Tra realtà e illusione
Lo studio di sistemi di rappresentazione dello spazio è stato uno dei temi di
ricerca più importanti delle arti figurative e un problema molto sentito dagli
artisti, a causa della difficoltà da essi incontrata nel trasferire sul piano
bidimensionale del foglio e della tela l’immagine della realtà tridimensionale
percepita dall’occhio.
Lucio Fontana, che negli anni Quaranta del Novecento aveva fondato il movimento
artistico denominato «Spazialismo», abbandonò la rappresentazione
illusoria della profondità per sfruttare unicamente lo spazio concreto
della tela.
Tra realtà e illusione
Lo studio di sistemi di rappresentazione dello spazio è stato uno dei temi di
ricerca più importanti delle arti figurative e un problema molto sentito dagli
artisti, a causa della difficoltà da essi incontrata nel trasferire sul piano
bidimensionale del foglio e della tela l’immagine della realtà tridimensionale
percepita dall’occhio.
Lucio Fontana, che negli anni Quaranta del Novecento aveva fondato il movimento
artistico denominato «Spazialismo», abbandonò la rappresentazione
illusoria della profondità per sfruttare unicamente lo spazio concreto
della tela.
Invito alla lettura di Riccardo Falcinelli: Figure. Come funzionano le immagi...KEA s.r.l.
Senza che ne siamo necessariamente consapevoli, le caratteristiche formali delle immagini guidano le nostre azioni, il nostro sguardo e il processo di elaborazione della “nostra” storia basata sulla percezione dei contenuti dell’immagine.
La scoperta dell’importanza del “come” (e non solo del “che cosa”) delle immagini è legato a un bel ricordo d’infanzia, quando Riccardo Falcinelli - sotto la guida della madre - esperisce, per approssimazioni successive, la distanza giusta a cui guardare le Ninfee di Monet…
Photo-graphic JOURNEY
A pubblication of Accademia Italiana: a group of instructors has selected some images created in the courses of Graphic design and Photography of our school.
Accademia Italiana (AccademiaItaliana.com) is a private university based in Italy. Offers courses in fashion, design and photography.
Promuovo Evento in cui c'è stato un piccolo apporto!
Il dibattito sulle teorie dell’immagine e più in generale sulla cultura visuale si è fatto, nell’ultimo decennio, sempre più intenso. Ha attraversato un territorio di confine tra riflessione filosofica, estetica, teorie della rappresentazione, teorie dei media, con un respiro che ne ha ampliato enormemente la connotazione disciplinare, contaminando anche l’orizzonte culturale del rappresentare.
Lo scenario dischiuso coinvolge, infatti, in modo evidente l’ambito della rappre- sentazione e in qualche modo lo costringe a una riflessione che vede i termini di immagine, visualizzazione e rappresentazione ridefinire le proprie reciproche relazioni. Non si tratta solo di riflettere sul tema ampio della costruzione dei nessi referenziali tra immagine e realtà, che è centrale nelle pratiche del rap- presentare, ma di aprire la riflessione su di un orizzonte che riconosca nell’ima- ging e cioè nella ‘messa in immagine’ – e dunque nella narrazione e nella comunicazione per immagini – una dimensione in cui il pensiero visivo, non si limita semplicemente ad accompagnare il proprio referente, ma si dimostra ca- pace di innescare processi cognitivi e dunque di generare nuovo sapere.
In questo contesto l’uso del termine visualità si carica di significati molteplici. Nell’atto del ‘visualizzare’ è possibile, infatti, riconoscere almeno tre distinti modi della figurazione: l’ostendere, e cioè l’esibire, il rendere disponibile alla visione e alla conoscenza ciò che è, attraverso le modalità della retorica visiva; il rivelare, e cioè il rendere visibile ciò che è latente, utilizzando quelle che vengono de- finite come operazioni di trascrizione; e il raffigurare l’invisibile, nel senso con- cettuale che Massironi affida alla ipoteticografia e cioè il processo di raffigurazione di una ipotesi. A ciascuno di questi significati corrisponde un ap- proccio strategico della rappresentazione, in un orizzonte vasto nel quale è pos- sibile ricomprendere, accanto ad ambiti più tradizionali della produzione di immagini, quelli innovativi introdotti dalle possibilità offerte dalla riproducibilità tecnica prima, e dalle nuove dimensioni del digitale e dell’interattività, poi.
