L'uso delle protesi LRE nelle patologie degenerative e post-traumatiche del g...Alberto Mantovani
Summary. “Use of the LRE prosthesis for degenerative and inflammatory conditions of the elbow”. The authors
present their experience in the use of the LRE Biomet® prosthesis for lateral unicompartmental joint replacement
for the treatment of arthritis as well as fractures of the lateral condyle of the humerus. This is a series
of 7 patients, 3 of whom were women. Their ages ranged from 46 to 73 years.In 2 cases, only the humeral
component was inserted as the articular surface of the head of the radius was intact. The follow-up
ranged from 6-36 months. The results were evaluated using the Mayo Elbow Performance Score (MEPS).
The final score was excellent in 3 patients, good in 3 cases and there was one fair result. The best scores were
noted in the patients in whom both components were used and at longer periods of follow-up. The indications
and advantages of this implant will be discussed.The consistent good results and absence of complications
appear to validate the use of this prosthesis and should open the door to future expansion of indications
for partial joint replacement in the elbow.
L'uso delle protesi LRE nelle patologie degenerative e post-traumatiche del g...Alberto Mantovani
Summary. “Use of the LRE prosthesis for degenerative and inflammatory conditions of the elbow”. The authors
present their experience in the use of the LRE Biomet® prosthesis for lateral unicompartmental joint replacement
for the treatment of arthritis as well as fractures of the lateral condyle of the humerus. This is a series
of 7 patients, 3 of whom were women. Their ages ranged from 46 to 73 years.In 2 cases, only the humeral
component was inserted as the articular surface of the head of the radius was intact. The follow-up
ranged from 6-36 months. The results were evaluated using the Mayo Elbow Performance Score (MEPS).
The final score was excellent in 3 patients, good in 3 cases and there was one fair result. The best scores were
noted in the patients in whom both components were used and at longer periods of follow-up. The indications
and advantages of this implant will be discussed.The consistent good results and absence of complications
appear to validate the use of this prosthesis and should open the door to future expansion of indications
for partial joint replacement in the elbow.
Trattamento dell'artrosi trapezio-metacarpale con 1/2 FCR "annodato" (2014)Alberto Mantovani
TRATTAMENTO DELL’ARTROSI TRAPEZIO-METACARPALE
CON TRAPEZIECTOMIA, LIGAMENTOPLASTICA E
INTERPOSIZIONE DI METÀ TENDINE FLEXOR CARPI
RADIALIS “ANNODATO”
Alberto Mantovani, Carmen Girardelli, Michele Trevisan, Daniele Carletti, Marco Cassini
UOC Ortopedia e Traumatologia, ULSS n. 21 Regione Veneto, Ospedale Mater Salutis, Legnago (VR)
Artrolisi del gomito a cielo aperto nella rigidità post traumaticaAlberto Mantovani
ARTROLISI A CIELO APERTO NELLA RIGIDITA’ POST TRAUMATICA DEL GOMITO: ASPETTI CONSOLIDATI E INNOVAZIONI.
SCOPO DEL LAVORO: si vuole confermare con questo lavoro il ruolo dell’artrolisi a cielo aperto nelle rigidità post traumatiche del gomito secondo le indicazioni consolidate in letteratura. Ma, in assenza di ossificazioni eterotopiche o malunion omero-ulnari, si mette in evidenza anche la possibilità di eseguire la resezione del solo fascio posteriore del legamento collaterale mediale per recuperare la flessione del gomito e di trattare con protesi laterale di rivestimento l’artrosi o la perdità di sostanza ossea del condilo omerale laterale.
MATERIALI E METODI: sono stati esaminati 8 pazienti operati di artrolisi a cielo aperto del gomito per rigidità post traumatica con follow up da 1 a 5 anni. Si sono registrati prima e dopo l’intervento il grado di rigidità secondo Morrey, il dolore con scala visuale analogica, il grado di artrosi secondo Retting & Hastings e l’instabilità con il table top relocation test. In tutti i casi si è praticata la resezione del fascio posteriore del legamento collaterale mediale e in 4 casi si è applicata una protesi laterale di rivestimento: 2 casi per artrosi e 2 casi per perdita di sostanza ossea.
RISULTATI: il miglioramento è stato molto significativo in tutti i casi operati e non si sono registrate né instabilità del gomito operato né altre complicanze.
