Questo numero presenta METAMORFOSI, il prossimo contest lanciato da Doll Collectors' Club Italia che chiede ai creativi di trasformare bambole in oggetti, e viceversa. regolamento all'interno di questa Doll News speciale.
Questo numero presenta METAMORFOSI, il prossimo contest lanciato da Doll Collectors' Club Italia che chiede ai creativi di trasformare bambole in oggetti, e viceversa. regolamento all'interno di questa Doll News speciale.
Se un’azienda, per vendere un prodotto, lo associa senza nesso logico a un corpo femminile, si offendono al tempo stesso i due generi.
La donna perché è usata come valore aggiunto per il prodotto. L’uomo perché si sottovalutano la sua dignità e la sua intelligenza.
E questo accade ogni giorno, da anni, su tutti i muri d'Italia.
**Lang: IT**
Propedeutic work for the following development of the graduation thesys "Luxury Brand Identity: il caso Chanel".
Here I simply inspected the editing choices from a semiotic point of view to reveal how actors/players communicates a large amount of informations about the brand/product
Nato a Napoli il 21 dicembre 1988, sono un visual designer modernista.
Mi occupo di: Art direction / graphic design / motion graphic / web design / video editing / brand identities / advertising
It all starts with a story: brand e strategie narrative per comunicare l'offe...Gabriele Qualizza
Tra discorso di marca e web, lo storytelling, ossia l'arte di raccontare storie, incontra un sorprendente successo in molteplici ambiti della vita sociale: dalla politica al marketing, dalla pubblicità alla formazione, dalla progettazione dei parchi a tema ai videogiochi.
Nel settore alberghiero le storie di marca s'intrecciano, a cavallo tra online e offline. Per creare brand engagement e connessioni emozionali.
Perchè il marketing sta capovolgendo il suo modo di essere
Il marketing deve diventare un piacere, non più un disturbo, altrimenti tale effetto negativo si ripercuote sulla marca
In quel periodo si parlava di cross-media e digital storytelling. Di network creativi e di hub per l'innovazione del mondo dei contenuti. Noi eravamo là, a testimoniare il grande cambiamento in corso.
Se un’azienda, per vendere un prodotto, lo associa senza nesso logico a un corpo femminile, si offendono al tempo stesso i due generi.
La donna perché è usata come valore aggiunto per il prodotto. L’uomo perché si sottovalutano la sua dignità e la sua intelligenza.
E questo accade ogni giorno, da anni, su tutti i muri d'Italia.
**Lang: IT**
Propedeutic work for the following development of the graduation thesys "Luxury Brand Identity: il caso Chanel".
Here I simply inspected the editing choices from a semiotic point of view to reveal how actors/players communicates a large amount of informations about the brand/product
Nato a Napoli il 21 dicembre 1988, sono un visual designer modernista.
Mi occupo di: Art direction / graphic design / motion graphic / web design / video editing / brand identities / advertising
It all starts with a story: brand e strategie narrative per comunicare l'offe...Gabriele Qualizza
Tra discorso di marca e web, lo storytelling, ossia l'arte di raccontare storie, incontra un sorprendente successo in molteplici ambiti della vita sociale: dalla politica al marketing, dalla pubblicità alla formazione, dalla progettazione dei parchi a tema ai videogiochi.
Nel settore alberghiero le storie di marca s'intrecciano, a cavallo tra online e offline. Per creare brand engagement e connessioni emozionali.
Perchè il marketing sta capovolgendo il suo modo di essere
Il marketing deve diventare un piacere, non più un disturbo, altrimenti tale effetto negativo si ripercuote sulla marca
In quel periodo si parlava di cross-media e digital storytelling. Di network creativi e di hub per l'innovazione del mondo dei contenuti. Noi eravamo là, a testimoniare il grande cambiamento in corso.
"Selfie" in stile fauve o pop - Elaborati realizzati dagli alunni delle classi 3^ A, B, C della scuola secondaria di I° grado "G. Zanellato" di Monselice (Pd), a.s. 2016/2017.