Il percorso di riflessione che il Settimo Seminario di studi “Idee per la Rappre- sentazione” propone, ruota intorno a un’idea di immagine intesa come ‘pro- cesso’ e cioè come costruzione complessa di un itinerario narrativo che va indagato in relazione a quegli insiemi di strategie progettuali, di pratiche visive e di teorie dello sguardo che ne sostanziano non solo il significato ma anche le pratiche d’uso, in continuità con un percorso di ricerca che ha caratterizzato gli studi sulla cultura visiva sin dagli anni Sessanta e di cui in qualche modo i visual studies rappresentano lo sviluppo più recente.
Power Point esaustivo esplicativo delle tendenze generali postimpressioniste con approfondimento sui maggiori artisti esponenti di questa corrente: Cézanne, Gauguin, Seurat, Van Gogh e Henri de Toulouse-Lautrec.
Invito alla lettura di Riccardo Falcinelli: Figure. Come funzionano le immagi...KEA s.r.l.
Senza che ne siamo necessariamente consapevoli, le caratteristiche formali delle immagini guidano le nostre azioni, il nostro sguardo e il processo di elaborazione della “nostra” storia basata sulla percezione dei contenuti dell’immagine.
La scoperta dell’importanza del “come” (e non solo del “che cosa”) delle immagini è legato a un bel ricordo d’infanzia, quando Riccardo Falcinelli - sotto la guida della madre - esperisce, per approssimazioni successive, la distanza giusta a cui guardare le Ninfee di Monet…
Photo-graphic JOURNEY
A pubblication of Accademia Italiana: a group of instructors has selected some images created in the courses of Graphic design and Photography of our school.
Accademia Italiana (AccademiaItaliana.com) is a private university based in Italy. Offers courses in fashion, design and photography.
Promuovo Evento in cui c'è stato un piccolo apporto!
Il dibattito sulle teorie dell’immagine e più in generale sulla cultura visuale si è fatto, nell’ultimo decennio, sempre più intenso. Ha attraversato un territorio di confine tra riflessione filosofica, estetica, teorie della rappresentazione, teorie dei media, con un respiro che ne ha ampliato enormemente la connotazione disciplinare, contaminando anche l’orizzonte culturale del rappresentare.
Lo scenario dischiuso coinvolge, infatti, in modo evidente l’ambito della rappre- sentazione e in qualche modo lo costringe a una riflessione che vede i termini di immagine, visualizzazione e rappresentazione ridefinire le proprie reciproche relazioni. Non si tratta solo di riflettere sul tema ampio della costruzione dei nessi referenziali tra immagine e realtà, che è centrale nelle pratiche del rap- presentare, ma di aprire la riflessione su di un orizzonte che riconosca nell’ima- ging e cioè nella ‘messa in immagine’ – e dunque nella narrazione e nella comunicazione per immagini – una dimensione in cui il pensiero visivo, non si limita semplicemente ad accompagnare il proprio referente, ma si dimostra ca- pace di innescare processi cognitivi e dunque di generare nuovo sapere.
In questo contesto l’uso del termine visualità si carica di significati molteplici. Nell’atto del ‘visualizzare’ è possibile, infatti, riconoscere almeno tre distinti modi della figurazione: l’ostendere, e cioè l’esibire, il rendere disponibile alla visione e alla conoscenza ciò che è, attraverso le modalità della retorica visiva; il rivelare, e cioè il rendere visibile ciò che è latente, utilizzando quelle che vengono de- finite come operazioni di trascrizione; e il raffigurare l’invisibile, nel senso con- cettuale che Massironi affida alla ipoteticografia e cioè il processo di raffigurazione di una ipotesi. A ciascuno di questi significati corrisponde un ap- proccio strategico della rappresentazione, in un orizzonte vasto nel quale è pos- sibile ricomprendere, accanto ad ambiti più tradizionali della produzione di immagini, quelli innovativi introdotti dalle possibilità offerte dalla riproducibilità tecnica prima, e dalle nuove dimensioni del digitale e dell’interattività, poi.
Il percorso di riflessione che il Settimo Seminario di studi “Idee per la Rappre- sentazione” propone, ruota intorno a un’idea di immagine intesa come ‘pro- cesso’ e cioè come costruzione complessa di un itinerario narrativo che va indagato in relazione a quegli insiemi di strategie progettuali, di pratiche visive e di teorie dello sguardo che ne sostanziano non solo il significato ma anche le pratiche d’uso, in continuità con un percorso di ricerca che ha caratterizzato gli studi sulla cultura visiva sin dagli anni Sessanta e di cui in qualche modo i visual studies rappresentano lo sviluppo più recente.
