giovani, Forum Giovani Regione Campania, Giffoni (il mattino) Bolzano al top, il Nordest tra le prime posizioni. Ottima performance della provincia di Potenza, la prima nel Sud Italia per qualità della vita. Male, malis- simo la Campania. Come il Salento o la Calabria meridionale. E i soliti tristi risul- tati per la provincia di Avellino, che si piazza all’ottantaduesima posizione pur migliorando qualcosina. Chiude Tra- pani. L’annuale ricerca curata dal diparti- mento di statistiche economiche dell’Uni- versità La Sapienza di Roma per ItaliaOggi, con il supporto di Catto- lica Assicurazioni, non consegna troppe sorprese anche se qualche cambia- mento si intravede. “Proprio nella contrapposizione fra grandi e piccoli centri urbani sta una delle principali tendenze confermate in questa edizione. Non più un Centronord avanzato contro un Mezzogiorno povero – si legge – quanto piuttosto province minori, collocate trasversal- mente lungo tutta la Penisola, caratteriz- zate da dinamicità imprenditoriale (e non solo), a cui fanno da contraltare i grandi centri metropolitani, più statici e con condizioni meno accettabili“. Quello che non migliora è il trend irpino, ormai da anni nella parte destra della colonna, per usare un’espressione calcistica. E sem- pre pericolosamente a ridosso della zona retrocessione, per continuare. Non fa molto meglio Benevento, e usciamo dalle metafore sportive, perché il Sannio è al numero 75 preceduto da Salerno alla 73sima posizione. Nelle retrovie Caserta e Napoli. Fatta questa premessa – per i risultati completi è d’obbligo richiamare e pun- tiamo l’obiettivo sulla nostra provin- cia. Posizione 82, si migliora comunque di dieci posizioni. Potenza ne ha scalate venti. Per affari e lavoro l’Irpinia è poco al di sotto rispetto alla sua collocazi- one generale, in linea col dato comples- sivo. Va decisamente meglio sul fronte ambiente, siamo 38esimi. Gli indicatori sono molti. Dal verde pubblico, dove però stiamo messi male, alla capacità di depurazione delle acque refluedove insieme ad altri siamo addirittura primi. Ad ogni modo ci troviamo nel gruppo due, condizioni accet- tabili secondo la ricerca. Non è critica la situazione alla voce crimi- nalità, 30esima posizione, anche se a certi numeri corrispondono condizioni di vita non ottimali. Per intenderci, nelle ultime posizioni per reati e dintorni si piazzano province ricche come Bologna, Ravenna, Rimini. Quella di Avellino, e questo lo dicono autorevolissimi magistrati, è poco appetibile per la malavita, specie se or- ganizzata. Le statistiche sulla criminalità sono sempre molto particolari e volte la classifica si capovolge. Così scopriamo che a Vibo Valentia, che su molto altro non registra bei risultati, sono rarissime le violenze sessuali: maglia nera Milano. E però, tornando dalle nostre parti, vale la pena evidenziare un quasi- primato negativo per la provincia di Avel- lino. Sui reati connessi allo sfruttamento della prostituzione abbiamo nu- meri inquietanti, solo dieci province peggio di noi. [ irpiniapost.it] Notizie locali di opimiomi, costuemi e societa’. II Edizione n: 36 Nov/Dic 2017 Qualità della vita: Irpinia senza cultura e senza sanità Premio Sele d’Oro Mezzogiorno: giovani imprenditori si raccontano