4. Per attirare il consumatore ed «orientarlo» nell’acquisto di un
prodotto piuttosto che un altro, nelle agenzie lavorano
psicologi esperti nella comunicazione che utilizzano sofisticate
strategie di “persuasione occulta”. Nella «progettazione» di un
messaggio pubblicitario vengono sollecitati precisi
:
5. - Il : vengono presentati
personaggi affascinanti, belli, ricchi, simpatici ed originali, tanto
interessanti e “perfetti”, da essere presi come da
imitare; la motivazione ‘più alta’ riguarda il raggiungimento di un
‘ideale dell’Io’ che genera soddisfazione interiore, fiducia e
autostima, ma spesso questo processo produce nel consumatore
una sensazione di inadeguatezza, di inferiorità, di
insoddisfazione, di frustrazione, che solo in parte e per breve
tempo vengono colmate dall’acquisto del prodotto pubblicizzato.
6. - Il : vengono presentati
personaggi “normali” e situazioni quotidiane, tanto consuete
che il consumatore riconosce in esse le proprie aspettative e
problematiche, le proprie condizioni di vita; questo processo
trasmette una sensazione di fiducia e di sicurezza che porta
all’acquisto di quel prodotto.
7. - Il : in questo caso
la ‘peack experience’* viene espressa in negativo, evidenziando
situazioni di inferiorità e di disagio dovute alla mancanza
implicita o esplicita del prodotto o del marchio pubblicizzato
*Esperienza di picco: sono momenti particolarmente gioiosi ed emozionante nella vita,
con sentimenti improvvisi di intensa felicità e benessere, meraviglia e stupore, ispirati
da una profonda meditazione, da intensi sentimenti di amore, dall'esposizione alla
grande arte o alla musica, o alla bellezza travolgente della natura.
8. • Un bravo grafico pubblicitario è in
grado di ottenere immagini
esteticamente molto piacevoli e
curate per l’uso delle inquadrature
e della luce, per la bellezza ed
armonia dei colori, nonché per le
scelte formali e compositive.
9. • Un messaggio pubblicitario risulta EFFICACE se
rispetta le seguenti
(cioè il modo in cui viene costruito):
1. SEMPLIFICAZIONE: consiste nella riduzione
all’essenziale, eliminando ogni elemento superfluo che
distragga dalla comprensione immediata; quindi
poche FIGURE e poche PAROLE, ma significative.
2. SIMBOLIZZAZIONE: consiste nel trovare immagini e
figure in grado di rappresentare in modo sintetico,
chiaro ed immediato un’idea o un concetto.
3. RIPETIZIONE: la ripresa di forme, marchi, parole ed
immagini facilita la comprensione e la memorizzazione
del messaggio
10. 4. CONCRETEZZA: il prodotto si deve riconoscere
subito…
5. ORIGINALITA’: consiste nel proporre immagini
sempre nuove e ricche di fantasia, in grado di
attirare e fissare l’attenzione del consumatore,
creando in lui la disposizione a trasferire
quell’originalità al prodotto.
6. CAPACITA’ DI SUSCITARE EMOZIONI: consiste nel
presentare immagini suggestive e affascinanti
così da creare nel consumatore nuovi bisogni e
nuovi desideri; naturalmente la p. che predilige
questa caratteristica, curerà particolarmente la
presentazione e l’estetica dell’immagine.
12. TARGET (“bersaglio”), cioè
un gruppo di persone
definite secondo parametri
di età, sesso, classe sociale,
provenienza geografica e
culturale, gusti ed interessi
specifici a cui si «rivolge»
(mira) il messaggio
pubblicitario.
13. Campagna di comunicazione per pubblicizzare Shoes from Italy (Agenzia: Le Balene; solo per il
mercato statunitense). L‘ headline (SLOGAN) recita It takes more than money to foot the bill
(Non basta il denaro per pagare il conto): il gioco di parole con foot, piede, è coerente con una
pubblicità di calzature. Gli oggetti della «natura morta» richiamano le virtù per le quali
l'Italia è celebre nel mondo, vale a dire l'arte (scultura, architettura), il vino e la musica.
Le scarpe italiane sono presentate come espressione del medesimo genio italico.
14.
15.
16.
17. Il messaggio punta sull’avventura, sul
fascino dell’esotico, sul gusto per l’ignoto,
sull’evasione dalla realtà in un mondo di
fantasia; così colpisce fortemente il target
di coloro che desiderano uscire dal
monotono e insoddisfacente vivere
quotidiano .
18. La figura umana femminile, sempre più spesso maschile, più o
meno “vestita”, sempre attraente e fisicamente “perfetta”,
costituisce un richiamo “naturale” molto forte, sia per il
fascino e la seduzione che esercita sulle persone del sesso
opposto, sia per il desiderio di imitazione che suscita in quelle
dello stesso sesso. Acquistando quel prodotto, ci si illude di
poter conquistare o di poter somigliare a quel modello.