Power Point esaustivo esplicativo delle tendenze generali postimpressioniste con approfondimento sui maggiori artisti esponenti di questa corrente: Cézanne, Gauguin, Seurat, Van Gogh e Henri de Toulouse-Lautrec.
"Selfie" in stile fauve o pop - Elaborati realizzati dagli alunni delle classi 3^ A, B, C della scuola secondaria di I° grado "G. Zanellato" di Monselice (Pd), a.s. 2016/2017.
2. Delimita i CONTORNI delle figure,
separandole dallo sfondo
Il suo andamento crea la SCRITTURA,
funzionale ed espressiva
DECORA liberamente o con RITMI e moduli
Crea l’illusione del VOLUME, dello SPAZIO
e del MOVIMENTO
ESPRIME emozioni e sensazioni
3. La LINEA delimita i CONTORNI
delle figure, separandole
dallo sfondo
4. Il suo andamento crea la
SCRITTURA, funzionale ed
espressiva
6. La LINEA DECORA liberamente
o con RITMI e moduli
7. La LINEA crea l’illusione
del VOLUME, dello SPAZIO
e del MOVIMENTO
8. La LINEA ESPRIME emozioni e
sensazioni
Sandro Botticelli
Vincent Van Gogh Edward Munch
Piet Mondrian Andrè Derain Franz Kline
9. Perché la LINEA è così
Essa è un PUNTO IN MOVIMENTO;
Se l‟ANDAMENTO non cambia, la linea è RETTA
Se l‟ANDAMENTO cambia in modo continuo e graduale, la
linea è CURVA
Se l‟ANDAMENTO varia creando spigoli, la linea è
SPEZZATA
Se l‟ANDAMENTO varia nella direzione, la linea è MISTA
10. La LINEA nel suo MOVIMENTO
può seguire diverse DIREZIONI:
Linea retta Verticale
Orizzontale
Obliqua
Linea curva Circolare
A spirale o avvolgente
Sinuosa
Linea spezzata (con direzioni variate)
è composta da segmenti
retti o curvi o misti
11. PUNTO, LINEA e SUPERFICIE
Vasilij Kandinskij, «Giallo, rosso, blu» - 1925, Centre Georges Pompidou
In questo dipinto le LINEE sono associate a forme
geometriche e a colori contrastanti; l’insieme
trasmette “dinamismo e tensione”
12. Come abbiamo visto, in base
all‟andamento, alla direzione
e allo spessore con cui viene
disegnata, una linea
determinate emozioni o sensazioni:
La linea ORIZZONTALE
suggerisce calma, staticità e
quindi tranquillità e riposo, quasi
come un individuo che sta
dormendo tranquillo.
13. Quale tipo di LINEA prevale in queste immagini?
ORIZZONTALE!
14. Perché la LINEA è così
La linea verticale suggerisce un
senso di slancio e di leggerezza,
un movimento regolare di
crescita o di caduta.
15. Cattedrale gotica
G. Seurat
Quale tipo di LINEA prevale in queste immagini?
VERTICALE!
16. Perché la LINEA è così
La linea obliqua trasmette un
senso di instabilità, di incertezza,
di dinamismo, di fretta, ma anche
di faticosa salita.
17. Paolo Veneziano, «Cristo in croce» Giacomo Balla «Velocità d‟automobile»
Quale tipo di LINEA prevale in queste immagini?
W. Kandinsky ,“Improvvisazione VIII”
Antonio Canova, «Amore e Psiche» Il Laocoonte
18. La linea curva, invece,
trasmette sensazioni di armonia,
morbidezza ed elasticità.
Se è spiraliforme, ci da‟ un senso
di ansia.
19. Frank O.Gehry - Museo Guggenheim, Bilbao H. Matisse
W. Turner - The Morning
after the Deluge
Quale tipo di LINEA prevale in queste immagini?
K. Hokusai, «La Grande Onda»
Il discobolo di Mirone
20.
21. U. Boccioni – «Forme uniche U. Boccioni – «La carica dei lancieri»
nella continuità dello spazio»
U. Boccioni – «Visioni simultanee» U. Boccioni – «Stati d‟animo, gli addii»
22. La linea può essere tracciata con
segno continuo o tratteggiato, con
PRESSIONE costante o variata, dando
vita a linee di diverso SPESSORE.
