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Dott.ssa Giulia Tabanelli (CIRI Agroalimentare)
Valorizzare i risultati della ricerca - presentazione dei progetti di ricerca finanziati dalla Regione Emilia Romagna
12 luglio 2017
Confindustria Romagna e Confindustria Emilia Romagna Ricerca (CERR)
MICROEMIRO 2
Biodiversità microbica: strumento per lo sviluppo tecnologico ed economico nel
settore agroalimentare.
Microrganismi “positivi” (es: colture starter per formaggi, salumi, vini, prodotti da
forno, ecc..): possono esercitare un ruolo positivo negli alimenti secondo due distinte
strategie che spesso si intersecano:
- agenti fondamentali dei processi fermentativi, garantendone riconoscibilità e
peculiarità
- contribuire al mantenimento della sicurezza igienico-sanitaria, aumentando la shelf
life (colture bioprotettive) ma garantendo una maggiore sostenibilità del processo e
il mantenimento del valore nutrizionale e delle caratteristiche organolettiche
Motivazione del progetto
MICROEMIRO 3
Disponibilità di bio-banche di microrganismi costituisce un importante
serbatoio a cui attingere e forniscono il supporto tecnico-scientifico per
rispondere adeguatamente alle nuove normative riguardanti l'uso di
microorganismi a livello industriale (protocollo di Nagoya)
Individuazione di ceppi già caratterizzati a livello tassonomico e fisiologico per
ottimizzarne le performance tecnologiche a livello industriale.
Valorizzare la biodiversità microbica nel contesto industriale per trasformarla in un
possibile volano dell’economia: favorire l’utilizzo delle risorse genetiche da parte
del mondo industriale
Motivazione del progetto
MICROEMIRO 4
 Sfruttare il potenziale tecnologico e la biodiversità delle collezioni microbiche
di quattro laboratori della Rete Alta Tecnologia della RER e favorire
l'innovazione e la diversificazione di prodotto nell'industria agro-alimentare
regionale e il miglioramento igienico-sanitario di diversi prodotti.
 Messa a punto di prodotti innovativi per nuovi segmenti di mercato,
riconoscibilità di prodotti tradizionali, riduzione dei rischi legati a patogeni e
richiesta di approcci innovativi per l'estensione della shelf-life dei prodotti.
 Utilizzo dei microrganismi come agenti fermentativi (colture starter)
Settore lattiero caseario; Industria dei salumi fermentati; Mercati emergenti
(vegani/vegetariani)
 Utilizzo di alcuni ceppi come colture bioprotettive
Frutta di IV gamma; Insaccati freschi
Obiettivi del progetto
MICROEMIRO 5
MICROEMIRO 6
OR0: Coordinamento (CIRI Agro)
OR1: Alimenti
innovativi per
consumatori vegani
basati sulla
fermentazione di
frutta secca
OR2: Formaggi
freschi ad alta
resa e basso
contenuto di sale,
lattosio e apporto
calorico
OR3:
Ottimizzazione
dell'impiego di
starter autoctoni
per la produzione di
salami regionali
OR4: Estensione della
shelf-life e della
sicurezza di prodotti
freschi (salsiccia e
prodotti di IV gamma)
OR5: Dissemination (KTO UNIBO, CERR)
MICROEMIRO 7
Fasce consumatori
emergenti
Aumento della
sostenibilità dei
processi
Motivazioni del progetto
Riduzione del
contenuto di sale
nella dieta
Differenziazione di
prodotto
Innovazione nella
tradizione
Sicurezza
Differenziazione di
prodotto
Sicurezza
Incremento della
shelf life
Diversificazione dei
prodotti
Messa a punto di
alimenti fermentati
innovativi per nuovi
segmenti di mercato
Utilizzo di scarti di
lavorazione
Prodotti a ridotto
contenuto di sale con
buoni profili
organolettici
Maggiore resa di
produzione
Differenziazione di
prodotto
Riconoscibilità e
differenziazione di
alimenti tradizionali
regionali
Ottimizzazione dei
processi fermentativi
Accesso a mercati
internazionali
Riduzione dei rischi
legati a patogeni
come conseguenza di
innovazione
tecnologica
Incremento della
shelf life
Vantaggi e risultati attesi
MICROEMIRO 8
TECHNOLOGY READINESS LEVELS (TRL)
(Livello di Maturità Tecnologica):
TRL 4 TRL 7/8
Tecnologia dimostrata su
scala di laboratorio
Tecnologia dimostrata in
ambiente operativo
TRL 9: il prodotto è in fase di
commercializzazione
Motivazioni
del progetto
Ricadute
MICROEMIRO 9
OR1: Sviluppo di nuovi prodotti
fermentati per consumatori
vegetariani e vegani
Messa a punto dei processi fermentativi per ottenere nuovi prodotti industriali sicuri
dal punto di vista igienico-sanitario e dotati di buone caratteristiche organolettiche
Punti critici
- Efficace gestione della fermentazione di un a matrice non convenzionale (consorzi
microbici appropriati, riduzione dei tempi di fermentazione)
- Messa a punto delle variabili del processo e valutazione dei rischi connessi a ciascuna
fase
- Stato microbiologico della materia prima
- Controllo efficace della discesa del pH e delle temperature di processo e conservazione
- Caratterizzazione delle peculiarità del prodotto ottenuto e successive differenziazioni
MICROEMIRO 10
Processo produttivo domestico del «formaggio» vegano
Studio della biodiversità della flora
lattica del processo artigianale:
definizione del consorzio microbico
responsabile della fermentazione
mediante caratterizzazione di un
prodotto ottenuto in condizioni
domestiche
RAPD-PCR
MICROEMIRO 11
2- Definizione del consorzio microbico e messa
a punto delle condizioni ottimali di
fermentazione
RAPD-PCR
-riduzione del pH (accumulo di acido
lattico e acido acetico) repentina: pH <
4.4 (soglia di sicurezza in relazione al
possibile sviluppo di Listeria
monocytogenes) per inibire enterobatteri
o altri microrganismi patogeni o
degradativi
4.0
4.2
4.4
4.6
4.8
5.0
5.2
5.4
5.6
5.8
6.0
0 10 20 30 40 50
pH
Hours
pH drop during fermentation after soaking
Domestic production
Pilot-scale production
-formazione di un profilo aromatico
complesso (etanolo, acido acetico,
acetoino, diacetile)
Produzione artigianale
Impiego starter
Valutazione performance fermentative di alcuni ceppi
autoctoni e di riferimento per mettere a punto una
fermentazione guidata in impianto pilota per:
MICROEMIRO 12
3- Messa a punto della tecnologia produttiva
per scale up da impianto pilota ad impianto
industriale
Caratterizzazione dei prodotti ottenuti, individuazione dei
punti critici e valutazione della shelf-life
MICROEMIRO 13
OR 2: Miglioramento del gusto e
della resa di un formaggio a
breve maturazione a ridotto
contenuto di sale
La richiesta di formaggi caratterizzati da un minor apporto di grassi e di sale, ma allo
stesso tempo senza aggiunta di additivi, è sempre in crescita.