1973 Oliviero Toscani
19.
20. Dalla famiglia «del Mulino Bianco» all'amore in
tutte le sue forme: la pubblicità si evolve e apre
gli occhi sulla società di oggi, lasciando "entrare"
nel quadro anche modelli di famiglia alternativi.
21. La crescente sensibilità ecologista e l’attenzione verso le
problematiche ambientali, vengono sfruttate per proporre la
“supposta naturalità” o il rispetto dell’ambiente quali
caratteristiche salienti del prodotto, trasmettendo quel senso
di fiducia o di soddisfazione per un ‘acquisto che fa sentire
responsabili e attenti al bene proprio e all’interesse comune .
22. noto ed apprezzato, risulta molto convincente in quanto il fascino
personale o la simpatia che suscita, vengono
automaticamente estesi al prodotto.
Kristen Stewart
23. Questo argomento mira a far sì che il consumatore,
usando il prodotto pubblicizzato, si senta accettato
ed inserito in un gruppo particolare (il giovane, lo
sportivo, il raffinato, la casalinga, ecc)
24. Valorizzare la propria personalità attraverso atteggiamenti
disinvolti, comportamenti originali o che “infrangono le regole”,
l’evidente prestanza fisica con la cura accentuata del proprio
corpo, la simpatia personale, interessi e gusti particolari, il
successo professionale, ecc… per distinguersi dalla “massa” è
un’aspirazione di molti; la pubblicità insinua l’idea che ciò sia
possibile a tutti, a patto di usare quel prodotto. (argomento
emotivo). Oggi si vedono diffusamente rappresentate diverse
forme di narcisismo infantile più o meno patologico, poiché la
pubblicità provoca una distorsione dell’ ‘amore per se stessi’ in
senso egoistico e megalomane.
25.
26. Si cerca di rendere più
desiderabili certi prodotti
presentandoli come il risultato
dell’innovazione tecnologica o
dei più recenti studi scientifici.
27. I giovani oggi utilizzano il termine tecnologia per definire quello che in realtà rappresenta la
periferia della tecnologia. Associano spesso tale termine ad oggetti che offrono illusive
sensazioni di evoluzione. Nascono così siti internet e blog che utilizzano impropriamente il
termine nel titolo al fine di comunicare che si sta parlando dell’ultimo modello del prodotto x.
Domanda retorica: “Se l’aggiornamento tecnologico è rappresentato
dall’ultimo smartphone, che cosa saranno mai: le nanotecnologie, lo
studio dei fenomeni termoelettrici, gli accumulatori di energia
cinetica a volano, le strutture realizzate basandosi sullo studio della
biomimetica, gli smart materials, i materiali piezoelettrici di cui sono
dotati i marciapiedi di un corso di Tolosa che autoalimentano i
lampioni, le stampanti 3D, il taglio al plasma, i generatori
termoelettrici, i sistemi E.R.S., il fotovoltaico retrofit, ecc.?”.
Prima o dopo il termine tecnologia è sempre bene porre un secondo termine che definisce
la branca alla quale ci si riferisce (vedi ad es. nanotecnologie, tecnologia meccanica,
tecnologia dei materiali, tecnologia alimentare, tecnologia microelettronica, tecnologia delle
costruzioni, tecnologia delle comunicazioni, ecc.) per evitare di finire nel vago o, peggio,
svalutare un concetto che ha un peso decisamente maggiore di un affascinante gadget.
28. • I consigli dati da un esperto (reale o presunto) risultano
sempre molto convincenti circa l’alta qualità ed i vantaggi
offerti dal prodotto. (argomento misto)
29. sottolineare il prezzo conveniente o
l’economia d’uso del prodotto, può
convincere all’acquisto il target dei
consumatori meno abbienti.
30. si presentano immagini riferite ad opere d’arte del
passato o recenti, ad ambienti museali o a biblioteche,
alla storia del cinema, alla musica classica, etnica o
moderna, al teatro, alla danza, alla poesia, alla
letteratura, alla filosofia, a culture di etnie o di popoli
diversi, ecc… La p. si rivolge al target degli intenditori e
degli intellettuali che apprezzano di veder valorizzata la
loro “elite” e danno al prodotto un “valore aggiunto”
che lo eleva dai consumi di massa. (argomento
emotivo)
31. D.G. ROSSETTI, Il petalo
di rosa, disegno (1865)
Antonio Canova, Paolina Borghese
Bonaparte come Venere vincitrice
32.
