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Complexity Literacy Meeting 2023 - Libro consigliato da S. Bona e L. Romanell...Complexity Institute
Essere o vivere: due grandi prospettive, due modi di abitare il mondo, di accostarsi agli uomini e agli esseri che lo popolano. L’Europa guarda il mondo nella prospettiva dell’Essere, la Cina nella prospettiva del Vivere. L’Europa vede cose, la Cina vede eventi. L’Europa pensa per individui, la Cina per situazioni. Noi pensiamo ad andare al di là, loro si preoccupano di stare “tra”. Noi crediamo nella nostra libertà, la riaffermiamo in un confronto accanito con il mondo, loro scommettono sulla disponibilità di un contesto, si dispongono ad accompagnarne le tante trasformazioni possibili. Venti tappe, venti incontri, venti coppie concettuali che, nella loro dissonanza, riaprono i giochi nelle nostre tranquille abitudini di pensiero.
“Nelle città europee il traffico è regolato secondo schemi ben precisi. Ci si ferma col rosso e si passa col verde. Ma chi ha visto una megalopoli dell’Estremo Oriente sa che esiste tutt’altra arte di gestire il flusso. Nella massa enorme dei veicoli, nessuno si ferma, ognuno passa ma lascia anche passare, ognuno evita l’altro ma senza deviare, ognuno cede e insieme avanza. In ogni istante i possibili si ridistribuiscono, ciascuno senza urto segue il suo cammino.”
Ulixe. Il lungo cammino delle idee tra arte, scienza e filosofia.Fausto Intilla
Solo in tempi assai recenti (storia contemporanea) si è riscoperto — poiché già noto in tempi antichi, quando ogni ambito della sfera umana si inseriva in uno stesso disegno, percepito da tutti con un profondo “senso del divino”; ovvero prima dell’era cartesiana — il sublime nesso tra tutte le cose presenti nel grande regno della realtà, che ci consente di visualizzare meglio ogni sottile collegamento tra tutto ciò che siamo sempre stati abituati a scindere, a suddividere in compartimenti stagni, ai quali abbiamo dato il nome di Arte, Scienza e Filosofia. Il tentativo di quest’opera, è dunque quello di esporre alcuni punti di partenza dai quali, seguendo percorsi diversi, si arrivi a un unico obiettivo: intravedere l’immagine di una realtà unitaria, dove tutto il sapere e l’operato umano, rivelino (seppure in termini metafisici ed astratti) la loro sottile interdipendenza con la natura dei nostri stessi sensi (filtri irremovibili e dai benèfici risvolti di stampo darwiniano), istinti ed emozioni.
Con il termine costruttivismo si indica un orientamento, condiviso da diverse discipline, secondo il quale la realtà non può essere considerata come un qualcosa di oggettivo, indipendente dal soggetto che la esperisce, perché è il soggetto stesso che crea, costruisce, inventa ciò che crede che esista.
Complexity Literacy Meeting 2023 - Libro consigliato da S. Bona e L. Romanell...Complexity Institute
Essere o vivere: due grandi prospettive, due modi di abitare il mondo, di accostarsi agli uomini e agli esseri che lo popolano. L’Europa guarda il mondo nella prospettiva dell’Essere, la Cina nella prospettiva del Vivere. L’Europa vede cose, la Cina vede eventi. L’Europa pensa per individui, la Cina per situazioni. Noi pensiamo ad andare al di là, loro si preoccupano di stare “tra”. Noi crediamo nella nostra libertà, la riaffermiamo in un confronto accanito con il mondo, loro scommettono sulla disponibilità di un contesto, si dispongono ad accompagnarne le tante trasformazioni possibili. Venti tappe, venti incontri, venti coppie concettuali che, nella loro dissonanza, riaprono i giochi nelle nostre tranquille abitudini di pensiero.
“Nelle città europee il traffico è regolato secondo schemi ben precisi. Ci si ferma col rosso e si passa col verde. Ma chi ha visto una megalopoli dell’Estremo Oriente sa che esiste tutt’altra arte di gestire il flusso. Nella massa enorme dei veicoli, nessuno si ferma, ognuno passa ma lascia anche passare, ognuno evita l’altro ma senza deviare, ognuno cede e insieme avanza. In ogni istante i possibili si ridistribuiscono, ciascuno senza urto segue il suo cammino.”
Ulixe. Il lungo cammino delle idee tra arte, scienza e filosofia.Fausto Intilla
Solo in tempi assai recenti (storia contemporanea) si è riscoperto — poiché già noto in tempi antichi, quando ogni ambito della sfera umana si inseriva in uno stesso disegno, percepito da tutti con un profondo “senso del divino”; ovvero prima dell’era cartesiana — il sublime nesso tra tutte le cose presenti nel grande regno della realtà, che ci consente di visualizzare meglio ogni sottile collegamento tra tutto ciò che siamo sempre stati abituati a scindere, a suddividere in compartimenti stagni, ai quali abbiamo dato il nome di Arte, Scienza e Filosofia. Il tentativo di quest’opera, è dunque quello di esporre alcuni punti di partenza dai quali, seguendo percorsi diversi, si arrivi a un unico obiettivo: intravedere l’immagine di una realtà unitaria, dove tutto il sapere e l’operato umano, rivelino (seppure in termini metafisici ed astratti) la loro sottile interdipendenza con la natura dei nostri stessi sensi (filtri irremovibili e dai benèfici risvolti di stampo darwiniano), istinti ed emozioni.
Con il termine costruttivismo si indica un orientamento, condiviso da diverse discipline, secondo il quale la realtà non può essere considerata come un qualcosa di oggettivo, indipendente dal soggetto che la esperisce, perché è il soggetto stesso che crea, costruisce, inventa ciò che crede che esista.
