2. Claude Monet nacque nel 1840 a Parigi e trascorse l'infanzia ad Havre, dove fece le sue prime caricature. E' in questa occasione che Boudin si accorse per primo del suo talento artistico. Nel 1859 Claude Monet si recò a Parigi dove frequentò l'Accademia Svizzera e fece amicizia con Pissarro. Nell'atelier di Charles Gleyre, fece la conoscenza di Bazille, Renoir e Sisley. La seconda parte della sua vita lo vede ritirato nella casa di Giverny lungo la Senna a nord di Parigi. Morì per un male incurabile che lo rese addirittura cieco. Alle soglie della morte dichiarò:<non vorrei morire prima di aver detto tutto quello che avevo da dire o almeno di aver tentato di dirlo. E i miei giorni sono contati.> BIOGRAFIA
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5. Esempi di stampe giapponesi che influenzarono gli impressionisti :
7. Emblematico della sua opera è il capolavoro: Lo stagno delle ninfee 1899 Olio su tela 89x93,5 cm Musèe d’Orsay Parigi.
8. Il soggetto è ispirato al giardino in stile giapponese del pittore stesso,presso Giverny, dove egli coltivava diverse piante esotiche e vi era presente un ponticello di legno, che l’artista aveva fatto costruire e dove fece fece convogliare le acque di un laghetto,in armonia con lo stile orientale. Intorno si trovano salici, canne, nasturzi, gladioli, e sull'acqua vi crebbero delle splendide ninfee,che risaltano sulle verdi foglie galleggianti. Fu questo il tema che impegnò maggiormente il pittore fino alla fine della sua vita: egli andava nel suo giardino tutti i giorni e studiava e dipingeva lo stesso angolo variando di poco il punto di vista o le ore della luce. Nella rappresentazione lo spazio pittorico è diviso orizzontalmente, in due parti dal ponticello a schiena d’asino;non sono evidenziate le due sponde su cui poggia,per cui sembra all’osservatore quasi un ponte sospeso sul laghetto. Questa scelta dell’artista dimostra l’influenza sugli impressionisti delle innovative inquadrature provenienti dall’interesse per le stampe giapponesi. Le tonalità predominanti sono quelle del verde, che si fondono per creare un’armonie di colori,poiché è completamente assente la linea del disegno e quindi il colore si accampa come unica possibilità visiva. Questo scorcio di giardino evoca un mondo fluttuante,instabile quasi sensuale con le ninfee che sembrano invadere a poco a poco la tela, riempiendo tutto lo spazio della loro presenza colorata sui toni del giallo,rosa,verde chiaro. La predominante luce verdastra, trattenuta dalle chiome dei salici piangenti, genera una sensazione di frescura, alla quale si somma quella generata dall’acqua dello stagno.
9. La realtà non sussiste altro che come pretesto per dare voce e colore allo sconfinato mondo delle sensazioni. Lo stesso Monet scrive :’’ho dipinto tante di queste ninfee,cambiando sempre punto d’osservazione,modificandole a seconda delle stagioni e adattandole a diversi effetti di luce. L’elemento base è lo specchio d’acqua il cui aspetto muta ogni istante per come brandelli di cielo vi si riflettono conferendoli vita e movimento. Un uomo può dedicare un’intera vita ad un’opera simile.’’