33. Nel 2000 sulla stampa periodica e quotidiana
appare la pubblicità di una macchina per il
caffè del marchio Lavazza, curata da
Armando Testa.
Si tratta di un vero e proprio calco figurativo
del quadro più famoso di Pellizza da
Volpedo, Il Quarto Stato (olio su tela, 1898-
1901), solo che i protagonisti - braccianti e
operai - sono sostituiti da una schiera di
'colletti bianchi' in giacca e cravatta o
tailleur, e la donna in primo piano non tiene
tra le braccia un bambino ma l'apparecchio
per il caffè reclamizzato. Anche la gamma
cromatica è simile, giocata sul predominio di
tonalità ocra, brune e rosate che, nella foto
pubblicitaria, sono ravvivate da una più
incisiva presenza di bianchi e rossi.
Il quadro è considerato "il monumento» più
alto che il movimento operaio abbia mai
potuto vantare in Italia ed un vero
caposaldo della pittura a sfondo sociale.
Armando Testa gioca ironicamente con
tutto questo. L'headline recita 'Tutti hanno
diritto a una buona pausa caffè', nel payoff
si ribadisce che il prodotto reclamizzato è 'il
tuo ideale compagno di lavoro' e la lunga
body-copy si apre così: 'Per avere in ogni
ufficio un grande espresso firmato Lavazza
non è necessario fare una rivoluzione'.
Pellizza da Volpedo, Il quarto stato. 1898-1901
olio su tela, cm 545 x 293
Milano, Galleria d'Arte Moderna.
34. • Il termine logo (dal greco logos=parola) è l'abbreviazione di
logotipo e si usa per indicare la scritta (il nome) di un'azienda o di
una marca (brand). Il logo, solitamente, è un elemento di testo
scritto con la font (tipo di carattere grafico)istituzionale che può
essere più o meno caratterizzata.
• Il marchio è un simbolo grafico che riesce a rappresentare, in
sintesi, un'azienda, un prodotto o una marca (brand) evocandone
i valori, i caratteri distintivi e l'identità visiva
• Il marchio, solitamente, è abbinato al logotipo; esistono marchi che sono
separati dal logo perché sufficientemente conosciuti per cui il brand è
identificabile anche senza l'inserimento del nome. Assai più comune è
incontrare dei logotipi che per la loro caratterizzazione sono essi stessi un
"marchio”.
• La ragione principale per cui una società decide di adottare un logo, è
quella di potersi distinguere dai suoi rivali grazie ad un design unico e
distinguibile.
35.
36.
37.
38. Bella idea di Allianz … Questa non è
una pipa, recita la pubblicità, con
evidente riferimento al celeberrimo
quadro di Magritte … e poi aggiunge
: Questo è un aggeggio che
compromette i bronchi in modo
fatale …
La Pubblicità Sociale, detta anche campagna
di utilità sociale, è quella forma di pubblicità
che sfrutta le proprie caratteristiche
principali con lo scopo di sensibilizzare
l’opinione pubblica su problematiche di
carattere morale e civile che interessano
l’intera comunità ; per farlo molto spesso
ricorre a immagini dirette e d’impatto che
siano in grado di trasmettere con forza il
messaggio alla COSCIENZA degli individui.
39.
40.
41.
42. • La pubblicità nella sua forma più simile a quella odierna nasce nell’Ottocento, più precisamente
tra il 1870 e il 1910 quando si ebbe il massimo dell’incremento demografico che si sia registrato
fino ad oggi nelle aree industrializzate; ciò portò lentamente, ma inesorabilmente alla scomparsa
definitiva dell’autoconsumo contadino (tutto veniva prodotto artigianalmente) e delle lavorazioni
a domicilio (lattoniere, ciabattino, falegname, materassaio, sarto, ecc.).