Per rispondere a questa domanda, l’industria casearia può avvalersi di diverse
strategie, una delle quali si basa sulla possibilità di utilizzare starter batterici con
diverse potenzialità.
In questo progetto noi proponiamo l’uso di nuovi starter da utilizzare per la
produzione di formaggi innovativi ad alta resa e basso contenuto di sale
MICROEMIRO 14
OR 2: Obiettivi e strategie
Produrre un formaggio
 Ridotto contenuto di lattosio
Utilizzo di starter con alta capacità di degradazione del lattosio nella
cagliata
 Ridotto contenuto di sale
Utilizzo di starter secondari con capacità di produrre aromi per supplire
alla minore sapidità
 Ridotto apporto calorico
Utilizzo di colture aggiuntive in grado di produrre in sito esopolisaccaridi
in grado di aumentare la quantità di acqua trattenuta, evitando l’utilizzo
di agenti addensanti di origine vegetale comunemente utilizzati nelle
industrie.
MICROEMIRO 15
Ridotto contenuto di lattosio
È stata messa a punto una tecnica di screening dei ceppi della collezione per valutare
oggettivamente quelli che hanno la capacità di idrolizzare velocemente il lattosio
presente nel latte o metabolizzarlo maggiormente.
La tecnica è basata sulla Impedance Microbiology e ha permesso di riconoscere
- ceppi appartenenti alla specie S. thermophilus veloci acidificanti
- ceppi appartenenti alla specie L. delbrueckii subsp. bulgaricus alto acidificanti
Il valore Rate, estrapolato dalle curve impedometriche ci
consente di definire in modo oggettivo la velocità di
fermentazione o di acidificazione di un ceppo. Ad un alto
valore di Rate corrisponde una maggiore velocità di
acidificazione e, in questo caso, S. thermophilus è risultato
essere il più veloce se confrontato con le altre specie.
Il valore Yend è il massimo valore di impedenza registrato
nelle curve impedometriche ed è utilizzato per definire la
capacità acidificante.
MICROEMIRO 16
Ridotto contenuto di sale
Un formaggio prodotto con un minor contenuto di sale, appurato che mantenga le
stesse condizioni di sicurezza, è caratterizzato da una minore sapidità
Per supplire a tale riduzione sono stati individuati ceppi appartenenti al gruppo
Lactobacillus casei che sono in grado di svilupparsi in condizioni di breve maturazione
del formaggio (Strategia di isolamento apposita)
Formaggi o latti
«profumati»
MICROEMIRO 17
Ridotto contenuto calorico
La possibilità di ridurre l’apporto calorico di un formaggio è strettamente legata all’aumento
della quantità di siero trattenuto durante lo spurgo della cagliata
Questo è consentito mediante l’aggiunta di ceppi che in situ (nella cagliata) sono in grado di
produrre esopolisaccaridi che aumentano il valore di Water Holding Capacity
Sono stati individuati ceppi di Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus (comunemente
utilizzati come starter nel settore lattiero caseario) e di Weissella (non comunemente
utilizzati, ma con grande potenzialità d’uso) in grado di aumentare la resa di produzione
MICROEMIRO 18
Prossimi passi:
Si prevede di utilizzare questa associazione di
Starter primari acidificanti
Starter secondari aromatizzanti
Colture aggiuntive bio addensanti
in una produzione casearia mediante l’applicazione di parametri tecnologici atti a
favorirne lo sviluppo durante la produzione e durante la breve maturazione
MICROEMIRO 19
La sicurezza microbiologica dei salami tradizionali dipende da una serie di fattori
(bassa attività dell'acqua, sale, presenza di nitrati e nitriti, fermentazione ecc.)
Negli ultimi anni si sono verificati diversi richiami/ritiri dal mercato di salami per il
non rispetto dei criteri microbiologici definiti dai regolamenti vigenti (Reg. CE
2073/2005 e reg. CE 1441/2007).
OR3: Miglioramento della
qualità e della sicurezza dei
salami tradizionali
presenza di Salmonella e di Listeria monocytogenes
Negli ultimi anni si sono anche verificate epidemie da Salmonella legate al
consumo di salami tipici dell'Emilia Romagna.
MICROEMIRO 20
OBIETTIVO 1: sviluppare ed applicare colture di batteri lattici
in grado di colonizzare il prodotto in tutta la sua fase
produttiva e di contrastare la presenza di microrganismi
patogeni grazie alla produzione di molecole antimicrobiche.