CONCLUSIONI: il release del legamento collaterale mediale e l’applicazione della protesi laterale di rivestimento sono due gesti chirurgici innovativi e aggiuntivi nell’intervento di artrolisi del gomito per rigidità post traumatica. Si suggerisce di utilizzare la protesi laterale di rivestimento sia per l’artrosi post traumatica che per i difetti ossei del condilo omerale laterale. La resezione del solo fascio posteriore obliquo del legamento collaterale mediale consente un recupero costante della flessione senza creare instabilità.
il dottor Marco Spoliti illustra come curare nel modo migliore con Protesi la fratture di spalla di persone anziane, frattura omero prossimale, protesi inversa
Trattamento dell'artrosi trapezio-metacarpale con 1/2 FCR "annodato" (2014)Alberto Mantovani
TRATTAMENTO DELL’ARTROSI TRAPEZIO-METACARPALE
CON TRAPEZIECTOMIA, LIGAMENTOPLASTICA E
INTERPOSIZIONE DI METÀ TENDINE FLEXOR CARPI
RADIALIS “ANNODATO”
Alberto Mantovani, Carmen Girardelli, Michele Trevisan, Daniele Carletti, Marco Cassini
UOC Ortopedia e Traumatologia, ULSS n. 21 Regione Veneto, Ospedale Mater Salutis, Legnago (VR)
Artrolisi del gomito a cielo aperto nella rigidità post traumaticaAlberto Mantovani
ARTROLISI A CIELO APERTO NELLA RIGIDITA’ POST TRAUMATICA DEL GOMITO: ASPETTI CONSOLIDATI E INNOVAZIONI.
SCOPO DEL LAVORO: si vuole confermare con questo lavoro il ruolo dell’artrolisi a cielo aperto nelle rigidità post traumatiche del gomito secondo le indicazioni consolidate in letteratura. Ma, in assenza di ossificazioni eterotopiche o malunion omero-ulnari, si mette in evidenza anche la possibilità di eseguire la resezione del solo fascio posteriore del legamento collaterale mediale per recuperare la flessione del gomito e di trattare con protesi laterale di rivestimento l’artrosi o la perdità di sostanza ossea del condilo omerale laterale.
MATERIALI E METODI: sono stati esaminati 8 pazienti operati di artrolisi a cielo aperto del gomito per rigidità post traumatica con follow up da 1 a 5 anni. Si sono registrati prima e dopo l’intervento il grado di rigidità secondo Morrey, il dolore con scala visuale analogica, il grado di artrosi secondo Retting & Hastings e l’instabilità con il table top relocation test. In tutti i casi si è praticata la resezione del fascio posteriore del legamento collaterale mediale e in 4 casi si è applicata una protesi laterale di rivestimento: 2 casi per artrosi e 2 casi per perdita di sostanza ossea.
RISULTATI: il miglioramento è stato molto significativo in tutti i casi operati e non si sono registrate né instabilità del gomito operato né altre complicanze.
CONCLUSIONI: il release del legamento collaterale mediale e l’applicazione della protesi laterale di rivestimento sono due gesti chirurgici innovativi e aggiuntivi nell’intervento di artrolisi del gomito per rigidità post traumatica. Si suggerisce di utilizzare la protesi laterale di rivestimento sia per l’artrosi post traumatica che per i difetti ossei del condilo omerale laterale. La resezione del solo fascio posteriore obliquo del legamento collaterale mediale consente un recupero costante della flessione senza creare instabilità.
il dottor Marco Spoliti illustra come curare nel modo migliore con Protesi la fratture di spalla di persone anziane, frattura omero prossimale, protesi inversa
Organizzazione, gestione anestesiologica e aspetti chirurgici del prelievo d...
Il prelievo di tessuto muscolo scheletrico da donatore vivente e da donatore cadavere
1.
2. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
PRELIEVO DI TESSUTO MUSCOLO SCHELETRICO DA DONATORE VIVENTE
A) Epifisi Femorale Prossimale
(donazione omologa)
B) Opercolo cranico
(donazione autologa)
PRELIEVO DI TESSUTO MUSCOLO SCHELETRICO DA DONATORE CADAVERE
A) Donatore a cuore
battente (HB)
B) Donatore a cuore
fermo (NHB)
3. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
I POTENZIALI DONATORI DI EFP SONO TUTTI QUEI PAZIENTI CANDIDATI AD
INTERVENTO DI PROTESI DELL’ANCA, SIA ESSA PARZIALE CHE TOTALE:
b) Totale: quando viene sostituita con una protesi sia la parte femorale che la
parte cotiloidea in caso di artrosi
a) Parziale: quando viene sostituita con una protesi solo la parte femorale in
caso di frattura traumatica o patologica (tipica dei soggetti anziani)
5. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
KIT PRELIEVO EFP FORNITO DALLA BTMS
Provette per esami
ematochimici
Tamponi per esami
microbiologici
Contenitore per
biopsia
Bustine
prestochiuse
Contenitore EFP
idoneo ai -80°C
Adesivo
antimanomissione
6. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
IL PRELIEVO EMATICO AL DONATORE
• Al paziente/donatore va eseguito un prelievo ematico (~20 ml)
• Può avvenire nel reparto di degenza o in S.O.