• L’industria dette una svolta definitiva alla propria struttura produttiva: se prima era rivolta
essenzialmente alla produzione delle grandi strutture meccaniche (ferrovie, macchine utensili,
armi, ecc.) ora tende a sviluppare la produzione di oggetti d’uso quotidiano, e dei beni di
consumo durevoli più tardi. E’ dopo il 1870 che comincia la produzione in serie del mobilio e degli
utensili da cucina metallici, comincia l’inscatolamento della frutta e delle marmellate; sempre
prima del 1910 vengono gettati sul mercato dell’industria chimica i primi due grandi medicinali di
largo impiego individuale. Nello stesso periodo arrivano sul mercato beni di consumo durevoli,
quali la macchina per cucire, la macchina per scrivere, la macchina fotografica, la bicicletta.
• Il rapporto non è più tra grande industria e grande acquirente, ma tra grande industria e singolo
acquirente.
• Attraverso la produzione in serie l’industra riesce ad abbassare il costo dei prodotti, ma per
coprire le spese di produzione (costo dei macchinari e dell’energia per farli funzionare, paga agli
operai, investimenti per il miglioramento tecnologico, ecc…) deve vendere a molti acquirenti le
migliaia e milioni di prodotti realizzati.
• Per raggiungere le masse degli individui – consumatori, nel loro complesso e singolarmente, si
cercano nuovi sistemi di vendita, quale quello a rate ( e più tardi per corrispondenza) o
realizzando una capillare assistenza commerciale e tecnica; ma soprattutto si puntò sulla
PUBBLICITA’ (“la pubblicità è l’anima del commercio”).
43. • La pubblicità comunica attraverso diversi MEDIA (MASS-MEDIA, cioè
mezzi di comunicazione di massa):
- MANIFESTI murali e PAGINE stampate
- SPOT IN TELEVISIONE e al CINEMA
- CONFEZIONE del prodotto (packaging)
- PANNELLI con insegne elettroniche
- Pubblicità ON LINE
44.
45. Ai nostri giorni le «vecchie» tecniche del
, della e della
, si sono velocemente
evolute nella
(Grafica vettoriale, Grafica pittorica con
fotomontaggi e fotoritocchi, illustrazioni
e creazione immagini, impaginazione
elettronica, Web Design con
progettazione di siti statici, Grafica in
movimento, Lettering…).
L’uso del computer ha raggiunto livelli
tecnico – artistici notevoli, in particolare
negli effetti speciali computerizzati dell’
illustrazione digitale e delle immagini in
movimento.
46.
47. Infatti, come tutti sanno,
cominciò il serpente a
decantare a Eva le virtù
della sua frutta.
Cesare Marchi
(scrittore e giornalista)
La pubblicità non è soltanto
uno strumento per orientare
all’acquisto di prodotti, ma
anche un modello che
influenza i comportamenti
adottati nella vita di tutti i
giorni ed un potente viatico
di promozione e
legittimazione ideologica
della cultura del consumo.
(Daniela Martino)
La pubblicità è vecchia come il mondo!
48. 1. Il prodotto pubblicizzato è …
2. La marca è … ed è rappresentata da… (marchio e/o
LOGO, descrivi e disegna)
3. Si rivolge al target ….
4. Viene usato un argomento (razionale, emotivo, misto
- spiega qual’è e da cosa lo si capisce …)
5. Lo SLOGAN (headline) è……; ci sono parole che
corrispondono ad elementi dell’immagine (se sì, spiega
quali…)
6. L’immagine rispetta le seguenti caratteristiche FORMALI:
semplificazione, simbolizzazione, ripetizione, concretezza,
originalità, capacità di suscitare emozioni… (spiega…)
7. La COMPOSIZIONE è SIMMETRICA/ASIMMETRICA ed
esprime (ordine ed equilibrio o dinamismo e vitalità…)
8. Il PESO VISIVO è collocato … (al centro, in alto, in basso,
a dx, a sinistra…) perché in quel punto vediamo…
9. I COLORI sono in ARMONIA/in CONTRASTO , caldi/freddi, vivaci/delicati, chiari/scuri, neutri…
ed esprimono sensazioni di … (energia, allegria e vitalità/ dolcezza e morbidezza/ malinconia
e/o tristezza/ mistero ed inquietudine/ passione e calore/ freschezza e serenità/ tensione ed
aggressività/ serietà e rigore…)
10. La tecnica usata è … (fotografia/disegno/ pittura / fotomontaggio/fotoritocco/illustrazione
digitale, ecc…)
11. L’aspetto che più COLPISCE in questo messaggio è… (originalità, fantasia, ambiguità, ironia,
eleganza e bellezza formale, semplicità essenziale o eccesso e confusione, rigore e serietà…)