OBIETTIVO 2: ottenere prodotti con profili aromatici
differenziati aumentando la riconoscibilità del prodotto
tradizionale regionale grazie all'utilizzo di batteri autoctoni
isolati da salumi regionali
Collezione di più di 100 ceppi isolati da prodotti carnei
freschi o fermentati (senza l’utilizzo di colture starters):
- Batteri lattici (L. sakei, L. plantarum , L. curvatus,
Pediococchi) già caratterizzati per le loro proprietà
tecnologiche e di produzione di batteriocine
- Stafilococchi (S. xylosus, S. carnosus): con buona
attività proteolitica e lipolitica (produzione di aroma),
catalasi e nitrato reduttasi, mancata produzione di
amine biogene ecc
MICROEMIRO 21
OBIETTIVO N°1
Attività: Definizione del consorzio microbico da
utilizzare per la produzione di salami partendo dai
ceppi in collezione isolati da matrici analoghe
Lactobacillus sakei (n°9 ceppi)
Lactobacillus curvatus (n°5 ceppi)
Lactobacillus plantarum (n°2 ceppi)
Pediococcus acidilactici (n°4 ceppi)
COLLEZIONE
MICROBICA
(UNIVERSITÀ
CATTOLICA DEL SACRO
CUORE)
MICROEMIRO 22
OBIETTIVO N°1
Attività: screening GENI codificanti
per BATTERIOCINE
13 ceppi batterici sono positivi
per i geni delle batteriocine
TEST mediante PCR (Polymerase Chain Reaction)
BATTERIOCINE: peptidi ad azione antimicrobica
Enterocin B 162 bp
Enterocin A 126 bp
Plantaricin A 450 bp
MICROEMIRO 23
OBIETTIVO N°1
Attività: SVILUPPO DI UN SISTEMA MODELLO
contente i componenti principali del salame
AGAR SALAME Valutazione delle capacità
antagonistiche contro i batteri
patogeni Listeria monocytogenes e
Salmonella
• Spatolamento del microrganismo
patogeno su «Agar salame»
• Spot di batteri lattici
• Valutazione dell’alone di
inibizione
7 ceppi batterici sono stati in grado di produrre una significativa
inibizione nei confronti di L. monocytogenes
Listeria monocytogenes
Lactobacillus sakei
MICROEMIRO 24
Attività in corso:
 Challenge test in sistemi modello e poi in sistemi pilota contro
Listeria monocytogenes e Salmonella, con il fine di identificare
i ceppi con maggiore capacità di inibizione
 Messa a punto della tecnologia produttiva e scale up da impianto pilota a
impianto industriale
Prossimi step:
Ceppi protettivi da utilizzare:
Starter forniti dalla CLAI srl, in associazione
con batteri lattici selezionati nel sistema
modello
Ceppi patogeni:
• Salmonella enterica subsp. enterica DSM
17058
• Listeria monocytogenes DSM 15675
MICROEMIRO 25
OR4: Estensione della shelf-
life e della sicurezza di
prodotti freschi (salsiccia e
prodotti di IV gamma)
Obiettivo: sviluppare starter bioprotettivi per il mantenimento della qualità e
sicurezza di melone di IV gamma e salsiccia a partire dai ceppi delle collezioni
microbiche regionali
 guidare la crescita microbica nell'alimento confezionato, indirizzandola verso la
presenza di microrganismi "utili" o "neutri"
 inibizione dello sviluppo dei microrganismi endogeni degradativi o patogeni
 ottenere prodotti di IV gamma con shelf-life prolungata, sicuri dal punto di vista
igienico-sanitario e dotati di buone caratteristiche organolettiche
MICROEMIRO 26
Punti critici
Informazioni scarse o nulle sul microbiota deteriorante di questi alimenti contro il quale gli
starter devono competere, in termini sia qualitativi sia quantitativi.
Necessità di conoscere il microbiota endogeno di questi prodotti e l’evoluzione
durante la shelf-life
Studio della colonizzazione della matrice alimentare, da parte dei ceppi selezionati, per
l’espletamento della funzione di bioprotezione.
Prove di crescita di ceppi protettivi presenti in collezione capaci di colonizzare le
matrici e messa a punto delle condizioni ottimali di produzione
Valutazione della sicurezza e caratterizzazione del prodotto ottenuto
analisi campioni
misura pH
ANALISI SENSORIALE
ANALISI
RAPD-PCR
attribuzione
tassonomica
(seq. gene 16S RNA)
Indentificazione
biotipi dominanti
consegna a
UNIMORE
packaging
Fine
shelf-life
4°C
7°C
conservazione
in frigorifero
Caratterizzazione del microbiota endogeno e
della sue evoluzione fino a fine shelf-life su
diversi lotti di melone di IV gamma e di
salsiccia
Tecniche coltura-
dipendenti e indagini
metagenomiche
Cetrimide Agar MRS agar
Mac ConkeyPCA
BPA
MICROEMIRO 28
Analisi delle sostanze volatili
Solid Phase Micro Extraction GC-MS
tR Compound
03A-d
03B-d
3D-d
3F-e
3H-e
3i-e
3J-e
04A-d
04C-d
04F-e
04G-e
05A-d
05B-d
05F-e
05G-e
06A-d
06B-d
06G-e
06H-e
07A-d
07B-d
07G-e
07H-e
08A-d
08B-d
08C-d
08F-e
08G-e
02A-off
02B-off
2.444 Ethanol