• Può essere eseguito il giorno stesso dell’intervento chirurgico
oppure
• entro 7 giorni dalla donazione, escludendo le prime 48 ore
successive all’intervento (emodiluizione)
• Il campione va prelevato anche al donatore cadavere
• La lavorazione del campione ematico deve iniziare entro 6 ore
dal prelievo
7. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO MATERIALE OCCORRENTE IN
SALA OPERATORIA
Pezze laparatomiche e teleria Camice chirurgico
3 paia di guanti chirurgici Pinza per biopsia
Carrello servitore
8. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
IN SALA OPERATORIA
Il materiale sterile necessario per il prelievo ed il confezionamento del
tessuto prelevato è fornito dalla BTMS
Tutto il materiale necessario al campionamento ed al confezionamento
deve essere preparato prima dell'inizio dell'intervento
Deve essere disponibile un tavolo dedicato e preparato secondo le
procedure di sterilità abitualmente utilizzate per ogni intervento
chirurgico
Durante la procedura gli infermieri (adeguatamente formati) devono
dedicarsi esclusivamente al confezionamento del tessuto
Ad inizio procedura, l’infermiere, indossa tre paia di guanti
chirurgici senza polvere, rimuovendone uno ad ogni fase
9. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
Striscia su tutta la superficie del tessuto i
tamponi contenuti nelle provette per gli
esami colturali (aerobi, anaerobi e miceti).
10. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
Preleva con la Luer un frammento bioptico e lo
inserisce sterilmente in un contenitore per la ricerca
di aerobi, anaerobi e miceti.
Al termine toglie il primo paio di guanti.
11. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
Inserisce l’epifisi prelevata nei
due sacchetti prestochiusi,
ripiegandoli su se stessi e
chiudendoli con le apposite
linguette, cercando di far
uscire più aria possibile.
Al termine toglie il secondo
paio di guanti.
12. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
Inserisce il segmento imbustato nell'apposito
contenitore idoneo alla conservazione in
congelatore a -80° C
Provvede ad etichettare il contenitore, i tamponi
ed il contenitore della biopsia.
13. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
PRELIEVO E CONFEZIONAMENTO DELL’OPERCOLO CRANICO
L’opercolo cranico non viene riposizionato in caso di ipertensione endocranica (traumi,
o lesioni vascolari).
La BTMS è in grado di provvedere al prelievo, al confezionamento, alla corretta
conservazione ed alla validazione del tessuto che, successivamente sarà riposizionato.
14. Sacchetti in PE con laccio Confezione finale con TNT
BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
Esecuzione dei due tamponi e della biopsia per gli esami microbiologici
Immersione in soluzione fisiologica con rifampicina per 15 minuti
Confezionamento usando un kit dedicato (sacchetti in PE e un telino in TNT)
PROCEDURA DI CONFEZIONAMENTO DELL’OPERCOLO CRANICO
Immersione in soluzione
antibiotica per 15 minuti
Kit dedicato
15. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
AL TERMINE DELLA PROCEDURA
Tutti i campioni vanno conservati in frigo ad una temperatura compresa
tra 0°C e +4°C
Successivamente si provvederà al trasporto di tutto il materiale e la
documentazione presso la sede della BTMS
16. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
La BTMS dispone di un’equipe reperibile H24 e si muove con tutto il materiale
utile per eseguire il prelievo: strumentario chirurgico, kit confezionamento
tessuti, congelatore portatile.
PRELIEVO DI TESSUTO MUSCOLO-SCHELETRICO DA DONATORE CADAVERE
17. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
ALLESTIMENTO DELLA S.O. IN SEDE DI PRELIEVO
Si procede alla preparazione dei tavoli e del donatore
come per un intervento chirurgico
19. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
Su ogni tessuto prelevato vengono eseguiti due tamponi ed una
biopsia per verificarne l’eventuale contaminazione.
Dopo sono immersi in soluzione antibiotica per 15 minuti.
PROVE MICROBIOLOGICHE
20. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
CONFEZIONAMENTO E STOCCAGGIO TEMPORANEO A -20°C
Ogni singolo tessuto viene misurato e successivamente confezionato in
doppia busta in PE e poi incartato con un foglio in TNT, con kit già pronti,
oppure riposto in un contenitore in plastica. La scelta dipende dal tipo e
dalle dimensioni del tessuto stesso.
Tutto viene conservato in congelatore portatile fino al ritorno in BTMS.
21. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
RICOMPOSIZIONE ACCURATA DELLA SALMA
Questa fase, che è parte integrante del processo della donazione, viene
eseguita nel rispetto della dignità del defunto e dei sentimenti dei
familiari.
Si procede posizionando le protesi e suturando le ferite chirurgiche che
vengono poi pulite e medicate.
Protesi arto superiore
Protesi arto inferiore Emibacino in gesso
22. BTMS REGIONE LAZIO sede IFO
PROCESSO DI DONAZIONE E VALIDAZIONE DI UN TESSUTO
Coordinatore Locale o delegato seleziona il donatore
Se l’anamnesi è favorevole alla donazione
Indagini ematochimiche negative
Prove microbiologiche negative
Medico della BTMS idoneità all’impianto
Il tessuto prelevato viene posto in quarantena
L’equipe della BTMS procede al prelievo dei tessuti