Dietro ogni obiettivo di sviluppo (SDGs) si nascondono potenziali conflitti ambientali/sociali che richiedono attenzione particolare ai processi decisionali ed al coinvolgimento della popolazione
I riferimenti normativi contenuti nella prassi di riferimento UNI PdR 43- GDPR e requisiti per la protezione e la valutazione della conformità dei dati personali in ambito ICT
Nella mia presentazione “I linguaggi della Qualità ” (2014 Quality for Italy – Italy for Quality) avevo introdotto una slide con una rappresentazione delle varie forme di #linguaggio adottate nell’ambito della #Qualità. Avevo lasciato i puntini di sospensione in cima alla scala e ora mi sembra corretto completare la rappresentazione introducendo il “Risk Based Thinking” tipico delle nuove edizioni delle norme ISO ma soprattutto adottando come contesto di riferimento l’#Agenda2030 con i suoi #SDGs. Sarà questo il nuovo linguaggio della Qualità ? (cfr. #ISO37101 per lo sviluppodi #ComunitàSostenibili)
3. Nisbett, Richard E., Il Tao e Aristotele.
[The Geography of Thought, Free Press, New York 2004]
• Il Tao e Aristotele è la traduzione italiana del ben più indicativo The
Geography of Thought, titolo che compendia in modo piuttosto esatto
i contenuti dell’ultimo libro di Richard Nisbett. Quest’ultimo, uno dei
più importanti e stimati psicologi cognitivi e sociali statunitensi, si è
occupato e si occupa di “etnologia”: non solo producendo un discorso
su un dato popolo, ma anche sviluppandone uno sul logos stesso di
quel popolo, ovvero sul suo universo logico, riflessivo e
rappresentativo.
• Nel libro si muove una radicale critica al logocentrismo occidentale,
ovvero alla tendenza tutta nostrana a universalizzare il modo di
pensare che mediamente ci caratterizza, che presumiamo generale e
valido in ogni cantone del mondo e che invece, a detta di Nisbett, non
è per nulla globale né globalizzabile: gli stili di pensiero, in altre parti
del mondo, sono a tal punto diversi da quello occidentale che si
potrebbe addirittura concluderne che il mondo che noi europei e
nordamericani vediamo sia completamente diverso da quello che
vede, ad esempio, un cinese.
4. • Avvalendosi di alcuni ingegnosi esperimenti condotti
essenzialmente su americani, estremo-orientali ed estremo-orientali
trapiantati in occidente, l’autore ha provato a enucleare le differenze
fondamentali che distinguono il modo occidentale di vedere il
mondo da quello orientale e, dunque, le caratteristiche definitorie e
precipue che caratterizzano l’uno e l’altro.
• La visione orientale della realtà è mediamente molto più
contestualizzante e meno classificatoria. Il cinese sarà più portato a
vedere sostanze che non oggetti e a utilizzare un verbo piuttosto
che un sostantivo. L’idea di poter isolare analiticamente una
frazione di realtà, anche nella vita di tutti i giorni, potrebbe risultare
non solo assurdo ma anche piuttosto difficile per un orientale, che è
abituato a pensare qualsiasi individuo e se stesso sempre come
parte, risultante di una complessa, irriducibile e olistica interazione
fra le molte regioni di un tutto complesso. La stessa classificazione
(e dunque i processi associativi che su di essa si basano) sarebbe
regolata da principi di inclusione e connessione molto diversi, tanto
che, mentre un americano riterrà assai più pertinente associare una
mucca a una gallina piuttosto che a un ciuffo d’erba (in virtù della
loro comune animalità), il giapponese sarà di tutt’altro avviso,
poiché descrittivamente parlando è il nesso fra l’erbivoro e il suo
pasto il più frequente. La differente impostazione si riflette anche
nell’analisi dell’immagine e della forma, quanto pure nell’attenzione
e sensibilità allo sfondo piuttosto che al primo piano.
5. • Le ricadute sul piano estetico, etico e filosofico di queste
articolazioni parallele del mondo sono abbastanza ovvie.
È per questo, conclude Nisbett, che bisogna sormontare
il monolinguismo che ci affligge e provare a trarre il
meglio anche dai mondi possibili che albergano nelle
menti e nelle culture di persone e civiltà altre- mondi
lontani, invero, ma non irraggiungibili.
• Il messaggio che sostanzia queste pagine è dunque
duplice: non illudiamoci che gli altri abbiano, meramente,
delle rappresentazioni della realtà divergenti dalle nostre;
potrebbero essere i principi stessi che presiedono alla
loro costruzione a differire radicalmente. In più, anche i
più piccoli frammenti cognitivi e la realtà di ogni giorno
possono riprovare l’esistenza di queste metafisiche
irrelate: prendiamone atto.
6. • Le ricadute sul piano estetico, etico e filosofico di queste
articolazioni parallele del mondo sono abbastanza ovvie.
È per questo, conclude Nisbett, che bisogna sormontare
il monolinguismo che ci affligge e provare a trarre il
meglio anche dai mondi possibili che albergano nelle
menti e nelle culture di persone e civiltà altre- mondi
lontani, invero, ma non irraggiungibili.
• Il messaggio che sostanzia queste pagine è dunque
duplice: non illudiamoci che gli altri abbiano, meramente,
delle rappresentazioni della realtà divergenti dalle nostre;
potrebbero essere i principi stessi che presiedono alla
loro costruzione a differire radicalmente. In più, anche i
più piccoli frammenti cognitivi e la realtà di ogni giorno
possono riprovare l’esistenza di queste metafisiche
irrelate: prendiamone atto.