2.934 THIOUREA $$ THIOHARNSTOFF
3.031 Glycine, N-(dithiocarboxy)-N-methyl- $$ N-(Dithiocarboxy)sarcosine $$ Sarcosine dithiocarbamate $$ [Methyl(sulfanylcarbothioyl)amino]acetic acid #
3.871 1 propanol
4.475 2-butanone
4.583 Acido acetico etil estere
5.571 Acetic Acid
6.318 Sulfide, allyl methyl $$ 1-Propene, 3-(methylthio)- $$ Allyl methyl sulfide $$ Methyl allyl sulfide
6.579 CYCLOHEXANE, METHYL- $$ METHYLCYCLOHEXANE $$ 1-METHYLCYCLOHEXANE $$ CYCLOHEXANE, METHYL
6.728 2-Propanone, 1-hydroxy
7.017 1,1 dietossietano
7.571 PYRROLIDINE $$ 1-AZACYCLOPENTANE $$ AZACYCLOPENTANE $$ AZOLIDINE
7.812 Heptane, 3-methyl- $$ 3-Methylheptane $$ 2-Ethylhexane
7.949 Methoxyacetic acid, butyl ester $$ Butyl methoxyacetate #
7.958 1-METHOXY-2-METHYLPROPANE $$ PROPANE, 1-METHOXY-2-METHYL- $$ ETHER, ISOBUTYL METHYL $$ ISOBUTYL METHYL ETHER
7.964 2-BUTANONE, 3-HYDROXY- $$ 3-HYDROXYBUTAN-2-ONE $$ (+/-)-3-HYDROXYBUTAN-2-ONE $$ (+/-)-ACETOIN
8.139 DIMETHYLCYCLOHEXANE
8.197 1-Butanol, 3-methyl- $$ Isopentyl alcohol $$ Fermentation amyl alcohol $$ Fusel Oil
8.236 ISOAMYLALCOHOL
8.39 1-BUTYL-2-METHYLCYCLOPROPANE $$ CYCLOPROPANE, 1-BUTYL-2-METHYL-, TRANS- $$ TRANS-1-BUTYL-2-METHYLCYCLOPROPANE
8.39 2 (3)-Octene
8.53 cis-1-Butyl-2-methylcyclopropane $$ 1-Butyl-2-methylcyclopropane #
8.558 1,2-Cyclohexanedione $$ 1,2-Dioxocyclohexane $$ Cyclohexane-1,2-dione $$ 1,2-Cyclohexadione
8.571 4-Octene, (E)- $$ (E)-4-Octene $$ n-trans-4-Octene $$ trans-n-4-Octene
8.742 Isopropoxycarbamic acid, ethyl ester
8.762 3-Octene, (Z)- $$ (Z)-3-Octene $$ cis-3-Octene $$ (Z)-3-C8H16
8.737 Isopropoxycarbamic acid, ethyl ester
8.923 (2E)-3,5-DIMETHYL-2-HEXENE $$ 2-HEXENE, 3,5-DIMETHYL- $$ 3,5-DIMETHYL-2-HEXENE
9.135 1H-ISOINDOLE-1,3(2H)-DITHIONE, 2-ETHYL- $$ N-ETHYL-1,3-DITHIOISOINDOLINE
9.356 Acido butanoico etil estere
9.721 CYCLOHEXANOL $$ 1-CYCLOHEXANOL $$ ADRONAL $$ ADRONOL
9.727 HEXANAL $$ 1-HEXANAL $$ ALDEHYDE C-6 $$ C6 ALDEHYDE
9.738 Propylene Glycol $$ 1,2-Propanediol $$ .alpha.-Propylene glycol $$ Methyl glycol
9.793 CYCLOHEXANE, ETHYL- $$ ETHYLCYCLOHEXANE $$ ETHYL CYCLOHEXANE $$ ETHYLCYCLOHEXAN
10.703 BUTYRIC ACID $$ BUTANSAEURE
10.752 3-Furaldehyde $$ 3-Furancarboxaldehyde
11.526 2-FURANCARBOXALDEHYDE $$ .ALPHA.-FUROLE $$ 2-FORMYLFURAN $$ 2-FURALDEHYDE
11.538 BENZENE, 1,4-DIMETHYL- $$ P-XYLENE $$ 1, 4-XYLENE $$ 1,4-DIMETHYL BENZENE
12.451 2-FURANMETHANOL $$ 2-FURYLMETHANOL $$ (2-FURYL)-METHANOL (FURFURYLALCOHOL) $$ .ALPHA.-FURFURYL ALCOHOL
11.541 NONANE $$ N-C9H20 $$ N-NONANE $$ NONAN
12.634 5-ISOPROPYL-2-METHYLBICYCLO[3.1.0]HEX-2-ENE $$ BICYCLO[3.1.0]HEX-2-ENE, 2-METHYL-5-(1-METHYLETHYL)- $$ .ALPHA.-THUJENE $$ 3-THUJENE
12.678 2-Propanone, 1-(acetyloxy)- $$ 2-Propanone, 1-hydroxy-, acetate $$ Acetol acetate $$ Acetonyl acetate
12.768 PROPANAL, 2-METHYL- $$ 2-METHYLPROPANAL $$ .ALPHA.-METHYLPROPIONALDEHYDE $$ 2-FORMYLPROPANE
12.888 1R-.alpha.-Pinene $$ Bicyclo[3.1.1]hept-2-ene, 2,6,6-trimethyl-, (1R)- $$ 2,6,6-Trimethylbicyclo[3.1.1]hept-2-ene #
13.135 CYCLOHEXANONE $$ ANON $$ ANONE $$ CICLOESANONE
13.407 2-CYCLOPENTEN-1-ONE, 2-METHYL- $$ 2-METHYL-2-CYCLOPENTEN-1-ONE $$ 2-METHYL-2-CYCLOPENTENONE
13.413 BICYCLO[2.2.1]HEPTANE, 2,2-DIMETHYL-3-METHYLENE- $$ (1)-2,2-DIMETHYL-3-METHYLENEBICYCLO(2.2.1)HEPTANE $$ 2, 2-DIMETHYL-3-METHYLENEBICYCLO[2.2.1]HEPTANE $$ 2, 2-DIMETHYL-3-METHYLENENORBORNANE
13.521 Nonane, 3-methyl- $$ 3-Methylnonane
13.634 1-(2-FURYL)ETHANONE $$ ETHANONE, 1-(2-FURANYL)- $$ 1-(2-FURANYL)ETHANONE $$ 1-(2-FURANYL)ETHANONE (ACETYLFURAN)
Principal
Component
Analysis
Ricerca di
possibili marker
di degradazione
MICROEMIRO 29
Prove in corso:
Validazione di potenziali starter su diversi
lotti di melone di IV gamma e di salsiccia
Valutazione comparativa dell’evoluzione dei prodotti inoculati con starter
diversi selezionati fra i ceppi presenti in collezione e fra i batteri lattici
isolati come ceppi dominanti a fine shelf-life in prodotti che presentavano
caratteristiche sensoriali positive
MICROEMIRO 30
….e altro ancora
Potenzialità delle ceppoteche: i ceppi selezionati sulla base delle loro
performance tecnologiche (velocità di fermentazione, produzione di aromi,
attività antimicrobiche, caratteristiche fenotipiche peculiari) possono costituire
parte integrante di numerosi processi produttivi, anche in rapporto ad altre
tecniche di conservazione/stabilizzazione innovative che costituiscono una nuova
frontiera per l’industria alimentare
Antimicrobici naturali
(oli essenziali,
batteriocine ecc.)