V. Van Gogh George Grosz
23. Se racchiude o definisce il
contorno di una forma è continua
o chiusa, se non lo racchiude è aperta
Paul Gauguin - Bonjour
monsieur Gauguin (II) Henri Matisse – La dance
24. LUCIO Fontana, «Luce
spaziale», 1951, struttura al neon
Le linee della neve
sull‟ETNA
25. LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE di Raffaello
Struttura compositiva AUREA e linee-forza
Scrive Raffaello: «Il pittore ha l'obbligo di fare
le cose non come la Natura, ma come ella le
dovrebbe fare».
26.
27.
28. VERTICALI o ONDULATE?
Claude Monet
Pioppi in riva all‟ Epte, 93x76 cm,
1890, Tate Gallery di Londra
Vincent Van Gogh - "Frutteto in fiore
con veduta di Arles« 1889
72 x 92 cm, Neue - Pinakothek Monaco
31. Ed ora, tocca a tè!
Un ottimo modo per scoprire ciò che ogni matita può
fare è semplicemente fare: punti, segni, scarabocchi,
schizzi, chiamali come vuoi. Esplorare il mezzo – senza
l’ansia di creare un disegno – è un ottimo modo per
guadagnare fiducia e per conoscere i materiali.
33. Esercitati, ora nel TRATTEGGIO
a matita; dividi il foglio in sei parti
e prova vari tipi di tratteggio…
34. Usando la matita
B2 traccia sul
foglio LINEE curve
intrecciate ed avvolgenti;
inizia la linea con
PRESSIONE molto
leggera e, proseguendola
nello spazio, intensifica la
pressione del segno per
poi alleggerirlo di nuovo.
Ottimo esercizio per
abituare la mano e gli
occhi a lavorare insieme.
35. Usando la matita B2 traccia sul
foglio una decina di LINEE
abbastanza lunghe, rette e curve, in
diverse direzioni; riprendi ciascuna
linea da un‟estremità e prosegui
nello spazio, aumentando lievemente,
ma in modo percepibile, la distanza
tra la linea di partenza e quella che
stai tracciando.
E‟ un altro ottimo esercizio per
abituare la mano e gli occhi a
lavorare insieme, gestendo il segno
nello spazio.
36. La linea acchiappa i punti
Sul foglio traccia vari PUNTI ben distribuiti.
Ora acchiappali - ovvero racchiudili - con una linea curva
continua, molto articolata e incrociata che parta da un
margine del foglio ed arrivi a quello opposto. Ricorda di
non guardare la punta della matita, ma «l‟obiettivo», e
di tenere il polso «bloccato».
Intervieni, ora, con il COLORE: riempi le
zone che si vengono a creare con
textures a pennarelli, con le matite
colorate, sia compatte che sfumate, di
un medesimo colore o a tinte
sovrapposte. Colora anche lo sfondo in
modo da ottenere maggiore stacco tra
la LINEA e lo SFONDO (puoi lasciare le
linee bianche, modificando il loro
SPESSORE, come nell‟esercizio eseguito
in classe).
37. Che meraviglia questo pioppeto
reso con delicato tratteggio… (o è
una fotografia rielaborata con Photoshop?)
38. Il «DISEGNO CIECO» è un altro
utile esercizio per sviluppare il
COORDINAMENTO OCCHIO-
MANO. Disegno cieco significa
disegnare la LINEA di contorno del
soggetto senza guardare il foglio, ma
guardando SOLO il soggetto.
Il risultato finale non importa –
l‟importante è osservare
attentamente il soggetto.
La linea partirà da un margine del
foglio e potrà vagare prima di
tornare di nuovo fuori, catturando
piccoli particolari lungo la strada.
In questo esercizio, devi evitare di
sollevare la matita dal foglio in modo
che la linea sia il più possibile
continua.
Se necessario, si può fissare il foglio
con del nastro adesivo perché non si
sposti durante il lavoro.
39. Provate, ora, a disegnare
«CURVE di livello» per
rappresentare il VOLUME
di SOLIDI (frutti, vasi,
bottiglie, etc…).
Gli incroci possono essere
orizzontali o verticali o entrambi; in
forme più complesse, potranno seguire
diverse direzioni.
Nell‟esempio (piuttosto impacciato) la
griglia di linee sembra un po„come la
griglia su un globo o come curve di livello
su una mappa di terreno.
Di solito non viene spontaneo disegnare
questi tratteggi, ma essi ci aiutano a
capire la forma tridimensionale e a
rappresentarla su una superficie
bidimensionale.
40. Continua ad esercitati nel TRATTEGGIO
a matita… prova anche tratteggi CURVI
che seguano la curvatura dei soggetti…