Trattamenti non termici
(PEF, HHP, HPH, gas
plasma, UV ecc)
Riduzione del danno
termico
MICROEMIRO 31
Potenziali destinatari:
Industria delle fermentazioni (valorizzazione starter autoctoni, ottimizzazione
di processo, differenziazione di prodotto, riconoscibilità dei prodotti);
Imprese interessate alla messa a punto di prodotti innovativi per occupare
nuovi importanti segmenti di mercato
Riduzione dei rischi di natura microbiologica in settori caratterizzati da
problematiche consolidate o emergenti
Aziende produttrici di alimenti minimamente trattati: Aumento della sicurezza
ed estensione della shelf life (benefici economici, sostenibilità)
MICROEMIRO 32
Contatti/per approfondire:
Presentazione a cura della dott.ssa Giulia Tabanelli (giulia.tabanelli2@unibo.it)
del laboratorio CIRI Agroalimentare
Via Quinto Bucci, 336, Cesena (FC)
www.agroalimentare.unibo.it
Coordinatore di progetto e responsabile OR1:
Prof. Fausto Gardini (fausto.gardini@unibo.it)
Responsabile OR2:
Prof. Erasmo Neviani (erasmo.neviani@unipr.it)
Responsabile OR3:
Dott.ssa Daniela Bassi (daniela.bassi@unicatt.it)
Responsabile OR4:
Prof.ssa Maddalena Rossi (maddalena.rossi@unimore.it)

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Il progetto MICROEMIRO - Collezioni microbiche regionali: la biodiversità al servizio dell’industria agroalimentare

  • 1. Dott.ssa Giulia Tabanelli (CIRI Agroalimentare) Valorizzare i risultati della ricerca - presentazione dei progetti di ricerca finanziati dalla Regione Emilia Romagna 12 luglio 2017 Confindustria Romagna e Confindustria Emilia Romagna Ricerca (CERR)
  • 2. MICROEMIRO 2 Biodiversità microbica: strumento per lo sviluppo tecnologico ed economico nel settore agroalimentare. Microrganismi “positivi” (es: colture starter per formaggi, salumi, vini, prodotti da forno, ecc..): possono esercitare un ruolo positivo negli alimenti secondo due distinte strategie che spesso si intersecano: - agenti fondamentali dei processi fermentativi, garantendone riconoscibilità e peculiarità - contribuire al mantenimento della sicurezza igienico-sanitaria, aumentando la shelf life (colture bioprotettive) ma garantendo una maggiore sostenibilità del processo e il mantenimento del valore nutrizionale e delle caratteristiche organolettiche Motivazione del progetto
  • 3. MICROEMIRO 3 Disponibilità di bio-banche di microrganismi costituisce un importante serbatoio a cui attingere e forniscono il supporto tecnico-scientifico per rispondere adeguatamente alle nuove normative riguardanti l'uso di microorganismi a livello industriale (protocollo di Nagoya) Individuazione di ceppi già caratterizzati a livello tassonomico e fisiologico per ottimizzarne le performance tecnologiche a livello industriale. Valorizzare la biodiversità microbica nel contesto industriale per trasformarla in un possibile volano dell’economia: favorire l’utilizzo delle risorse genetiche da parte del mondo industriale Motivazione del progetto
  • 4. MICROEMIRO 4  Sfruttare il potenziale tecnologico e la biodiversità delle collezioni microbiche di quattro laboratori della Rete Alta Tecnologia della RER e favorire l'innovazione e la diversificazione di prodotto nell'industria agro-alimentare regionale e il miglioramento igienico-sanitario di diversi prodotti.  Messa a punto di prodotti innovativi per nuovi segmenti di mercato, riconoscibilità di prodotti tradizionali, riduzione dei rischi legati a patogeni e richiesta di approcci innovativi per l'estensione della shelf-life dei prodotti.  Utilizzo dei microrganismi come agenti fermentativi (colture starter) Settore lattiero caseario; Industria dei salumi fermentati; Mercati emergenti (vegani/vegetariani)  Utilizzo di alcuni ceppi come colture bioprotettive Frutta di IV gamma; Insaccati freschi Obiettivi del progetto
  • 6. MICROEMIRO 6 OR0: Coordinamento (CIRI Agro) OR1: Alimenti innovativi per consumatori vegani basati sulla fermentazione di frutta secca OR2: Formaggi freschi ad alta resa e basso contenuto di sale, lattosio e apporto calorico OR3: Ottimizzazione dell'impiego di starter autoctoni per la produzione di salami regionali OR4: Estensione della shelf-life e della sicurezza di prodotti freschi (salsiccia e prodotti di IV gamma) OR5: Dissemination (KTO UNIBO, CERR)
  • 7. MICROEMIRO 7 Fasce consumatori emergenti Aumento della sostenibilità dei processi Motivazioni del progetto Riduzione del contenuto di sale nella dieta Differenziazione di prodotto Innovazione nella tradizione Sicurezza Differenziazione di prodotto Sicurezza Incremento della shelf life Diversificazione dei prodotti Messa a punto di alimenti fermentati innovativi per nuovi segmenti di mercato Utilizzo di scarti di lavorazione Prodotti a ridotto contenuto di sale con buoni profili organolettici Maggiore resa di produzione Differenziazione di prodotto Riconoscibilità e differenziazione di alimenti tradizionali regionali Ottimizzazione dei processi fermentativi Accesso a mercati internazionali Riduzione dei rischi legati a patogeni come conseguenza di innovazione tecnologica Incremento della shelf life Vantaggi e risultati attesi
  • 8. MICROEMIRO 8 TECHNOLOGY READINESS LEVELS (TRL) (Livello di Maturità Tecnologica): TRL 4 TRL 7/8 Tecnologia dimostrata su scala di laboratorio Tecnologia dimostrata in ambiente operativo TRL 9: il prodotto è in fase di commercializzazione Motivazioni del progetto Ricadute
  • 9. MICROEMIRO 9 OR1: Sviluppo di nuovi prodotti fermentati per consumatori vegetariani e vegani Messa a punto dei processi fermentativi per ottenere nuovi prodotti industriali sicuri dal punto di vista igienico-sanitario e dotati di buone caratteristiche organolettiche Punti critici - Efficace gestione della fermentazione di un a matrice non convenzionale (consorzi microbici appropriati, riduzione dei tempi di fermentazione) - Messa a punto delle variabili del processo e valutazione dei rischi connessi a ciascuna fase - Stato microbiologico della materia prima - Controllo efficace della discesa del pH e delle temperature di processo e conservazione - Caratterizzazione delle peculiarità del prodotto ottenuto e successive differenziazioni
  • 10. MICROEMIRO 10 Processo produttivo domestico del «formaggio» vegano Studio della biodiversità della flora lattica del processo artigianale: definizione del consorzio microbico responsabile della fermentazione mediante caratterizzazione di un prodotto ottenuto in condizioni domestiche RAPD-PCR
  • 11. MICROEMIRO 11 2- Definizione del consorzio microbico e messa a punto delle condizioni ottimali di fermentazione RAPD-PCR -riduzione del pH (accumulo di acido lattico e acido acetico) repentina: pH < 4.4 (soglia di sicurezza in relazione al possibile sviluppo di Listeria monocytogenes) per inibire enterobatteri o altri microrganismi patogeni o degradativi 4.0 4.2 4.4 4.6 4.8 5.0 5.2 5.4 5.6 5.8 6.0 0 10 20 30 40 50 pH Hours pH drop during fermentation after soaking Domestic production Pilot-scale production -formazione di un profilo aromatico complesso (etanolo, acido acetico, acetoino, diacetile) Produzione artigianale Impiego starter Valutazione performance fermentative di alcuni ceppi autoctoni e di riferimento per mettere a punto una fermentazione guidata in impianto pilota per:
  • 12. MICROEMIRO 12 3- Messa a punto della tecnologia produttiva per scale up da impianto pilota ad impianto industriale Caratterizzazione dei prodotti ottenuti, individuazione dei punti critici e valutazione della shelf-life
  • 13. MICROEMIRO 13 OR 2: Miglioramento del gusto e della resa di un formaggio a breve maturazione a ridotto contenuto di sale La richiesta di formaggi caratterizzati da un minor apporto di grassi e di sale, ma allo stesso tempo senza aggiunta di additivi, è sempre in crescita. Per rispondere a questa domanda, l’industria casearia può avvalersi di diverse strategie, una delle quali si basa sulla possibilità di utilizzare starter batterici con diverse potenzialità. In questo progetto noi proponiamo l’uso di nuovi starter da utilizzare per la produzione di formaggi innovativi ad alta resa e basso contenuto di sale
  • 14. MICROEMIRO 14 OR 2: Obiettivi e strategie Produrre un formaggio  Ridotto contenuto di lattosio Utilizzo di starter con alta capacità di degradazione del lattosio nella cagliata  Ridotto contenuto di sale Utilizzo di starter secondari con capacità di produrre aromi per supplire alla minore sapidità  Ridotto apporto calorico Utilizzo di colture aggiuntive in grado di produrre in sito esopolisaccaridi in grado di aumentare la quantità di acqua trattenuta, evitando l’utilizzo di agenti addensanti di origine vegetale comunemente utilizzati nelle industrie.
  • 15. MICROEMIRO 15 Ridotto contenuto di lattosio È stata messa a punto una tecnica di screening dei ceppi della collezione per valutare oggettivamente quelli che hanno la capacità di idrolizzare velocemente il lattosio presente nel latte o metabolizzarlo maggiormente. La tecnica è basata sulla Impedance Microbiology e ha permesso di riconoscere - ceppi appartenenti alla specie S. thermophilus veloci acidificanti - ceppi appartenenti alla specie L. delbrueckii subsp. bulgaricus alto acidificanti Il valore Rate, estrapolato dalle curve impedometriche ci consente di definire in modo oggettivo la velocità di fermentazione o di acidificazione di un ceppo. Ad un alto valore di Rate corrisponde una maggiore velocità di acidificazione e, in questo caso, S. thermophilus è risultato essere il più veloce se confrontato con le altre specie. Il valore Yend è il massimo valore di impedenza registrato nelle curve impedometriche ed è utilizzato per definire la capacità acidificante.
  • 16. MICROEMIRO 16 Ridotto contenuto di sale Un formaggio prodotto con un minor contenuto di sale, appurato che mantenga le stesse condizioni di sicurezza, è caratterizzato da una minore sapidità Per supplire a tale riduzione sono stati individuati ceppi appartenenti al gruppo Lactobacillus casei che sono in grado di svilupparsi in condizioni di breve maturazione del formaggio (Strategia di isolamento apposita) Formaggi o latti «profumati»
  • 17. MICROEMIRO 17 Ridotto contenuto calorico La possibilità di ridurre l’apporto calorico di un formaggio è strettamente legata all’aumento della quantità di siero trattenuto durante lo spurgo della cagliata Questo è consentito mediante l’aggiunta di ceppi che in situ (nella cagliata) sono in grado di produrre esopolisaccaridi che aumentano il valore di Water Holding Capacity Sono stati individuati ceppi di Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus (comunemente utilizzati come starter nel settore lattiero caseario) e di Weissella (non comunemente utilizzati, ma con grande potenzialità d’uso) in grado di aumentare la resa di produzione
  • 18. MICROEMIRO 18 Prossimi passi: Si prevede di utilizzare questa associazione di Starter primari acidificanti Starter secondari aromatizzanti Colture aggiuntive bio addensanti in una produzione casearia mediante l’applicazione di parametri tecnologici atti a favorirne lo sviluppo durante la produzione e durante la breve maturazione
  • 19. MICROEMIRO 19 La sicurezza microbiologica dei salami tradizionali dipende da una serie di fattori (bassa attività dell'acqua, sale, presenza di nitrati e nitriti, fermentazione ecc.) Negli ultimi anni si sono verificati diversi richiami/ritiri dal mercato di salami per il non rispetto dei criteri microbiologici definiti dai regolamenti vigenti (Reg. CE 2073/2005 e reg. CE 1441/2007). OR3: Miglioramento della qualità e della sicurezza dei salami tradizionali presenza di Salmonella e di Listeria monocytogenes Negli ultimi anni si sono anche verificate epidemie da Salmonella legate al consumo di salami tipici dell'Emilia Romagna.
  • 20. MICROEMIRO 20 OBIETTIVO 1: sviluppare ed applicare colture di batteri lattici in grado di colonizzare il prodotto in tutta la sua fase produttiva e di contrastare la presenza di microrganismi patogeni grazie alla produzione di molecole antimicrobiche. OBIETTIVO 2: ottenere prodotti con profili aromatici differenziati aumentando la riconoscibilità del prodotto tradizionale regionale grazie all'utilizzo di batteri autoctoni isolati da salumi regionali Collezione di più di 100 ceppi isolati da prodotti carnei freschi o fermentati (senza l’utilizzo di colture starters): - Batteri lattici (L. sakei, L. plantarum , L. curvatus, Pediococchi) già caratterizzati per le loro proprietà tecnologiche e di produzione di batteriocine - Stafilococchi (S. xylosus, S. carnosus): con buona attività proteolitica e lipolitica (produzione di aroma), catalasi e nitrato reduttasi, mancata produzione di amine biogene ecc
  • 21. MICROEMIRO 21 OBIETTIVO N°1 Attività: Definizione del consorzio microbico da utilizzare per la produzione di salami partendo dai ceppi in collezione isolati da matrici analoghe Lactobacillus sakei (n°9 ceppi) Lactobacillus curvatus (n°5 ceppi) Lactobacillus plantarum (n°2 ceppi) Pediococcus acidilactici (n°4 ceppi) COLLEZIONE MICROBICA (UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE)
  • 22. MICROEMIRO 22 OBIETTIVO N°1 Attività: screening GENI codificanti per BATTERIOCINE 13 ceppi batterici sono positivi per i geni delle batteriocine TEST mediante PCR (Polymerase Chain Reaction) BATTERIOCINE: peptidi ad azione antimicrobica Enterocin B 162 bp Enterocin A 126 bp Plantaricin A 450 bp
  • 23. MICROEMIRO 23 OBIETTIVO N°1 Attività: SVILUPPO DI UN SISTEMA MODELLO contente i componenti principali del salame AGAR SALAME Valutazione delle capacità antagonistiche contro i batteri patogeni Listeria monocytogenes e Salmonella • Spatolamento del microrganismo patogeno su «Agar salame» • Spot di batteri lattici • Valutazione dell’alone di inibizione 7 ceppi batterici sono stati in grado di produrre una significativa inibizione nei confronti di L. monocytogenes Listeria monocytogenes Lactobacillus sakei
  • 24. MICROEMIRO 24 Attività in corso:  Challenge test in sistemi modello e poi in sistemi pilota contro Listeria monocytogenes e Salmonella, con il fine di identificare i ceppi con maggiore capacità di inibizione  Messa a punto della tecnologia produttiva e scale up da impianto pilota a impianto industriale Prossimi step: Ceppi protettivi da utilizzare: Starter forniti dalla CLAI srl, in associazione con batteri lattici selezionati nel sistema modello Ceppi patogeni: • Salmonella enterica subsp. enterica DSM 17058 • Listeria monocytogenes DSM 15675
  • 25. MICROEMIRO 25 OR4: Estensione della shelf- life e della sicurezza di prodotti freschi (salsiccia e prodotti di IV gamma) Obiettivo: sviluppare starter bioprotettivi per il mantenimento della qualità e sicurezza di melone di IV gamma e salsiccia a partire dai ceppi delle collezioni microbiche regionali  guidare la crescita microbica nell'alimento confezionato, indirizzandola verso la presenza di microrganismi "utili" o "neutri"  inibizione dello sviluppo dei microrganismi endogeni degradativi o patogeni  ottenere prodotti di IV gamma con shelf-life prolungata, sicuri dal punto di vista igienico-sanitario e dotati di buone caratteristiche organolettiche
  • 26. MICROEMIRO 26 Punti critici Informazioni scarse o nulle sul microbiota deteriorante di questi alimenti contro il quale gli starter devono competere, in termini sia qualitativi sia quantitativi. Necessità di conoscere il microbiota endogeno di questi prodotti e l’evoluzione durante la shelf-life Studio della colonizzazione della matrice alimentare, da parte dei ceppi selezionati, per l’espletamento della funzione di bioprotezione. Prove di crescita di ceppi protettivi presenti in collezione capaci di colonizzare le matrici e messa a punto delle condizioni ottimali di produzione Valutazione della sicurezza e caratterizzazione del prodotto ottenuto
  • 27. analisi campioni misura pH ANALISI SENSORIALE ANALISI RAPD-PCR attribuzione tassonomica (seq. gene 16S RNA) Indentificazione biotipi dominanti consegna a UNIMORE packaging Fine shelf-life 4°C 7°C conservazione in frigorifero Caratterizzazione del microbiota endogeno e della sue evoluzione fino a fine shelf-life su diversi lotti di melone di IV gamma e di salsiccia Tecniche coltura- dipendenti e indagini metagenomiche Cetrimide Agar MRS agar Mac ConkeyPCA BPA
  • 28. MICROEMIRO 28 Analisi delle sostanze volatili Solid Phase Micro Extraction GC-MS tR Compound 03A-d 03B-d 3D-d 3F-e 3H-e 3i-e 3J-e 04A-d 04C-d 04F-e 04G-e 05A-d 05B-d 05F-e 05G-e 06A-d 06B-d 06G-e 06H-e 07A-d 07B-d 07G-e 07H-e 08A-d 08B-d 08C-d 08F-e 08G-e 02A-off 02B-off 2.444 Ethanol 2.934 THIOUREA $$ THIOHARNSTOFF 3.031 Glycine, N-(dithiocarboxy)-N-methyl- $$ N-(Dithiocarboxy)sarcosine $$ Sarcosine dithiocarbamate $$ [Methyl(sulfanylcarbothioyl)amino]acetic acid # 3.871 1 propanol 4.475 2-butanone 4.583 Acido acetico etil estere 5.571 Acetic Acid 6.318 Sulfide, allyl methyl $$ 1-Propene, 3-(methylthio)- $$ Allyl methyl sulfide $$ Methyl allyl sulfide 6.579 CYCLOHEXANE, METHYL- $$ METHYLCYCLOHEXANE $$ 1-METHYLCYCLOHEXANE $$ CYCLOHEXANE, METHYL 6.728 2-Propanone, 1-hydroxy 7.017 1,1 dietossietano 7.571 PYRROLIDINE $$ 1-AZACYCLOPENTANE $$ AZACYCLOPENTANE $$ AZOLIDINE 7.812 Heptane, 3-methyl- $$ 3-Methylheptane $$ 2-Ethylhexane 7.949 Methoxyacetic acid, butyl ester $$ Butyl methoxyacetate # 7.958 1-METHOXY-2-METHYLPROPANE $$ PROPANE, 1-METHOXY-2-METHYL- $$ ETHER, ISOBUTYL METHYL $$ ISOBUTYL METHYL ETHER 7.964 2-BUTANONE, 3-HYDROXY- $$ 3-HYDROXYBUTAN-2-ONE $$ (+/-)-3-HYDROXYBUTAN-2-ONE $$ (+/-)-ACETOIN 8.139 DIMETHYLCYCLOHEXANE 8.197 1-Butanol, 3-methyl- $$ Isopentyl alcohol $$ Fermentation amyl alcohol $$ Fusel Oil 8.236 ISOAMYLALCOHOL 8.39 1-BUTYL-2-METHYLCYCLOPROPANE $$ CYCLOPROPANE, 1-BUTYL-2-METHYL-, TRANS- $$ TRANS-1-BUTYL-2-METHYLCYCLOPROPANE 8.39 2 (3)-Octene 8.53 cis-1-Butyl-2-methylcyclopropane $$ 1-Butyl-2-methylcyclopropane # 8.558 1,2-Cyclohexanedione $$ 1,2-Dioxocyclohexane $$ Cyclohexane-1,2-dione $$ 1,2-Cyclohexadione 8.571 4-Octene, (E)- $$ (E)-4-Octene $$ n-trans-4-Octene $$ trans-n-4-Octene 8.742 Isopropoxycarbamic acid, ethyl ester 8.762 3-Octene, (Z)- $$ (Z)-3-Octene $$ cis-3-Octene $$ (Z)-3-C8H16 8.737 Isopropoxycarbamic acid, ethyl ester 8.923 (2E)-3,5-DIMETHYL-2-HEXENE $$ 2-HEXENE, 3,5-DIMETHYL- $$ 3,5-DIMETHYL-2-HEXENE 9.135 1H-ISOINDOLE-1,3(2H)-DITHIONE, 2-ETHYL- $$ N-ETHYL-1,3-DITHIOISOINDOLINE 9.356 Acido butanoico etil estere 9.721 CYCLOHEXANOL $$ 1-CYCLOHEXANOL $$ ADRONAL $$ ADRONOL 9.727 HEXANAL $$ 1-HEXANAL $$ ALDEHYDE C-6 $$ C6 ALDEHYDE 9.738 Propylene Glycol $$ 1,2-Propanediol $$ .alpha.-Propylene glycol $$ Methyl glycol 9.793 CYCLOHEXANE, ETHYL- $$ ETHYLCYCLOHEXANE $$ ETHYL CYCLOHEXANE $$ ETHYLCYCLOHEXAN 10.703 BUTYRIC ACID $$ BUTANSAEURE 10.752 3-Furaldehyde $$ 3-Furancarboxaldehyde 11.526 2-FURANCARBOXALDEHYDE $$ .ALPHA.-FUROLE $$ 2-FORMYLFURAN $$ 2-FURALDEHYDE 11.538 BENZENE, 1,4-DIMETHYL- $$ P-XYLENE $$ 1, 4-XYLENE $$ 1,4-DIMETHYL BENZENE 12.451 2-FURANMETHANOL $$ 2-FURYLMETHANOL $$ (2-FURYL)-METHANOL (FURFURYLALCOHOL) $$ .ALPHA.-FURFURYL ALCOHOL 11.541 NONANE $$ N-C9H20 $$ N-NONANE $$ NONAN 12.634 5-ISOPROPYL-2-METHYLBICYCLO[3.1.0]HEX-2-ENE $$ BICYCLO[3.1.0]HEX-2-ENE, 2-METHYL-5-(1-METHYLETHYL)- $$ .ALPHA.-THUJENE $$ 3-THUJENE 12.678 2-Propanone, 1-(acetyloxy)- $$ 2-Propanone, 1-hydroxy-, acetate $$ Acetol acetate $$ Acetonyl acetate 12.768 PROPANAL, 2-METHYL- $$ 2-METHYLPROPANAL $$ .ALPHA.-METHYLPROPIONALDEHYDE $$ 2-FORMYLPROPANE 12.888 1R-.alpha.-Pinene $$ Bicyclo[3.1.1]hept-2-ene, 2,6,6-trimethyl-, (1R)- $$ 2,6,6-Trimethylbicyclo[3.1.1]hept-2-ene # 13.135 CYCLOHEXANONE $$ ANON $$ ANONE $$ CICLOESANONE 13.407 2-CYCLOPENTEN-1-ONE, 2-METHYL- $$ 2-METHYL-2-CYCLOPENTEN-1-ONE $$ 2-METHYL-2-CYCLOPENTENONE 13.413 BICYCLO[2.2.1]HEPTANE, 2,2-DIMETHYL-3-METHYLENE- $$ (1)-2,2-DIMETHYL-3-METHYLENEBICYCLO(2.2.1)HEPTANE $$ 2, 2-DIMETHYL-3-METHYLENEBICYCLO[2.2.1]HEPTANE $$ 2, 2-DIMETHYL-3-METHYLENENORBORNANE 13.521 Nonane, 3-methyl- $$ 3-Methylnonane 13.634 1-(2-FURYL)ETHANONE $$ ETHANONE, 1-(2-FURANYL)- $$ 1-(2-FURANYL)ETHANONE $$ 1-(2-FURANYL)ETHANONE (ACETYLFURAN) Principal Component Analysis Ricerca di possibili marker di degradazione
  • 29. MICROEMIRO 29 Prove in corso: Validazione di potenziali starter su diversi lotti di melone di IV gamma e di salsiccia Valutazione comparativa dell’evoluzione dei prodotti inoculati con starter diversi selezionati fra i ceppi presenti in collezione e fra i batteri lattici isolati come ceppi dominanti a fine shelf-life in prodotti che presentavano caratteristiche sensoriali positive
  • 30. MICROEMIRO 30 ….e altro ancora Potenzialità delle ceppoteche: i ceppi selezionati sulla base delle loro performance tecnologiche (velocità di fermentazione, produzione di aromi, attività antimicrobiche, caratteristiche fenotipiche peculiari) possono costituire parte integrante di numerosi processi produttivi, anche in rapporto ad altre tecniche di conservazione/stabilizzazione innovative che costituiscono una nuova frontiera per l’industria alimentare Antimicrobici naturali (oli essenziali, batteriocine ecc.) Trattamenti non termici (PEF, HHP, HPH, gas plasma, UV ecc) Riduzione del danno termico
  • 31. MICROEMIRO 31 Potenziali destinatari: Industria delle fermentazioni (valorizzazione starter autoctoni, ottimizzazione di processo, differenziazione di prodotto, riconoscibilità dei prodotti); Imprese interessate alla messa a punto di prodotti innovativi per occupare nuovi importanti segmenti di mercato Riduzione dei rischi di natura microbiologica in settori caratterizzati da problematiche consolidate o emergenti Aziende produttrici di alimenti minimamente trattati: Aumento della sicurezza ed estensione della shelf life (benefici economici, sostenibilità)
  • 32. MICROEMIRO 32 Contatti/per approfondire: Presentazione a cura della dott.ssa Giulia Tabanelli (giulia.tabanelli2@unibo.it) del laboratorio CIRI Agroalimentare Via Quinto Bucci, 336, Cesena (FC) www.agroalimentare.unibo.it Coordinatore di progetto e responsabile OR1: Prof. Fausto Gardini (fausto.gardini@unibo.it) Responsabile OR2: Prof. Erasmo Neviani (erasmo.neviani@unipr.it) Responsabile OR3: Dott.ssa Daniela Bassi (daniela.bassi@unicatt.it) Responsabile OR4: Prof.ssa Maddalena Rossi (maddalena.rossi@unimore.it)